LA FORNERO, MARIA ANTONIETTA E LE BRIOCHES INTELLETTUALI!

Scritto il alle 08:47 da icebergfinanza

Un paio di anni fa abbiamo visto come in un delicato momento per l’America il presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley ostentò  ottimismo di maniera in un incontro pubblico al Queens.

Mentre Dudley continuava a dipingere un quadro dei prezzi a tinte estremamente rosee, uno dei presenti lo ha interrotto chiedendo educatamente: “Mi scusi signore, ma quando è andato a fare la spesa l’ultima volta ?”. Il numero uno della Fed di New York, senza scomporsi, e senza cogliere il riferimento all’impennata dei prezzi dei generi alimentari e della benzina, ha candidamente insistito: “Guardi che oggi lei può comprare un iPad 2, che è due volte più potente, allo stesso prezzo di un iPad 1”.

Avete presente Maria Antonietta e le sue brioches, quelle suggerite al popolo che chiedeva pane?

Bene vediamo che è successo recentemente…

«I giovani non siano troppo esigenti per il primo impiego». «I giovani – dice Fornero – escono dalla scuola e devono trovare un’occupazione. Devono anche non essere troppo “choosy” (aggettivo traducibile con esigente, schizzinoso, ndr), come dicono gli inglesi. Lo dicevo sempre ai miei studenti: “Prendete la prima, poi da dentro vi guardate intorno”. Bisogna entrare però nel mercato del lavoro. Anche se adesso non è più così, in un mercato tanto difficile e debole come quello che abbiamo in questo momento, ma abbiamo visto tutti dei laureati che stavano lì in attesa del posto ideale». 


La precisazione. Successivamente, il ministro corregge il tiro, spiegando di non aver mai detto che i giovani italiani sono «schizzinosi» e che in realtà «sono disposti a prendere qualunque lavoro», «tant’è che sono in condizioni di precarietà». «Nel passato – ha aggiunto – quando il mercato del lavoro consentiva cose diverse, qualche volta poteva capitare, ma oggi i giovani italiani non sono nelle condizioni di essere schizzinosi». (Il Messaggero ) .

Ora Maria Antonietta…ops scusate, la Fornero e il suo governo non sono nuovi a queste provocazioni, dal lavoro che non è un diritto alla monotonia del posto fisso, dalla banda di sfigati fuori corso dell’ università italia sino agli schizzinosi dei giorni nostri, quindi nessuna sorpresa!

Ma connettersi prima di parlare è così difficile a certi livelli o è tutta questione di umidità viste le lacrime scese alla prima apparizione.

Scenda giù da quella cattedra professoressa e si spogli delle sue sicurezze, esca dalla biblioteca e venga in mezzo alla realtà quotidiana!

Dottoressa Fornero, lei che ha pianto molto tempo fa, ha ancora quella sensibilità e polso sociale, o in che mondi si è persa? Da quanto tempo non parla con una commessa, un giovane cameriere, un dialogatore in strada?  

Certo, ministro, che ci sono gli schizzinosi, ed anche i bamboccioni, tanti giovani andrebbero presi a calci nel sedere (e lo dico da padre di tre figli), ma certo non la massa. Certo che spesso il lavoro si cerca  dove non c’è, e non si va  a cercarlo dov’è oggi. E la sinistra radicale non fa un buon servizio ai giovani trattandoli da vittime del sistema, perché così contribuisce a castrarli alla pari del sistema che critica.  

Ma dov’è  una politica ed una infomazione di orientamento alle nuove professioni, di incentivo? Perché il terzo settore, che ha prodotto più di tutti occupazione negli ultimi anni, è stato sistematicamente castigato o trascurato? Perché gli alberghieri invece di essere un fiore all’occhiello della qualità italiana, sono un ricettacolo di brocchi- salvo eccezioni?  

Dottoressa Fornero, noi ci aspettiamo che lei inciti i giovani a non accontentarsi, a rompere gli schemi, ad essere innovatori, semmai a mettersi in proprio e creare propri progetti… a sognare, ministro, e lavorare per un mondo migliore. Lei sogna ancora, dottoressa Fornero? Le auguro con il cuore di si.  

Ogni giorno, da 15 anni,  ho colloqui con giovani ‘schizzinosi’ che si rifiutano di lavorare nelle multinazionali, di piegarsi a logiche proprietarie e di profitto, di pensare alla propria carriera e ‘a quel paese tutti gli altri’. Che si preparano per andare a lavorare nei terreni confiscati alla mafia, o nella cooperazione internazionale, o in campagne a favore dei bambini o dei deboli del mondo. Che non si piegano, sognano un’economia civile, e cercano, con occhi brillanti, grande volontà e tanta paura, un futuro diverso. Per loro e per gli altri.

Altro che ‘bamboccioni’ (Padoa Schioppa), ‘sfigati’ (Martone), Schizzinosi (lei stessa) o …… (avanti il prossimo ministro) Perché non parla di loro, ministro Fornero? Li conosca, li apprezzi, li incoraggi, e che siano esempio per tutti. #schizzinosi o sognatori? Lettera aperta al ministro Fornero

Ma non è finita, ascoltiamo cosa ci racconta a proposito di Consapevolezza Debora su Crisis

Utili a che, poi. A servire meglio, a farsi stritolare meglio dal meccanismo che ci impone di diventare viti e dadi ben oliati. “Se hai una laurea umanistica, poi non lamentarti”. Se non hai imparato un mestiere, se non servi al meccanismo che forse ti concederà la grazia di sfruttarti perché sei una brava rondella, puoi prendertela solo con te stesso.

Vi invito a leggere l’articolo dello scrittore Premio Pulitzer Chris Hedges, che si intitola “Imparare a pensare” (qui una traduzione). Dice:

Se una cultura perde la capacità di pensiero ed espressione, se   realmente mette a tacere le voci dissidenti, se si rinchiude in quello   che Sigmund Freud chiamava “ricordi di copertura”, un miscuglio   rassicurante di fatti e finzione, allora quella cultura muore. Si   arrende il suo meccanismo interno di blocco delle auto-illusioni.   Dichiara guerra alla bellezza e alla verità. Abolisce il sacro. Trasforma l’educazione in un corso di formazione professionale. Ci rende  ciechi. E questo è ciò che è avvenuto.

Siamo certi che vogliamo solo corsi di formazione universitari per lavoranti con stipendio?  E’ questo che desideriamo per il futuro del nostro Paese, meccanici e  ragionieri? Siamo sicuri che sia un investimento sano continuare a  prendere per il culo chi vuol fare il violinista, lo scrittore, lo  storico, il regista?

Il capitalismo commerciale, se lasciato a briglia sciolta, ci ucciderà.

E’ questo che tende ad inculcarci la classe dirigente di banchieri e globalizzatori: non dovete imparare a pensare, dovete imparare a servire. Chi pensa propone, obietta, si rivolta; chi sa solo servire invece tace e acconsente.

Un giovane filosofo racconta sul Corriere che la laurea in Filosofia offre sbocchi lavorativi, altroché. Ma non  conta solo quello: conta che si coltivi la propria mente in modo da  riuscire ad avere un approccio critico alla realtà. Le  rivoluzioni non le fanno gli ingegneri, le fanno i filosofi, i  pensatori. Se sperate in una qualche rivoluzione, mandare i figli alle  lauree tecniche è la strada sbagliata. Perché oggi, fare Filosofia è rivoluzionario e rivoltoso di per sé. Chi ne ha davvero il coraggio?

Mi chiedo in quanti abbiano letto tutto questo post, e soprattutto  l’articolo di Chris. Ecco: le rivoluzioni cominciano così, quando una  massa critica di persone è in grado di arrivare in fondo ad un articolo  che fa pensare.

Oggi hanno svuotato il cervello dei nostri ragazzi, tra playstatione e ipad, musica a chiodo per nascondere il deserto che c’è dentro ognuno di noi, gossip e illusioni per drenare qualsiasi ribellione, altro che pane o brioches, un chip nella materia grigia e nebbia eterna per tutti!

Hei Ragazzi mi raccomando, poca Consapevolezza, pensare e riflettere è impegnativo non c’è più tempo per nulla …

Giovane Italia … se non ora, quando !!!!!!!

Nel mio libro ho scritto  che … Non solo è importante istruire uomini e donne del futuro che siano in grado di difendersi dalla complessità del sistema finanziario, consentendo loro di migliorare la propria conoscenza e consapevolezza dei rischi e delle opportunità che il sistema offre, ma anche educare persone in grado di comprendere il significato delle cose, che siano in grado di riflettere sulle conseguenze e sulle cause di una determinata azione economica e sociale, che sappiano guardare anche a un sistema alternativo a quello che permea la loro quotidianità.

La ricostruzione della scienza economica e della cultura finanziaria deve necessariamente passare da una riscoperta complementarietà tra la cultura umanistica e quella scientifica, attraverso la filosofia morale e la sociologia, l’economia cognitiva, la storia economica e politica, limitando il peso della componente matematica pura.

Forse mi sono dimenticato di scrivere che è ora di limitare il peso non solo della componente ,matematica pura ma della materia cerebrale di qualche tecnico o professore!

Mi raccomando “brutti pendagli da forca” nei prossimi giorni mi ritiro sotto coperta per preparare l’arrembaggio di sabato 27 ottobre a Castelnuovo Scrivia e l’approdo in altre città italiane.

Fatevi sotto con le proposte, organizzate un incontro,  Icebergfinanza ha voglia di raggiungere ogni porto d’Italia, di stare tra la gente e non nei salotti esclusivi e predeterminati delle televisioni commerciali!

Mi raccomando non dimenticate l’operazione ” Onda d’urto” condividere la nostra avventura con i pulsanti Facebook e Twitter nei forum dei giornali on line!

State sintonizzati perchè ho da raccontarVi qualcosa di incredibile e come potete vedere qui sotto vi aspetto tutti a Castelnuovo Scrivia e in altre città italiane, non mancate saranno fuochi artificiali!

 

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9 commenti Commenta
gebs74@borse.it
Scritto il 24 Ottobre 2012 at 12:11

Andrea, i “calci nel sedere” vanno non solo ai figli(anche io ho tre figli),
ma a volte anche ai genitori, ma soprattutto dei bei calci nel CUL@ :mrgreen:
li meritano la Fornero & C. e tutti i parlamentari che si sono assicurati,
legiferando a loro favore, lavoro e pensione per tutta la vita!
Ma nelle aule di tribunale no c’è scritto “La legge è uguale per tutti” 😈
Saluti Andrea
Un indignatissimo Gianni da Milano. 👿

idiocrazia
Scritto il 24 Ottobre 2012 at 15:42

Grande articolo andrea! Centrato in pieno il problema, una pseudo-cultura che continua a prendersela con gli “umanisti” quando é da tempo immemore che il problema é esattamente l’opposto! Abbiamo a che fare con troppa gente che non sa connettere il cervello e si perde in banalità spaventose.

Giuseppe

stanziale
Scritto il 24 Ottobre 2012 at 19:15

Dal blog quasi omonimo (ha rubato il titolo?) tempesta perfetta: Fine dell’euro atto terzo, ora tocca all’Italia. Tutte cose gia’ toccate, c’e’ comunque grande dovizia di particolari, si critica lo pseudo liberista Boldrin e si fanno ipotesi su cosa faranno gli Usa…..ma il punto e’: le elezioni politiche sono ancora lontane: ci sara’ tempo di creare qualcosa ( se non un partito almeno un movimento) in alternativa alla proposta Giannino cui appartiene boldrin?

laverita
Scritto il 24 Ottobre 2012 at 23:50

@Stanziale
Veramente interessante come articolo.
Parla di un prossimo attacco, prima delle elezioni, all’Italia…così i tecnici firmano la nostra condanna indipendentemente da chi vince.
Parla anche della crisi delle banche italiane che potrebbero passare dall’essere “le meno peggio” a livello europeo a diventare un problema per l’Italia.
Tu Andrea hai letto? cosa ne pensi?
Buona notte a tutti

andrea.mensa
Scritto il 25 Ottobre 2012 at 08:17

caro Capitano
sabato ci sarò portando 3 miei amici.
per intanto ti riporto la lettera che ho scritto ad Augias di repubblica.

Egr. Dott. Augias
Ieri sono restato allibito constatando quanto la scuola pubblica sia inadatta ad educare i ragazzi al piacere della conoscenza.
Mia nipote mi ha chiesto un aiuto, in quanto non aveva capito l’ultima lezione di fisica.
Una lezione di poco meno di un’ora sul moto di un proiettile, fatto da un’insegnate che non sa semplicemente dire che l’attrito dell’aria viene ignorato ( guardando le formule riportate sul libro) che non sa spiegare come si genera e quali caratteristiche ha la funzione “parabola”, che cerca di spiegare il concetto di accelerazione ad alunni ai quali solo fra tre anni sapranno cos’è una derivata, che non sa definire cosa sia un vettore e come si componga con grandezze analoghe.
Ora, mi domando , ma chi è quell’ignorante pasticcione che, scrivendo questi programmi, pretende che un ragazzo, in tali condizioni tragga qualche utilità da lezioni nelle quali si vuole infilare un po’ di tutto, in modo talmente superficiale e slegato da ogni altro concetto da sembrare un “caso a parte”?
La bellezza dello studio della fisica sta proprio nel far scoprire ai ragazzi come la matematica sia lo strumento per comprendere i fenomeni, come i fenomeni siano tutti strettamente legati tra loro e sovente governati da leggi simili in cui solo le variabili hanno nomi diversi, ma le rappresentazioni delle funzioni sono analoghe.
Poi , per forza i giovani non capiscono l’utilità della matematica, e non capendolo la rifiutano, assieme a tutto ciò che invece la richiede. Cosa resterà nelle loro menti di queste inutili ore passate in classe ?
Gente che con la loro superficialità ed ignoranza uccide gli stimoli positivi nei giovani sono da considerare i peggiori nemici della società, perché non solo fanno male agli attuali destinatari dei loro interventi, ma danneggiano anche tutte le generazioni future.
E la collettività li paga pure !

ilcuculo
Scritto il 25 Ottobre 2012 at 08:52

andrea.mensa@finanza,

Andrea,

è con grande dispiacere che scrivo questo ma da questo punto di vista non vedo luci in fondo al tunnel, il nostro mondo sta diventando sempre più complesso e sofisticato e (quasi) nessuno nella scuola è in grado di mettere i nostri ragazzi in condizione di capire il nostro mondo.

La fisica e la matematica poi…

icebergfinanza
Scritto il 25 Ottobre 2012 at 09:19

laverita@finanza,

A parte l’idea che le banche diventeranno un problema in Italia (MPS e spiccioli esclusi…) che non condivido, c’è forse qualcosa che mi è sfuggito in questi mesi non raccontato nel blog come ad esempio il prossimo attacco al nostro Paese o i problemi delle banche francesi o tedesche …?

icebergfinanza
Scritto il 25 Ottobre 2012 at 09:21

andrea.mensa@finanza,

Ti aspetto ciao Andrea

laverita
Scritto il 25 Ottobre 2012 at 12:26

@icebergfinanza
No, non c’è proprio nulla che non hai raccontato.
Infatti ho definito molto interessante l’articolo così come definisco molto interessante, utile e da “pubblicizzare” il tuo BLOG 😀 😀 😀

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