in caricamento ...
INFLAZIONE DELLE MIE BRAME…!
Inizia oggi un fine settimana decisivo per le sorti dell’inflazione, mentre quattro peones cercano disperatamente di far salire il prezzo del petrolio, riaccendendo l’inflazione.
L’Opec ci racconta che è un problema di offerta, come se la domanda volasse.
Anche loro, come tutti, più di tutti, hanno bisogno di taroccare i dati.
L’indice dei prezzi al dettaglio americano oggi, sarà ovviamente l’elemento di spicco, di tutta la settimana, domani le vendite al dettaglio e alcuni dei sottocomponenti dell’indice dei prezzi alla produzione che influenzano il più importante PCE core, indicatore preferito dalla Fed.
A breve scopriremo se l’aumento dei prezzi dell’energia sta influenzando significativamente l’inflazione core, ma soprattutto quanto potente sarà l’effetto implosione nei prossimi mesi, dei prezzi degli affitti, che valgono oltre il 33 % dell’intero PCI americano.
Come ben sapete, faccio fatica a prendere per buoni i dati del CPI, visto che vengono rilasciati dal famigerato BLS, metodologia recentemente in grado di inventarsi oltre un milione di posti di lavor, come abbiamo visto.
Vedremo a quale dato daranno importanza i mercati, se ignorano l’inflazione core, vista la farsa del prezzo del petrolio e si concentrano sulla grande pagina bianca.
Gli analisti di Goldman prevedono che l’indice principale, influenzato dal prezzo del petrolio, avrà il suo maggior aumento mensile dal giugno dello scorso anno.
L’indice core, depurato dalle componenti volatili come il petrolio e alimentari, resterà sostanzialmente stabile.
Noi invece scommettiamo che ci sarà una sorpresa che arriverà dalla dinamica dei prezzi degli affitti.
Con l’inflazione core ancora relativamente contenuta, lo slancio positivo dovrebbe continuare, con il tasso annualizzato a tre mesi in calo di circa 90 punti base al 2,2%, mentre il tasso annualizzato a sei mesi dovrebbe scendere di 50 punti base al 3,6%.
In entrambi i casi si tratterebbe del valore più basso dall’inizio del 2021.
Riassumendo, inflazione core sensibilmente al ribasso con possibilità di raggiungere il 2% entro il prossimo anno, trascinata dal calo degli affitti e delle prezzi delle auto. Entro l’anno anche il settore servizi, aiuterà la discesa.
Giovedì invece, i prezzi alla produzione, contribuiranno a far scendere il deflatore PCE, misura preferita dalla Fed, con i prezzi letteralmente crollati negli ultimi mesi.
La Fed presterà molta più attenzione alla serie dei prezzi dei servizi core PCE, escluso il settore immobiliare, perché questa rappresenta poco più della metà dell’inflazione PCE core.
Alle 11.00 esce la produzione industriale a livello europeo, domani la BCE.
Circolano voci che ci sarà un ulteriore rialzo, la BCE ha alzato le previsioni di crescita per l’inflazione.
Nessun problema, sappiamo che negli ultimi 15 anni le loro previsioni sono carta straccia. La reazione dei mercati sarà di breve durata.
Poi i rendimenti a lungo termine scenderanno e l’euro continuerà ad indebolirsi.
A breve, uscirà il nuovo manoscritto di Machiavelli, ben due storie inedite che non troverete da nessun’altra parte, che vi aiuteranno a capire cosa davvero sta accadendo in questi giorni.
Che ne dite, ce lo meritiamo il Vostro supporto?
L’informazione indipendente ha bisogno anche del Tuo prezioso sostegno!