LAGARDE… ATTENTI ALLO SPREAD!
Etvoilà, il falco Lagarde è servito su un piatto… arrosto!
Ieri abbiamo parlato di una giornata in arrivo con ampio delta e delta è stato. In America addirittura Facebook che è arrivata a perdere oltre il 25% per poi essere sostituita da Amazon che ha pubblicato risultati strabilianti ma che sta erodendo sempre più i margini operativi.
Accenni alla Repubblica di Weimar, all’inquietudine di un tedesco di fronte all’inflazione e subito la Cristina si precipita a rincuorarlo, suggerendo sottovoce un prossimo aumento di tasso…
LAGARDE SULL'INFLAZIONE
La #BCE lascia i tassi invariatI. La presidente #Lagarde in conferenza stampa: "La situazione è chiaramente cambiata e i rischi per l'#inflazione soprattutto nel breve periodo sono orientati al rialzo"👇 pic.twitter.com/RbAjn7ZeH4
— Class CNBC (@classcnbc) February 3, 2022
Come una bella addormentata qualunque, all’improvviso, dopo aver per mesi e mesi assicurato che per molto tempo non sarebbe cambiato nulla, colpo di scena!
E’ riuscita nell’impresa di portare in positivo i tassi a 10 anni tedeschi.
Non solo, è riuscita pure a triplicare nello spazio di qualche mese il valore del decennale italiano.
Siamo passati dallo 0,5 % di agosto al quasi 1,70 % di ieri!
Quando alcuni giorni fa ho scritto che la rielezione di Mattarella non avrebbe calmato lo spread, non lo facevo sulla base di considerazioni generiche ma su basi econofisiche.
Gli amici di Machiavelli sanno dove si arriverà e solo a quei livelli lo spread forse si fermerà.
Ovviamente la cattiva notizia per noi è il rafforzamento dell’euro, ma come abbiamo visto siamo ancora dentro il limiti del rimbalzo tecnico, nulla è cambiato dal punto di vista fondamentale.
C’è ancora spazio per salire, ma ovviamente è una scommessa persa per chi pensa che l’euro tornerà a volare, più o meno come il falchetto arrosto della Lagarde.
L’errore di politica monetaria è una prerogativa delle banche centrali, le quali aumentano i tassi in risposta a un’inflazione effimera, alimentata da vincoli di offerta, mentre la crescita sta vistosamente rallentando ovunque, più o meno come accade nel 2008 e nel 2011.
Passarono 8 mesi e crollarono i tassi!
Oggi non li alzeranno nemmeno, non ne avranno il tempo, la recessione piomberà sulla loro incapacità con la stessa velocità di un falco.
Poccolo aumento e poi collasso! Questa volta saranno sempre più negativi!
Questa è l’unica professione dove dei falliti possono permettersi di continuare a fallire e non rendere conto a nessuno!
Per il resto oggi uscirà un pessimo dato dal mercato del lavoro USA, ma importerà poco o niente a nessuno, ormai è tutto un sistema drogato che troverà a breve la sua overdose e morte cerebrale.
Ultima considerazione sul petrolio.
Un altro fallito è nella sostanza Biden, uno che minacciava l’OPEC e il mercato con le sue riserve petrolifere.
Oggi con il petrolio oltre 90 dollari e nessun sostegno fondamentale visto che ci stiamo avviando a una recessione, come suggerisce la curva dei tassi, tutti muti, anzi hanno messo in piedi la farsa sull’Ucraina. O forse qualche ingenuo crede che ci sarà per davvero?
I manoscritti da inizio anno sono più che sufficienti per comprendere come coglierla, l’ultima grande occasione, la più colossale della storia, perché oggi sono tutti sul lato sbagliato di una barca che sta di nuovo per affondare.
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
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SEMPLICEMENTE GRAZIE!
… aggiungo, finché delle nullità insulse come le criptovalute varranno più di 0,00, significa che i mercati sono ancora pro rischio
Il 31 Marzo 2022 terminerà il programma BCE denominato “Pepp”; a quel punto, temo non ci saranno figure quale “Draghi” e “Mattarella” che tengano a proteggere lo spread sui titoli di Stato ITA. Ribadisco che nonostante un clima di euforia generale (mainstream, media, politica, governo) “abbagliato” dal positivo dato di PIL fatto registrare dall’Italia per il 2021, non è tutto oro quello che luccica, perchè molti settori (in particolare turismo e trasporti) sono rimasti fermi o quasi negli ultimi due anni. Paradossale (e non casuale) la forte perdita fatta registrare da Poste Italiane sul listino della scorsa settimana: CdP (che “possiede” PI) si è fatta carico di “assorbire” diversi miliardi di crediti di imposta derivanti dal “superbonus 110%” i cui regolamenti sono stati fortemente vincolati e ristretti da scelte governative alla luce di “distrazioni” (definiamole così…) ed abusi emersi negli ultimi mesi, che riguardano oltre 4 miliardi di €, cifra davvero elevata considerando che interessa poco più di un anno dall’entrata in vigore del DDl… purtroppo l’italia “è anche questo” 🙁 i cui ‘riflessi’ stanno inevitabilmente arrivando anche a Bruxelles…
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Secondo me i mercati non scontano la recessione. Quando l’azionario scenderà per questo motivo avremo un trend contrario in valute e rendimenti. In particolare, questo vaso di coccio chiamato Euro dovrebbe ripiegare ben sotto la parità, se non disintegrarsi del tutto. Oggi i movimenti mi sembrano invece legati ai tassi e non alle prospettive economiche