INFLAZIONE… BRIOCHES!

Scritto il alle 06:22 da icebergfinanza

Da Powell nessun riferimento ai tassi, misure anti-inflazione sono impopolari Da Investing.com

Bocca cucita nei giorni scorsi per Powell, nessun accenno alla politica monetaria.

Abbiamo recentemente scritto come nel Regno Unito, tanto per cambiare hanno messo al governo il solito banchiere di turno, uno che va in giro a chiedere ai senzatetto se lavorano nella finanza o negli affari…

«Vorresti buttarti nel mondo degli affari?». «Forse, prima però vorrei passare il Natale». È lo scambio non poco criticato tra il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak e un senzatetto incontrato in una mensa per i poveri. Davanti alle telecamere che riprendevano il momento, Sunak ha chiesto all’uomo se lavorasse nel mondo degli affari. «Sono un senzatetto», ha risposto l’altro. Ma il primo ministro non si è fermato. Sunak è andato avanti a parlare delle sue esperienze da uomo d’affari a Londra per poi chiedere all’uomo se il settore finanziario sarebbe stato un ambìto in cui sarebbe voluto entrare. «Non mi dispiacerebbe, ma non lo so, vorrei prima pensare a passare il Natale», la risposta. (Open)

Durante la crisi subprime, abbiamo avuto banchieri che andavano in giro a raccontare che loro sono la mano di Dio, banchieri centrali che giravano nel Bronx in mezzo ai poveri per farsi vedere, parlando dell’ultimo modello di Iphone.

In questi 16 anni insieme, vi abbiamo spesso parlato di come finanza e politica sono conniventi nel fottere il popolo, non lo fanno ingenuamente, lo fanno sistematicamente e con metodo.

Due giorni fa, gli psicopatici aspettavano il discorso di Powell, uno che ha letteralmente sbagliato diagnosi, uno che non ha fatto la benche minima prevenzione, raccontare come stava inventando una cura miracolosa…

Il presidente della Federal reserve Jerome Powell, in un simposio alla Riksbank di Stoccolma, ha sottolineato l’importanza dell’indipendenza delle banche centrali in questa fase di elevata inflazione. Powell ha parlato chiaramente dei «benefici di isolare la politica monetaria da considerazioni politiche di breve termine»: «La stabilità dei prezzi – ha aggiunto – è il caposaldo di un’economia sana con benefici incommensurabili nel tempo; ma recuperare la stabilità dei prezzi quando l’inflazione è elevata può richiedere misure che non sono popolari nel breve termine, dal momento che alziamo i tassi di interesse per rallentare l’economia».

Ecco il ruolo dell’indipendenza. «L’assenza di controllo politico sulle nostre decisioni, ci permette di prendere queste misure necessarie senza tener conto di fattori politici di breve termine», come – si può aggiungere – il ciclo elettorale.

Faccia di bronzo, lui, il maggiore responsabile di questa inflazione, le banche centrali colpevoli di aiutare solo ed esclusivamente la speculazione, lasciando miliardi sul tavolo da gioco per anni, salvando psicopatici falliti ovunque.

Avete mai visto qualche protesta o pizze piene contro le banche centrali? No, perchè fondamentalmente il popolo è fesso!

Prezzolini, lo descrive molto bene è l’Italia della grande guerra, oltre 100 anni fa…

I furbi comandano, arricchiscono, sbagliano, perdono, mandano allo sbaraglio i fessi. I fessi combattono, lavorano, accettano, lottano, sono persino capaci di morire per la patria.

Pertanto, siccome i furbi hanno prodotto Caporetto, e siccome resta sempre una immensa riserva di fessi, è facile prevedere che i fessi verranno mandati al fronte, che accetteranno ancora una volta di combattere, che si faranno uccidere, e che alla fine riusciranno a vincere.

“il furbo non usa mai parole chiare, e comanda non per la sua capacità ma per l’abilità di fingersi capace”; dove “i fessi hanno dei principi, i furbi soltanto dei fini”; dove “in generale il fesso è stupido, perché se non fosse stupido avrebbe cacciato via i furbi da parecchio tempo”; dove “ci sono i fessi intelligenti e colti che vorrebbero mandare via i furbi, ma non possono: primo, perché sono fessi; secondo, perché gli altri fessi sono stupidi e non li capiscono”; dove ” per andare avanti ci sono soltanto due sistemi: il primo è leccare i furbi; il secondo – che riesce meglio – consiste nel far loro paura; infatti, non c’è furbo che non abbia qualche marachella da nascondere, e non c’è furbo che non preferisca il quieto vivere alla lotta, e l’associazione con altri briganti alla guerra contro questi “.

E i fessi danno soldi alle banche perchè li investano e li perdono, la maggioranza li perde.

In questi giorni leggo di dotti, medici e sapienti che pontificano sulla BCE, poverina la Lagarde, mica è colpa sua se noi abbiamo il debito brutto e cattivo, è colpa nostra.

Infatti mentre tutti predicano il ritorno del MES e la fine del nostro Paese, i BTP si sono fatti due spettacolari rally, uno questa autunno superiore al 12% e uno in questi giorni intorno al 7%, come abbiamo suggerito nei mesi scorsi.

Ma chiaro Bellezza, tu vai in banca e ti dicono che i titoli di Stato sono pericolosi, che è meglio investire in fondi o prodotti della casa, mentre i loro portafogli sono pieni di titoli di Stato.

Certo, non è mai colpa della finanza o della banche centrali, loro sono indipendenti, si, hanno il cervello in una biblioteca, cosa vuoi che ne sappiano loro di quello che succede nel mondo reale.

Solo un idiota alzerebbe i tassi in questa maniera, come hanno fatto lo scorso anno, bastava togliere la liquidità dai mercati, alla speculazione, i tassi potevano salire molto meno, ma si sa, loro inventano cure miracolose.

Oggi è il grande giorno per gli psicopatici, hanno tirato su i mercati, giusto per festeggiare la disinflazione che arriva, la fine dei rialzi, l’inizio di … “The final cut”.

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Alle 14.30 usciranno i dati su prezzi al consumo, nessuna previsione, la Fed sarebbe contenta che i dati fossero brutti per poter continuare a far salire i tassi.

E’ previsto un netto calo, ma si sa i metereologi, tirano monetine!

Vedremo, un pessimo dato a loro servirebbe, sperano di portarli sopra il 5%, il circo equestre continua a raccontare che crede in un atterraggio morbido per l’economia.

In OUTLOOK 2023 “The final cut” abbiamo proposto un possibile nuovo orizzonte per le dinamiche legate all’inflazione, anche se è solo un’ipotesi.

Debito record  e salari stagnanti e dal punto di vista reale negativi, demografia, globalizzazione che no nsparirà tanto in fretta, ma soprattutto debito, debito e ancora debito, puntano tutti a favore di una veloce disinflazione e al ritorno del trend secolare della deflazione da debiti.

Ieri un dato da brividi, le scorte di petrolio e prodotti petroliferi sono esplose, non serve a nulla il petrolio estratto, siamo in recessione.

Ma gli psicopatici hanno festeggiato facendo volare il prezzo del petrolio, è l’econofisica Bellezza, e noi siamo maestri nel farti credere che gli asini volano.

Escalation possibili della guerra, ritorno della pandemia artificiale, speculazioni energetiche, finte interruzioni delle catene di approviggionamento, guerre commerciali, fantasiose conversioni ultraveloci al green, guerre geopolitiche, nuove alleanze militari e commerciali, soldi regalati dalle banche centrali, deficit pubblici stellari, molte cose suggeriscono che tra qualche anno l’aria potrebbe cambiare.

Ma come per la fine del dollaro, ci vorranno anni, forse lustri!

Intanto, adorate i banchieri centrali e mangiatevi le Vostre brioches, loro sanno bene come fregarvi quotidianamente!

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9 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 12 Gennaio 2023 at 07:58

« L’assenza di controllo politico sulle nostre decisioni, ci permette di prendere queste misure necessarie senza tener conto di fattori politici di breve termine»

Esattamente.
Quelli che stiamo vivendo (da almeno 2 decenni se non di più) sono la conseguenza del fatto che LA POLITICA concertante degli Stati ha abdicato a favore della FINANZA inchinandosi a quest’ultima lasciandole il ruolo “guida” su tutto, soprattutto a livello “politico”… Mi fa ridere pensare alla “mission” (come la definiscono) di una banca centrale quale ‘organo indipendente’ “al di fuori” delle decisioni politiche, le banche centrali la politica la fanno eccome, condizionando attraverso le loro mosse tutto il mondo sociale e industriale a cascata…

A proposito di nuove fregature in arrivo [per gli italiani in quanto maggiori proprietari di case a livello europeo], tanto per calcare la mano i “geni di Bruxelles” stanno per portare a votazione del parlamento EU la decisione di voler rendere obbligatoria la classe energetica ‘C’ [in una scala da ‘A’ a ‘G’] entro il 2030 per tutte le abitazioni site su suolo UE, con il divieto di affitto e di vendita per tutte le abitazioni di classe energetica inferiore… lascio a chi legge comprendere quali saranno le conseguenze critiche (non al 2030 ma molto prima) a livello economico sul patrimonio immobiliare italiano attualmente in essere…

Con tanti ringraziamenti ‘all’ unione europea’ e a tutti quelli che l’hanno voluta…

aiccor
Scritto il 12 Gennaio 2023 at 10:31

aorlansky60,
Eh si, infatti alcuni conoscenti proprietari di immobili nel centro storico di Napoli, Bari, Palermo, Venezia, si dicevano leggermente preoccupati di essere nei tempi, magari sforeranno di un paio di mesi, andranno nel 2031 per essere in regola con gli adeguamenti……(si capisce l’ironia?)

darkerside
Scritto il 12 Gennaio 2023 at 20:09

Il dollaro sta facendo marcia indietro a tappe forzate.In questo modo tutto si sistema.

mitopoietico
Scritto il 12 Gennaio 2023 at 21:44

… e io che pensavo che le Borse fossero sopravvalutate nel 2015. Non me lo perdonerò mai

icebergfinanza
Scritto il 12 Gennaio 2023 at 22:18

Ma che palle con queste borse ma godetevi la vita e respirate…

mitopoietico
Scritto il 12 Gennaio 2023 at 22:32

Certo, quel che è fatto e’ fatto e non si può tornare indietro. Inoltre, la mia autocritica è attenuata dal fatto che mi sto giudicando dopo che so come è andata a finire.
E’ tuttavia, potevo benissimo seguire il trend senza forzare la mia convinzione assecondandola.
Il punto è che temevo un -15/20% in una seduta e questo mi ha bloccato
icebergfinanza,

aorlansky60
Scritto il 13 Gennaio 2023 at 08:34

@ Mitopoietico

non avertene, in finanza e in investimenti non sei l’unico ad avere errato valutazione nel tempo, tranquillo… la lista è lunga…
🙂
Io ricordo ancora cosa feci il 25 luglio 2012… perchè mi ricordo cosi bene “quella data” ?
Vai avanti a leggere e capirai…
Erano giorni che L’europa, l’€uro e l’Italia in particolare (a causa del suo ‘elevato’ livello di debito pubblico, sempre quello!…) erano sotto forte attacco speculativo da parte degli ‘squali grossi’ della finanza, quelli che con un semplice click di mouse sono in grado di condizionare fortemente gli andamenti, quando lo vogliono…
Mi trovavo fortemente esposto sull’azionario in diverse società quotate sul MIB, le cose stavano andando da schifo, i timori presero il sopravvento così decisi di liquidare TUTTO.
Non ci rimisi nulla, ma liquidai praticamente in parità.
Il giorno dopo, 26 Luglio, Mario Draghi allora pres.d.BCE se ne esce con il suo storico ormai celebre “whatever it takes” che magicamente fa risorgere i mercati (e il MIB in particolare)…
Morale della storia: se non avessi venduto il giorno prima, avrei capitalizzato UNA TOMBOLA.
Finita l’inkazzatura, questa storia mi riservò una lezione e una morale:
che anche se è vero che le cose “vanno da skifo”, ed era vero in quel momento come è vero oggi (lo dicono le cifre statistiche), basta solo la parola di un personaggio ritenuto “autorevole” a far cambiare percezione ai gonzi che lo stanno ad ascoltare, che sono in tanti, e a far sembrare loro che “tutto va per il meglio” anche se la realtà oggettiva dice esattamente il contrario… e l’idea di essere in mano a questa specie di “incantatori di serpenti” allora come oggi, non mi fa stare per niente bene…

mitopoietico
Scritto il 13 Gennaio 2023 at 13:09

Diciamo che non esiste una regola generale.

Nemmeno coloro i quali hanno tenuto la posizione sul Nikkei dopo i primi scossoni del 1989 che “tanto poi recupera” hanno fatto bene, dato che dopo un decennio hanno perso quasi tutto e ancora oggi, a distanza di 33 anni, l’indice nipponico è molto sotto il suo top.

Proprio queste esperienze (come il Nasdaq 2000 o DJ 1929) possono incutere un rispetto eccessivo nell’investimento azionario

aorlansky60,

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