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A giugno le vendite di case nuove negli Stati Uniti sono cresciute al massimo del maggio 2008, ulteriore segnale della ripresa del mercato immobiliare, motore della ripresa dell’economia americana. Il dato è particolarmente significativo perché implica che il rialzo dei tassi sui mutui – conseguenza del pesante sell-off che ha colpito in quel mese il mercato obbligazionario globale – non sembra avere scoraggiato gli americani dal comprare un’abitazione. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, il dato è cresciuto dell’8,3%, a un tasso annualizzato di 497.000 unità, il massimo di oltre cinque anni e al di sopra delle stime per 485.000 unità attese dagli analisti, che avrebbe implicato un rialzo dell’1,8%. Su base annuale il risultato è cresciuto del 38,1%. Il dato di maggio è stato rivisto al ribasso a quota 459.000 da 476.000. Le case nuove disponibili per la vendita erano 161.000. Servirebbero 3,9 mesi per esaurirle completamente, il ritmo più veloce da gennaio. In rialzo il prezzo mediano delle case nuove, salito a 249.700 dollari ossia il 7,4% sullo stesso mese dell’anno prima. (America24)
Non solo il dato di maggio è stato rivisto al ribasso di 17.000 unità ma anche quello di marzo passato da 451.000 a 443.000 e quello di aprile visto in ribasso da 466.000 a 453.000 in totale per tre mesi 38.000 abitazioni in meno, nulla di importante che non cancella la performance complessiva ma che testimonia come ora il motore da qualche mese stia battendo in testa, ovvero le revisioni sono sempre al ribasso.
Ciò non cambia la realtà ovvero che nel primo semestre del 2013 le vendite sono aumentate di oltre il 28 % rispetto allo scorso anno, il che riflette il massiccio intervento della Federal Reserve sulle dinamiche dei titoli legati all’immobiliare e di conseguenza ai tassi e non certo una ripresa economica che pare molto fragile ed effimera, con redditi medi in continua diminuzione e lavoro a part-time e sottoretribuito in aumento, anche se questa effervescenza nel settore delle nuove costruzioni è una lieta notizia per l’occupazione fin che dura , sempre che come dice il nostro maestro Robert Shiller…
IL MATTONE …LA GRANDE ILLUSIONE!icebergfinanza …
State sintonizzati, ho l’impressione che nei prossimi anni sentiremo ancora parlare di bolle immobiliari in America.
Nel frattempo … punto mio libera tutti è il grido di chi, col suo punto, libera e fa rientrare in gioco tutti ecco cosa ha elaborato il buon Machiavelli, raggiungendo tutti coloro che sostengono e vorranno liberamente sostenere Icebergfinanza e il nostro viaggio.
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@Icebergfinanza. Ce la ricordiamo l’intervista, analisi indovinata ancora una volta….
@Kurskit. Riprendendo la polemica dell’ultimo post, peraltro necessaria per chiarire i punti di vista, sono d’accordo al 100% per quanto riguarda il tuo commento delle ore 9.23, persino la parola finale sveglia. Il problema pero’ e’ che ti devi svegliare tu, che non chiarisci le tue idee sulla emissione della moneta. Se la moneta continuava ad emetterla la banca d’italia alle dirette dipendenze del tesoro, come era fino al 1981, probabilmente avremmo risparmiato la gran parte dei 3100 miliardi di euro di interessi pagati in questi 32 anni, io sarei gia’ in pensione o comunque vicino, e tu lavoreresti normalmente. Questa montagna di quattrini sono andati in buona parte ad ingrassare le entita’ da te descritte negli ultimi tuoi commenti. Chiaramente in combutta con la nostra classe politica che ci ha amministrato negli ultimi 32 anni. Per quanto riguarda la Germania, e’ chiaro che chi guadagna dall’euro non sono tanto i loro cittadini che per ragioni di concorenza tra i paesi euro (gara al ribasso dei diritti voluta da loro!)hanno visto abbassarsi il loro standard precedente, ma lo stato, sotto forma di giganteschi avanzi commerciali verso i pigs, che naturalmente credo non riscuoteranno mai, altrimenti che idioti sarebbero. E comunque, caro Kurskit , i presupposti iniziali dell’euro non erano affatto una spietata guerra tipo ne restera’ uno solo, doveva essere la collaborazione e alla fine l’unione, sono i tedeschi che hanno sempre infranto i patti.