PASSERA E IL PETROLIO MADE IN ITALY!

Scritto il alle 06:16 da icebergfinanza

Il governo punta a trasferire i vantaggi alle imprese ed alle famiglie aumentando la concorrenza enza enza enza dove sei Enza!

Enza è la più colossale balla che sia mai stata raccontata in questo Paese, concorrenza e monopolio, sono parenti stretti, la più colossale presa per il fondoschiena che quotidianamente vi viene raccontata da chi da l’impressione di cambiare tutto per non cambiare nulla.

Ne abbiamo già parlato in TRIVELLA SELVAGGIA ora a Voi due facce della stessa medaglia, a Voi il compito della Consapevolezza!

Roma – ALZARE la produzione petrolifera nazionale fino a raggiungere il 20% della domanda, via libera agli investimenti sul gas: i progetti di metanodotti dall’Algeria e il “corridoio Sud” nell’Adriatico avranno il pieno sostegno governativo, così come i progetti di 4 rigassificatori approvati o in costruzione.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha individuato nell’energia l’interruttore per far ripartire la crescita in autunno. Una parte delle misure sono già state prese (Snam, taglio agli incentivi delle rinnovabili) altre sono pronte: permessi più facili per perforazioni petrolifere e la semplificazione amministrativa.

A settembre sarà pronto un piano, “un indirizzo strategico coerente e unitario”, come si legge nel documento riservato del ministero, da trasformare in proposte normative sin dai prossimi mesi. Il doppio traguardo è abbassare i costi dell’energia, ridurre le importazioni di idrocarburi e attivare miliardi d’investimenti in infrastrutture.

Oltre ad aumentare la disponibilità delle materie prime energetiche e alla stabilizzazione del costo, il governo punta a trasferire i vantaggi alle imprese ed alle famiglie aumentando la concorrenza e quindi mantenendo una pressione sui prezzi: la Borsa del gas sarà potenziata e nel settore elettrico i bonus fiscali si concentreranno sull’efficienza e la riduzione dei consumi. La prima prova sarà la revisione dei limiti che tengono le trivelle oltre le 12 miglia marine dalle coste italiane, un divieto più stringente rispetto agli altri Paesi europei. ( Repubblica )

Ecco l’altra faccia della medaglia, tratta dal blog di MariaRitaD’Orsogna

I deliri di Passera

Caro signor Passera,
stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l’Italia petrolizzata.
Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni ’60 per aggiustare l’Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.
Invece qui sono pianti amari, perche’ non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.
Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.
Lei non e’ stato eletto da nessuno e non puo’ pensare di “risanare” l’Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.
Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall’Algeria, corridoio Sud dell’Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.
E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare? Ci dica.
I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d’Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell’Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?
Ci dica.
Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l’esplosione di tumori come all’Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?
Vorrei tanto sapere dove vive lei.
Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche’ la sua regione – quella che ci dara’ questo 20% della produzione nazionale – e’ la piu’ povera d’Italia.
Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c’e’. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa’, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.
Lo so che e’ facile far cassa sull’ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verra’ domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l’Italia e’ corrotta. E’ facile, lo so.
Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non e’ etico, non e’ morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche’ non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell’Italia.
E no, non e’ possibile trivellare in rispetto dell’ambiente. Non e’ successo mai.  Da nessuna parte del mondo. Mai.
Ma non vede cosa succede a Taranto?
Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia – all’italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l’idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita’ – la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?
E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?
E lei pensa che questo e’ il futuro?
Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.
Qui il limite trivelle e’ di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro “giornalista” Luca Iezzi. Ed e’ dal 1969 che non ce le mettiamo piu’ le trivelle in mare perche’ non e’ questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.
Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.
Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera’ nell’industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l’uso degli incentivi.
Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell’ambiente e’?
E gli italiani cosa faranno?
Non lo so.
So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguira’ questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l’Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.

7 commenti Commenta
Scritto il 14 Agosto 2012 at 08:01

Qualcuno regali a Passera l’ultimo libro di Jeremy Rifkin, “La terza rivoluzione industriale”, per favore. Probabilmente come scrive l’autore, questi sono gli ultimi colpi di coda della lobby petrolifera, ma come al solito l’Italia va controcorrente…

kry
Scritto il 14 Agosto 2012 at 09:49

andreaforni,

Regalarlo non serve a nulla. Io mi offro volontario per leggerglielo,così non può giustificarsi con un ” Ma non lo sapevo.”

vittoredarin
Scritto il 14 Agosto 2012 at 11:39

la sua adorata California è già fallita.

alvis12
Scritto il 14 Agosto 2012 at 13:47

vittoredarin@finanzaonline:
la sua adorata California è già fallita.

Mah… almeno la’ si respira, non ci sono le nostre auto diesel, non ci sono le nostre ecologissime centrali a biomasse che bruciano chissa’ cosa, ecc. ecc. pare proprio che non ci sia limite al peggio… 🙁

italiapersempre
Scritto il 14 Agosto 2012 at 15:24

precisamente.La ‘sua’ California cara signora è già fallita, ha dieci volte i debiti della Grecia e usa la crisi dell’ eurozona per nascondere oltre 40 milioni di disoccupati in tutta America che non verranno rioccupati mai più- crisi causata DI PROPOSITO- dalle banche americane per fermare l’ integrazione europea e romperne la concordia.

Questo è il ‘fogno’, come dice Bagnai.

un ‘fogno americano’, cara Signora, in cui le nanotech, biotech, falsitech non abitano in California, ma in Giappone, Corea, Cina, Russia ( e sono prodotte dagli italiani che esportano, guarda caso, i secondi al mondo per tecnologie dopo i giapponesi, vedere i dati Istat e i dati Osce, i dati ICE e UE, non sempre e solo la prima pagina manipolata del Financial Times ).

un ‘fogno’, cara Signora, che appoggia in pieno le lobby petrolifere, o chi crede che siano i Bush, i Romney, i Cheney? Per cosa crede sia stata fatta la guerra in Iraq, in Libia, in Afghanisthan, e per cosa crede Gaza sia martoriata come lo è? Per cosa crede l’ Iran non sia lasciato in pace? Ha presente che giacimento c’ è che passa per il Mediterraneo?

O lei, cara Signora, pensa che la Exxon non abbia sede in USA? Pensa che il disastro della British Petroil sia avvenuto nella Manica, visto che si parla di disastri ambientali? Pensa che sia un caso che i regnanti di Emirati Arabi, Qatar, Oman, Arabia Saudita, che devono il loro potere agli USA in cambio di scarse royalties petrolifere pari al 5% all’ estrazione ( una miseria ), siano fedeli vassalli e sorveglianti dei pozzi di petrolio?

Ma lei, cara signora, lo sa che l’ emiro del Kuwait è socio in affari del clan Bush Harriman? Guardi che non è un mistero.

Lei è l’ unica rimasta a credere che i mondialisti si sganceranno dal petrolio- certo, vogliono che siano gli altri a farlo- gli allocchi che credono alle ‘energie verdi’. L’ ultima di una infinita serie di bolle speculative sulle rinnovabili per poveri gonzi.

deportivotralarala
Scritto il 14 Agosto 2012 at 18:17

http://dorsogna.blogspot.it/2011/11/big-fix-impressioni.html?m=1

agli attivisti da tastiera che criticano Prof.ssa D’Orsogna: siete buoni solo a parlare. Raffaele

gnutim
Scritto il 16 Agosto 2012 at 09:57

secondo me il giusto sta nel mezzo…
direi che fare della california un esempio non è proprio il massimo, come non è esaltante trasformare l’Italia in un kuwait degli anni 2000. Non si possono riempire le nostre isole di pannelli solari o di pale eoliche perchè fanno bìveramente ribrezzo ma non si può nemmeno vietare tutto e tutto in nome dell’ambiente.
NON ESISTE LA VIA DI MEZZO????
Non possiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene di tutti? A cominciare dai governanti, dagli imprenditori, dai pensionati che stanno godendo di pensioni non troppo meritate? Non è un j’accuse, vorrebbe essere un invito a metterci del nostro tutti insieme, a criticare per migliorare, non fine a sè stesso.
Perdonate l’intromissione

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