MA QUALE RECESSIONE!

Scritto il alle 22:45 da icebergfinanza

Una piccola premessa indispensabile per coloro che ritengono Icebergfinanza un blog prolisso, dove scorre un fiume inesauribile di parole, questo post è un poema, uno dei tanti, quindi prendetevi tutto il tempo, se volete, ma molte sono le sorprese che vi troverete ed alcune sono delle cicche in anteprima. Non lascerò mai due righe senza alcun riferimento, mai delle riflessioni o visioni senza darvi la possibilità di verificare ogni parola ogni dettaglio ed è per questo che la mia tensione alla massima trasparenza mi porta a scrivere spesso dei veri e proprio poemi.

Sabato mi è capitato di leggere sul Sole 24 Ore le considerazioni di Walter Riolfi in riferimento alla recessione ed agli ultimi dati relativi  all’occupazione, considerazioni che con tutto il rispetto per le opinioni altrui, non condivido affatto!

 

Riolfi sostiene che i mercati per giustificare le cadute della scorsa settimana hanno tirato in ballo la " solita " dice lui crisi del credito e il pretesto dell’aumento della disoccupazione.

" in realtà non si è visto alcun segno che potesse indicare un peggioramento nel mercato del credito e semmai s’è notato un lento ma continuo miglioramento delle condizioni economiche, nessun indicatore che potesse indicare un deterioramento delle condizioni economiche, anzi numeri migliori delle attese nell’attività manifatturiera e nei servizi, negli ordini industriali, nelle vendite al dettaglio e anche nell’andamento della disoccupazione. "

Alcune spiegazioni per Riolfi sono alla fine tautologia, spiegazione migliore di certe giustificazioni di comodo. Ma quale recessione, sottolinea un indice ISM che sale meglio delle attese coerente con una crescita del PIL del 2,7 %, ordinativi cresciuti dell’1,1 % e un tasso di disoccupazione cresciuto perchè un gran numero di giovani si sono iscritti alle liste di collocamento, la stessa presunta distorsione statistica che abbiamo evidenziato nel precedente post. Conclude infine Riolfi sostenendo che il Paese ha evitato una recessione indotta dal crollo immobiliare e dalla crisi del credito, sensazione condivisa dagli uomini della Fed.

Sottolineare le distorsioni statistiche delle maggiori richieste nelle liste di collocamento e dimenticare le distorsioni stagionali del CES/NET Birth/DEath Model, rilevare una diminuzione dei sussidi di disoccupazione senza ricordare la settimana corta o le revisioni al ribasso continue, sostenere un miglioramento dell’indice ISM non manifacturing senza ricordare il peggioramento del sottoindice occupazionale e le tensioni continue sul lato dei prezzi alla produzione, magari riportanto una previsione di aumento del PIl del 2,7 % dimenticando che il primo trimestre è stato sostenuto da un deflattore sottovalutato  e dalle scorte di merci invendute mi sembra francamente una visione parziale della realtà.

Venerdi non appena sono uscite le considerazioni sulla distorsione statistica enfatizzate dai media, pronti ad evidenziare le distorsioni sui dati negativi ma mai a puntualizzare quelle sui dati positivi, ho cercato di andare a fondo della questione andando a vedermi nel dettaglio i dati pubblicati.

Grazie a BespokeInvest qui sotto abbiamo uno schema che sintetizza la situazione:

Photo

Oltre alla crescita del 21,4 % delle iscrizioni all’ufficio di collocamento dei giovani dai 16 ai 19 anni, tutti le categorie evidenziate hanno subito un aumento spesso a due cifre ed in particolare i part time workers.

MEN OVER 20  salita del 6,5 % mese su mese

WOMEN OVER 20 salita del 11,6 % mese su mese

Quanti sono i teenagers americani rispetto alla forza lavoro e quanto incidono in percentuale sulla variazione del tasso di disoccupazione?

Ebbene sono andato sul sito del BLS ed al seguente INDIRIZZO potete trovare le percentuali di incidenza delle singole categorie di età.

Vediamo le singole fasce di età sino ai 64 anni relative all’anno 2007.

Civilian non istitutional population

Popolazione/Lavoratori

Percentuale di lavoratori  sul totale

Percentuale di disoccupati

dai 16 ai 19 anni

16.982 / 7.012

 41,3 %

15,7 %

dai 20 ai 24 anni

20.427 / 15.205

74,4 %

8,2 %

dai 25 ai 54 anni

125,696 / 104.353

83.0 %

3,7 %

dai 55 ai 64 anni

32.533 / 20.750

63,8 %

3,1 %

Approssimativamente aggiungendoci pure anche la forza lavoro sopra i 64 anni abbiamo un totale di 153.124.000 la cui proporzione con i 7.012.000 di teenagers porta ad una incidenza minore del 5 %.

Quindi è semplicemente riduttivo ed illusorio imputare il cambiamento della percentuale nella disoccupazione alle richieste dei teenagers visto che anche le altre percentuali sono aumentate ed incidono in maniera maggiore sulla disoccupazione totale.

A proposito dei meno 49.000 posti usciti migliori delle previsioni, noi tutti sappiamo come il BUSINESS_EMPLOYMENT_DYNAMICS nel terzo trimestre del 2006 revisionò pesantemente i dati comunicati dal BLS superiori a 500.000 nuovi posti portandoli a soli 11.000, fatto che testimonia se mai ve ne fosse bisogno l’assoluta distorsione del CES/NET B/D Model, distorsione che puntualmente verrà comunicata a distanza di molti trimestri.

Business Employment Dynamics measure the net change in employment at the establishment level. These changes come about in one of four ways. A net increase in employment can come from either opening establishments or expanding establishments. A net decrease in employment can come from either closing establishments or contracting establishments. Gross job gains include the sum of all jobs added at either opening or expanding establishments. Gross job losses include the sum of all jobs lost in either closing or contracting establishments. The net change in employment is the difference between gross job gains and gross job losses.

L’ultimo rilascio relativo al terzo trimestre 2007 avvenuto il 21 di maggio e probabilmente passato innosservato, che troverete a questo indirizzo BED ,ha registrato una variazione negativa di complessivi 235.000 posti in meno quando il BLS ha comunicato in primo rilascio + 92.000 in luglio, -4000 in agosto rivisti addirittura a + 89.000 e i + 110.000 di settembre.

Totale comunicato in prima lettura più ( 206.000 Errata corrige )198.000 revisione a distanza di quasi tre trimestri meno 235.000. Questo è il comunicato del BED……

From June 2007 to September 2007, the number of job gains from
opening and expanding private sector establishments was 7.2 million,
and the number of job losses from closing and contracting
establishments was 7.5 million, according to data released today by
the Bureau of Labor Statistics of the U.S. Department of Labor.  This
is the first quarter since June 2003 where gross job losses
have exceeded gross job gains. 
Quindi l'economia americana perdeva posti di lavoro ben prima del vero e proprio creditcrunch!
Queste informazioni le trovate solo su Icebergfinanza, queste informazioni non ve le segnelerà mai nessuno.
L’equipaggio di vecchia data conosce la mia visione in riferimento alla distorsione offerta del deflattore del PIL e alla disinformazione rispetto a questo indicatore, ebbene questa è la frase che compare sull’ultima fatica Investment Outlook di Bill Gross, capitano della PIMCO cattedrale mondiale dei Bond:
You can fool some of the people all of the time,
and all of the people some of the time,
but you cannot fool all of the people all of the time.
                          – Abraham Lincoln
Ebbene Gross, non Icebergfinanza scrive cosi nel suo sito PIMCO. stiamo parlando di PIMCO non di qualche blog telebano come sostiene quella buonanima di Fugnoli o di un blog cospiratore…….ringrazio Paolo di MERCATO_LIBERO per l’input su PIMCO!

This isn’t a conspiracy blog and there are too many statisticians and analysts at the Bureau of Labor Statistics (BLS) and Treasury with rapid turnover to even think of it. I’m just concerned that some of the people are being fooled all of the time and that as an investor, an accurate measure of inflation makes a huge difference.

The U.S. seems to differ from the rest of the world in how it computes its inflation rate in three primary ways: 1) hedonic quality adjustments, 2) calculations of housing costs via owners’ equivalent rent, and 3) geometric weighting/product substitution. The changes in all three areas have favored lower U.S. inflation and have taken place over the past 25 years, the first occurring in 1983 with the BLS decision to modify the cost of housing. It was claimed that a measure based on what an owner might get for renting his house would more accurately reflect the real world – a dubious assumption belied by the experience of the past 10 years during which the average cost of homes has appreciated at 3x the annual pace of the substituted owners’ equivalent rent (OER), and which would have raised the total CPI by approximately 1% annually if the switch had not been made.

In questo Icebergfinanza è stato un buon precursore addirittura prima di PIMCO, così scrissi in maniera ironica alcuni giorni fà….. NELL’OCCHIO_DEL_CICLONE!

Illuminante è al riguardo un articolo apparso su Finanza & Mercati a firma Fabrizio Russo che ci spiega come nel 1995 la commissione consultiva Boskin, nata per studiare l’aumento dei prezzi sul bilancio federale abbia suggerito al BLS l’applicazione di un calcolo geometrico dell’indice anzichè aritmetico.

Con le mie parole entro nei dettagli:

a) Se la carne passa da 100 a 161 in 5 anni, la media aritmetica è il 12 % ma quella geometrica il 10 %, quindi indicizzare al 10 piuttosto che al 12 % cambia la vostra pensione.

b) Se la carne di maiale sale e quella di struzzo scende, basta cambiare menù e l’inflazione non c’è più!

c) Ultima magia fu quella di considerare gli "aggiustamenti edonistici" quindi se un’auto aumenta in media del 10 % in un anno e l’8 % è dovuto al miglioramento qualitativo dell’automobile, la crescita considerata è solo del 2 %, il resto è edonismo puro non richiesto!

Russo prosegue poi con il riferimento al PIL in quanto se dal PIL nominale, sottraiamo l’inflazione ci resta il PIL reale, e qui torniamo al mio amato deflattore che come i lettori sanno richiamo spesso.

Senza ripetere, per non urtare la sensibilità del pensiero ufficiale e mediatico , che l’economia americana è in recessione, è chiaro che utilizzando la fantasia Boskin prosegue una meravigliosa vita virtuale, che solo di tanto in tanto viene interrotta dalla noiosa esperienza del pagamento della spesa alla cassa di un supermercato, ma non vale la pena lamentarsi, prosegue Russo, l’importante è che tutti credano che la festa continua, anche se i musici se ne sono andati a casa da un pezzo.

Forse qui si sbaglia Russo, sul Titanic, sono ancora li che stanno suonando, sulla plancia della nave che affonda, ma suonano ancora!

CUCU’_CUCU’_E_L’INFLAZIONE_NON_C’E’_PIU’! 

Ebbene Gross scrive anche forte e chiaro in riferimento al quel pensiero un pò Core che da tempo ormai inganna la verità…….

There is no doubt that an artificially low number favors government and corporations as opposed to ordinary citizens.

Un numero artificialmente debole favorisce il governo e le società in contrapposizione ai cittadini……e qui Bill Gross sostiene quello che andiamo dicendo da tempo, la Federal Reserve e la sua politica in tempo di elezioni è mirata ad evitare una recessione a tutti i costi, obiettivo fallito a scapito dell’inflazione che erode il potere di acquisto dei cittadini e dei percettori di redditi fissi.

Gross prosegue poi evidenziando l’altra anomalia in riferimento all’investimento in bond che viene influenzato dalla distorsione del deflattore…

But the number is also critical in any estimation of bond yields, stock prices, and commercial real estate cap rates. If core inflation were really 3% instead of 2%, then nominal bond yields might logically be 1% higher than they are today, because bond investors would require more compensation.

Assolutamente inedita e sorprendente è infine la conclusione del suo post dove scrive……

Today’s world, including its inflation rate, is changing. Being fooled some of the time is no sin, but being fooled all of the time is intolerable.

Join me in lobbying for change in U.S. leadership, the attitude of its citizenry, and (to the point of this Outlook) the market’s assumption of low relative U.S. inflation in comparison to our global competitors.

……una sorta di nuova Guerra d’Indipendenza…..che io vorrei concludere con un capolavoro di Voltaire ….

 “ se abbiamo bisogno di leggende, che queste leggende abbiano almeno l’emblema della verità! Mi piacciono le favole dei filosofi, rido di quelle dei bambini, odio quelle degli impostori!

Torno a ribadire e ricordare che questo è Icebergfinanza la cui mission è quella di segnalare gli ipotetici iceberg disseminati nell’oceano finanziario, non appena la situazione generale lo permetterà, sarò ben lieto di evidenziare la fine del diluvio universale individuando la colomba con il ramoscello di ulivo e il suo messaggio di speranza.

I primi tre mesi del 2008 segnano il peggior trimestre degli ultimi trenta anni per i fallimenti nel mercato immobiliare secondo un rapporto rilasciato dalla Mortgage Bankers Association, il più alto livello di new foreclosures dal 1979. L’8,8 % dei prestiti sono in foreclosure o meglio 4,8 milioni di mutui ipotecari  in aumento dal 7,9 % della fine dello scorso anno.

Situazione che non manca di determinare un effetto a catena sul sistema finanziario dove secondo Sheila Bair della Federal Deposit Insurance Corp. un numero sempre maggiore di banche dovrà far fronte al deterioramento delle condizioni del CRE Commercial Real Estate, c’è la possibilità che i futuri fallimenti possano includere le istituzioni di maggiore dimensione rispetto a quello che abbiamo visto nel recente passato. Lehman è una delle banche con maggior esposizione al settore CRE!

D’altronde lo stesso vicepresidente della FED Kohn rileva che…..

Consistent with trends in commercial banks overall, conditions at state member banks have weakened over the past year.

Problems in residential mortgage, home equity, and loans to home builders have pushed the nonperforming assets ratio at these banks to 1.57 percent, more than twice the level of one year ago and the highest rate since 1993.

Loan loss provisions have also accelerated, rising to a high of 1.14 percent of average loans during the first quarter of 2008 in large part reflecting the deterioration in residential real estate-related loan portfolios. 

 

Nei prossimi mesi Kohn si aspetta che le istituzioni bancarie continueranno ad affrontare un deterioramento della qualità dei prestiti, mutui residenziali e commerciali, prestiti ai costruttori, senza dimenticare che le deboli condizioni economiche potrebbero estendere i problemi ad altri settori come il credito al consumo e le carte di credito cosi come per i corporate loan portfolios.

Nel frattempo FITCH ha emesso un downgrade su MGIC Investment Corp rilevando il suo pessimismo nei confronti dell’outlook del Mortgage Insurance Sector ovvero il settore assicurativo ipotecario. Se questa non è una finanza altamente correlata, poco ci manca.

Se mai ve ne fosse stato bisogno la MortgageBankersAssociation ci ricorda che i mutui ARMs rappresentano il 39 % delle foreclosures del primo trimestre contro il 6 % dei subprime e i mutui prime sono intorno al 15 % dei mutui in sospeso ma il 23 % delle foreclosures.

Su un totale di 516.000 foreclosures, 195.000 sono subprime ARMs, 117.000 prime ARMs.

Vorrei tornare anche solo per un attimo all’ultimo dato sulla disoccupazione e segnalare questa simpatica visione degli uomini di JP Morgan Chase & Co…….

The biggest rise in the unemployment rate since 1986 is an "aberration" and investors who sold equities today are "completely misreading" the outlook for economic growth, according to JPMorgan Chase & Co.

……Lettura erronea……

The Dow Jones Industrial Average fell as much as 412 points today after the Labor Department said the jobless rate increased by half a percentage point to 5.5 percent, the highest since October 2004, as an influx of students into the workforce drove the biggest jump in teenage unemployment since at least 1948.

….afflusso di studenti nel mondo del lavoro ecco il motivo mediatico!

"The surge in unemployment is probably an aberration," Thomas J. Lee, the New York-based chief US equity strategist at JPMorgan, said in an interview.

…….un’aberrazione sono questi analisti da strada, la lettura teleguidata della situazione è la loro.

"Surges in unemployment happen at the end of the cycle," Lee said.

Il picco avverrà alla fine del ciclo, dice Lee, peccato che siamo solo nel mezzo dell’occhio del ciclone e come ci ha raccontato il Business Employment Dynamics la tendenza alla perdita di posti di lavoro è incominciata nel terzo trimestre 2007, ma questo gli analisti di fama non lo dicono o forse non lo sanno o forse chissà!

Il volo degli indici di giovedì effimero quanto si vuole è stato indotto dalle dichiarazioni di Wal Mart che ci racconta ….

Chief Financial Financial Officer Tom Schoewe also said it’s "highly likely" that Wal-Mart’s capital spending this fiscal year will be at the low end of its previous estimate of $13.5 billion to $15.2 billion, helping the company generate free cash flow to put back to its business.

Wal Mart, Home Depot ed altri tutti a tagliare gli investimenti, proprio ora che và cosi bene , salgono le vendite di coloro che hanno correlazione con l’energia e gli alimenti ma crollano tutti gli altri, vedrete giovedi le vendite al dettaglio salire sospinte dalla ripresa economica, dai rimborsi fiscali vi diranno, peccato che nessuno evidenzierà come sempre la componente inflazione, un piccolo disturbo, qualche dollaro in più che alimenta i margini del nulla.

Inflazione che si porta via tutte le illusioni riposte nei rimborsi fiscali, la gente comune lo ha già dichiarato oltre il 40 % lo utilizzerà per saldare i propri debiti ed appena il 20 % pensa di spenderlo, sempre che il prezzo della benzina non abbia già fatto il grosso del lavoro.

Dimenticatevi i rimborsi fiscali, nessun effetto sui consumi, sempre che la fantasia di coloro che rilevano i dati e l’inflazione, riescano a fare il gioco delle tre carte, date un’occhiata al sito della FED e precisamente ai  FLOW_OF_FUNDS_ACCOUNTS e vi troverete un sensibile declino nei household real estate assets scesi dai 20.046 miliardi di dollari del terzo trimestre 2007 ai 19.717 miliardi del primo trimestre 2008  328,9 miliardi di ricchezza spazzata via dallo tsunami immobiliare.

Senza dimenticare poi la variabile dei mutui ARMs e la NEXT_REAL_ESTATE_CRISIS i lettori di Icebergfinanza che hanno contribuito al blog sanno bene di cosa stiamo parlando, l’ultima parte di " REALISMO IMMOBILIARE " ne parla diffusamente.

BusinessWeek.com logo

Abbiamo già visto insieme della difficoltà di prevedere un vero e proprio bottom nel calo dei prezzi delle abitazioni, della difficoltà di utilizzare un mix dei vari OFHEO o S&P CASE SHILLER ma non vi è alcun dubbio che le valutazioni del settore financial sono ancora nell’occhio del ciclone. THE_HOUSING_BOTTOM!

La settimana entrante vedrà ancora i fuochi d’artificio, sul petrolio, sul dollaro e sull’oro, Lehman ci presenterà la sua cartella clinica, chissà qualche nuova iniezione di liquidità e via dimenticando il terzo livello, in fondo si dice che galleggiano su un oceano di 40 miliardi di dollari di liquidità per maggiori informazioni non perdetevi questi due post, QUI e QUI.

AIG American International Group sovrastima il valore dei contratti di derivazione subprime e sente sul collo il fiato della SEC e AMBAC e MBIA piangono la tripla A perduta, non una cosa da poco, a chi vendono ora garanzie sui bond dell’universo finanziario dopo aver perso il 70/90 % della capitalizzazione e un business fallito per ricordo. 

 

E noi siamo qui a discutere se questa è o meno un recessione ! Tempi difficili, che riscriveranno per sempre la storia della finanza e chissà forse anche quella dell’economia.

 

Se vuoi contribuire al viaggio di Icebergfinanza, se ritieni utile il lavoro , le informazioni e le visioni del nostro veliero, libero di esprimerti come meglio credi. Semplicemente grazie! Se non disponi di carta di credito o ricaricabile ti ricordo che è sempre possibile farsi abilitare il proprio bancomat alle transazioni on line.

in  settimana SHOCK OIL 2008!

L'immagine “http://corporateknightsforum.com/images/uploads/oil-on-water.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

24 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 9 Giugno 2008 at 11:37

Sei il più GRANDE
Fogar

Scritto il 9 Giugno 2008 at 12:03

Upcoming Event
Lehman Brothers Announces Expected 2Q Results & Stock Offering –
CFO Conference Call
9 Jun 2008 10:00 AM ET
Webcast Listen to Webcast

http://investor.shareholder.com/lehman/events.cfm

Andrea

Scritto il 9 Giugno 2008 at 12:08

***Per Lehman aumento di capitale da 6 mld $, 2,8 mld le perdite attese nel II trim. ***

(ANSA) – ROMA, 9 GIU – Lehman Brothers avrebbe liquidato asset per 120 miliardi di dollari nel secondo trimestre per far fronte alle pesanti difficoltà finanziarie. Nel quadro dell’operazione – stando alle indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg che cita fonti vicino al dossier – la banca d’investimento si sarebbe liberata di almeno 18 miliardi di dollari degli asset più a rischio legati a mutui e prestiti per operazioni di leveraged-buyout. Nei prossimi giorni, Lehman Brothers comunicherà i conti del secondo trimestre e da tempo circolano voci secondo cui la banca dovrebbe riportare la prima perdita trimestrale dai tempi del suo sbarco in Borsa nel 1994 e annunciare contestualmente un aumento di capitale da almeno 5 miliardi di dollari. Secondo le ultime indiscrezioni del Wall Street Journal, la banca dovrebbbe archiviare una perdita di oltre 2 miliardi di dollari nel secondo trimestre, mentre i dettagli finali dell’aumento capitale potrebbero essere annunciati già oggi o domani. A portare capitali freschi, sempre secondo il Wsj, ci sarebbero, fra gli altri, un fondo pensione del New Jersey e un investitore estero.(ANSA).

http://www.lehman.com/#

By Ben Livesey
Enlarge Image/Details

June 9 (Bloomberg) — Barclays Plc, the U.K.’s fourth-biggest bank by market value, may sell shares to replenish capital depleted by credit-market writedowns, two people with knowledge of the matter said.

The fund-raising would bolster the London-based company’s so- called Tier 1 capital ratio, which trails Edinburgh-based HBOS Plc and Royal Bank of Scotland Group Plc. Barclays needs at least 7 billion pounds ($13.8 billion) to strengthen its balance sheet as asset markdowns increase, according to estimates from analysts at Lehman Brothers Holdings Inc. and Citigroup Inc.

“Many people are surprised they haven’t pushed the button by now,” said Robert Talbut, chief investment officer at Royal London Asset Management, which own Barclays stock.

Chief Executive Officer John Varley said as recently as May 12 that the company may have to raise capital. Since then, Barclays shares have declined 25 percent, almost as twice as much as the eight-member FTSE All-Share Banks Index.

Robin Tozer, a Barclays spokesman, declined to comment.

Barclays fell 0.8 percent to 335 pence at 10 a.m. in London trading today, valuing the bank at about 22 billion pounds.

Securities firms and banks have sought almost $285 billion from outside investors as asset writedowns and investment losses caused by the collapse of the subprime mortgage market climbed to $390 billion during the past year, according to data compiled by Bloomberg. Lehman Brothers, the fourth-biggest U.S. securities firm, is seeking as much as $5 billion as losses mount, a person with knowledge of the matter said last week.

Sovereign Wealth Funds

Barclays is in talks with sovereign wealth funds to gain more than 3 billion pounds of funding, the London-based Sunday Telegraph reported yesterday. The company sold shares to Singapore’s Temasek Holdings Pte and Taipei-based China Development Bank last year to help finance the acquisition of Amsterdam-based ABN Amro Holding NV. Temasek holds 2.06 percent and China Development owns 3.02 percent of Barclays, Bloomberg data show.

Barclays’s Tier 1 ratio, a measure of capital strength, will be almost 5.1 percent at the end of June, the company said last month. That’s less than its target of 5.25 percent and less than Edinburgh-based HBOS and Royal Bank of Scotland, which say their capital ratios will be at least 6 percent by year end.

“It is clear to me that getting to our equity ratio target and then running ahead of it is a prudent course of action in these times,” Varley said in the May 12 speech. “Would I rule out raising capital? No more than we would rule out mergers and acquisition activity.”

RBS, Britain’s second-largest bank, said today in a statement that it sold 11.6 billion pounds of stock to investors in Europe’s biggest right offering. HBOS is raising 4 billion pounds in a similar share sale.

Scritto il 9 Giugno 2008 at 12:11

NEW YORK (MarketWatch) — Lehman Brothers Holdings Inc. (LEH:
Lehman Brothers Holdings Inc
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LEH 32.29, -1.56, -4.6%) on Monday said it’ll raise $6 billion in a stock offering. The investment bank also expects to report a second-quarter loss of $2.8 billion, or $5.14 a share, from a gain of $489 million or 81 cents a share in the year-ago period. Total revenues less interest expense will be $700 million, down from revenue of $5.5 billion in revenue in the year-ago period. Net revenue for the second quarter reflects negative mark to market adjustments and principal trading losses, net of gains on certain debt liabilities, Lehman said. End of Story
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Comments: 2

Ebby, do you really care about that issue enough to post that comment? Isn’t the real fact that these illiquid assets may be largely worthless as we slip further into asset depreciation and recession and they are failing to properly market then DOWN…

NEW YORK (MarketWatch) — Lehman Brothers (LEH:
Lehman Brothers Holdings Inc
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4:01pm 06/06/2008
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LEH 32.29, -1.56, -4.6%) Chairman and Chief Executive Officer Richard S. Fuld, Jr. said, “I am very disappointed in this quarter’s results. Notwithstanding the solid underlying performance of our client franchise, we had our first-ever quarterly loss as a public company. However, with our strengthened balance sheet and the improvement in the financial markets since March, we are well-positioned to serve our clients and execute our strategy.” End of Story

Scritto il 9 Giugno 2008 at 12:22

Grazie Andrea di cuore!!
Per fortuna ci siete tu e Paolo Barrrai, che rappresentate non solo per me ma immagino per tantissima atra gente ” comune ” i nostri fari in questa lunga notte ” recesiva ” in questo mare disseminato di Iceberg!!
Un abbraccio ed un saluto da Roberto Zanotti di Cesena….

utente anonimo
Scritto il 9 Giugno 2008 at 12:55

Se ancora ci fosse qualche anima ingenua che crede che non esista un unico centro di potere che decide per noi, faccio notare che nonostante non se ne parli, (chissà come mai?) il 13 dicembre 2007 è stato firmato a Lisbona il “Trattato di Lisbona” che una volta ratificato da ciascun stato europeo (l’Italia si sta apprestando a ratificarlo e naturalmente si guardano bene dal sottoporlo a referendum popolare) sancirà la definitiva perdita di ogni potere di decisione in campo economico e finanziario a vantaggio della BCE.
La BCE è però un ente formato essenzialmente da banche private, per cui saranno loro a decidere la politica economica dell’Europa.
Secondo voi se dovrà scegliere tra il benessere del cittadino e quello di una grande banca cosa sceglieranno?

Mas

utente anonimo
Scritto il 9 Giugno 2008 at 13:19

Vediamo un po’ come entra nell’equazione un offerta petrolifera che non riesce ad entrare in equilibrio con la domanda… in primo luogo perche’ l’offerta non riesce a salire, in secondo luogo perche’ la distruzione di domanda non riesce a equiparare l’offerta, perche’ nel frattempo anche l’offerta continua a calare…

Prezzi alle stelle e per lungo, lungo periodo!

Saluti
Phitio

Scritto il 9 Giugno 2008 at 13:32

Bella considerazione Phitio!

I titoli della casa d’affari svizzera Ubs (Virt-X: UBSN.VX – notizie) sono stati sospesi dalle contrattazioni dalle contrattazioni di Borsa a Zurigo in attesa di nota. Secondo indiscrezioni di stampa la banca svizzera potrebbe chiudere il secondo trimestre con una perdita fino a 4 miliardi di franchi svizzeri.

Scritto il 9 Giugno 2008 at 14:02

Tempesta all’orizzonte oggi dentro e fuori…….

Moody’s (MCO) ever timely and precisely accurate, lowers the rating outlook on Lehman Brothers to negative from stable. Moodys: “Concerns over risk management decisions that resulted in elevated real estate exposures and the subsequent ineffectiveness of hedges to mitigate these exposures in the recent quarter.”

Per quale motivo si richiede un aumento di capitale di 6 miliardi di dollari con 45 miliardi di liquidità….nessuno risponda so già cosa risponderanno gli ottimisti ma la mia mente vola indietro sino alla…..Parmalat!

Buona giornata a tutti e bentornato a FOGAR che è da tanto che non passa da queste parti, manca ancora by Fabio e Mariano che da tempo non sento, un saluto a tutti uomini di mare vecchi lupi o silenti.

Andrea

Scritto il 9 Giugno 2008 at 15:30

IL taglio di rating sulle MONOLINES non poteva essere indolore……e non lo sarà.

Ricordo solo che tempo fà Lehman aveva dichiarato di non aver bisogno di alcun aumento di capitale per coprire le perdite che non c’erano……..2,8 miliardi e un insignificante aumento di 6 miliardi di dollari!

Chinque continui ad investire in un mercato privo di credibilità dove la parola è carta straccia stà giocando alla roulette russa!

Il prato in riva al fiume, profuma di primavera ed i salmoni risalgono la corrente è tempo di riflessione etica e morale sono state spazzate via dal un manipolo di folli illusionisti!

ALTRE SVALUTAZIONI IN ARRIVO PER UBS, CITIGROUP, MERRILL LYNCH
di WSI
Un’analista di Oppenheimer & Co. (molto accurata nelle sue previsioni) stima che le tre banche dovranno mettere in bilancio passivita’ per ulteriori $10 miliardi.
Il logo di Merrill Lynch

Un’analista di Oppenheimer & Co. (che in passato era stata molto accurata nelle sue previsioni) stima che Citigroup, Merrill Lynch e UBS dovranno mettere in bilancio passivita’ per ulteriori $10 miliardi oltre a quelli gia’ persi nei mesi scorsi, in seguito alle conseguenze dellA crisi subprime.

Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Soltanto questa settimana, e’ a META’ PREZZO! Approfitta di questa offerta speciale, clicca sul link INSIDER

Le ulteriori svalutazioni per Citigroup, Merrill Lynch e UBS per complessivi $10 miliardi sulle posizioni di debito hanno un motivo preciso di essere, scrive l’agenzia Bloomberg: i due maggiori assicuratori americani di bond (monoline) sono stati penalizzati con l’eliminazione del rating tripla A, stando all’analista di Oppenheimer & Co. Meredith Whitney.

MBIA e Ambac Financial Group, leader mondiali nel settore dell’assicurazione di titoli obbligazionari corporate, lo scorso 5 giugno hanno visto ridursi da Standard & Poor’s il rating indicativo della massima solidita’ finanziaria. Cio’ ha comportato a catena effetti immediati sul rating di oltre $1 trilione (1000 miliardi) di titoli obbligazionari garantiti appunto da MBIA e Ambac Financial Group, compresi quindi quelli in portafoglio a Citigroup, Merrill Lynch e UBS.

La Whitney, secondo Bloomberg, aveva previsto correttamente che Citigroup avrebbe tagliato il suo dividendo. Adesso l’analista ha aumentato la stima di perdite legate alle “monoline” rispetto a una sua previsione risalente allo scorso gannaio che valutava il “buco” complessivo in $40 miliardi.

utente anonimo
Scritto il 9 Giugno 2008 at 17:01

C’è una cosa che mi dovreste spiegare: se è la speculazione che stà rovinando l’economia, perchè non si fa qualcosa per fermarla? O dobbiamo aspettare che arrivi un altro Hitler per combattere la finanza giudaico-massonica? In fondo basterebbero poche leggi semplici e chiare, unite a pene severissime per i trasgressori, e ci leveremmo il problema .
O no?

utente anonimo
Scritto il 9 Giugno 2008 at 18:03

l’uomo non cambia mai..
Appena la gente sara in miseria, ecco spuntare un nuovo hitler, di nuovo contro gli ebrei, fautori di questi disastri.
Questa volta verranno spazzati dalla faccia della terra, loro hanno il danaro, ma non lo ferocia.
Belzebu.

Scritto il 9 Giugno 2008 at 20:49

Un piacere personale se possibile, lasciamo sottoterra i fantasmi del passato ed evitiamo di sollevare xenofobia, abbiamo già abbastanza da fare per evitare tutte le mine mortali che il pensiero mercatista ha disseminato per l’oceano finanziario!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 10 Giugno 2008 at 00:06

Questa volta è meglio di Lepanto!!!: il nostro Capitano contro Soros! Questa sì che è una grande notizia per il giornalismo finanziario embedded…..anche perché alle altre non inizia a crederci più nessuno, tipo il dato sulle case di oggi! Un gran saluto a tutti Canna al Vento

Scritto il 10 Giugno 2008 at 00:31

Alcuni di Voi mi hanno chiesto cosa è successo al PENDING HOME SALES ed al più alto incremento dal dicembre 2001.

Nulla semplicemente nulla, si tratta di un incremento mensile, si tratta di un compromesso che deve essere firmato in via definitiva entro i prossimi due mesi quindi il più 6 % potrebbe diventare molto meno e vi è inoltre un’altro fattore da non dimenticare, gli ultimi dati della MBA dimostrano che è in corso uno tsunami di FORECLOSURES o di REOs che vengono immessi sul mercato a prezzi in svendita, quindi altra pressione al ribasso sui prezzi e la mia previsione vede una discesa almeno di un 25 % in media da qui alla metà del prossimo anno sempre che la recessione non sia più profonda e selvaggia delle attese.

Manca ancora l’oste, la prossima ondata di mutui ARMs che andranno a reimpostarsi e quindi non è successo nulla, assolutamente nulla, tranne l’ennesima farsa da parte di Lehman al quale amo saranno in tanti a farsi male……

Mercato per ingenui, in fondo lo è stato anche ai tempi della Grande Depressione, anche oggi hanno faticato i ragazzi del Plunge Protection Team ma il destino ha dato un appuntamento alla primavera del prossimo anno!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 10 Giugno 2008 at 10:52

Adesso non ho tempo di leggere il tuo ultimo contributo.
Un pò prolisso lo sei davvero.
Ma il Blog è tuo.
L’ utilizzo frequente di iperboli e metafore talvolta più che chiarire
appensantisce la lettura e affatica la comprensione.
Ognuno però ha il proprio stile di scrittura.
Con stima e simpatia sei una voce preparata e anticonformista

Altair

Scritto il 10 Giugno 2008 at 13:51

vero Andrea sei un po esagerato a volte.

utente anonimo
Scritto il 10 Giugno 2008 at 14:10

Azz…. Capitano … ma questi fanno il copia/incolla dei tuo post …..
Che VERGOGNA !!!

http://www.trend-online.com/?stran=izbira&p=prp&id=182906

Roberto65

utente anonimo
Scritto il 10 Giugno 2008 at 15:29

Carissimo Andrea, spero che tu non te la prenda, ma onestamente non riesco a capire la tua avversione verso il cosiddetto mercatismo.
Credo che nessuna Organizzazione Umanitaria sarebbe riuscita a fare in secoli quello che il mercato globale ha fatto per molti paesi poveri della terra in pochi anni.
Ecco qualche esempio di tasso di crescita del PIL (%)

Azerbaigian +32,5
Mauritania +19,4
Guinea Ecuatoriale +18,6
Angola +14
Armenia +13,4
Cambogia +13,4
Turkmenistan +13
Trinidad e Tobago +12,6
Cina +10,5
Lettonia +10,2
Mozambico + 9,8
Estonia +9,8
Etiopia +9,6
Sudan +9,6
Venezuela +8,8
Bhutan +8,8
Argentina +8,5
Kazakistan +8,5
India +8,5
Afganistan +8,4
Bielorussia +8,3
Libia +8,1
Vietnam +7,8
Bahrein +7,6
Congo (ex Zaire) +7,5
Cuba +7,5
Mongolia +7,5
Lituania +7,4
Laos +7,2
Repubblica dominicana +7,2
Ciad +7
Ucrania +7
Uruguay +7

Il vero problema del mercato globale è semmai , egoisticamente parlando, nostro.

La globalizzazione sta distribuendo la ricchezza: gli Americani si stanno impoverendo, (parlo della gente comune) gli Europei (non dell’est) pure ,così come è già accaduto ai Giapponesi.
Non sto esagerando, andate alle mense gratuite , e vedrete sempre più italiani, la stessa cosa sta accadendo negli Usa
Tutti gli altri si stanno avvantaggiando.
Le multinazionali che hanno delocalizzato per un certo periodo di tempo continueranno ad arricchirsi ma per noi non c’è la benchè minima speranza: dovremo impoverirci.
Non lo so, forse è giusto che sia così

Ciao

Mas

Scritto il 10 Giugno 2008 at 19:59

In effetti carissimo Roberto si tratta di una reincarnazione del mio articolo, ma vuoi mettere la soddisfazione di averlo scritto in anteprima, certificato dalla data e giorno di pubblicazione, in fondo del CES/NET BIRTH/DEATH in Italia sono il primo ad averne parlato, basta scrivere la parola su Google e fare la ricerca solo in italiano ed indovina chi compare.

Resta poi una soddisfazione che qualcuno riconosca il tuo lavoro nel suo articolo se poi non ti cita pazienza, il profumo resta lo stesso.

Grazie della segnalazione!

Cari Altair e M1rror in fondo si tratta di stile, personalmente non sopporto molto la finanza, amo l’economia, ma un tocco di filosofia e poesia nella finanza mi sembrava ci volesse in un mondo dove numeri e grafici sono all’ordine del giorno.

Grazie Altair per l’imput forse è anche giunto il momento di fare un piccolo sondaggio tra l’equipaggio e i lettori per avere una visione d’insieme della nostra avventura per vedere dove migliorare rispetto alla forma perchè per i contenuti tecnici o grafici non sono in grado di fare di più.

Ho un lavoro normale e spesso scrivo di notte, dimenticando la salute del sonno, forse potrebbe essere un aiuto essere più sintetico ma in questo mondo vanno tutti di corsa e spesso riflettere un attimo è la mossa vincente.

Non appena possibile faremo un piccolo sondaggio, grazie!

Per concludere caro Mas per Mercatismo intendo quella sorta di liberismo estremista onnipotente, che si basa sulla presunzione di risolvere tutti i problemi sociali ed economici, il pensiero unico globalizzato esponenziale non quello ragionato ed impostato sull’uomo ma solo sul profitto che a sua volta scende sull’uomo sotto forma di cascata. Nessuno rinnega il lato buono del capitalismo ma si tratta di ingredienti e il mercatismo questi ingredienti li usa con la presunzione di non avere alternative.

Dal pensiero unico alla follia di massa il passo è breve e lo dimostra l’unico scopo di questa crisi finanziaria il profitto a tutti i costi a tre cifre 100 % minimo!

Buona serata a tutti e attenzione ai prossimi giorni!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 10 Giugno 2008 at 20:29

Perdonami Andrea,
non perdiamo tempo in inutili sondaggi, al massimo troveremo una pagliuzza nell’occhio ….. un dettaglio … un’inezia…

Certo tutto è migliorabile ….. ma SIGNORI Vi prego guardiamoci BENE intorno avete presente la SPAZZATURA che il sistema informativo globale ci propina.

Piuttosto spediamo qualche doblone d’argento al Capitano e lasciamolo libero di solcare i mari che desidera.

Roberto

Scritto il 11 Giugno 2008 at 16:04

si certo è stile, io non voglio criticare, (chi critica gli altri non sa e non conosce se stesso) pero’ alla lettura a volte risulta un po pomposo. Per il resto tutto ok.

Scritto il 11 Giugno 2008 at 17:21

Oggi ho riletto con calma l’articolo di Borsaprof che ieri Roberto mi ha segnalato ed in effetti è un’autentica fotocopia del mio articolo, mi sono accorto dal fatto che è stato riportato tale e quale un mio stesso errore, successivamente corretto, virgole permettendo!

Ho sempre cercato di lasciare ogni riferimento, i link delle mie fonti, ho sempre sostenuto che non tutto è farina del mio sacco, notizie e curiosità tutte puntualmente documentate e quindi credo che sia doveroso quando si utilizza farina del sacco altrui almeno lasciare il riferimento al luogo di produzione!

Probabilmente non tutti hanno questa tensione…….

Ora siamo ad un bivio, tutto ad un tratto uno tsumani di vendite si è abbattuto sul mercato ma non è ancora nulla rispetto a quello che dovrà avvenire neu prossimi trimestri.

A noi non interessa che il mercato abbia perso quasi il 10 %, interessa che l’economia reale è sotto una pressione mai esercitata in passato, che le istituzioni sembrano dare un segnale di protezionismo occulto, tutto per se, ognuno per se!

Per quanto riguarda la globalizzazione è inutile che la scopriamo oggi, il trasferimento di ricchezza è un processo irreversibile e il discorso è troppo lungo per essere affrontato con due righe.

Non ho la più pallida idea di quale è il grado di immunità dell’economia da questo cancro finanziario ma le politiche monetarie hanno fomentato la speculazione più becera, la mania dei carry trade ed oggi il ciclo naturale richiede il suo pedaggio.

Tempi duri, tempi difficili, tempi di riflessione, o torniamo a rifondare la società dalle giovani generazioni, seminando etica rispetto e cooperazione o all’orizzonte il cielo resta carico di tensione!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 12 Giugno 2008 at 07:27

in tempi di vacche magre le donne finalmente saranno piu disponibili, e la daranno via piu facilmente. La moralità è relativa. W la crisi economica! CI DIVERTIREMO TUTTI DI PIU

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