PACCO BREXIT IN ARRIVO DALLA UE!

Scritto il alle 14:33 da icebergfinanza

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Non avevamo dubbi, Versailles e la storia hanno insegnato ben poco alle autorità della Comunità Europea, se anche la metà dei termini delle condizioni imposte al regno unito sono vere, finirà male, molto, molto male…

La prima è che il Regno Unito dovrà partecipare alle europee di maggio. Una questione imbarazzante per tutti i leader politici britannici, che dovranno giustificare una campagna elettorale per eleggere rappresentanti in quello stesso Europarlamento che in realtà vogliono abbandonare, secondo il referendum su Brexit del 2016. Non solo. Al momento la condizioni che gli altri leader Ue vogliono imporre a Londra è di non partecipare alle trattative sulle future cariche apicali dell’Unione dopo il voto, dal presidente del Parlamento a quello del Consiglio, della Commissione. Una roba abbastanza incredibile, difficile da accettare per il Regno Unito ma anche complicata da gestire a livello europeo.

E fin qui si sapeva, nulla di nuovo, ma il bello arriva ora…

Ma c’è dell’altro. Fin tanto che resta nell’Ue, Londra dovrà contribuire al bilancio europeo e versare la sua quota per il budget di quest’anno. Una somma pari a 10 miliardi di euro (ne abbiamo parlato qui), che tutta Europa si aspetta: altrimenti, spiegano fonti europee, il Regno Unito sarà dichiarato insolvente con effetti nel giudizio delle agenzie di rating. E però non è finita qui.

E si, non è finita, qui, non c’è mai limite alle sorprese.

Nel frattempo el Mario, quello che dovrebbe diventare senatore a vita per far fare agli italiani un altro giretto sulle montagne russe, sembra non abbia detto nulla di interessante…

Nella riunione odierna, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso che il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sul meccanismo di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito rimarrebbero invariati allo 0,00%, 0,25% e -0,40% rispettivamente. Il Consiglio direttivo si aspetta che i tassi di interesse chiave della BCE rimangano ai livelli attuali almeno fino alla fine del 2019, e in ogni caso per tutto il tempo necessario a garantire la costante convergenza dell’inflazione a livelli inferiori ma prossimi a 2% a medio termine.

Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, in toto, i principali pagamenti dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma di acquisto di attività per un periodo di tempo prolungato oltre la data in cui si inizia ad innalzare i tassi di interesse chiave della BCE, e in ogni caso fino a quando necessario per mantenere condizioni favorevoli di liquidità e un ampio margine di accomodamento monetario.

Inizia ad aumentare i tassi? Ma Mario lo sa che questa è una deflazione da debiti e che i tassi non saliranno ancora per un lustro o un decennio.

Il presidente della BCE commenterà le considerazioni alla base di tali decisioni in una conferenza stampa che inizierà oggi alle 14:30 CET.

*DRAGHI: ECB WILL CONSIDER IF NEGATIVE RATES NEED MITIGATING

Nel frattempo l’euro crolla nei confronti del dollaro e i tesorucci tornano a salire.

Draghi: “ancora presto per discutere i dettagli delle nuove aste di liquidità per le banche”

«I rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro restano orientati al ribasso per via delle perduranti incertezze connesse a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti».

Bce pronta a mitigare gli effetti collaterali dei tassi negativi
Quanto alla politica monetaria, Draghi ha detto che la Bce sta valutando se mitigare l’impatto dei tassi negativi sulle banche nel caso in cui emergano effetti collaterali. Lo staff della Bce ha studiato la possibilità di introdurre un tasso «graduato» sui depositi che consentirebbe alle banche di di avere una parziale esenzione dal pagamento di un tasso d’interesse per depositare le riserve in eccesso alla Bce. Mentre i dettagli sulle condizioni della nuova serie di operazioni di rifinanziamento agevolate alle banche (Tltro) previste in autunno saranno «comunicati nella prossima riunione» della Bce.

Da qui al prossimo autunno, non vi dico dove sarà l’indice DAX!

Ma quale bottom dell’inflazione a settembre Mario, lascia perdere vai in pensione e studia la deflazione da debiti.

Oggi sono usciti i dati sui prezzi al consumo in America, niente da fare, riprovate sarete più fortunati.

Ma davvero c’è ancora qualcuno disposto a credere che nei prossimi mesi e anni, l’euro sarà una moneta più forte e più stabile del dollaro?

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15 commenti Commenta
madmax
Scritto il 10 Aprile 2019 at 17:48

Mio nonno mi raccontava che Mario Appellius alla radio lanciava il grido: Dio Stramaledica gli Inglesi! Ed io continuo a ripeterlo oggi, non vorrei ricordare le innumerevoli porcate che ci hanno fatto, ne ricordo solo una: i meeting del Panfilo Britannia del 1992.
Oggi il rischi che gli stramaledetti restano e’ reale ma esiste sempre un PERO’ ovvero che il Governo Italiano soa d’accordo e qua testeremo la coerenza dello stesso, o sono SOVRANISTI e votano contro all’estensione (cosa che spero) oppure si allineano pure loro al finale tarallucci e vino in salsa HorseRaddish tutta anglossane e si manda tutto in vacca!!!

embi
Scritto il 10 Aprile 2019 at 18:52

Posso sapere Andrea dove sarà il dax il prossimo autunno? grazie

icebergfinanza
Scritto il 10 Aprile 2019 at 19:46

Il tempo per noi che investiamo nel reddito fisso e incassiamo cedole non è un problema, quindi non ci interessa sapere dove sarà il DAX in autunno, quello che sappiamo è che entro un anno sarà sotto quota 9000 e non aggiungo altro.

alexandersupertramp
Scritto il 10 Aprile 2019 at 20:56

Sembra un film già visto. Leggasi Grecia. Un conto è minacciare di andarsene, un conto è farlo veramente. Per fare le rivoluzioni servono i giovani e in giro per l’Europa ce ne sono sempre meno. E quei pochi sono più interessati alla connessione del loro smartphone che alla democrazia. Sono mezzi lobotomizzati. Considerato poi che la maggioranza del popolo europeo sono ospiti o quasi delle varie ville arzilla disseminate in ogni dove, che per principio difendono lo status quo, anche se meno agiato rispetto al passato, e che non hanno la forza fisica e mentale per immaginare un mondo diverso, facile arrivare al risultato finale. Ci piaccia o no.

https://it.euronews.com/2019/04/10/elezioni-europee-chi-sale-e-chi-scende-le-proiezioni-in-tempo-reale

stanziale
Scritto il 10 Aprile 2019 at 21:12

Dati che non leggeremo nei media controllati dal pd e Berlusca. Raccontano che il pil va giu’, l’italia e’ ferma ecc ecc ecc. Un martellamento continuo, 2 p..le…Peccato che in verita’, la produzione industriale e’ in crescita, negli ultimi 2 mesi….febbraio su febbraio e’ piu’ alta, alla faccia della recessione e dei catastrofisti sul decreto dignita’, quota 100, rdc….non che questo poco ci salvi dai disastri del globalismo e dell’euro, chiaro, pero’… https://scenarieconomici.it/la-produzione-industriale-italiana-ricomincia-a-crescere/

tecstorm
Scritto il 11 Aprile 2019 at 08:35

stanziale@finanza,

Per quanto possa sembrare strano sono vere tutte e due le affermazioni la produzione industriale aumenta e il PIL va giù per il fatto che l’euro è una moneta che penalizza l’Italia tutti lo sanno e i servizi finanziari ne risentono tanto da sovrastare l’economia reale. Speriamo che dopo le europee molte cose cambino a partire dal fatto che o l’Italia va bene e quindi paga molti soldi alla UE o l’Italia va male e allora i soldi dalla UE deve prenderli come gli altri paesi non è che i sovranisti chiediano molto ma almeno di fare pace con la logica

idleproc
Scritto il 11 Aprile 2019 at 12:20

alexandersupertramp@finanza,

Alludi agli zombie?
Quelli che si mettono in fila e si fanno il “look” per andare al GF etc. o che “stanno sui social” affetti da sdoppiamento della personalità?
Quelli che se gli casca la “connessione” non sanno più dove sono, nemmeno chi sono e contano i like?
Quelli “tecnolgicamente avanzati”, che si mettono e provano le pose davanti allo specchio e giurano fedeltà al “brand” e ai marchi?
Sono di tutte le età, non sono specificamente legati ad una generazione.
Non credo che gli zombie veri allevatori di zombie abbiano avuto una buona idea a tentare di allevare zombie pensando di gestirli, la realtà è una brutta bestia e gli esseri umani quando ci sbattono il naso, imparano molto velocemente.

stanziale
Scritto il 11 Aprile 2019 at 12:44

tecstorm@finanza,

Mi auguro anche che il governo (55-60% di appoggio popolare) possa prendereil controllo di 1 su 7 dei tg nazionali. 1 al governo, 6 all’opposizione. Puo’ andare bene, cari super democratici Mattarella, Draghi, magistratura, pd, forza italia? Chiediamo troppo?

embi
Scritto il 11 Aprile 2019 at 18:38

Il governo ha già il tg2 comunque non ne farei una gara di tg, già di cazzate sui social ne sparano abbastanza, eviterei il sovraccarico

dante5
Scritto il 11 Aprile 2019 at 18:41

stanziale@finanza,

Il più vicino al Governo è senz’altro il TG2. Purtroppo i più visti sono nettamente contro, compreso il TG1 dove non si capisce perché ma i servizi di politica vengono ancora fatti dai giornalisti in quota PD

veleno50
Scritto il 12 Aprile 2019 at 09:00

dante5@finanza,

Caro Dante fai un bel respiro e rilassati, non ti preoccupare ,a guardare i tg nazionali sei rimasto tu e stanziale.buona giornata

phitio
Scritto il 12 Aprile 2019 at 10:31

Io posso solo commentare come le mie fonti mi abbiano detto bene in anticipo questo sviluppo della Brexit. Niente brexit nel 2019, e tant’e’. Hanno rinviato addirittura al 31 ottobre, ma e’ chiaro che nemmeno quella scadenza portera’ ad un esito.
Per di piu’, ma questa affermazione non so se sia interamente derivata dalle mie fonti, pare che la Brexit, per realizzarsi, avra’ bisogno di altro che la volonta’ popolare dei britannici: segnatamente, questa si realizzera’ quando la situazione economico-politica interna europea sara’ entrata nel caos (io presumo per via dei gravi problemi della Germania, che dovrebbe portare all’uscita della stessa dalla UE, ma potrebbe essere anche altro) e quindi il problema Brexit sara’ a questo punto un problema del tutto secondario.

stanziale
Scritto il 12 Aprile 2019 at 14:32

dante5@finanza,

Premetto che i tg non li vedo se non molto, ma molto sporadicamente. Secondo me non e’ tanto questione di tempi riservati al tal esponente politico o partito piuttosto che un altro. Ma di argomenti, contenuti. E qui siamo lontani, dal prendere il controllo sovrano, nazionale, su uno almeno dei vari tg; un contenitore che non riporti a pappagallo le tematiche di moda propagate (chiaramente) da ambienti esteri-globalisti di oltre oceano ma anche da Bruxelles. Anche in questo senso le tv di Berlusconi sonno perfettamente allineate ad interessi non nazionali, soprattutto negli ultimi anni, mi sembra. O forse sono io, un nostalgico dell’Italia di una volta.

dante5
Scritto il 12 Aprile 2019 at 15:35

veleno50@finanza,

Buona giornata a te e stammi sempre bene!

dante5
Scritto il 12 Aprile 2019 at 15:38

stanziale@finanza:
dante5@finanza,

Premetto che i tg non li vedo se non molto, ma molto sporadicamente. Secondo me non e’ tanto questione di tempi riservati al tal esponente politico o partito piuttosto che un altro. Ma di argomenti, contenuti. E qui siamo lontani, dal prendere il controllo sovrano, nazionale, su uno almeno dei vari tg; un contenitore che non riporti a pappagallo le tematiche di moda propagate (chiaramente) da ambienti esteri-globalisti di oltre oceano ma anche da Bruxelles. Anche in questo senso le tv di Berlusconi sonno perfettamente allineate ad interessi non nazionali, soprattutto negli ultimi anni, mi sembra. O forse sono io, un nostalgico dell’Italia di una volta.

Le tv del Berlusca sono appiattite più di quelle Rai e quasi come La 7 sulle tematiche care ai globalisti, con in più il tocco di vanità dell’intervistina quando parla il Capo (spesso a vanvera, ma il TG5 gli dà sempre l’apertura quando succede).
Poi vedi che direttore ha il TG5 e capisci tutto…

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