LA PICCOLA FIAMMIFERAIA…LA NOSTRA VITA!

Scritto il alle 09:44 da icebergfinanza

Piano, piano anche questo anno si sta avvicinando alla fine, un anno intenso, un anno estremamente difficile, per molti tragico e drammatico, sembra essere tornati indietro di un anno, alla fine dello scorso anno, di mille luci in fondo al tunnel nessuna traccia, immaginarie come la storia della nostra piccola fiammiferaia, che ormai accompagna ogni nostro Natale a bordo di Icebergfinanza.

Per chi ha perso il lavoro, per chi non ha futuro, per le Famiglie, per i giovani e per chi vive nella precarieta’, per chi e’ stato ingannato e sfruttato, per gli emarginati, per gli ultimi, per tutti coloro che hanno perso la speranza in un futuro migliore.
Inutile nascondercelo la crisi durerà più a lungo di quello che molti di noi sono disponibili a credere, più a lungo di quello che i pifferai magici di questo Paese vi raccontano da tempo.

Io nella vita sono uno sfegatato ottimista, nonostante tutto credo nel lato migliore di ogni uomo e donna, quello alle volte è nascosto, quello che questo Paese sa offrire nelle difficoltà, come la storia insegna, quello della solidarietà e creatività, la fantasia, quello che è scritto nel DNA di questo Paese, nella sua tradizione, usi e costumi, nei distretti, nella cooperazione, nell’ ECONOMIA SOLIDALE E SOSTENIBILE: DISTRETTI E COOPERATIVE D’ITALIA  … nell’economia civile.

È essenzialmente una crisi antropologica anche se non passa giorno che vi confondano con riferimenti economici/finanziari, come se bastasse cambiare qualche indicatore macroeconomico per mutare il destino di un’epoca, produttività e flessibilità, vi nascondo gli squilibri che questa unione europea comporta, un’epoca che assiste attonita alla caduta e al
disfacimento di un impero, tra eccessi e avidità’, immersi in un oceano di debiti, circondati dalla più imponente disparità di ricchezza che la storia ricordi e il problema sarebbe solo lo Stato, la produttività e la flessibilità.

Sant’Agostino ha scritto che la speranza ha due bei figli la rabbia ed il coraggio, la rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare.
Il cambiamento nasce dalla responsabilità individuale, il mio ottimismo e’ riposto nell’alternativa, in un mondo sommerso di progetti e sistemi economici che hanno come stella polare l’uomo e non solo il profitto.

Prego il Cielo che il prossimo anno mi dia la forza e il tempo per portare avanti un progetto, un sogno che strada facendo cercherò di condividere con Voi tutti.

Per tanti e’ un’utopia. Nessun problema ci penserà la storia a tracciare la rotta a rimettere le cose al suo posto.

Sono passati ormai quattro anni dal Natale 2008, ma per l’ennesima volta ho voluto ritornare a quel momento e riscoprire tutta la magia della “ Piccola Fiammiferaia” un post particolarmente a me caro, pieno di significato, un modo come un altro per abbracciarVi tutti e augurarVi un Sereno e Santo Natale illuminato dalla Luce di un Bimbo e un Anno nuovo pieno di Speranza e Gioia di Vivere, nonostante tutto!

” Era l’ultimo giorno dell’anno: faceva molto freddo e cominciava a nevicare. Una povera bambina camminava per la strada con la testa e i piedi nudi. Quando era uscita di casa, aveva ai piedi le pantofole che, però, non aveva potuto tenere per molto tempo, essendo troppo grandi per lei e già troppo usate dalla madre negli anni precedenti. Le pantofole erano così sformate che la bambina le aveva perse attraversando di corsa una strada: una era caduta in un canaletto di scolo dell’acqua, l’altra era stata portata via da un monello.

La bambina camminava con i piedi lividi dal freddo. Teneva nel suo vecchio grembiule un gran numero di fiammiferi che non era riuscita a vendere a nessuno perché le strade erano deserte. Per la piccola venditrice era stata una brutta giornata e le sue tasche erano vuote…
Si una piccola e povera bimba, nata dall’immaginazione e dalla fantasia di Hans Christian Andersen, un fanciullo dall’infanzia triste, il papà morto giovane e la mamma alcolizzata, un grande scrittore universale, con i suoi racconti spesso tristi ma ricchi di umanità, di amore, testimonianza di attenzione verso gli ultimi, gli umili, i diseredati con quel carico di speranza che ogni sua favola porta con se.

Guardate fuori dalle Vostre finestre oggi loro sono nascosti nei Vostri vicini di casa che non hanno lavoro, famiglie distrutte dalla crisi, uomini e donne amici e conoscenti che al momento non riescono ad intravvedere l’orizzonte.

Si la finanza e la politica, la corporatocrazia e le elites in questa immensa crisi Antropologica, hanno sequestrato le nostre vite, il futuro dei nostri figli, in questo lungo inverno, che ha anestetizzato le coscienze, congelato l’indignazione, un inverno che preannuncia il freddo che verrà.

Camminiamo oggi con la testa e i piedi nudi, senza più pantofole, usate, abusate negli ultimi decenni, sformate, così sformate da una serie di eccessi, al punto tale da ritrovarci all’improvviso seduti in un angolo della strada, tra illusione e speranza, coperti dalla neve che cade candida e lieve, l’infanzia negata, il culto del breve termine, la fretta di ottenere tutto e subito, quello che la Vita regala nell’arco di un’esistenza.

Teneva nel suo vecchio grembiule, un gran numero di illusioni che era riuscita a vendere, perché le strade erano piene di sogni e di speranze, speranze spesso derise, speranze e sogni di pochi, la disperazione e il pianto di molti.

Per la piccola finanza era stata una pessima giornata, un periodo da dimenticare e le sue tasche ora erano vuote, aveva molta fame, sete di liquidità e il freddo della mancanza di fiducia la assaliva. Dalle finestre delle case in festa, risplendeva la luce della leva infinita, si udivano le risate dell’azzardo morale , insieme al profumo inebriante dei profitti stellari…lei non pensava ad altro.

Non osava ritornarsene a casa senza un centesimo, senza una trimestrale degna dei bei tempi, passati a creare ricchezza dal nulla, una ricchezza di carta, favorita dalle asimmetrie informative, dalle frodi e dalle manipolazioni, perché il padre le avrebbe tolto il bonus!

Per riscaldare l’intrinseca insolvenza, il credito congelato, la mancanza di fiducia, per allontanare lo spettro del fallimento, prese un fiammifero dalla scatola che le banche centrali le avevano lasciato. All’improvviso una fiamma calda e brillante si sprigionò, un istante, un lungo ed interminabile istante, una nuova piccola illusione.

Una luce bizzarra, l’ennesima illusione, alla bambina sembrò di vedere la politica monetaria, la favola del quantitative easing, le banche centrali con le loro politiche espansive, che assecondano i mercati drogandoli, attraverso la repressione finanziaria.

Creano quella calda sensazione di un’improbabile ricchezza, sostenendola ogni qualvolta la favola riposa, ogni qualvolta la favola volge al termine, come una stufa di rame luccicante nella quale bruciare tutte le naturali recessioni, il naturale aggiustamento degli squilibri, allontanandone la realtà rifugiandosi in un mondo virtuale, dove assistere inerti e impotenti al più colossale trasferimento di ricchezza della storia, alla più colossale truffa politica mai perpetrata.

Avvicinò i suoi piedini al fuoco… ma la fiamma si spense e la stufa
scomparve.

La bambina accese un secondo fiammifero: questa volta la luce fu così intensa che poté immaginare nella casa vicina una tavola grande come un fondo di salvataggio, ricoperta da una bianca tovaglia piena di euro i nostri, i Vostri, freschi di stampa che tornavano a casa nelle casseforti delle banche tedesche, francesi ed inglesi, tovaglia sulla quale era ricamato un Paese meraviglioso, dove tutti chiedevano più Europa e si impegnavano a rispettare il pareggio di bilancio scolpendolo nella Costituzione, la più colossale fesseria della storia, sottoscritta da un manipolo di mercanti e speculatori politici che hanno saccheggiato e devastato le istituzioni portando il Paese, i Paesi alla deriva.

Si nessuno è responsabile, solo nelle dinamiche economico/finanziarie influenzate da subdole ideologie non ci sono responsabili, tutti liberi a festeggiare nelle loro dimore di lusso, mentre fuori tante piccole fiammiferai muoiono di freddo, freddo economico, freddo morale, freddo spirituale.

In un angolo, il sorriso di  Angela, Wolfagang e Jens che insieme ai due Mario, benedicevano austerità e svalutazione salariale, circondati da merletti flessibili e competitivi, mercati del lavoro e pensioni riformate o … deformate, graziosamente decorati, mentre spariva come d’incanto la macchia terribile di un uno Stato sociale, welfare impuro e insostenibile sotto la minaccia di una fine ingloriosa, un debito insostenibile, la Grecia dietro l’angolo, il fallimento dell’Italia…

Mentre qua e la tornavano alla ribalta luci di fabbricazione americana, dotti, medici e sapienti istruiti nelle università americane, che suggerivano di tagliare spese pubbliche e svendere patrimoni statali in piena depressione, professori che Vi raccontano che le tavole imbandite grandi come immensi fondi di salvataggio, hanno salvato solo noi, soprattutto noi, da cosa non si sa bene.

Un “MarioDraghi ” arrosto annegato in un LiTRO di quello buono, le strizzò l’occhio e subito si diresse verso di lei.

La bambina le tese le mani… ma la visione scomparve quando si spense il fiammifero, sul quale Angela il freddo vento dell’est alemanno, intriso di dumping sociale, voragini con le banche intorno e un Paese che per primo aveva dato il buon esempio non rispettando i parametri..

Giunse così la notte. “Ancora uno!” disse la bambina. Crac! Appena acceso, s’immaginò di essere vicina all’albero di Natale della ripresa, si quella della crescita infinita, abbagliata dalla visione di mille luci in fondo al tunnel!

Mille candeline brillavano sui suoi rami, illuminando giocattoli meravigliosi. Volle afferrarli… il fiammifero si spense… le fiammelle sembrarono salire in cielo… ma in realtà erano stelle.  Una di loro cadde, tracciando  una lunga scia nella notte…la fine di un’illusione, la rinascita della Consapevolezza, il sogno di un nuovo sistema economico più “umano”, sostenibile, dove non conta solo la competizione ma soprattutto la cooperazione.

Ma proseguiamo con questa magica e allo stesso tempo tragica fiaba…

La bambina pensò allora alla nonna, che amava tanto, ma che era morta. La vecchia nonna le aveva detto spesso: Quando cade una stella, c’ è un’anima che sale in cielo”. La bambina prese un’altro fiammifero e lo strofinò sul muro: nella luce le sembrò di vedere la nonna con un lungo grembiule sulla gonna e uno scialle frangiato sulle spalle. Le sorrise con dolcezza.
– Nonna! – gridò la bambina tendendole le braccia, – portami con te! So che quando il fiammifero si spegnerà anche tu sparirai come la stufa di rame, l’oca arrostita e il bell’albero di Natale.
La bambina allora accese rapidamente i fiammiferi di un’altra scatoletta, uno dopo l’altro, perché voleva continuare a vedere la nonna. I fiammiferi diffusero una luce più intensa di quella del giorno:
“Vieni!” disse la nonna, prendendo la bambina fra le braccia
e volarono via insieme nel gran bagliore. Erano così leggere che arrivarono velocemente in Paradiso; là dove non fa freddo e non si soffre la fame! Al mattino del primo giorno dell’anno nuovo, i primi passanti scoprirono il corpicino senza vita della bambina. Pensarono che la piccola avesse voluto riscaldarsi con la debole fiamma dei fiammiferi le cui scatole erano per terra. Non potevano sapere che la nonna era venuta a cercarla per portarla in cielo con lei. Nessuno di loro era degno di conoscere un simile segreto! … ma nessuno poteva sapere le belle cose che lei aveva visto, né in quale chiarore era entrata con la sua vecchia nonna, nella gioia dell’Anno Nuovo!

Non ho idea di quante scatole di fiammiferi dispongono i menestrelli di questo sistema, quelli in cui credo sono i Vostri, di uomini e donne di ogni giorno, che vivete semplicemente la vita rispettando il prossimo, che della verità e onesta ne fate un vessillo.

Una delle nostre luci lassù, la nostra Valentina direbbe… “Il piu’ grande bisogno del mondo e’ il bisogno di uomini; di uomini che NON SI POSSONO COMPRARE NE’ VENDERE; di uomini che sono fedeli ed onesti fin nell’intimo della loro anima; di uomini che non hanno paura di chiamare il male con il suo vero nome; di uomini la cui coscienza e’ fedele al dovere come l’ago magnetico lo e’ al polo; di uomini che staranno per la Giustizia anche se dovessero crollare i cieli”

Quello che è certo è che li stanno accendendo rapidamente, uno dopo l’altro, cercando di diffondere una luce sempre più intensa, una finta sensazione di benessere.

La fame, il freddo, la sete , la mancanza di amore, l’indifferenza che caratterizza la storia della nostra piccola fiammiferaia è spesso la fotografia della nostra vita, della nostra società. Possiamo cercare di fuggire nell’immaginazione di ogni piccolo fiammifero che accendiamo, che qualcuno ci accende, ma non possiamo fuggire dalla realtà, pena la morte della nostra Essenza.

Abbiamo bisogno della luce dei nostri valori, delle nostre tradizioni, una luce capace di illuminare i nostri sogni, le nostre emozioni.

Commuove questa favola, una commozione, pulita, profonda che non deve far paura, da condividere, con figli e nipoti, senza alcuna vergogna, come le lacrime della nostra vita.

Non dimentichiamo mai quella piccola bimba, la piccola fiammiferaia, li fuori da sola nel freddo glaciale dell’indifferenza, ad un passo dalle nostre case, calde e riscaldate, testimonianza della disperazione, degli ultimi, dei diseredati,  degli affamati oggi spesso Vostri parenti e amici.

In fondo siamo fortunati! Non dovremmo mai dimenticare il bimbo che è in Noi, la sua genuinità, la sua spontaneità, perché ogni anno ritorna ad annunciare la Luce, la Speranza, l’Alba di una nuova avventura.

Alle volte sembro glaciale raccontando quotidianamente quello che accade, pessimista, ma come ha detto qualcuno, purtroppo sono un ottimista ben informato dentro il quale divampa la Speranza in un mondo migliore!

Un abbraccio, Buon Natale e Buon Anno a Voi e alle Vostre famiglie. Andrea.

35 commenti Commenta
magro
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 10:03

Cavolo Andrea sei un genio, questa storia è bellissima, un capolavoro. Purtroppo la realtà a mio parere sarà dura, non credo che esista oggi un numero di “uomini” sufficiente a cambiare le cose.
Tanti auguri di buone feste a te, alla tua famiglia, a tutti i lettori di questo blog e ai loro cari, un abbraccio solidale a chi sta peggio, nella speranza che il prossimo anno serva a rendere quantomeno vivibile la condizione di ognuno e ci aiuti a capire sempre più i meccanismi veri del disastro che ci circonda, per poterci difendere e per provare a reagire. A presto.

gnutim
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 10:10

“Prego il Cielo che il prossimo anno mi dia la forza e il tempo per portare avanti un progetto, un sogno che strada facendo cercherò di condividere con Voi tutti”

Capitano, tutti x uno e uno x tutti.

Ti siamo a fianco.

Tanti auguri e grazie

daniel

bene71
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 11:05

Auguri Andrea, con affetto
Sergio

giobbe8871
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 11:34

Buon Natale anche a Te, Andrea.
Grazie per il tuo tempo dedicato a tutti noi.
Un sereno e felici Capodanno a Te e ai tuoi cari familiari ed amici.

Giobbe

in God we Trust

stanziale
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 11:43

W l’Italia libera e buon Natale a tutti. Si, Dio lo vuole!

xtrust
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 13:42

ma che razza di storiella mediocre l’autore vero si rivoltera nella tomba per me che ho fatto la guerra sofferto la fame e viste di tutti colori in questo paese mediocre dal 2008 ad oggi sono stati anni di pura normalita ma la storia non insegna a chi non sa soffrire e costruirsi un futuro con il sacrificio ditutti i giorni la storia di forza coraggio di quattro piccoli fiammiferai afgani che non aspettano la nonna che li porti in paradiso ma se lo vanno a cercare non vi dice niente buon natale

galactus
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 15:13

In passato non la pensavo in questo modo, poi ho cominciato ad osservare le cose in modo diverso. Senza necessariamente partire da me, dal mio “IO” così egoista. Ancora oggi sbaglio ma sto migliorando. Dobbiamo cambiare questa società maledetta, è dovere di tutti noi fare quanto è necessario per sfuggire dal nostro immenso egoismo e sostenere coloro i quali, per mancanza di attitudini, capacità, coraggio a volte, fragilità non riescono a rialzarsi quando inevitabilmente la vita ti pone grandi ostacoli davanti. Non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti le stesse condizioni ed opportunità e per questo dobbiamo lottare ogni giorno per difendere e tutelare chi è meno fortunato, chi in questo momento non ha la forza e le energie per reagire di fronte a questa follia che si tende solamente a chiamare CRISI ma che di fatto è una IMMENSA TRUFFA. A voglia di tirarti su quando tutto quello che hai attorno ti crolla addosso, quando non sai come fare il giorno dopo, quando anche lo STATO LADRO E BUFFONE si prende gioco dei suoi figli. Per questi e tanti altri motivi condivido tanti pensieri di Andrea e per questo gli vogliamo bene e lo rispettiamo.
BUON NATALE A TUTTI, davvero di CUORE !!

pecunia
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 15:21

Grazie per gli articoli ed i saggi che ci regali. Un “vascello” di Auguri.

😉

ebertuol
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 15:54

Grazie Mille Capitano, buone feste e vorrei essere conteggiato come “cerebromanovale” nel progetto che segnali!!!

giulio0808
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 16:21

Tanti Auguri Andrea a te, persona specialissima, alla tua famiglia, e a tutti quelli che ti leggono

bombadillo
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 17:22

Grazie, caro Capitano. Condivido il tuo augurio con gli amici del blog.
Buon Natale a te e Buona Consapevolezza a tutti.

Roberto

pikkiapo
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 17:54

Tanti auguri ad Andrea e alla sua famiglia e a coloro che quotidianamente seguono il blog.

ilribassista
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 17:56

Ciao Andrea volevo mandarti una mail con gli auguri e un progetto che vorrei “lanciare” ma non ho fatto in tempo… Perciò ti scrivo qui.
Auguro a te ed alla tua famiglia un sereno natale.
Federico

silvio66
Scritto il 24 Dicembre 2013 at 19:08

Molto bello fare vessillo della verità e della onestà.
Intanto, ci siamo arrivati al Natale 2013.. :mrgreen:..il resto si vedrà…Buon Natale a tutti 😀

kry
Scritto il 25 Dicembre 2013 at 13:04

” Che il Natale possa riaccendere i sogni di chi non è più capace di sognare, donare forza e coraggio a chiunque ne abbia bisogna.” Buon NATALE a tutti. Ciao.

gab
Scritto il 25 Dicembre 2013 at 14:33

Poche parole ma sentite: Auguri Andrea!

gracav
Scritto il 25 Dicembre 2013 at 17:18

non posso mancare a questo momento speciale che condivido da diversi anni con Andrea e gli altri compagni di viaggio, non posso mancare di ricordare la nostra Vale che ci guarda da lassù e, come ogni anno, non posso non commuovermi davanti alla piccola fiammiferaia e a quello che rappresenta. Auguro ad Andrea di realizzare questo nuovo progetto, auguro a tutti di essere luce….invisibile agli occhi ma non al cuore che vuole vedere. Buon Natale

tirlusa
Scritto il 25 Dicembre 2013 at 19:26

Auguri di buon Natale ad Andrea e a tutti i lettori di Icebergfinanza e alle loro famiglie.

dorf001
Scritto il 26 Dicembre 2013 at 16:20

La nascita di Gesù Figlio di Dio

http://www.youtube.com/watch?v=7URzBH1Xtv8&feature=player_detailpage#t=0

DORF

Scritto il 27 Dicembre 2013 at 18:46

Oggi facendo gli auguri di buon anno ad un negoziante mi ha risposto: “Grazie, ma auguri per che cosa? Ogni anno che passa è sempre peggio. E il prossimo non sarà certo meglio. Ci uccidono di tasse anche se non incassiamo, solo perchè esistiamo. Lei che scrive di queste cose lo sa bene, sa che il 2014 andrà male se non malissimo per noi. Perchè mi fa gli auguri di buona agonia?”.
Volevo dargli parole di conforto. E’ un negozio famigliare, come ce ne sono tanti, in un bel quartiere di Milano, che dovrebbe dar di che vivere alle due generazioni che vi lavorano. Bravissime persone che conosco da decenni.
Quanto avrei voluto avere argomenti positivi a disposizione, per potergli accendere il fiammifero della speranza…
Alla fine gli ho detto che, se le cose continuano a peggiorare, forse c’è la speranza di uscire dall’euro, e dopo un po’ di mesi di montagne russe, le cose dovrebbero migliorare nonostante i nostri politici. Perchè le persone come lui e come me, mettono in gioco ogni giorno il loro futuro e il loro lavoro. Lui non saprà mai quanti clienti arrivano al giorno. Ma avrà sempre la speranza che arrivino. Ecco, quella speranza che ti porta a pensare che, nonostante tutto, la notte prima o poi finisce. E se sei sopravvissuto, riprenderai a vivere.
Lui, una persona credente, ha detto: “La fede non me la toglieranno mai. Ma stanno facendo di tutto per farci perdere anche quella. Perchè nessuno fa qualcosa per darci speranze concrete, mentre tutti parlano di utopie con parole vuote? Guardi qui, tasse, fornitori e bollette non si pagano con le parole”.
Mi veniva da piangere. Come dargli torto?.
L’ho portato davanti al suo pc. Ho aperto questo post di Andrea, l’ho fatto sedere e gli ho detto di leggerlo. Alla fine, mi ha guardato e ha detto: “Allora non siamo soli…”.
E io: “No, non siamo soli. Ma se lo pensiamo lo diventiamo davvero”.
Mi ha ringraziato con un “Allora speriamo davvero che sia un anno migliore”.

Claudio

Buon anno a tutti noi.

dispettoso fiorentino
Scritto il 27 Dicembre 2013 at 18:50

Veramente Auguri a tutti i lettori ” ghiacciati” , e ovviamente al Capitano sempre lucido e attento…

icebergfinanza
Scritto il 27 Dicembre 2013 at 19:29

businesscommunity@finanza,

Semplicemente Grazie Claudio anche alla persona con la quale hai condiviso il nostro viaggio …si non siamo soli e questo mi responsabilizza ancora di più ! Abbraccio a tutti! Andrea

PORTELLO
Scritto il 27 Dicembre 2013 at 22:06

Auguri a tutti…e gonfiamo di speranza le nostre vele…

kry
Scritto il 28 Dicembre 2013 at 00:42

PORTELLO,

Mi ricordo l’ultimo tuo commento. Forse ti può essere utile,poi se ti riesce guardalo. Ciao. http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_di_fata

kry
Scritto il 28 Dicembre 2013 at 01:18

businesscommunity@finanza,

icebergfinanza,

Sul post della piccola fiammiferaia la cruda realtà potrà sembrare banale. La ” rabbia ” del negoziante come mi ha raccontato un suo collega è dovuta anche al fatto che il 27/12 scade F24 per acconto IVA , ma ci rendiamo conto un acconto dopo che il 16 si era pagata IMU. Non solo, mi ha raccontato che per il 13/12 ( Santa Lucia ) è stato costretto a comprare il giocattolo per il figlio tramite internet perchè di costo inferiore rispetto ai suoi fornitori. E’ vero sperare non costa nulla e la speranza è l’ultima a morire ma per chi vive di queste esperienze arriva a pensare che è illudersi lo sperare.

PORTELLO
Scritto il 28 Dicembre 2013 at 11:45

grazie Kri anche perche’ Pozzetto e’ il mio comico preferito!

dorf001
Scritto il 28 Dicembre 2013 at 14:26

magari può essere utile pure questo.

http://giotto.ibs.it/cop/cop.aspx?s=B&f=170&x=0&e=9788895146638ù

Descrizione

Un’analisi che svela i motivi per cui le ragioni della crisi dell’eurozona vanno ricercate nell’appartenenza stessa alla moneta unica e nelle spinte alla libera circolazione di merci, servizi e capitali di cui è intrisa l’intera architettura dell’Unione Europea. Il testo descrive i nessi e i legami fra l’euro e la necessità di introdurre riforme regressive nel mondo del lavoro, fra il “fiscal compact”, le proposte per una nuova governance della UE. e le modifiche costituzionali in corso, fra la crisi economica e quella politica e dei partiti, e mette in luce le conseguenze di tutto ciò in termini di depauperamento delle condizioni di vita dei ceti medi e popolari, e di restringimento degli spazi di democrazia. Gli autori criticano le proposte di maggiore integrazione politica ed indicano la via d’uscita dalla crisi nell’abbandono della moneta unica e dell’Unione Europea, fornendo risposte chiare a tutte le principali obiezioni a questa proposta che finora sono emerse nel dibattito pubblico. Non manca uno sguardo al sistema politico attuale, ed alle novità che presenta, dalla nascita di soggetti politici potenzialmente in grado di scompaginarne gli assetti, al consolidamento di idee e proposte che da tempo stanno emergendo dalla società civile, come quelle incentrate sul concetto di “decrescita”.

DORF

zone
Scritto il 28 Dicembre 2013 at 16:29

Auguri!!!

dorf001
Scritto il 29 Dicembre 2013 at 00:41

Babbo Natale (travestito da Letta) esiste e porta dei bei regali alle banche: Unicredit, Intesa San Paolo, Generali, Cassa di risparmio di Bologna, Monte dei Paschi di Siena.
Vi spiego come:………

qui c’è un video ben fatto di 4 minuti : http://www.italiaincrisi.it/2013/12/27/martelli-m5s-babbo-natale-travestito-da-letta-esiste-e-porta-dei-bei-regali-alle-banche/?awt_l=5m7rY&awt_m=3dmIW33qI9DvBzO

by DORF

stanziale
Scritto il 29 Dicembre 2013 at 16:50

Come volevasi dimostrare…..
http://www.ilsole24ore.com/art/2013/2013-12-27/politica-monetaria-turchia-212927.shtml
questo tapering non si ha da fare!

kry
Scritto il 29 Dicembre 2013 at 18:57

stanziale@finanza,

Secondo me è un abbaglio. Il tapering è la fed che smette di comprare 5 miliardi$ mese di titoli statali+ 5 di subprime. Poi che ci sia un alleggerimento di posizioni che si stanno rilevando più rischiose e si preferisce rientrare dall’investimento e lo si voglia imputare al tapering sono dinamiche che ai più risultano oscure. Prendiamo per esempio la turchia, era naturale che la sua lira si svalutasse , non solo perchè lo ha sempre fatto ma per il suo squilibrio commerciale che adesso influirà negativamente sull’export tedesco nonostante la comunità turca in germania conti più di 4 milioni di persone. http://www.ice.gov.it/paesi/europa/turchia/upload/181/Bilancia%20commerciale%20aprile%202013.pdf

stanziale
Scritto il 29 Dicembre 2013 at 22:41

Ciao kry, non ho afferrato bene il tuo punto di vista. Io penso fondamentalmente che per non far saltare in aria la baracca dei debiti, lo schema Ponzi delle banche centrali presuppone che vada sempre ad incrementarsi fine al botto finale che solo, non si sa quando sara’ (nelle valute sono catastrofista. o realista, secondo i punti di vista)….poi credo che il mondo, resettato ripartira’ chi meglio chi peggio (noi peggio visto che non si stampa, esattamente come chi lascio’ per ultimo il gold standard negli anni 30). Se la bce non da il cambio(come i ciclisti) alla fed, la fed deve aumentare ancora il dosaggio e sempre piu’, praticamente credo che la nuova governatrice si portera’ la stampante anche a letto. Comunque penso che Andrea avra’ presto occasione di tornare in argomento….

kry
Scritto il 29 Dicembre 2013 at 23:13

stanziale@finanza,

Ciao Stanziale, io ho seguito l’affermazione ” questo tapering non si ha da fare “. Per me non eran da fare i vari QE. Meglio se QE dovevano essere la maggior parte del denaro doveva essere fornita alla popolazione e non fermarsi nelle banche con conseguente speculazione e susseguirsi di bolle. Ora che si fa si continua a stampare e a sperare nell’inflazione anche se bassa 2%. Ma ti rendi conto le banche centrali pensano all’inflazione in questo momento di deflazione quando per decenni il loro obbiettivo era quello di combatterla per meglio garantire i loro sostenitori. A questo punto vale la pena affermare che il tapering non si deve fare se da come intuisco comunque il botto ci sarà? ( piccola precisazione se non ricordo male il gold standar è stato abbandonato dagli usa nell’agosto ’71) Grazie e ciao.

stanziale
Scritto il 30 Dicembre 2013 at 10:46

Ciao Kry, certo che i qe non erano da fare, ma dal momento che gli altri lo fanno, senza nessun retrostante, saresti obbligato anche tu, senno’ perdi il tuo sistema industriale. Per farlo pero’ non devi essere una colonia, ma avere la sovranita’ della moneta. Gli effetti del mancato stampaggio (domanda interna) sono nel grafico di questo post, dove la zona euro e’ in calo pauroso, mentre Usa e Jap sono in crescita, accanto Bagnai scrive “l’euro e’ un morto che cammina”.
http://goofynomics.blogspot.it/2013/12/lezioni-dalla-crisi-perche-il.html
Praticamente visto che c’e’ crisi da abbondanza da sovraproduzione, noi sud europa siamo l’agnello sacrificale , senza nessuna contropartita peraltro, anzi con il calo pil i debiti aumentano, ci fermiamo un giro ad esclusivo vantaggio degli altri, purtroppo ancora gli italiani non vengono al nocciolo del problema, la sovranita’ monetaria e politica, ma credono che la crisi sia un problema di “castacriccacorruzzionedebitopubblico”.

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