AMERICA: CONSUMI CONGELATI!

Scritto il alle 09:00 da icebergfinanza

La notizia di ieri è questa ...vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono cresciute a marzo per la prima volta in quattro mesi, ma i guadagni non sono ancora sufficienti a bilanciare il rallentamento dei mesi invernali. Gli americani si dimostrano cauti nello spendere, nonostante il miglioramento dell’occupazione. Per marzo gli analisti attendevano un rialzo dell’1,1%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il dato è aumentato dell’1,3% rispetto a marzo 2014. A sostenere il dato generale è stato l’aumento delle vendite di auto, in rialzo del 2,7%. Escludendo le vendite di auto il dato è salito dello 0,4%…(…) Le spese per consumi rappresentano un’ampia parte, circa il 70%, del prodotto interno lordo degli Stati Uniti, che è a sua volta un termometro dell’andamento dell’economia del Paese. America 24

Lo NFIB Small Business, indice dell’ottimismo delle piccole e medie imprese in America che valgono da sole circa il 70 % dell’occupazione e sceso ai minimi da 9 mesi e i piani di assunzione ai minimi da 6 mesi.

Escono trimestrali deprimenti o gonfiate da utili da trading, che sono miracoli viventi perchè battono aspettative decimate cinque minuti prima.

Quello che fa sorridere è che ogni giorni milioni di persone che lavorano nel campo della finanza aprono e leggono i report delle grandi banche d’affari o magari delle stesse banche centrali, affannandosi a commentarli, cercando di estrappolare aspettative e chissà quali opportunità per comprendere la direzione dell’economia.

Il risultato ormai da anni, ovvero dall’inizio della madre di tutte le crisi è questo, sempre, immancabilmente…

http://icebergfinanza.finanza.com/files/2015/04/20150414_GDP.jpg

Thanks to Zero Hedge

Peccato che la realtà è un’altra ovvero questa, ve la racconta la Fed di Atlanta …

Evolution of Atlanta Fed GDPNow Real GDP Forecast

Da ormai tre anni, ogni anno c’è un governatore americano che promette crescite tra il 3 e il 4 % e immancabilmente non si supera il 2 % se non per miracolo. alla fine di ogni anno e sempre e solo per colpa della neve, mai nessuno che assuma qualche disperato per spostare la neve anche se magari non serve per far salire il Pil…

Ieri il FMI ha presentato al mondo le sue previsioni, non importa quali, nessuno va a verificare la deprimente statistica che lo rappresenta, ovvero la sistematica incapacità di non prevedere nulla, anzi di fare solo danni, con moltiplicatori idioti e teorie bislacche ma criminali e in grado di distruggere la vita di milioni di persone.

Ma tanto a chi volete che importi… sai il FMI ha alzato le stime sulla crescita del Pil italiano, però vede un pericolo nelle banche, non fanno credito.

Ma andate a pulire latrine, banda di inutili incompetenti, figli della sindrome di Dunning Kruger…

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8 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 15 Aprile 2015 at 09:45

in fondo le CB sono dei dilettanti dell’ottimismo spicciolo, i fuoriclasse stanno alla IEA … quelli sono dei veri titani … capaci di smentirsi da soli e inventare numeri campati nell’aria come nessun’altro, ma in fondo la gente gli crede … anche quelli che hanno magari un PhD in qualcosa, quindi a che serve tutto questo ? Lasciate che l’impero cada … in fondo è già accaduto tante altre volte.

reragno
Scritto il 15 Aprile 2015 at 09:58

Credo che più che incompetenza sia la lucida follia di chi sa come stanno le cose e cosa vada fatto per raggiungerle. Un mondo dove pochi staranno bene e tutti gli altri saranno schiavi. Per fare questo bisogna portare l’economia al baratro ( o peggio ancora una bella guerra ) per poi con colpi di mano autoritari imporre a tutti i cittadini un salario minimo di sussistenza, negare i diritti fondamentali, un bel microchip sotto la pelle ed ecco pronta la società del III millennio.
Ingannare le persone, spaventarle,terrorizzarle, metterle in uno stato di tale sfiducia che siano pronte ad accettare qualsiasi cosa pur di sopravvivere. Il tutto innaffiato dalla gran cassa mainstream che ci ha sempre ingannato sui grandi avvenimenti accaduti negli ultimi 50 anni , vedi 11 settembre, Isis, Ucraina e chi ne ha più ne metta.
Ghandi ci ha dato un esempio su come resistere. Loro hanno il potere, noi siamo una moltitudine.

kry
Scritto il 15 Aprile 2015 at 10:30

Consumi congelati e quelli che non lo sono pure indebitati. Il 27 marzo i debiti studenteschi erano circa 1345MLD$. Ora dopo 20 giorni sono aumentati di 10MLD quasi 1/2MLD al giorno che in prospettiva porta la mole di questo debito ad aumentare del 14% quest’anno.

aorlansky60
Scritto il 15 Aprile 2015 at 12:18

“Escono trimestrali deprimenti o gonfiate da utili da trading, che sono miracoli viventi perchè battono aspettative decimate cinque minuti prima.”

“…ogni giorno milioni di persone che lavorano nel campo della finanza aprono e leggono i report delle grandi banche d’affari o magari delle stesse banche centrali, affannandosi a commentarli, cercando di estrappolare aspettative e chissà quali opportunità per comprendere la direzione dell’economia.”

Chi si avvicina con un minimo di interesse alla finanza e relative problematiche non può non rendersi conto dei tempi surreali che stiamo vivendo. (C’è quasi da sperare che rimangano surreali e basta ancora per molto, senza andare oltre e varcare il confine…)

Di contro, si ricevono in continuazione dati provenienti dal mondo reale che sono luci e ombre (di più le seconde, in un economia che ci vogliono far credere in convalescenza e in guarigione, nel disperato e comprensibile tentativo di infondere ottimismo ovunque, anche mentendo di fronte alla realtà o facendo finta di nulla. Giocano sul fatto della loro posizione AUTOREVOLE che in quanto tale deve essere per forza CREDIBILE e che per questo avrà sempre detto la verità alla mandria sottostante che pende dalle loro labbra…)

In fondo quelli ai vertici delle principali banche centrali mondiali e ai vertici dei governi dei paesi industrializzati stanno conducendo l’unico gioco ipotizzabile, frutto dell’ultima arma che gli è rimasta in mano, in un sistema produttivo industriale quale quello occidentale inchiodato ad un 2% max (SE VA BENE) di crescita annuale.

Piuttosto è da far riflettere, E MOLTO, quello che evidenzia il Capitano :

«trimestrali deprimenti gonfiate da utili da trading»

che evocano lugubri precedenti :

«La febbre frenetica della maggiorparte dei titoli quotati sfuggì ad ogni razionale controllo. Il controllo fu spazzato via da un euforia dilagante e infettiva. La crescita convulsa, la politica del denaro facile, la febbre del profitto, contagiò un pò tutti grazie anche all’opportunità concessa operando con acquisto “a margine” -l’analogo della LEVA attuale, cambiano i termini ma il concetto rimane lo stesso, ndr- “Quando perfino l’uomo dell’ascensore mi parlò delle grandi opportunità offerte dalla Borsa, iniziai ad avere paura sul serio e pensai che era arrivato il momento di iniziare a vendere…” -parole di uno dei banchieri più in vista della NYC degli anni 20…-

Il valore reale delle aziende non corrispondeva più al valore dei “pezzi di carta” che giravano in Borsa comprati allo scoperto. Di reale c’era solo una cosa : un colossale castello di carta. La grande azienda capitalizzata 1000 in realtà possedeva materialmente 100, magari produceva, ma aveva già da tempo i magazzini pieni di merce invenduta »

sembra cronaca attuale, o cronaca del 2006 negli States; invece si tratta di quella di 85 anni fà.

madmax
Scritto il 15 Aprile 2015 at 13:53

La percezione del’errore non esiste.
Per poter imparare nella vita bisogna essere umili, fermarsi un attimo, sospendere i pregiudizi ed ascoltare quello che gli altri dicono, magari contrario al nostro pensiero. Poi una volta che hanno terminato, pensare, pensare e di nuovo pensare (non credete sia scontato) ed avere il coraggio di dire: ho sbagliato.
Dove voglio arrivare? Che tanto piu’ una persona ha un ruolo importante (in ogni organizzazione) tanto piu’ si autoconvince di avere solo lui le idee chiare, gli altri sono tutti incompetenti e sono nel torto. Questa e’ la realta’ nessuno di questi “geni finanziari” usciti da Universita’ Stellari depositarie dell’unico sapere umano (che sono ai primi posti nei ranking mondiali) ammettera’ mai che ha sbagliato, che le previsioni sono state sbagliate…un po’ come nel film Margin Call dove nessuno degli specialisti accetta la realta’ solo il povero ingegnere aeronautico, spiega che i numeri sono numeri e che la Banca e’ fallita.

madmax
Scritto il 15 Aprile 2015 at 14:16

Surplus Eurozona vs. US a chi serve il TTIP o trattato libero scambio?
Scusate ma se mensilmente la zona Euro ha un surplus di 20-23 Miliardi con gli US (dati di Decembre 14) a che serve il trattato internazionale di libero scambio? O forse chi oggi sta peggio vuole invertire il trend?
Comunque se siete contrari, come me, non state a bofonchiare e basta ma firmate visitate il sito:

stop-ttip.org

Buona giornata a tutti 🙂

aorlansky60
Scritto il 16 Aprile 2015 at 08:13

Ennesima conferma arrivata ieri dagli USA che i mercati finanziari non sono più legati al mondo dell’economia reale ma viaggiano in un loro mondo virtuale artificioso, in conseguenza delle misure adottate fin troppo note.

da nota di Ag :

“la produzione industriale (-0,6%) è scesa a marzo molto di più rispetto a quanto previsto dagli economisti (-0,3%), e l’indice NY Empire, che monitora lo stato di salute delle aziende manifatturiere dello Stato di New York, è sprofondato addirittura in territorio negativo (-1,2%) denotando così che ci sono più aziende pessimiste rispetto a quelle ottimiste. A calare soprattutto i sottoindici relativi agli ordini ed all’occupazione.”

Ieri guardavo la curva storica del DowJones… e non potevo evitare di farmi molte interrogativi…

il picco raggiunto nel Dic1999 (in conseguenza della bolla “new economy”) è sovrastato da quello raggiunto più avanti nell’Ago2007(bolla subprime&boom immobiliare)… e quest’ultimo è a sua volta sovrastato dal picco raggiunto… IERI.

Notavo anche quanto i due intervalli di tempo a separare i tre eventi sono ormai uguali… coincidenze???…

aorlansky60
Scritto il 16 Aprile 2015 at 08:35

…secondo me, le stesse considerazioni che mi faccio io qui se le stanno facendo oltre atlantico nel palazzo della FED…

se non ricordo male, il crack del 2007 fu innescato anche grazie al fatto che la FED decise di alzare i tassi dopo un periodo di alcuni anni “piuttosto indulgente” (dai dati in mio possesso, leggo che Greenspan, preoccupato da un possibile rialzo dell’inflazione in USA, iniziò ad alzare i tassi portandoli dall’1% del 2004 al 5,5% del 2006)

…ora si spiega il piagnisteo avvenuto un mese fa circa da parte di uno dei più grossi hedge-funds mondiali direttamente rivolto a Janet Yellen, fortemente preoccupato dalle conseguenze di un rialzo dei tassi considerando il volume (volume di che ? di m….?) di investimenti attualmente in gioco, che fanno sembrare poca cosa i volumi del 2007.

ecco perchè è facile arrivare alla conclusione che per quest’anno la FED sarà ancora indulgente, cernando di prendere tempo; i rischi nella partita sono davvero troppo alti e i precedenti non mancano(se ne vogliono trarre insegnamento, anche se vi è da dire che ormai, per l’entità raggiunta dalla bolla che si è venuta a creare, è difficile poter immaginare una soluzione “soft” di futura realizzazione che lasci incolumi tutti senza bruciare nessuno…).

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