LEGGE DI STABILITA’ E FISCAL MULTIPLIERS …CE LO CHIEDE L’EUROPA!

Scritto il alle 11:08 da icebergfinanza

Come ho scritto ieri la lettura di questo post potrebbe urtare la Vostra sensibilità! Se volete leggerlo sappiate che lo fate a Vostro rischio e pericolo e poi non dite che non Vi avevo avvertito! ;-D

Sedetevi comodi e seguitemi, in una maniera o nell’altra comprenderete come in realtà molte delle dinamiche che hanno attraversato l’Europa in questi mesi e molti altri Paesi del mondo in particolare quelli impoveriti, dipendano spesso e volentieri da qualche innocuo ed insignificante numerino o moltiplicatore, che può cambiare la sorte di milioni di esseri umani.

Per chi vuole approfondire suggerisco questo paper …

Fiscal Multipliers and Public Debt Dynamics in Consolidations ma soprattutto le sue conclusioni, gli altri mi seguano in maniera semidivulgativa.

Il tutto può essere visto come un tragico e riprovevole errore o semplicemente come un disegno prestabilito per redimere alcuni stati cicala, ognuno di Voi lo interpreti come meglio crede a seconda della propria sensibilità, l’importante è che non trovi in giro qualche imbecille che se ne esce con le sue teorie di complotti immaginari perchè ne faccio polpette!

Forse molti di Voi non ci hanno fatto caso ma in settimana è uscito ad opera del famigerato Fondo Monetario Internazionale uno dei suoi soliti inutili World Economic Outlook con tanti numerini in libertà tra i quali alcuni monelli d’eccezione ovvero i cosidetti fiscal multipliers, una sorta di numeri magici che vengono utilizzati in questo caso per misurare l’impatto che le manovre dello stato brutto e cattivo hanno sulla crescita di un paese.

Peccato che come ben sappiamo in economia i numeri spesso e volentieri sono un’opinione estremamente soggettiva, specie se con essi si vuole condurre il gregge verso il pascolo preferito.

Come ci ha ricordato John Perkins, spesso e volentieri le statistiche sono facilmente manipolabili in modo da produrre una grande varietà di conclusioni a sostegno delle preferenze dell’analista o dei suoi amici.

Non per nulla Brad Delong economista americano molto conosciuto e docente presso l’Universià della California di Berkeley ci ha recentemente ricordato che … alcuni economisti scegliono, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e girano e regolano le loro ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al loro orientamento e che possono compiacere gli alleati…

Seguitemi ora perchè il Vostro destino è in mano ad un manipolo di pericolosi psicopatici che stanno decidendo del futuro Vostro e dei Vostri figli, solo ed esclusivamente sulla base di ragioni politiche e o ideologiche… neoliberismo in primis!

Aspetto con ansia che si faccia vivo alcuni degli illuminati figli del liberismo nostrano  che scrivono su blog o giornali online italiani, per farne carta straccia, sulla base di dati e non di chiacchere e leggende metropolitane!

Una sopravvalutazione delle previsioni di crescita in una dinamica generalizzata di consolidamento fiscale  è un “errore” casuale suppongo, un errore da non sottovalutare!

Fiducia cieca nelle previsioni del FMI o magari del professore, ecco quello che serve per sentirsi meglio!

The main finding, based on data for 28 economies, is that the multipliers used in generating growth forecasts have been systematically too low since the start of the Great Recession, by 0.4 to 1.2, depending on the forecast source and the specifics of the estimation approach. Informal evidence suggests that the multipliers implicitly used to generate these forecasts are about 0.5. So actual multipliers may be higher, in the range of 0.9 to 1.7.  (…) But these new (and old) academic results have simply be displaced by the ideological debate that followed the fiscal policy stimulus of the 2008-2009 period, which somehow led to the conclusion that those policies did not work and that what we now needed was more austerity. And when over the last two years we forecasted GDP growth rates in the face of coordinated austerity by many governments we somehow forgot to consider that multipliers can be large.

Dibattito ideologico?  Niente austerità? Ci siamo semplicemente sbagliati ?

E quando negli ultimi due anni abbiamo previsto determinati  tassi di crescita del PIL…in qualche modo abbiamo dimenticato di considerare che i moltiplicatori possono essere anche di grandi dimensioni.?

Tenetemi fermo!

Un’ammissione terrificante che riguarda anche una trentina di casi nei quali il FMI ha suggerito interventi di risanamento delle economie , tra cui le ultime perle riguardanti la Grecia, il Portogallo e la Spagna un’ammissione di utilizzo di indicatori che sottistimano ampiamente gli effetti negativi dei consolidamenti fiscali.

Ma come è possibile che questi scienziati abbiamo ampiamente sottovalutato inconsapevolemente gli effetti di una consolidamento fiscale di massa in Europa attuato spesso e volentieri con aumenti delle tasse e taglio alla spesa pubblica in un contesto di “debt deflation” deflazione da debiti abinata ad un rientro generalizzato del debito privato e pubblico, deleveraging.

Io non ci credo, punto e basta, gli altri continuino a farsi prendere per il culo!

E non mi venite a dire che qualche illuminato pensava che le banche centrali avrebbero attenuato i devastanti effetti moltiplicatori negativi di questa idiozia, con il quantitative easing qui e li, perchè allora è meglio che torni a studiarsi la storia o magari si rivolga direttamente a Richard C.Koo e si faccia spiegare come è andata nel doppio decennio perduto giappone!

I risultati di un nuovo studio dell’Fmi rivelano che i piani di austerità fiscale hanno probabilmente un impatto negativo sulla crescita molto superiore a quanto stimato finora. La conclusione principale per la politica economica è che la riduzione del deficit pubblico deve essere possibilmente più graduale, a meno che i tempi non vengano forzati dalle pressioni di mercato. La discussione, che appassiona gli economisti, ha importanti conseguenze pratiche nel caso dell’Europa, dove molti Paesi contemporaneamente stanno applicando severi programmi di austerità e verte attorno alla misura del cosiddetto moltiplicatore fiscale. Questo descrive il rapporto fra un cambiamento nel deficit pubblico e la crescita dell’economia. Finora, la maggior parte dei modelli utilizzati dalle istituzioni internazionali (fra cui quello della Commissione europea, su cui sono basati i programmi di aggiustamento dei Paesi in difficoltà e le previsioni di crescita) indicava il moltiplicatore fiscale a 0,5: cioè a ogni punto percentuale di taglio del deficit corrisponderebbe mezzo punto di minor crescita. Secondo i nuovi calcoli dell’Fmi, realizzati sotto la guida del capo economista Olivier Blanchard sulla base di dati per 28 economie dallo scoppio della crisi del 2008 a oggi, il moltiplicatore si collocherebbe in realtà fra lo 0,9 e l’1,7. A ogni riduzione del deficit dell’1% del prodotto interno segue quindi una minor crescita nella migliore delle ipotesi quasi equivalente o nella peggiore molto superiore. Bisogna chiedersi, dice lo studio, se gli effetti negativi dei tagli nel breve termine siano stati maggiori del previsto perché i moltiplicatori fiscali sono stati sottostimati. Il rischio è quindi quello di innescare una spirale negativa fra tagli fiscali e recessione. I nuovi risultati sono probabilmente influenzati dal fatto che viviamo un momento economico, dopo la Grande Recessione, in cui i tassi d’interesse sono già vicini allo zero (la politica monetaria non può quindi compensare la restrizione di bilancio), ci sono già ampie risorse inutilizzate (evidenziate tra l’altro dall’alta disoccupazione) e la stretta è sincronizzata fra diversi Paesi. (…) Può sembrare strano che sia il Fondo monetario, considerato il cane da guardia più feroce dell’austerità fiscale, a rivelare che l’impatto del rigore sulla crescita è più pesante di quanto si ritenesse finora. E a predicare quindi gradualismo, invece dell’austerità tutta e subito. E soprattutto evitare l’avvitamento fra tagli, recessione e nuovi tagli. Come sta avvenendo in Grecia e Spagna Alessandro Merli – Il Sole 24 Ore – 

Sono sempre più agitato, tenetemi fermo è forse per questo che…

…BERLINO – I rappresentanti della Troika (Fmi, Ue e Bce) avrebbero stabilito che la Grecia ha bisogno di 2 anni in più per centrare gli obiettivi di bilancio e, proprio per questo, la settimana scorsa avrebbero chiesto di concedere al governo greco i due anni aggiuntivi ai ministri delle Finanze dell’Eurozona. Lo scrive il settimanale tedesco Der Spiegel, che non cita fonti. Il giornale scrive anche che lo slittamento di alcune riforme strutturali al 2016 costerebbe ai creditori della Grecia 30 miliardi di euro: un buco finanziario che potrebbe essere sostenuto solo se la Banca centrale europea si accollerà parte delle perdite sul debito greco o se verrà deciso un terzo pacchetto di aiuti.

Avete ora presente la dimensione di quello che è accaduto e di quello che sta accadendo confesso che faccio un’immensa fatica a credere che sia accaduto tutto per caso per un tragico errore …tenetemi fermo!

Chiedete ora a quelli del FMI per qual motivo il rapporto debito/PIL della Grecia è esploso in questi anni di quasi 50 punti e perchè qualche oca giuliva si meraviglia se in questi mesi è salito anche il nostro dopo il suicidio e l’eutanasia fiscale alla quale ci ha sottoposto il governo Monti!

Ora il FMI chiede più crescita dopo aver urlato austerità, asterità e ancora austerità…dai Ragazzi … celochiedeilfmi

Ma ovviamente alla Bocconi il moltiplicatore non sanno cosa sia, vero professore.

Inutile chiederlo ai nostri politici soprattutto quelli che si riempiono la bocca di più Europa, ovviamente quella delle merci e dei capitali, mica dei popoli, perchè sono solo un branco di inutili….opportunisti!

Come abbiamo già detto più volte la Grecia non ha scampo anche se avrà altri due anni di tempo sarà solo un’inutile agonia, terribile e devastante! Credetemi mi vengono i brividi …moltiplicati all’infinito.

Ma vi rendete conto che questa banda di psicopatici sta distruggendo un paese come la Grecia e riuscirà a farlo con altri, perchè qualche imbecille di analista da quattro soldi ha suggerito che il moltiplicatore era l’elisir di lunga vita.

Sicari dell’economia, pericolosi sicari ecco di cosa stiamo parlando e non mi venite a dire che si può fare un errore simile inconsapevolmente, per un problema di ideologia,  perchè non ci credo, no non ci credo!

Per anni le politiche del Fondo Monetario Internazionale sono state un fallimento, forse solo per un inutile innocente e esoterico moltiplicatore?

Se trovo ancora in giro un imbecille che parla di austerità non mi trattengo piu’!

Levatemi dalle palle tutta questa accozzaglia di economisti e analisti da quattro soldi perchè faccio una strage!

Econometria si chiama l’arma del delitto chiedetelo a John Perkins, chiedete dove vengono distribuite queste armi!

Sabato 27 ottobre vi aspetto tutto, non risparmierò nessuno!

Non sentite un spiffero sul collo, Ragazzi, non vi dice nulla il Fiscal Compact che i nostri politici hanno votato senza fiatare, addirittura inserendolo nella costituzione senza possibilità di indire un referendum abrogativo, che moltiplicatore volete usare le questa perla?

Ce lo dice l’Europa e Angelina ovviamente il tutto sulla base di un moltiplicatore magico…

Aggiungeteci pure un punto e mezzo di PIL per contribuire a salvare la Spagna!

Come dice Fabrizio Galimberti che ha portato a battesimo il mio libro…

«Le idee degli economisti e dei filosofi della politica, sia quando son giuste che quando son sbagliate, sono più potenti di quanto si creda. In verità, son loro che governano il mondo. Gli uomini di azione, che si credono esenti da ogni influenza intellettuale, son di solito schiavi di qualche economista defunto. Pazzi al potere, che odono voci nell’aria, distillano le loro frenesie da scribacchini accademici di qualche anno fa…». Dure parole, queste di John Maynard Keynes. Ma son parole che tornano alla mente guardando al dibattito fra sostenitori dell’austerità e i sostenitori della crescita. (…) A questo punto si apre quel dibattito che avrebbe fatto cascare le braccia a Keynes. C’è – o, per fortuna, c’era – una scuola di pensiero dell’«austerità espansionista» che suona così: riducete il deficit e l’economia ripartirà, perché famiglie e imprese, confortate da queste «coraggiose» misure, ritroveranno fiducia e voglia di spendere: la maggiore spesa privata si sostituirà alla minore spesa pubblica e l’economia, alleggerita e salubre, ritroverà la via della crescita. Questa è stata specialmente la posizione della Germania. «Per i tedeschi l’economia è una branca della filosofia morale»: la battuta di Mario Monti evoca una governante arcigna che intende premiare la buona condotta e punire i cattivi, ignorando quel calcolo delle forze e delle resistenze senza il quale, come scrisse Massimo d’Azeglio, «neppure si fa girare la macina d’un mulino». (…) Andrew Lo, un economista del Mit, affermò un giorno che «la fisica ha tre leggi che spiegano il 99% dei fenomeni, e l’economia ha 99 leggi che spiegano il 3% dei fenomeni». Per far funzionare l’austerità espansionista ci vorrebbero molte condizioni di contorno: la politica economica dovrebbe irradiare concordia e determinazione, spargere fiducia, comunicare sicurezza, rimuovere incertezza… Se i governanti europei non irradiano, non spargono e non comunicano, sappiamo perché l’austerità non funziona di Fabrizio Galimberti Sole24Ore

Vi prego credetemi non mi frega nulla di Keynes o di chissà che altro economista, di teorie o ideologie,  uscite dalla trappola mediatica che stanno stringendo intorno a Voi, altro che liberismo o pareggio di bilancio o altre idiozie connesse.

Loro vi hanno portato in questa situazione politici e speculatori, loro ora vi dicono che non ci sono alternative, dove lavorare di più, dovete essere più flessibili,

Vi supplico, siate Consapevoli di quello che in realtà sta accadendo senza dimenticare che quello che sino ad oggi ha espresso il nostro Paese è anche un pò colpa nostra e chissenefrega di cosa faranno i mercati!

Mi raccomando non dimenticate l’operazione ” Onda d’urto” condividere la nostra avventura con i pulsanti Facebook e Twitter!

Vi aspetto tutti a Castelnuovo Scrivia e in altre città italiane, non mancate saranno fuochi artificiali!

11 commenti Commenta
silvio66
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 11:47

…è chiaro che non sono errori fatti inconsapevolmente, ma voluti e sfruttati per bene dai soliti farabutti, perchè?…i piccioli, come dicono in sicilia, sempre loro alla base di tutto. Hanno sempre fatto in così, la novità sta nel fatto che oggi,grazie alle nuove tecnologie, ci è dato di sapere ed adeguarci senza farci travolgere. In un certo senso, siamo anche fortunati rispetto al passato dove queste cose succedevano regolarmente senza che nessuno se ne accorgesse. Quanti di noi capirono nei primi anni novanta la manovra del famigerato soros , col suo fottutissimo hedge fund, nei confronti della lira e sterlina sul marco…già allora il maile sfruttò una delle deficenze di ogi in europa, ossia la mancanza di intervento infinito di garanzia,come la fed per gli usa. allora personalmente pensavo solo a divertirmi e non pensavo nemmeno che l’avidità umana potesse arrivare a tanto. Farò sicuramente pubblicità al tuo evento in quanto la formazione e l’informazione sono le sole armi realmente vincenti che abbiamo.

Con Affetto

Silvio Andreoli

mannoz
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 11:54

sono troppo candido ( in senso voltairiano )a sperare che questa lettura del FMI sia un segnale per permettere un ‘allentamento dell’assurdo rigore anche da noi?

lacassandra
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 14:52

rei confessi!

lacassandra
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 15:05

Il simpatico Donges dimentica di dire che gran parte dei soldi per salvare le banche tedesche li mettono gli italiani!

dorf001
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 17:43

Non ti offendere Dorf ma di Barnard e della sua MMT non ne voglio sapere nulla!
by DORF

dorf001
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 20:27

ma chi è che m’ha scritto? non si capisce. il capitano? si beh barnard è fissato con sti amerikani. diciamo che il keynesismo vecchia maniera è da rifare. e una cosa nettamente migliore, nel senso che già 15 anni fa lo diceva, è redistribuire a tutti la moneta. parlo di AURITI. che era ben conscio che NON si può stamapre all’infinito. solo quanto basta. ricordando i limiti fisici del pianeta.

quindi AURITI per tutti.

by DORF

icebergfinanza
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 20:40

dorf001@finanza,

Diecimila volte meglio Auriti di Barnard!

sd
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 21:32

Buona sera

Chissà che un giorno Giacinto Auriti non venga rivalutato ed ascoltato, Barnard almeno cerca di opporsi.

C’era una certa persona….mi sembra Silvano Agosti che parlava di schiavi…..anzi è sicuramente Silvano Agosti che ha anche fatto un breve video, lo linko: http://www.youtube.com/watch?v=5YANjIKfNEo .

Non sarà per caso che NOI siamo “innamorati” del nostro padrone (€, $, £ ecc.) e siamo ciechi ?

SD

stanziale
Scritto il 15 Ottobre 2012 at 21:47

Dunque. I tedeschi non sono ancora rientrati del tutto dai loro crediti verso la Grecia, e siccome riscuotono anche interessi fino al 20% perche’ rompere il giocattolo. Tanto ci pensano la Bce e Monti a farsi dare i soldi dagli scemi (Italia)al posto dei greci. Il gioco quindi puo’ ancora continuare: dopotutto, in Grecia, il 75% della popolazione ancora non muore di fame. Ho capito bene?

paolocogorno
Scritto il 16 Ottobre 2012 at 01:34

Ottimo post, Chiaro e Limpido … è evidente che non possono non sapere… come è evidente che la caratura psicopatologica di molti di loro è elevatissima, ad Aprile ci saranno le elezioni in italia, rilancio sempre l’idea di fare un manifesto di regole da adottare in materia economica, chi non le adotta fuori dai c.

il parlamento non sa nulla di economia, vota a comando …. togliamoceli tutti dalle palle…

icebergfinanza
Scritto il 16 Ottobre 2012 at 06:15

paolocogorno@finanza,

Manifesto in arrivo….

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