ASPETTANDO QUOTA ZERO!

Scritto il alle 10:17 da icebergfinanza

Nel fantastico mondo degli psicopatici, il deal tra Cina e Stati Uniti si crea e si smonta in un secondo, la realtà è che le informazioni che mia nonna da direttamente a Bloomberg nulla possono con la realtà, una realtà fatta di dinamiche che mirano a far saltare definitivamente questo accordo, nessuno, ne la Cina, ne gli Stati Uniti hanno interesse a firmare un accordo limitato, un accordo che significherebbe una sconfitta politica per uno o per l’altro.

Quindi nulla di meglio che rompere le uova nel paniere…

(ANSA) – NEW YORK, 7 OTT – L’amministrazione Trump inserisce 28 entità cinesi nella sua lista nera, accusandole di essere implicate nelle violazioni dei diritti umani contro le minoranze musulmane nella regione del Xinjiang.
L’annuncio arriva a poche ore dall’avvio del nuovo round di trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina e segue il video diffuso dalla Cnn che ritrae centinaia di uiguri con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena. Fra le entità colpite diverse aziende tecnologiche, ma anche entità governative.

Ma tu pensa, a poche ore dai colloqui, ti sembra la mossa di chi vuole un accordo?

(ANSA) – PECHINO, 9 OTT – La Cina sollecita “con forza” gli Usa a fermare “immediatamente” i “giudizi irresponsabili sulla questione dello Xinjiang”, a bloccare le sue interferenze “negli affari interni della Cina” e a rimuovere “il prima possibile” le 28 entità tecnologiche cinesi dalla lista nera del commercio americano con l’accusa di violazione dei diritti umani.
Pechino, ha assicurato un portavoce del ministero del Commercio in una nota diffusa nella notte, “prenderà tutte le misure necessarie per tutelare in modo risoluto i suoi interessi”.

Metteteci sopra una pietra, coraggio, non ci sarà alcun accordo degno di nota, siamo in guerra.

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Bene ora occupiamoci di cose serie, ieri dall’economia americana è arrivata un’ulteriore conferma delle deflazione da debiti, i prezzi alla produzione sono crollati ai minimi da 3 anni…

I prezzi alla produzione sono crollati ben sotto le peggiori aspettative e nella realtà segnalano pressioni ben più gravi di quello che vi raccontano.

Ciò significa in parole povere che di inflazione neppure l’ombra se ne stanno accorgendo definitivamente anche alla Fed visto che ieri Powell ha dichiarato…

Non importa quello che dice Powell, quello che importa è che da tempo il QE4 è già partito, prima presso la Fed di New York che ogni giorno cerca disperatamente di rianimare il mercato monetario, secondo nelle prossime settimane anche a livello generale.

La Federal Reserve tornerà a espandere il proprio bilancio, in risposta alle tensioni che hanno colpito il mercato interbancario. Lo ha detto il numero uno Jerome Powell, precisando tuttavia che, l’operazione al vaglio della banca centrale Usa, non ha nulla a che vedere con il Quantitative easing. Sebbene si ricorrerà, tra le altre cose, agli acquisti di titoli di stato, Jerome Powell, parlando da Denver, ha affermato che l’operazione “non sarà un QE”, ripetendo che, “in nessun senso, sarà un QE”.

Powell ha ribadito di credere che l’economia americana sia solida, anche se suscettibile a shock diversi, derivanti soprattutti dal rischio di un rallentamento globale, dalle tensioni commerciali e geopolitiche e da eventi come una Brexit disordinata.In ogni caso, la Fed non si trova in un percorso predefinito di tagli dei tassi, e valuterà il da farsi a seconda delle informazioni provenienti dai dati macro.

“In nessun senso, sarà un QE”.

Caro Jerome, non dire le bugie, sarà QE infinity, quando avrai finito di aquistare i nostri tesorucci, dovrai per forza acquistare anche titoli corporate non vorrai mica far saltare in aria la finanza globale?

L’economia globale attraversa una fase di «rallentamento sincronizzato». E in caso di brusca frenata, «saranno a rischio default 19mila miliardi di dollari di debito delle imprese, equivalenti al 40% del debito delle 8 principali economie». Sono alcuni dei passaggi chiave dell’intervento del nuovo direttore generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Che lancia un appello: se arriverà una nuova crisi, sarà necessario rispondere in modo coordinato. E invita a muoversi in fretta, prendendo in prestito una citazione di Shakespeare: «Meglio tre ore in anticipo, che un minuto in ritardo».

Bellissima asta a 3 anni ieri in America, ma veniamo alla domanda che in molti mi hanno fatto recentemente, lo abbiamo scritto più volte in passato negli ultimi anni, cosa succede ai rendimenti se la FED fa partire il suo quantitative easing?

Bene, Charlie Bilello vi spiega in maniera perfetta cosa è accaduto ai tassi quando la FED ha iniziato il suo quantitative easing, io invece ricordo a tutti che queste non sono condizioni normali, la recessione secondo alcuni deve ancora iniziare e nel primo caso era già iniziata a dicembre del 2007. Inoltre c’è chi crede che non ci sarà più alcun Lehman Moment, nessuna crisi, nessuna recessione, nulla di nulla.

Questi sono momenti particolari, il QE4 inizia un attimo prima della prossima crisi, della prossima chiamata alla recessione, che certificherà il NBER, ma i precedenti esempi secondo me non possono essere presi ad esempio, per osservare in anticipo come si comporteranno i tassi durante la prossima madre di tutte le crisi.

Risultati immagini per yield 10 year VS QE

Premesso che nella fase iniziale si continua a scendere, il Giappone è li a dimostrare che in una deflazione da debiti i tassi non si alzano neanche con l’immaginazione…

Risultati immagini per QE JAPAN vs YIELD

Quindi non significa nulla, il contesto è inedito a meno che qualcuno non creda che i bimbi nascono sotto i cavoli.

Questo è il destino dei tassi delle maggiori economie sviluppate…rassegnatevi!

Risultati immagini per QE JAPAN vs YIELD

Buona fortuna, aspettando il Vostro rialzo dei tassi!

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