S&P: EURO CRASH…RATING SHOW!

Scritto il alle 07:27 da icebergfinanza

 

Una recentissima analisi apparsa sul sito del Fondo Monetario Internazionale che condivide una visione d’insieme delle aspettative per l’aerea Euro tra le altre cose evidenzia le dinamiche del debito dei paesi maggiori e suggerisce quali fattori hanno contribuito ad aumentarlo in questi ultimi anni di crisi economica.

Ebbene la differenza sostanziale che potete osservare nel grafico qui sotto è che l’incremento del debito in questi anni in Italia, il minor incremento a livello europeo è purtroppo dovuto al costo degli interessi in presenza di bassa crescita nella gestione del quale siamo dei fuoriclasse come ci hanno raccontato sino ad ieri le agenzie di rating,  differenza di quello tedesco enormemente aumentato grazie a salvataggi bancari e stimoli fiscali e quello francese ed inglese cresciuti soprattutto in conseguenza delle minori entrate a seguito della crisi economica.

 

Al di la delle leggende metropolitane sarà affascinante osservare nei prossimi mesi di depressione europea, all’interno dell’onda deflattiva ( debt deflation & deleveraging ) come Inghilterra e Germania ma soprattutto Francia riusciranno a contrastare il collasso del sistema bancario in assenza di crescita visto che in molti sembrano dimenticare che la Germania senza esportazioni è un Paese a rischio!

Dopo Commerzbank come abbiamo visto ieri sarà sicuramente la volta di qualche graziosa Landesbank, di Deutsche Bank e probabilmente anchedi Deutsche PostBank.Da sorridere a proposito la garanzia di Monti sulle banche sara’ per proteggere ed ingrassare gli azionisti e i banchieri o per spingere a fare credito alle famiglie e all’economia, dopo aver dato una spinta anche alle commissioni sulle transazioni elettroniche di carte di credito o bancomat?

ZeroHedge fornisce un’interessante visione d’insieme da tenere sottocontrollo!

Per ribadire se mai ve ne fosse bisogno chi comanda in questa crisi, chi è in grado di influenzare i fragili sistemi nervosi dell’Europa e degli Stati sovrani … L’agenzia internazionale Standard & Poor’s mette sotto osservazione i rating di 15 Paesi di Eurolandia. A rischio downgrade anche le triple A di Germania e Francia, oltre a quelle di Olanda, Lussemburgo, Austria e Finlandia (in sostanza tutte le 6 triple A dell’area euro). Il rating dell’Italia è di nuovo nel mirino dell’agenzia americana e anche il giudizio sul Belgio potrebbe subire un taglio di un gradino. S&P’s cita cinque fattori di rischio tra cui quello di «recessione economica» nel 2012 e conclude che l’esame verrà concluso «il prima possibile», dopo il summit europeo dell’8-9 dicembre. La mossa era nell’aria, almeno per alcuni di questi Paesi, Francia in testa (lo scorso 10 novembre dall’agenzia di rating era uscito un comunicato in cui si annunciava il downgrade della Francia. Un testo diffuso per errore – si era affrettata a chiarire la società – che però svelava le reali intenzioni). Sorprende, comunque, che S&P abbia scelto un momento così delicato per diffondere la sua decisione (…) all’interno articolo del corrispondente Marco Moussanet – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/cmp0T

Sorprendente dove…sveglia Signori sveglia, siamo in guerra, anche se i signori della guerra sanno essere magnanimi con l’Italia devastata dalle tasse e dalle ovvietà bocconiane … (AGI) Roma – Standard & Poor’s vede per l’Italia “rischi in aumento per le prospettive di crescita e di stabilita’ finanziaria”, conseguenza dell’indebolimento dell’efficacia di un coordinamento europeo. Tuttavia l’egenzia di rating “crede che il governo Monti, appena inaugurato, ha mostrato il suo impegno nel mettere in atto riforme mirate la alla crescita e a proseguire il consolidamento di bilancio”.

Si rileggano i signori della guerra, la storia, si rileggano quando accadde in America negli anni 1936/1937 quando il consolidamento di bilancio portò…ad una nuova devastante caduta dell’economia, interrotta dalla seconda guerra mondiale!

Il tutto mentre i giapponesi di Nomura condividono un’analisi che è un’ulteriore dimostrazione, una previsione di quello che ogni paese europeo dovrà sopportare in caso di disgregazione dell’area euro, una visione d’insieme abbastanza realistica che va oltre le leggende metropolitane di questo tempo che troverete interamente sul Blog del Financial Times!

Bene non ci resta che attendere l’ennesimo vertice della disperazione politica sperando che le soluzioni siano davvero degne di essere raccontate, oltre 14 vertici in dodici mesi a spese dei contribuenti senza risolvere nulla in fondo sono fatti apposta per essere confermati dalla storia, una storia che se qualcuno ha il coraggio di dare un’occhiata a quello che accade nelle riunioni e nei summit della Grande Depressione del ’29, come ben racconta J.K.Galbraith fanno venire i brividi!
Icebergfinanza ha bisogno anche della Tua condivisione un appello sinora caduto nel vuoto, condivisione con i tasti disponibili in cima e in fondo ad ogni post su Facebook, Twitter, Linkedin, Google e Yahoo, nei forum e nei commenti dei giornali on line nazionali.
In attesa della doppia analisi di fine anno  sul possibile CREDIT CRUNCH 2012 e sulle future dinamiche dei debiti sovrani dedicata a tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere liberamente il nostro lavoro cliccando qui sotto…

…  per Natale perchè non regalare agli amici un pò di Consapevolezza con “Viaggio attraverso la tempesta perfetta” un libro per tutti che riceverete direttamente a casa o all’indirizzo richiesto cliccando sul banner qui sotto!

 

 

42 commenti Commenta
mannoz
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 09:16

ma standard ha dimenticato l’inghilterra con la sua bella tripla A nella sua tempistica analisi o sbaglio?

7voice
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 09:37

interessante quello che scrive, ma non ho visto mai scritto quà dentro qualcosa sul prezzo del petrolio!!!!il vero randello che i governanti veri stanno usando x portare la popolazione alla povertà!QUESTA POLITICA NON POTRA’ MAI FARE NULLA, IN QUANTO COLLUSA E ZUPPISTA!SE IL PETROLIO COSTEREBBE 35 $ AL BARILE ?CI SAREBBE STATO LO SFRACELLO DELL’ECONOMIA ? IO DICO DI NO ! INFATTI TUTTI SI FANNO DISTRARRE DALLE TRANSAZIONI FINANZIARIE :mrgreen: MA NESSUNO DICE ALLA KARTOFEL VEDI DI TOGLIERTI I SALAMI DA SOPRA GLI OCCHI!!!!

7voice
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 09:40

QUESTI ORMAI VANNO AVANTI :PRIMA POVERTà , POI TI SPARO UN VIRUS TIPO SPAGNOLA E ARRIVANO A CHIUDERE IL CERCHIO !la popolazione mondiale SECONDO IL LORO MALATO RAGIONAMENTO DEVE DIMUNIRE DEL 70 % ! 🙄 IL RESTO SON VACCATE!

atomictonto
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 10:20

S&P mantiene la “tripla A” sull’Inghilterra che è una fossa di debiti che produce un pò di lana, birra, salsicce e fagioli in scatola e qualche altra schifezza penosa.
Enough said.

aglio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 10:32

@7 voice:

Come prima opzione sembra preferiscano – per ora – i virus informatici:
http://247.libero.it/bfocus/154350/x111101100019826243/-b-l-b-b-iran-b-attaccato-da-un-supervirus-informatico/

Però la seconda opzione è pronta:
http://informazionescorretta.blogspot.com/2011/11/ci-mancava-giusto-il-supervirus.html

Si parla intensamente di “investire per sostenere la ricerca”. Ma ha senso finanziare le ricerche che studiano come danneggiare l’uomo?

Già migliaia di anni fa ci han messo in guardia: “li riconoscerete dai loro frutti”

atomictonto
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 10:37

Infatti, io vorrei sapere da molti (ed apprezzabilissimi, davvero) analisti finanziari che scrivono in questo blog, come diavolo spiegano il fatto che l’Inghilterra rimanga ai margini della bufera.
Io ho una memoria molto buona e mi ricordo che ad esempio le 2 principali banche Inglesi, RBS e Barclay’s, sono state salvate dallo stato Inglese con oltre 300 miliardi di sterline perchè erano di fatto FALLITE.
L’Inghilterra non produce nulla di decente, guida dalla parte sbagliata della strada rispetto a tutti (tranne i Giapponesi e gli Australiani ma sono un tantino lontani neh?!), misura le cose coi piedi, i pollici e le tazze, ha buona parte della popolazione che se gli si toglie la carta di credito (in realtà è una revolving) rimane ridotta a clochard affamato…insomma è un paese ridotto m-a-l-i-s-s-i-m-o eppure i “grandi oracoli” USA del rating non la declassano.
Declassano l’Italia (dati OCSE) che con l’1% della popolazione mondiale detiene il 5,6% della ricchezza del globo, ha nettamente il più imponente e ricco patrimonio immobiliare del pianeta, praticamente mette negli scantinati opere del Tiepolo, del Bramante, del Mantegna che in qualunque altro posto sarebbero venerate come reliquie sacre (in USA rimasi sconvolto dal “suicide table”, una attrazione turistica di Virginia City nel Nevada…pubblicizzata come nemmeno la Gioconda, cartelli per chilometri…ed è solo un penoso tavolo da gioco vecchio di 100 anni che quello di mia nonna a Chiavari vale il triplo!), abbiamo il risparmio privato pro-capite più alto dell’occidente ed una ricchezza reale (5.900 miliardi di Euro circa) che supera di oltre 3 volte il debito pubblico…e questi ci declassano.
Mentre l’Inghilterra è “AAA”.
Lì, “AAA” con la sua monetina con stampata su una vecchia vestita da recita noiosa, le sue banche fallite, il suo orrendo cibo, casette di mattoni che sembrano le stalle di mio nonno, debiti, debiti, debiti… però hanno la BBC, eh!
Ma sveglia. 🙂

bergasim
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 10:38

atomictonto@finanza,

Chiediti perchè

qzu
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 11:07

oro fisico acquistato praticamente allo stesso presso di vendita qui:
http://www.orovilla.com/
prendi 3-4 pezzi e non DELEGHI a NESSUNO la protezione del tuo denaro
è sdoganato fino a 10mila euro (200 grammi)
quello che perdi a rivenderlo è NIENTE rispetto a quello che perdi se l’euro si schianta.

un saluto

kry
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 11:14

bergasim,

IO continuo a chiedermelo il perché? L’unica risposta che trovo è perché forse sono cugini degli USA e sono fuori dall’€.

cartesio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 12:05

“… Icebergfinanza ha bisogno anche della Tua condivisione un appello sinora caduto nel vuoto …”

Chi è padrone delle proprie idee non tramonta mai.
Quindi ritengo che il tuo sia un bisogno, per così dire, relativo alle circostanze.
Comunque sia, ho comprato il tuo libro in libreria, ed ho cominciato volutamente da pagina 49:”1929 … il grande crollo”.
Mi interessava conoscere il tuo punto di vista in merito.
Saluti.

cartesio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 12:32

Ultimamente mi ha colpito molto una frase di Ludwig von Mises.
“Non c’e’ modo di evitare il collasso finale di un boom causato dall’espansione creditizia. La scelta e’ solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell’abbandono volontario di un’ulteriore espansione del debito o più tardi come finale e totale catastrofe del sistema coinvolto”.
Ragionando sulle durissime parole di Mises, sembra che non vi siano altre strade per venire fuori dalla tempesta, se non quella di scomporre in qualche modo il debito sovrano e rispondere al contempo al “fuoco di fila” degli speculatori finanziari, con azioni coordinate atte a moderare o paralizzare la speculazione.
Cosa ci vuole perché i Merkozy si accorgano che l’unione fa la forza?
Trovarsi il nemico in cucina che gozzoviglia?

ciaula
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 13:11

Il fatto che gli Usa se ne stiano silenziosamente in disparte (e gli inglesi in loro compagnia) credo che la dica lunga sul loro ruolo di manovratori esterni. Del resto Wall Street e la City non stanno nè a Berlino, nè a Parigi e tantomeno a Milano.

Quale che sia il vero obiettivo geopolitico o geofinanziario, sono gli angloamericani che hanno la regia di questa fiction.
Certo è che rischiano grosso, perchè potrebbe scappargli di mano; anche con i giochini di guerra in Medio Oriente.

Per quanto ci riguarda, stiamo iniziando a saggiare la “competenza e lungimiranza” del governo tecnico Monti: bah!
Per ora non si è visto niente di mirabolante. O quantomeno, niente che non potesse essere fatto da un qualsiasi governo di sinistra-destra-centro. Uno spiegamento bellico di professoroni per cosa…? http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/12/la-manovra-di-monti-in-guerra-con-le.html

ciaula
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 13:14

atomictonto@finanza,

Condivido in pieno. Ma l’elusione di queste domande è più alta di quella fiscale 🙄

icebergfinanza
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 14:48

ciaula@finanza,

… Quale che sia il vero obiettivo geopolitico o geofinanziario, sono gli angloamericani che hanno la regia di questa fiction…

Non dirlo forte perchè se no a Bassi viene un colpo … mica c’è una regia internazionale e tutta colpa nostra!
Andrea

trandafil
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 14:56

dove spnp finiti i miei commenti??

mi sta togliendo la libertà di parola di parola se ne rende conto?

poi con che coraggio chiede ai lettori di fare pubblicità GRATUITA al suo libro ?!

noi cosa ci guadagnamo?

ps: vi faccio notare che criticare un blogger è assolutamente LEGITTIMO, sia nel contenuto di quello che scrive sia nello stile in cui in cui lo fa.

RIMETTA I MIEI COMMENTI

trandafil
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 14:58

e continui naturalmente a dare la colpa di tutto agli angloamericani SENZA PROVE ! 😉

trandafil
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 15:01

Atomictonto

svegliati te e fai un giro per gli States, poi ti ricrederai sulla “ricchezza” italiana 😉

continuate a parlare, per sentito dire, di paesi che non conoscete , mah ! 🙄

john_ludd
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 15:54

trandafil@finanza,

Ti pagano per fare il clown o sei proprio così ?

kry
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 15:58

trandafil@finanza,

Invece di fare “commenti” da tre righe svegliaci e raccontaci come sono gli States. A proposito cosa vuol dire ” dove spnp finiti i miei commenti” vista l’attenzione che ci metti per i puntini sulle ì altrui…….

john_ludd
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 15:58

trandafil@finanza,

E comunque dato che una risposta non la si nega a nessuno visto che è gratis e oggi ho tempo da perdere, la chiave di tutto questo bailamme, almeno nel breve, è nei 710 trilioni di derivati emessi per la gran parte da 3 banche americane. Della parte in CDS si è scritto di tutto, forse non è lì la chiave ma nei 400 trilioni di derivati sui tassi di cambio, normalmente strumenti innocui ma quando la sala scommessa esagera tutto è possibile, ma forse sono un ingenuo e tu invece sei un genio.

icebergfinanza
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 16:31

trandafil@finanza,

Di solito quando si entra in casa d’altri non si mettono lo scarpe sui muri o si sputa per terra ad ogni commento! Impari l’educazione diversamente si accomodi alla porta o si cerchi altri salotti per trollate gratuitamente deliziandoci della sua incosistente illuminazione! Spero di essere stato sufficientemente chiaro! Buona fortuna!

stanziale
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 17:13

Quindi secondo Ft la svalutazione italiana sarebbe del 27%. Io la temevo nell’ordine del 50-60%! Ma che ci deve preoccupare quando crolla questo maledetto euro ? Speriamo prima possibile. Rinasceremo ed anche velocemente!
A proposito letto l’appello congiunto di quelle facce di bronzo di Prodi e Amato a favore dell’euro? Parlano come italiani o come consulenti di goldman sachs and co.?
Stanziale

jusemancio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 17:34

trandafil@finanza,

togliti dalle scatole

idiocrazia
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 17:46

stanziale@finanza,

Si, in effetti molti economisti quotati parlano di una svalutazione della ipotetica nuova lira di appena il 20%, anzi molti di loro sono durissimi con i catastrofisti che blaterano di super mega svalutazioni e sottolineano come questi personaggi non hanno ancora capito (o più probabilmente fingono) la differenza fra svalutazione ed inflazione… seminando panico non si sa bene per quali scopi.

Quindi andrea anche tu confermeresti questo dato che ho letto altrove una nuova ipotetica lira svaluterebbe poco + del 20% vero?

Il problema sarebbe quello di capire con che razza di governanti ci ritroveremmo, sovrani e capaci o schiavi ed incapaci…

Giuseppe

cartesio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 18:00

trandafil@finanza,

“ps: vi faccio notare che criticare un blogger è assolutamente LEGITTIMO, sia nel contenuto di quello che scrive sia nello stile in cui in cui lo fa”.

NO! È assolutamente proibito rompere le scatole in casa altrui, pena essere inseguiti col mattarello.
Soprattutto, poi, quando il padrone di casa ha già più volte ripetuto che non si è persona gradita.
Tu sei una persona altamente maleducata e dei tuoi beceri commenti non frega niente a nessuno!
Mi associo all’opinione degli altri.
SPARISCI!

cartesio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 18:08

idiocrazia@finanza,

Potresti postare qualche link a commenti che parlano di questo dato del 20% di svalutazione di ipotetica nuova lira?
Sarei molto interessato a leggerli.
Grazie.

stanziale
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 18:15

@idiocrazia. Mmhh, in effetti il tuo ragionamento sui governanti sovrani mi porta a pensare che forse e’ meglio rimandare il crash dell’euro a dopo le elezioni del 2013, di Monti sono un po’ sospettoso….
Stanziale

billbill
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 18:20

Non sono d’accordo.
Trandafil deve poter continuare a scrivere qui.
Ne ha diritto come tutti noi che senza di lui come faremo a divertirci?
Dove sarebbe la parte comica di tutto questo triste bailamme?

Trandafil, davvero, io appoggio la tua presenza qui per come ravvivi l’ambiente e per come ci riporti alla dura realtà di un mondo irrispettoso ed ignorante, ben rappresentato dalla gran parte della nostra classe politica. E poi, a essere tutti d’accordo non c’è gusto!!!!

idiocrazia
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 18:33

cartesio@finanza,

Il 20% è semplicemente il riadattamento ai differenti tassi di inflazione avuti in questi ultimi 10 anni a quanto ho capito, è per questo che l’euro è un progetto tecnicamente fallimentare, anche se la moneta è unica le aree monetarie sono diverse ed hanno avuto tassi di inflazione differenti a questi o si reagisce svalutando la moneta o abbassando i salari… quindi con la deflazione interna. Anche se ci fosse una bce sovrana alle spalle o con eurobond questo non risolverebbe il problema del debito privato interno completamente esploso nelle aree periferiche e questa se ricordi bene è una tematica affrontata bene anche da Andrea in uno dei suoi recenti report.

Comunque ti invio due link, qui trovi il prof. Alberto Bagnai e la sua relazione completa sull’euro e su quello che sta in realtà accadendo da un punto di vista tecnico
http://www.youtube.com/watch?v=XKFs6P_RyGo

e qui il suo blog di recente apertura in cui troverai certamente spunti interessanti:
http://goofynomics.blogspot.com

Diciamo che più che occuparsi della situazione macroeconomica globale come fa Andrea è più concentrato sulla specifica realtà europea ed italiana, secondo me sono comunque due persone da seguire, in italia fra gli italiani non ci sono solo squallidi affaristi ed imbroglioni siamo noi che dobbiamo diventare responsabili delle nostre scelte anche quando cerchiamo di informarci meglio.

Spero di esserti stato utile.

Giuseppe

cartesio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 18:50

idiocrazia@finanza,

Utilissimo.
Ancora grazie.

Giovanni

billbill
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 19:11

Leggetevi bene questo, forse la rivoluzione non basta!!!

http://www.medicinenon.it/mario-monti-il-mes-e-il-nuovo-ordine-mondiale

john_ludd
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 20:51

Negli anni 70 e 80 l’Italia svalutava ogni 5 anni o giù di lì. E’ allora che è nato il disastro non ora. I politici di allora che sono il babbo e la mamma di quelli di oggi preferivamo svalutare e creare nuova moneta. Preferivano ingannare il popolo con promesse che sapevano non potevano mantenere, ma tanto loro non ci sarebbero stati quel giorno che poi è oggi e si sarebbe presentato a prescindere dall’entrata nell’euro. E il popolo amava farsi ingannare, sentirsi raccontare favole meravigliose. Per un certo periodo l’inflazione era al 20%, i BOT al 14% e la gente era felice ? In realtà perdeva ogni anno parte consistente dei propri averi. Non tutti, gli stessi di oggi. Allora attraverso la perversa forbice tra inflazione reale e crescita reale dei redditi, oggi con un carico fiscale squilibrato. Prosperavano coloro che godevano di posizioni di monopolio, che ribaltavano l’aumento dei costi (l’inflazione è la peggiore delle tasse) su coloro che avevano un reddito fisso. Quando l’Italia è entrata nell’euro il debito / pil era di poco inferiore a oggi, poi era sceso fino al 105% poi con la catastrofe del 2007/08, made in USA, è tornato a salire seppure a un passo inferiore di quello di tutti gli altri debiti pubblici. Qui ci sono economisti premi nobel che si smentiscono uno con l’altro che affermano il contrario di quello che essi stessi affermavano pochi anni o anche solo pochi mesi or sono. Capisco che non sia consolatorio ma forse la ragione è che questo sistema nel suo complesso è arrivato a fine corsa e professori di una pseudo scienza inutile improvvisamente non sono più in grado di spiegare nulla, zero perchè non hanno nulla di diverso da proporre . Non si può crescere e basta, ma bisogna decidere come e dove, si deve smettere a pensare che il debito pubblico sia il problema perché il problema è nella distribuzione della ricchezza che deriva dalla spesa pubblica e che si è accumulata non nelle mani dei più bravi ma in quella dei più veloci, dei più furbi, talvolta dei più ladri e spesso nei più fortunati. Ma ogni sistema instabile se non curato diviene sempre più instabile finché un giorno deflagra. E sono tanti anni che la volatilità finanziaria viene soppressa e la volatilità sociale anche di più. Ma maggiore la compressione e maggiore poi è l’esplosione.

billbill
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 22:03

John_ludd
Molto ben detto!!!
Il problema grosso è nato in quegli anni col CAF (Craxi, Andreotti, Forlani). E’ nato quando le promesse elettorali erano tali e per tanto era LECITO non mantenerle. E, mi ricordo, tutti lo accettavano passivamente, con mio grande stupore e indignazione. Si facevano manovre da 20.000 miliardi ed il debito aumentava di 200.000 e tutti lo accettavano passivamente, con mio grande stupore e indignazione. Era inutile votare PSI, DC, PLI, PSDI, PRI, perché poi si mettevano tutti insieme e si spartivano la torta e tutti lo accettavano passivamente e andavano a votare, con mio grande stupore e indignazione e io non andavo più a votare.
Tutti i soldi spartiti venivano così “investiti” in voto di scambio, cioè in posti creati dal nulla al servizio di una burocrazia sempre più pletorica, che ostacolava il privato nella sua libera attività e tutti lo accettavano passivamente, con mio grande stupore e indignazione. Mi sono sempre stupito di come gli Italiani sapessero districarsi in tutti gli ostacoli burocratici e andare avanti a produrre e crescere.
Tutto questo denaro, che è andato in un sistema improduttivo porta al degrado attuale per due motivi
1) Se premi la furberia e gli intrallazzi questi si sviluppano all’inverosimile
2) Se castighi la libera iniziativa ed il merito questa si dilegua ed il sistema collassa.

Ora, finalmente, siamo alla resa dei conti. I banchieri picchiano duro per papparsi tutto e continuano ad illudere il popolo bue coi salvatori della patria: presidente della Repubblica e presidente del Consiglio, col “p” minuscolo minuscolo, giganti malefici!!!!

Un’IMU del genere se, come dicono, ridurrà il valore degli immobili del 30% ecco servita la crisi subprime in Italia, perché si era salvata, si era impunemente salvata!!! Ma se il Berlusca, per dirla alla Milanese, ha fatto 4 manovre per 150 miliardi ed il debito pubblico stava già scendendo da 2 mesi e “quasi” non ce ne eravamo accorti, che picchio c’era bisogno di questi 25 miliardi di lacrime e sangue per la povera gente?

Sveglia, ragazzi, è tutto voluto, tutto concepito da tempo a tavolino, per portare il popolo bue nel baratro di una necessità di un Nuovo Ordine Mondiale.

50% sono le famiglie italiane che accedono a Internet: solo con la loro consapevolezza potremo evitare la dittatura planetaria.

jusemancio
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 23:04

“La CFTC (l’autorità che vigila sui Futures e Derivati Americani) ha deciso con 5 voti favorevoli e nessuno contrario di vietare alle 123 Società registrate in America che operano sui Futures, l’acquisto di Titoli di Stato Europei con somme e per conto dei propri clienti. Al contrario, i big dei futures potranno acquistare per i clienti soltanto titoli di stato americani. ” La notizia è stata data nel corso del Gr di Radio 24 dal vicedirettore del Sole 24 Ore, Alessandro Plateroti.

Hanno bisogno di attirare soldi sul dollaro? 😀

edmontdantes
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 23:38

Buonasera !
Faciamoci due risate…le agenzie di RAT*ting (rat da topo) ormai hanno perso ogni credibilita´ mi meraviglio che i giornalisti le seguano.

Parliamo di UK & US…bene ormai i loro gironali sono FT Pravda & WSJ Izvestia !!! Provate a eggere FT Pravda e trovatemi una notizia che parli male degli UK !!! Provate a farci caso da domani…vedrete che FT Pravda ormai non parla per nulla dei problemi casalinghi ! Queste cose succedevano ai tempi dell´USSR ma una censura del genere in paesi che si considerano democratici sono inamissibili….a proposito gli Occupy WS si sono volatilizzati o i media sono stati foraggiati ben bene….per evitare collateral effect !

US non so trandafil dove tu sia stato, se mi dici NY be allora questa non e´US, sei mai stato in Oklaoma ? Texas ? Luisiana ? Colorado ? Bene in molti di questi stati non puoi bere fino a 21 anni ma a 18 puoi fare la lap dance nello stesso locale…non ti servono da bere alcolici.

In Texas devi stare attento a dove vai a mangiare se no ti becchi una bella epatite…scusa ma da nessuna parte in Europa rischi cosi´ tanto. In Luisiana se giri l´angolo ti trovi in Africa come livelli di poverta´ con l´uragano che fece piu´di 1800 morti…gli dissero semplicemente di evacuare…ma non tutti avevano la macchina !

Credimi siamo molto lontani dal sogno americano di Kennedy o come lo racconta Hollywood…non bisogna sempre prendere tutto a scatola chiusa…gli americani sono eccellenti a raccontare come sono bravi, ho tantissimi amici, ci ho lavorato ed´i miei figli sono in una scuola a stelle e striscie….un saluto e non te la prendere se mai e poi mai cambiero´ la mia pasta al pomodoro con gli hamburger !
Un saluto

tirlusa
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 23:40

X Billbill

C’è qualcosa che nessuno dice che ogni tanto è bene ricordare. Con il debito pubblico in Italia si è creato il ceto medio. Quando lo Stato pagava interessi a doppia cifra per un Bot, le famiglie operose e virtuose che erano riuscite a risparmiare qualcosa hanno visto negli anni quel loro risparmio aumentare fino a diventare un gruzzolo di tutto rispetto. E’ anche per gli interessi sul debito pubblico che si è creato il risparmio italiano che è uno dei punti di forza del sistema Italia. Ciò premesso, tutto vero quello che dici sulla Caf, sulla burocrazia, sullo scambio di voti, sulla spesa improduttiva.
Però nonostante questo e nonostante quel pentapartito da me sempre osteggiato, siamo la settima o l’ottava economia al mondo. Bisogna anche considerare questo nel giudicare
un’intera classe politica. L’attuale invece non può cullarsi sull’eredità pesante lasciata dalla precedente, son 10 anni che ci finanziamo a tassi bassi per quelli che erano i nostri standard ed oltre a non avere fatto alcuna riforma degna di nota, non siamo riusciti neppure a ridurre il debito. Abbiamo gozzovigliato. Io penso che l’attuale classe politica sia parecchio peggiore della precedente. I primi erano senz’altro malandrini e scaltri ma erano degli statisti, questi invece sono fessi e vuoti.
Sul popolo io sono meno critico, nel senso che non credo non si accorga di essere manipolato, raggirato, sfruttato o controllato. E’ un problema di necessità, l’uomo medio tiene famiglia, per provvedera al suo sostentamento esce la mattina presto e rincasa per cena, la sua vita è scandita quotidianamente da questo ritmo, purtroppo il più delle volte non ha neanche il tempo di occuparsi d’altro non perchè questo stato di cose gli vada bene o sia consensiente ma perchè è obbligato per dare un tenore di vita decente ai suoi familiari. Questa secondo me è la strategia del potere, tenerci precari in modo da tenerci lontani da altro, assorbire nel lavoro tutte le nostre energie per potere arrivare a fine mese, di modo che siamo troppo impegnati per contrastare chi spadroneggia alle nostre spalle, allo stesso tempo si cerca di evitare che la situazione precipiti se nò il popolo si incazza e aumenta il rischio di rivolte. Secondo me è un modello voluto e non casuale, chi sia il regista non lo so. Fatto stà che a livello europeo c’è un attacco continuo alla retribuzione delle masse di lavoratori, vedi i continui moniti della BCE sul costo del lavoro.

Luca

edmontdantes
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 23:46

CFCT…ma bisogna capirla bene, mi sa che qualcuno a giocare troppo con i cerini per far bruciare la casa altrui (assicurata con un bel CDS) si e´bruciato ! Pensate a tutti quei sarchiapponi che giocherellavano sul debito greco, adesso si beccano una riduzione del 50% che dovranno mettere a bilancio e non hanno fatto scattare i CDS…che a questo punto non servono a nulla…per cui corrono ai ripari…speriamo che la stampa non dia troppo spazio a bimbo Geitner…che pontifichera…su quello che devono fare gli altri…ovvero la pagliuzza a contronto della trave che hanno nell´occhio….dove li taglia lui 7000 miliardi di USD ???? Meglio far guardare da altri parti.

edmontdantes
Scritto il 6 Dicembre 2011 at 23:47

tirlusa@finanza,

Concordo…

PG
Scritto il 7 Dicembre 2011 at 00:22

edmontdantes@finanza,

Bravissimo Luca. perfettamente daccordo. E’ moltissimo che lo dico . La strategia del tutto è quello di impoverire le masse per far sì che non siano autonomi a sufficienza in ordine al tempo. Oggi la vera ricchezza non sono i soldi o le macchine di lusso, per me è il tempo libero, tempo per dedicarsi a sè stessi, per curarsi e per dedicarsi a problemi sociali. L’effetto euro credo sia stato proprio questo e cioè in Italia (facendo ovviamente gli interessi preminenti della Germania) ci si è impoveriti in un attimo dall’oggi al domani. Hanno fatto una perfetta manivra facendocela passare come la salvezza dell?italia in una rete di protezione. Quella rete di protezione si è trasformata in una prigione perchè prima speculavano sulla moneta, oggi sui titoli di stato. quindi quello che ci propinano i politici di turno sono solo caxxate
Tornando al tempo credo che la strategia dell’ordine mondiale, cioè di quei pochi che ci comandano (vero BIll —sono daccordo con te come sai … a proposito un abbraccio ) sia proprio quello. Oggi ti danno tempi rigidi , tutto razionalizzato. Guardate a volte distaccati la realtà… il fatto che alle 8 di mattina aprono le scuole elementari perchè poi le mamme devono andare a lavorare e quindi fila di macchien. alle 13 ritiro dei bambini , è tutto omologato e fin quando saremo schiavi dei loro tempi no potremo farci nulla.

PG
Scritto il 7 Dicembre 2011 at 00:22

Scusa Luca ho sbagliato replica ma mi riferivo a te.

tirlusa
Scritto il 7 Dicembre 2011 at 00:50

PG,

Grazie per il consenso e grazie anche a Edmontdantes. Io è da tempo che penso che il modello di controllo sia questo di cui parlavamo. Secondo me oltre a una politica di redistribuzione dei redditi a favore delle masse si possono proporre modelli culturali ed economici differenti.
Ad esempio, lavorare meno e lavorare tutti, con una maggiore incidenza dei contratti part-time potrebbe essere un antidoto contro questa crisi antropologica ed economica. Più tempo libero da passare in famiglia dedicandosi all’educazione e all’affetto dei figli, più tempo da dedicare alla politica, alle tematiche sociali, alla cittadinanza attiva. Una parte del tempo può essere dedicata a ricercare forme alternative di reddito condividendo progettualità con altri con lo sviluppo della cooperazione ad esempio. Si possono fare ancora molte cose per non farci fregare ma ci vuole una classe politica più adeguata. In genere notavo, leggendo questo blog ad esempio, che spesso si trovano in giro delle opinioni e dei punti di vista molto evoluti a cui la politica ufficiale di oggi, arenata sulla dialettica destra-sinistra, sembra assolutamente estranea. Credo e spero che col tempo il dissenso di molti cittadini si possa cristallizzare in un’offerta politica più idonea ai tempi di oggi, più vicina al sentire comune che a me pare ovvio ma che spesso sembra addirittura rivoluzionario.

Luca

PG
Scritto il 7 Dicembre 2011 at 00:54

tirlusa@finanza,

Luca a questo proposito mi permetto di segnalarti un libro scritto anni fa da Domenico De masi che si intitola Ozio Creativo. a domani grazie e un saluto a tutti.

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