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AMERICA: SUPER TUESDAY!

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

Davvero un quadro idiliaco quello che si presenta all’orizzonte della guida del cosidetto “destino manifesto” americano, si perchè il sogno è infranto e ora non resta che il destino. Un destino che prende il nome di un miliardario qualunque giusto per ricordare a tutti chi comanda in America o di una donna qualunque di una famiglia che tanti danni ha già fatto in questi anni in America.

Si,  Clinton,  perchè se nessuno lo ricorda il via libera alla deregulation, all’innesco che ha fatto detonare la Grande crisi del 2008, l’ha dato proprio la firma sulla Gramm–Leach–Bliley Act   che ha cancellato la Glass–Steagall Act of 1933 ovvero al proliferare di un numero impressionante di psicopatici nel sistema finanziario americano.

Sanders ha ancora qualche speranza per la matematica, ma la matematica non fa rima con la manipolazione sistematica e quotidiana a cui è soggetto il popolo americano e quindi il destino è già segnato.

A proposito di manipolazione vi lascio una semplice riflessione grafica attraverso alcuni sottoindici regionali a partire dai primi tre sulla reale attendibilità del dato uscito ieri dal settore manifatturiero americano ISM, dove si parla già di bottom mantre quelli di Markit, ovvero una ditta di rilevazione privata e quindi non istituzionale si esprimo così…

“Ogni indicatore, dalla produzione, portafoglio ordini ed esportazioni all’occupazione, sta accendendo una luce d’allarme sullo stato di salute del settore manifatturiero”, indica Markit in un nota. Gli esperti avvertono che se la domanda non registrerà una ripresa la pressione sulle imprese manifatturiere aumenterà nei prossimi mesi con probabili effetti negativi sull’occupazione e sulla produzione.

E invece ieri l’indice “istituzionale” ha sorpreso in positivo, chissà come mai!

ISM 2016/03/01

Gli ultimi dati dei tre più importanti indici manifatturieri regionali americani quelli del distretto di Chicago, Philadelphia e New York e tralascio quello di Dallas e Richmond per carità di patria…

New York…

United States NY Empire State Manufacturing Index

Chicago sceso addirittura intorno a 47…

United States Chicago PMI

…e Philadelphia …

United States Philadelphia Fed Manufacturing Index

Ora è naturale che in un pollaio qualunque sia il mangine offerto è festa grande, un pollo ha solo un unico destino, ovvero quello di finire arrosto.

Noi siamo fuori dal giugno dello scorso anno e ci siamo goduti lo spettacolo insieme ai nostri tesorucci. Ieri mister Greenback non era affatto d’accordo con tutto questo entusiasmo!

Ieri qualcuno si è esaltato perchè la spesa per costruzione è salita del 1,5 %, ma si tratta solo di spesa pubblica per infrastrutture, nel settore residenziale calma piatta ovvero nulla solo un misero 0,2%

[Chart]

Thanks to Econoday

A noi i porta solo che dalla Cina all’Europa il settore manifatturiero è in recessione, ovunque, pure in America, si il decoupling “demenona” per eccellenza e udite, udite il PMI manifatturiero della Germania è in contrazione per il QUINDICESIMO MESE CONSECUTIVO!

tle Date di pubblicazione
Nikkei South Korea Manufacturing PMI (Korean) 02 marzo 2016 01.30
Nikkei South Korea Manufacturing PMI 02 marzo 2016 01.30
JPMorgan Global Manufacturing PMI 01 marzo 2016 16.00
Markit Mexico Manufacturing PMI 01 marzo 2016 15.30
Markit Mexico Manufacturing PMI (Español) 01 marzo 2016 15.30
Markit US Manufacturing PMI 01 marzo 2016 14.45
RBC Canadian Manufacturing PMI (Français) 01 marzo 2016 14.30
RBC Canadian Manufacturing PMI 01 marzo 2016 14.30
Markit Brazil Manufacturing PMI 01 marzo 2016 13.00
Markit Brazil Manufacturing PMI (Português) 01 marzo 2016 13.00
Markit / CIPS UK Manufacturing PMI 01 marzo 2016 09.30
Markit Eurozone Manufacturing PMI (Français) 01 marzo 2016 09.00
Markit Eurozone Manufacturing PMI (Italiano) 01 marzo 2016 09.00
Markit Eurozone Manufacturing PMI (Deutsch) 01 marzo 2016 09.00
Markit Eurozone Manufacturing PMI 01 marzo 2016 09.00
Markit Eurozone Manufacturing PMI (Español) 01 marzo 2016 09.00
Markit Greece Manufacturing PMI (Ελληνικά) 01 marzo 2016 09.00
Markit Greece Manufacturing PMI 01 marzo 2016 09.00
Markit / BME Germany Manufacturing PMI (Deutsch) 01 marzo 2016 08.55
Markit / BME Germany Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.55
Markit France Manufacturing PMI (Français) 01 marzo 2016 08.50
Markit France Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.50
Markit / ADACI Italy Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.45
Markit / ADACI Italy Manufacturing PMI (Italiano) 01 marzo 2016 08.45
Markit Czech Republic Manufacturing PMI (Čeština) 01 marzo 2016 08.30
Markit Czech Republic Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.30
Markit Spain Manufacturing PMI (Español) 01 marzo 2016 08.15
Markit Spain Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.15
NEVI Netherlands Manufacturing PMI (Dutch) 01 marzo 2016 08.00
NEVI Netherlands Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.00
Markit Poland Manufacturing PMI (Język Polski) 01 marzo 2016 08.00
Markit Poland Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.00
Istanbul Chamber of Industry Turkey Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.00
Istanbul Chamber of Industry Istanbul Manufacturing PMI 01 marzo 2016 08.00
Istanbul Chamber of Industry Turkey Manufacturing PMI (Türkçe) 01 marzo 2016 08.00
Istanbul Chamber of Industry Istanbul Manufacturing PMI (Türkçe) 01 marzo 2016 08.00
Investec Manufacturing PMI Ireland 01 marzo 2016 06.00
Markit Russia Manufacturing PMI 01 marzo 2016 06.00
Markit Russia Manufacturing PMI (Русский язык) 01 marzo 2016 06.00
Nikkei India Manufacturing PMI 01 marzo 2016 05.00
Nikkei Vietnam Manufacturing PMI (Vietnamese) 01 marzo 2016 04.00
Nikkei Vietnam Manufacturing PMI 01 marzo 2016 04.00
Nikkei Malaysia Manufacturing PMI 01 marzo 2016 03.30
Nikkei Indonesia Manufacturing PMI 01 marzo 2016 03.00
Nikkei Indonesia Manufacturing PMI (Malay) 01 marzo 2016 03.00
Nikkei Taiwan Manufacturing PMI (Chinese (Mandarin)) 01 marzo 2016 02.30
Nikkei Taiwan Manufacturing PMI 01 marzo 2016 02.30
Nikkei Japan Manufacturing PMI 01 marzo 2016 02.00
Nikkei Japan Manufacturing PMI (日本語) 01 marzo 2016 02.00
Caixin China General Manufacturing PMI (Chinese (Mandarin)) 01 marzo 2016 01.45
Caixin China General Manufacturing PMI

Non credo siano in molti quelli che si possono permettere di attendere il “super giovedì” di Mario Draghi con tranquillità, noi non abbiamo fretta, lo spettacolo è solo all’inizio è durerà quattro lunghi anni.

A proposito di manipolazione mediatica ieri “el ciacera” ha rilasciato l’ennesima dichiarazione da statista de noantri, si quello che guarda alla prossima generazione degli amici suoi, tra Boschi e BCC toscane…

“Con questo Governo le tasse vanno giù, gli occupati vanno su, le chiacchiere dei gufi invece stanno a zero.”

“… i dati mostrano che l’Italia è tornata, i gufi stanno a zero non lasceremo mai Paese in mano ai catastrofisti “

Noi purtroppo lo abbiamo lasciato in mano ai dilettanti, quelli che si esaltano per lo zero virgola.

Ricapitolando, la previsione era per lo 0,7% di crescita, poi è salita allo 0,8% poi la delusione solo 0,6 % quando si parlava addirittura del 1 % poi il dato definitivo di nuovo 0,7 % rivisto ieri dall’Istat degli amici tuoi allo 0,8 %.

Prima di lasciarvi alla successiva lettura e sare il merito al “ciacera” vi ricordo solo quello che è accaduto negli ultimi due anni arrotondando per difetto…

PETROLIO MENO 60 %

EURO SVALUTATO DI OLTRE IL 20%

QUANTITATIVE EASING E TASSI A ZERO!

FLESSIBILITA’ a GOGO

Anche MENONA la feva nar el Pil cossi…

Tasse giù, occupati su, investimenti ed export in crescita, deficit in calo, boom di incassi dalla lotta all’evasione fiscale, impennata vertiginosa di mutui. E poi statistiche “impressionanti”, numeri “record”, dati “meglio delle previsioni”. Vista da Palazzo Chigi l’economia italiana sembra godere di ottima salute. Il premier, con una lunga nota su Facebook, ha colto l’occasione dei nuovi dati diffusi oggi dall’Istat per “fare chiarezza sui veri numeri della nostra economia”, mettendo in fila tutti i segnali della ripresa targata Renzi. Ma dietro i trionfalismi del presidente del Consiglio si nascondono anche diverse ombre.

pil

Scrive il premier che la crescita certificata oggi dall’Istat per il 2015, +0,8%, è stata “meglio delle previsioni”. Che il Pil sia superiore alle aspettative, va da sé, dipende tanto dal dato sul prodotto interno lordo in sé stesso, quanto dalla scelta delle previsioni con cui lo si confronta. Ad aprile, nel documento di economia e Finanza, l’asticella della crescita era stata fissata prudentemente a +0,7%, salvo poi essere rivista in corso d’anno, a settembre, allo 0,9%. Quindi ad ottobre Renzi si è sbilanciato ad immaginare una crescita dell’1%. Infine, a dicembre, l’Istat ha diffuso un dato di crescita più basso (+0,7%), salvo poi correggerlo nuovamente oggi (+0,8%), grazie anche al fatto che il 2015 conta tre giorni lavorativi in più rispetto all’anno precedente, portando appunto a un aggiustamento dello 0,1%. Per fare un rapido confronto, l’economia dell’Eurozona è cresciuta nel 2015 dell’1,9% e l’Italia tra i 28 Paesi della Ue si trova al 25esimo posto, seguita soltanto da Austria (+0,7%), Finlandia e Grecia (0).DATI RACCONTATI E DATI REALI DELLA RIPRESA – La verifica di Huffpost su Pil, tasse, occupazione, fisco (di F. Bini)

, Buona Consapevolezza!

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13 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 2 Marzo 2016 at 12:36

IcebergFinanza said :

Si, Clinton, perchè se nessuno lo ricorda il via libera alla deregulation, all’innesco che ha fatto detonare la Grande crisi del 2008, l’ha dato proprio la firma sulla Gramm–Leach–Bliley Act che ha cancellato la Glass–Steagall Act of 1933 ovvero al proliferare di un numero impressionante di psicopatici nel sistema finanziario americano.

🙂

esatto!

che dirti, Capitano ?

oltre tutto [di buono] che ti è già stato [giustamente] tributato,
sei decisamente uno preciso e metodico, complimenti. E grazie.

Farebbero bene [tutti quanti] a leggerti.

signor pomata
Scritto il 2 Marzo 2016 at 13:51

Come detto ieri conta solo quello che interessa a loro e contano solo i numeri che dicono loro.
Se siamo in depressione o recessione ma loro dicono che le cose non vanno poi cosi male e in questo contesto riescono a manipolare i mercati che del resto sono cosa loro noi che possiamo fare??
La settimana scorsa mi sono imbattuto in un imprenditore calzaturiero, uno di quelli che dal produrre in india e vendere in italia ci ha tirato su un impero.
Come fai a fargli capire che lui è uno dei pochi ma che centinaia di suoi compagni di impresa sono o falliti o suicidi??
Lui chiaramente pensa a lui, il punto è che noi anche sapendo chi pensa a noi??
Io andrea lo apprezzo ma continuo a non capire a cosa serva comprendere la reale situazione se poi non si può incidere in alcun modo sul futuro.
Non posso pensare che mi salverò da quello che ci è davanti solo tentando di racimolare qualche soldo con i mercati perche come detto i mercati sono affare loro e non si ruba a casa di ladri.
Resta solo il magone di aver capito la fine ma di non poter far altro che aspettare con dignità.

silvio66
Scritto il 2 Marzo 2016 at 14:07

Ciao Andrea,
Viviamo il teatro dell assurdo dove tutto è sfacciata propaganda. Gli stessi partiti e in molti casi le stesse persone che hanno sostenuto monti e letta sono esattamente quelle che sostengono ora renzi. Falliti che nonostante i palesi insuccessi mettono una faccia nuova e mantengono il potere. Sono convinti di essere invincibili. Hanno tutti media dalla loro parte e nessuno può scalzarli perché nessuno ha convenienza a farlo. Se sei li sai cosa devi fare. Lo hai imparato nelle segreterie di partito ben prima di approdare in parlamento. D’altronde da quando berlusconi ha cambiato la legge elettorale sono le segreterie che gestiscono i voti mica gli elettori. Una trappola senza uscita che dura dal 2008. Mi sentirei invincibile pure io. L atto finale della farsa lo vedremo alle prossime politiche quando torneranno a dividersi presentandosi come poli alternativi. Il cuore mi da speranza ma la ragione mi suggerisce che riusciranno a farsi votare ancora.

phitio
Scritto il 2 Marzo 2016 at 15:57

Il PIL e’ risultato essere +0.8% perche’ hanno cambiato l’anno di riferimento, usandone uno che era andato peggio.
Grazialcavolo, direbbe la satira

Inoltre di questo +0.8, la variazione scorte assomma ad uno stratosferico 0.5%. Insomma siamo soprattutto ricchi di magazzini pieni di merce, sopratuttto oautomobili direi.

il resto delle attivita’ economiche quindi hanno dato un 0.3%, che a casa mia ha l’effetto nutritivo di una tisana alla menta o poco piu’.

ilcuculo69
Scritto il 2 Marzo 2016 at 16:14

Finchè il popolo americano voterà Donald Trump pensando di essere Donald Trump, perchè il suo elettorato è costituito prevalentemente da bianchi poveri…
allora non c’è speranza, e Sanders contro un Trump rischierebbe pure di perdere….

apprendista
Scritto il 2 Marzo 2016 at 16:15

scusate come al solito sono un po duro ma cosa significa la frase scritta dal capitano su twitter:
Tutto pronto per la grande strambata… e relativo grafico eur/usd in fas3e discendente ?
Grazie a chi vorra’ aiutarmi capitano compreso
Saluti

stanziale
Scritto il 2 Marzo 2016 at 19:04

precisazione dell’abi: non c’e’ rischio di avere la casa pignorata. Infatti non c’e’ il rischio, e’ una certezza. Ma no pignorata, subito venduta -se con un mutuo piccolo- a 2 euri alle multinazionali. il governo ci tiene a precisare: pronte correzioni alle 7 rate mesili. Diventeranno 8 , immagino .http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-03-02/mutui-patuelli-abi-non-c-e-rischio-avere-casa-pignorata-governo-pronti-correzioni-150729.shtml?uuid=ACQ94xfC

stanziale
Scritto il 2 Marzo 2016 at 19:28

@lorepi . Ciao. Forse tu hai una srl e puoi scaricare i costi, comprare/rivendere, ti puoi salvare in angolo….ma per il povero cristo italiano medio, saranno tempi durissimi e di ancora accentuati ribassi sull’immobiliare, perche’ voluto. Ancora un articolo sui pignoramenti http://www.ilcittadinoonline.it/news-dal-mondo/adubef-esproprio-dopo-7-rate-non-pagate-il-governo-ritiri-il-decreto-capestro/

kry
Scritto il 2 Marzo 2016 at 23:30

stan­zia­le@fi­nan­za,

http://aiutomutuo.finanza.com/2016/02/27/lesproprio-sui-mutui-lennesima-legge-scritta-dalle-banche/

il titolo dice già tutto … forse è anche il perchè Bersani è durato poco.

kry
Scritto il 4 Marzo 2016 at 01:23

Op op op somarello guarda guarda come il dato è bello ….
http://www.tradingeconomics.com/united-states/services-pmi

https://www.youtube.com/watch?v=VDMbn5IEmFY

dante5
Scritto il 4 Marzo 2016 at 16:36

kry@finanza:
stan­zia­le@fi­nan­za,

http://aiutomutuo.finanza.com/2016/02/27/lesproprio-sui-mutui-lennesima-legge-scritta-dalle-banche/

il titolo dice già tutto … forse è anche il perchè Bersani è durato poco.

Io non lo rimpiango di certo. Se avesse potuto governare, avrebbe terminato in un amen il lavoro di Monti

kry
Scritto il 4 Marzo 2016 at 22:04

dan­te5@fi­nan­za,

Dante grazie veramente per la tua opinione.
Il fatto che le banche ora siano costrette a subire il lavoro delle surroghe e/o rinegoziazioni mi creava dei forti dubbi sul fatto che avesse fatto qualcosa di positivo e contro le banche.
Mentre riguardo a Monti mi stò convincendo sempre più che mai si sarebbe/ro aspettato/i che distruggendo la domanda interna l’italia avrebbe reagito ( almeno con la bilancia commerciale positiva ) come i gatti con sette vite … nella speranza di non essere arrivati a sette.

kry
Scritto il 4 Marzo 2016 at 23:03

Davvero un quadro idiliaco quello che si presenta all’orizzonte americano, si perchè il sogno è infranto e ora non resta che il destino. Un destino che come ogni dato ci dimostra che il Pil non può che volar

http://www.tradingeconomics.com/united-states/exports

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