DOLLARO E RENDIMENTI … RITORNI STELLARI IN ARRIVO!

Scritto il alle 08:09 da icebergfinanza

Dernier envol pour la navette Atlantis - rts.ch - Sciences-Tech.

Affascinante davvero affascinate come milioni di pecore in gregge si siano avviate dietro il pifferaio magico dei rialzi dei tassi in queste ultime settimane, un’occasione davvero spettacolare per prendere l’ultimo treno per nuovi minimi assoluti sui rendimenti.

Vuoi lasciarti scappare l’ennesima, spettacolare, occasione generazionale?

Ancora più spettacolare è che nel fine settimana, siano usciti addirittura due articoli sul Financial Times che confermano quello che noi scriviamo da tempo, senza seguire il gregge, senza conflitti di interesse, facendo analisi e non riportando come pappagalli quello che l’amministrazione Biden racconta.

Soprattutto non andando in giro come fanno i diversamente intelligenti, a dire che c’è troppa domanda, che l’inflazione è il risultato di un’economia in forma strepitosa.

Ho cancellato molti analisti ed economisti che seguivo dalla mia lista, sono diventati tutti pecore che seguono il gregge.

Questo lascia Powell nei guai. L’inflazione core annuale negli Stati Uniti è praticamente la stessa di dicembre. Eppure non è nemmeno del tutto chiaro se il processo di disinflazione sia terminato. Oggi le pressioni sui prezzi provengono da un insieme più ristretto di voci, tra cui l’edilizia abitativa e le assicurazioni. I segnali di un raffreddamento del mercato del lavoro indicano un allentamento della vischiosa inflazione dei servizi. Mantenere i tassi troppo a lungo potrebbe trasformare le crepe della solida economia americana in un abisso.

Powell è in totale confusione, come tutti i banchieri centrali non ha la più pallida idea di come funzionano le dinamiche sottostanti ai vari settori dell’inflazione, tre settimane prima apriva a più ribassi dei tassi, qualche giorno dopo se ne usciva con tassi fermi sino alla fine dell’anno.

Powell potrebbe chiarire su quali dati si sta concentrando la Fed e delineare il suo pensiero sulle tendenze a medio termine; con tale ancoraggio, i mercati potrebbero iniziare a esaminare i dati irregolari sull’inflazione mensile. Ma se la stessa Fed non è chiara sulla direzione da seguire, una maggiore trasparenza può fare più male che bene.

La Fed non ha la più pallida idea di cosa sta succedendo, sottolineando che l’inflazione ha cambiato marcia, Powell dimostra che i banchieri centrali sono solo dei politici ignoranti, che ignorano la realtà.

Lasciate da parte disegni oscuri o complotti, mai nella storia i banchieri centrali ne hanno indovinata una, mai.

Un giorno si inventano le commissione di gestione fondi, un altro le assicurazioni auto, un altro ancora le assicurazioni sanitarie, poi i costi del leasing,, in questi mesi, il BLS ha provato di tutto per taroccare i dati di fondo.

Sullo sfondo come raccontiamo da oltre un anno, restano gli affitti, i famigerati OER, in ritardo dai 12 ai 16 mesi, che valgono oltre il 36 % dell’intero indice CPI.

Affascinante, prima il Wall Street Journal ora il Financial Times, tutti a ripetere quello che scriviamo da mesi, da oltre un anno.

“… i contributi delle varie componenti all’inflazione annuale CPI statunitense. OER (alloggio) è stato un fattore trainante e, in misura minore, il trasporto. Entrambi sono alla base delle sorprese nei dati mensili di gennaio, febbraio e marzo. Aiutano a costituire la componente dei servizi permanenti. Scavando ulteriormente: gli alloggi sono essi stessi guidati dall’“affitto OER delle residenze ai proprietari”.

(…)  I calcoli dell’OER sono dubbi (viene calcolato sulla base degli affitti per alloggi in affitto comparabili). Le misure dell’IPCA dell’UE e dell’IPC del Regno Unito – target rispettivamente della BCE e della BoE – lo escludono.

Come ha affermato Andrew Hunter, economista statunitense di Capital Economics: Gran parte del dibattito attuale sull’inflazione nei mercati sviluppati è guidato dal confronto tra mele e arance.

(…) Mark Zandi, capo economista di Moody’s, sostiene che l’offerta immobiliare è limitata da una politica monetaria restrittiva, che spinge verso l’alto gli affitti e quindi le OER.

E ora viene il bello, quello di cui parleremo tra poco in maniera approfondita.

Credetemi in Italia non troverete nessuno che fa analisi puntuali, approfondite e controcorrente come le nostre, nessuno, figuriamoci il Sole 24 Ore.

 In ogni caso, la Fed punta all’inflazione PCE. Questa misura pone meno enfasi sulle OER (il PCE core gli attribuisce solo un peso del 13%). Misura anche l’inflazione assicurativa al netto dei sinistri.

(…) le misure che pongono meno enfasi sulle OER sono molto più vicine all’obiettivo. E c’è un titolo che non vedi: l’inflazione statunitense è in realtà la stessa dell’Eurozona (se confrontata a parità di condizioni)

Ovvero, sta scendendo e anche velocemente, ma per interesse o per ignoranza, nessuno sa fare analisi seriamente.

(…) come afferma Paul Donovan, capo economista di UBS Global Wealth Management: “Poiché le OER sono completamente inventate, il vero costo della vita per un proprietario di casa è più favorevole di quanto l’IPC principale vorrebbe farci credere”.

In conclusione: il CPI è rumoroso in questo momento. Ha senso concentrarsi sul PCE per gestire meglio le pressioni inflazionistiche sottostanti , che è comunque ciò che dovrebbe importare alla Fed.

L’indice dei prezzi alla produzione riflette le pressioni sui prezzi all’interno della catena di approvvigionamento ed è un valido indicatore anticipatore dei prezzi che le famiglie finiscono per affrontare.

La crescita annuale dell’IPP per i beni della domanda finale è ora tornata in linea con il suo range storico.

Immagine

Anche i salari stanno frenando o scendendo,

L’ultimo tracker di Indeed mostra che la crescita annuale dei salari pubblicati è tornata ai livelli del 2019. Ciò significa che anche la componente servizi del core PCE dovrebbe allentarsi ulteriormente.

Mettendo insieme tutto questo la disinflazione è viva e vegeta nell’indicatore PCE.

Ciò suggerisce che le pressioni sui salari dovrebbero continuare ad allentarsi. L’ultimo tracker di Indeed mostra che la crescita annuale dei salari pubblicati è tornata ai livelli del 2019. Ciò significa che anche la componente servizi del core PCE dovrebbe allentarsi ulteriormente.

Grafico lineare in percentuale, annuale che mostra il calo della crescita salariale dovrebbe ridurre l'inflazione dei servizi

 

E ora diamo un’occhiata alle previsioni del gregge sull’inflazione Core PCE che uscirà venerdì.

Immagine

L’indice PCE core di marzo è probabilmente aumentato dello 0,27%, secondo i meteorologi che traducono l’IPC e l’IPP Ciò abbasserebbe il tasso a 12 mesi al 2,7% dal 2,8% di febbraio Il tasso annualizzato a 6 mesi, balzato al 2,9% a febbraio, scenderebbe al 2,8%

Anche se i consumi farlocchi sono aumentati del 0,8% a febbraio come crede il gregge, il PCE si è attestato allo 0,3%, in ambedue i riferimenti.

L’indice dei prezzi alla produzione statunitense (PPI) è aumentato dello 0,2% a marzo, meno del previsto. ma questo il gregge ha preferito ignorarlo. Alcune componenti che contribuiscono in maniera rilevante al PCE erano molto più deboli del previsto.

Vediamo se sono bravi di taroccare anche questo indicatore.

Non dovrebbe essere difficile per un Paese nel quale 6 indicatori regionali negativi, fanno diventare positiva la loro somma a livello nazionale.

Io scommetto che salirà solo dello 0,2 %, ma sappiamo che è una scommessa persa a meno che…

Il PCE è stato notevolmente più freddo e basso del CPI negli ultimi 12 mesi.

Il grafico qui sotto lo dimostra.

Nel fine settimana il Financial Times sembra diventato una succursale di notizie di Icebergfinanza, molti articoli già scritti nel nostro Machiavelli.

I trader hanno aumentato le loro scommesse sul fatto che l’euro potrebbe tornare alla parità con il dollaro poiché l’inflazione persistentemente elevata e la crescita resiliente negli Stati Uniti aumentano le aspettative che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse solo mesi dopo la Banca Centrale Europea.

Ci fa giusto comodo questa nuova finestra sui rendimenti, soprattutto perchè come ben sanno gli amici di Machiavelli, l’euro non invertirà il suo triste declino.

Vi risparmio di ultimi aggiornamenti SWIFT, un tracollo epocale!

Un consiglio, se volete ancora scommettere sulla dedollarizzazione o sulla fine del dollaro, prima fatevi visitare da uno buono, ma buono davvero.

Gli strateghi di Bank of America affermano che i mercati stanno attualmente scontando una probabilità superiore al 10% del ritorno alla parità del genere entro i prossimi sei mesi.

Noi invece entro fine anno, ci  spingiamo al 100% di probabilità.

L’ultima volta che l’euro è sceso alla parità con il dollaro è stato nel 2022, per la prima volta in vent’anni, nel contesto dello shock dei prezzi energetici innescato dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e durante un’enorme corsa al rialzo sul dollaro.

E noi siamo stati tra i pochissimi che lo hanno previsto.

E ora per concludere sul Financial Times, un pezzo che sembra scritto da Icebergfinanza, a caval donato non si guarda in..

Ci sono troppe preoccupazioni da parte delle banche e degli investitori obbligazionari mentre le obbligazioni crollano e i rendimenti risalgono verso il 4,75%, invertendo il rally della fine 2023 (“La grande scommessa sui tagli dei tassi è disattivata”, Opinion , 18 aprile ). Le aspettative su quanti tagli dei tassi si verificheranno quest’anno oscillano avanti e indietro nel costante gioco di previsioni che ora cambiano ogni giorno, a seconda del commentatore che segui. Gli investitori obbligazionari dovrebbero accettare il regalo. Ti viene data una seconda possibilità di acquistare durata a un livello di rendimento molto migliore rispetto a quattro mesi fa. Possibilità di rialzo dei tassi: zero. Le probabilità di un taglio dei tassi quest’anno sono di una certa entità: 99%.

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10 commenti Commenta
ilbiffo
Scritto il 22 Aprile 2024 at 09:50

Per il capitano: nel grafico della FED si St:Louis
https://fred.stlouisfed.org/series/RRPONTSYD
si vede che la liquidità in eccesso parcheggiata nei fondi del mercato repo accantonati durante l’era Covid,e usata per pagare spese per interessi,interventi vari di sostegno,sta finendo(dai 2.440 miliardi ,ne rimangono meno di 500,) è corretto pensare che una volta finiti i soldi inevitabilmente partiranno i tagli dei tassi?

gnutim
Scritto il 23 Aprile 2024 at 16:46

i PMI usa finalmente mostrano tutta la vera faccia dell’economia d’oltreoceano

claudio70
Scritto il 23 Aprile 2024 at 21:29

gnutim,

Certo, movimento sui rendimenti riassorbito alla velocità della luce,mercati ovviamente in rally ,e Fed che sembra lasci trapelare intenzione di un nuovo rialzo , continuo a non capire

ilbiffo
Scritto il 24 Aprile 2024 at 09:30

C’è poco da capire,mentre qui si aspetta almeno da 4 anni la tempesta perfetta ,gli analisti prevedono che gli utili per azione (EPS) dell’S&P 500 cresceranno tra l’8% ed il 10% nel 2024. Questo si traduce in un target di EPS compreso tra 241 e 256 dollari.
Ovviamente è tutto taroccato…

ilbiffo
Scritto il 24 Aprile 2024 at 09:44

Dimenticavo,strafelice di essere smentito dai fatti.

claudio70
Scritto il 24 Aprile 2024 at 16:42

ilbiffo,

Io infatti mi aspetto un rally degli stocks ,non tutti i dati sono truccati,per qualche ragione i tassi non devono scendere,per gli utili delle banche mi sembra troppo semplicistico, comunque con i tassi a questi livelli e nessuna rottura di qualcosa fa pensare che il sistema,pur nella sua totale finzione,sia molto più resiliente di quanto ipotizzato, e’ pur vero anche che hanno innondato di liquidità tramite deficit del tesoro mancando il QE Fed,e così hanno alleviato/cancellato la recessione,ora poiché l’ attuale amministrazione sono dei veri delinquenti non solo continueranno a falsificare i dati,ma continueranno ad aumentare i deficit senza alcuna remora,posticipando la recessione,il loro debito/deficit può salire a livelli assurdi senza conseguenze imminenti visto che la loro valuta e’ quella di riserva e lo rimarrà per molto ancora, quindi sacrificheranno i bond salvaguardando l’ azionario in cui l’ elite ha i propri investimenti,il tempo della verità e’ ancora lontano lontano ammesso e non concesso che arrivi visto il livello di manipolazione.

claudio70
Scritto il 24 Aprile 2024 at 16:56

Peraltro anche i dati inflattivi dell’ Australia,in cui spero non ci siano manipolazioni,non sono per nulla confortanti in merito alla nostra visione

icebergfinanza
Scritto il 24 Aprile 2024 at 17:48

Sappiamo che alla Reserve Bank piace preoccuparsi dell’aumento dei prezzi dei servizi, perché i servizi sono generalmente ad alta intensità di manodopera e quindi gli aumenti dei prezzi possono significare che i salari crescono più velocemente di quanto vorrebbe la RBA.

E sì, i servizi hanno rappresentato gran parte dell’aumento dell’1% nel trimestre di marzo.

Ma che tipo di servizi? L’affitto, ad esempio, è classificato come un servizio e questo è stato il maggiore contributo alla crescita dell’inflazione totale.

Subito dopo gli affitti si sono verificati altri aumenti dei prezzi di servizi come l’istruzione (che aumenta sempre a marzo) e i servizi medici. Al decimo posto tra i maggiori contributori alla crescita dell’inflazione figurano gli aumenti dei prezzi dei servizi assicurativi.

Ma tu pensa, l’Australia è diversa dall’America, il giochino è sempre lo stesso, affitti, servizi medici, assicurazioni, istruzione e servizi finanziari, il resto crolla.

Si certo, non ci sono manipolazioni, solo coglioni che continuano ad usare dati vecchi di mesi.

Ora scusate, ho altro da fare di più importante, che spulciare dati veri e inattaccabili.

A breve disattiverò definitivamente anche il forum.

Saluti a tutti Andrea

claudio70
Scritto il 24 Aprile 2024 at 18:59

icebergfinanza,

Ok grazie,ma no su non eliminare il forum ,ci si confronta, e’ normale avere dubbi,se il problema sono io smetto di postare ,non mi va di essere l’ autore dell’ eliminazione forum

claudio70
Scritto il 24 Aprile 2024 at 19:13

icebergfinanza,

Ti prego di non eliminare il forum ,per “colpa” mia non togliere ad altri un utile strumento di comprensione, comunque non ti puoi arrabbiare così, e’ normale avere dubbi soprattutto quando tutto va al contrario e in una situazione di perenne stress indotte dal sistema ( guerre,pandemie ,ecc ecc),la tua risposta mi ha fatto male, ripeto ti prego di non togliere il servizio,io non ti ho quasi mai disturbato in privato non lo farò nemmeno pubblicamente
Saluti

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