SHOCK ECONOMY: BISOGNA TERRORIZZARE I DIPENDENTI!

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

Sia ben chiaro,  per noi non è una novità e ve lo dimostreremo a breve, quello che mi dispiace è che spesso, quotidianamente i nostri Ragazzi, nelle università, ma non solo, siano obbligati ad ascoltare simili fesserie, che fanno parte dell’ideologia imperante…

ROMA. “Il 14 aprile scorso, di fronte agli studenti della Luiss, l’a.d di Enel Francesco Starace ha rilasciato alcune dichiarazioni estremamente allarmanti”, affermano in una nota i senatori di Sinistra italiana.

“Starace – prosegue la nota – ha affermato che, per cambiare un’organizzazione aziendale, è necessario che ‘un manipolo di cambiatori distrugga fisicamente i gangli’ che si oppongono al cambiamento. A tal fine bisogna ‘creare malessere e poi colpire le persone che si oppongono al cambiamento’ in modo da suscitare paura nell’intera organizzazione. Così ‘in pochi mesi’ l’organizzazione capirà, ‘perchè alla gente non piace soffrire'”.

Ripeto nessuna novità,LAVORO E PSICOPATIA

Non so se l’amministratore delegato di Enel abbia davvero detto quelle parole, non mi sorprenderebbe di certo…Ricordate?

«In uno dei suoi saggi più influenti, Friedman formulò la panacea tattica che costituisce il nucleo del capitalismo contemporaneo, e che io definisco “dottrina dello shock”. Osservava che “soltanto una crisi – reale o percepita – produce vero cambiamento. Quando quella crisi si verifica, le azioni intraprese dipendono dalleidee che circolano. Questa, io credo, è la nostra funzione principale: sviluppare alternative alle politiche esistenti, mantenerle in vita e disponibili finché il politicamente impossibile diventa il politicamente inevitabile”. Alcune persone accumulano cibo in scatola e acqua in previsione di grandi disastri; i friedmaniani accumulano idee per il libero mercato. E quando la crisi colpisce – ne era convinto il professore dell’università di Chicago – è fondamentale agire in fretta, imporre un mutamento rapido e irreversibile prima che la società tormentata dalla  crisi torni a rifugiarsi nella tirannia dello status quo» ().

E ora un interessantissima visione alternativa grazie a Carmen di Vocidallestero …

Noah Smith ha recentemente espresso un interessante punto di vista sui reali motivi per cui le élite sostengono così tanto l’austerità, anche se in pratica non funzionano. Le elites, egli sostiene, vedono le difficoltà economiche come un’opportunità per costringere a delle “riforme” – cioè in sostanza i cambiamenti da loro desiderati, che possano servire o meno a promuovere la crescita economica – e si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti: 

si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti: si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti: si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti…

Nessuna intenzione di generalizzare, ma solo di evidenziare alcune correnti di pensiero che circolano in certi ambienti.

E’ la shock economy bellezza e tu non ci puoi fare nulla, salvo esserne consapevole!

14 commenti Commenta
kry
Scritto il 20 Maggio 2016 at 11:39

Non mi risulta che i dipendenti ENEL siano rimasti a casa per alcuni mesi ( a volte bastano 15 giorni ) per poi essere reintegrati al loro posto di lavoro previa firma di un nuovo contratto decurtato minimo del 20%.
Quand’è che agli A.D. verrà impedito di ricevere stipendi faraonici ?

kry
Scritto il 20 Maggio 2016 at 12:03

— ” Nessuna intenzione di generalizzare, ma solo di evidenziare alcune correnti di pensiero che circolano in certi ambienti.
E’ la shock economy bellezza e tu non ci puoi fare nulla, salvo esserne consapevole! ” —

E’ il MULTINAZIONALSMO.
Qualsiasi regime finisce con SMO e questo non è da meno e
queste ” correnti di pensiero ”
sono un inizio oltre che una prova.

snapjibe
Scritto il 20 Maggio 2016 at 12:32

A volte ci sono realtà aziendali che sono dei manicomi dove davvero non c’è spazio per il dialogo tuttavia per dialogare bisogna sempre essere in due.
Prima la forza era nel numero ed i sindacati erano davvero forti. Adesso la forza è di nuovo nel capitale. Il concetto di azione d’urto appartiene alle frange meno adeguate culturalmente e professionalmente di entrambi gli schieramenti giacchè la vera forza sta sempre nella capacità di argomentare, muoversi sui contenuti e porsi dei traguardi.
Detto questo se queste affermazioni sono vere sono un ulteriore incentivo alla generazione sul posto dell’energia elettrica tramite fonti rinnovabili.
Ciao

lampo
Scritto il 20 Maggio 2016 at 22:18

Un link al discorso citato. Dal minuto 42:15 per circa due minuti e mezzo.
https://youtu.be/Eo0lx7AZsJY
Insegnano questo ai nostri ragazzi… futuri dirigenti.
Preferisco non fare altri commenti. Bye

dorf001
Scritto il 21 Maggio 2016 at 01:32

lampo,

ho visto al minuto 42 come hai detto tu. ma pensa che gli battono pure le mani a quella merda umana!!!
ma i più stronzi sono quei 2 fighetti del cazzo di giornalisti da strapazzo.!!!!!!!!!
ennesima conferma che abbiamo i peggiori giornalisti del pianeta.

ma quando cominciamo a prendere a bastonate questa gentaglia??????????

kry
Scritto il 21 Maggio 2016 at 08:01

lampo,

Chi si rivede.
Per loro sfortuna c’è chi è più veloce di un fulmine a capire e condividere, perchè poi nel resto dell’intervista loda i collaboratori , solo che sono quelli che gli leccano il ….

kry
Scritto il 21 Maggio 2016 at 08:08

dor­f001@fi­nan­za:
lampo,

ho visto al mi­nu­to 42 come hai detto tu. ma pensa che gli bat­to­no pure le mani a quel­la merda umana!!!
ma i più stron­zi sono quei 2 fi­ghet­ti del cazzo di gior­na­li­sti da stra­paz­zo.!!!!!!!!!
en­ne­si­ma con­fer­ma che ab­bia­mo i peg­gio­ri gior­na­li­sti del pia­ne­ta.

ma quan­do co­min­cia­mo a pren­de­re a ba­sto­na­te que­sta gen­ta­glia??????????

Di cosa ti meravigli.
Non le battevano anche a Stalin , Hitler e MUSSOlini.
Come si dice da queste parti …
la storia non si ripete ma ama fare la rima.
Questa volta è diverso … è peggio.

francia r
Scritto il 21 Maggio 2016 at 13:13

Certo che il mondo del lavoro e’ veramente strano e variegato, specie se un’azienda diventa grande tanto da perdere il contatto con il lato umano del lavoro.
Umano non significa buonismo o faciloneria ma capacita’ di saper motivare le persone attraverso il loro coinvolgimento nelle attivita’ dell’azienda, attraverso una base di comune rispetto e di certezza nei diritti e nei doveri che coinvolgono tutti. Questa e’ la base su cui puoi facilmente creare le condizioni con cui puoi coinvolgere il personale e creare uno spirito di partecipazione ed eventualmente anche di “sana” competizione interna. In fondo la possibilita’ di crescere e di far cariera in un’azienda di norma non disturba nessuno.
I personaggi, spesso improvvisati, che propongono o impongono strade diverse, magari in apparenza furbe o dedicate solo a parti dell’azienda, basano sempre la loro “innovazione” sulla negazione di tale modello relazionale, in maniera evidente o nascosta, finendo per proporre veri e propri disastri per il futuro dell’azienda, che di norma sono accettati a fronte di apparenti guadagni nell’immediato o nel breve termine.
E’ l’eterno problema di chi vuole costruire un azienda e di chi vuole usarla per far carriera e quindi si sente autorizzato a imporre qualunque porcheria possa piacere a chi comanda, sia politicamente che aziendalmente. Di solito sono dei ” sissignore” abituati a dire sempre si pur di fare cariera a prescindere dalle competenze.
In questo periodo, dove tante aziende stanno vivendo una difficile terza eta’, spesso sono figli o rampolli di “buone famiglie” che hanno un potere assolutamente non proporzionale alla loro capacita’.
Stiamo perdendo la capacita’ di fare impresa e di gestire quello che abbiamo, che invece fa gola a tante altre nazioni e gruppi di potere che ci stanno pian piano riempiendo d’imbecilli incapaci di rappresentate gli intetessi di un’azienda o di un paese.

lampo
Scritto il 21 Maggio 2016 at 14:17

fran­cia r@​finanza,

Condivido… purtroppo ci sono quelli che vanno dietro questi “manager” spesso assunti per liquidare aziende dagli stessi concorrenti presso cui poi hanno già garantito un posto (se non dalla stessa politica).
Io rimango dell’idea che il miglior sistema per cambiare un’azienda sia adottare una filosofia simile a quella del “kaizen”. Da adattare alle nostre piccole e medie realtà (abbiamo pochissime grandi aziende) ci porterebbe ad essere leader globali, grazie alla nostra inventiva e fantasia (necessaria oramai per vivere serenamente in un paese con le miriadi di contraddizione com’è il nostro).
E’ la condivisione delle idee che genera miglioramenti, grazie alla fiducia che si instaura tra collaboratori e l’azienda stessa. Di certo non il terrorismo dato dallo “shock and awe” come spiegato da questo “dirigente”, che sul medio lungo termine crea più danni a causa della diminuzione della produttività innescata dalla perdita di fiducia e paura dei dipendenti (forse sudditi è un termine più appropriato).
Ma evidentemente molte multinazionali preferiscono mettere dei “liquidatori” a capo delle nostre aziende, spesso con il benestare dello stesso cda o titolare.
Lo capiremo troppo tardi purtroppo…

lampo
Scritto il 21 Maggio 2016 at 16:35

lampo,

Inserisco, per far capire ai più cosa intendo per “migliorare” un’azienda attraverso la filosofia del “miglioramento continuo” (kaizen) un caso reale applicato ad un’azienda italiana:
http://amslaurea.unibo.it/476/1/Lorenzo_Baioni_Tesi.pdf
Propongo questa tesi… perché veramente ben fatta (colgo l’occasione per ringraziare l’autore per la sua condivisione sul web)

dorf001
Scritto il 22 Maggio 2016 at 01:48

kry@​finanza,

ma allora mi vuoi stuzzicare eh!!!!???? a proposito del TTIP. una vera cagata pazzesca!!!

guarda ti faccio un mega regalo, a te e a tutti i marinai.
c’è un tipo italiano, che spiega in maniera eccezionale, semplicissima cosa è questa robaccia.
guarda questo video su youtube, qui : https://www.youtube.com/watch?v=av2dh_6hIwg&list=PLimc7jftHxGXQGnfmxa_wTk7lZIHEUriL&index=5
parte dalle origimi. già dal 1990.
questo video dovrebbe passare tutti i giorni sulla TV di stato.

BY DORF

gracav
Scritto il 24 Maggio 2016 at 12:53

si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti:

sembra la parola d’ordine di tutti coloro che hanno potere……….distruggere invece di riparare…..da cittadini a sudditi…questo è il progetto

bancabassotti
Scritto il 24 Maggio 2016 at 17:24

Ho preso nota. Da oggi ai miei corsi di management a Lille indichero’ come esempio di “change manager” Robespierre.

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