BUNDESBANK: GERMANIA NEL MIRINO DI TRUMP!

Scritto il alle 08:45 da icebergfinanza

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Noi da tempo vi raccontiamo che uno dei più grandi rischi per i prossimi anni è il protezionismo, il maggiore responsabile della Grande Depressione del ’29!

Guai a fermare il commercio. Il rischio? L’inizio della guerra. Parola di Jack Ma, il fondatore di Alibaba, la piattaforma di e-commerce più grande della Cina, secondo quanto riporta l’Independent. Durante un discorso a Melbourne, dove Ma si trova per il lancio di Alibaba in Australia e Nuova Zelanda, l’uomo più ricco della Cina ha dichiarato: “Tutti sono preoccupati per le guerre commerciali. Se (però) il commercio si ferma, inizia la guerra”. Per questo motivo, ha aggiunto, “il mondo ha bisogno di globalizzazione, ha bisogno di commercio”.“SE SI FERMA IL COMMERCIO INIZIA LA GUERRA”

Sul fatto che il mondo abbia bisogno di globalizzazione ne possiamo discutere, meglio se parliamo di glocalizzazione, la globalizzazione selvaggia a servizio delle multinazionali ha fallito.

In fondo hanno ragione coloro che, come noi, ricordano quotidianamente che la perdita dei posti di lavoro o meglio la difficoltà a crearne di nuovi è un tendenza intrinseca alle dinamiche sociale micro ed economiche di questo tempo dal calo demografico all’innovazione tecnologica. Se poi ci si mettono anche i governi a fare deflazione salariale il gioco è fatto.

Se ci pensate bene non sarebbe un male che i robot riescano a cancellare una serie di lavori alienanti e ripetitivi per l’essere umano si potrebbero creare milioni e milioni di posti di lavoro attraverso i servizi alla persona visto che nei prossimi anni avremo un mondo di anziani avanti di questo passo, dove si vendono più pannolini per adulti che per bambini, come in Giappone.

Ecco la prima scarpa Adidas prodotta interamente da Robot

Chinese factory replaces 90% of human workers with

Si lo so sono discorsi difficili, ma meno di quello che credete.

Ma torniamo al gossip economico visto che in Germania si stanno tutti agitando per l’avvento di Trump al punto tale di identificarlo con Perseo che si porta a spasso la testa di Medusa…

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Si fosse limitato ad esternare le sue ben fondate paure sulla guerra che gli Stati Uniti faranno alla Germania passi, ma rompere i fondamentali ancora tirando fuori la storiella del debito pubblico altrui adesso basta!

La Germania ha ridotto il debito grazie alla truffa del surplus, grazie ai soldi i che i contribuenti europei hanno messo per salvare le loro  anche, grazie a 8 milioni di anime che vegetano con salari da 400 euro al mese (mini non) grazie al fatto che in questi anni se ne sono fregati di fare investimenti in Germania, di alimentare consumi interni e via dicendo, quindi Wiedmann se ne stia zitto e impari a controllare quelle ciofeche di banche che si ritrova in casa!

Weidmann: Germania nel mirino di Trump. E sull’Italia: «Ha usato tassi bassi per aumentare spesa pubblica»

Industriali e banchieri tedeschi rispondono alle accuse del presidente Trump e dei suoi consiglieri. Jens Weidmann, presidente della Bundesbanke consigliere della Bce, dice in un convegno a Magonza: «A mio avviso i toni protezionistici usati dalla nuova amministrazione statunitense sono molto preoccupanti, tanto più che la Germania sembra essere sempre di più nel mirino del Governo americano».

Weidmann va dritto contro le accuse del funzionario dell’Amministrazione Trump: «È più che assurdo» dire che la Germania trae ingiusto beneficio da un euro debole. Nega anche che la Germania sfrutti i suoi partner commerciali: «Il più recente rafforzamento del dollaro è stato fatto in casa, creato da annunci politici di questo nuovo governo (americano ndr)».

Le imprese tedesche, continua Weidmann in contrattacco, hanno successo «perché si posizionano in modo eccellente sul mercato mondiale, e convincono con prodotti innovativi».

Per favore diciamola tutta! Hanno successo anche perché truccano motori come nel caso Volkswagen o corrompono mezzo mondo come nel caso di Siemens insegna per piazzare i loro costosissimi prodotti!

E mi sono limitato a fare solo due esempi ma ne avrei a decine per questo Paese, il nostro, che non ha il minimo orgoglio per le sue potenzialità!

Da Berlino nelle stesse ore, le imprese tedesche avvertono l’America: l’agenda protezionistica non paga, porterà al declino americano non certo nuovi posti di lavoro.

Il fronte europeo
I Paesi dell’area dell’euro «hanno risparmiato tutti assieme 1.000 miliardi di euro in servizio del debito rispetto ai livelli del 2007» grazie alla politica di tassi bassi condotta dalla Bce, ma «anche in tale scenario diversi Paesi non possono o non vogliono rispettare il limite di Maastricht sul deficit», ha detto Jens Weidmann, nel suo discorso a Magonza, in Germania, aggiungendo che «proprio i Paesi più grandi dell’euro, come Francia, Italia e Spagna, che rispetteranno a malapena o mancheranno la soglia del 3%, hanno usato tutto il risparmio in interessi per aumentare la spesa pubblica e non per diminuire il debito».

Consiglio a Weidmann di occuparsi seriamente della minaccia Trump e smetterla di dire fesserie a senso unico!

Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta, l’informazione indipendente…

7 commenti Commenta
laforzamotrice
Scritto il 8 Febbraio 2017 at 09:55

Mah…

aorlansky60
Scritto il 8 Febbraio 2017 at 10:28

Jack Ma : “il mondo ha bisogno di globalizzazione”

Occorre far notare al “mao-mao” di turno che la sua osservazione è inesatta;

la VERITA’ [quindi più appropriato affermare] è che :

LE MULTINAZIONALI [che lui ben rappresenta] HANNO BISOGNO DI GLOBALIZZAZIONE

il che è [molto] diverso.

aorlansky60
Scritto il 8 Febbraio 2017 at 10:54

j.weidmann : «proprio i Paesi più grandi dell’euro, come Francia, Italia e Spagna, che rispetteranno a malapena o mancheranno la soglia del 3%, hanno usato tutto il risparmio in interessi per aumentare la spesa pubblica e non per diminuire il debito».

beh! è incredibile leggere questo,

ma questo somaro patentato [travestito da bandito] li legge i numeri uff.li pubblicati annualmente da EUROSTAT ????…

per quanto riguarda il deficit, l’Italia si ritrova da diverso tempo SOTTO il 3% :

2011 -3,5%
2012 -2,9%
2013 -2,9%
2014 -3,0%
2015 -2,6%

…sono gli altri due [FR e ES] che hanno sfondato il limite stabilito di deficit, ormai da tempo!

FR

2010 -6,8% (!!!!)
2011 -5,1% (!!!)
2012 -4,8% (!!)
2013 -4,0% (!)
2014 -4,0% (!)
2015 -3,5%

ES

2010 -9,4% (!!!!!)
2011 -9,5% (!!!!!)
2012 -10,4% (ho finito gli esclamativi…)
2013 -6,9% (!!!!)
2014 -5,9% (!!!)
2015 -5,1% (!!!)

(fonte dati tabelle uff.li EUROSTAT)

che poi il min.d.Finanze Francese, alla rimostranza della Com.UE che prima o poi si doveva aspettare (e anche la com.UE doveva pur mostrare agli altri Paesi UE di prendere una posizione uff.le nei confronti della Francia), tre anni fà ha saputo rispondere “MERDE! fatevi gli affari vostri!” ai burocrati di bruxelles j.c.juncker in testa, al contrario dei rappresentanti politici italiani che per un misero richiamo di 0,2% sul deficit da parte della UE si genuflettono verso bruxelles annunciando agli italiani una prossima [l’ennesima] manovra correttiva sui conti pubbl, beh questa è un altra storia ! e racconta adeguatamente su che diversi livelli di forza agiscano Paesi pur all’interno della stessa Unione, quindi teoricamente VINCOLATI da regole comuni, come la Francia(molto alto) e l’Italia(molto basso praticamente succube dei dictact che provengono da nord)…

aorlansky60
Scritto il 8 Febbraio 2017 at 12:20

recentissima presa di posizione di FMI

““Il surplus del budget greco raggiungerà l’1.5%, mancando così l’obiettivo fissato al 3.1%” ha così dichiarato in una nota ufficiale il Fondo Monetario Internazionale in seguito ad una riunione dei direttori. Secondo FMI il debito greco sarebbe ancora “insostenibile”, considerato che raggiungerà quest’anno il 181% del Pil secondo le previsioni e il 275% del Pil nel 2060 se non “verranno incrementate le riforme nel settore economico nazionale”.”

In pratica, stanno dicendo ai greci che servirà un ulteriore stretta per rispettare gli impegni [non presi da loro, ma orditi da altri, vedi “troika”…]

benvenuti nel Paese del maggior successo dell’€uro.

Agli altri popoli invidiosi, suggerisco di non dare troppo per scontato le affermazioni strampalate di un genio della comicità travestito da economista, cui è data ancora possibilità di esternare pubblicamente i suoi vuoti d’aria che fuoriescono dalla parte sbagliata del corpo.

stanziale
Scritto il 8 Febbraio 2017 at 19:43

laforzamotrice@finanza,

“Mah”….appunto. Questi post discorsi sono troppo terra terra per te. L’euro e’ grande e indistruttibile, Weidmann il suo profeta. Non ti resta coerentemente, che fare un salto in banca, a incrementare il tuo fondo pensione volontario in euro: il futuro e’ importante.

laforzamotrice
Scritto il 10 Febbraio 2017 at 09:50

stanziale@finanza,

c è da domandarsi come fanno a prosperare, o a fallire, tutti quei paesi che non hanno l’euro, secondo voi ormai unica ragione di vita, fallimento o prosperità. Probabilmente senza euro si curerà automaticamente il cancro. Come cantava Dalla, ” sarà sempre natale, e festa tutti i giorni… “.

aorlansky60
Scritto il 10 Febbraio 2017 at 10:26

BERLINO, 09 FEB 2017 – Terzo anno da record consecutivo per l’export tedesco, che nel 2016 ha segnato un rialzo dell’1,2% rispetto al 2015, per un valore di merci esportate di 1207,5 miliardi di euro portando ad un nuovo record anche la bilancia commerciale tedesca a 252,9 miliardi.

mentre i tedeschi si avvicinano al +10% di surplus comm.le, senza che la Com.UE avverta il bisogno di redarguirli (dopo che la stessa UE ha stabilito il limite massimo non oltrepassabile del +6%),

quest’ultima intima all’Italia (pena apertura procedimento di infrazione ufficiale) una correzione dei conti pubbl per uno sbilancio di -0,2% di deficit (a pensarci un inezia),

permettendo alla Francia e alla Spagna di sforare [abbondantemente] il limite prestabilito del -3%

Sarò monotono nel ricordarlo ogni volta, ma quella dove viviamo noi europei NON è una Unione fatta a garanzia comune e a tutela dei popoli più deboli che ne fanno pur parte.

Un unione europea che avrebbe garantito protezione per tutti [coloro che ne avrebbero fatto parte] è una favola che qualche astuto furbacchione raccontò alla maggioranza di sprovveduti venticinque anni fà quando tutti ratificarono i trattati che da allora ci legano (con il cappio al collo).

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