ECONOMIA: NUOVO CINEMA PARADISO!

Scritto il alle 07:24 da icebergfinanza

Nel celebre film di Giuseppe Tornatore" La vita non è come l’hai vista al cinematografo, la vita è più difficile". Allo stesso tempo la stessa economia non è come cercano di rappresentarcela nei mercati finanziari, non ha nulla a che vedere con la realtà, in quanto come dice un’altra celebre frase del film " Una folla non pensa, non sa quello che fa!

Mentre gestori ed analisti, economisti e media dipingono un futuro roseo per i mercati finanziari, il nuovo cinema paradiso, dove in molti, attratti dall’esaltante film in proiezione, si affrettano a prenotare il biglietto, senza badare tanto alle eventuali via di fuga, un nuovo Minsky Moment sta per formarsi all’interno del mercato, il momento nel quale all’improvviso, la folla si precipiterà in preda al panico verso le uscite di sicurezza.

Come scrivono su Bloomberg David Scheer e Joshua Gallu, i trucchi contabili di Lehman Brothers, l’utilizzo di transazioni extra-bilancio per minimizzare l’entità della sua leva finanziaria, nascono dalla premeditata ed intenzionale, intenzione di ingannare non solo i soci ma anche gli investitori.

I famigerati REPO105, nei quali si trasferisce temporaneamente ad una controparte titoli a garanzia per un breve periodo, con un onere elevato in termini di interesse, venivano spacciati come vendite e contabilizzati in maniera fraudolenta.

Che poi queste controparti si chiamassero JPMorgan o Citigroup e che le stesse secondo il perito legale che ha esaminato l’intera vicenda Lehman, avessero favorito il fallimento pretendendo più garanzie madificando quindi gli accordi, poco importa. Quello che invece importa è che la stessa JPMorgan ha chiesto un risarcimento di quasi 30 miliardi di dollari e che Citigroup si fece rilasciare garanzie da un istituto tecnicamente insolvente e già in bancarotta, garanzie decisamente fraudolente. Se qualcuno pensa che a Wall Street nessuno aveva interessi nel fallimento di Lehman, probabilmente ama continuare a guardare il cinema paradiso.

Sembra inoltre che nel suo ultimo anno di esistenza, Lehman sopravvalutasse costantemente alcuni assets immobiliari, per centinaia di milioni di dollari. Una notizia che non può che far sorridere pensando a quanto tutt’oggi le maggiori realtà finanziarie mondiali, stanno prezzando i loro assets immobiliari, alcuni specialmente quelli riferiti al mercato immobiliari commerciale, ancora al prezzo di emissione, ovvero 100.

Tralasciando il compito della società di revisione Ernst & Young, le quali sono sostanzialmente dei fantasmi che si aggirano tra i bilanci facendo finta di nulla, come la Enron e migliaia di altri fallimenti insegnano,  sarebbe interessante chiedersi dove stava la Federal Reserve di New York, con competenze di vigilanza sulle banche commerciali, il cui governatore era un certo Geithner, oggi a capo del Tesoro americano. Va bene che nessuno doveva sapere quanto stava accadendo in riferimento alla vicenda di AIG, ma credere che nessuno sapeva nulla di Lehman diventa alquanto difficile.

Inoltre a cosa servono quelle centinaia di analisti da baraccone che solcano i parquet di Wall Street seminando i loro report e le loro indicazioni di target per aziende ed indici, quando non sono neanche in grado di comprendere una virgola di frodi epocali in atto nelle grandi società.

Abbiamo spesso parlato delle responsabilità dei banchieri, ma troppo poco di quelle dei revisori e men che meno di quelle dei vari governatori ed in particolare della Fed di New York. Come sottoliena Yves Smith, è difficile comprendere come Lehman potesse mettere in atto tutte quelle operazioni REPO, spesso fuori bilancio senza che nessuno facesse qualche domanda. Come sottolineato prima, in riferimento alla sopravvalutazione degli assets immobiliari, pratica assai comune, chi ci dice che i giochi contabili di Lehman, non fossero messi in pratica da altre realtà finanziarie.

Smith suggerisce di lasciar perdere i recenti "stress test", sono stati un’autentica farsa, sostenuta per rassicurare i mercati. In fondo aggiungo io, il sistema zombie è ancora tra noi e la "lost decade" delle contabilità fantasma, il nostro prossimo cammino, un cammino tra i ciliegi del Giappone.

Il sistema finanziario internazionale, la sua base patrimoniale è supportata tuttora da un oceano di immondizia immobiliare, prestiti inesigibili, che si protraggono nel tempo all’infinito in attesa che prima o poi qualcosa accada, mentre economisti ed analisti sussurrano ormai da tre anni che la depressione immobiliare è finita, giorno dopo giorno, mese dopo mese. Beata innocenza interessata!

Ecco quindi che la recente lettera di minacce da parte del segretario al tesoro Geithner, alla luce delle sue responsabilità nella grande crisi, fa decisamente tenerezza: (…)La seconda, inviata dal segretario al Tesoro americano Tim Geithner al commissario Ue al Mercato interno e ai Servizi fìnanziari Michel Barnier, minaccia di scatenare una guerra transatlantica sulla regolamentazione degli hedge fiind. Anche se ha immediatamente respinto al mittente le accuse di protezionismo e discriminazione lanciate all’Europa, Barnier si è sentito comunque in dovere di annunciare una sua visita negli Stati Uniti la settimana prossima «per sviluppare un dialogo basato sulla fiducia reciproca»."

Segnatevi questa autentica chicca, "protezionismo finanziario" una guerra finanziaria in piena regola che potrebbe essere scatenata per vendetta, una guerra che non ha bisogno di alcun dialogo fondato sulla reciproca fiducia, in quanto la fiducia nella finanza, nel giardino del diavolo, è una lettera morta. Non dimenticate di iscrivere tra i fattori esogeni futuri il protezionismo finanziario e le sue ripercussioni!

E pensare che il francese Jean Paul Gauzes, quale estensore delle proposte parlamentari sui derivati e sulla speculazione, ha candidamente ammesso di aver ricevuto "solo" 131 proposte lobbiste con il controno di 1670 emendamenti, per modificare alcune virgole delle normative sui derivati. Ricordando le pressioni sugli hedge fund, innocenti topolini che spaventano i mercati  secondo alcuni, basta pensare che eventuali restrizioni, costerebbero circa 1,2 miliardi di sterline all’anno, all’industria europea, il cui conto graverebbe in maniera predominante sulla City a Londra.

Come scrive Vittorio Carlini, sul SOLE24ORE in " Derivati, la riforma che coinvolge Goldman, JpMorgan, Citi e BofA " …

(…) Quel che è sicuro, invece, è che l’eventuale stretta coinvolgerebbe soprattutto alcuni big di Wall Street. Questa considerazione la si desume dai dati pubblicati dal Comptroller of the Currency. Secondo i numeri dell’agenzia americana, su circa 202 trilioni di dollari di derivati scambiati Over the counter oltre il 90% è intermediato da sole quattro banche: JpMorgan, Goldman Sachs, Bank of America e Citibank. Al di là dell’inevitabile "sospetto" su chi riesca a guadagnare con simili contratti, ciò che più rileva è il rischio insito in un mercato concentrato in poche mani. Se, infatti, una di queste banche dovesse avere dei problemi l’intero sistema potrebbe saltare. Finora non è successo perché Washington lo ha impedito: too interconnected to fail, è il mantra cui si aggrappa Wall Street. Ma è un circolo vizioso.

Non so se lo avete notato ma ormai oggi, ma solo oggi, dopo che i buoi sono scappati dal recinto,  abbondano le storie che raccontano della demenzialità dei derivati OTC e di alcuni hedge fund, eppure sono oltre due anni che parliamo di questo, della terribile combinazione CDS e NAKED SHORT SELLING! 

Date un’occhiata a questa ( Boombustblog  ) fantastica rappresentazione della "Nuova Repubblica finanziaria di JPMorgan"; nessuna novità sia ben chiaro ma graficamente fa un certo effetto sapere che l’economia mondiale e la finanza, in particolare i mercati finanziari e quindi le loro recenti dinamiche, sono  dominati da questi signori.

Qui vi sono due righe sulla  nascita dei derivati, ma nel mio prossimo libro scoprirete che la nascita del primo derivato risale molto prima, sino alla notte dei tempi.

A dimenticavo! Mentre i media internazionali accendono un faro sulla conferenza stampa a Pechino del premier cinese Wen Jiabao, al termine della sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo evidenziando solo le critiche agli Stati Uniti per la questione del Tibet e di Taiwan, della rivalutazione dello yuan e sul protezionismo commerciale, come spesso accade nessuno sottolinea che il premio cinese ha messo in guardia tutti dal rischio di una "double dip recessione" una nuova recessione. Business.timesonline.co.uk

Immagino che anche lui come noi non abbia mai visto il nuovo cinema paradiso, se come ha giustamente sottolineato, l’alto livello di disoccupazione nei mercati che comprano le merci cinesi, i problemi del debito sovrano e l’instabilità nei mercati valutari potrebbero portare l’economia mondiale ad una nuova recessione.

Sarebbe interessante comprendere le ragioni di tanto pessimismo nelle sale che si proietta il nuovo cinema paradiso, visto che nel resto del mondo abbondano le pellicole che trasmettono tutti insieme appassionatamente fuori dalla recessione.

Mentre si proietta il nuovo cinema paradiso, milioni di anime hanno perso la loro casa o stanno per essere travolti dalla prossima ondata ARMs e ALt-a, mutui da rifinanziare a condizioni insostenibili, non tanto nei tassi probabilmente, ma in seguito alla fine di formule di rimborso esotiche, interest-only o no interest. Milioni di disoccupati, milioni di sottoccupati, eccesso di capacità produttiva e limitata capacità di utilizzo degli impianti. Non solo vi sono ancora innumerevoli scheletri negli armadi delle realtà finanzarie ed assicurative mondiali, ma si continua a nascondere gli inventari di case invendute, addirittura cercando di tenere, solo oggi, nelle proprie case gli americani inadempienti,  facendo finta di nulla, per sostenere i prezzi.

Come abbiamo visto nell’analisi "Deflazione, una rivoluzione copernicana", l’intera classe media americana detiene o deteneva, oltre 2/3 degli immobili in circolazione, mentre i ricchi contavano come il due di picche nell’immobiliare ma hanno invece goduto della recente ripresa dei mercati, ripresa che nella classe media a dato un sollievo indifferente.

Se gli illuminati che proiettano il nuovo cinema paradiso non arrivano a comprendere che senza la classe media non si va da alcuna parte, se non arrivano a comprendere che in nome dell’interesse di breve termine e della produttività si continuerà a "falciare" occupazione, come tanti fili d’erba, allora buona visione, non è poi tanto lontano il momento nel quale le vie di uscita d’emergenza diventeranno di attualità.

Forse alcuni di Voi l’avranno notato o forse no, ma i recenti dati sugli inventari segnalano ormai la fine della favola della ricostituzione delle scorte. Siamo ritornati in equilibrio, ed ora, nei prossimi mesi o i consumi volano, o la favola è stata tutta un’illusione tecnica.

Le recenti vendite al dettaglio hanno offerto uno spiraglio di luce, sono salite di un 0,3 % esclusa la componente volatile di un 0,8 %, una gran bella visione, basta dimenticare il cinema precedente, la terribile revisione da un incremento del 0,5 ad uno del 0,1 %. Sono dati che non dovete dimenticarvi in quanto insieme alla fine della favola degli inventari che hanno aggiunto circa 4 punti di PIL, determineranno la crescita del primo trimestre del 2010, ancora sostenuta ma decisamente opaca. E’ possibile che nel secondo trimestre avremo una sgradevole sorpresa come ho evidenziato circa quindici giorni fa, l’inizio di un trimestre negativo.

Senza la revisione di gennaio, si tratta di un declino, ma occorre non dimenticare che l’ultimo rimbalzo avviene dagli abissi del 2009 e che la compenente energetica e benzina ha influito notevolmente sui dati . Inutile ricordavi che la componente consumi incide per oltre il 70 % sul PIL e a meno che nel mese di marzo l’ America non si dia alla pazza gioia, i consumi scenderanno sensibilmente nel primo trimestre del 2010, incidendo a loro volta sulla crescita del PIL.

Anche l’ ECRI sembra aver perso il suo entusiasmo di un tempo, con il suo leading indicator.

U.S. Coincident Growth Rate Chart

Inoltre lo stimolo fiscale si  sta progressivamente estinguendo, anche se qualche keynesiano, ci racconterà che la spesa si può espandere ancora.

 Thanks to Moody’s Economy.

Infine per concludere, molti di Voi ricorderanno la mia propensione ad avere l’altra metà del cielo al comando della Federal Reserve, Yanet Yellen al posto di Bernanke, per un rinnovamento che provasse a spazzare le regnatele degli ultimi anni. Ebbene sembra che Obama abbia deciso di sostituire il dimissionario Kohn, con la Yellen, "colomba " per eccellenza, grande sostenitrice dello statu quo monetario.

Non bisogna nascondere che la Yellen è l’attuale governatrice della Fed di San Francisco, una zona nella quale frodi e attività finanziarie demenziali messe in atto nell’immobiliare e nella finanza abbondano. In fondo le responsabilità sulla vigilanza del sistema finanziario americano coinvolgono tutti i governatori della Federal Reserve e non solo Greenspan e Bernanke, ma la Yellen ha sempre dimostrato di comprendere un po di più degli altri quanto stava accadendo oltre ad essere l’unica ad aver compreso e citato il Minsky Moment e la "Debt Deflation" di Fisher, ecco per quale motivo è intransigente sulla politica monetaria accomodante.

Sia ben chiaro il mio sostegno non esula dall’opinione di fondo mia personale, rispetto ad una politica monetaria accomodante demenziale in questi anni, una politica che non ho mai condiviso in alcuna maniera, ma visto che Keynes diceva che in un concorso di bellezza non conta quale ragazza è la più bella, ma conta l’opinione dei giurati, ecco quindi che la nomina della Yellen, conferma la mia previsione di tassi bassi eccezionalmente per lungo tempo.

" Anche se la recessione sembra finita – ha detto a febbraio – non siamo dove desideriamo: l’economia si muoverà molto al di sotto del potenziale per molto tempo. " E’ un’analisi che l’ha spinta a dire che se avesse senso " portare i tassi a livelli negativi, voterei a favore " e " che " non è il momento di ridurre lo stimolo monetario. Inoltre " Non c’è alcuna prova – ha aggiunto – che grandi deficit pubblici provochino un’elevata inflazione nei paesi sviluppati con una banca centrale indipendente."

Al di la dell’ultima affermazione che condivido, sino a prova contraria, senza stare a spiegare il perchè, visto che i lettori dei post dedicati di Icebergfinanza lo sanno, è chiaro che la nomina della Yellen, non cambierà una virgola, anzi rafforzerà la mia convinzione di tassi bassi per lungo tempo, molto di più di quello che i mercati sono in grado di immaginare.

La prossima settimana esploreremo insieme a coloro che hanno contribuito al nostro viaggio o a coloro che vorranno farlo liberamente, alcune nuove considerazioni che contribuiranno ulteriormente a sciogliere come nebbia al sole, gli ultimi fantasmi di un’inflazione che ci viene propinata in tutte le salse da analisti ed economisti, figli di un pensiero storico che non ama la responsabilità. Solo la volontà politica e monetaria premeditata potrà incendiare l’inflazione nella madre di tutte le crisi, una responsabilità che dovrà fare i conti con la Storia.

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22 commenti Commenta
Scritto il 15 Marzo 2010 at 10:04

È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei. (Jean-Paul Sartre)

Che dire Capitano, dopo aver letto i tuoi post, rimango sempre a ”bocca aperta”, mi immagino il libro! (e non mi interessa lusingare nessuno)

Proprio un bel post anche oggi e c’è ben poco da aggiungere, tutto in fondo si concentra li:
….” figli di un pensiero storico che non ama la responsabilità…”
da cui deriva la coerenza, la moralità, l’iniquità e l’impunibilità, di cui si parlava ieri con ilCompasso, un" bel concentrato!direi!!

C'è infatti, a monte, un bivio: tra il principio di responsabilità da una parte e il consumo narcisistico e frenetico dall'altra. Va fatta innanzi tutto una scelta che riguarda la propria etica personale. Va chiarito, anche con se stessi, dove si vuole stare. Non c'è più spazio (e nemmeno tempo) per il politically correct. Bisogna schierarsi. Come ha felicemente annotato Hans Jonas (Sull'orlo dell'abisso. Conversazioni sul rapporto tra uomo e natura, Einaudi): «Non si deve prima valutare le prospettive e poi, in base a queste, decidere se si debba o meno fare qualcosa. È vero semmai il contrario: si deve riconoscere il dovere e la responsabilità e agire come se vi fosse una chance, persino se personalmente si nutrono seri dubbi al riguardo». E ancora: «Una semplice intuizione fa risultare come la presenza di responsabilità sia meglio della sua totale assenza. È un arricchimento del mondo. Quindi diviene un dovere della responsabilità che continui ad esservi responsabilità anche in futuro. Questo è possibile solo se gli esseri che possono avere responsabilità [gli umani, n.d.r.] continuano a esistere. […] In altre parole: il mondo non è privo di valori; vi è almeno quell'unico valore nel mondo, l'esistenza della responsabilità, che è meglio della sua non-esistenza».
(tratto da IL Consapevole)

Di Hans Jonas segnalo anche, il Principio di Responsabilità, che in tanti dovremmo "rispolverare" se non addirittura, riscoprire!

Navighiamo, Navighiamo
Valentina

utente anonimo
Scritto il 15 Marzo 2010 at 10:38

Montecristo:

E già, è proprio vero,  leggendo i post  di Andrea  si rimane  sempre affascinati dalla capacità di sintesi  di esporre la realtà che ci circonda.Quello che  più  mi piace  del nostro Capitano  e che  mai  cerca  di apparire  come  un  moralizzataore ma semplicemente  cerca  di farci capire  che  per  vivere  bene  non c'è  bisogno  di  tutta  questa  esagerazione  che  si  vede  in  giro,io aggiungo  che  le cose  semplici  ,una cena  con gli amici, la pace  interiore  e il rispetto del  prossimo  sono la chiave  per una  vita  migliore,Oscar  wilde  diceva :"ci sono solo  due  tragedie che affliggono l'uomo,una è: desiderare  una  cosa l'altra è: ottenerla.

Scritto il 15 Marzo 2010 at 12:08

Si, grande nostro Capitano,

le "cose" semplici come ben scrive oggi Valentina e  Montecristo

e ieri Il Compasso:
 La civiltà umana è un insieme di molteplici cose, ma la cosa principale sono le regole costituite e il rispetto di esse, quando le stesse regole vengono non solo violate, ma addirittura derise, in nome di una licenza di impunità, è segno che il mondo sta entrando in una realtà molto "caotica".
Quando chi è al potere ha la "consapevolezza dell'impunita" vi è un segno evidentissimo dell'imminente crollo del  sistema.
Tutto questo non significa che le cosse avverranno in modo veloce, ma solo che dietro l'angolo ci attendono  cambiamenti.
 
e ieri riporta Valentina:
 I gemiti della gente che affoga nella propria iniquità sono strazianti. Salgono dal basso e l'angoscia li fa propri. S'incarna così l'ansia.
“da il teatro delle possibilità”

Come non ringraziare il cielo di avervi incrociati in rete e di avervi incontrati!!!

Grazie Andrea, grazie cari amici,grazie di esistere !!!

Buona giornata a tutti nessuno escluso,ma proprio nessuno di tutta la "ciurma" imbarcata su questo fantastico veliero!

Scritto il 15 Marzo 2010 at 12:46

SI…Montecristo e carissima ccp, il Capitano è davvero un Grande Capitano, dotato di una naturale capacità ed equilibrio, senza alcun intento moralizzante, cosa non da poco!

Si ccp, è una fortuna essere imbarcati su questo Veliero, una viaggio ricco ed intenso, che appartiene a quelle cose semplici che forniscono un significato a questo nostro “naufragare in questo turbolento mare”!

C’è un altro punto, del post, dotato di intensa, quanto semplice, cruda verità (secondo questo criterio, dovrei copiare e incollare tutto il post), troppo spesso, il controllore è il controllato ad innescare una spirale perversa, un gioco vizioso dal quale non se ne esce!
Che il gioco sia sfuggito di mano!?
Ma:

…"Se gli illuminati che proiettano il nuovo cinema paradiso non arrivano a comprendere che senza la classe media non si va da alcuna parte, se non arrivano a comprendere che in nome dell'interesse di breve termine e della produttività si continuerà a "falciare" occupazione, come tanti fili d'erba, allora buona visione, non è poi tanto lontano il momento nel quale le vie di uscita d'emergenza diventeranno di attualità."

Si!,
“Alla resa dei conti troveremo il vero giudice : il Lavoro!”
nessuno lo può/potrà mai negare! E come scrivi chiaramente :
“una responsabilità che dovrà fare i conti con la Storia.”

In fondo, a voler ben vedere, è di un "Semplicità disarmante"!

Semplicità, io ti domando,
mi hai sempre accompagnato?
E ora, di nuovo t'incontro

seduta sulla mia sedia?
Oggi giorno
non vogliono più accettarmi
con te,
mi guardano di sbieco,
si domandano chi è
la chioma rossa.

Il mondo,
mentre ci incontravamo
e ci riconoscevamo,
si riempiva di stupidi
tenebrosi,
di figli di frutta pieni
di parole
come i dizionari,
pieni di vento
come un ventre che ci vuol giocare
un brutto tiro,
e ora che arriviamo
dopo tanti viaggi
siamo fuori posto
nella poesia.

Semplicità, che cosa terribile ciò che ci succede:
non vogliono riceverci
nei salotti,
i caffè sono pieni
dei più squisiti
pederasti,
e io e te ci guardiamo in faccia,
non ci vogliono.

Allora
ce ne andiamo
sulla spiaggia,
nei boschi, di notte
l'oscurità è nuova,
ardono appena lavate
le stelle, il cielo
è un campo di trifoglio
turgido, scosso
dal suo sangue
ombroso.

Di mattina
andiamo in panetteria,
il pane è tiepido come un seno,
odora
il mondo di fresco
pane appena sfornato.
Romero, Ruiz, Nemesio,
Rojas, Manuel Antonio,
panettieri.
Come sono simili
il pane e il panettiere,
com'è semplice la terra
di mattina,
più tardi è ancora più semplice,
e di notte
è trasparente.
Per questo
cerco
nomi
fra l'erba.

Come ti chiami?
chiedo
a una corolla
che d'improvviso
piegata a terra fra le pietre povere
s'è arsa come un lampo.
E così, semplicità, andiamo
a conoscere
gli esseri nascosti, il segreto
coraggio di altri metalli,
a guardare la bellezza delle foglie
a conversare con uomini e donne
che soltanto per essere tali
sono insigni,
e di tutto,
di tutti,
semplicità, mi fai innamorare.
Vengo con te,
mi immergo nel tuo torrente
di acqua chiara.
E allora protestano:
Chi è costei
che va con il poeta?
Noi non vogliamo avere
nulla a che fare
con quella provinciale.
Ma se è aria, è lei
il cielo che respiro.
Io non la conoscevo o non la ricordavo
.
Se mi hanno visto
una volta
andare con misteriose
odalische,
si è trattato soltanto di tenebrose
distrazioni.
Ora,
amor mio,
acqua,
tenerezza,
luce luminosa o ombra
trasparente,
semplicità,
vieni con me per aiutarmi a nascere,
per insegnarmi
un'altra volta a cantare,
verità, virtù, fonte,
vittoria cristallina.

(Pablo Neruda, Ode alla semplicità)

Valentina

 

Scritto il 15 Marzo 2010 at 15:33

RESTA DI STUCCO …[..] ….. E’ UN BARBATRUCCO ! CHI HA "AIUTATO" LA LEHMAN A FALLIRE? ED I TRUCCHI UTILIZZATI ( GIOCHI CONTABILI ) VENIVANO UTILIZZATI SOLO DALLA LEHMAN? FONTE: http://icebergfinanza.splinder.com/post/22402868/ECONOMIA%3A+NUOVO+CINEMA+PARAD [..]

Scritto il 15 Marzo 2010 at 15:33

RESTA DI STUCCO …[..] ….. E’ UN BARBATRUCCO ! CHI HA "AIUTATO" LA LEHMAN A FALLIRE? ED I TRUCCHI UTILIZZATI ( GIOCHI CONTABILI ) VENIVANO UTILIZZATI SOLO DALLA LEHMAN? FONTE: http://icebergfinanza.splinder.com/post/22402868/ECONOMIA%3A+NUOVO+CINEMA+PARAD [..]

Scritto il 15 Marzo 2010 at 15:33

RESTA DI STUCCO …[..] ….. E’ UN BARBATRUCCO ! CHI HA "AIUTATO" LA LEHMAN A FALLIRE? ED I TRUCCHI UTILIZZATI ( GIOCHI CONTABILI ) VENIVANO UTILIZZATI SOLO DALLA LEHMAN? FONTE: http://icebergfinanza.splinder.com/post/22402868/ECONOMIA%3A+NUOVO+CINEMA+PARAD [..]

Scritto il 15 Marzo 2010 at 15:33

RESTA DI STUCCO …[..] ….. E’ UN BARBATRUCCO ! CHI HA "AIUTATO" LA LEHMAN A FALLIRE? ED I TRUCCHI UTILIZZATI ( GIOCHI CONTABILI ) VENIVANO UTILIZZATI SOLO DALLA LEHMAN? FONTE: http://icebergfinanza.splinder.com/post/22402868/ECONOMIA%3A+NUOVO+CINEMA+PARAD [..]

utente anonimo
Scritto il 15 Marzo 2010 at 15:57

Grazie Andrea………………

al modo magico con cui ci racconti le opinioni dei migliori analisti
economici.
Ti volevo chiedere se puoi fare una puntata sul :
– sul nostro potere di acquisto
-sull' inflazione reale

Scritto il 15 Marzo 2010 at 17:01

GOD SAVE THE POUND

utente anonimo
Scritto il 15 Marzo 2010 at 17:34

Peccato che Pimco la pensi al contrario della Yellen: proprio a causa dei debiti statali eccessivi prevede gravi shock economici (BASSA CRESCITA; INFLAZIONE O DEFAULT)
Concordo col Cuculo: Dio salvi la sterlina e…tutto il resto.
Può altro debito curare una debt deflation senza inflazione o default? L'illuminato Greenspan del 1966 diceva di no e noi dovremmo credere ad una Yellen appena promossa vicepresidente?
PEG

utente anonimo
Scritto il 15 Marzo 2010 at 17:42

PS:  se la Yellen (e Andrea) a sostegno di questa bizzarra teoria tirano in ballo il Giappone si rifletta che:
-nel 90 non c'era una crisi globale
-è un paese esportatore
-possiede enormi risparmi e riserve valutarie
…tuttavia anche per il Giappone i nodi del debito prima o poi…
PEG

utente anonimo
Scritto il 15 Marzo 2010 at 18:57

tra un pò si va a saccheggiare la regina ………..a meno che non ci prendano d'anticipo e la facciano sporca. Se il popolo bue non abbocca in fretta e in massa vedo all'orizzonte tempeste memorabili

Scritto il 15 Marzo 2010 at 22:04

Benvenuti a bordo nuovi compagni di viaggio……sarà una lunga navigazione….ma cercheremo di farvi sentire a casa Vostra….con una sana dose di realismo che qaualche buontempone continua a scambiare per pessimismo. Buona serata a Voi tutti grandi pendagli da forca! 

utente anonimo
Scritto il 16 Marzo 2010 at 00:26

Scritto il 16 Marzo 2010 at 07:29

Pessimismo…. Realismo…Il bicchere non è certo pieno, e nemmeno vuoto, anzi un bicchiere non c'è,Ce ne sono tanti alcuni traboccanti altri prosciugati,…in media ?Chi lo sa, ciascuno guarda il proprio e se ne dichiara comunque insoddisfatto.

Scritto il 16 Marzo 2010 at 09:47

Che ambiente “caldo e accogliente!”(#12), ma del resto lo sapevo già…Non scendo proprio…no signori..non ci penso proprio, sono ancora saldamente ancora alla prua della nave, dal primo giorno, mi tengo ben stretta!!Barra a dritta Capitano!!Marinaiiii…Navighiamo, navighiamoValentina

Scritto il 19 Aprile 2010 at 11:41

Al seguente link potrete vedere il servizio dal titolo "Giuseppe Tornatore alla Sapienza"

 

http://www.uniroma.tv/?id_video=15599

 

Ufficio Stampa di Uniroma.TV

info@uniroma.tv

http://www.uniroma.tv 

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