MONTI: ARTICOLO 18 MONOTONIA PURA E APARTHEID!

Scritto il alle 09:08 da icebergfinanza

 

L’onda mediatica che accompagna questa campagna di redenzione dell’economia italiana in favore del libero mercato è un’onda inarrestabile e media e giornali sono strumenti efficaci nella persuasione del cittadino comune.

L’articolo 18 senza entrare nei particolari e tralasciando le ideologie, per il professor Monti diventa monotonia pura e addirittura l’apartheid del mercato del lavoro.

In un sistema fallito ormai governato da ideologie fallite alle volte, dovrebbe chidersi se in realtà l’apartheid o la monotonia non siano nell’ortodossia accademica che ha distrutto l’economia supportando una fantasiosa finanza descritta come la nuova frontiera del sostegno alla crescita.

Non voglio annoiarVi con inutili discorsi ma il mio pensiero è riassunto in ARTICOLO 18 Maledetta flessibilità! Flessibilità un termine … «Un termine non solo in contrasto con quello che dovrebbe essere apprendimento ed educazione, che invece chiede perseveranza, concretezza e fedeltà, ma che è pure moralmente sbagliato», ha detto Bauman. Bauman ha scritto nel suo libro “La moderna liquidità” …l’analisi parte dagli albori della modernità, quando il lavoro fu scisso dall’attività dello scambio, trasformando così il lavoro (ed il lavoratore) in una merce come le altre nelle mani del capitale, ed arriva ad oggi in cui lo storico rapporto tra lavoro e capitale si è modificato con “l’avvento del capitalismo leggero e fluttuante, caratterizzato dal disimpegno e dall’allentamento dei legami che uniscono capitale e lavoro.” (p. 172) Allentamento e disimpegno stanno a significare che il capitale ha rotto definitivamente il suo magico rapporto con il lavoro, non volendo più essere incatenato con esso al suolo; chiara indicazione di ciò è la crescente flessibilità (precarietà) che investe il mondo del lavoro, concetto questo che sta traformando milioni di lavoratori in liberi professionisti della flessibilità; (…) Il lavoro oggi si acquista, al pari di altre merci, in negozi appositi, acuendo in questo modo la precarietà e l’instabilità della vita di ogni individuo.. “Tuttavia, ciò che appare come flessibilità dal lato della domanda ricade come un destino duro, crudele, insuperabile e ineluttabile su tutti coloro che si trovano sul versante dell’offerta:…il lavoro viene e va, scompare subito dopo essere apparso, viene spezzettato o sottratto senza preavviso, mentre le regole del gioco per le assunzioni e i licenziamenti cambiano senza appello e chi ha o cerca un lavoro poco può fare per frenare il processo”. Questa è la descrizione della flessibilità del sociologo polacco Zygmunt Bauman.

 

Invece il buon Monti cavaliere dello spread solitario e prodigo di elogi con l’innominato ci racconta che …

 

Non è un tabù. L’articolo 18 può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia». Insomma, senza riforma del lavoro gli sforzi del governo per rilanciare il paese rischiano di rimanere incompleti e questo Mario Monti vuole assolutamente evitarlo. Così il premier, prima al Tg5 e poi a Matrix, si rivolge direttamente ai cittadini per annunciare l’intenzione di mettere mano alla politica del lavoro, anche a costo di dover intervenire sulle regole di licenziamento. Sì, perché l’articolo 18 per il premier ha determinato «un terribile apartheid nel mercato del lavoro tra chi è già dentro e chi, giovane, fa fatica ad entrare». I giovani però devono «abituarsi all’idea di non avere più il posto fisso a vita: che monotonia – afferma – È bello cambiare e accettare delle sfide».

La linea dell’esecutivo è non aprire tout court alla concertazione con i sindacati, che d’altronde escludono qualsiasi ipotesi di modifica dell’articolo 18. Ma va avviato un confronto «in tempi brevi». Insomma, sì al dialogo ma su tutto. L’intenzione è chiudere in una sessantina di giorni per dare una ’svoltà al paese e far ripartire la crescita. Per Monti alcune eredità del passato, infatti, rischiano di imbrigliare l’Italia, penalizzando proprio i giovani. Per creare spazio occorre però spingere ancora sulle liberalizzazioni perchè – avvisa il premier – «se prevarranno le resistenze corporative, gli italiani devono sapere che i tassi di interesse non solo non scendono ma ritorneranno verso l’alto». Per ora però il professore si gode l’ennesimo calo dello spread registrato oggi: «Deve scendere ancora e scenderà – rassicura – È una variabile che ha polarizzato anche troppo l’attenzione» ma «ormai ha una tendenza decrescente». ( La Stampa)

Certo è bello accettare delle sfide ma non nell’Italia delle corporazioni e dei privilegi, non nell’Italia delle mafie e delle massoneria, dei raccomandati o dei figli di papà superfighetti alla Martone. La FAMIGLIA ha bisogno anche di serenità e sicurezza, quelle che questo Paese non è in grado di dare, ne tantomeno un professore che guarda alla crescita e alla concorrenza spesso e volentieri come unica soluzione, dimenticando la redistribuzione.

Ma questo si sa è solo monotonia pura e apartheid che esce da un cervello qualunque, come il mio!

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8 commenti Commenta
bombadillo
Scritto il 2 Febbraio 2012 at 10:40

Non sono un fautore del posto di lavoro a vita ma mi sa che hai centrato il problema per cui è praticamente impossibile oggi in Italia scegliere quale lavoro fare e quando cambiarlo. Benedette invece le famiglie che sono cresciute col posto fisso e che adesso mantengono i forzati della flessibilità.

Post scriptum. Viste le carriere pluridecennali in Parlamento direi che anche lì di “posti fissi” ce ne sono un po’ troppi…

icebergfinanza
Scritto il 2 Febbraio 2012 at 13:28

Ah…dimenticavo! Lavorare nello stesso post è monotono ma prendere la paghetta come senatore a vita è decisamente trendy….

paolocogorno
Scritto il 3 Febbraio 2012 at 00:18

Bene continuiamo con lo smantellamento del diritto, dei fondamenti della costituzione italiana, forse questo governo illegittimo vuole portare la produzione del paese a livello dei laogai cinesi, paga a zero, lavaggio del cervello, sicuramente a questo modo saremo più competitivi della Cina, anche perchè forse siamo più creativi di loro.

Come può questo automa che parla in maniera monotona fare il verso a se stesso e parlare di monotonia, come si permette, che ne sa delle dinamiche lavorative, quanta arroganza, e quale futuro per i giovani annoiati dal lavoro monotono…
Come psicoanalista voglio dire CHIARAMENTE a tutti che la specie Uomo sta in piedi per la sua capacità di stare in comunità, la produttività lavorativa è legata anche alla continuità dei rapporti lavorativi, I Gruppi di lavoro più fertili sono stati composti da persone, maestranze, ingegneri, progettisti ricercatori che hanno lavorato in squadra insieme per anni, altro che una sveltina e via, prima in un posto poi in un altro peraltro senza poter decidere quasi nulla,

Non bisogna confondere la necessità di avere esperienze formative diverse, il contatto con esperienze lavorative differenti, dalla promiscuità lavorativa, dalla frantumazione di gruppi di lavoro che non hanno nemmeno il tempo di amalgamarsi, di pensare, di pensarsi e ripensarsi, di costruire squadre umane, di progettazione e di produzione per cui sono necessari anni, un radicamento ad un centro, persino il radicamento ad un luogo di lavoro…

è folle pensare che l’uomo nella sua dimensione gruppale funzioni lo stesso se lo costringiamo ad una discontinuità di identità di relazioni e di radicamento… può funzionalre nel breve… come la spazzatura finanziaria che vediamo, ma non nel medio e lungo termine, e sappiamo bene che i mutamenti radicali e decisivi, il trasferimento di idee e di progetti di reale mutamento avvengono in una dimensione temporale più lunga…

per buona pace di Mario Monti, gli piaccia o meno

Paolo Cogorno

icebergfinanza
Scritto il 3 Febbraio 2012 at 05:18

Chapeau Paolo….abbraccio! Andrea

billbill
Scritto il 3 Febbraio 2012 at 11:34

paolocogorno@finanza,

Perfetto!!!!!

italywip
Scritto il 3 Febbraio 2012 at 11:42

Se non si cambiano le regole prima di toccare il mercato del Lavoro si rischai una macelleria sociale

http://italyworkinprogress.blogspot.com/2012/02/art18-flessibilita-e-lavoro-monotono.html

. Una volta sistemate queste, recuperati 30 mld di evasione e rivisti certi strumenti e corsi unversitari o fondi per la ricerca allora ha un senso allineari sha quello che chiede il mondo …

annebonny
Scritto il 4 Febbraio 2012 at 14:12

Perchè quando si propone di modificare sensibilmente le norme riguardanti, stipendi ed agevolazioni della casta politica, ops pseudopoliticante, è incostituzionale??! Che ingenua domanda retorica! Questa è una politica (???) ” lacrime e sangue ” uffa, proprio non mi entra in testa! Forse perchè ignoro le valide motivazioni che mi permetteranno di vivere tranquillamente pensando al mio lavoro (da morir dal ridere AAhhAhh, vivace ed allegro!!! ) senza pensione, posto fisso e probabilmente Diritti con la D !!
Grande Capitano! Grande Paolo !! Grazie marinai, W iceberg !!
VENTO IN POPPA !! ( sempre e comunque ! )

comprooro
Scritto il 4 Febbraio 2012 at 15:40

Il concetto che il nostro buon Presidente Mario (three card) Monti ha così penosamente espresso si poteva rendere in realtà con una semplice parola: ASIMMETRIA. La situazione di chi ha oggi un contratto a tempo indeterminato è una situazione di asimmetria: una volta entrati è molto difficile essere sbattuti fuori dal lavoro. E’ questa una cosa brutta? Nooo. Se vai a chiedere un mutuo la tua situazione di asimmetria sul mercato del lavoro viene valutata molto positivamente dalle banche, che ancora oggi ti fanno ponti d’oro se sei un travet a tempo indeterminato e vuoi un mutuo.
Potrebbe una maggiore flessibilità arrecare vantaggi competitivi alla nostra economia? Ben difficilmente. Una maggiore flessibilità non colmerebbe il divario di attrattività che c’è oggi tra l’Italia ed il Bangladesh dove ad es. Ikea produce le sue ceramiche per la casa. Lì abbiamo tutta la flessibilità di questo mondo coniugata a livelli salariali imbattibili. Quindi l’abbattimento dell’art. 18 ben poco risolverebbe. Allora, perchè il buon Mario si dà tanto da fare per ottenere quest’obbiettivo?. Nella vita bisogna imparare ad usare le parole. Ora noi abbiamo a disposizione una parola che definirei magica, per separare e distinguere chi ci vuole bene da chi ci vuole male. Questa parola è: PERCHE’. Perchè Supermario vuole fortemente questo obiettivo? Io ho la mia versione. Potrete definirmi paranoico o sovversivo, ma sentite la mia opinione e poi fatevi la vostra. Siamo in una fase di depressione dell’economia mondiale. In questa fase si danno convegno tutte le forze distruttrici e fanno tabula rasa sul campo economico. Gli imprenditori come noi sappiamo impiegano sapientemente i fattori produttivi per costruirsi quello che Monti sembra osteggiare: un passive income, che come Robert Kiyosaki insegna è una rendita. Soldi che ti vengono in tasca senza grosso sforzo una volta avviato il meccanismo. Gli imprenditori sudano e sbuffano per costruirsi la loro macchina stampa soldi, ma nei periodi di depressione economica la loro macchina stampa soldi si trasforma in una macchina mangia soldi. Gli imprenditori hanno quindi bisogno di tirare i remi in barca.
Monti è semplicemente il facilitatore di questo processo.
Ma, oltre ad essere un facilitatore (chiamatelo d’ora in poi il “vaselina”) Monti è un grande IPOCRITA. Lui ha una posizione di rendita essendo senatore a vita, ma non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare del mondo da cui viene. Lui viene dal mondo delle grandi banche di investimento globali, lui è figlio del Vampire Squid. E veniamo ora a misurare il livello di asimmetria in questi organismi. Qual è il livello di asimmetria In Goldman Sachs? Risposta: altissimo, fuori scala. Il capoccia di Monti a GS, un certo Blankfein, (un sociopatico chè è convinto di essere Dio)
http://www.huffingtonpost.com/2009/11/07/goldman-sachs-ceo-lloyd-b_0_n_349620.html
quando l’annata a GS è buona, a fine esercizio si paga la sua bella produttività, nell’ordine di svariate decine di milioni di dollari. Nel 2008, in piena crisi finanziaria e con GS sull’orlo del collasso, il buon Lloyd si è pagato lo stesso 60 milioni di dollari di bonus, anche se in quell’anno GS ha chiuso in pesantissima perdita ed è stata salvata con una quota parte dei 700 miliardi di dollari estorti ai contribuenti americani.
Se il nostro Monti è a caccia di asimmetrie, perché non prende l’aereo e va dai suoi compagni di merenda?
Suggerirei al nostro illetterato presidente di leggere il libro di Mallaby “More money than God”, che parla degli Hedge Fund e afferma come gli stessi, tanto vituperati e ingiustamente famigerati, siano un livello di business superiore alle banche globali, in quanto non hanno la stessa tipologia di asimmetria. Quando un Hedge fund non fa le scelte giuste, va a zampe all’aria e non si scomodano i contribuenti. L’hedge fund tiene semplicemente per sé una parte degli utili che ha creato, e se l’investimento si è rivelato sbagliato, non si fa scudo di clienti o dipendenti per estorcere denaro o bonus.
Monti sostiene che i lav a tempo indeterminato sono una vergogna perché sono too big to fail.
Se vuole demolire effettivamente il concetto di too big to fail il nostro amico (si fa per dire) dovrebbe partire dalle banche globali, iniziando dai due nostri giganti malati che stanno facendo faville in questo momento. (ci sto guadagnando un sacco di soldi anch’io 😉 ).
Intanto lo spread scende e i suoi amici a GS stanno iniziando a pianificare il nuovo carico di CDS da rivendere quando saremo di nuovo nella m…
In una prossima occasione vi dirò cosa penso dello spread che i grandi burattinai hanno detto essere il male assoluto e di un’altra parola che è il suo sinonimo e noi associamo invece ad una età dell’oro ormai perduta.

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