DRAGHI POWELL TRUMP PANICO NELLE BANCHE CENTRALI!

Scritto il alle 09:20 da icebergfinanza

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Ieri doveva essere una giornata come un’altra, una giornata tranquilla, noiosa in attesa delle decisioni odierne della Federal Reserve, la banca centrale americana e invece, si è rivelata una delle giornate più importanti della storia dell’ultimo decennio, dalla fine della Grande Recessione…

La sintesi è tutta qui sotto, i dati in arrivo dall’Europa sono davvero pessimi, Draghi sa che l’inflazione, le aspettative di inflazione stanno collassando, lui sa che l’Europa è di nuovo a rischio e non ha altra soluzione che ribadire che la BCE farà qualsiasi cosa per salvare le banche, l’euro.

Per chi non l’avesse ancora compreso, non più tardi di 3 mesi fa la situazione era sotto controllo, l’economia in ripresa, ci raccontavano loro, le previsioni di crescita dell’economia e dell’inflazione erano meravigliose, ora invece è tornato il “whatever it takes” 2.0 qualunque cosa…

Mario Draghi stupisce ancora: nuove misure di stimolo monetario, dal Qe al taglio dei tassi, se non c’è un miglioramento dell’economia europea, colpita da una serie di rischi al centro dei quali c’è la guerra commerciale innescata da Donald Trump. Il presidente Usa su twitter si lancia su un attacco a testa bassa senza precedenti contro il presidente della Bce, colpevole di ‘svalutare’ l’euro. Il premier Giuseppe Conte prende le parti di Draghi: “la possibilità di intervenire col quantitative easing è nelle legittime prerogative della Bce e potremo essere come Paesi interessati da queste iniziative”.

… ha spiegato Draghi al simposio delle banche centrali a Sintra, notando che “il trascinarsi dei rischi ha pesato sull’export, specie sull’industria manifatturiera”.

GIU’ LO SPREAD DOPO LE PAROLE DRAGHI – Il differenziale tra Btp e Bund chiude in calo a 243 punti base dai 254 della chiusura di ieri, con il rendimento del titolo a 10 anni italiano al 2,11%. Il differenziale è sceso fin sotto i 240 punti base per la prima volta da metà marzo (minimo di giornata a 236,8 e tasso al 2,05%), dopo che il presidente della Bce ha promesso ulteriori misure di stimolo, a partire dal taglio dei tassi, se l’economia non dovesse migliorare.

Ora se trovo ancora qualcuno che va in televisione o scrive sui giornali che lo spread dipende dalle politiche del governo, non possono che far notare che l’ipocrisia o l’ignoranza dominano il panorama economico/finanziario di questo Paese.

Non c’è alcun dubbio che il potenziale per la BCE in fatto di quantitative easing è limitato rispetto a quello della FED, non è affatto vero che lo spazio è “considerevole” …

Il messaggio di ieri di Draghi penso sia una sua personale iniziativa, non affatto condivisa da tutti all’interno della BCE…

Ma le conversazioni con sei fonti a margine del simposio annuale della BCE a Sintra, in Portogallo, hanno mostrato che i responsabili dei tassi non si aspettavano un messaggio così forte e che non c’era consenso sulla via da percorrere.

Le fonti, che hanno una conoscenza diretta della situazione, hanno detto che la possibilità di una riduzione dei tassi o di nuovi acquisti di beni è stata menzionata solo di sfuggita il mese scorso e non vi è stata discussione sostanziale poiché l’attenzione si è concentrata su un nuovo pacchetto di prestiti.

In realtà il Giappone e la sua storia sono ancora li a suggerire che il QE è una politica monetaria fallimentare…

La nomina di Haruhiko Kuroda come governatore della Banca del Giappone nel 2013 ha ottenuto un plauso globale. Molti credevano che avesse la ricetta per porre fine al malessere economico della nazione. Sei anni dopo la sua credibilità viene rerosa e la banca fatica a trovare una via da seguire.

Comunque sia considerevole il movimento dell’euro…

La risposta a Draghi non si è fatta attendere, lui Donald, ne capisce poco o nulla di economia, lui che quotidianamente manipola i mercati con i suoi tweet, chiedendo tassi bassi e QE infinito, accusa Draghi di manipolazione…

 E sul tema è il presidente americano Donald Trump ad attaccare attraverso Twitter: “Mario Draghi ha appena annunciato che potrebbero arrivare altri stimoli (all’economia europea), che hanno immediatamente fatto scivolare l’euro rispetto al dollaro. Così per gli europei diventa ingiustamente più facile competere con gli Stati Uniti. Sono anni che vanno avanti così insieme con la Cina ed altri Paesi.

America first contro tutti.

Ne fine settimana, insieme a Machiavelli parleremo della moderna teoria della moneta e di tante altre dinamiche per essere pronti ad affrontare gli eventi che verranno.

A noi qui interessa solo farvi notare come siamo stati gli unici in questi anni a pronosticare un nuovo QE e tassi negativi ovunque…

https://twitter.com/TobiasOder/status/1140959490428325889

Oggi non sarà una bella giornata, qualunque cosa decida la Fed la crisi è confezionata…

 

“Penso che dovrebbero tagliare i tassi, e penso che la discussione dovrebbe invece essere se tagliare di 25 punti base o 50 punti base”, ha detto Jim Bianco, a capo della società di consulenza di Chicago Bianco Research. “Ma probabilmente faranno quello che fanno di solito, cioè aspettare fino a quando è troppo tardi.” 

 

Gli operatori economici stanno ora valutando una probabilità superiore all′80% di un taglio dei tassi a luglio e una probabilità del 70% di un’altra riduzione a settembre, secondo lo  FedWatch del CME Group.

“Con rendimenti del Bund 10 già a livelli straordinariamente bassi e l’economia dell’Eurozona inondata da enormi livelli di accomodamento monetario, e con Draghi che si dimetterà in pochi mesi, è difficile capire perché gli investitori dovrebbero accumulare azioni”, ha scritto il regista di JP Morgan Adam Crisafulli.

Ma non è finita qui, perchè nel pomeriggio Trump ha attaccato anche il principale indice tedesco il DAX…

Il Dax ma non solo, vola sulle parole di Mario Draghi, molto ingiusto fa sorridere, visto che in America la manipolazione degli indici azionari è quotidiana.

Fa sorridere anche l’ennesima telefonata alla nonna di Trump, l’ipotesi dell’ennesimo vertice, non si sa bene per cosa, ma la storia non si fa con le telefonate…

 “Ho avuto una buona telefonata con il presidente cinese Xi.Ci incontreremo la settimana prossima al G20 del Giappone” Così su Twitter il presidente Usa Trump “I nostri team cominceranno i colloqui prima del nostro incontro”,ha spiegato. Si riaccendono così le speranze di un accordo commerciale tra Usa e Cina, dopo la guerra dei dazi avviata da Trump.

Chissà forse un finto accordo lo trovano davvero, noi nel frattempo grazie al dollaro e ai nostri tesorucci abbiamo messo a segno una performance spettacolare di oltre il 22 %, possiamo anche stare alla finestra a osservare cosa accadrà nei prossimi dieci giorni.

La vera notizia di ieri però è passata ai più inosservata, su Bloomberg

La Casa Bianca ha esplorato la legittimità di destituire il predidente della Federal Reserve Jerome Powell a febbraio, subito dopo che il presidente Donald Trump ha parlato di licenziarlo, secondo le persone a conoscenza della questione.

L’ufficio del consiglio della Casa Bianca ha soppesato le implicazioni legali di destituire Powell della sua presidenza … in quella che sarebbe stata una mossa senza precedenti. Un sostituto dovrebbe essere nominato da Trump e confermato dal Senato

Non può funzionare e non funzionerà i tassi sono già ampiamente negativi in Europa e un’ulteriore discesa metterà in crisi le banche dell’area euro. Tempi difficili, ma allo stesso tempo, decisamente interessanti.

MACHIAVELLI!

8 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 20 Giugno 2019 at 12:31

…accenno anche qui ciò che ho già detto in altro thread : se le cose vanno così bene negli USA (come i dati economici sembrano voler dire, per ciò che cercano di raccontare…) sarebbe logico aspettarsi un ulteriore aumento dei tassi secondo la trend-line annunciata già da tempo dalla Fed; perchè invece Powell prevede -non solo lui, anche altri analisti economici, peraltro sembra ci sia divisione perfino all’interno del board Fed su questo delicato argomento- un dietro front della politica monetaria Fed ed un abbassamento già a partire da Luglio2019 ???

E perchè si ritorna a parlare di QE, come Draghi ha lasciato intendere per l’Europa ?… (la domanda è rivolta ipoteticamente a questi personaggi, di mio ho già la mia convinzione e non necessito delle loro risposte…)

Non sono bastati 15.000 miliardi di QE -sversati in totale da Fed BCE e BoJ nel sistema negli ultimi 10anni- a far ripartire l’inflazione e farle raggiungere il loro agognato obiettivo del 2%, ma il vero motivo è un altro, e l’inflazione in questo non c’entra proprio nulla, c’entrano ben altre motivazioni…

idleproc
Scritto il 20 Giugno 2019 at 23:40

L’analisi del link a seguito è molto superficiale e “integrata” nella narrativa globale main stream ma sono aspetti sistemici da non sottovalutare, sono punti chiave:

https://theconversation.com/with-cryptocurrency-launch-facebook-sets-its-path-toward-becoming-an-independent-nation-118987

…e le condizioni di lavoro dei “moderatori”:

https://www.theverge.com/2019/6/19/18681845/facebook-moderator-interviews-video-trauma-ptsd-cognizant-tampa

aorlansky60
Scritto il 21 Giugno 2019 at 08:01

@ Idleproc

…non ho molta familiarità con la lingua inglese -specie in termini tecnici- ma il titolo del link che hai postato dice già tutto : “con il lancio della sua criptovaluta, FaceBook traccia la via e pone le basi per diventare una nazione indipendente”… mah!…

idleproc
Scritto il 24 Giugno 2019 at 23:35

aorlansky60,

Pare che siano tutti felici per le “olimpiadi”.
Visione a brevissimo termine, altra magnata con relativa espansione della base ladrona e parrassitaria, lavori provvisori a breve, nulla di strutturale e al di fuori di qualsiasi pianificazione economica, project financing alla grande e senza moneta propria che si possano stampare finirà a debito finanziarizzato con relativo parallelo e successivo esproprio.
Saggi sono quelli che ormai considerano le “olimpiadi” una disgrazia economica e sociale da evitare con cura, le classi digerenti latino americane, invece la considerano una manna.
Hanno anche “fretta” e forse hanno ragione visto che non si conoscono le scarpe che si useranno fra qualche anno.

icebergfinanza
Scritto il 25 Giugno 2019 at 10:59

Il 90 % delle strutture esiste già, l’indotto sarà fenomenale, smettiamola di vedere sempre nero ovunque!

idleproc
Scritto il 25 Giugno 2019 at 12:59

icebergfinanza,

Non mi troverai mai a scommettere contro il popolo italiano ma ho visto festeggiare chi ci ha scommesso e scommette sopra, inoltre conosco i miei polli.
Certamente non mi ritroverai dalla parte della “reazione sociale” a teleguida politico-sindacale contro il governo che mentendo organicamente ha coperto, partecipato e scientificamente eseguito contro chi dovevano difendere, il programma reale che stavano perseguendo.
Hanno partecipato in pieno.
L’unico scopo attuale è l’autosalvaguardia di caste d’apparato di fronte all’erosione delle posizioni, sacrificherebbero chiunque per la loro sopravvivenza, lo hanno già dimostrato.
I patti col demonio non rendono, non era previsto che i tirapiedi in basso si salvassero, non imparano mai.
In relazione al “pessimismo”, penso che sia realismo, non vi è stato finora ricambio di classe dirigente e la costruzione di una strategia organica, almeno in apparenza.
Spero però sinceramente che tu abbia ragione, sono cose sulle quali preferisco sempre perdere e avere torto marcio.

aorlansky60
Scritto il 26 Giugno 2019 at 08:14

Inoltre, sul tema olimpiadi invernali 2026, il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) aveva già stanziato la notevole cifra di 925 milioni di $ alla località prescelta (in questo caso MI-Cortina) quindi di questi tempi “da vacche magre” tutto grasso che cola e un opportunità da sfruttare decisamente. Il fatto che i territori interessati siano a nord italia, anzichè nelle prossimità di Roma, mi induce a pensare positivamente anche su un determinato dettaglio non secondario… chi ha orecchi intenda…

idleproc
Scritto il 26 Giugno 2019 at 18:11

aorlansky60,

…si spostano, migrano seguendo la cacciagione, sia a livello geografico, negli uffici e nei ruoli, hanno degli efficaci strumenti informativi.
Puoi dedurre su dove si troveranno i terreni di caccia migliori dagli spostamenti preliminari.
La cosa potrebbe essere usata anche contro di loro con false informazioni facendoli raggrumare tutti nello stesso posto.
Non è una specialità di cucina locale, non lo è mai stata, forse solo noi polli del nord siamo meno ruspanti e più di allevamento di quelli di altre parti. Guarda quello che hanno combinato quelli de noartri da noi.
Divisioi assurde e spesso indotte artificialmente, in malafede e volontariamente.
È una questione di qualità delle persone, sono le persone che fanno le cose e le cose che fanno le riflettono.
Quando si ha un po’ di esperienza li riconosci subito.

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