EUROPA…LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA!

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

Mentre Machiavelli piano, piano senza fretta sta riguadagnando la riva del fiume, mezzo mondo che conta la fuori si sta preparando per l’ennesima fine dell’ euro o meglio per la fine della quiete prima della nuova tempesta.

Ci hanno provato ad inizio estate con le solite analisi o le solite notizie, il defaut dell’Italia previsto entro sei mesi, i misteriosi derivati del Tesoro italiano, il doppio downgrade di Fitch e S&Poor’s e il nostro mercato ha registrato la migliore performance al mondo in luglio dopo quello spagnolo…

” NEW YORK (WSI) – “Don’t be fooled” by Europe’s Tranquility, ovvero “non lasciatevi prendere in giro dalla tranquillità dell’Europa”. In un articolo pubblicato su Project Syndicate , Mohamed El-Erian, amministratore delegato e co-responsabile degli investimenti di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo, parla di una situazione di falsa normalità e lancia l’avvertimento sul futuro dell’Europa, in attesa del “grande ritorno” degli inizi di settembre.

Sarà in quel momento, infatti, che tutti i problemi, andati per ora apparentemente in vacanza con la pausa di agosto, torneranno ad affacciarsi sul panorama economico europeo. Se lo scenario appare così tranquillo, è anche per le imminenti elezioni in Germania: nessuno ha – come al solito – il coraggio di mettere i bastoni tra le ruote alla cancelliera tedesca Angela Merkel che, dopo tutto, è riuscita comunque ad assicurare una parvenza di stabilità nell’Eurozona.” ElErian (Pimco): non fatevi ingannare dalla tranquillità in Europa

Lascio a Voi la lettura del resto dell’articolo che conclude …

Insomma, alla fine El-Erian lancia un appello ai potenti dell’Europa: che si riposino bene in questo mese di agosto, visto che avranno bisogno di tutta l’energia possibile per fare in modo che l’Europa passi da una normalità forzata all’adozione di una strategia più sostenibile per la ripresa.

Non solo Pimco dunque, sono in molti quelli che si stanno agitando tanto per cambiare o meglio incominciano ad agitare le acque per una battuta di pesca d’alto bordo…

Via ValueWalk Staff scopriamo che … Bridgewater Associates Asks Is a Perfect Storm Brewing in Europe? … con tanto di video e simpatici graficini…

Bridgewater Associates asks in a recent issue of its daily observations ‘Is a Perfect Storm Brewing in Europe?’ In fact, the note from July 31st, 2013 obtained by ValueWalk has that question as that title (all charts via Bridgewater Associates)

Also see-Bridgewater Associates on the ‘Great Rotation’ [VIDEO]

1) Financial institution stress tests could raise worries about specific banks

2) Plans for dealing with problematic banks could lead to Cyprus type situation

3) Portugal’s debts problem signals worries for other countries as well

4) France’s continuing debt build up could cause serious problems

5) International attention to all these problems could exacerbate the issues.

Quattro indicazioni estremamente ripetitive ma la più carina è l’ultima la quinta, una maggiore attenzione internazionale ai problemi europei potrebbe esasperare la situazione, perchè sino ad ora che ha fatto il mercato dormiva forse?

Comunque sia viste le fonti, con calma prenderemo sul serio questi avvisi mafiosi!

Infine l’ultimo,  un articolo scritto da Simon Johnson pubblicato su Bloomberg in queste ore If You Think Europe Is Fine, Look at Italy 

E ‘diventato di moda di non preoccuparsi per l’Europa e per l’area euro. Questo compiacimento ha un grave difetto: l’Italia.

Gli ottimisti sostengono che l’Europa è in via di guarigione. La banca centrale mantiene gli stimoli il potenziale commerciale della Germania rimane ampio, e la Francia continuerà ad essere un paradiso per gli investitori (…addirittura Simon?). Paesi in difficoltà come la Grecia e il Portogallo rappresentano meno di un decimo della produzione economica della zona euro e della sua popolazione.

E via ad elencare i soliti problemi italiani… ma sottolineando che per quanto preoccupanti siano le finanze pubbliche italiane non sono la ragione principale della sua preoccupazione in quanto non esiste una soglia magica oltre la quale il debito schiaccerà l’economia, giusto per ricordarlo agli untori che quotidianamente mettono in risalto questo dato.

 

Il problema è che l’Italia cresce troppo lentamente e ha fatto così per molto tempo.
Crescita anemica Perché tale crescita anemica? Non per mancanza di tentativi. Tasso di investimento in Italia è superiore a quello della Germania. Investimenti in infrastrutture è in linea con le medie della zona euro. Il capitale umano, misurato come livello di istruzione, è migliorata costantemente.Il mercato del lavoro e la regolamentazione del mercato dei prodotti hanno registrato una convergenza verso i livelli della Germania.
Le spese di ricerca e sviluppo, sia pure a bassa rispetto alla media dell’Unione europea, è migliorata negli ultimi anni.

E quindi dove sta il problema?

Il principale ostacolo alla crescita in Italia è il governo stesso e altri fattori che troverete nell’articolo ma a noi interessa soffermarsi su questa affermazione.

The specific difficulty, though, seems to be the conditions that allow — or don’t allow — small businesses to become large. There is no definitive understanding of what prevents businesses from getting big, and no shortage of possible explanations. The tax regime, labor regulation and corporate culture are all potential culprits. Perhaps the traditional family-led business model does well on a small scale but can’t easily adopt the organizational practices needed to build multinational companies.

Simon Johson è preoccupato che le piccole e medie imprese italiane, la spina dorsale dell’economia non possono diventare grandi come le corporation o multinazionali per colpa del regime fiscale, della regolamentazione del lavoro o della cultura aziendale? Il modello italiano può fare bene solo su piccola scala e dovrebbe costruire più società multinazionali?

Un consiglio, si limiti ad analizare il mondo finanziario, il mondo delle banche che è meglio e lasci perdere ciò che non conosce, una realtà che non può comprendere.

L’articolo si conclude con la  solita storiella, con il mercato che potrebbe perdere la fiducia nella capacità d’Italia di gestire i suoi problemi finanziari, considerando ad esempio che le banche sono i maggiori acquirenti di titoli di stato, chiedendosi dove troverebbe lo Stato i soldi per ricapitalizzare una grande banca e infine che avrebbe fatto mai l’Italia se le banche non avrebbero comprato i suoi titoli di Stato.

Simon una sola domanda: Che avrebbe mai fatto l’America senza la Federal Reserve che ha salvato le sue banche fallite, che potrebbe mai fare oggi il governo americano se la Federal Reserve non continuasse quotidianamente ad acquistare titoli di Stato, monetizzando l’imponente debito americano?

Come dice il nostro Raffaele un’analisi banale davvero quest’ultima, comunque sia, prepararsi non è una cattiva idea, loro ci proveranno ancora, troveranno il modo per mettere nuovamente in difficoltà il nostro Paese con l’aiuto dei quattro inutili idioti che siedono in Parlamento e in quello europeo.

In giornata sarà con Voi nuovamente il nostro amico Machiavelli… con il suo “Luglio con il bene che ti voglio…”, per tutti coloro che hanno contribuito o vogliono liberamente contribuire al nostro viaggio.

« SOSTIENI L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta …Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio cliccando sul banner in cima al blog o sul lato destro della pagina Semplicemente Grazie!

Inoltre Vi aspettiamo tutti per la nuova avventura su   METEOECONOMY  per condividere insieme nuove informazioni e analisi non solo economico/finanziarie attraverso la tempesta perfetta.

26 commenti Commenta
dorf001
Scritto il 8 Agosto 2013 at 17:16

ma veramente gli americani sono dei poveri deficenti totali. ma se sono gli USA prossimi al collasso? ci hanno mai pensato alle pensioni americane? CONFISCA DELLE PENSIONI AMERICANE ?
DI MIKE ADAMS
Natural News

La longevità è nemica del governo, perché più si vive, più si costa allo stato. Prima si muore, più si aiuta il governo a raggiungere i suoi obbiettivi finanziari e non finanziati.

Non mi sorprenderebbe vedere che un giorno la Casa Bianca se ne uscisse con una nuova campagna di informazione pubblica con il messaggio “Ucciditi. E’ un bene per l’America. ”
Oppure : “Suicidati, fallo per la Patria”.
Il mese scorso, Detroit ha dichiarato bancarotta,……………grida “siamo al verde!”. è di fatto un modo con cui la città cancella dalla sua lavagna tutte le obbligazioni finanziarie e non pagare i debiti che ha con i pensionati.
Leggi qui il rapporto:

La lotta contro la bancarotta di Detroit………Rendendosi conto senza mezzi termini che non ci sono soldi per pagare questi debiti per le pensioni, Detroit non ha avuto altra scelta che dichiarare bancarotta, cercando così di evitare di pagare le pensioni. In effetti, questa è una confisca di tutti i fondi pensioni da parte del governo, e questo significa che poliziotti, vigili del fuoco e insegnanti in pensione non vedranno mai un centesimo delle pensioni che pensavano di essersi guadagnati.
Detroit è “TOO BIG TO FAIL “? Obama potrebbe fare un piano di salvataggio ?
Nel 2012-2013, è previsto un aumento dei costi pensioni di Los Angeles che arriverà a 1,3 miliardi di dollari, il 18% delle spese finanziate. Nel 2002-03, solo 10 anni fa, i costi delle pensioni erano solo 157 milioni di dollari, il 3% delle spese totali.
Negli ultmi dieci anni, i costi delle pensioni sono cresciuti in media del 25% l’anno e hanno superato la crescita di qualsiasi altra voce del budget della città.

Top 10 delle città americane sull’orlo della bancarotta del sistema pensioni

Secondo il Business Insider , queste sono le 10 città americane che potranno fallire per la spesa pensionistica: (quest’articolo pubblicato nel 2010, è stato modificato e attualizzato)

1. Philadelphia – servono 9 miliardi USD, 16.696 dollari per famiglia, i soldi finiscono fra 1 anno.

2. Chicago- servono 44,8 miliardi USD – 41.966 per famiglia,i soldi finiscono fra 4 anni.

3. Boston – servono 7.5 miliardi USD, 30.901 per famiglia, i soldi finiscono fra 4 anni.

4. Cincinnati- servono 2 miliardi USD, 15.681 per famiglia, i soldi finiscono in 5 anni.

5. St Paul- servono 1.4 miliardi USD, 13.686 per famiglia, i soldi finiscono in 5 anni

6. Jacksonville- servono 4 miliardi USD, 12.944 per famiglia, i soldi finiscono in 5 anni.

7. New York City – servono 122 miliardi USD, 38.886 per famiglia, i soldi finiscono in 6 anni.

8. Baltimore – servono 3.7 miliardi USD, 15.420 per famiglia, i soldi finiscono in 7 anni.

9. Detroit- servono 6.4 miliardi USD, 18.643 per famiglia, i soldi finiscono in 8 anni.

10. Fort Worth servono 2 miliardi USD, 7.212 per famiglia, i soldi finiscono in 8 anni.

Notare che alcuni di questi numeri erano di fatto ottimisti. Per esempio, si pensava che Detroit avrebbe finito i soldi nel 2021, ma ha già dichiarato bancarotta nel 2013. Quello che si può capire da queste cifre è che nei prossimi 10-20 anni si entrerà in un vortice drammatico di bancarotte di municipi.

Una cascata di Crack finanziari
in America non si salva più nessuno: non le città, non gli Stati e, naturalmente, non il governo federale, che Obama ha portato ad un livello di debito sorprendente $ 16 trilioni (era solo a 8.000 miliardi di dollari quando assunse l’incarico). Ci si deve porre una domanda: se le città tirano fuori dai guai i pensionati, e Washington tira fuori dai guai le città, chi salverà Washington dall’esplosione del suo debito ?

La risposta, naturalmente, è nessuno.
Il Collasso finanziario non è una teoria da giorno del giudizio, ma è un inevitabile calcolo matematico
Nella maggior parte delle città, la gente come i vigili del fuoco, i poliziotti e gli insegnanti di scuola sono disumanamente sotto-pagati. Gente che dedica la vita al servizio della comunità, spesso mettendo a rischio la propria vita, a questi si rubano le pensioni ? E’ veramente abietto sapendo quanto gli è costato guadagnarsele.

A quel punto, solo a chi avrà fatto di tutto per proteggere i propri beni resterà qualcosa. Che cosa avrà ancora valore in questo scenario? Terreni, proiettili, fucili, utensili a mano, prodotti alimentari conservati, monete d’argento, monete d’oro, disinfettanti iodio e antibiotici, per dire solo le cose che vengono subito in mente. Ma anche l’istruzione e capacità altamente specializzata .

Il fallimento di Detroit ci deve far capire che l’era del crollo finanziario è iniziata. Ora è solo questione di tempo prima che quello che è successo a Detroit si diffonda anche a Los Angeles, Chicago, Philadelphia, Boston e altre grandi città degli Stati Uniti. Non è un caso che il DHS, il Dipartimento della Difesa e gli organi federali svolgano come routine frequenti esercitazioni paramilitari di polizia in aree urbane ad alta densità.

Ma molto peggio delle pensioni stanno i fondi per la salute pubblica

Secondo una indagine di http://www.Pewstates.org, una valutazione fiscale su 61 grandi città degli Stati Uniti ha rivelato che mentre le pensioni hanno una copertura finanziaria che arriva al 74% , l’assistenza sanitaria necessaria per i pensionati è finanziata solo per il 6% .

N.B. ci sono dei grafici, ma ve li vedete voi.
Il vero significato è che l’assistenza sanitaria obbligatoria dovrà essere abbandonata, quindi le città oltre a confiscare i fondi pensione, contemporaneamente non forniranno più nessuna assistenza sanitaria.

Molti pensionati, quindi perderanno sia la pensione che l’assistenza sanitaria. Tutto insieme.
Forze dell’ordine di tutti gli Stati Uniti, ad ogni livello di governo, stanno cancellando la linea di confine tra poliziotti e soldati. Guidati da una retorica marziale e dalla disponibilità di attrezzature di tipo militare – da baionette e fucili M-16 – le forze di polizia americane stanno adottando quell’atteggiamento mentale che prima era riservato solo al campo di battaglia. Questo spiega anche perché il governo sta segretamente fomentando una pandemia di massa per spazzare via tutti gli anziani d’America: città e stati eviterebbero la bancarotta! Non meravigliamoci, il governo ama parlare di Big Pharma – è il modo più veloce per liberarsi della gente e non dover pagare le pensioni.
La longevità è nemica del governo, perché più si vive, più si costa. Prima si muore, più si aiuta il governo a raggiungere i suoi obbiettivi finanziari e non finanziati.

Non mi sorprenderebbe vedere che un giorno la Casa Bianca se ne uscisse con una nuova campagna di informazione pubblica con il messaggio “Ucciditi. E’ un bene per l’America. ”

Oppure : “Suicidati, fallo per la Patria”.

qui link : http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12163

amerikani…….buffoni!!!!!!!

by DORF

dorf001
Scritto il 8 Agosto 2013 at 17:26

evolgiamo continuare? dai, guardiamo le porcate che si è appena inventata wall street, nell’immobiliare in combutta con quei ladroni lazzaroni di deutch bank. dove sono quei somari delle agenzie di rattttiiing, magna rati, che non sono altro????? gente che non vale un cazzo. venduti falliti buoni a nulla.

WALL STREET SFORNA IL SUO NUOVO MOSTRO DI FRANKENSTEIN NELL’IMMOBILIARE
FONTE: TESTOSTERONENEPIT-COM

L’ingegno di Wall Street si rituffa nel mercato immobiliare. Il suo ultimissimo prodotto è una vera diavoleria, un titolo sinteticamente strutturato del tipo di quelli che hanno contribuito a far saltare in aria l’intero sistema finanziario nel 2008. E’ simile a quei titoli ipotecari a tripla A che sono diventati rifiuto tossico nei portafogli titoli “equivalente mercato/denaro”, o nel vostro 401(k) o nel portafoglio di una città in Norvegia – ancora peggio.

Per concludere l’affare, il gigante dei titoli privati Blackstone Group si è messo in combutta con la Deutsche Bank (quel gigante impossibile da ammanettare), che è già sommersa in Germania da una valanga di questioni legali, scandali, svalutazioni e cancellazioni di ogni genere.

Blackstone è sempre stata in prima fila nel mercato immobiliare, trangugiandosi (1) fino a 32,000 unità abitative per un totale di 5,5 miliardi di dollari, ovunque gli fosse possibile, alle aste immobiliari organizzate praticamente sulle scalinate dei tribunali in tutto il paese, nella speranza di una rivalutazione sul mercato e di lucrosi affitti.
La Deutsche Bank è stata la prima fra tutte a finanziare questa cuccagna, emettendo prestiti fino a 3,6 miliardi di dollari.

C’erano anche altre parti in gioco: American Homes 4 Rent ha acquistato 19,000 unità abitative, Colony American Homes ne ha prese 18,000, Silber Bay Realty Trust 5,370, Waypoint Homes 4,620, American Residential Properties 2,530…. In totale, fondi privati, d’investimento immobiliare e speculativi hanno guadagnato dal 2011 più di 17 miliardi di $ (2) per acquistare più di 100,000 unità abitative vuote e sgomberate (chissà cosa succederà alle loro “sorellastre”, i fondi ipotecari…. Se scoppia la bolla grossa, salta tutto) (3).

Un numero infinito di piccole società, genitori desiderosi di fare investimenti per i figli ed altri investimenti privati, tutti si sono gettati nella mischia, tentando di accaparrarsi qualsiasi cosa gli capitasse tra le mani alle aste immobiliari. Frenetici messaggi alla radio hanno promesso ancora una volta ricchezze da capogiro in campo immobiliare. Tentare la sorte è ritornato di moda. Tutte le follie di cui ci eravamo finalmente liberati dopo il crollo finanziario sono tornate, ma questa volta in pole position troviamo le grandi società con accesso al denaro gratuito della FED.

Tutti alla folle ricerca di case all’asta. Ogni volta che ne comprano una, questa passa silenziosamente dalla super osservata lista delle case all’asta a quella pietosamente ignorata delle case in affitto. E ora i prezzi immobiliari salgono vertiginosamente anno dopo anno, proprio come nel 2006, a rischio di crollare definitivamente.

Ma la seconda fase di questa straordinaria strategia compra-e-affitta – cioè mettere in affitto una casa – è diventato un bel grattacapo. In generale, le percentuali di unità abitative disponibili sono scese all’8,2% nel secondo trimestre (4), il livello più basso dal 2001. Ma questo dato è dominato dagli appartamenti. Le case indipendenti acquistate all’asta, spesso delle vere e proprie bettole, occupano una posizione ben diversa. Dal 30 Giugno è stato dato in affitto solo il 48% delle proprietà di American Homes 4 Rent, secondo dati riportati da Bloomberg (5). E altre società stavano più o meno nella stessa situazione. “Il numero delle unità occupate, del 50% circa, non è sufficiente per dare un segnale certo che questo modello di lavoro funzioni” ha detto Jade Rahmani, un analista di Keefe Bruyette & Woods Inc. Dunque, come riuscire a spremere ulteriormente questo limone?

leggetevi tutto qui : http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12154

by DORF

kurskit@yahoo.it
Scritto il 8 Agosto 2013 at 17:50

Caro DORF, forse occorre incazzarsi? MA DI BRUTTO!

stanziale
Scritto il 8 Agosto 2013 at 18:50

Fare i complimenti al post di Andrea mi pare sostanzialmente pleonastico…devo dire che i pertinenti articoli girati da Dorf, mi fanno pensare ancora una volta che siamo sempre piu’ vicini al collasso del sistema e crollo delle valute. In questo senso, si, da una parte la nuova corsa all’immobiliare americano sembra folle, ma si tratta di dare carta straccia(graziosamente regalata dalla fed) in cambio di immobili reali…come andra’ a finire?

dorf001
Scritto il 8 Agosto 2013 at 20:01

stanziale@finanza,

per stanziale, ma soprattutto x kursit. caro kursit, ti ho mandato questo video anche nel tuo blog, ma tu niente. tiri diritto come un treno, e non discuti. sei come marzullo? fatti una domanda e datti una risposta? occhio a questo video: soluzione del debito pubblico http://www.youtube.com/watch?v=Y0xMaScuRwg&list=PL1ECCCE5B50961FBB a minuto 1:oo parla del debito della cermania. poi vedere dal minuto 3 al minuto 18. e infine dal min. 46 al min. 56.

dorf001
Scritto il 8 Agosto 2013 at 20:02

stanziale@finanza,

poi c’è anche l’ultima cagata di saccomanni. dove le vedono ste luci in fondo al tunnel. fuma meno crack caro mio.
DI ALBERTO BAGNAI
lfattoquotidiano.it

L’economia, si sa, è ciclica, il che in buona sostanza significa che quando si tocca il fondo, se non si comincia a scavare (arte nella quale si è distinto il governo Monti), prima o poi si risalirà la china. Sappiamo anche che è proprio della politica il tentare di infondere ottimismo. Viste in questa luce, le dichiarazioni del ministro Saccomanni circa la prossima fine della recessione suonano scontate. Preoccupa però il fatto che le loro motivazioni siano piuttosto evanescenti. A quanto pare, l’ottimismo del ministro deriverebbe dal fatto che il Pil, nel secondo tri- mestre 2013, sarebbe diminuito solo dello 0,2% anziché del- lo 0,4% previsto “dagli economisti”.

Un argomento futile per diversi motivi. Intanto, il dato di -0,2% è solo una stima preliminare e negli ultimi trimestri queste stime si sono rivelate in media ottimistiche. Nulla esclude quindi che il dato definitivo si riveli peggiore del preliminare.

Anche amettendo che la stima preliminare sia corretta, come ci auguriamo, essa non avrebbe nulla di sorprendente, perché coincide praticamente con la previsione emessa dall’Ocse nell’aprile scorso (-0,26%): le ultime stime quindi non smentiscono alcun economista e non motivano alcun particolare ottimismo. Ma questi sono dettagli. Il vero problema è un altro.

La crisi devastante, amplificata dalla rigidità delle regole europee, ha riportato il nostro reddito pro capite ai livelli del 1998. Mentre i nostri governanti si baloccano coi decimali, l’aritmetica ci mostra che se pure dal 2014 ricominciassimo a crescere al 2% all’anno, ci vorrebbero quindici anni per ritornare sul sentiero di crescita precedente alla crisi. Un simile tasso di crescita, in Italia, si è avuto dal 1980 al 1998. Dal 1999 al 2012 la crescita del red- dito pro capite è stata dello 0.03%.

Lascio al lettore le conclusioni.

Alberto Bagnai
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it
8.08.2013

Titolo originale: “L’ ottimismo di Letta? Ovvietà e decimali”

andate a casa buoni a nulla!!!!!!

dfumagalli
Scritto il 8 Agosto 2013 at 22:08

““Don’t be fooled” by Europe’s Tranquility, ovvero “non lasciatevi prendere in giro dalla tranquillità dell’Europa”. In un articolo pubblicato su Project Syndicate , Mohamed El-Erian, amministratore delegato e co-responsabile degli investimenti di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo”

Ne deduco che l’amministratore delegato di un fondo dove sono già stati commessi grandi errori, è andato in short secco contro l’Europa ed ora per non affondare cerca di screditarla e buttarla giù?

Perché queste serpi non parlano mai in modo sincero o trasparente, hanno sempre 10 secondi fini e 20 armadi di scheletri.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 09:17

dorf001@finanza,

Dorf, ho visto i video che mi hai postato. Vedi, la soluzione di risolvere i problemi del debito, NON PAGANDOLO, mi sembra un pò troppo facile, tu non credi? Ora, tu sei religioso e credi nei miracoli, io no. Io credo che se una barca fa acqua e sta affondando, io devo lavorare su due fronti. 1) Vuotare con pompe e secchi l’acqua che c’è dentro,(pagare i debiti), e contemporaneamente, PIU IMPORTANTE, CHIUDERE LE FALLE, eliminare i parassitismi, sia finanziari (privati) che assistenziali (pubblic)i, e ristabilire il buon senso, cioè che per guadagnare occorre produrre ricchezza (lavorare).
Mi spiace, ma Per me Majolino dice enormi sciocchezze. Se la soluzione per pagare i debiti è non pagarli, ti auguro di non avere crediti, e sopratutto di non avere mai più bisogno di credito, di un prestito, perchè nessuno lo farebbe mai più.
Bastasse stampare indifferentemente dal sottostante, allora non occorre che sia lo stato a farlo, noi tutti possiamo pagare ogni cosa con un assegno a vuoto , è esattamente la stessa cosa. Se va bene a qualcuno mi avverta, gli compro tutto ciò che ha, al doppio del valore (crepi l’avarizia)

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 09:29

dorf001@finanza,

Dimenticavo, L’islanda, ammesso che sia in buone condizioni economiche, non sono aggiornato, ha GIUSTAMENTE rifiutato di pagare dei debiti che erano DELLE BANCHE, non dell’Islanda, il debito pubblico islandese nel 2005 era al.31,5% del PIL. Il debito italiano è DELLO STATO.
Comunque vorrei far notare che al 2011 il debito pubblico Islandese era al 128,3. Forse cosi bene non va neanche a loro, che dite? E i banchieri principalmente responsabili del bordello sono in Costa Azzurra. http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?c=ic&v=143&l=it

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 09:42

ah, scusate, una meta delle ditte è fallita perchè non poteva pagare i debiti, l’altra metà perchè non glieli hanno pagati.

bergasim
Scritto il 9 Agosto 2013 at 10:04

dorf001@finanza,

perché in italia le prestazioni pensionistiche future saranno coperte? e se si da chi?
Le banche italiane di quanti immobili che valgono una cippa sono proprietarie, leggasi veneto banca.
https://www.moneyreport.it/report-articoli/se-detenete-o-vi-vogliono-vendere-azioni-di-banche-non-quotate-attenti-il-loro-prezzo-potrebbe-essere-unopinione/9939
potresti gentilmente dirmi come sono i conti delle regioni italiane sono sostenibili? a quanto ammontano le perdite sui contratti derivati?
Tutti questi dati sono contemplati?

bergasim
Scritto il 9 Agosto 2013 at 10:05

dfumagalli@finanza,

potresti gentilmente dirmi dal profondo della tua conoscenza quali sono gli errori di un fondo che neanche conosci?

stanziale
Scritto il 9 Agosto 2013 at 10:12

<a href="mailto:kurskit@yahoo.it">kurskit@yahoo.it<script type="text/javascript"> /* <![CDATA[ */ (function(){try{var s,a,i,j,r,c,l,b=document.getElementsByTagName("script");l=b[b.length-1].previousSibling;a=l.getAttribute('data-cfemail');if(a){s='';r=parseInt(a.substr(0,2),16);for(j=2;a.length-j;j+=2){c=parseInt(a.substr(j,2),16)^r;s+=String.fromCharCode(c);}s=document.createTextNode(s);l.parentNode.replaceChild(s,l);}}catch(e){}})(); /* ]]> */ </script></a>@finanza,

Caro (sfuggente) Kurskit, ad un certo punto dici “PIU IMPORTANTE, CHIUDERE LE FALLE, eliminare i parassitismi, sia finanziari (privati)….” di grazia, per parassitismi privati cosa intendi? Non credi che la Bce (e la fed, ecc.ecc.) dovrebbe essere appartenente agli stati pubblici anziche’ alle banche private? Non pensi, visto che sostieni di essere per il lavoro, che proprio uscendo dall’euro finirebbe o diminuirebbe fortemente il parassitismo privato da rendita (quando c’era la lira e la banca d’italia era in mano allo stato, il rendimento dei titoli pubblici ERA SEMPRE INFERIORE ALL’INFLAZIONE, IL DP SI RIPAGAVA IN QUESTO MODO e siccome i suddetti titoli pubblici rendevano meno, C’ERANO PIU’ INVESTIMENTI NELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE. Non ti pare tutto cio’ un bel parassitismo privato da eliminare/ridurre, il nostro principale problema? Per fare questo, ANCHE per tappare le falle e ripagare con il lavoro, per avere una valuta competitiva(svalutare un pochino), BISOGNA USCIRE DALL’EURO E RIAVERE LA NOSTRA SOVRANITA’ MONETARIA, non quella della Germania.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 10:57

stanziale@finanza,

Allora: primo, non mi sembra che usare l’inflazione per ripagare il DP sia corretto, è comunque far pagare ai cittadini, visto che gli squali non lo compravano.
Secondo: è un modo di continuare a crescerlo, poichè visto che si dava L’IMPRESSIONE di pagare molto d’interessi, abbondava l’afflusso di denaro e questo ha incentivato l’enorme spreco, privilegi a pioggia compresi.
Terzo:Per parassitismi privati intendo la speculazione finanziaria, sotto qualsiasi forma, cioè TUTTI QUEGL’INVESTIMENTI CHE NON VANNO ALLA PRODUZIONE, sul mio blog mi spiegherò meglio tra poco.
Quarto: NON credo che il pubblico o il privato siano un bene o un male DI PER SE. Esistono aziende private serie e corrette, come ne esistono nel pubblico. Esistono comuni efficenti e uffici privati deficenti, e il contrario. Trovo questa mania di guelfi e ghibellini molto anacronistica,sciocca e dannosa.
Quinto: che perchè sarei sfuggente?
Ciao.

silvio66
Scritto il 9 Agosto 2013 at 13:03

<a href="mailto:kurskit@yahoo.it">kurskit@yahoo.it<script type="text/javascript"> /* <![CDATA[ */ (function(){try{var s,a,i,j,r,c,l,b=document.getElementsByTagName("script");l=b[b.length-1].previousSibling;a=l.getAttribute('data-cfemail');if(a){s='';r=parseInt(a.substr(0,2),16);for(j=2;a.length-j;j+=2){c=parseInt(a.substr(j,2),16)^r;s+=String.fromCharCode(c);}s=document.createTextNode(s);l.parentNode.replaceChild(s,l);}}catch(e){}})(); /* ]]> */ </script></a>@finanza,

ciao kurskit, mi sei simpatico per il tuo modo di contrapporti e trovo spesso tematiche economiche condivisibili, ma di finanza appare evidente ti sfugga la natura stessa della materia. La speculazione non è una branchia del mercato finanziario. Il mercato è speculazione nella sua interezza. Chi sono gli speculatori? Tutti noi amico mio. Materia affascinante per quanto mi riguarda, forse proprio perchè tutto muta e di doman non vè certezza. La strategia è sempre il profitto e le tattiche sono in perenne fermento. Personalmente, introdurrei i rudimenti finanziari dalle elementari come l’inglese. Disarmante l’ignoranza finanziaria nella popolazione italiana. Un contadino austriaco è mediamente più preparato di un avvocato italiano. Sono felice di ringraziare andrea per l’ottimo lavoro e consiglio a tutti di seguire macchiavelli. Prosegue la volontà dell’autore nell’illustrare dati senza eccedere in consigli operativi, lasciando al lettore la propria visualizzazione sul futuro.
Un caro saluto a dorf per i suoi post che si ampliano nel tempo.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 15:48

silvio66@finanza,

Caro Silvio, ricambiando la simpatia, prometto che pubblicherò un articolo approfondito sul mio blog http://www.laforzamotrice.it , per spiegare il mio concetto di “Finanza buona e finanza cattiva”: sintetizzando, descriverei come: la finanza buona è quella volta a creare ricchezza, quella cattiva a creare denaro. Concordo anche sul ” tutti speculiamo”, che alla fine vuol dire creare plusvalore, ma c’è modo e modo di farlo, speculare vendendo farmaci è una cosa, speculare vendendo farmaci che fanno ammalare per venderne di più è altra cosa, non sei daccordo? Forse è questo puntualizzare che a me viene facile ed ad altri no, io non divido il mondo tra buoni e cattivi, ma tra utili e dannosi, e spesso i risultati sorprendono, ma alla grande .

dorf001
Scritto il 9 Agosto 2013 at 16:21

ciao kursit. visto tuo blog. che mi dici della salita di pippo? tu l’hai copiato (hai fatto bene) da bagnai. io ce l’ho il libro suo. il tramonto dell’euro. lui posta tutti grafici del’FMI, quindi del sistema. non è complottaro. spiega benissimo che bisogna uscire dall’euro, spiega come farlo. al max ci svalutiamo del 7%.

poi mi dici dei debiti. per mia fortuna non ho debiti. mai fatti. quei pochi, li ho tutti saldati. ma vorrei vedere te senza lavoro, senza soldi, senza prospettive. è dura fidati!!!

ti ho spiegato tante volte che non conta tanto, pubblico o privato, ma chi comanda il denaro DEVE essere assolutamente onesto. ho scritto qui, tante volte i nomi che vorrei al comando del paese.

tu mi devi dimostrare, e lo voglio vedere coi miei occhi, che mi hai dato denaro vero. contante. le banche NON ti danno denaro vero. le banche non ti danno nulla. quando dicono: sofferenze bancarie è una balla. sono mancati introiti. ma se tu banca mi hai dato zero, e mi hai chiesto il 5% su zero, che minchia vuoi di ritorno? quanto fa il 5% su zero? fa zero. le banche non devono pretendere nulla. e diversi paesi al mondo NON hanno pagato il loro debito. argentina, ecuador, islanda. non so se ce ne sono altri. allora parla con NINO GALLONI, lui sà tutto. ti può spiegare tutto.
ti ho già spiegato che hai ragione sul sottostante. ti ho detto che lo stampaggio del denaro và fatto con moderazione. no tipo FED. denaro a camionate!!!! tutte le domande che poni, ti ha già risposto AURITI 10 anni fa. sò cosa vuol dire lavorare ok? dopo quasi 30 anni nelle fabbriche, ne ho viste di tutti i colori. e se mi dici che siamo tutti (quasi tutti) ladri, e piccoli speculatori, ti dò ragione. ok? non si salva nessuno. per quello ANDREA continua a dire che è una crisi ANTROPOLOGICA. diciamo pure crisi morale. e per finire questa società turbo capitalista è sulla via del tramonto. io che credo in DIO spero si spacchi tutto prima possibile. prima crolla, prima si ricostruisce.

N.B. hai visto quei 3 video sulla sotira delle cose? spero tu abbia capito. NON si può più crescere. non si può più aumentare nessun PIL. che tra l’altro è unn concetto obsoleto. parliamo di BIL= benessere interno lordo. già tutto scritto e fatto in ITALIA da 5 anni e più.

stiamo distruggendo tutto il pianeta. qualcuno CI DEVE FERMARE. o sbaglio?

e per quanto riguarda BIG PHARMA è destinata a crollare. le medicine che loro fanno, sono tutte mirate a NON farti guarire. loro devonon SOLO vendre, mica curare la gente. quindi tu ti devi prendere la pastiglietta tuta la vita. tanto io pago. lo stato. qualcuno paga. e loro continuano il loro schifoso business all’infinito. ma tutto questo finirà. vedrete, vedrete.

kursit, studia bene AURITI.

by DORF

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 17:01

dorf001@finanza,

Santa polenta, dorf., sto cercando di mantenere un atteggiamento realista, se hai letto il mio blog, sai che io considero l’emotività la cosa peggiore, per questo non ne faccio una questione di buoni o cattivi, o morale. io non sono ricco, e neanche povero, sono normale, anche se al momento disoccupato. Essendo un pò formica, ho cibo per un pò e spero di portare avanti un paio di miei progetti. Detto questo, come dice il capitano, solo la consapevolezza DIFFUSA può salvarci, ma per farlo, dobbiamo trovare una linea comune tra noi, e poi diffonderla. Disquisire sui dati di ogni giorno, con relative liti :-), è utile e interessante a noi, che seguiamo, ma se vogliamo portare in giro un messaggio, dev’essere con un UNANIME linguaggio, pochi concetti elementari. Torno al mio solito esempio della nave, dobbiamo far capire che ci sono delle falle, quali e dove sono, e sopratutto che se non le chiudiamo rapidamente coliamo a picco, per quanti sforzi si facciano x buttare l’acqua fuori bordo. Ma dobbiamo concentrarci su poche leggi e nozioni fondamentali. Finchè persone come MIO PADRE non crede che i fondi d’investimento sono soggetti al rischio finanziario, non ne usciamo più. Ma dobbiamo trovare un linguaggio al livello culturale/finanziario medio, cioè SEMPLICE E SCARNO.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 9 Agosto 2013 at 17:04

Un’altra cosa IMPORTANTE. Non sono i disonesti il pericolo peggiore, sono gli STUPIDI. Meglio un disonesto intelligente che uno stupido onesto. Il disonesto intelligente tratta bene il suo asino, perchè sa che cosi lavorerà di più e più a lungo.

dorf001
Scritto il 9 Agosto 2013 at 17:09

ok kursit. ecco qui : http://www.youtube.com/watch?v=osQ6_bqUQh4

stanziale
Scritto il 9 Agosto 2013 at 17:21

Caro kurskit, sfuggente perche’ (prima dell’ultimo post) non rispondevi ad alcune domande(per lo meno mie), stavolta hai risposto. Sei corretto e gentile nel modo di esporti, ma a me almeno dai l’impressione di non afferrare il contesto appieno, o forse…una volta scrivesti che hai titoli pubblici, la qual cosa, non me ne volere, spiegherebbe un po’ il tuo modo di ragionare, d’altra parte e’ anche vero che ognuno vede le cose, almeno in parte, secondo le proprie tasche, ed io non voglio giurare di essere meglio di altri. Dopotutto, a me interesserebbe lavorare ancora e riuscire ad andare in pensione, la qual cosa inevitabilmente mi porta a ragionare in modo anti euro e Germania, anti globalizzazione, anti tutto quello che i nostri politivi hanno firmato negli ultimi 40 anni. ….Quindi, dall’alto del mio palese conflitto di interessi , sono a ribadire che quando i tassi del debito erano sotto l’inflazione, e potevamo svalutare all’occorrenza, le nostre industrie ANDAVANO BENE, i salari AUMENTAVANO compensando l’inflazione, gli imprenditori vedendo che le attivita’ industriali e commerciali andavano abbastanza bene erano invogliati ad INVESTIRE nelle attivita’ stesse, tanto i btp o bot davano un rendimento inferiore all’inflazione. Non dico il 17% di inflazione, abbiamo avuto anche quella e non andava bene, ma un 5-6% annuo per noi era l’ideale. Quindi ripeto , alla gran parte dei cittadini quel tipo di inflazione andava bene, perche’ i salari crescevano almeno nella stessa misura, i prezzi delle case anche ecc.. Certo sono passati tanti anni da allora, ma dobbiamo riconoscere meno alle rendite e piu’ al lavoro, e fin qui ( a parole almeno) tutti ci siamo. Per fare cio’ dobbiamo a mio avviso riprendere la sovranita’ monetaria..o moriremo di deflazione e perdita del lavoro per pagare gli interessi, come vuole la Germania e i citati “squali”.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 10 Agosto 2013 at 09:05

stanziale@finanza,

caro Stanziale, crdimi io non ho NESSUN conflitto d’interesse, sono un agente di commercio, tra l’altro al momento disoccupato, per cui non ho ne padroni ne dipendenti, non ho mai comprato un titolo pubblico, probabilmente ti confondi, succede. Detto questo, secondo me è semplicistico abbinare la nostra crisi all’Europa, visto che come sappiamo bene, nei guai ci sono anche il Giappone e gli USA, che in europa non sono, semplicemente noi occidente ci siamo seduti sugli allori, e come sempre è successo nella storia, quando si è sazi si diventa pigri, TUTTI GLI IMPERI SONO CADUTI perchè volevano vivere alle spalle dei popoli sottomessi, e questo indebolisce. A tutti è successo cosi, verifica, quando i romani hanno cominciato a usare i mercenari è cominciato il loro declino, è la prassi. A questo aggiungi la tecnologia, che non so se ci rendiamo conto fino a che punto stà cambiando la nostra vita, velocizzando tutti gli effetti, e non riusciamo ad adattarci.é come la moto, una volta cercavamo di costruire una moto che riuscisse ad esprimere le doti del pilota, oggi dobbiamo trovare piloti che siano ll’altezza delle possibilità dei mezzo, e ci riusciamo sempre meno. aggiungici l’ipocrisia dei “buoni”, e capirai che abbiamo dei bei problemi.

dorf001
Scritto il 10 Agosto 2013 at 16:33

kursit. pescato dalla rete, per te. ma è pure x tutti voi.

Il problema dell’Euro è di essere una moneta privata garantita da debito pubblico. Se uno Stato membro chiede a BCE una banconota da 100€ deve dare a BCE un titolo di debito di 101.20€ a cui si sommano gl’interessi al collocamento, va da se che prima o poi il sistema crolli…. anche con la Lira di Bankitalia la moneta non era del popolo, infatti siamo entrati in Europa con un bel fardello di debito pubblico. Questa è la radice del male, a cui si somma la riserva frazionaria dove le banche prestano oltre la raccolta “inventandosi” denaro che non esiste, ricordo ai sostenitori di MMT che questa teoria monetaria accetta la pratica della riserva frazionaria senza un limite. ——– Esiste una soluzione? 1) avere una Banca Centrale Italiana ( es. BCI) 2) uscire dall’Euro con un cambio forzoso ad una nuova moneta emessa dallo Stato (senza debito), con il circolante + i depositi si ricompra il debito pubblico e lo si azzera 3) se rimangono Euro li tiene BCI per i pagamenti esteri. 4) Si riporta il sistema bancario alla realtá eliminando la riserva frazionaria. —— Esiste un Paese dove si usa la moneta del popolo? Si la Cina. Ha debito pubblico? No. È una microeconomia? No…… e allora perche farci inculare cose vere come aziende case etc. per dei foglietti di carta? Grillo svegliati e con te sveglia gl’italiani.

by DORF

ilcuculo
Scritto il 12 Agosto 2013 at 08:58

stanziale@finanza,

Caro Stanziale,

un’inflazione alta non te la puoi permettere se hai un elevato monte pensionistico da pagare, perchè se mantieni costante il potere d’acquisto delle pensioni lo stato collassa, se lo erodi mandi in miseria milioni di pensionati.

stanziale
Scritto il 12 Agosto 2013 at 10:01

ilcuculo@finanza,

Grazie della segnalazione, pero’ la prendo all’incontrario. Oltre alle rendite, una alta inflazione (5-6%) potrebbe dare noia appunto a chi e’ in pensione, magari con il retributivo e percepisce una pensione pari anche 2 volte e mezzo i contributi versati, pagata con i soldi dei precari (oltre 9 miliardi versati l’ultimo anno da quest’ultimi) che versano a vuoto tanto non ci andranno mai in pensione. Lo stato non deve collassare per le pensioni, ma semplicemente applicare il contributivo a tutti , prima e’ meglio e’, per ovii motivi di equita’. E qui anche il buon Kurskit che parla sempre di soldi buttati via, non puo’ che darmi ragione. Un buon risparmio, da subito, per lo stato, tanto l’inps e’ in deficit perenne dopo l’accollo dell’inpdap. Lo dico anche contro il mio interesse visto che in parte saro’ ( meglio, sarei) con il retributivo. ps: togliere anche la pensione ai genitori degli extracomunitari e (linea dura totale) agli italiani che se la vanno a spendere all’estero.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 13 Agosto 2013 at 17:40

stanziale@finanza,

Sono assolutamente d’accordo, bisogna smettere di considerare i pensionati come una categoria univoca, di pensionati ce ne sono molti e di molti tipi, e indifferentemente dalla cifra che percepiscono, c’è chi di pensione ci vive e chi la usa per il cibo del gatto. Smettiamola con i”poveri pensionati”, essere poveri non dipende dalla categoria sociale a cui appartieni, ma dalle risorse finanziarie che hai a disposizione. Applicare il contributivo a tutti, retroattivamente, poi si verificare le situazioni derivanti e s’interviene per garantire la dignità, tetti alle pensioni, poi modificare tutti i contratti uniformandoli come regole base, non figli e figliastri, sostituire l’anzianità con aumenti basati sull’inflazione lasciando i miglioramenti salariali veri e propri alla meritocrazia. E, sempre, impiccare chi fa soldi con i soldi altrui.

SOSTIENI ICEBERGFINANZA
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
ICEBERGFINANZA NEL MONDO
Articolo dal Network
Guest post: Trading Room #513. Il grafico FTSEMIB weekly continua nella sua corsa rialzista, con u
"Governare è far credere" o forse più, "il fine giustifica i mezzi", ma il significato è chia
Malgrado tutto le tendenze sono mantenute e siamo arrivati ad un passo dal target. E ovviamente ades
Iniziamo con le buone notizie. In Germania, crollano la produzione industriale e i consumi e
FTSEMIB 40 AGGIORNAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 2024   Il grafico dei prezzi conferma visivamente
29 febbraio 2024 UNICREDIT Lettura grafica e analisi dei posizionamenti monetaria relativi alla sc
Come vedremo nel fine settimana insieme al nostro Machiavelli, le ultime minute hanno rivelato c
Guest post: Trading Room #512. Il grafico FTSEMIB weekly ha raggiunto vette importanti ma anche un
La trimestrale di NVIDIA stupisce i mercati e il rally continua. Ma allo stesso tempo, il mercato ob
La Cina è un'immensa mina deflattiva esplosa nell'oceano globale, una spettacolare bolla immobi
CONTATORE