LA GRANDE DEPRESSIONE DEL 2020!

Scritto il alle 07:45 da icebergfinanza

Risultati immagini per smoot hawley

All’inizio dell’avventura di Icebergfinanza, mentre esploravo attraverso la storia alcuni dei sintomi della Grande Depressione che si stavano manifestando in maniera impressionante nell’alba della madre di tutte le crisi, dopo un post introduttivo, nell’ Aprile del 2007 scrissi:

” In un precedente post cercai di spiegare come per comprendere l’eccezionale gravità della Grande Depressione degli anni 30 vi sono due ipotesi diametralmente opposte; la prima, strettamente legata agli economisti più eminenti della scuola austriaca (Mises, Hayek), considera la Depressione come il prodotto inevitabile e disastroso delle  conseguenze insostenibili e devastanti sull’economia e sul sistema finanziario provocate dagli eccessi finanziari e monetari che si sono verificati tra il 1927-29 mentre la seconda legata alla visione della ormai classica “Monetary History of the United States” di Milton Friedman ed Anna Schwartz, nella quale viene affermato categoricamente che né l’ inflazione e nemmeno eccessi di moneta o di credito potevano aver causato il collasso economico avvenuto tra il 1929 ed il 1933, ma, partendo da tale tesi, per questi autori la causa principale della Grande Depressione è da ricercare negli errori politici fatti durante quegli anni e tra questi inevitabilmente furono ricomprese tutte quelle politiche di  protezionismo e barriere doganali che contribuirono al prolungamento degli effetti depressivi del grande crollo di Wall Street.

Secondo questa scuola di pensiero, la crisi del ’29 fù aggravata anche dalla politica economica commerciale seguita dal governo degli Stati Uniti. Iceberfinanza

E’ ormai chiaro a tutti solo oggi che questo non è un gioco, dovrebbe essere ormai chiaro a tutti per quali motivi da oltre due anni spiego quotidianamente per quale motivo una guerra commerciale è un rischio che il commercio mondiale in questa fase non doveva assolutamente vivere.

Ma la storia si sa, è fatta dagli uomini e in questo momento come in tanti altri della storia, gli uomini stanno clamorosamente ripetendo gli errori della storia.

GRANDE DEPRESSIONE DEL 1929: IL RITORNO DEL FANTASMA DI SMOOT!

Bisogna salvare i posti di lavoro americani, in pericolo perché troppi Paesi stranieri vendono i loro prodotti negli Stati Uniti minando il benessere degli onesti lavoratori americani. Un Donald Trump del 2017? Macché: siamo nel 1929, nell’occhio del ciclone della recessione, e a parlare è il repubblicano Reed Smoot, presidente della Commissione finanze del Senato. Mormone ma allo stesso tempo imprenditore senza scrupoli con interessi a tutto tondo (finanza, agricoltura, attività minerarie e costruzioni), il senatore dello Utah era pure un economista dilettante convinto che a far crollare Wall Street fosse stato l’eccesso di importazioni estere rispetto alla capacità di consumo statunitense.

Qual era secondo Smoot la ricetta per restituire all’America i suoi posti di lavoro e il suo benessere? Semplice: dazi e protezionismo, spiegò il mormone al Congresso e a una nazione prostrata dalla crisi. E così, grazie all’appoggio dell’influente deputato Willis C Hawley, il senatore repubblicano riuscì a varare nel giugno 1930 il famoso Smoot-Hawley Tariff Act, ratificato dall’allora presidente Herbert Hoover nonostante l’appello di oltre mille economisti a non firmarlo. Nel giro di una notte il provvedimento fece balzare al 60% i dazi su oltre 20mila prodotti stranieri, in alcuni casi quadruplicandoli.

Il risultato? Una guerra commerciale con Canada, Francia, Impero britannico e Germania: nel giro di tre anni le importazioni degli Stati Uniti crollarono del 66%, mentre le esportazioni si inabissavano del 61% in coppia con il commercio mondiale. Il tasso di disoccupazione triplicò dall’8% al 25%. In barba alla “nuova era di prosperità” sbandierata da Smoot, la ricchezza degli Stati Uniti si dimezzò.

La tragedia è che l’ultraprotezionista legge Smoot-Hawley era assolutamente inutile. Come ricorda il giornalista e scrittore Selwyn Parker, autore del saggio The great crash dedicato proprio alla crisi del 1929, l’America aveva infatti un corposo surplus commerciale, poiché la crescita dell’export manifatturiero era più veloce di quella dell’import.

Oggi Mike suk suo blog ci spiega in maniera esemplare quello che sta succedendo all’interno dell’amministrazione americana, non tutti sono d’accordo con Trump, ma eseguono fedelmente gli ordini…

Nonostante tutte le perdite e nessuna vittoria, Trump rifiuta di cambiare la sua politica tariffaria. Ora è uno spettacolo personale.

Trump ignora gli aiutanti, lo fa da solo

Nessun commento da Kudlow

  • Trump si fida del suo istinto e ignora il consiglio dei suoi aiutanti riguardo alle questioni che circondano il conflitto commerciale con la seconda economia più grande del mondo, hanno detto cinque persone informate sull’azione.
  • Il direttore del Consiglio economico nazionale Larry Kudlow ha rifiutato di commentare martedì in un’intervista della CNBC che lui e altri consiglieri non sono d’accordo con le azioni di guerra commerciale di Trump .

Nessun commento è un commento

Nessun commento su tali domande è davvero un commento.

C’è chiaro dissenso tra i consiglieri di Trump.

Trump’s Trade Quagmire

Non sono spesso d’accordo con Krugman, ma questa è una delle volte che lo faccio.

In Trump’s Trade Quagmire (Wonkish) , Krugman nota l’ovvio ” Continua a intensificare man mano che la sua strategia fallisce “.

Ricordi il pantano del Vietnam? Bene, ecco il mio pensiero: la guerra commerciale di Trump assomiglia sempre di più a un classico pantano politico. Non funziona, ovvero non fornisce affatto i risultati desiderati da Trump. Ma è anche meno disposto del politico medio ad ammettere un errore, quindi continua a fare ancora di più di ciò che non funziona. E se estrapoli in base a tale intuizione, le implicazioni per gli Stati Uniti e le economie mondiali stanno iniziando a diventare piuttosto spaventose.

I cinque punti di Krugman

  1. La guerra commerciale sta diventando grande. Le tariffe sui beni cinesi sono tornate ai livelli che associamo al protezionismo pre-1930. E la guerra commerciale sta raggiungendo il punto in cui diventa un freno significativo per l’economia americana.
  2. La guerra commerciale sta fallendo nei suoi obiettivi, almeno come li vede Trump: i cinesi non stanno piangendo zio, e il deficit commerciale sta aumentando, non diminuendo.
  3. La Fed probabilmente non può compensare il danno che la guerra commerciale sta facendo e probabilmente sta diventando meno disposta nemmeno a provarci.
  4. È probabile che Trump risponda alle sue delusioni aumentando, con tariffe su più cose e più paesi e, nonostante le smentite, alla fine, con l’intervento valutario.
  5. Altri paesi risponderanno, e questo diventerà molto brutto, molto veloce.

 

Fallimento delle tariffe di Trump

Krugman ha pubblicato alcuni grafici che mostrano i fallimenti e le bugie di Trump.

Da quando Trump ha lanciato la sua guerra commerciale sempre crescente:

  1. Le esportazioni nette sono diminuite di $ 90,8 miliardi
  2. I dazi doganali sono aumentati di $ 33,9 miliardi
  3. Le tasse sui consumatori e sulle imprese sono aumentate di circa $ 100 miliardi

Se questo non è un insuccesso, che cos’è?

L’unica cosa vera e giusta l’ha pubblicata ieri Trump, trilioni di dollari stanno dirigendosi verso l’America pe rmotivi di sicurezza, investimento e opportunità, ciò che vi stiamo spiegando da anni e siamo solo all’inizio di un lungo cammino.

Tutto è ancora in gioco anche se le cose si sono davvero spinte troppo in la, come sempre gli uomini faranno la storia, noi invece abbiamo il compito di informarVi attraverso la storia, prepararvi sperando che non accadda il peggio.

https://twitter.com/icebergfinanza/status/1158726758226636800

Come ho scritto alcuni giorni fa attenzione all’industria del risparmio gestito PASSIVA, qui sotto, sul Financial Times e non su Icebergfinanza, vi spiegano molto bene quali sono i rischi in questo momento e nei prossimi mesi…

Appuntamento al fine settimana con Machiavelli nel Paese delle Meraviglie!

MACHIAVELLI!

17 commenti Commenta
giacomocambiaso78
Scritto il 7 Agosto 2019 at 11:03

La vera domanda e’ chi c’e’ dietro Trump e questi errori, deve esserci chi ne trae profitto, Trump e’ una facciata come lo sono da sempre tutti i suoi predecessori, qual’e’ il vero scopo dietro la guerra commerciale?

alexandersupertramp
Scritto il 7 Agosto 2019 at 12:21

Se non fosse per gli inevitabili effetti collaterali, e già temo su chi ricadranno, farà parte di quegli eventi in cui uno potrà dire: io c’ero!

PG
Scritto il 7 Agosto 2019 at 12:41

CArissimo Capitano, ormai è inutile sottolineare il grande lavoro e l’unicità delle Tue vedute. Grazie è dire poco a parte per gli investimenti ma per aprirci gli occhi e darci termini di confronto così chiari e semplici. Nessuno sa il futuro ma certo che tu in questa fase una bella mano l’hai data nel leggerlo! Un abbraccio e un caro saluto e un caro saluto anche a PuntoSella!

noldor
Scritto il 7 Agosto 2019 at 15:22

Il rendimento dei T-bond trentennali sta cadendo giù dal burrone.

corvaz
Scritto il 8 Agosto 2019 at 12:59

Aumentare i dazi per salvare l’americano medio è solo propaganda, dove vogliono arrivare non lo sa nessuno ma siamo su un nuovo contesto economico senza precedenti.

Giovanni
Scritto il 10 Agosto 2019 at 20:59

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Andrea immagino tu faccia riferimento al fatto che nell’ultimo secolo e mezzo le due Grandi Depressioni, quella di fine ‘800 e quella del 1929 sono state purtroppo seguite da due Guerre Mondiali. Questa volta sarà diverso ???

icebergfinanza
Scritto il 10 Agosto 2019 at 21:04

Siamo già in guerra nn ci sarà una nuova guerra mondiale, perchè sarebbe atomica ovvero la fine di tutto!

idleproc
Scritto il 11 Agosto 2019 at 11:23

Mi secca esprimere un parere diverso sulla dinamica degli eventi pur condividendo la rotta tracciata dal Capitano.
Non è mai esistito storicamente un capitalismo senza controllo sui mercati, è una concezione astratta e metafisica del capitalismo.
Il tentativo e l’esercizio fondato sui rapporti di forza economici e geopolitici di controllo dei mercati di produzione, distribuzione e consumo è una costante non l’eccezione.
Di solito ululano sui mercati interni degli altri, quando ci sono penetrati con varie tecniche tra cui comprarsi la classe dirigente locale in blocco e dopo che vi hanno stabilito la specifictà di controllo di mercato dell’oggi, tutto va bene.
Non esiste un mercato “libero” e mai esisterà nel capitalismo anche se nel “mercato” esistono delle differenze come quello nel quale operano piccole e medie imprese e i lavoratori che sono esposti all’esprorio sistemico specifico di questa fase storica verso il sistema oligopolistico-finanziario sempre più parassitario ed inefficente.
La linea di tendenza affermata è quella di “finanziarie” globali che gestiscono marchi, sempre più sconnesse dalla produzione e dal lavoro reale che subappaltano a terziari soggetti a ricatto monopolistico, tutti gli aspetti “seccanti” come il progettare e produrre, la cosa genera inefficenze, sprechi ed errori spettacolari anche organizzativi oltre che di prodotto e di “consumatori” che pensano di gestirsi come zombie.
La domanda che sorge spontanea è come mai Russi e Cinesi non siano finiti come l’Africa, cosa “naturale” nelle forme del capitalismo odierno, oltre all’ovvietà storica che sono Russi e Cinesi, diciamo che si sono ‘opposti’ al ‘libero mercato’ con politiche economiche e strategiche.
I Cinesi hanno sì, lasciato campo libero alle condizioni di sfruttamento del lavoro in ambito oligopolistico e allo scambio ineguale effettuato dagli oligopoli tra aree geoeconomiche con livelli diversi di sviluppo sociale e produttivo (in pradica permettendo di produrre a 10 e di vendere qui a 100 con sovraprofitti da oligopolio) ma contemporanemente il capitale che hanno obbligato a rimanere in loco è stato utilizzato per mettere in piedi un sistema produttivo avanzato.
Il dumping valutario lo hanno effettivamente fatto ma agli oligopoli “globali” andava benissimo.
Le “tariffe” del ragazzo da quanto si può comprendere dalla sua personale concezione, hanno l’unico scopo di riportarsi il lavoro in casa e tentare di risolvere un problema sociale e sistemico, “contrattando”.
Esiste però un altro allenatore nella squadra con una strategia diversa e mai mutata per cui non sono particolarmente ottimista su altri aspetti.
DT sta solo gestendo conseguenze.

idleproc
Scritto il 11 Agosto 2019 at 12:32

Ps. A fare “dumping” e a finanziarsi le esportazioni ci ha pensato anche la classe “dirigente” tedesca oltre a creare un esercito di riserva in casa col marco e la “riunificazione” che ha generato problemi che si trascinano ancora oggi. Il popolo tedesco lasciamolo in pace, sono bravi ragazzi.

idleproc
Scritto il 11 Agosto 2019 at 14:27

Un ultimo Ps. e poi torno a fare lo struzzo definitivamente a giocare con le cose che mi piacciono.
Non sarei così ottimista sulla “guerra”.
Sono le dinamiche che portano alle guerre che in teoria nessuno vuole.
Se gli attori che finora ci hanno regalato la pace delle “guerre democratiche” e destabilizzazioni e che hanno come riferimento pecuniario il sistema oligopolistico finanziario che per molti aspetti ha già superato il punto di non ritorno, spingeranno verso un’ulteriore “globalizzazione”, alla guerra ci arriveremo.
Ci siamo già passati tranne che in questo giro, almeno finora, chi è contraio alla guerra si è ritrovato nell’Alt-Right, forse perché la conoscono.
Saranno “moderati” e “progressisti” a portarci alla guerra e a crearne le ultime condizioni, come già verificato empiricamente.

aorlansky60
Scritto il 12 Agosto 2019 at 08:58

Premesso che sono in accordo con tutto quanto scritto da Idleproc qui,

Non è mai esistito storicamente un capitalismo senza controllo sui mercati… Il tentativo e l’esercizio fondato sui rapporti di forza economici e geopolitici di controllo dei mercati di produzione, distribuzione e consumo è una costante non l’eccezione…

è chiaro, come ha detto il Capitano, che non possono e non potranno più esserci guerre tra Stati (salvo clamorose sorprese), secondo il modello del passato basato su apparati bellici convenzionali, per ovvi motivi, 9 Stati sovrani detengono attualmente -ufficialmente o meno-, un arsenale nucleare proprio [BOMBE+VETTORI] (ai quali si potrebbe aggiungere tra breve l’Iran sciita come decimo membro…) e in questo “club” esclusivo ci sono gli attuali maggiori players mondiali in dichiarato antagonismo commerciale tra loro per la supremazia globale (USA vs China, con la Russia attenta ad osservarne gli sviluppi), quindi non si possono permettere UN RISCHIO derivante da un escalation NUCLEARE fuori controllo; i loro vertici (politici e militari) ne conoscono meglio di chiunque altro (mainstream e parco buoi in genere) il pericolo potenziale.

Quello che modestamente prevedo io avverarsi nel futuro (cosa che probabilmente non mi sarà dato assistere data la mia età) è una società globalizzata costituita da una nicchia di “super ricchi” (al di là dell’appartenenza di bandiera e relativo passaporto) che deterranno la fetta maggiore di ricchezza mondiale e che dall’alto della “Torre dorata” guarderanno scannarsi una base numerosissima (miliardi) di peones che SI FARANNO LA GUERRA tra loro (attriti sociali e scaramucce locali) con i vertici ben attenti a fare in modo che questi conflitti locali non sfocino in UN qualcosa di più importante. Daranno loro il contentino -quel tanto che basta per riempire la pancia quotidianamente- e poco di più. Ai vertici questa massa GIGANTESCA di peones serve/servirà come NUMERO DI CONSUMATORI per sostenere il SISTEMA. Il processo è già partito da 20-25anni almeno, con l’assopimento delle masse tramite lo strumento di “distrazione/distruzione” di massa più efficiente, subdolo e letale mai messo a disposizione per il popolo : la telefonia mobile e relativi devices.

idleproc
Scritto il 12 Agosto 2019 at 14:16

aorlansky60,

Ciò che hai descritto nel tuo ultimo paragrafo è una dinamica potenziale già operante come hai sottolineato che comprende guerre ibride, la mercenarizzazione, il controllo sociale tecnologico con la “psicologia” di massa e azioni mirate e altro in successione.
In definitiva questa sarebbe “l’idea” ma sbatteranno il naso prima, non come “speranza” ma sta nella dinamica.
Mi sono limitato ad uno spazio degli eventi più a breve e parziale, questo è il Blog del Capitano e rispecchia anche l’etica sociale della persona, è un suo Lavoro per la comunità, come lo sono gli spazi che concede, al di là delle valutazioni personali che possono essere diverse, il Rispetto è un atto dovuto.
Un cordiale saluto.

phitio
Scritto il 12 Agosto 2019 at 19:25

Leggo divertito i vari post che cercano di spiegarsi come evolverà la situazione, e di chi abbia le chiavi ed il controllo…
Ebbene, signori miei, c’è una banale e sconcrtante verità: NESSUNO ha il controllo. Certo, molti attori presumono di averlo, e si atteggiano come se lo avessero: ma la realtà è che ciascuno di questi attori detiene solo una fettina di controllo, presume di sapere cose, ma sono più quelle che non sanno e quelle che conoscono in maniera imperfetta o completamente sbagliata, di quelle che sanno di per certo: nessuno è in grado di dire da che parte stiamo andando, tra nne una certa nicchia di persone, le auali per lo più sono completamente indifferenti alla piega che prendernno le cose, perchè del tutto disinteressati a ricavi personali o vantaggi. Quando sai come una cosa andrà a parare, il tesoro più grande è la consapevolezza di essere diventato parte dei meccanismi ineffabili di questo mondo, di questa realtà, e capire che è futile fuggire i benefici o gli svantaggi che ti pioveranno addosso.

Ho la benedizione di conoscere qualcuna di queste fonti, e ho capito làinutilità, l’inanità di correre dietro a presupposti vantaggi e sfuggire pericoli. Quello che ti deve capitare, ti capiterà comunque: allora meglio vivere la vita e godere degli affetti, delle cose belle, fare il proprio lavoro con leggerezza, senza ansie ad afflizioni e angoscie.
Se vi interessa, potete provare ad usare queste informazioni:
La UE si dissolverà, per làuscita unilaterale della Germania.
Il prossimo primo ministro francese sarà la Le Pen
Sotto Boris, avremo la Brexit, ma non nel 2019

Se qulacuno di voi vive di fondi di svilupo europei, è avvertito.

Per inciso, nei prossimi 20 anni i commerci monidali si dimezzeranno, e la finanza internazionale saranno ridotti a valori cosi insignificanti, che potremo definirla estinta.
(questo per fare da contrappunto a quelli che credono che i nuovi “padroni” siano dei finanzieri)

Saluti, e buona vita
Phitio

icebergfinanza
Scritto il 13 Agosto 2019 at 06:40

Caro Phitio… correre dietro a presupposti vantaggi e sfuggire a pericoli, fa parte della quotidianità della vita, io faccio un lavoro che alla base della mia etica è principalmente quello di preservare il patrimonio dei miei clienti. Chi mi conosce sa che non cerco becere speculazioni, investo sulla base delle mie ricerche e analisi quasi esclusivamente in asset senza alcun rischio. La vita reale è altra cosa, il più grande patrimonio di ogni essere umano è la salute e gli affetti, il resto è puro contorno. Pensa positivo, solo perchè sei vivo, il resto previsioni e visioni sono solo contorni. A tempo debito questo viaggio finirà e io mi occuperò di altro, degli altri, come ho sempre fatto per tutta la vita.

aorlansky60
Scritto il 13 Agosto 2019 at 09:05

@ Phitio 12 AGO

Impossibile controbattere ad alcuni concetti, UNO in particolare (“meglio vivere la vita e godere degli affetti, delle cose belle, fare il proprio lavoro con leggerezza, senza ansie ad afflizioni e angoscie.“) del tuo ultimo intervento, perchè hai espresso pensieri saggi, totalmente condivisibili.

In fondo hai perfettamente ragione: perchè preoccuparsi? e di cosa? Quando siamo tutti sullo stesso binario, poveri e ricchi, percorso periodicamente da un treno in corsa, e quando esso arriva anche se ti sposti dal binario per evitarne l’impatto, scopri di essere ancora inesorabilmente sullo stesso binario

Approfitto dello spazio che il Capitano -in quanto proprietario del blog qui presente- molto gentilmente concede a persone come me, non particolarmente interessate ad investimenti (cosa che faccio solo su piccola scala, di mia scelta esclusivamente su miei possessi personali) per ringraziarlo, perchè in un qualche modo ha reso possibile l’incontro e il dialogo tra persone (alcune dalla preparazione e conoscenza davvero notevoli che ho avuto modo di conoscere) con le quali è molto interessante scambiare punti di vista ed opinioni estese su argomenti “geo-politici globali” che alla fine inevitabilmente toccano ed influenzano il tema centrale -economia e finanza- di questo blog.

idleproc
Scritto il 13 Agosto 2019 at 12:16

phitio@finanza,

E’ vero ed è un’ovvietà, nessuno ha il “controllo” del sistema in sè anche quando pensa di averlo, ciò non implica che un sistema con vincoli fisici esterni e componenti soggettive vincolate dallo stesso che agiscono sulla sua dinamica, non abbia leggi non meccaniche che lo determinio e lo rendano prevedibile sviluppando conseguentemente strategie soggettive legate allo specifico interesse di gruppo socioeconomico.
La cosiddetta “globalizzazione” che sta nella dinamica del sistema è stata indirizzata e guidata con specifiche modalità da un gruppo socioeconomico “pesante” e quindi decisionale che ha messo a rischio la sopravvivenza del sistema stesso.
E’ normale che si attivino altre componenti soggettive sicuramente di “peso” che desiderino mandare e probabilmente manderanno sotto l’autobus gli interessati.
La potenziale rottura del sistema in sè e del suo superamento come sistema, resta aperta e all’orrizzonte ma non sembrano, al momento, esserci componenti sogettive in grado di guidare l’operazione.
E’ vero, per osservare queste dinamiche devi essere personalmente completamente distaccato e disinteressato anche rispetto all’elemento fondante questo sistema: “la proprietà”.
E’ però etico e razionale fare quello che fa il Capitano per aiutare gli altri a difendersi, se non spravvivi, non hai futuro.

phitio
Scritto il 13 Agosto 2019 at 14:04

icebergfinanza,

Caro Andrea,
se sono qui a bazzicare il blog ormai da anni, è perchè qui ho trovato alcune cose notevoli: onestà di intenti, onestà di metodo, e onestà di visione, e una soggiacente tensione morale a sostegno di queste.
Senza queste qualità, è facile cadere vittima delle proprie illusioni e scambiare per reali quelli che sono solo i propri interessi e desideri. Ed è per questo che qui trovo una cosa molto rara: verità.
Non sono mioltissi mi i siti che frequento assiduamente: c’è il tuo, c’è quello dell’Arcidruido, e poi un altro paio che non menziono qui: se qualcuno è interessato a certi argomenti filosofico-spirituali, ci finirà sicuramente da solo.
Non critico nessuna posizione, tantomeno la tua, che cerca di indirizzare le persone verso una triettoria che eviti loro i rocciosi scogli davanti a noi.
Va benissimo: quello è uno dei tuoi snodi del tuo Piano di Vita.
Solo, voglio esortare tutti a non perdersi dietro a numeri, numerini, battiti d’ala di mercati e di politici, agli effimeri guadagni e perdite di questo o quel bond,azione o ortafoglio: vi invito a guardarvi intorno, e decidere se quello che avete in realtà non è già del tutto sufficiente per voi.

Un Caro saluto
Phitio

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