SHOCK OIL …LA RECESSIONE E' ASSICURATA!

Scritto il alle 06:01 da icebergfinanza

  

  

Come ho scritto in     No Man’s Ocean 2011 
 

 

Sarà interessante osservare sino a che livello il mercato avrà il coraggio di spingere il prezzo del petrolio, prima di una nuova violenta recessione o depressione. InAmerica sembra stia tornando il fantasma del 2008…

Gasoline prices' rise evokes 2008 (LosAngelesTimes)“ E’ solo ridicolo. Ogni giorno è un altrobel morso al mio reddito. Sono passato da quaranta dollari per un pieno sino a 60 dollari solonelle ultime settimane “ “ Non si può pretendere di avere una vivace crescita economica con un petrolio a 120,130,140 dollari al barile e la benzina a 4 dollari al gallone o più alta … 
 

Il professor Hamilton su Econbrowser sottolinea come la correlazione tra gli shock petroliferi e le recessioni economiche sembra essere troppo forte per essere solo una coincidenza.
 

I've just completed a new research paperthat surveys the history of the oil industry with a particular focus on the events associated with significant changes in the price of oil. Here I report the paper's summary of oil market disruptions and economic downturns since the Second World War. Every recession (with one exception) was preceded by an increase in oil prices, and every oil market disruption (with one exception) was followed by an economic recession.

 

Gasoline
shortages
Price
increase
Price
controls
Key
factors
Business cycle
peak
Nov 47-Dec 47 Nov 47-Jan 48
(37%)
no
(threatened)
strong demand,
supply constraints
Nov 48
May 52 Jun 53
(10%)
yes strike,
controls lifted
Jul 53
Nov 56-Dec 56
(Europe)
Jan 57-Feb 57
(9%)
yes
(Europe)
Suez Crisis Aug 57
none none no Apr 60
none Feb 69 (7%)
Nov 70 (8%)
no strike, strong demand,
supply constraints
Dec 69
Jun 73

Dec 73-Mar 74

Apr 73-Sep 73
(16%)
Nov 73-Feb 74
(51%)
yes strong demand,
supply constraints,
OAPEC embargo
Nov 73
May 79-Jul 79 May 79-Jan 80
(57%)
yes Iranian revolution Jan 80
none Nov 80-Feb 81
(45%)
yes Iran-Iraq War,
controls lifted
Jul 81
none Aug 90-Oct 90
(93%)
no Gulf War I Jul 90
none Dec 99-Nov 00
(38%)
no strong demand Mar 01
none Nov 02-Mar 03
(28%)
no Venezuela unrest,
Gulf War II
none
none Feb 07-Jun 08
(145%)
no strong demand,
stagnant supply
Dec 07  

 

 

Dedicato a tutti coloro che credono nelle favole nere sulla ripresa a livello fondamentale! 

Ma di questo e altre questioni se ne parla in …   NO MAN'S OCEAN 2011    " una sintesi  dei possibili e probabili shock o cigni neri in volo sull'oceano di nessuno, che caratterizzeranno il nuovo anno oltre ad una approfondita analisi sul mercato obbligazionario, dedicata a tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere LIBERAMENTE il nostro viaggio. L'analisi verrà inviata sabato nel pomeriggio anche a coloro che hanno acquistato il libro.   

 
 

 
 

  

8 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 17 Gennaio 2011 at 10:05

CIao Andrea, non nascondo che mi faccia piacere che ogni tanto si parli anche in questo blog di petrolio.
Premetto che come dici tu, anche io so di non sapere molte moltissime cose e stando a quanto mi diceva mio nonno non si finisce mai di imparare!
Visto che in questo tuo ultimo articolo si accenna al prezzo del petrolio ed alle sue conseguenze e cioè all'impossibilità che una "ripartenza" economica possa avvenire, ci siamo però mai chiesti xchè il prezzo del petrolio debba avere in questi ultimi 3 anni delle oscillazioni di prezzo dall'alto verso il basso e viceversa così repentine e nell'arco di così poco tempo?
Sono alcuni anni che leggo con attenzione tutto ciò che concerne il problema del petrolio, o meglio, del "picco del petrolio" e le sue conseguenze.
Ipotizzando che le persone (scienziati, geologi, ex dirigenti di compagnie petrolifere….) che sostengono la teoria del picco del petrolio abbiano ragione e che quindi il picco dello stesso sia stato raggiunto in questi ultimi anni, non si aprirebbe di fronte a noi una nuova era(in realtà un ritorno al passato pre-petrolifero) ma anticipato da una lunga e continua discesa inesorabile? 
Scrivo da non competente ed ignorante(mi sento Gennarino, cioè Giancarlo Giannini, nel film con Mariangela Melato), ma avrei il piacere di leggere una tua opinione a riguardo chiedendoti inoltre se magari nelle tue meravigliose analisi fosse utile includere questa problematica, naturalmente se condivisa.
Ringrazio anticipatamente.
Ancora complimenti.
Saluti
Gianni(Milano)

utente anonimo
Scritto il 17 Gennaio 2011 at 12:33

Caro Gianni,
anch'io come te seguo da diversi anni le tematiche legate al picco del petrolio.
la crisi attuale ha una sua componente anche in questo ambito. l'energia immessa nel sistema è più costosa in termini energetici e questo aggrava la crisi finanziaria.
io sono venuto alla conclusione che il denaro metterà in luce tutta la sua "falsità" come strumento di conservazione di valore.
ci attendono rinunce in termini energetici che potrebbero avere come risvolto la crescita dei prezzi (le nostre banconote varranno di meno perchè scambiate per una merce più rara: il petrolio.)
solo la scarsita di bene può far crollare il castello della finanza che viene tenuto su dalla promessa che il tuo risparmio possa sempre trovare conversione in beni.
ma questo se il picco è vero sarà sempre più difficile.

un caro saluto a tutti
Climber15
Carlo

Scritto il 17 Gennaio 2011 at 18:31

Se non ne parlo non significa che non condivido alcune questioni legate al peak oil ma preferisco non avventurarmi troppo in ciò che non conosco solo per riempirmi la bocca. Andrea

Scritto il 17 Gennaio 2011 at 18:35

Un lettore mi ha scritto che c’e un po di solitudine nei commenti del blog! Purtroppo non ho il tempo di rispondere spesso ma oggi ad esempio ho ricevuto una quarantina di mail private e una quindicina di richieste del libro. Fosse sempre così la solitudine firmerei subito. Inoltre molti lettori sono silenti ma sempre presenti in scambi epistolari via mail Ciao Andrea

utente anonimo
Scritto il 17 Gennaio 2011 at 23:36

Petrolio…altro sistema per spennare i polli !
Prendo la palla al balzo, i prezzi del petrolio sui mercati finanziari non riflettono la realta´sono un altro specchietto per le allodole e polli.

Giornalmente si trattano contratti finanziari per 35 volte la quanita´di petrolio realmente utilizzato, non venitemi a dire che si tratta di hedge ! E´ancora semplice speculazione, chi stampa pagine e pagine di report sul prezzo del petrolio, gli analisti finanziari, che nulla sanno su come si estrae il pretolio, di quanti Darcy di permeabilita´sono necessari in un giacimento di quelle che sono le tecnice di recupero…A LORO INTERESSA SOLO FAR GIRARE CARTA e far fare profitti alle loro banche.

Come si fissa allora il prezzo, lo decide l´Arabia Saudita, l´anno scorso per la prima volta dal 2002 il il KSA Kingdon Saudi Arabia ha messo in bilancio un deficit intorno al 10% del GDP, per quest´anno si stima un aumento delle entrate del 25% per ripianare la situazione.

Guarda guarda il petrolia sta salendo dal 75-80 USD al barile e quanto salira´ ? A occhio direi di un bel 25% guarda caso proprio di quando serve a KSA per chiudere il buco, il prezzo chi lo paga ? Tutti noi e lo paghiamo doppio in quanto pure dobbiamo mantenere i monopolisti !

Un Saluto
Massimo

utente anonimo
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 00:24

"preferisco non avventurarmi troppo in ciò che non conosco solo per riempirmi la bocca"

ma se lo fai da anni!

Scritto il 18 Gennaio 2011 at 06:24

Si lo faccio da anni, meglio di tutto il gruppo di illuminati che tu frequenti e rappresenti e questo vi da terribilmente fastidio! E' un piacere che non immagini neanche! Andrea

utente anonimo
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 22:48

Beh, considerato che il 90% dei miei interventi passati verteva sulle implicazioni fondamentali di questo passaggio epocale da vacche grasse a vacche magre energetiche, direi che potete andare a cecarvi le mie precedenti uscite sull'argomento.

Per essere concisi, il petrolio stà sbattendo il naso su un tetto invisibile di produzione giornaliera disponibile; questo tetto è definito da un insieme di fattori economici, politici e geologici, e purtroppo quest'ultimo dei tre fattori stà prendendo il sopravvento, come è scritto nelle leggi della fisica,e  guidando gli altri due.
Le economie farranno false ripartenze a raffica, affondando progressivamente di più nella deflazione, seguendo un andamento tipo "omino che affoga", fino a che avverrà un particolare collasso generalizzato, detto collasso catabolico, i cui esiti non si possono prevedere, ma sono generalmente catalogabili in un ventaglio che vanno dal pessimo al dannatamente male.
RItengo che questo arco di eventi prenderà circa 20 anni per dispiegarsi.

Saluti
Phitio

SOSTIENI ICEBERGFINANZA
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
ICEBERGFINANZA NEL MONDO
Articolo dal Network
Guest post: Trading Room #513. Il grafico FTSEMIB weekly continua nella sua corsa rialzista, con u
"Governare è far credere" o forse più, "il fine giustifica i mezzi", ma il significato è chia
Malgrado tutto le tendenze sono mantenute e siamo arrivati ad un passo dal target. E ovviamente ades
Iniziamo con le buone notizie. In Germania, crollano la produzione industriale e i consumi e
FTSEMIB 40 AGGIORNAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 2024   Il grafico dei prezzi conferma visivamente
29 febbraio 2024 UNICREDIT Lettura grafica e analisi dei posizionamenti monetaria relativi alla sc
Come vedremo nel fine settimana insieme al nostro Machiavelli, le ultime minute hanno rivelato c
Guest post: Trading Room #512. Il grafico FTSEMIB weekly ha raggiunto vette importanti ma anche un
La trimestrale di NVIDIA stupisce i mercati e il rally continua. Ma allo stesso tempo, il mercato ob
La Cina è un'immensa mina deflattiva esplosa nell'oceano globale, una spettacolare bolla immobi
CONTATORE