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ROGOFF E REINHART…LEGGENDE METROPOLITANE CERCANSI!
Nell’ articolo di ieri parlando più di inflazione e debt deflation ho riportato il fatto che in questi anni Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart sono stati due delle nostre migliori stelle polari.
Ieri sul NYT ci si chiede Is 90% Really a Sovereign-Debt Red Line – WSJ Blogs – Wall Street … se è davvero la linea maginot del 90 % del debito in rapporto al pil, un serio indicatore di rischio per la crescita. Un nuovo paper dice di no…
Lascio a voi il tempo e la voglia di leggere di cosa si tratta, aggiungendo solo la risposta ufficiale dei due economisti Reinhart–Rogoff Response to Critique nella quale …
These later papers, by the way, use a variety of methodologies for dealing with non-linearity and also for trying to determine causation. Of course much further research is needed as the data we developed and is being used in these studies is new. Nevertheless, the weight of the evidence to date –including this latest comment — seems entirely consistent with our original interpretation of the data in our 2010 AER paper.
Non ho intenzione di stare qua ad esaminare il sarcasmo immediato di alcuni aderenti alla setta della famigerata MMT o quello di Krugman che nel suo blog da keynesiano sfegatato cerca quotidianamente di sostenere che l’austerità fa male come lo è giustamente in alcune evidenze attuali …
Krugman sostiene che l’edificio intellettuale dell’economia dell’ austerità si basa in gran parte su due pubblicazioni accademiche che sono stati utilizzate dai politici, senza mai essere state adeguatamente controllate perché hanno detto quello che loro volevano sentirsi dire. Uno era il duo Alesina/Ardagna sugli effetti macroeconomici dell’austerità, cosi forse capite da chi prende le idee malsane il buon Monti, la base ideologica della cosiddetta austerità espansiva, approccio tutto sbagliato per misurare gli effetti della austerità demolito dalle ammissioni del FMI. L’altra era appunto la ricerca empirica di Reinhart / Rogoff sugli effetti negativi del debito sulla crescita oltre il 90 % del rapporto debito/pil.
Vi ricordiamo che è nato METEO ECONOMY vi aspettiamo tutti per la nuova avventura su METEOECONOMY per condividere insieme nuove informazioni e analisi non solo economico/finanziarie attraverso la tempesta perfetta.
Una premessa ora è fondamentale. E’ ora di finirla di osservare guerre ideologiche tra diverse scuole di pensiero economico, abbiamo bisogno di ogni contributo per uscire da questo inferno e la soluzione non può essere in alcuna maniera lasciata in esclusiva ad un gruppo di stregoni che ha dimostrato la sua quasi assoluta inadeguatezza prima e durante la crisi a parte qualche rara eccezione soprattutto nel campo dell’economia comportamentale…
Se proprio vogliamo diamo un’occhiata a cosa sta accadendo nei paesi in cui il rapporto debito/pil è oltre il 90 % America compresa che cresce di un anemico 1,8 % medio e gli ultimi dati vedono lo zero virgola in azione.
Per quanto riguarda il nostro Paese mentre qualche cialtrone un giorno si e un’altro ancora anche tra gli economisti urla che l’ Italia farà la fine della Grecia o fallirà domani o doveva fallire ieri, io ho sempre sostenuto che il livello del debito è comunque sostenibile grazie alla durata media e alla media dei tassi attuali anche in presenza di violente escursioni momentanee.
Inoltre due anni fa non certo oggi, un’altra delle mie stelle polari, un certo Robert J Shiller in un post L’ora della verità facilmente consultabile, scrisse su Project Syndacate che che c’è del vero in quello che alle volte gli economisti raccontano sulla soglia del debito ma spesso il pubblico reagisce in modo eccessivo a questi discorsi.
La Grecia ha superato il 150 % e l’America si avvicinerà nel prossimi mesi al 120 % ma quale è la soglia magica oltre la quale di avvia il processo di fallimento se ad esempio oggi il Giappone viaggia ben oltre quota 200 %.
If economists did not habitually annualize quarterly GDP data and multiply quarterly GDP by four, Greece’s debt-to-GDP ratio would be four times higher than it is now. And if they habitually decadalized GDP, multiplying the quarterly GDP numbers by 40 instead of four, Greece’s debt burden would be 15%. From the standpoint of Greece’s ability to pay, such units would be more relevant, since it doesn’t have to pay off its debts fully in one year (unless the crisis makes it impossible to refinance current debt).
Robert ci dice che a seconda di come vogliamo analizzare la situazione l’onere del debito della Grecia potrebbe essere quattro volte tanto o solo un rapporto del 15 % se si considera che il debito non deve essere onorato in un solo anno a meno che la crisi e la speculazione aggiungo io, non rendano impossibile onorare i debiti a breve, rifinanziare il debito corrente.
Queste misure sottovalutano poi i debiti che ogni nazione ha tra i membri della stessa comunità, misure che amplificherebbero ben oltre le percentuali che girano.
Robert si chiede se sia possibile che la gente sia cosi stupida da fossilizzarsi su dei numeri senza andare in profondità, come abbiamo fatto noi in queste settimane, cercando di analizzare più fattori. La risposta è si, lui stesso economista, ammette di fare alle volte lo stesso errore.
Gli economisti legati alla leggenda metropolitana delle aspettative razionali, non potranno mai ammetterlo, ma molte cose che accadono nei mercati sono pura irrazionalità o disattenzione o disinformazione, circa i fondamentali reali, con un focus esagerato sulle fantasie che talvolta popolano i mercati finanziari.
Shiller critica anche la ricerca di Rogoff e Reinhart, nel cui libro si fa riferimento al limite dle 90 % in riferimento al debito una percentuale che secondo Robert sarebbe stata estrapolata arbitrariamente. Ma vi invito a leggere l’articolo direttamente.
La lezione è semplice conclude: bisogna preoccuparsi meno di rapporti di indebitamento e soglie limite e di più della nostra capacità di vedere questi indicatori come artificiali e spesso irrilevanti.
Detto questo la mia libertà intellettuale mi ha sempre permesso di criticare anche le posizioni di coloro che mi hanno aiutato a comprendere meglio di chiunque altro la tempesta perfetta, anche se alcune questioni sono ancora tutte da dimpostrare, ma ciò non significa che se il sottoscritto è stato uno dei pochissimi ad intravvedere da lontano questa depressione le tesi di alcuni economisti siano sempre e comunque carta straccia, il nostro compito è di estrapolarne la parte migliore, cercando sempre e comunque con passione la verità figlia del tempo!
E sino ad ora le nostre scelte ci hanno spesso e volentieri dato ragione!
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Ma poi ci sono i furbacchioni che privatizzano i profitti e socializzano le perdite facendo aumentare il debito pubblico degli stati concorrenti!
è una ennesima conseguenza della crisi in atto. Man mano che peggiora si cerca sempre di più di scaricare i problemi altrove, vuoi attraverso svalutazione come tenta di fare il Giappone, vuoi come fanno i tedeschi che stanno spremendo dall’euro quanto possono e in generale attraverso la manipolazione continua dell’informazione al fine di creare un grande polverone e mettere gli uni contro gli altri al fine di sfuggire alle proprie responsabilità. Non ne siamo certo immuni noi cittadini italiani bravissimi nel trovare 1000 colpevoli, chissà dove eravamo negli scorsi decenni. Mi sembra uno schema che nella storia si è ripetuto continuamente, sembra che solo nel momento dell’olocausto a volte ci si renda conto che il buco nero assorbirà tutti, a volte.
è da 70 anni che gli USA della finanza per non perdere lo status di superpotenza intralciano la Via di Mattei
ora CDP sta pensando che l’ Italia potrebbe diventare un hub metanifero proprio grazie all’ ENI tanto odiata dalle 7 parassitiche sorelle del petrolio
quindi si potrebbe, anche grazie al sostegno russo, aprire a Roma una borsa metanifera e vincolare la moneta al gas, ma non lo shale gas speculato in borsa adesso, ma il gas libero che corre nei due gasdotti
è questa la rivoluzione del futuro
Mattei fu ucciso perchè l’ Eni lavorando sugli idrocarburi era troppo rivoluzionaria
e a volere la sua morte- lo sappiamo da Enrico Cuccia stesso- erano proprio Goldman e Lazard Bank- i bracci armati finanziari delle 7 sorelle…
non è un caso se tremonti, socio di berlusca quando furono siglati gli accordi tra berlusca e putin per south stream, ha detto che solo una rivoluzione energetica avrebbe salvato l’ europa e il mondo da questo strangolamento finanziario… lo sa anche lui che è una guerra energetica tra le talassocrazie atlantiche, parassitiche e finanziarizzate, e la nascente tellurocrazia eurasiatica, manifatturiera e tesa a costruire infrastrutture tra europa, russia e cina…
OT. (ma non troppo, analisi saggia ma senza numeri )
Provo a sintetizzare con questo video del xchè ci siamo ridotti così…
Che grandi UOMINI erano gli Indiani d’America !
http://www.youtube.com/watch?v=PFtLR3oQ4TU
e per rimanere in tema consentimi Andrea linko un tuo articolo che mi era piaciuto molto di “soli” 4 anni fa
http://icebergfinanza.finanza.com/2009/12/19/economia-dello-spreco-armi-di-distruzione-di-massa/
Pensiamoci tutti
saluti
<a href="mailto:gebs74@borse.it">gebs74@borse.it</a>,
Scusatemi, 😳
il post è si OT, ma volevo legarmi all primo intervento di JOHN_LUDD
che parlava di risorse ecc…..
Sorry 😆
By
<a href="mailto:gebs74@borse.it">gebs74@borse.it</a>,
non leggevo il blog ai tempi, è un bellissimo post, non posso che associarmi a quello che vuole dire. Purtroppo viviamo in una grande illusione/inganno/imbroglio che pretende di descrivere il complesso intrecciarsi delle azioni di miliardi di essere umani con dati statistici primitivi come il PIL che ci racconta che più sprechi e consumi meglio è. Nessuna traccia nei pistolotti che giorno dopo giorno gli illuminati come Krugmann ci donano riguardo i costi reali dello sviluppo, dall’inquinamento all’esaurimento delle risorse naturali. Ci si masturba all’infinito sul concetto di denaro, chi lo crea, come e quanto… La superbia e l’aggressività di una ridotta parterre di esseri umani ha imposto questa visione che i limiti che la natura impone spazzerà via senza alcuna pietà.
Zibordi ci spiega i ladri della Fed che hanno orkestrato tutto sul crollo dell’oro, ora tocca allo S&P500!!!
Sul crollo dell’Oro (e dell’Argento) c’è un articolo di Paul Craig Roberts che è stato al Ministero del Tesoro negli anni ’80 ed ora che è in pensione è diventato un dissidente per cui non lo invitano più in televisione e sui grandi giornali americani: “The Fed’s Assault On Gold: “Short Selling” and the Rigging of the Gold Market” che è riassunto in italiano oggi da Maurizio Blondet su Rischio Calcolato.
Blondet riporta i dati a sostegno dell’ipotesi del crollo pilotato e orchestrato dalle autorità (e coincidente, come ho notato ieri anche io, con un attentato terroristico). L’articolo cita tutte le fonti sugli acquisti di oro fisico, monete e lingotti, che negli ultimi giorni indicavano un eccesso di domanda, di compratori cioè il contrario esatto di quello che è avvenuto di colpo sul mercato future dove Merril Lynch ha venduto per conto di qualcuno di colpo 500 tonnellate equivalenti di future
Sul mercato dell’Argento e Oro fisico tutti i dati che puoi leggere nell’ultimo mese indicano una aumento, non calo di domanda (ad esempio su siti di oro fisico come http://www.tulving.com e poi tutte le fonti che indicavano forte domanda di oro fisico in Asia, senza contare ABN Amro che tre settimane fa aveva bloccato le consegne di oro fisico ai clienti). Ma sul mercato futures qualcuno ha liquidato di colpo
[Aggiornamento di Paul Craig Roberts appena pubblicato: “Update to the Update: The Attack on Gold “. Riporta che il prezzo delle monete d’argento sui principali siti di dealer americani NON E’ CALATO nonostante il crollo del future dell’argento]
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“…Secondo Andrew Maguire (il noto trader indipendente di argento di Londra che ha fatto rivelazioni analoghe in passato e testimoniato al Congresso americano), venerdì 12 aprile, dei broker che agivano per conto della FED hanno colpito il mercato con l’equivalente di 500 di “naked shorts” (posizioni short speculative, non hedge). …Craig Roberts è più preciso: «La Federal Reserve ha cominciato il pesce d’aprile sull’oro facendo filtrare alle case di brokeraggio, la voce che gli hedge funds ed altri grossi investitori stavano per alleggerire le loro posizioni sull’oro, e dunque i clienti (dei brokers) avrebbero fatto meglio a uscire dal metallo prima di quelle vendite».
È un vero e proprio aggiotaggio uscito dalla Banca Centrale, di cui non sarebbe impossibile identificare gli individui che hanno messo in giro la voce, ma «siccome è politica del governo, gli individui non possono essere incriminati per agire secondo gli ordini superiori», dice Craig Roberts. Secondo lui – che ricordiamo lo è stato un insider, essendo stato viceministro al Tesoro americano – è stata la Fed, preoccupata «che il sostenuto e continuo rialzo sull’oro indicasse una perdita di fiducia verso il dollaro» (che la Fed sta stampando a perdifiato). «Per questo la Fed ha usato shorts “nudi” sul mercato cartaceo dell’oro per contrastare l’effetto sui prezzi dovuto alla domanda in crescita dell’oro fisico. Le vendite allo scoperto scatenano ordini di stop-loss che automaticamente inducono vendite anche di detentori di fisico, quando raggiungono i loro limiti di perdita».
Già, anche i detentori di oro fisico, assillati come abbiamo visto da richieste di compratori. Come mai? Perché, guarda caso – segnala Bill Downey, amministratore del sito Gold Trends – in quelle stesse ore che a New York qualcuno fa scoppiare le due bombe finanziarie «short», a Londra «tutto a un tratto la piattaforma londinese su cui si compra e si vende il metallo reale si blocca. Il sistema viene congelato».
Non vorrete mica che chi ha architettato il piano per ribassare l’oro-carta, vi consenta – a voi umani normali – di accorrere sul mercato dell’oro autentico a fare incetta al prezzo di liquidazione di 1400 (a tanto è arrivato). Il sistema si blocca. Un guasto tecnico. A Londra. «Scusateci per la momentanea interruzione. Il servizio riprenderà appena possibile».
Bill Downey:
«Che significa? Che nessuno può accedere al mercato del fisico per comprare a quei prezzi e, allo stesso tempo, nessuno può nemmeno vendere o proteggere le proprie posizioni. Il sistema è congelato. Cosa possono fare i possessori del fisico? Intanto il mercato dei futures continua a scendere. E cosa succede allora? Che anche i physical market holders cominciano ad andare in panico. Come possono proteggersi se non possono nemmeno vendere? C’è solo una soluzione, specialmente durante un attacco di panico. Andare short anche tu e fare le domande dopo. O fare così, oppure aspettare sino a lunedì per farsi travolgere da potenti perdite se le margin calls fossero partite durante il weekend (ecco perché è stato scelto il venerdì per scatenare il ribasso, ndr). Senza tempo per pensare e con l’istinto di sopravvivenza che urlava, i possessori del fisico secondo me hanno in massa optato per l’idea di proteggersi. Sono entrati nel mercato dei futures pure loro … e shortando in pratica se stessi!».
Infatti, nota Pixley, il «timing per l’attacco è stato scelto per ottenere il massimo impatto, cominciando a New York che è il mercato più liquido, mentre altri mercati esteri – fra cui Londra – erano ancora aperti e dunque aperti alle conseguenze».
La superbia e l’aggressività di una ridotta parterre di esseri umani ha imposto questa visione che i limiti che la natura impone spazzerà via senza alcuna pietà.
La natura chi è?
Perché siamo l’unico pianeta conosciuto vivibile?
Oltre l’uomo cosa c’è?
Penso siano fesserie. Se proprio vogliamo giocare alla teoria del complotto eccone uno più verosimile. La FED non vuole l’indice di borsa a 20000, sa benissimo che all’effetto ricchezza segue l’effetto povertà ma cosa può fare ? Di denaro ne può creare quanto vuole ma non può determinare dove questo andrà, però ha diverse possibilità. Gli acquisti LONG speculativi avevano raggiunto nelle settimane scorse livelli record su azioni e commodities quando ecco che iniziano a trapelare notizie che la FED starebbe valutando di ridurre il QE. Per chi sa di economia è una fesseria cosmica ma per uno speculatore esposto per miliardi no. Allora se la fa nelle braghe e inizia a vendere. Se vende il primo allora come una mandria di bufali ecco che arrivano gli altri e si mettono a vendere anche loro. L’oro è IRRILEVANTE nei portafogli finanziari, che valga 0 o valga 3000 non cambia nulla. Infatti non è calato solo l’oro ma il petrolio è nella più lunga serie negativa che si ricordi e ha perso oltre il 10% del prezzo in due settimane e ieri sera di ritorno da un viaggi all’estero l’ho verificato dal mio benzinaio. Il rame è sotto i supporti che tenevano da anni, i cinesi hanno deciso che era politicamente opportuno dire che il PIL crescerà meno del previsto (cioè un numero comunque assurdamente falso come falsi sono tutti i dati che provengono da quei paesi e che eserciti di rinco.. niti continuano a prendere come oro colato). Intanto i rendimenti dei titoli governativi continuano a scendere e la prof. Reinhart ogni tanto ci ricorda che se ti metti contro ai governi finisci stecchito all’istante. L’etica non conta una fava, conta chi ha il bastone più grosso.
Sempre secondo questa teoria complottista apprestiamoci a vedere il DAX che precipita del 25% in modo che la signora Merckel si adegui alle indicazione provenienti da Goldmann Sachs.
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Tutti gli economisti hanno fallito nelle loro teorizzazioni e sempre di più si discosteranno da quello che la realtà mostra. Non potrebbe essere altrimenti quando ci si rifiuta di tenere conto delle esternalità in particolare una: l’economia è un sistema termodinamico che prende energia dall’esterno e la consuma per produrre beni. Bene, tutti concentrati su quanto denaro creare, come farlo, come distribuirlo etc… Ma è l’energia che ti devi procurare se vuoi far girare l’economia e tuttora l’energia è per lo più fossile e il 100% dei trasporti è basato sui derivati del petrolio che costa 5 volte quanto costava 20 anni fa. Guarda caso il consumo di derivati petroliferi in Italia è sceso al livello del 1998 !!! Guarda caso appena i prezzi energetici salgono l’economia si ferma. Comprendo tante delle tue posizioni Andrea e il tuo evidente ottimismo di fondo, a me appare tutto molto compromesso. Questo sistema è morto e quel grande cancro che è il sistema finanziario nel suo complesso sta impedendo di intraprendere una nuova direzione che ci potrebbe salvare. Non è possibile difendere la sostenibilità di decine di trilioni di dollari in investimenti che non produrranno mai quanto necessario a essere ripagati perché costruiti sull’assunto di costi energetici bassi e petrolio infinito. Non è una questione di quanto denaro puoi creare o meno. Non abbiamo più tanto tempo.