RISCHIO CREDIT CRUNCH ITALIA!

Scritto il alle 11:45 da icebergfinanza

Dell’ European Banking Autorithy ne abbiamo già parlato più volte, soprattutto della sua ostinazione nell’imporre regole “procicliche” che danneggiano l’economia, un’ostinazione quasi sospetta per un’istituzione che guarda caso a sede a Londra, un’ostinazione al limite del paradossale.

Se non c’è nulla di cui sospettare allora si tratta di un’ imposizione demenziale, soprattutto per quanto riguarda l’obbligo di valutare al prezzo di mercato titoli sovrani che come abbiamo appena visto sono molto più pericolosi dei derivati…vero Enria!

Il governatore della Banca centrale europea Mario invece con stile e diplomazia ha ricordato agli scienziati dell’EBA che la realtà è diversa dalla fantasia, che talvolta bisogna mettere il naso fuori dalla porta delle biblioteche accademiche.

Chissà se il soldato inglese…ops italiano Enria avrà recepito il messaggio, le fesserie che ha detto ieri davanti alla Commissione Bilancio della Camera sui CDS sono epocali, ma tanto i politici non ci capiscono nulla di spread e cds…

Mario Draghi bacchetta l’Eba, il regolatore europeo guidato da un altro  italiano, Andrea Enria. Nel corso della tradizionale conferenza stampa che segue  la decisione del comitato esecutivo di Eurotower sui tassi d’interesse – che  rimangono invariati all’1% – il presidente della , pur riconoscendo la  correttezza delle ricapitalizzazioni imposte dalla Consob comunitaria agli  istituti di credito, non ha tuttavia mancato di far notare che sono stati decisi «in un momento diverso dall’attuale». Quando, cioè, le ondate di vendite sui  titoli di Stato erano ancora moderate così come il rischio di tornare in  recessione nel 2012. Al contrario, ha detto Draghi, l’esercizio Eba è diventato «prociclico», aggravando ulteriormente le difficoltà delle banche e generando un  nuovo congelamento del mercato interbancario.

Vi lascio con questo articolo apparso sul SOLE24ORE senza dimenticare che la soluzione non è solo la crescita, ma soprattutto la REDISTRIBUZIONE e la sostituzione di un branco di incapaci che da ormai troppo tempo gestisce e amministrata istituzioni fallite…

La soluzione alla crisi è la crescita. Su questo concordano praticamente tutti. Persino i tedeschi. Il problema è che per crescere servono finanziamenti. Soprattutto alle imprese. Ma l’erogazione del credito alle aziende in Italia continua a essere debole. «Hanno chiuso i rubinetti, hanno smesso di fare le banche», ha denunciato qualche tempo fa con enfasi Mauro Fancelli, presidente della Confederazione nazionale artigianato Piccola e media impresa di Firenze.

Gli stessi banchieri riconoscono il problema. «Non solo abbiamo ridotto i nuovi crediti. Ma lo stiamo facendo furiosamente», ammette un alto dirigente di uno dei cinque maggiori gruppi bancari italiani. I dati segnalati da Mauro Fancelli per la propria Regione sono drammatici: «Nel primo trimestre del 2012 il sistema bancario ha erogato alle imprese toscane il 33,5% in meno dello stesso periodo del 2011. Il Monte dei Paschi di Siena, istituto leader della regione, ha registrato addirittura un calo del 70 per cento».

Nel resto d’Italia è poco meglio. Il banchiere conferma: «Qui non solo non si eroga quasi più a nessuno, ma si sta cercando di rientrare». E a essere più colpiti sono i clienti virtuosi: «Poiché non riusciamo a rientrare con i clienti in difficoltà, siamo costretti a farlo con quelli che stanno meglio. Quelli che pagano. È una follia». «Il peggio della stretta creditizia dobbiamo ancora vederlo», avverte un secondo top manager di un altro istituto dei cinque maggiori in Italia. Con questa inchiesta, il Sole 24 Ore ha voluto cercare il perché di quel fenomeno spesso definito con due paroline inglesi che, assieme a spread, sono ormai comuni anche nelle chiacchiere al bar: credit crunch – o stretta creditizia.

Prosegue sul SOLE24ORE

Chi mi legge da anni sa che combatto contro questo sistema finanziario impazzito senza esclusione di colpi, senza remore io che provengo da una banca di credito cooperativo nonostante i tentativi di delegittimazione quotidiani e mi batterò sino all’ultimo respiro per una maggiore Consapevolezza che porti ad una responsabilità individuale per ambire al cambiamento all’alternativa che esiste ma che questo sistema vi nasconde.

Solo una semplice domanda per i miei cari colleghi, soprattutto per coloro che vivono ogni giorno con responsabilità e tensione etica questo lavoro!

 Per quanto tempo ancora lasceremo il via libera al manipolo di esaltati che sta distruggendo l’economia, per quanto tempo ancora ci faremo rappresentare da uomini da burattini politici che sono l’emblema del fallimento di questo sistema, riciclati che si rigenerano quotidianamente passando da una poltrona all’altra senza avere titoli e qualifiche o ancora spessore morale per fare questo lavoro!

Caro lettore il Tuo libero sostegno è molto importante per la prosecuzione di questa nostra avventura soprattutto per continuare a fornire qualità, continuità e indipendenza!Nel fine settimana sarà inviata un’analisi dettagliata sulle prospettive tecniche e macroeconomiche per i prossimi mesi dedicata ai recenti sostenitori di Icebergfinanza e a coloro che vorranno contribuire liberamente cliccando qui sotto…

…dal titolo “MAGGIO 2012 ” EURO FU… SICCOME IMMOBILE ”

Semplicemente GRAZIE per il tuo libero sostegno all’informazione indipendente!

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