USA: CROLLA IL MERCATO IMMOBILIARE!

Scritto il alle 09:37 da icebergfinanza

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Lasciamo da parte per un attimo l’entusiasmo per uno dei rally obbligazionari più spettacolari degli ultimi anni, supportato anche dalla debolezza dell’euro per osservare sempre più da vicino quello che sta accadendo al mercato immobiliare in America…

Alle volte le apparenze ingannano un esercito di senzatetto della California ha trasformato i viali più ricchi dello stato inparchi automobilistici, mentre gli affitti esorbitanti costringono famiglie e lavoratori a tempo pieno a vivere su quattro ruote.

L’altra notizia è arrivata ieri, il crollo del mercato immobiliare continua, ignorato da molti…

Il comparto immobiliare è diminuito dell’8,7 percento a un tasso annuale destagionalizzato di 1,162 milioni di unità il mese scorso, ha detto il Dipartimento del Commercio. Il calo percentuale è stato il più grande in otto mesi e il maltempo potrebbe aver contribuito al forte calo dell’homebuilding lo scorso mese.

L’edilizia residenziale è scesa in tre delle quattro regioni in febbraio. I permessi di costruzione sono scesi dell’1,6 percento ad un tasso di 1,229 milioni di unità a febbraio.

Davvero brutto il dato relativo alla costruzione di unità abitative monofamiliari, in calo di oltre il 17 %, anno su anno l’avvio di nuove costruzioni è diminuito di quasi il 10 %, del 10,6 % quello delle unità monofamiliari.

 

La fiducia dei consumatori registra una delle più sensibili cadute sulla situazione attuale dal lontano 2008.

Nel frattempo sul fronte Brexit nessuna novità…

Non è difficile capire come possa esserci una Brexit senza un’hard Brexit, la May non ha più alcun controllo del Parlamento e delle sue azioni, le elezioni europee non sono sul tavolo, il 12 aprile non ci sarà nessun accordo, semplicemente perchè il Parlamento britannico non è d’accordo su nulla.

Mentre il mondo intero si sta accorgendo del tesoro nascosto in America, l’asta dei titoli di Stato americani ottiene un risultato strabiliante, con il biennale che scende ai minimi di febbraio 2018, a 2,26 % mentre il dollaro continua a rafforzarsi.

Nei dettagli la domanda è stata impressionante, soprattutto da parte di investitori stranieri che come abbiamo più volte detto in questi ultimi mesi stavano perdendo occasioni strepitosi, invece colte dai nostri numerosi compagni di viaggio, domanda salita dal 38,6 % al 56 % un balzo clamoroso!

Segnali importanti arrivano dal dollar index con il sostegno continuo della sua media semplice a 200 giorni e la rottura al rialzo delle principali medie SMA, il che suggerisce nel breve una tendenza decisamente rialzista come molti di Voi hanno potuto osservare ieri. Prossimi obiettivi sopra quota 97.

Non male anche il movimento sul dollaro australiano…

State sintonizzati, grandi manovre ci attendono!

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4 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 28 Marzo 2019 at 09:28

Marzo 2019, anniversario del decennale dall’inizio del mercato “toro” più poderoso che la storia finanziaria ricordi;

in conseguenza del “problemino” tecnico che la crisi dei mutui subprimes in USA avevano innescato, il DJ era precipitato nel 2008 a 7000 punti, iniziando appunto a risalire dal Marzo 2009 facendolo ininterrottamente, fino a raggiungere gli oltre 26.000 punti del SET 2018 prima di iniziare una [leggera] correzione da Ottobre dello stesso periodo, che lo vede attualmente ancora attestato ai massimi (25.625 punti).

I nuovi “signori della guerra” hanno portato il mondo civilizzato ad una crisi economico/sociale gravissima, ma agli alti livelli finanziari “chi può” ha avuto modo di festeggiare mai come prima. Non è difficile Immaginare che i governatori delle varie Fed Bce Boj BoE siano stati omaggiati di preziosi regali ad ogni Natale, per ciò che hanno fatto negli ultimi 10anni.

aorlansky60
Scritto il 28 Marzo 2019 at 11:56

…non c’entra particolarmente con il thread qui presente, ma non sapevo dove altro postarlo :

https://it.finance.yahoo.com/notizie/gi%C3%B9-le-mani-dall-apos-102500026.html

M.Draghi ribadisce che “la BCE ha piena autorità di gestione” della totalità delle riserve auree italiane (quindi non solo italiane ma anche di quelle di altri paesi membri dell’area €uto), questo per sgombrare ogni dubbio dalla presunta “sovranità” italiana rimasta ancora utile per qualche tema di discussione o argomento fisico come lo può essere l’ORO… quale sovranità ??…

idleproc
Scritto il 28 Marzo 2019 at 13:07

Esistono anche altre “bolle”, quelle costruite sulla “rete” e quella “mediatica” che hanno raggiunto livelli epici rispetto al poco o nulla di riconducibile alla produzione alla creazione di valore reale.
Ormai anche i “fornitori di connettività” sono finanziarie che fanno proposte finanziarie e il lavoro vero sta giù lontano, ininfluente anche sul prodotto e schiacciato in basso.
La percezione del fasullo, dell’assurdo, dell’inutilità e dell’irrazionale aumenterà di pari passo con la contrazione dei redditi teali disponibili in basso come i valori simbolici di sppartenenza a qualcosa di elitario “tecnologicamente avanzato” o al vivere mediatico.

john_ludd
Scritto il 29 Marzo 2019 at 14:05

idleproc@finanza,

Un testo provocatorio e importante, liberatorio direi, detto da uno che deve la sua momentanea tranquillità economica a un buon “bullshit job”:

David Graeber
Bullshit Jobs

https://en.wikipedia.org/wiki/Bullshit_Jobs

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