L’ITALIA E’ FALLITA! ATTENTI AL LUPO!

Scritto il alle 11:30 da icebergfinanza

 

Tralasciamo per un istante la notizia secondo la quale … Deficit, Commissione Ue: stop a procedura di infrazione per Italia per non urtare la sensibilità di quelli che… sai l’Italia è già fallita con contorno di analisi all’amatriciana.

Dimentichiamoci  pure l’ennesima apparizione sul blog di Grillo di un’altro sconosciuto illuminato laureato in giurisprudenza ovviamente,  con il suo mirabolante  “Discreto collasso dell’economia italiana ”  che dopo la saga dei fallimenti annunciati dalla  Napoleoni per la primavera del 2012 e quello per il prossimo autunno dello stesso Grillo ci racconta che l’Italia è già fallita nell’estate del 2011… quando gli interessi del debito nazionale andarono fuori controllo e andiamo ad ascoltare un’altra delle perle che girano per il web dal titolo … Siamo vicini alle insolvenze di Stato … e l’Italia farà default.

Ma prima una premessa è necessaria per comprendere le crisi isteriche di un povero banchiere tedesco centrale …

MILANO – Perché il mercato sia tale, una controparte deve poter fallire. E questo deve valere anche per gli Stati ed il loro indebitamento. Il fallimento di uno Stato sul proprio debito sovrano nell’Eurozona deve anzi essere possibile proprio per assicurare una disciplina di mercato. E’ di questa opinione Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce (Repubblica)

Ovviamente nessuno chiederà mai conto al buon Weidmann del perché invece le banche non possono fallire nemmeno nel lungo termine, ma questo in fondo non è un argomento che ci riguarda, tanto lo fanno e faranno sempre e comunque quello che vorranno.

Per quanto riguarda la fine della procedura di infrazione del deficit è meglio tenere un profilo basso, primo perché sino a quando un Paese sovrano dovrà chiedere ogni volta il permesso e per piacere all’Europa di cosa fare dei suoi soldi non c’è alcuna speranza poi perché come abbiamo visto recentemente le banche italiane sono già state dichiarate nonostante tutto solide dal FMI ma nessuno se ne è accorto, tutti presi ad analizzare sofferenze o titoli di Stato in bilancio, quindi profilo basso sempre e comunque.

Un piacere personale però vi chiedo! Se quotidianamente in giro per il web compaiono articoli o deliri di qualche analista o economista della domenica, o di qualche altra buonanima che annuncia il fallimento dell’Italia passato, presente o futuro, per favore non intasatemi la mail di spazzatura, piuttosto chiedete consiglio a tutti coloro che quotidianamente coprono dal punto di vista mediatico la telenovelas “Godot Default”.

Ma andiamo avanti perché ogni qualvolta che qualcuno incomincia a parlare di fallimento del nostro Paese, l’argomento mi affascina soprattutto quando si ha a che fare con la spazzatura mediatica e vediamo cosa si scrive nell’articolo…

“Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, che giovedì ha laconicamente augurato <buona fortuna al Giappone per i suoi esperimenti>, era in vena di sentenze l’altro giorno. Che la vostra stampa ha debitamente ignorato, troppo occupata com’è a non disturbare il governo Letta. Per Weidmann, <le nazioni devono rispettare le regole dell’unione monetaria e chiedere alla Bce di calmare i mercati crea un’Europa debole> ma, soprattutto, <nell’area euro devono essere possibili insolvenze di Stati>. Auguri. Ma cosa intendeva, Weidmann? Proviamo a capire. (…) 

Nel frattempo vi lascio con questi grazioso grafico che gira tra i support di mister Godot Default, uno dei tanti grafici da baraccone che sono apparsi in questi mesi e anni

“(…) Attenzione, la tregua sui mercati è finita. Anche per l’Italia, temo, come dimostra questo grafico di Diapason su dati Bloomberg. Compara la crescita delle sofferenze bancarie italiane (linea nera) con lo spread tra Btp e Bund tedeschi (linea rossa), ultimamente molto basso e totalmente assente da scossoni. Bene, negli ultimi giorni invece sia il vostro spread che quello portoghese e spagnolo, i cosiddetti “periferici”, hanno conosciuto aumenti nell’ ordine di una decine di punti base e il trend sembra proseguire. Come mai, forse gli acquisti giapponesi sono rallentati? No, non sono mai iniziati. I fondi nipponici stanno comprando in lira turca, pesos messicano e real brasiliano, non nell’ eurozona.

I fondi pensione spagnoli, invece, non possono più acquistare, perché sono all-in al 100% nel debito del loro Paese. Sta accadendo ciò che è normale, ovvero con un ritardo di 6-8 settimane, dovuto all’esuberanza da ricerca del rendimento che ha drogato i mercati (grazie alla Fed e non alla Bank of Japan), gli investitori cominciano a prezzare l’aumento delle sofferenze bancarie, tramutando gli istituti di credito europei – vedi Bankia di cui abbiamo parlato prima – nel cosiddetto elefante nella stanza.

Come vedete dal grafico, finora i due andamenti sono stati più o meno regolari, ovvero hanno conosciuto una medesima traiettoria. Poi, da metà del 2012, le traiettorie sono divenute nettamente divergenti: le sofferenze crescevano, lo spread si comprimeva grazie ai soldi della Bce che permettevano alle banche europee di comprare titoli di Stato, alla liquidità nel sistema e alle riserve della Fed per le filiali Usa delle banche europee che facevano lo stesso, alla promessa di Draghi di difendere l’euro a ogni costo e in ultimo all’operazione di stimolo del Giappone, leva psicologica per portare tutti a comprare qualsiasi cosa, purché garantisse un rendimento.

Bene, senza questo doping – che come ci ha fatto capire Bernanke potrebbe finire o rallentare, mentre la Bce non ha nemmeno gli strumenti legali per acquistare bond sovrani attraverso il fondo ESM – l’attuale spread italiano non sarebbe attorno ai 270 punti base com’è ma, seguendo quella traiettoria tendenziale quasi sempre rispettata nel tempo, in area 615-620.

Vuol dire default. Vuol dire default, vuol dire per lo Stato pagare l’8% di interessi e non il 4,16% attuale (quindi molto più degli attuali 80 miliardi annui di servizio del debito), vuol dire che le vostre banche, che a fine febbraio avevano in pancia la cifra record di 351,6 miliardi di titoli di Stato italiani (cifra destinata a salire, visto lo spread fermo di questi ultimi tre mesi che significa acquisti senza fine), rischiano di dover scontare a bilancio perdite di valore di quei bond che possono portare al dimezzamento del prezzo pagato. Vuol dire la fine.”

Oh Santo Cielo vuol dire default, default, default, pagheremo non l’8 % ma forse il 16 % o magari il 32 % dipende da Fibonacci e dai suoi numeri non basta uno che si sveglia la mattina e ti racconta che eravamo falliti nel 2011 perchè qualche asta è esplosa al 7 % quando mediamente il debito costa un 4 % dalla notte dei tempi e la durata media è tra le più alte in assoluto

Si lo so, comprendo il momento difficile, lo so che in giro c’è un numero imprecisato di gente frustrata che prevede il fallimento del nostro Paese da due anni, che sta preparando cariole di banconote e pallottole, viveri e rifugi antiatomici, ma un minimo di dignità, per favore, prima o poi il lupo comparirà e si mangerà l’Italia insieme alla nonna.

Il pezzo si conclude ovviamente con la benedizione di padre Weidmann … 

“(…)Alla luce di questo, rileggete le parole di Weidmann: <Nell’area euro devono essere possibili insolvenze di Stati>. E si capisce perché sia BlackRock che Pimco stanno alleggerendo l’esposizione al vostro debito e non hanno partecipato all’asta per il Btp Italia di qualche settimana fa. Fossi in voi mi preoccuparei delle banche, non della procedura di infrazione sul deficit. L’Italia è già fallita, almeno salvate il salvabile.”

A ma sai sul fainancialtaimes è uscito un articolo che dice che i loans soffriranno e che c’è bisogno di chissà quale altro trilione di euro e che tizio ha detto che caio non dorme più pensando alle vacanze spagnole e via dicendo.

L’Italia non è fallita e non fallirà mai miseramente come il manipolo di sciacalli e avvoltoi che l’ha amministrata in questi anni o coloro che quotidianamente ci speculano sopra sperando di vedere collassare un intero Paese, non fallirà semplicemente perché è solvibile, sempre e comunque e soprattutto troppo grande e sistemica per fallire.

Vedo in giro apprensione ed agitazione sulla sorte dei nostri titoli di Stato, in fondo il nostro Machiavelli è stato chiaro, probabilmente si tratterà di un anno decisamente “double face” anche se la situazione non sarà cosi drammatica come qualche bloggeruccio da bassi-fondi vuol farvi credere, queste sono solo prove generali di quanto potrebbe accadere ad estate avanzata, noi l’ultima grande occasione l’abbiamo accolta totalmente.

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65 commenti Commenta
kry
Scritto il 27 Maggio 2013 at 12:13

I frustrati ringraziano i politici tedeschi, i giornalisti inglesi e soprattutto quei venduti e incapaci giornalisti e politici italiani.

silvio66
Scritto il 27 Maggio 2013 at 12:34

Come spesso accade, sui numeri sono daccordo con te. La disinformazione impera sovrana e non vedo avvisaglie di cambiamento, tranne la rete ovviamente. L’accrescimento culturale della popolazione, programmi didattici permettendo dove purtroppo imperano ancora loro, alla fine porterà, o forse è già partita, una rivoluzione civica che cambierà per sempre la vita pubblica. La finanza, come ben sappiamo, risente significativamente delle scelte politiche, visto che quei cialtroni sono sempre sensibili alle lusinghe corruttive dei capitali. Chi, pagato e non, specula disinformando cominciano a perdere colpi e si potrebbe rappresentare su grafico. Sono in costante pur se contenuto aumento coloro che diffidano dei media ufficiali e cercano alternative. Sempre più persone non sono più disposte a bersi supinamente le balle della classe dirigente.Tornando sulla terra, mi auguro che le cose nei prossimi mesi seguano le nostre comuni previsioni e si possa fare almeno una parte dell’estate volando come ora. Temo molto l’imponderabile che rovesci improvvisamente il sentiment e anche se mi poggio sui numeri non riesco ad essere tranquillo nemmeno ora. Occhioni aperti capitano e visto che splende il sole sfruttiamo ancora meglio le nostre lenti per vedere ancora più lontano.
P.S. non voglio certo portare sfiga ma mi sento più a mio agio nel mare mosso che in questo caraibi soleggiato.

andrea4891
Scritto il 27 Maggio 2013 at 12:38

l’articolo m’è piaciuto, ma soprattutto la SOSTANZA

quindi ardisco consigliare meno immaginifico, meno retorico, meno polemico, più sintetico, più chiaro e immediato

anche perchè l’informazione disponibile cresce esponenzialmente, e il tempo disponibile diminuisce logaritmicamente 😀

cellula labile
Scritto il 27 Maggio 2013 at 12:38

Un piacere personale però vi chiedo! Se quotidianamente in giro per il web compaiono articoli o deliri di qualche analista o economista della domenica, o di qualche altra buonanima che annuncia il fallimento dell’Italia passato, presente o futuro, per favore non intasatemi la mail di spazzatura, piuttosto chiedete consiglio a tutti coloro che quotidianamente coprono dal punto di vista mediatico la telenovelas “Godot Default”.

Devi portare PAZIENZA caro Andrea……ti intasiamo la mail perchè quando ci prende l’inquietudine cerchiamo risposte rassicuranti , e pensiamo subito a te.
Buon lavoro
Anna

john_ludd
Scritto il 27 Maggio 2013 at 12:42

Sebbene sia d’accordo nel tono, ho una diversa concezione del termine “fallimento” al quale viene dato un significato di natura finanziaria e contabile. Il patrimonio finanziario è sempre transitorio, quello che rende una nazione prospera nel tempo è il patrimonio di competenze accumulato e che si trasmette da una generazione alla successiva. Può essere facilmente provato. La seconda guerra mondiale ha azzerato il patrimonio finanziario in Europa eppure nei decenni successivi le nazioni si sono sviluppate come mai in precedenza sull’onda dell’innovazione scientifica e tecnologica e sull’una tantum della grande quantità di energia fossile a basso costo che gli occidentali hanno potuto sfruttare in assenza di concorrenti. Questo è il problema vero: dove è diretto il patrimonio di competenze della nazione Italia, sta investendo in istruzione in modo adeguato alle necessità dell’immediato domani ? Abbiamo un piano energetico che possa attenuare la nostra esagerata dipendenza dai flussi energetici dall’estero ? Questo è quello che conta, la risposta determina il vostro/nostro futuro, i BTP non contano un granchè, rappresentano solamente la passata spesa dello Stato, non sono lì per essere rimborsati ma per essere rinnovati sulla fiducia che la nazione possa risolvere i propri problemi e andare avanti.

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 13:05

Andrea non condivido il tuo ottimismo per la Nostra Bella Italia.
Con l’euro , voluto da Andreatta in primis ( lo ricordo sempre per i deficienti e per i filo Crucchi ) l’Italia sarà saccheggiata. si trasformerà in città feudali come nel passato. Non vedete tutti i signorotti che si mettono a fare il vino ? ahhh ahhh

Mi convince di più il pensiero del John Ludd sul fallimento italiano. A cui dico la soluzione è una sola:

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 13:08

e poi per chi non lo sapesse già riporto una notizia appena ricevuta da Michele Spallino:

quest’anno 2013 entrano oltre 213 miliardi e ne dovrebbero uscire oltre 303. Mancano all’appello più di 89 miliardi di euro per pagare le pensioni!
E dove mai li prenderà, lo Stato italiano, 89 miliardi in contanti, quando il governo Letta non è stato ancora in grado di trovarne 8 per rifondere quel ladrocinio statale chiamato Imu? Facile e orribile: ridurrà le spese pensionistiche di 89 miliardi e il gioco è fatto.
——————————————————————–
io dico che spremeranno ancora e ancora le PMI italiane fino alla loro chiusura, facendo l’ennesimo favore al Lebensraum.

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 13:12

john_ludd@finanza,

non abbiamo più un Mattei.

il problema vero: dove è diretto il patrimonio di competenze della nazione Italia, sta investendo in istruzione in modo adeguato alle necessità dell’immediato domani ? Abbiamo un piano energetico che possa attenuare la nostra esagerata dipendenza dai flussi energetici dall’estero ?

noi PMI paghiamo quasi il 50% in più l’energia di quanto pagano i Vandali germanici.

sarà una lenta agonia. Purtroppo. Fino alla nascita del Nuovo Partito Italiano, Nazional Socialista:
LIA L.I.A LEGA IMPRENDITORIALE D’AZIONE…..

SOLO L’UNIONE FA LA FORZA
IL NUMERO è POTENZA

icebergfinanza
Scritto il 27 Maggio 2013 at 13:31

john_ludd@finanza,

Su questo purtroppo il default intellettuale è assicurato per un Paese che non investe poco o nulla in cultura, innovazione e ricerca.

icebergfinanza
Scritto il 27 Maggio 2013 at 13:36

giobbe8871@finanza,

Scusa Giobbe ma Spallino fa i conti anche lui con trilussa… 89 miliardi escono dal pallottoliere di Alice nel Paese delle meraviglie?

Il bilancio di previsione 2013 dell’INPS prevede un disavanzo record di 10,72 miliardi di euro, aumentato di 2,7 mld rispetto al -7,96 mld del 2012. Le entrate contributive sono leggermente cresciute (+0,9% a 213,76 miliardi), ma sono aumentate di più le spese per le prestazioni (+2,3%, a 303,07 miliardi). Pesa in particolare il disavanzo economico delle prestazioni pensionistiche, a 9,7 miliardi.

ilcuculo
Scritto il 27 Maggio 2013 at 13:49

giobbe8871@finanza,

Sale di 5,7 miliardi la spesa pensionistica
Cresce la spesa delle pensioni che nel 2013 aumenta gli esborsi di 5,7 miliardi di euro, toccando il 16,2% del Pil nel 2012 ammontava al 15,9% del prodotto interno lordo. È una delle novità contenute nella nota di aggiornamento del Def che vede la spesa per le pensioni passare dai 249,5 miliardi del 2012 ai 255,2 di quest’anno. Rimarrà al 16,2% del Pil anche nel 2014.

longjohnsilver
Scritto il 27 Maggio 2013 at 15:43

Sono d’accordo sulle falsità che girano su moltissimi blog circa il fallimento di stati etcetc…tuttavia è bene ricordare in questa sede quanto già molto ben chiarito in altro 3d di questo blog: ossia l’introduzione delle CAC sui BTP italici emessi a far data dal Capodanno di codesto anno 2013 per dirla sempre con quel genio di Macchiavelli…l’applicazione delle micidiali CAC introdotte per la prima volta nel marzo 2012 sui titoli greci hanno prodotto un bel gap sul valore nominale degli stessi…e a questo scenario forse dovremmo pensarci dopo averne parlato col nostro maestro Macchiavelli… 😉

icebergfinanza
Scritto il 27 Maggio 2013 at 16:05

longjohnsilver@finanza,

perchè qualcuno sta comprando carta straccia italica datata 2013 ? 😯 😉

astonmartindb9
Scritto il 27 Maggio 2013 at 16:31

Io, come tutti noi credo, ho le mie idee sulla posizione economica dell’Italia e sono convinto che non siamo messi bene, ma molto, molto male, però non so se faremo default o meno.
Probabilmente non ce lo permetteranno, siamo anche noi too big too fail, pesiamo troppo all’interno dell’UE per lasciarci crollare. Certo è però che continuare ad andare avanti con le politiche economiche adottate negli ultimi 19 mesi, significa il suicidio.
Non faremo default, quindi, ma diventeremo un paese in via di de-sviluppo, ed avremo risolto il probema degli extracomunitari (nel senso che è meglio far la fame a casa propria che a casa degli altri).

astonmartindb9
Scritto il 27 Maggio 2013 at 16:34

icebergfinanza,

amico caro il Paese non avrà fra poco nemmeno i soldi per le pensioni.

stanziale
Scritto il 27 Maggio 2013 at 16:55

john_ludd@finanza,

Ci manca un piano energetico, ok, ma non e’ che possiamo darcene uno quando anche per fare pipi’ il governo italiano ha bisogno dell’ok tedesco. Vedi la questione della produzione di pannelli fotovoltaici: la Cina era la piu’ grande produttrice e la Germania la seconda? Bene, la Ue ha messo un bel DAZIO del 57% (vado a memoria) sul fotovoltaico Cina mandandolo ko, cosi’ ora tutti dobbiamo comprare dalla Germania. Ganzi, eh?? E perche’ non mettevano i dazi sui prodotti tessili? Perche’ nel tessile non c’era la Germania ma l’Italia che doveva essere messa ko. Quindi e’ non tanto e non solo l’impossibilita’ a svalutare che ci danneggia, ma tutte le leggi, regolamenti europei che servono SOLO all’interesse di Germania (e Francia)e sono SEMPRE contro l’interesse dell’Italia, debolissima politicamente. Una propria politica energetica? CE NE DOBBIAMO ANDARE!

longjohnsilver
Scritto il 27 Maggio 2013 at 16:59

icebergfinanza,

Potremmo dirla con gli attori del mitico “Truman show” -discendente diretto della dinastia del Machiavelli- nel giudicare il divertimento del loro real show: “si tratta di…un qualcosa di piuttosto…”CONTROLLATO”…. un qualcosa di….sacro, si è così ha qualcosa di SACRO!!!” 🙄 😆 8)

john_ludd
Scritto il 27 Maggio 2013 at 17:44

stanziale@finanza,

sei poco informato. Il dazio di cui parlo è stato osteggiato dalla confindustria tedesca. La maggior parte di occupazione nel settore del solare in Germania è tra gli installatori, secondi vengono gli assemblatori pannelli ovvero coloro che comprano in Cina a basso costo e assemblano in Germania ponendo un bollino Made in Germany. Poi ma molto dopo vengono i costruttori veri e propri ma la metà è in concordato fallimentare e non ha nessuna possibilità di vedere mai più la luce del… sole. L’industria del pannello tedesca rappresenta ormai una quota prossima allo zero, primi i cinesi, poi americani e giapponesi. Coreani in rampa di lancio etc… Inoltre e SOPRATTUTTO il mercato di sbocco dell’export tedesco del presente prossimo e futuro è la Cina e gli industriali tedeschi sono furibondi con i soloni di Bruxelles. Sorry Stanziale, vedi questo è stato per anni il mio lavoro… è solo uno dei tanti motivi, non il maggior per cui un giorno, quando i costi saranno superiori ai vantaggi, la Germania mollerà l’euro al suo destino. Ora non può farlo perché c’è un rallentamento globale e quindi anche in Cina/Asia ma mentre noi occidentali siamo moribondi l’Asia non lo è. Questione di costi, solo di costi. La Germania ha giocato molto bene la carta dell’euro, non male come qualche idiota al fulmicotone vorrebbe far credere. Paradossalmente adesso sarebbe il momento migliore per Italia e Spagna in quanto l’inflazione è molto bassa e quindi non rischieremmo uno shock inflazionistico. Quando invece converrà alla Germania per noi sarà un problema. Ciao.

john_ludd
Scritto il 27 Maggio 2013 at 17:49

stanziale@finanza,

e comunque ricorda la storia recente del nostro paese. Non so quanti anni hai, ma io lavoravo da un bel pezzo prima che si iniziasse a parlare di euro… e la politica energetica e industriale in Italia non c’era allora come adesso. A partire dagli anni 70 in questo paese è scesa la notte. Per l’euro non ti preoccupare, gli italiani sono favorevoli al 70%, qui non esce nessuno. Non decidiamo noi, non abbiamo mai deciso noi perché noi abbiamo deciso di non contare nulla decine di anni fa.

icebergfinanza
Scritto il 27 Maggio 2013 at 18:16

astonmartindb9@finanzaonline,

Caro Ragazzo oggi finanza ed economia sono due mondo che viaggiano su dimensioni lontane anni luce una d’altra …se saltano le pensioni ovvero nell’ipotesi che merita uno zero virgola di considerazione ci arrangeremo mangiando polli di Trilussa 8-D

stanziale
Scritto il 27 Maggio 2013 at 18:29

Risposta a John Ludd. Evidentemente nella questione del fotovoltaico non ero del tutto informato. Concordo che e’ dagli anni 70 che ci hanno svenduto (non sono un ragazzino neanch’io) e a questo riguardo posto l’intervista di byoblu a Nino Galloni http://www.libreidee.org/2013/05/italia-potenza-scomoda-dovevamo-morire-ecco-come/ sarebbe interessante aver la tua opinione, quando puoi….

john_ludd
Scritto il 27 Maggio 2013 at 18:36

stanziale@finanza,

procurati questo breve librino che si può leggere in un pomeriggio, lì c’è scritto TUTTO e capirai che nessun straniero cattivo è intervenuto a vendere l’Italia e che i responsabili hanno un nome e cognome italiano ! … prima, durante e dopo la lettura ingurgita dosi abbondanti di calmante.

Luciano Gallino
La scomparsa dell’Italia industriale, Einaudi, Torino, 2003.

Se non conosci Gallino male, tuttavia questa è la sua storia, non è troppo tardi per conoscere uno tra i più validi studiosi del nostro disgraziato paese la cui attività principale è il suicidio

http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Gallino

per ciò che riguarda il solare, nulla di che, ennesima dimostrazione della incredibile ignoranza unita a supponenza della burocrazia che sta di casa a Bruxelles. Altro che Germania !

stanziale
Scritto il 27 Maggio 2013 at 18:44

….dici che non sara’ l’Italia a decidere di uscire dall’euro….io penso che e’ possibile vedere due blocchi con visioni economiche contrapposte in lotta tra di loro: anglo americani e ora giapponesi (che stampano a tutto spiano)da una parte e dall’altra Cina, Russia, India, le cui banche centrali non a caso comprano oro, ed anche la Germania, che ha chiesto indietro l’oro. Tale schieramento in sostanza e’ favorevole al gold standard. L’italia non sa’ che pesci prendere come al solito, ma c’e’ Grillo con una marcia in piu’ degli altri…io ho sempre avuto il sospetto(anzi la speranza) che potrebbe servire agli americani per “sfasciare” l’euro e quindi il dominio della Germania. Beh, la butto li’, chissa’ che non sia cosi’…

tirlusa
Scritto il 27 Maggio 2013 at 20:23

Andrea, sull’analisi fondamentale credo che tu non abbia uguali.
Il debito italiano è sostenibile a meno che l’economia italiana non continui a deteriorarsi in un circolo vizioso che coinvolga famiglie, imprese e Stato.
Però c’è un livello politico che a me preoccupa terribilmente, questi invasati di euro tecnocrati hanno le loro tabelline, i loro numeretti, schiodarli dalle loro convinzioni è difficile.
Leggevo su un quotidiano argentino un articolo che mi ha preoccupato moltissimo.
Una premessa, come è risaputo tra la presidentessa argentina e la presidentessa del FMI non corre buon sangue…..Mentre si è in attesa della sentenza della Corte d’appello statunitense su una vertenza tra i fondi avvoltoi e il Governo di Buenos Aires (in primo grado il giudice ha dato ragione agli avvoltoi), il FMI ha espresso preoccupazione sull’eventualità di una condanna dell’Argentina a pagare per intero i fondi avvoltoi e questo perché si creerebbe un pericoloso precedente che potrebbe essere d’ostacolo a future ristrutturazioni dei debiti sovrani.
Che questi folli non abbiano deciso di farci fare un haircut anche se i fondamentali del nostro Paese non lo necesittano? Che ne pensi?

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 21:39

stanziale@finanza,

Stanziale non farti condizionare dall’aria sapienzale di John Ludd.

non leggere Luciano Gallino
La scomparsa dell’Italia industriale, Einaudi, Torino, 2003. Non ti serve.

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 21:44

stanziale@finanza,

Stanziale rifletti su quel che ti ha detto il sapiente ( e globalista John Ludd ) :

Non decidiamo noi, non abbiamo mai deciso noi perché noi abbiamo deciso di non contare nulla decine di anni fa.

Non decidiamo noi, non abbiamo mai deciso noi perché noi abbiamo deciso di non contare nulla decine di anni fa.

non abbiamo mai deciso noi

non abbiamo mai deciso noi

e poi cosa ha detto in contraddizione ?
capirai che nessun straniero cattivo è intervenuto a vendere l’Italia e che i responsabili hanno un nome e cognome italiano !

capirai che nessun straniero cattivo è intervenuto a vendere l’Italia e che i responsabili hanno un nome e cognome italiano !

nessun straniero cattivo è intervenuto a vendere l’Italia

nessun straniero cattivo è intervenuto a vendere l’Italia

nessun straniero cattivo è intervenuto a vendere l’Italia

STANZIALE è UN NON ITALIANO, ha perso la fede nel popolo italiano . Non seguirlo.

ciao
Giobbe

sd
Scritto il 27 Maggio 2013 at 21:49

icebergfinanza,

Capitano Andrea non per criticare (anche perchè non sono “tecnicamente” preparato per farlo) le tue analisi che finanziariamente parlando sono sicuramente ineccepibili……al punto tale che se avessi avuto qualche decina di miglia di euro da investire lo avrei fatto in titoli di stato italiani…come da tè consigliato (sarò ignorante in materia ma non stupido hehehe).

Ma il problema è che l’Italia non fallirà nei prossimi mesi o anni………..E’ GIA’ FALLITA da moltissimo tempo.
E’ FALLITA da quando una persona che lavora deve farlo per circa 6 mesi per mantenere milioni di fannuloni approffitatori mangia a sbafo.
E’ FALLITA da quando un pensionato al minimo non riesce a vivere con il proprio reddito.
E’ FALLITA da quando per avere delle cure decenti devi PAGARE.
E’ FALLITA da quando i propri giovani non possono procurarsi un reddito che gli permetta di costruirsi una vita propria.
E’ FALLITA da quando……………………..
E’ FALLITA da quando……………………..
Potrei continuare

Un saluto

SD

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 21:51

http://il-main-stream.blogspot.it/2012/09/lo-sme-leuro-e-la-sinistra-italiana.html#more

vai a ricercare cose disse il comunista Giorgio Napolitano il 13 dicembre 1978, 1978 alla Camera dei deputati contro l’adesione dell’Italia allo SME – Ecu ( elaborato dal crucco Hans Werner Sinn )

http://il-main-stream.blogspot.it/2012/09/lo-sme-leuro-e-la-sinistra-italiana.html#more

ciaoo

Giobbe

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 21:59

Stanziale su col morale, noi Italiani non siamo nè idioti , nè falliti, a differenza dei Vandali germanici.
Abbiamo solo una classe dirigente venduta, porca e corrotta. corrotta all’oligarchia straniera. :mrgreen: 😈

sapremo a breve , dopo il 22 settembre a risorgere 😉

kry
Scritto il 27 Maggio 2013 at 22:02

giobbe8871@finanza,

Giobbe, il libro non l’ho letto ma scommetto che dentro ci trovo i nomi di Carlo De Benedetti e Giuliano Amato. Poi sarei curioso di come si può aver fede in un popolo che con un 3% risulta essere sempre vincitore indipendentemente da chi arrivi primo tra destra e sinistra.

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 22:04

stanziale@finanza,

Ave Nobis Stanziale

Giobbe

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 22:53

kry@finanza,

Concordo con te Kry, sicuro che Amato e De benedetti saranno citati positivamente. Più globalisti di Loro :mrgreen: 😈 😈

giobbe8871
Scritto il 27 Maggio 2013 at 22:56

stanziale@finanza,

Stanziale ho fatto un errore prima, mi sono dimenticato di scrivere John è un Non Italiano. 😉

veleno50
Scritto il 27 Maggio 2013 at 22:59

troppa filosofia economica nei commenti è una gara a chi ne sa di più. il capitano dice poca paura e chi ha coraggio e moneta investa dove meglio crede.è il momento? non lo so però ci sono azioni che rendono più di un btp decennale e sono anni che distribuiscono dividendi tra i quali bancari e utility terna migliore titolo europeo ritorno del 250% enel eni lottomatica atlantia poi se hai la ruota di scorta se scendono le tagli .l’importante è quando si fora ci vuole sempre la ruota di scorta o no’

nespola84
Scritto il 28 Maggio 2013 at 01:06

buonasera a tutti,
Un osservazione da ignorante.
MA se la Grecia con un debito di 200 miliardi ha fatto tremare il mondo e bloccato la crescita in Europa, un Fallimento del ITALIA di 2 mila miliardi di EURO, cosa accadrebbe all economia mondiale? Se fallisce l ITALIA i soldi possiamo portarli anche su Marte che saranno comunque carta straccio.
Mia opinione personale questa e solo una speculazione sul nostro paese perchè non ha una legge solo un porcellum e gli investitori sanno che sul nostro listino tutto e possibile, L ITALIA ai me e la prostituta d EUROPA.
Come mai acquistavano anche quando lo spread era a 600?
Perchè sanno quanti beni patrimoniali ha lo stato, quarti in classifica mondiale di riserva aurea, e tutti i gioielli di famiglia, senza contare solo la vendita dei beni demaniali LE SPIAGGIE, ci paghiamo metà debito.
E senza contare il nostro mercato interno che pul troppo soffre a causa di riforme non fatte.
Oppure fallirà, no problemi, andremo in terza guerra mondiale.
Hitler sali al potere perchè la Germania non riusciva più a pagare i debiti di guerra portando il popolo alla fame.

icebergfinanza
Scritto il 28 Maggio 2013 at 07:01

tirlusa@finanza,

Tranquillo … loro sanno che quella sarebbe la via per portarci all’inferno!

icebergfinanza
Scritto il 28 Maggio 2013 at 07:02

sd@finanza,

SD ho scritto per anni quasi in solitaria che questa è una crisi antropologica…il resto è contorno

john_ludd
Scritto il 28 Maggio 2013 at 09:54

icebergfinanza,

No Andrea, è una crisi energetica e di risorse naturali di cui siamo alle prime battute che porta alla crisi di un modello che decenni di condizionamento culturale hanno proposto come unico possibile, perfetto ed eterno. Questo fa uscire il peggio di ogni essere umano e chi più chi meno vive nella paura di perdere quello che ha, o pensa di avere diritto di avere.

john_ludd
Scritto il 28 Maggio 2013 at 10:05

giobbe8871@finanza,

Il tuo invito a non leggere Gallino (ma verosimilmente chiunque non in linea con il tuo pensiero) riflette il tuo riferimento culturale di fondo e soprattutto la mancanza di fiducia che altri (Stanziale in questo caso) siano in grado di costruirsi una propria opinione valutando fonti di diversa natura e diverse dalle tue.

Al contrario tuo ho fiducia nelle persone quando esse possono essere messe in condizioni di assicurarsi una visione più ampia attingendo a fonti diverse e opinioni di diversa provenienza leggendo e studiando senza dovere essere influenzate da persone come te prive di argomenti e intolleranti a qualsiasi idea differente dalla propria, evidente in tutti i tuoi monocordi interventi all’olio di ricino dal quale cola l’atavico odio per un qualsiasi confronto. Stanziale è perfettamente in grado di sviluppare le proprie idee che alla fine potranno essere diverse dalle mie e in tal caso sarà interessante avere un confronto. Mentre persone come te sono inamovibili come granito, io cambio idea talvolta, è successo in passato e spero possa accadere anche in futuro, sarebbe un buon segno e non uno cattivo. Ciao.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 28 Maggio 2013 at 11:14

Perchè siete tutti cosi terrorizzati che non si possano pagare le pensioni? Forse non sapete quante aziende non stanno pagando gli stipendi? Lo sapete, vero? E allora, visto che in Italia si pagano 140 MILIARDI all’anno di pensioni SUPERIORI ai 1500 euro mese, ricordo che lo stipendio medio è di 1300 euro, perchè trovereste cosi strano intervenire sulle pensioni? Ad esempio, applicando su queste + alte il retributivo e un tetto?O avete paura di milioni di vecchi in piazza? lo sciopero dei pensionati? Terrore! 266 miliardi di pensioni sono una cifra enorme, e non so quanto giustificabile se non da trattamenti previlegiati concessi in tempi d’oro, per molte categorie. Anche in Banca mi sembra che le cose stiano cambiando molto, o sbaglio?Caro capitano, spero che tu abbia ragione quando dici che l’italia non fallirà, ma mi sembra di essere su una nave piena di falle dove tutti si preoccupano di buttare fuori l’acqua anziche tappare i buchi dove entra l’acqua, e tu m’insegni, da buon marinaio,che alla fine si cola a picco comunque, solo molto più stanchi, cosi non si può neppure provare a nuotare.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 28 Maggio 2013 at 11:16

Una domanda, è possibile che un macchinista delle ferrovie dello stato in pensione percepisca più di 5.000 euro mensili?
http://www.laforzamotrice.it

bergasim
Scritto il 28 Maggio 2013 at 12:03

Kurskit@Yahoo.It

E’ possibile che Mastropasqua abbia 21 incarichi e non ci possa fare nulla?
E’ possibile che lusi sia libero?
E’ possibile che Verdini faccia ancora il porta voce di bunga
E’ possibile che in Calabria consiglieri regionali si approprino di fondi pubblici per il proprio torna conto e nessuno farà nulla?
E’ possibile che ogni opera pubblica in Italia costo N volte in più rispetto alla stima iniziale e non se ne veda mai la fine, es Salerno reggio, o variante di valico.
E’ possibile che in Italia stato e mafia convivano come fratelli?
Si purtroppo non è possibile è la realtà.

giobbe8871
Scritto il 28 Maggio 2013 at 13:24

john_ludd@finanza,

Ciao John Ludd, sono come tu hai scritto:
Mentre persone come te sono inamovibili come granito,

verissimo !

Perchè ? Sono stufo di essere “fregato” TRADITO da coloro che dovrebbero curare i miei interessi; a cominciare dal Pres. Giorgio Napolitano, non parliamo di Mario Monti, Romano Prodi, e i defunti Tommaso Padoa Schioppa e Beniamino Andreatta.
Non dimentichiamo il pseudo beato dell’euro Carlo Azelio Ciampi.

Ringrazio invece la Fiom-Cgl di Fabrizio Tringali
Alberto Bagnai
Carlo Borghi
Andrea Mazzalai
Michele Spallino
Giulio Sapelli
e molti altri che non cito , e che hanno visioni diverse tra loro.

Contro l’Euro, contro UE,

John Ludd , tu sei un Globalista,vai pure a nasconderi le tue ricchezze in Norvegia, o a Singapore; io amo la mia Patria, l’Italia, e il mio Popolo, gli Italiani.

Enrico Mattei investì tutto , e ripeto tutti i suooi avere ( dati in garanzia alle Banche ) per rilanciare l’Agip-Eni.

ave Nobis
giobbe

kry
Scritto il 28 Maggio 2013 at 13:38

giobbe8871@finanza,

Scusa Giobbe una domanda: Ami farti fregare?.

bergasim
Scritto il 28 Maggio 2013 at 14:07

giobbe8871@finanza,

Caro Giobbe in tutti questi anni per chi hai votato?

john_ludd
Scritto il 28 Maggio 2013 at 14:29

giobbe8871@finanza,

Giobbe o come realmente ti chiami, sei una buona persona non è ho il minimo dubbio ma non hai mai davvero letto quanto scrivo. Ho un tema solo, e solo quello, da quando scrivo qui e sull’altro blog: siamo in una crisi energetica e nessuno (ripeto nessuno) potrà conservare l’attuale stile di vita. Nella migliore delle ipotesi entro una generazione dovremo vivere con il 50% della benzina e il 50% dell’energia. Ma come italiani abbiamo fatto già un passo avanti, i consumi di carburanti liquidi sono al livello del 1998, ma certo non per scelta. Non c’è nessuna crescita economica lorda nel futuro per quanto la si voglia disperatamente. L’immensa quantità di assets finanziari in giro x il mondo si regge solo sull’ipotesi di crescita di attività economica esponenziale, altrimenti non vale praticamente nulla, che siano BTP, azioni, bond aziendali oppure oro. Non esistono porti sicuri, Norvegia, Singapore, sono luoghi lontani che insieme a tanti altri visito in questi anni sinchè mi sarà possibile farlo, poi un giorno solo aerei militari solcheranno i cieli. Da questo punto di vista sono un globalista, ma solo per questo, voglio vedere il globo sinchè è possibile e per farlo mi bastano i 1800 euro/mese che sono il mio budget ma che diverranno molti meno quando in un futuro per nulla lontano perderanno inevitabilmente valore. Quello che chiamiamo PIL è solo il prodotto di quello che gli economisti chiamano “leva operativa” sull’energia. La nostra civiltà usa energia a basso costo x produrre oggetti. Man mano che il costo dell’energia sale non è più in grado di produrre e vendere come prima e quando parte di quell’energia non sarà più disponibile non potrà più produrre una ampia parte di ciò che reputiamo scontato. Questo diverrà palese anche ai più scettici entro il 2020. Il PIL è in leva positiva se la disponibilità di energia a basso costo cresce, ma passa in leva negativa se accade il contrario. Il PIL mondiale seguirà il calo della disponibilità di petrolio con un fattore di scala abbondantemente maggiore di 1. Quante possibilità di sbagliarmi ho ? Spero tante, ma per le informazioni che ho accumulato in questi ultimi anni davvero poche. Ciao.

ilcuculo
Scritto il 28 Maggio 2013 at 15:23

john_ludd@finanza,

John,

sull’analisi dei dati di partenza difficilmente ti sbagli, sulla traiettoria potresti avere, psicologicamente, abbracciato una visione particolarmente pessimistica. Ci sono delle persone che ritengono opportuno prepararsi psicologicamente agli scenari più avversi, non so se sia bene o male.

In linea generale credo ci siano molte variabili nascoste che influenzeranno la traiettoria dei prossimi decenni.

– La reale resilienza dei diversi ecosistemi alle variazioni climatiche
– La reale consistenza delle riserve di combustibili a medio costo di estrazione
– La capacità di accelerare lo sviluppo tecnologico verso energie disponibili a medio costo rinnovabili
– Lo sviluppo di tecnologie affidabili di sequestro e stoccagio dell CO2 che permettano un uso vasto del carbone per molte decine di anni senza compromettere definitivamente l’ambiente.
– La capacità politica di prezzare correttamente l’energia anche in base alle sue fonti, incoraggiando fonti rinnovabili e risparmio energetico.
– ….
– ….

Poi invece potremmo dire che in fondo non sei così pessimista visto che con il 50% dell’energia (parlo dell’energia consumata da un cittadino dei paesi sviluppati) , con le tecnologie disponibile e quelle che si rendono anno dopo anno disponibili, si potrebbe vivere ancora piuttosto bene. E che il rischio reale è di un collasso sistemico che metta in crisi la nostra delicata società che in molti ambiti non è stata disegnata in modo “robusto” nel senso ingegneristico del termine.

Esempio pratico
Dal 2011 al 2012 passando ad una macchina a metano ho più che dimezzato il costo del carburante, ma ho ridotto di 75% l’emissione di CO2 passando da 8,5 lt/100km di gasolio a 4,2 kg/100km di metano e dal punto di vista della mia qualità della vita non ho perso quasi nulla (devo fare un poco di attenzione ai rifornimenti perchè la rete di distribuzione è ancora carente)

ilcuculo
Scritto il 28 Maggio 2013 at 15:46

John,

in un altro commento hai scritto, giustamente che in futuro è molto probabile che la diminuzione della disponibilità di energia a basso costo riduca la disoccupazione perchè il costo di servizio di un macchinario potrebbe non essere più così competitivo con il lavoro umano, inoltre i costi di trasporto di beni da una parte all’altra del pianeta potrebbero non rendere più competitivo un modello di produzione concentrato rispetto ad uno più distribuito.

Ragionavo qualche giorno fa con il nostro direttore finanziario sul fatto che in fondo non c’è miglior sistema di redistribuzione della ricchezza del lavoro. Di fatto la disponibilità di energia a costi bassissimi è stato il primo propulsore della disuguaglianza sociale perchè ha permesso al capitale (in qualsivoglia modo precedentemente accumulato) di affrancarsi dalla necessità di un rapporto dialettico con il lavoratore, l’eterna lotta di classe tra capitale e lavoro è stata archiviata marginalizzando il lavoro che è stato sostituito ampiamente da macchine e, dove non era possibile, a malincuore da delocalizzzioni.

Forse una società meno “energetica” è una società con un po’ meno disuguaglianze nei rapporti di forza e di reddito.

kry
Scritto il 28 Maggio 2013 at 16:05

ilcuculo@finanza,

Ciao, non ho mai nascosto il mio pessimismo tanto che molte volte mi ritrovo con quello che dice John. In questo caso parzialmente concordo con te quando dici che la tecnologia avanza e quindi possiamo ottenere dei risparmi energetici, ma dobbiamo tener conto che noi siamo 800.000.000 in occidente ma il resto del mondo 8 volte tanto. Possiamo anche tener conto che prossimamente l’economia non avanzerà come nei recenti anni per cui anche qui ci saranno delle riduzioni di consumi ma tra gli 8 volte ce ne saranno comunque molti che ” pretenderanno ” di consumare almeno il 50% di energia che consumiamo noi occidentali. L’esempio pratico è troppo riduttivo e a livello dinamico mondiale incide poco anche se valido.

john_ludd
Scritto il 28 Maggio 2013 at 16:16

ilcuculo@finanza,

Il modello attuale è ad alta intensità di capitale e alta intensità di energia e richiede progressivamente meno mano d’opera sostituita dalla robotica/automazione, ma necessità di una quota ad altissima qualità e costo. Infatti, le richieste di lavoro qualificato (ingegneri, tecnici, specialisti in contabilità internazionale etc…) sono molto superiori all’offerta. Le società tedesche importano personale qualificato da tutta europa e quelle americane da tutto il mondo. Chi detiene il capitale, mobile e fuori controllo, detiene tutte le leve del potere, non c’è governo che possa “da solo” cambiare la situazione. Ma la natura se ne sbatte delle convenienze di questo o quel gruppo di potere e il riequilibrio come SEMPRE è avvenuto nella storia, arriverà anche questo volta dall’esterno. Nessun impero si è mai auto riformato, e neppure questo lo farà. Il rapporto tra gli investimenti in produzione di energia tradizionale e energie rinnovabili è in aumento e non in calo, a supporto di quanto racconto. Certo, non solo si può vivere con il 50% dell’energia, ma si può vivere benissimo. Dimostrazione ovvia: il consumo di energia pro capite in USA è due volte che in Germania. Ti sembra che Dick viva in media meglio di Kurt ? A me pare il contrario.

Il problema finanziario tuttavia è ineliminabile senza traumi: ridurre i consumi, migliorare l’efficienza determina il calo dell’attività economica lorda. Immagina cosa accadrebbe ai vari fantastilioni di debito sotto varie forme (titoli governativi e societari, azioni, …) se il mantra della crescita mondiale al 4% annuo dovesse tramutarsi nella realtà della crescita zero o negativa…

Se la transizione fosse impostata da ora verso l’obiettivo di una società energeticamente sostenibile, semplicemente avremmo che una categoria perderebbe soldi e potere (banchieri, monopoli energetici, detentori di grandi patrimoni immobiliari… e ovviamente tutti i pupazzi che sono messi lì, “eletti” da popoli che non conoscono la differenza tra il sotto e il sopra…) mentre altre categorie (molto più vaste) ne beneficerebbero. Ti suona strano ? Sicuramente no, è sempre stato così ma con una grande differenza. Se non accade, sia i primi che i secondi periranno tra le fiamme con un lieve sfalsamento temporale. Ma siccome tutto accade lentamente, chi è in una posizione di dominio manco se ne accorge (o non se ne cura) che sotto dove vivono i comuni mortali l’acqua della pentola si scalda…

… ma non ho dubbi, i piani degli imperatori falliscono sempre e i resti del grande re Ozymandias sono là nel deserto a ricordarcelo, quindi ci saranno delle sorprese, di che sapore non ti saprei dire.

john_ludd
Scritto il 28 Maggio 2013 at 16:59

kry@finanza,

i consumi pro capita in Cina sono 1/5 che in USA e questo malgrado la Cina sia la fabbrica del mondo; India, Indonesia etc… sono attorno a 1/10

gli arabi invece consumano come gli americani e hanno un tasso di crescita della popolazione tra i più alti al mondo. Accade pure che la quasi totalità delle riserve producibili siano in Arabia, Iraq, Iran e Russia.

vedi tu…

bergasim
Scritto il 28 Maggio 2013 at 17:14

Io ho trovato un sistema di energia alternativo, sviluppa energia in funzione delle balle dei politici italiani, costa parecchio però e inesauribile.

ilcuculo
Scritto il 28 Maggio 2013 at 18:13

john_ludd@finanza,

John,

un’altro punto fondamentale su cui potresti “sbagliare” è il timing.

Se quello che pensi è vero , ma il timing fosse più lento o spostato in avanti, diciamo di qualche lustro, dal punto di vista “macro” non cambia quasi nulla, ma per le scelte individuali cambia tutto.

stanziale
Scritto il 28 Maggio 2013 at 22:09

@Giobbe @John Ludd. Giobbe, sui responsabili del nostro declino industriale sai che la penso piu’ o meno come te, e mi sembra molto reale quanto dichiarato da Nino Galloni nell’intervista, che riposto, http://www.libreidee.org/2013/05/italia-potenza-scomoda-dovevamo-morire-ecco-come/ Galloni era li….e sempre su Libre, c’e’ un’altra intervista di Galloni questa volta sul ruolo di Andreotti, MOLTO scioccante ma non nel senso che ci si potrebbe aspettare…ma per arricchire il bagaglio accetto la sfida di John Ludd ed andro’ in libreria, se non costa troppo( eheh); sono curioso di sapere la versione dell’autore suggerito…. le nostre idee in macroeconomia e storia d’Italia sono diverse, per il resto seguo con molta attenzione, come tutti, cio’ che scrive in ordine ai problemi energetici.

dorf001
Scritto il 28 Maggio 2013 at 23:40

stanziale@finanza,

ciao stanziale. 2 o 3 cosucce per te. si, galloni lo avevi ripostato diverse volte. fai bene. repetita iuvant. le ho lette quelle interviste che dici. andreotti sapeva bene che 2 germanie unite non è cosa buona.

poi per il libretto del prof gallino. mica lo devi comprare x leggerlo. io l’ho prenotato con la tessera della biblioteca comunale. hanno quasi tutti suoi libri. comunque 110 pag le leggi in 3 gg. facile.

per l’energia. chi ti dice che i governi ne sappiano tante ma tante e ci nascondono tutto? fidati, ci sono energie nuove, altri modi x produrre energia. ma non vogliono che la usiamo. dobbiamo prima consumare tutto il fottuto petrolio, inquinare tutto, e solo dopo forse, ci permettono di usare nuove energie. hai mai snetito parlare del MAGLEV? era sperimentale 10 anni fa. oramai deve essere in piena produzione. e invece usano anocra il vecchio eolico. ti mando un articolo del 2008. vedi qui : http://blog.3bmeteo.com/dal-vento-energia-elettrica-a-basso-costo-con-il-maglev/

e mi sa che c’è molto ma molto di più nascosto.
p.s. fatti la tessere della biblioteca del tuo paese. è gratis, e ti puoi leggere tutti i libri che vuoi.

by DORF

gnutim
Scritto il 29 Maggio 2013 at 09:28

ATTENZIONE RAGAZZI!!!! I TASSI DEI TREASURY SI STANNO IMPENNANDO!!!!

AHI AHI AHI GLI AMERIKKIONI DOVE TROVERANNO I DINERI PER PAGARE LA LORO ENORME MASSA DI DEBITO SE COMINCIANO A SALIRE I TASSI???? e non solo loro (GBP,Singapore, GER, JAP) mentre il nostri btp 🙂 🙂 🙂

aprire il praracadute please….

bergasim
Scritto il 29 Maggio 2013 at 11:07

gnutim@finanza,

Attenzione allert alle fesserie di chi non sa quello che dice

slinky
Scritto il 29 Maggio 2013 at 11:38

Uno stato che non paga i propri fornitori è uno stato insolvente e, nel diritto fallimentare, la situazione di insolvenza è la manifestazione del fallimento di un’impresa. Con i dovuti distinguo fra “impresa” e “Stato” nella forma non siamo falliti ma nella sostanza si. Se poi, come è noto, si esercitano pressioni affinché lo stato proceda alla vendita (svendita) delle proprie ricchezze e alla privatizzazione di tutto il privatizzabile. Una volta che ci saremo privati di ogni risorsa disponibile come dovremmo definirci? Paese virtuoso?

gnutim
Scritto il 29 Maggio 2013 at 12:17

bergasim,

ma ti stai informando? leggi la notizia fresca fresca di ieri sera:

Il Dipartimento del Tesoro statunitense poco fa ha collocato titoli a due anni per 35 miliardi di dollari. Il rendimento si è attestato allo 0,283%, il livello maggiore dallo scorso gennaio. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 3,04 volte, in calo rispetto alle 3,5 volte delle ultime 4 aste

bergasim
Scritto il 29 Maggio 2013 at 12:26

gnutim@finanza,

E quindi quante altre volte è successo e i bond sono saliti, leggere le notizie non sapendo poi come funziona il meccanismo non serve a niente.

http://www.treasurydirect.gov/tdhome.htm
http://www.marketwatch.com/investing/bond/10_year
http://www.treasury.gov/resource-center/data-chart-center/interest-rates/Pages/TextView.aspx?data=yield
http://www.boerse-frankfurt.de/en/futures/euro+bund+future+fut+DE0009652644

Come potrai constare non sono disinformato, preoccupati dell’equity che poggia sulla cima di un dirupo.

kry
Scritto il 29 Maggio 2013 at 12:34

bergasim,

–Come potrai constare non sono disinformato, preoccupati dell’equity che poggia sulla cima di un dirupo.—– Io non ne sarei così sicuro. http://www.wallstreetitalia.com/article/1576906/mercati/non-solo-bond-banche-centrali-comprano-titoli-azionari.aspx

bergasim
Scritto il 29 Maggio 2013 at 13:42

kry@finanza,

Scusa io non baso le mie analisi solo sui report di tizio e di caio, ma soprattutto su dati il più possibile oggettivi.
Se tu non lo vuoi fare fidati di quello che leggi su sito che hai appena linkato .

kry
Scritto il 29 Maggio 2013 at 14:08

bergasim,

Perchè invece di scrivere due righe così tanto per dire non mi posti almeno un link a differenza dei 5 di come hai fatto per gnutim. Cosa ho imparato nel leggere quanto da te scritto.

bergasim
Scritto il 29 Maggio 2013 at 14:30

kry@finanza,

carissimo Kry non ho tempo per poter spiegare a tutti quello che è la mia visione

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