OBBLIGAZIONI, BOND…DOTTI MEDICI e SAPIENTI!

Scritto il alle 06:30 da icebergfinanza


   


 

Ricordo a tutti i lettori e compagni di viaggio che è disponibile l'acquisto online e nelle migliori librerie del mio ultimo libro dal  titolo 

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 Nei prossimi posti e nell'anno che verrà è probabile che Icebergfinanza venga interessato da un vento di novità, trsformandosi in un blog dove verranno sempre più affrontate tematiche sociali, che riguardano la vita di tutti i giorni, magari approfondendo in maniera particolare quanto sta avvenendo nel nostro Paese, tralasciando la dimensione politica, vicende sociali e umane interconnesse con le dinamiche economiche e finanziarie. Avremo tempo e modo di riparlarne.
 

Ascoltando si tanta illuminazione in riferimento alle obbligazioni sovrane, spesso facendo ben poca distinzione tra paesi cicala e paesi formica, paesi troppo grandi per poter fallire, non mi possono che venire in mente le parole della canzone di Edoardo Bennato, quando ci racconta che …

" E nel nome del progresso il dibattito sia aperto, parleranno tutti quanti, dotti medici e sapienti. Tutti intorno al capezzale di un malato molto grave anzi già qualcuno ha detto che il malato è quasi morto. Così giovane è peccato che si sia così conciato…" 

Quello che è assolutamente affascinante osservare di ciò che sta accadendo negli ultimi giorni è come il famigerato “quantitative easing” ovvero il tentativo di immettere liquidità nel sistema attraverso l’acquisto di titoli a medio e lungo termine per tenere compressi i rendimenti e quindi a sua volta i tassi ai quali fanno riferimento i mutui degli americani a 30 anni è stato come un boomerang che sta ritornando indietro falciando le illusioni di un uomo che non conosce altra soluzione al fallimento della sua politica monetaria.

 www.bloomberg.com

 

Infatti come potete osservare i tassi medi per un prestito ipotecario a tasso fisso sui 30 anni in America, sono saliti sensibilmente nell’ultimo mese, sollecitati oltre che dall’inutile manovra della Federal Reserve anche dalla gentile concessione di Obama alla classe più abbiente americana attraverso tagli fiscali prorogati combinati a proroghe per i sussidi di disoccupazione, un ulteriore giro di valzer del debito che costerà ulteriori 900 miliardi di dollari.

Ma come riporta Bill di Calculated RisK in Oregon, ogni settimana 600 anime perde i sussidi alla disoccupazione in maniera permanente. In 4000 li perderanno a gennaio con un picco di 35.000 ad aprile in una sola settimana, ma nell’ultimo compromesso di Obama nulla è previsto per coloro che sono disoccupati da oltre 99 settimane. L’esaurimento di massa dei benefici è un altro degli effetti della Grande Recessione Umana, un fatto senza precedenti storici.

Tornando a noi, qualcuno suggerisce che ora tutti in America si precipiteranno a comprare casa per fissare i tassi ad un livello sostenibile, ma è pura follia ora che come abbiamo visto nell’ultimo post, la seconda ondata della depressione immobiliare è in azione assecondata dall’ultimo report di Morgan Stanley che prevede una caduta dei prezzi delle case del 11 % da qui al 2012. Benvenuti nella realtà immobiliare!

Secondo il 

… del 2009 commissionato ogni tre anni dalla Fed all’Università di Chicago, il 90 % della popolazione detiene il 50 % o più del suo patrimonio in immobili residenziali, mentre la classe benestante ha solo il 25 % in immobili e la maggior parte è investita in azioni o attività imprenditoriali.

Il 10 % della popolazione americana benestante monopolizza inoltre, il 40 % del reddito disponibile e detiene circa il 57 % del patrimonio complessivo.
Tenete presente che come abbiamo visto venerdì anche se il patrimonio netto delle famiglie americane è aumentato, ben 900 miliardi di dollari riguardano i patrimonio mobiliare azionario e 400 miliardi i fondi comuni, mentre il patrimonio immobiliare è diminuito di 650 miliardi di dollari.
Ecco quindi perché, per l’ennesima volta, abbiamo il 90 % della popolazione soggetta ad una evidente dinamica deflativa in conseguenza della grande depressione immobiliare, peraltro non ancora finita.

In America il gioco è semplice il Tesoro emette obbligazioni che la Federal Reserve si impegna ad acquistare.

Inoltre come ci fa notare il nostro Daniele, il sempre puntuale Durden Tyler di ZEROHEDGE evidenzia un campanello di allarme ulteriore proveniente dai Flow of Funds appunto. Secondo Tyler la paziente opera di ricostruzione patrimoniale del sistema finanziario ombra americano dovrebbe essere giunta al termine, cancellando uno dei motivi per i quali il sistema finanziario non alimenta l’economia e quindi non partecipa allo stimolo della velocità di circolazione della moneta.

 

Premesso che da sempre ritengo sia necessario dover prendere con le pinze gli attuali dati contabili del sistema finanziario, dati distorti dall’ampia flessibilità soggettiva in materia di valutazione degli attivi delle varie banche concessa dai regolatori del FASB oggi non è solo un problema di liquidità che non arriva alla fonte, ma di famiglie che non ne voglio sapere di credito intente come sono a cercare di ricostituire la loro base patrimoniale rientrando dall’enorme massa di debito conseguito in questi anni. Quindi non darei molto credito a questa dinamica per un’eventuale accelerazione della velocità di circolazione della moneta e quindi dell’inflazione, non almeno entro la metà di questo decennio.

Alcuni di Voi mi hanno chiesto se è possibile assistere piuttosto ad un periodo di stagflazione, ovvero disoccupazione e contemporaneamente un aumento dell’inflazione, ma credo che oggi piuttosto abbiamo una stagdeflation ( anche se non è un termine conosciuto o riconosciuto a livello accademico…) ovvero disoccupazione e deflazione o disinflazione per chi è sensibile e non ama il termine deflazione.

Se analizziamo a fondo quanto sta accadendo, abbiamo avuto una depressione immobiliare che ha falciato i patrimoni degli americani anche di coloro che non avevano mutui, perché il valore della case è sceso per tutti. Siamo appena usciti da un eccesso di sovrapproduzione in molti settori economici e da un’orgia di debito che ha sostenuto in questi anni un deficit della domanda, che ha a sua volta sostenuto un eccesso di produzione, di offerta che senza credito non aveva ragione di esistere. Come si fa a parlare di stagflazione in assenza di domanda, di shock dal lato della domanda se non di carta come quella della speculazione sulle materie prime lontana anni luce dai fondamentali.

Ma per ampliare il concetto diamo un’occhiata a quanto scrive Berry Eichengreen professore di economia e scienze politiche all’Università di Berkeley in California, tradotto dal Sole24ore a proposito della nostra Europa. SOLE24ORE

BERKELEY – Ciò che una volta poteva essere liquidata semplicemente come crisi greca, o come crisi greca e irlandese, ora è chiaramente diventata una crisi dell’Eurozona. Risolvere tale crisi è nel contempo più semplice e difficile di quanto si possa comunemente pensare.

La situazione economica è piuttosto chiara. La Grecia ha un problema di bilancio. L’Irlanda ha un problema di banche. Il Portogallo ha un problema di debito privato. La Spagna ha un cocktail di tutti e tre. Anche se le specifiche differiscono, le implicazioni sono le stesse: ora tutti devono sopravvivere a tagli di spesa atrocemente dolorosi.

Il modello standard volto ad attenuare gli effetti dell’austerità prevede di conciliare i tagli alla spesa domestica con la svalutazione della valuta. La svalutazione rende le esportazioni più competitive, e consente di sostituire la domanda interna compressa con la domanda esterna.

Tuttavia, non avendo una valuta nazionale da deprezzare, tutti questi paesi devono sostituire la svalutazione esterna con la svalutazione interna. Devono tagliare i salari, le pensioni e altre spese, al fine di ottenere lo stesso miglioramento di competitività necessario per rimpiazzare la domanda interna con quella esterna.

I paesi in difficoltà hanno, infatti, mostrato una certa fermezza nell’implementare dolorosi tagli. Resta però una variabile economica che non si coniuga con le altre: il debito pubblico e privato. Il valore dei debiti governativi ricevuti in eredità resta intatto(…) Questo semplice fatto crea una contraddizione fondamentale per la strategia di svalutazione interna: più i paesi riducono salari e costi, più pesanti saranno i debiti in eredità. E, a fronte di un maggiore peso del debito, devono essere attuati ulteriori tagli alla spesa pubblica e una maggiore pressione fiscale per provvedere al debito del governo e delle banche. In questo modo si rende necessaria una maggiore svalutazione interna, che aumenta ulteriormente il peso debitorio, e così via, in una viziosa spirale al ribasso che porta a una depressione. (…)Ecco perché insisto tanto su concetto di Depressione e Deflazione! L’articolo prosegue con una disamina sulla ristrutturazione del debito sovrano di alcuni paesi europei, che lascio alla Vostra Consapevolezza. Io aggiungo solo alcune piccole considerazioni finali.

Sino a qualche mese fa esistevano istituti finanziari o imprese assicurative o industriali troppo grandi per fallire, a tal punto che ciò non era contemplabile vista l’implicita garanzia sorretta dall’azzardo morale che mai nessuno Stato avrebbe lasciato fallire un’azienda strategica per l’economia e l’occupazione del proprio paese, visto anche il rischio sistemico di fallimenti a catena.

Sia ben chiaro tutto è possibile il fallimento e la ristrutturazione, ma forse quando si parla di ultima istanza, sarebbe meglio analizzare quanto accadrebbe nel caso un meteorite centrasse in pieno la terra, nel caso un'esplosione nucleare cancellasse ogni segno di vita economica, specialmente per coloro che amano rifuguarsi in presunti rifugi antiatomici.
  
In conseguenza di ciò, visti gli infimi rendimenti che i bond sovrani offrivano si è ritenuto lecito acquistare ed esaltare tutta la spazzatura esistente sul mercato dai junk bond agli high yield, dalle azioni di società decotte alle obbligazioni delle stesse società, trasformando in spazzatura tutto ciò che riguardava il debito sovrano dai paesi cosiddetti periferici, o PIIGS come si vogliono chiamare sino alle triple AAA che le nonne delle agenzie di rating raccontano giornalmente come favole della buona notte, tranne poi assistere alla croce rossa che arriva sempre a ridurre il rating, il merito di credito, quando ormai il cadavere è già stato portato via freddo come un iceberg.

Tralascio la questione dei titoli subordinati della quale abbiamo ampiamente parlato in un’altra occasione al di la di quello che realmente le banche irlandesi faranno con i loro bond subordinati, sottolineando come dove abbonda la complessità, travestita da occasione e ingegneria finanziaria (Tier III Lower Tier II Upper Tier II etc…), , si nasconde sempre una trappola per qualunque piccolo ed ingenuo risparmiatore che si rispetti specie quando non sempre vi è una vera e propria scadenza o questa è lontana mille anni luce o quando prevedono la possibilità all’emittente di rimborsarle sempre e comunque a proprio vantaggio.

Se qualcuno si illude di poter uscire da questa recessione/depressione con un aumento oltre un certo livello dei tassi di interesse si sbaglia di grosso, come coloro che credono all'innondazione di liquidità del sistema, come chiunque dimentica che molti istituti finanziari sono tuttora tecnicamente falliti e molte imprese hanno ancora da svalutare o iscrivere a bilancio le perdite future dei fallimenti che non tarderanno ad arrivare o di carta straccia che qualcuno si ostina ancora a chiamare titoli strutturati con sottostante che spesso vale meno che nulla, visto che le uniche che continuano ad acquistarli sono solo le banche centrali che funzionano da discariche di lungo termine di materiale radioattivo.

Concludo con un pò di ironia della quale mi scuso con il lettore ma le parole di Edoardo Bennato sembrano fatte apposta…

(…) Sono a tutti molto grato di esser stato consultato per me il caso è lampante costui è solo un commediante! No, non è per contraddire il collega professore (…) Permettete una parola, io non sono mai andato a scuola e fra gente importante, io che non valgo niente forse non dovrei neanche parlare.  Ma dopo quanto avete detto, io non posso più stare zitto e perciò prima che mi possiate fermare devo urlare, e gridare, io lo devo avvisare, di alzarsi e scappare anche se si sente male, che se si vuole salvare, deve subito scappare! Al congresso sono tanti, dotti, medici e sapienti, per parlare, giudicare, valutare e provvedere, e trovare dei rimedi ….

Sono solo canzonette, non mettetemi alle strette….

Concludo ringraziandoVi per l'entusiasmo dimostrato nel sostegno alla fase di presentazione e lancio del mio libro, chiedendo se possibile un contributo alla diffusione attraverso il passa parola, sia nella vita reale che sui vari forum e social networking, ovviamente dopo averne letto e condiviso il messaggio principale. Buona lettura Andrea. 

 

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città! 

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La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

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18 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 13 Dicembre 2010 at 06:59

Nei prossimi posti e nell'anno che verrà è probabile che (su) Icebergfinanza ….verranno sempre più affrontate tematiche sociali, che riguardano la vita di tutti i giorni, magari approfondendo in maniera particolare quanto sta avvenendo nel nostro Paese, tralasciando la dimensione politica, vicende sociali e umane interconnesse con le dinamiche economiche e finanziarie

Ottimo, perchè i più ignorano le piccole tragedie quotidiane che affliggono molti che hanno anche una piccola attività commerciale. E non solo loro.
Altro che crisi alle ns. spalle come amano raccontare i pifferai del ns. giornalismo.
luigiza

utente anonimo
Scritto il 13 Dicembre 2010 at 13:23

Premesssoche credo nella buona tua buona fede, ma non hai minimamente capito che a marzo 2009 si era formato un minimo di lungo periodo, ornano hai compreso che sul bund si era formato un max assoluto,ogni tanto qualche dubbio sulla bontà delle tue conclusioni dovresti portelo o no?
Nessuno ha la sfera di cristallo sia ben chiaro, ma quando si ripetono le stesse cose per anni ogni tanto si piglia e ogni tanto si sbaglia.
Quello che non si e’ firmato l’altro giorno.

Roberto B.
Monza

Scritto il 13 Dicembre 2010 at 13:35

Andrea visto che l'hai citata magari ce la sentiamo tutta http://www.youtube.com/watch?v=JBS48R2i6Pw 

Inoltre, visto che Edward è napoletano ti lascio un detto napoletano :

O' purp (il polipo) compresi i purptielli (i polipetti) s'anna cocere cu l'acqua soja (si dovono cuocere con la propria acqua)… me lo ha detto Warren Buffet…. ma non dirlo a nessuno…

A proposito sono molto preoccupato per le Banche di Credito Coperativo e le Banche Popolari italiane i cui soldini (numeri alla mano, stile "Californication") fanno gola al Private Banking delle grandi banche italiane ed internazionali come il miele fa gola a quel simpaticone dell'Orso Yoghi.

Prima che falliscano tutte, hai qualche idea dove posso mettere i miei soldini?! Dove devo portarli?! 

Ti prego di farmelo sapere quanto prima, non vorrei rimanere senza, sai c'è in ballo il Carnevale di Putignano, Viareggio e Venezia.

Non so tu, ma io ho una fifa blu…

                                                             ——————

Randimenti Obbligazionari Giu', Liquidità Su.

Rendimenti Obbligazionari Su, Liquidità Giu'.

Strano…

IL Finanziario

Scritto il 13 Dicembre 2010 at 13:35

Andrea visto che l'hai citata magari ce la sentiamo tutta http://www.youtube.com/watch?v=JBS48R2i6Pw 

Inoltre, visto che Edward è napoletano ti lascio un detto napoletano :

O' purp (il polipo) compresi i purptielli (i polipetti) s'anna cocere cu l'acqua soja (si dovono cuocere con la propria acqua)… me lo ha detto Warren Buffet…. ma non dirlo a nessuno…

A proposito sono molto preoccupato per le Banche di Credito Coperativo e le Banche Popolari italiane i cui soldini (numeri alla mano, stile "Californication") fanno gola al Private Banking delle grandi banche italiane ed internazionali come il miele fa gola a quel simpaticone dell'Orso Yoghi.

Prima che falliscano tutte, hai qualche idea dove posso mettere i miei soldini?! Dove devo portarli?! 

Ti prego di farmelo sapere quanto prima, non vorrei rimanere senza, sai c'è in ballo il Carnevale di Putignano, Viareggio e Venezia.

Non so tu, ma io ho una fifa blu…

                                                             ——————

Randimenti Obbligazionari Giu', Liquidità Su.

Rendimenti Obbligazionari Su, Liquidità Giu'.

Strano…

IL Finanziario

Scritto il 13 Dicembre 2010 at 18:24

bene Andrea, come al solito, non ho nulla da aggiungere se non un interessantissimo post scritto dalla Cina.
riguarda tutti noi, il nostro mondo occidentale e proietta una brutta ombra sul futuro.
http://intermarketandmore.finanza.com/la-delocalizzazione-in-cina-e-il-suicidio-industriale-dell-occidente-21284.html
già il titolo dovrebbe dirla lunga sul contenuto.
se vogliamo uscire da questa crisi, non si può far altro che puntare su una riqualificazione delle produzioni, su un modo diverso di concepire il profitto, e ricominciare a creare ricchezza reale.
buona lettura.

Scritto il 13 Dicembre 2010 at 20:59

Roberto di Monza … tra minimi e massimi di un mondo virtuale quando questa depressione diventera’ realtà parleremo d’altro senza ironia Auguri Andrea

utente anonimo
Scritto il 13 Dicembre 2010 at 23:38

Anche dopo i peggiori terremoti (quelli veri) sembra che sia venuta la fine del mondo, le persone coinvolte credono di non riuscire più a risollevarsi e a tornare alla vita normale.
In realtà dopo che si e finito di piangere i morti, in ognuno nasce e vive una sorta di "mostro", che ti obbliga a sopravvivere e a ricominciare, con ancora più determinazione.

Volete sapere cosa succederà dopo questa crisi economica?
Da un lato tante cose rimarranno immutate, ma state certi che la gente a preso coscienza del pericolo, così come dopo un terremoto, comincia a costruire case antisismiche.

La grande finanza continuerà ad esistere, ma io non scommetterei sul fatto che possa continuare a "giocare" con la stessa sconsideratezza di prima.  
La sensazione che ho , è che si sia rotto qualcosa nella testa della gente. 
Succederà qualcosa nei prossimi mesi,  qualcuno ha cominciato a squarciare  il velo che copre tutti questi banchieri e  non vuole assolutamente far finta di non vedere nulla.
Quando la gente si arrabbia per davvero i politici cominciano ad aver paura, di colpo si ricordano che un banchiere arrabbiato fa molta meno paura di un popolo arrabbiato.
Molte delle cose che salteranno fuori appariranno ovvie a molte persone che masticano di finanza o frequentano e si aggiornano in luoghi come questo.
Potete stare certi però che la massa delle persone sarà molto indignata.

ILCompasso

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2010 at 07:09

Grande Andrea! l'immagie è spassosissima… sembra di vedere la faccia di Bernanke reinterpretata (o meglio, finalmente disvelata…).
Anche il riferimento alle "canzonette" di Bennato è assolutamente adeguato alla situazione che, come qualcuno ha già detto…. "è grave, ma non è seria".

Parlando invece di cose serie, tra fuochi d'artificio e trucchi vari dei maghi e degli esperti (di un mondo di carta demenziale senza più alcun valore) ecco una delle cose "vere" di cui siamo testimoni:

http://www.zerohedge.com/article/jp-morgan-admits-defeat-cuts-silver-short-position-proves-millions-conspiracy-theorists-abso

Questo è una degli asset che nel mondo che verrà (ed indipendentemente da qualsiasi pregiudizio ideologico, che non mi interessa) giocherà un ruolo importante.

Buona giornata a tutti
Daniele

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2010 at 21:07

http://www.bancaditalia.it/media/comsta/2010/CS_BER.pdf

PERCHE' NESSUNO IN ITALIA PARLA DI QUESTO…
BISOGNA FARCI RESTITUIRE I NOSTRI RISPARMI DALLE BANCHE PRIMA CHE CE LI FREGHINO TUTTI ???
MAAT

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2010 at 21:07

http://www.bancaditalia.it/media/comsta/2010/CS_BER.pdf

PERCHE' NESSUNO IN ITALIA PARLA DI QUESTO…
BISOGNA FARCI RESTITUIRE I NOSTRI RISPARMI DALLE BANCHE PRIMA CHE CE LI FREGHINO TUTTI ???
MAAT

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2010 at 22:36

Rispetto la tua decisione di farti del male, comunque valuta due aspetti
1)I bond vengono da un trend trentennale positivo e non posso o proseguire….
2)l’economia mondiale si sta espandendo, seppur in modo disomogeneo.
3) una crescita recessiva, nonostante la sovra capacita’ produttiva potrebbe generare comunque inflazione, se non aumenta la domanda può sempre diminuire l’offerta…
Comunque fa ciò che reputi opportuno, ma ricordati che intestardirti su posizioni on serve a nulla
Roberto

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2010 at 23:17

Valentina, Valentina,

ancora con questi banchieri che fanno riunioni segrete, cattivoni!

In realtà tutto gira attorno alla DTCC

http://www.dtcc.com/
I cui membri sono http://www.dtcc.com/about/governance/board.php ,
che controlla attraverso http://www.dtcc.com/about/subs/    tutti i derivati del mondo

E nel pieno della crollo del Febbraio 2010 diventa membro della FED, cioè la FED ha esteso la garanzia (statale??) su tutti i contratti dei derivati indebitando i cittadini americani di possibili 1 quadrilione eccc

Scritto il 14 Dicembre 2010 at 23:46

Roberto chiedilo al Giappone se possono o non possono proseguire i bond nella loro dinamica trentennale….ben oltre il loro doppio decennio perduto. Per quanto riguarda le azioni, se hai un po di tempo fai un salto indietro negli ultimi 15 anni e guardati i dividend yield dei vari indici azionari e confrontali con la varia carta straccia con nomi esotici come Tbond Bund o Btp e se ti avanza tempo prova a calcolarti i rendimenti attesi per i prossimi dieci anni. Sinceramente ti auguro buona fortuna! Andrea

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2010 at 01:11

Sig.Andrea Mazzalai,nella sua citta' esistono banche serie che meritano fiducia a cui affidare i risparmi  di una vita di lavoro.Grazie Silvestro.

Scritto il 15 Dicembre 2010 at 08:14

 SI… #11…
L' articolo è certamente lacunoso e anche un pò superficiale…
ma  mi è piaciuto il fatto di trovarlo su yahoofinance…
non significherà nulla o forse significherà qualcosa…chissà

solo il tempo ce lo dirà…

mi permetto di riportare alla Vostra attenzione il #6 del Il Compasso:

Anche dopo i peggiori terremoti (quelli veri) sembra che sia venuta la fine del mondo, le persone coinvolte credono di non riuscire più a risollevarsi e a tornare alla vita normale.
In realtà dopo che si è finito di piangere i morti, in ognuno nasce e vive una sorta di "mostro", che ti obbliga a sopravvivere e a ricominciare, con ancora più determinazione.

Volete sapere cosa succederà dopo questa crisi economica?
Da un lato tante cose rimarranno immutate, ma state certi che la gente a preso coscienza del pericolo, così come dopo un terremoto, comincia a costruire case antisismiche.

La grande finanza continuerà ad esistere, ma io non scommetterei sul fatto che possa continuare a "giocare" con la stessa sconsideratezza di prima.  
La sensazione che ho , è che si sia rotto qualcosa nella testa della gente. 
Succederà qualcosa nei prossimi mesi,  qualcuno ha cominciato a squarciare  il velo che copre tutti questi banchieri e  non vuole assolutamente far finta di non vedere nulla.
Quando la gente si arrabbia per davvero i politici cominciano ad aver paura, di colpo si ricordano che un banchiere arrabbiato fa molta meno paura di un popolo arrabbiato.
Molte delle cose che salteranno fuori appariranno ovvie a molte persone che masticano di finanza o frequentano e si aggiornano in luoghi come questo.
Potete stare certi però che la massa delle persone sarà molto indignata.

ILCompasso

 
Penso che non ci sia altro da aggiungere, a queste parole che dipingono concretamente la realtà di tutti i giorni, la nostra realtà…

Si…Capitano…Il Buio della Democrazia…Il Tempo della Riflessione…
caro maat non ne parlano, perchè il film di mary poppins diverrebbe realtà… altro che Cantona…
Banca commissarita o no, in ammistrazione straordinaria o no…
la prevenzione a quanto pare è, e rimane un optional…
un altro esempio della finanza che prende d'assedio la nostra vita…
e sappiamo bene chi poi ne fa sempre le spese…
ma qualcosa deve cambiare è necessario che cambi…è che la nostra indignazione è ancora troppo tenue e flebile…
Penso che non sia sufficiente metterla ai voti…e la Nostra di Fiducia chi ce la ridà…??

Valentina

Scritto il 15 Dicembre 2010 at 21:58

Silvestro come spesso accade non si tratta di banche serie ma di uomini e donne responsabili ai quali dare fiducia, professionisti seri ce ne sono ancora ma non basta tutto ciò serve anche la Tua consapevolezza.

Ciao Andrea 

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