EBA: ENRIA FA UNA COSA E NE SBAGLIA DUE!
Come i lettori di Icebergfinanza ben sanno L’European Banking Autorithy è una sorta di Cimabue che da quando è stata istituita ha fatto una cosa e ne ha sbagliate due.
Tralasciando per amor di patria, visto che il suo presidente Enria è un italiano, le promozioni delle banche irlandesi e di Dexia nei mesi scorsi, banche poi puntualmente fallite, la decisione di costringere le banche a valutare contabilmente al costo di mercato esclusivamente i titoli sovrani chiudendo ambedue gli occhi sui prodotti derivati e strutturati detenuti dal sistema finanziario europeo e l’ ennesima dimostrazione di come le decisioni della politica e in questo caso della Germania stiano peggiorando la dimensione di questa crisi..
Sul Corriere della Sera Federico Fubini scrive…
” Solo un volta che si vedrà una riduzione significativa e durevole degli spread sui titoli di Stato, potremo considerare una revisione.”
Affascinante no! Chi glielo spiega al signor Enria che per il 30 di giugno non avremo alcuna riduzione significativa e durevole degli spread.
Dagli squilli della Bce alla sordina dell’Eba. Mentre a Francoforte la Banca centrale europea (Bce) spiega la sua politica monetaria ai mercati in una conferenza stampa affollata ed attenta, a Londra l’autorità bancaria europea (Eba) si affida a uno scarno e laconico comunicato per annunziare il nulla. La forma coincide con la sostanza. Le attese sulle valutazioni dell’Eba a proposito dei progetti di ricapitalizzazione delle banche europee sono state ampiamente deluse. Si sperava in un pieno e trasparente dietrofront. Abbiamo invece un giudizio genericamente – e quindi debolmente – incoraggiante, puntellato da qualche numerino aggregato che vorrebbe rassicurare anche sui possibili danni causati dalle richieste dell’Eba.
di Donato Masciandaro – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/Tcbd0
In fondo la Grecia non è poi molto lontana, Penelope la tela di notte la disfava!
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