SPECCHIO DELLE MIE BRAME E’ FORSE IL PETROLIO…

Scritto il alle 10:15 da icebergfinanza

E affascinante osservare come spesso e volentieri c’è sempre qualcuno che, dopo che la tempesta, da noi ampiamente prevista, si è placata, saltare fuori a suggerirci che “… augelli far festa, e  il pollo (…aggiungo io) è  tornato in su la via…”, che non possiamo sempre vedere tempeste ovunque, che ogni tanto ritorna il sereno.

E fu così che qualcuno scoprì l’acqua bagnata!

Da oltre nove anni è chiaro a tutti, tranne a qualche anima smarrita,  che in questo blog non si danno “consigli operativi”.

Noi siamo fuori dai mercati azionari dal lontano giugno 2015 e per il momento restiamo alla finesta perchè i fatti ci hanno dato ragione!

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Prima la Grecia, poi la Cina, ancora Volkswagen e infine il “bail in” e la sua devastante e concentrata crisi bancaria in Europa!

E’ chiaro il concetto o qualcuno vive ancora di breve termine?

In questi giorni qua e la, c’è qualche altra anima in pena che si diverte a fare battute sul recente rimbalzo del petrolio “… ma non doveva scendere ancora ” ?

In questo post ironico abbiamo cercato di far comprendere come sia facile chiamare la fine del movimento di un coltello in caduta libera…

A BOTTOM IN OIL!

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Nel frattempo il prezzo del petrolio…

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Ecco vedi Andrea è rimbalzato! Qualcuno ha scritto che non poteva rimbalzare?

Giusto per rinfrescare la memoria di queste anime smarrite, suggerisco di dare un’occhiata ad un piccolo particolare apparso lo scorso mese in ” Machiavelli, la Cina e l’Araba Fenice”  a pagina 8, dedicato a tutti coloro che sostengono liberamente il nostro viaggio. ripeto lo scorso mese e non con il senno di poi!

ImmagineEra semplicemente l’indicazione di possibili obiettivi del rimbalzo. Oggi siamo vicini al secondo obiettivo!

Fortuna? No, stiamo semplicemente usando gli stessi strumenti che usano i computer che ormai controllano oltre il 70 % delle transazioni e un minimo di buon senso!

Ieri abbiamo assistito ad un rimbalzo dell’indice manifatturiero di Philadelphia, per gli amici Philly che non si vedeva dalla notte dei tempi. Un rimbalzino che viene dopo mesi e mesi di crolli ma la sua dimensione mi fa dire che il falsari di Napoli che sono riusciti a rifilare una banconota da 300 euro ai tedeschi sono in realtà dei dilettanti in confronto a questi dati.

Per il resto la verità è solo figlia del tempo, Buona consapevolezza e appuntamento nel fine settimana con ” Machiavelli e la tempesta del secolo”.

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24 commenti Commenta
kry
Scritto il 18 Marzo 2016 at 10:19

Noi siamo fuori dai mercati azionari dal lontano giugno 2016 … e che cavoli oggi che giorno è ???

kry
Scritto il 18 Marzo 2016 at 10:25

kry@​finanza:

kry
Scritto il 18 marzo 2017 at 10:19

Noi siamo fuori dai mercati azionari dal lontano giugno 2016 … e che cavoli oggi che giorno è ???

Ahhh era un post ironico.

icebergfinanza
Scritto il 18 Marzo 2016 at 10:32

kry@finanza,

vecchio pendaglio da forca hai ragione ,-)

mirrortrader
Scritto il 18 Marzo 2016 at 11:55

icebergfinanza,

Scusa Andrea ma perdti tempo coi idioti del senno del poi?
Quelli che tra una vincita casuale e l’altra si sfasciano il portafoglio?

Lasciali marcire nella loro invidia, e nella sperenza di fare soldi gratis e senza fatica.

Sono uguali agli uomini di Goldman, non ti abbassare al loro livello.

piry
Scritto il 18 Marzo 2016 at 12:31

Salve Andrea, sopra leggo “stiamo semplicemente usando gli stessi strumenti che usano i computer “. Se è lecito chiedere, a livello teorico, quali parametri usano per il funzionamento , nel medio termine, queste macchinette?
(Non sono esperto, ma credevo fossero orientati nel brevissimo termine)

john_ludd
Scritto il 18 Marzo 2016 at 14:25

“… i falsari di Napoli che sono riusciti a rifilare una banconota da 300 euro ai tedeschi … ”

ennesima dimostrazione che i napoletani sono manifestamente una razza superiore e non il contrario come il demente medio nato a nord dell 44 esimo parallelo ritiene. Quando uno del nord (in media) avrà l’attitudine al buon vivere di uno del sud (in media) saremo a un buon punto. Detto da uno nato appena sopra il 44 esimo parallelo ma profondamente terrone per tante buone cose.

stanziale
Scritto il 18 Marzo 2016 at 19:23

Oh Oh…a proposito di petrolio, leggo ora questo http://www.milanofinanza.it/news/petrolio-il-mistero-degli-800-mila-barili-scomparsi-201603171643577805

questi sono meglio del mago Houdini….
venghino signori venghino…carta vince, carta perde…

signor pomata
Scritto il 18 Marzo 2016 at 23:07

Carissimo kry tu dici:
Il mio era solamente un dubbio , che con il pil formato da + del 50% da spesa pubblica il moltiplicatore non sia mai meno di uno.
Con questo colgo l’occasione per riallacciarmi con quanto postato da Aorlansky60 ” il Debito pubblico scenderà anche se non ci sarà crescita” , l’unico modo per farlo è licenziare un pò di dipendenti pubblici.
Il moltiplicatore non è mai meno di uno ma lo hanno fatto credere per i paesi del sud europa per farci il culo e la grecia ci ha rimesso la vita.
Ora quando dico che per tentare di arginare questa deriva serve buon senso e un minimo di conoscenza non lo dico tanto per dire ma perche credo che ci sia un grosso problema anche tra chi vorrebbe che le cose migliorassero sia nel paese che in generale.
Ora faccio un ragionamento facendo finta che parlo da solo cosi non rimprovero nessuno:
Io sono un dipendente privato, prima ero un artigiano, e lo prendo nel culetto da anni e quindi non avrei interesse a difendere un lavoratore pubblico visto che rancore per rancore visto che io me la passo di merda se siamo in due mi sento meglio invece difendo il lavoratore pubblico, malvolentieri, ma lo difendo.
Perche?
Perche l tua affermazione è falsa e proprio per via del moltiplicatore che il debito non scenderà e sicuramente non scenderà nei riguardi del pil che ti esploderà in faccia visto che il pil collasserà( grecia docet)
Qua abbiamo diversi problemi concatenati:
Il primo che il debito non è in valuta sovrana e quindi è in valuta estera e quindi o la guadagni o puoi fallire o possono farti fallire.
Nessuno al mondo è MAI fallito con un debito in valuta sovrana perche se serve è monetizzabile( se serve)
Secondo problema è il movimento dei capitali e delle merci .
Il mondo per alcuni è diventato un unico paese per altri è rimasto come prima, per i salariati occidentali è solo merda in faccia ogni giorno.
Il capitale cerca la rimunerazione quindi quelli che dicono dobbiamo attirare capitali esteri è un coglione perche gli utili quando va bene e le aziende quando va male svolazzano da dove provenivano i capitali.
Il secondo problema ne porta in dote un terzo ossia che anche in presenza di una volontà statale di spendere denaro pubblico questo non vorrebbe dire aumentare il lavoro interno al paese.
Lo stato può controllare il primo passaggio di denaro ossia assicurare che il lavoro venga fatto da una ditta italiana o del paese in questione con lavoratori nostrani ma poi lo stato non ha il controllo di come quel reddito venga speso e vi è il fondato sospetto che quel reddito finisca in merci estere e quindi spendi denaro italiano e promuovi lavoro turco o indiano.
Questo ti espone a problema del debito estero che è conclamato sia il problema principale delle crisi e degli inneschi dei fallimenti.
Quindi un paese come italia si trova in queste situazioni ossia il governo oggi ha questa situazione:
Debito alto in valuta estera e quindi rimborsabile solo tramite o tassazione dei cittadini o export o altro debito nella medesima valuta.
Tassi bassi ma inflazione zero, per un debitore non è una buona cosa in quanto a tassi reali non è detto che risparmi infatti il debito cresce inesorabilmente e economia va di merda.
Non puoi tagliare la spesa perche collassa il pil e il deficit pil esplode e non puoi stampare denaro e fare opere pubbliche perche non avendo una moneta sovrana ti indebiti con estero e non aumenti il lavoro nel paese ma sicuramente inneschi un rialzo del debito estero.
Quindi, concludendo, o ci sia renzi o il padreterno in questo contesto finirai come la grecia o argentina o messico di qualche decennio fa.
Ora perche hanno accettato i cojones che ci governano un sistema dove non hai scampo se non ritornare alle origini della miseria cioè la vita che faceva mia nonna ossia una vita di stenti da serva?
Perche ritengono di guadagnare da questo evento nefasto come lo fece questo signore:
http://www.borsaeimmobili.com/archivio/ricchezza/come-e-diventato-ricco-carlos-slim-helu_604.html
E la storia di oggi è la medesima del messico di allora.
La classe media se non si trova una soluzione condivisa scomparirà nel breve termine poi sarà solo odio sociale e scontri con gli immigrati che furbamente hanno fatto arrivare in ogni dove per distruggere le identità nazionali.
Molti di quelli che oggi si sentono furbi perderanno tutto, perche in questo gioco vincono pochissimi e tutti gli altri perdono alla grande.
La unica consolazione è che tutti siamo destinati a morire anche loro con i loro miliardi di miliardi .

kry
Scritto il 19 Marzo 2016 at 08:14

si­gnor po­ma­ta@fi­nan­zaon­li­ne,

Grazie per le spiegazioni. Ciao e buon fine settimana.

stanziale
Scritto il 19 Marzo 2016 at 08:17

signor pomata@finanzaonline,

Sono d’accordo con la ricostruzione tua/Bagnaiana/Quarantottiana, salvo il fatto che, proprio per quello che hai scritto, le prospettive dell’epoca di tua nonna e dei suoi figli piccoli erano molto migliori di quelle degli italiani di oggi! Un popolo di servi, di camerieri, ecco quello che siamo oggi. A questo riguardo posto un articolo sul futuro delle banche italiane piu’ piccole, quelle ancora non in mani straniere, ma che lo diventeranno come scrivo da anni http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/3/19/SPILLO-Bpm-Banco-Popolare-inizia-la-festa-delle-Opa-ma-l-Italia-non-e-invitata-/689197/
da leggere in particolare le ultime 7 righe.

ilribassista
Scritto il 19 Marzo 2016 at 10:17

Ho trovato un bell’articolo http://lastella.altervista.org/sovrappopolazione-e-il-finanziamento-della-3-guerra-mondiale-loperazione-barbarossa-2/
Ci sono alcuni passaggi interessanti
Buona lettura e buon fine settimana

signor pomata
Scritto il 19 Marzo 2016 at 18:08

stan­zia­le@fi­nan­za,
Per prima cosa non è una ricostruzione di nessuno.
Lo dirà bagnai o quarantotto ma il problema è che lo dice la letteratura scientifica e la storia degli ultimi secoli.
Sta scritto nei libri, gli stessi libri che determinati professori conoscono a menadito ma che all” occorrenza ignorano.
Sta scritto nella storia del sud america tale e quale a quella che oggi avviene in europa.
Poi dire che mia nonna e i suoi 11 fratelli e dei suoi 4 figli era una epoca con migliori prospettive è da ridere.
La guerra era finita da poco, il pasto era una salsiccia sotto olio con pane secco e mio nonno è morto per una insufficienza venosa alle gambe.
Mio padre campava scavando le buche per mettere i pali delle vigne e lavorava la terra del curato che al momento del raccolto si fotteva la metà più qualche pollo.

stanziale
Scritto il 19 Marzo 2016 at 20:51

signor pomata@finanzaonline,

Si, scusa se ho urtato la tua sensibilita’ non conoscendo la situazione specifica, ma quello che volevo dire e’ che generalmente all’epoca sapevano che il giorno dopo sarebbe stato migliore del giorno prima. Ora invece e’ il contrario. Tant’e’ che nel 2015 altri 100000 giovani hanno abbandonato l’italia.

aorlansky60
Scritto il 21 Marzo 2016 at 09:11

@ Signor Pomata

Con questo colgo l’occasione per riallacciarmi con quanto postato da Aorlansky60 ” il Debito pubblico scenderà anche se non ci sarà crescita” , l’unico modo per farlo è licenziare un pò di dipendenti pubblici.

veramente non ho mai scritto questo;

evidentemente c’è un malinteso : o che non mi sono spiegato bene(ma non credo) o che hai capito male interpretando dal mio scritto;

che “il Debito pubblico scenderà anche se non ci sarà crescita” non l’ho detto io ma il min. padoan

io, in completo disaccordo con questi, ho scritto invece che “Il deb pubbl italiano non potrà mai calare senza una crescita adeguata e significativa.”

Non ho mai detto o scritto che per far diminuire il livello di deb pubbl italiano occorre licenziare un pò di dipendenti pubblici

quello che invece scrivevo e sostengo[energicamente] è che nei sistemi regolatori della [troppo]COMPLESSA macchina burocratica statale italiana, a differenza di altri paesi, si annidano una serie elevatissima di parassiti (vedi enti di svariata natura) che per essere mantenuti (loro con i propri privilegi acquisiti e consolidati nel tempo) succhiano e sottraggono ingenti risorse alla Stato che alla fine pesano come un macigno sul bilancio; da qui, per mantenete in equilibrio la delicata faccenda dei conti pubblici, lo Stato non può che operare in un unica direzione : prendere cioè i soldi necessari da dove sa di poterli trovare facilmente e subito,
vale a dire :

1)dal settore del lavoro privato (imprese e dipendenti) tassando quest’ultimi ad un livello che è ai più alti d’Europa,
e
2)dal settore dei pensionati italiani che si vedono nel proprio trattamento un livello elevato di prelievo fiscale che NON HA EGUALI IN EUROPA;

pazienza per questo, se come ritorno per quello che paghiamo, alla fine noi cittadini italiani avessimo servizi dalla qualità paragonabile a quelli di Danimarca Svezia o Finlandia(tanto per citare i campioni riconosciuti a livello EU in materia di servizi ai cittadini), invece ci ritroviamo servizi INFIMI assolutamente di BASSA QUALITA’ e con questo ho detto tutto.

poi ci sarebbe anche da parlare di tutta la serie delle soc partecipate dello Stato, altre macchine succhia risorse pazzesche : quando Cottarelli allora commissario straord alla spesa, interrogato a proposito dalla stampa, rispose loro che “non se ne conosce il numero preciso, sappiamo che dovrebbero essere un pò più di 8000…” ti dà l’esatta idea della follia di cui stiamo parlando; ma come, stiamo scherzando? un uomo ai vertici dello Stato -come lo era Cottarelli per l’incarico rivecuto- non può e/o non riesce a conoscere l’ESATTO NUMERO di QUESTE SOCIETA’ ???… perchè molte di queste hanno i loro ovvi motivi per restare celate all’occhio dell’attenzione, e perchè molte di queste società rifiutano di dare i propri bilanci (anche perchè in certi casi il loro statuto non lo prevede) alla ragioneria dello Stato???

dai su, non scherziamo; finchè verrano mantenute simili situazioni [di privilegio, per enti e persone che non svolgono un ritorno effettivo per la comunità, se non esclusivamente per se stessi], più di altri paesi il nostro non potrà che continuare a rimanere uno Stato colabrodo.

Se si potesse effettuare un controllo capillare sui livelli di stipendi che godono innumerevoli soggetti inquadrati negli enti pubblici italiani, in particolare Comuni Regioni (che assorbiranno il personale delle Province in via di taglio) e soc partecipate, e poi ci fai la somma, non è errato immaginare un totale iperbolico per cui alla fine ti chiedi [e ti spieghi] il senso per cui lo Stato italiano è in continua emergenza nel dovere tamponare falle di spesa che emergono da ogni dove e perchè non ha risorse per finanziare ciò che veramente servirebbe al ns paese per ripartire, cioè un poderoso piano di opere pubbliche :
NON IL PONTE SULLO STRETTO, PER FAVORE!!! , ma opere necessarie sull’intero panorama nazionale e non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta a partire dal
1) contenimento del dissesto idro-geolgico
2) adeguamento sismico per la maggiorparte delle abitazioni private e degli edifici pubbl in particolare SCUOLE

kry
Scritto il 21 Marzo 2016 at 09:59

aor­lan­sky60,

Ciao , quanto da te riportato è opera mia. Non ho detto che avevi scritto solo postato che per me è diverso, mentre ” occorre licenziare un po di dipendenti pubblici ” è un mio pensiero che diventa ( per me ) conseguentemente ” matematico ” alle affermazioni di Padovan.
Mi scuso per il disguido che è comunque servito per ulteriori approfondimenti.
Grazie. Ciao.

dante5
Scritto il 21 Marzo 2016 at 10:52

ilribassista@finanza,
Se Aorlansky è parmigiano ed è dall’altra parte dell’Enza, io sono …Ma sì, hai indovinato!
E te d’indo’ et?
Sulla questione delle teste quadre, c’è un’origine storica rispettabilissima e risale al XIII. secolo…se ti interessa te la racconto…

dante5
Scritto il 21 Marzo 2016 at 11:28

signor pomata@finanzaonline:

Perche ritengono di guadagnare da questo evento nefasto come lo fece questo signore:
http://www.borsaeimmobili.com/archivio/ricchezza/come-e-diventato-ricco-carlos-slim-helu_604.html
E la storia di oggi è la medesima del messico di allora.
La unica consolazione è che tutti siamo destinati a morire anche loro con i loro miliardi di miliardi .

Veramente, da amico personale e sostenitore del prof. Bagnai dissento dalla tua interpretazione.
Se veramente è questo il modo in cui il sig. Slim si è arricchito tanto di cappello. Che colpe gli imputi?
“Aveva i soldi perché li ha risparmiati fin da bambino, con investimenti oculati in titoli di stato, ecc.”. Nella sua versione più pulita, questa è l’economia di mercato fin dai tempi di Adam Smith, in cui l’accumulo del risparmio è la condizione necessaria per l’effettuazione degli investimenti e un calo del saggio di risparmio significa un calo degli investimenti, come dovremmo ben sapere dall’esperienza diretta. Noi critichiamo il neoliberismo, che è una variante un po’ diversa, ma non l’economia di mercato, giusto? Altrimenti non bisogna invocare Bagnai, che afferma ad ogni piè sospinto che lui parla “dell’economia di mercato, perché è l’unica che conosco”. Se vogliamo parlare di altro allora bisogna andare nella sua forma un po’ più nobile direttamente a Karl Marx, che bisogna comunque sempre leggere ed era un grandissimo pensatore e studioso, ma si manteneva in un modo un po’ meno nobile di Slim, ossia campava in esilio a Londra con l’eredità della moglie baronessina, che derivava direttamente da secoli di sopraffazioni e ruberie legalizzate ai danni di poveri contadini renani…
Cosa si può imputare d’altro a Slim? Che ha “buone relazioni” con i politici messicani? Conoscete forse qualche imprenditore non solo grande o grandissimo (come dimensione), ma anche piccolo e piccolissimo che non le abbia? Mi guardo attorno nella mia dimensione molto locale, dove per molti decenni ha dominato un partito che ufficialmente si richiamava a Marx ma “nella pratica” veniva facilmente a compromessi con gli “odiati” padroni (purché non osassero contraddire la retorica ufficiale…) e non ne vedo.
E si può forse imputare a Slim di aver disinvestito in Messico e di non aver redistribuito ricchezza nel suo Paese, certo nel modo in cui viene redistribuita la ricchezza in Messico, che è un po’ diverso da quello della Scandinavia, ma non credo molto diverso da quelli dell’odiato vicino a nord?!
L’imprenditore “santo” non esiste, perlopiù, e se esiste ne diffiderei alquanto. Smith ammoniva “Non è dalla benevolenza del birraio o del fornaio che mi aspetto il modo di procurarmi la cena, ma dalla cura che essi hanno per i loro interessi”. Aveva forse torto?
Dobbiamo contare sui “buonisti” alla Adriano Olivetti per far andare avanti l’economia (e quindi il mondo, come ammoniva Marx stesso)? Mi permetto di diffidarne alquanto, visto che poi il successore del medesimo è uno squalo tra i peggiori mai visti anche sulla problematica scena italiana…a meno che chi non condivide non si abbeveri quotidianamente dalla fonte di Repubblica!

aorlansky60
Scritto il 21 Marzo 2016 at 12:31

kry@​finanza,

ciao KRY

non avevo capito (evidentemente non avevo letto tutto il seguito del discorso, sorry)

lascia perdere le scuse, non ne hai bisogno, so benissimo che sei una persona seria e corretta;
questo detto anche a tutti gli altri che ho il piacere di frequentare qui.
🙂

aorlansky60
Scritto il 21 Marzo 2016 at 12:37

Dante5,

ah perbacco, anche qui la disamina “parma reggio”,
posto quanto appena detto in un altra parte :

parmigiano solo d’adozione (nato all’estero da gen ita); ora parmense (per chi conosce la distinzione tra “parmigiani” e “parmensi”);
non ho mai compreso l’antagonismo tra parma e reggio, salvo poi notare che in tutta italia la faccenda dei campanili è simile,
e allora pazienza; un particolare che -secondo me- ha ostacolato [anzichè favorire] il ns paese.

aorlansky60
Scritto il 21 Marzo 2016 at 14:24

@ Kry

…e relativo link “ferrovie sud-est” :

che dire ???
quanti anni sono, ormai, che emergono simili stillicidi sul [pessimo] uso delle risorse pubbliche ???

adesso lasciamo stare che siano “a nord piuttosto che a sud”, tanto, alla fine,

come diceva un saggio : “è la somma che fà il totale” che poi va a incidere sui bilanci statali;

credo che se opportunamente censite -e di certo lo sono- ci sarebbe materiale sufficiente per scrivere un libro (direi un tomo di peso consistente per num di pag) sulle “cattedrali nel deserto” iniziate in Italia e mai portate a termine (per ovvi motivi: che non servivano al bene comune quando progettati, se non solo al bene per pochi, ci siamo capiti…)

Non vorrei tediarvi ulteriormente, ma quando si parla di questo argomento non può non emergere il capolavoro assoluto “made in italy” delle opere incompiute (anzi in questo caso nemmeno mai iniziate), senza neppure il bisogno di essere nominato :

il ponte sullo stretto [di Messina]

soli i numeri al pensiero pungono come una spina al fianco [del contribuente italiano medio] :

la costituzione della Società Stretto di Messina Spa venne autorizzata dal Parlamento con apposito Dl n.1158 del 17.12.1971 (millenovencentosettantuno)

Passarono dieci anni prima che la società fosse effettivamente costituita. Era il 1981.
Il capitale venne versato per il 51% dalla società Italstat dell’Iri e
dalle Ferrovie dello Stato, Anas, Regione Sicilia e Regione Calabria per il 12,25% rispettivamente ciascuno.

Da allora, in quella società pubbl, è transitato un esercito di dirigenti e semplici dipendenti : dall’ultimo dato a dispozione -come si può intuire sono piuttosto documentato sull’argomento- nel 2011 (prima dell’arrivo del gov monti) a libro paga figuravano 13 dirigenti e 83 dipendenti, molti dei quali assunti nel 1981, gente che si è costruita un eccellente carriera professionale fondata sul nulla -se non sulle consulenze generosamente erogate ad amici e parenti- con contributi regolarmente versati a formare una pensione niente male. Direi che solo in italia si riesce a concepire ed attuare simili progetti, basati sulla seguente filosofia :

Tu crea un problema, credibile o meno (non preoccuparti, tanto siamo in italia),
nomina una commissione straordinaria appositamente decretata alla sua risoluzione,
ma bada bene di non risolverlo mai,
anzi alimenta in continuazione l’eco di quel problema,
in modo che cresca con esso la convinzione che debba essere risolto,
anche se praticamente alla fine, esso non servirà a nulla (sic)…

Il ponte sullo stretto, cancellato dal programma “grandi opere” per volere del gov monti (forse l’unica cosa positiva che quel governo ha fatto) ha fatto perdere nel frattempo le tracce della gigantesca quantità di soldi pubbl stanziati in 30anni(!!!) per il suo progetto, più volte visto rivisto e rivisto; la società spa è stata posta in liquidazione nel 2012 (ma le ultime notizie la danno ancora in vita, come molte altre società pubbliche -per lo più del sud- che si sono viste cancellare i contributi dello Stato negli ultimi 20anni ma che ancora stranamente risultano in essere nel censimento delle soc pubbliche statali); l’unica cosa certa sono le [ingenti] somme richieste dalle società private coinvolte nei lavori, che hanno fatto causa allo Stato italiano per mancata realizzazione dell’opera una volta ricevuti gli appalti : oltre al danno anche la beffa, si potrebbe dire…

dante5
Scritto il 21 Marzo 2016 at 15:14

aorlansky60:
Dante5,

ah perbacco, anche qui la disamina “parma reggio”,
posto quanto appena detto in un altra parte :

parmigiano solo d’adozione (nato all’estero da gen ita); ora parmense (per chi conosce la distinzione tra “parmigiani” e “parmensi”);
non ho mai compreso l’antagonismo tra parma e reggio, salvo poi notare che in tutta italia la faccenda dei campanili è simile,
e allora pazienza; un particolare che -secondo me- ha ostacolato [anzichè favorire] il ns paese.

Caro Aorlansky, perfettamente d’accordo su tutto. Rispondevo solo al “Ribassista” che in altro thread mi chiedeva da che parte dell’Enza ero e se ero “testa quadra” o “testa tonda”. “Parmense”: capisco bene la distinzione (per inciso sono nato a Parma per esigenze ospedaliere, figlio di un reggiano di provincia e di una parmense). Bene così. Un caro saluto

silvio66
Scritto il 21 Marzo 2016 at 18:33

Mi ero illuso che lo fosse….purtroppo i sogni sono finiti e ora speriamo solo che ritorni sotto trenta…

icebergfinanza
Scritto il 24 Marzo 2016 at 13:35

Per gli amici di Machiavelli un millimetrico … Leonardo Moment! https://twitter.com/icebergfinanza/status/712980465674817536

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