UN' ATMOSFERA ELETTRICA!

Scritto il alle 07:13 da icebergfinanza

 

 

Quando nell’ ormai lontana primavera del 2007 intravidi controcorrente i bagliori del tramonto di questo ciclo economico compresi che di revisione in revisione ci si stava avviando verso una recessione di portata storica, una recessione che ci avrebbe accompagnati sino alla fine del 2009, ma oggi la dimensione del fenomeno assume i confini di un mistero ancora tutto da decifrare.

Assistere ad una revisione del PIL di queste proporzioni, un crollo dei consumi, degli investimenti e delle esportazioni non è affato una sorpresa per il sottoscritto ma la dimensione della dinamica in atto, la recessione globale non può lasciare indifferenti.

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Thanks to Themessthatgreenspanmade.blogspot.com

Si deve risalire sino alla violenta recessione degli anni ottanta per vedere sprofondare il PIL di queste dimensioni, la revisione delle scorte non può far dimenticare il crollo dei consumi che con la sua percentuale risale sino al lontano 1951, in sintesi una delle peggior performance del dopoguerra.

In occasione del primo rilascio scrissi………

Puntuale anche questa volta ma non certo volutamente, le giacenze di magazzino sono il riflesso incondizionato del crollo dei consumi aggiungendo un sensibile 1,3 % al dato complessivo che in seguito a questa anomalia stagionale ( assistere ad un aumento delle scorte negli ultimi tre mesi dell’anno quelli che incidono in maniera rilevante sui risultati annuali è ben più che una semplice anomalia è il riflesso di un crollo dei consumi strutturale…..) esce un po meno peggio del previsto, un risultato negativo che non si vedeva dal lontano 1982…..PIL reale meno le scorte è in realtà un 5,1 % che si avvicina alla previsione iniziale ma non resta che attendere le revisioni successive che in ogni recessione che si rispetti sono sostanzialmente negative.

Comunque sia, complimenti a coloro che avevano previsto un notevole contributo in termini di crescita, nella seconda parte dell’anno 2008 da parte del pacchetto di stimolo fiscale dell’amministrazione repubblicana, oltre 150 miliardi di dollari gettati al vento……

Probabilmente anche il prossimo stimolo fiscale non potrà fare nulla se non determinare un sussulto intermedio all’economia prima di un lungo ed indecifrabile inverno probabilmente assisteremo ad un piccola crescita nell’ultimo trimestre dell’anno ma se qualcuno non l’avesse ancora capito ci vorrà probabilmente un decennio prima di assistere ad una nuova primavera.

La leggenda del "decoupling" ovvero la possibilità che le economie emergenti potessero assumere il testimone della crescita è stata spazzata via insieme all’illusione di coloro che in questa crisi hanno accesso lumicini in ogni angolo senza mai voler analizzare seriamente quanto stava accadendo, il crollo delle esportazioni e delle importazioni ne sono la testimonianza, questa ripeto è una recessione globale, mai avvenuta dai tempi della Grande Depressione.

Cambiando per un attimo argomento, vi ricordate Gillian Tett uno dei miei report preferito sul Financial Times ebbene come un falco intravede nella nebbia di questo tempo la realtà dei CDO Collateralized debt obligation, strumenti finanziari, braccio delle cartolarizzazioni, citando un livello impressionante di insolvenze ma evidenziando nel contempo anche il relativamente basso tasso di recupero.

Non più tardi di un paio di anni fa il consenso convenzionale stimava un tasso di recupero di queste obbligazioni vicino al 100 % ma se ii bilanci delle banche venivano devastati da ripetute svalutazioni era solo colpa di modelli estrapolati da altre realtà, vedi l’indice ABX di Markit, un indice che riporta i valori dei derivati ipotecari.

Un barlume di luce è emerso nel buio di questo tempo, JPMorgan & Wachovia hanno esplorato la realtà scoprendo che dalla fino del 2005 sono stati emessi ben 405 miliardi di CDO con sottostante ABS ovvero mutui residenziali di cui un terzo ad alto rischio. Oggi circa 305 miliardi sono in un formale stato di default ….

Out of that pile, around $305bn of the CDOs are now in a formal state of default, with the CDOs underwritten by Merrill Lynch accounting for the biggest pile of defaulted assets, followed by UBS and Citi.

The real shocker, though, is what has happened after those defaults. JPMorgan estimates that $102bn of CDOs has already been liquidated. The average recovery rate for super-senior tranches of debt – or the stuff that was supposed to be so ultra safe that it always carried a triple A tag – has been 32 per cent for the high grade CDOs. With mezzanine CDO’s, though, recovery rates on those AAA assets have been a mere 5 per cent.

……102 miliardi sono già stati liquidati e il tasso di recupero di questi prodotti è stato solo del  32 % per la classe di prima qualità mentre per quanto riguarda la classe intermedia, ovvero le mezzanine rigorosamente AAA udite, udite siamo ad un incredibile 5 %.

Gillian osa sostenere che in fondo si potrebbe trattare di un caso estremo, in fondo l’onda "subprime" ha ormai fatto il suo corso ma come ben noi sappiamo oggi non si parla più solo di subprime, ma anche di Alt-a, Prime, Jumbomortgage ovvero di qualunque categoria di mutuo contratto in passato.

After all, when the ABX started taking a dramatically bearish tone 18 months ago, many banks claimed that it was ridiculous that they were writing their mortgage assets down to prices extrapolated from the ABX, since it was popularly claimed that the ABX overstated likely future loss. Even the Bank of England appeared to share that view.

…….si l’indice ABX stava sopravvalutando qualunque perdita, era ridicolo e lo è tuttora iscrivere questi prodotti sulla base di una semplice previsione, lo sosteneva anche la Banca d’Inghilterra……ma non si dice spesso che il mercato ha sempre ragione……

In settimana HBOS il più grande creditore ipotecario inglese segnala che circa il 16,8 % dei suoi mutuatari, del suo libro contabile ipotecario è "underwater" ovvero ha il valore della casa inferiore al mutuo residuo e lo stesso per quanto riguarda Lloyds TSB con il suo 15 %……siamo sicuri che questo è un problema solo americano……

In fondo decisamente Subprime sono pure le incredibili esposizioni nei confronti dei paesi dell’ Est Europeo, 1700 miliardi di dollari spesso in franchi svizzeri assegnati sulla base del nuovo eldorado economico, in Polonia tanto per fare un esempio quasi il 60 % dei mutui sono in franchi svizzeri ma lo zloty polacco ha perso quasi il 50 % negli ultimi mesi  quindi indebitamento decisamente insostenibile, solo le banche austriache hanno concesso prestiti per oltre il 70 % del proprio PIL una leva infinita basterebbe il 10 % di default come sostiene il ministro delle finanze austriaco Proll per far saltare l’intero sistema finanziario austriaco, ma la mia domanda è la seguente…….dove sono finiti i CDO strumenti di diffusione delle, le cartolarizzazioni di questi mutui, di questi impieghi?

Mervyn King governatore della Banca d’Inghilterra ha sussurrato che è impossibile determinare la quantità di capitale necessario per puntellare il sistenma finanziario inglese, ci vorranno mesi e mesi per stabilire l’entità dei titoli illiquidi presenti nel sistema, entità che continua a cambiare in base alle prospettive economiche internazionali. Questa valutazione è qualcosa che non è affatto facile da farsi e non si può fare rapidamente, è necessario un più lungo tempo e una verifica dettagliata contratto per contratto…….e in America quel genio di Bernanke e l’illuminato tesoro americano stabiliscono entro aprile la fine dello "Stress Test" si entro aprile sapremo tutto quello che è impossibile determinare…….se date un’occhiata alle previsioni dei maghi economici dell’amministrazione Obama vi accorgerete che la loro visione contempla una ripresa dell’ uno virgola qualcosa quest’anno e addirittura di oltre il tre per cento il prossimo anno……beata innocenza, chi glielo dice che nel primo trimestre il PIL potrebbe accusare una contrazione di oltre sei/sette punti e via cosi migliorando sino alla fine dell’anno…….ma mai più di tanto.

Ieri abbiamo parlato di solidarietà, di bonus e stipendi, il Sole 24 Ore riporta che….

Alcuni chief executive – come Eric Daniels, amministratore delegato di Lloyds – hanno fatto il "beau geste" di rinunciare al proprio generoso bonus, ma hanno anche detto che gli incentivi finanziari restano più che mai necessari per attrarre o far restare persone di alto livello.

……si sino a quando queste " PERSONE DI ALTO LIVELLO " non si renderanno conto di essere dei comuni mortali non avremo alcuna speranza di cambiamento, non certo grazie a persone di alto livello, si alto livello di retribuzione non certo di intelligenza, alcuni di loro hanno creato un mondo di carta, l’impero del nulla……

D’altronde un sondaggio uscito stamattina, condotto dal sito specializzato eFinancialCareers.com, rivela che nonostante tutto i banchieri non hanno alcuna intenzione di rinunciare a bonus e salari elevati. Secondo il sondaggio il 49% dei banchieri lascerebbe il Paese se fossero imposti limiti ai bonus in contanti. La percentuale sale al 71% nel caso di banchieri con un’esperienza di 6-10 anni. Sarebbe quindi un vero e proprio esodo delle migliori "menti" del settore. Il problema però è che questi banchieri pronti a lasciare la Gran Bretagna non hanno molti posti alternativi dove andare in questa crisi ormai globale.

Dopo Citigroup e le sue perdite, dopo AIG sulla quale verrà tolto il velo oggi, dopo Fannie Mae e Freddie Mac quanti soldi saranno necessari per risanare questa imponente sottovalutazione globale, quali possibilità abbiamo di salvare alcune banche europee che sono semplicemente troppo grandi per essere salvate dai loro stati………qual’è il limite nei bilanci governativi oltre il quale si rischia di spingersi nell’infinito, nell’ignoto di un futuro oscuro…….?

Bernanke come abbiamo già visto suggerisce che è in corso una " depressione irrazionale " delle quotazioni……

"The stock values reflect not so much the fundamentals, the long-term profitability of the economy, but they also reflect investor attitudes about risk and uncertainty which right now are at very high levels," he told lawmakers during questions.

……esse non rifletterebbero i fondamentali, si quelli solidi che solo lui ha saputo intravvedere.

L’era della leva esponenziale è finita, quella della finanza creativa sepolta, il deleveraging è in atto e nei prossimi anni per il momento non vi è nulla che faccia intravvedere una qualunque nuova era dell’oro in particolare per quanto riguarda i profitti e gli utili,  peccato che nell’ultimo trimestre 2008 abbiamo assistito ad un crollo di oltre il 78 % negli " earnings " il prossimo scaverà un fossato ancora più profondo,  il numero magico ora è 28,75 dollari  o li intorno non resta che provare a individuare un P/E ratio a piacimento per arrivare non solo ad una previsione di uno S&P500 intorno ai 600 punti ma come ben sanno i lettori di Icebergfinanza prima della fine di questa crisi non è affatto improbabile un ritorno alle origini del lontano 1993.

Questa settimana ci dirà se la tarda primavera del 2009 arriverà in anticipo sui tempi previsti, macroeconomia e occupazione saranno i temi dominanti, un’atmosfera elettrica nell’aria che non può farci dimenticare l’aspetto umano di questa crisi, storie e racconti di un’ Umanità ferita, un’ Umanità che ha bisogno di SOLIDARIETAmarzo e aprile ci accompagneranno nell’incertezza, tra trimestrali e "stress test" all’orizzonte questo mercato non ha che una possibilità per risorgere se non dalle sue ceneri.

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

 

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….

  

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

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30 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 09:53

>ci vorrà probabilmente un decennio prima di assistere ad una nuova primavera

Ma questo è riferito solo agli Usa o vale per tutti?

Stella

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 10:30

The Crisis of Credit Visualized

http://vimeo.com/3261363?pg=embed&sec=

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 10:42

I banchieri, i finanzieri, i grandi managers in questi primi anni di globalizzazione hanno organizzato la più grande abbuffata planetaria, ingozzandosi con una voracità ed una velocità impressionante: ogni anno è pari a uno dei secoli passati.
L’avidità di questi onnivori ha portato il sistema economico occidentale ad un opunto di non ritorno?
Io temo che ci siamo vicini, nessuno conosce il livello di debito spazzatura.
Come posso tutelare il futuro dei miei figli, dei miei nipoti?
Oggi sono disperante e confuso anche se una fioca luce si intravede in Obama ed in quel che dice.
Grazie Andrea per tutto il tempo che ci dedichi.
Pedro45

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 10:57

Buongiorno Andrea,
vorrei sottoporre la tua attenzione su un aspetto che ti espongo qui di seguito.

Abbiamo visto che le posizioni aperte dalle banche, e non solo, in derivati e altri strumenti finanziari nei mercati OTC ammontava al 30/06/2008 a circa 600 trilioni di dollari (fonte BIS).
Aprire una posizione, se non erro, significa acquistare uno strumento finanziario che nel momento dell’acquisto ha un prezzo che devo corrispondere al venditore.
La domanda che spesso mi pongo è la seguente:
Se ci sono posizioni aperte per complessivi 600 trillioni di dollari, non significa forse che sono stati acquistati strumenti finanziari per 600 trillioni di dollari e che i venditori a loro volta hanno incassato 600 trillioni di dollari?
Se ora questi strumenti finanziari non valgono più nulla, o valgono molto poco, la perdita potenziale (ormai dubito che sia solo tale) è di chi li ha ancora in carico.
Tale valore non si è volatilizzato, ma è stato trasferito dagli acquirenti ai venditori nel momento in cui si è acquistato lo strumento finanziario.

Mi servo di un esempio molto semplice per spiegare quello che voglio dire:
In una corsa di 6 cavalli per dieci volte consecutive vince il cavallo numero 3.
Dieci persone decidono di scommettere 100 dollari ciascuno che il cavallo numero 3 vincerà nella corsa successiva.
Si effettua la gara, ma a sorpresa questa volta vince il cavallo numero 6.
Tutti gli scommettitori perdono 10×100 = 1000 dollari in totale.
Non si sono volatilizzati 1000 dollari ma sono stati trasferiti dagli scommettitori a colui che ha incassato le scommesse.

Avevo già espresso questa mia opinione in un commento scritto alcuni mesi fa, aggiungendo che ci si sarebbe dovuto domandare chi fossero i venditori.
Ho il forte dubbio che l’oceano della finanza sia solcato da vascelli pirata con le stive stracolme di dollari drenati ai mercati vendendo a caro prezzo tanta, tantissima carta straccia.
Sull’identificazione di questi vascelli pirata si dovrebbero orientare anche una parte degli sforzi per risollevare le sorti di un’economia ingiustamente penalizzata nei suoi protagonisti più deboli da un modo di fare finanza che anzichè distribuire la ricchezza l’ha accentrata nelle mani di in un numero sempre più ristretto di soggetti.

Complimenti per le attente analisi e per l’umanità che trasmetti tramite i tuoi articoli.
Vorrei sapere se è possibile dare un contributo tramite Postepay.
Grazie.

Salvo

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 11:13

Ciao Salvo, puoi aprire un conto PayPal con la PostePay, gratis ovviamente e procedere con l’emissione del contributo per Andrea.
Roberto65

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 12:19

CRISI DELLO STATO SOCIALE e LE IMPRESE

Mentre tutti i vari esperti fanno il funerale al “Capitalismo da rapina”, nessuno si rende conto che nella bara attaccato al capitalismo c’è il suo fratello siamese, che si chiama “Statalismo”.
E’ questo il fattore che rende l’Europa più vunnerabile degli USA.
In Europa c’è lo stato sociale che ammorbidirà l’impatto della crisi, ma che potrebbe essere una zavorra insostenibile quando si dovrà parlare di ripresa.
Che ci piaccia o meno a reggere lo stato sociale, così come lo conosciamo è l’IMPRESA PRIVATA.
Inutile che raccontare che gli impiegati e gli operai pagano le tasse, è tutto un bleff un fatto formale, a pagare le tasse sono le imprese.
Infatti i salariati vedono solo il netto, le imprese pagano la differenza direttamente allo stato.
Lo stato in Europa si assicura dal 40 al 55 % del Pil e questo è oramai intollerabbile.
Se le imprese chiudono la gente viene licenziata (ma gli statali bisognerà continuarli a pagare).
Questo vuol dire che la Bestia della burocrazia se ne frega della crisi.
Questa è una contraddizione che non può reggere.

Tutte le amministrazioni stanno segando i precari e fra poco segheranno anche gli appalti esterni.
Preparatevi a veder ridotte pensioni e stipendi, altro che aumento della pressione fiscale!!
Se qualcuno spera in un nuovo socialismo statalista si sbaglia di grosso.
Questa crisi vedrà l’apoteosi dell’interventismo e nello stesso istante la sua incessabile decadnza.
Solo le imprese private creano vero lavoro e ricchezza, il modello alternativo è quello comunista ma esso è già fallito.
Un modello spurio di economia fatto di socialismo e capitalismo non può esistere nei tempi della globalizzazione.
Se i sindacalisti pensano di risolvere tutto con il protezionismo, vuol dire che oramai sono alla frutta.
Tutti gli stabilimenti che chiuderanno per la crisi state certi che non verranno più riaperti.

Bisognerà inventare un nuovo modo di far impresa, chi ha la capacità organizzativa di fare impresa va visto come una ricchezza.
Bisogna far si che quello che è il costo della manodopera vada a finire nelle tasche degli operai e non dello stato.
Oggi in Italia il 20% del bilancio dello stato è asorbito dalle pensioni un altro 20% è assorbito dalla Bestia della Burocrazia, un altro 20 % è assorbito dagli interessi sul debito pubblico e cos’ via.
Alla fine solo una piccola percentuale delle tasse che noi paghiamo ritornano sotto forma di servizi (pessimi) resi alla collettività!!
Se si vuole ripartire bisogna distruggere tutte le Caste, non basta distruggere quella dei politici.
Ma tutto questo, non è un qualcosa che si può fare attraverso la politica dell’attuale “modello democratico”, bisognerà inventarne uno nuovo, un modello che veramente assicuri vera uguaglianza e vera libertà.

-IL Compasso-

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 12:53

Grande Il Compasso #6, ma attento che qualcuno potrebbe criticarti……come!!!! ma se le imprese evadono più che possono e solamente i dipendenti pagano le tasse hehehe……vedremo quando saranno licenziati chi pagherà le tasse!!!!!
Io da piccolo imprenditore mi stò preparando….(è da un pò che le cose non “girano” e….mi stanno “girando”).
Ma IO SOLDI non ne ho…ok

Un saluto a tutti e chissà che dopo una crisi…forse qualcosa cambierà

SD

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 14:07

… La verità bisognerebbe dirla tutta….

Sono con voi da sempre, e sinceramente so benissimo che le cose sono all’orlo o paragonabili alla più grande crisi della storia.

Però il capitano dovrebbe postare per correttezza il ted spread, gli spread sui commercial paper … insomma qualcuna delle politiche della fed sta funzionando e anche se non avranno rillevanti effetti sull’economia reale (confesso di odiare questo termine inventato dai telegiornali dato che l’economia è una sola).

Sta di fatto … che dovresti riportare tutto !

Mi ricordo che parlavi della seconda ondata … alt-a, jumbo, credit card loans ecc…

Ok ci sarà … ma non avrà gli stessi effetti dei subprime se il tasso rimmarrà cosi basso….

Insomma cerca di essere obiettivo …tutto qua.

Penso che di grandi banche non ne falliranno più negli stati uniti.

Ovvio per l’europa tutto quello che ho detto non vale.

Ma questa è un altra storia.

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 14:10

cmq rispetto il tuo lavoro. e ti ringrazio per le tue fonti.

Dico solo di cercare di cogliere anche gli aspetti positivi (purtroppo pochi) dei piani da Paperon de Paperoni messi in atto da fed & co.

Buon lavoro !

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 14:13

quasi quasi mi pento di quella critica …. fate come non avessi scritto niente

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 14:15

per #4 vedi il problema non sono le scommesse ma il fatto che i soldi scommessi non sono soldi “reali” ma rappresentano perdite potenziali per i quali la riserva di denaro è complessivamente
In sostanza il fallimento di una grossa impresa o stato implicherebbe per gli assicuratori perdite superiori al valore dei titoli emessi (fenomeno tipico è assicurarsi senza avere il titolo in mano).

in pratica se fallissero gli stati baltici le perdite dirette ed indirette sfascerebbero a catena tutto il sistema capitalistico, magari anche non in una botta sola ma se qui qualcuno non si sveglia e dice esplicitamente che la crisi impone di MONETIZZARE, nessuno vedrà mai + una luce in fondo al tunnel

fibus

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 14:16

Salute marinai

Oggi ho notato una certa soddisfazione “al lavoro” riguardo la decisione di “cassare” gli aiuti per l’Europa dell’est.

Occhio signori, è vero che da noi non c’è Obama, ma il senso di unità dell’Europa e la sua grandezza sono ….. tutto quì?

Se e come la crisi travolgera veramente questi paesi “satelliti” del bel mondo Europeo, quando la peste “rossa” arriverà alle porte del castello, allora …..

Ricordo poi ai vari grandi statisti ed economisti che la ex URSS ha un tale potenziale bellico inespresso che …. è veramente uno spreco tenerlo lì, a far niente ….

A parte poche voci sporadiche, ancora nessuno di “quelli che contano” ha ancora preso una direzione politica per fronteggiare veramente la crisi che sta per spazzare la fragile Europa, anche solo per rinforzarne l’immagine e per dare fiducia ai nostri vicini.

In USA, dove la crisi ha colpito è stato ed è al momento … un bagno si sangue, e si espande sempre più.

Mi raccomando, se potete …. lontani anche dalla riva e …. pure con le obbligazioni “in generis”, bancarie e non. Questo lunedì sembra …. un incubo e se qualche banca zoppicante “molla”, probabilmente scoppierà anche questa bolla, per ora rimasta parzialmente tranquilla.

Francia R

Scritto il 2 Marzo 2009 at 14:37

Secondo me i mercati dovranno esplorare i sentieri storici dello scorso 1975!!!!

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 15:20

Penso che siamo in tanti a voler capire quanto chiesto da Salvo! Ma ci vorrebbe un corso per spiegarlo adeguatamente.
O un paio di post? Molti di noi sono profani: si legge , magari anche tutto MA si comprende solo il 20%.
Non è che possiamo metterci a studiare tutti sti ted spread, futures CEo CDS …………………………………………… Non è una critica, nè una pretesa! Abbiamo già ricevuto più di quanto si meritava!
Però se qualcuno volesse spiegare in parole povere ( e non è facile: un conto è capire e un altro è spiegare!!! ) lo dovrebbe fare mettendosi nei nostri panni e senza dare per scontato tante cose.

Per esempio aggiungo un’altra domanda: ma un’assicurazione su uno stato non dovrebbe assicurare solo quanto potrebbe poi pagare in caso di fallimento? Se no fa come le assicurazioni che non rispondono in caso di calamità naturali.
Va beh, ciao
RobertoLara

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 15:59

OGGI LE COMICHE

Capitano, ciurma, lascio voi commentare il messaggio SMS appena ricevuto.

La Banca XXX ci ha comunicato che con decorrenza immediate aumentera il tasso dei nuovi mutui finalizzati alla sostituzione. In alcuni casi gli incrementi appaiono purtroppo consistenti.
La decisione appare allineata a quella di tutto il sistema bancario che a causa delle difficolta nella raccolta di denaro sui mercati ha significativamente innalzato il costo dei mutui.

Con un occhio scafato ci leggo almetro 3 cose

A – I tassi realente pagati dai mortali sono piu alti di quanto si racconta, per cui il risparmio data dai bassi tassi non lo si apprezza…

B – Ucci ucci sento odor di cartellucci…possible che tutti alzino I tassi allo stesso momento…ma dai sara un caso

C – Anche se lo so che sono contro corrente, la deflazione (come qualche anno fa la bassa inflazione) la vedo solo sulla carta, oggi mi restani piu soldi in tasca non perche i prezzi sono calati ma perche spendo meno….

Per il resto concordo che l atmosfera sia elettrica….

Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 17:14

qualcuno sa tecnicamente spiegare che cosa significa una AIG con una capitalizzazione di 1.3 B$ e perdite per 60 B$ ed esposizione per ?

Scritto il 2 Marzo 2009 at 17:47

“As bad as things are, they can still get worse, and get a lot worse,” said Bill Strazzullo, chief market strategist for Bell Curve Trading. Strazzullo said he believes there’s a significant chance the S&P 500 and the Dow will fall back to their 1995 levels of 500 and 5,000, respectively.

The “game-changer,” he said, will be the housing market and whether it can stabilize.

Non so chi si il Sig. Strazzullo, eminente economista di chiara origine italiana.

Però ciascuno parla pro domo sua e quando tutti gridano “abbandonate la nave” forse … dico forse somigliano a quelli del “fondamentalmente solido” quando si era la i vetta…

ad malora
Il Cucuolo

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 17:51

complimenti, ottimo articolo

Scritto il 2 Marzo 2009 at 18:45

Mi dispiace ma non sono capace di raccontare favole, amo la consapevolezza e amo la Verità anche se costa fatica, anche se ormai da tempo anche coloro che mi circondano continuano a non capire nulla, immersi nel loro mondo incantato, il mio è solamente puro realismo, i miei mondi alternativi sono quando di positivo oggi offre questo mondo, la gente comune che non fa rumore, operai o imprenditori non importa questo sistema è fallito e non offre alcuna via di uscita se non dalle sue ceneri …….Yunus oggi a Milano a detto ……)–“Il sistema finanziario deve diventare un altro sistema. Non si tratta di fissare una sola singola regola, perche’ si finisce poi per creare lo stesso sistema” che ha generato la crisi. “Bisogna prendere queste regole, queste parti, e sconvolgerle, costruire mattone su mattone in modo che il prodotto sia diverso”.

Questo è un sistema fallito, finito, disintegrato…..non chiedetemi di trovare luci o albe in fondo a questo inverno, le luci e le albe sono in altri luoghi in altri sistemi alternativi………non posso o non voglio raccontarvi favole cercate di comprendere…….alle volte sogno di non aver mai compreso e conosciuto gli abissi di questa crisi, di essere una persona qualunque inconsapevole sino in fondo…….ma domani avrò da dire altre cose……e per coloro che non vogliono sentire parlare di poesia o di umanità non so offrire altro mi dispiace…….sono solo un vagabondo qualsiasi che da un paio di anni sussurra la rotta giusta controcorrente non mi interessa che moltiplichiate i vostri risparmi ho voluto solo condividere la possibilità di comprendere sino in fondo questa crisi…….ma questo è REALISMO signori tutto il resto sono favole per coloro che non vogliono lasciare il loro sogno…….i sogni sono nascosti nel cuore dell’ uomo nel denaro il fallimento!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 19:53

Per Massimo #15, anch’io, giorni fà, avevo segnalato che i prezzi delle cose di cui abbiamo bisogno giornalmente, stanno aumentando; naturalmente non tutti, la benzina è certamente calata, le bollette (luce e gas) vedremo quando arrivano!!!

Con questo non voglio dire che quando il Capitano Andrea afferma che siamo in deflazione, stia sbagliando. Probabilmente gli indicatori economici mondiali, sono in deflazione; ma l’economia di tutti i giorni, forse, si stà inflazionando…..chissà perchè!!!!! non vorrei che il “conto da pagare” lo scarichinio sul popolo.

Un saluto e complimenti ad Andrea per l’articolo di oggi.

SD

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 20:44

il conto lo paga sempre il popolo.carissimo sd.volevo farvi notare ,il dicorso di obama riportato da andrea ieri è secondo me di una inportana senza eguali nella storia moderna ,se va come credo io ne vedremo delle belle cioe brutte ( ricordate quando gli elefanti litigano chi ci rimette sono le formiche ). si vedono già le prime avvisaglie oggi sui mercati .un grazzie grande ANDREA ,,ciao (minghin)

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 20:53

For SD
Angela Merkel fu istruita a Templin all’Università di Lipsia, dove studiò fisica dal 1973 al 1978. Operò e studiò in seguito all’Istituto Centrale per la Chimica Fisica dell’Accademia delle Scienze a Berlino-Adlershof dal 1978 al 1990. Angela Merkel parla correntemente il russo. Dopo aver conseguito il dottorato (Dr. rer. nat.), con una tesi dottorale sulla chimica quantistica, continuò ad operare nella ricerca.

Jean-Claude Trichet

Data di nascita: 20 dicembre 1942
Luogo di nascita: Lione (Francia) Formazione
1964
Ingénieur civil des Mines (ingegnere civile minerario), École nationale supérieure des Mines de Nancy
1966
Maîtrise (laurea) in economia, Université de Paris
1966
Diplôme (diploma) dell’Institut d’études politiques de Paris
1969-1971
École nationale d’administration (ENA)
Incarico presso l’Inspection générale des Finances

Vedi che discutibili quanto vuoi compara i loro profili con gli altri politici e poi dimmi

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 21:01

mia nonna marianna

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 21:05

scusate mia nonna marianna ,santa donna , mi diceva sempre( FA PIò DU SUMAR CHE UN CAVAL) ciao minghin

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 21:06

sono d’accordo con il post #4 i soldi non si bruciano passano semplicemente da una tasca a un’altra non a caso si comincia a parlare di paradisi fiscali….secondo voi dove sono finiti tutti i soldi? bisognerebbe chiedersi questo..

Scritto il 2 Marzo 2009 at 21:32

Caro Andrea,

non pretendo di farti raccontare favole, la realtà la viviamo ben concretamente, oggi in aziemda pianificavamo la gestione della poduzione (leggi persone) in uno scenario da -22%.

Non sarà facile ma possiamo resistere, gestione della Cig a rotazione in Ialia, contratti con riduzione di orario all’estero.

Se la proprietà ci approva il piano e le cose non vanno ulteriormente molto peggio (fallimento di clienti! oggi non prevedibile) sopravviveremo senza riduzioni strutturali diorganico.

Certo possiamo contare su una situazione di partenza favorevole. zero indebitamento, cassa abbondante, diversi anni di buoni utili senza che la proprietà abbia drenato dividendi.

Siamo qui in trincea.
Tu hai avuto buona vista non confonderla per favore con una visione messianica.
Una transizione ci dovrà essere, dalle ceneri non verrà fuori nulla di buono.

Per curiosità tu cosa rischi in questo momento?

ad maiora
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 21:44

Anonimo #22, purtroppo io non ho molto tempo per ricercare e studiare i profili degli altri politici europei; ma credo che sia la Merkel che Trichet e gli altri non sono degli stupidi e probabilmente pensano di sapere quello che fanno…me lo auguro.

Ma….io ho un problema diverso dal loro, mi devo preoccupare della mia vita personale ed economica….ognuno dovrebbe essere cosciente dei propri incarici e scelte.

Ed infatti facendo un pò di conti personali da piccolo artigiano, calcolando tutti i CDS, CDO, derivati vari ecc ecc che in maniera approssimativa ammontano a 10 volte il PIL mondiale (mi sembra), mi stò aggiornando i listini di lavoro. In pratica calcolando un prezzo orario scontato di 35 euro/ora moltiplicato 10, credo che prossimamente dovro chiedere 350,00 euro/ora + IVA (se trovo qualcuno che me li dà hehehe). Quindi attenzione prima di chiamare un piccolo imprenditore, chiedere sempre il preventivo.
Scusate lo sfogo, ma come dice “ccp” a volte sono un pò burlone.

SD

P.S. E se le cose prossimamente “non girano” economicamente, quasi, quasi; mi auto-licenzio (non ho più dipendenti per sfogarmi) hihihihihi.

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 22:33

Questa mattina quando ho letto questa notizia ho pensato al Capitano, secondo voi perchè? Il famoso cammello…

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Washington, 02 mar – Il tasso
di risparmio delle famiglie statunitensi e’ salito in
gennaio a un nuovo massimo dal marzo 1995 a causa delle
incertezze sull’andamento dell’economia e ai timori sul
posto di lavoro. Come annunciato dal Dipartimento del
Commercio Usa, il tasso e’ salito al 5% del reddito
disponibile dal 3,9% di dicembre.
Red-mir-y-

(RADIOCOR) 02-03-09 15:15:04 (0216) 3 NNNN

utente anonimo
Scritto il 2 Marzo 2009 at 22:38

Vedi il famoso cammello …….

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Washington, 02 mar – Il tasso
di risparmio delle famiglie statunitensi e’ salito in
gennaio a un nuovo massimo dal marzo 1995 a causa delle
incertezze sull’andamento dell’economia e ai timori sul
posto di lavoro. Come annunciato dal Dipartimento del
Commercio Usa, il tasso e’ salito al 5% del reddito
disponibile dal 3,9% di dicembre.
Red-mir-y-

(RADIOCOR) 02-03-09 15:15:04 (0216) 3 NNNN

Scritto il 3 Marzo 2009 at 00:57

ciao Vale,ciao SD, ciao Carpe diem,
ciao a tutta la ciurma specie a quelli che non ho ancora imparato bene a conoscere.

Un saluto particolare al nostro Capitano.

Quella passata è stata una settimana di scadenze fiscali, sabato e domenica
non ho acceso il pc……. ora devo leggere il post di Andrea che già dal titolo ………..mi coinvolge!

Dopo…… leggo voi tutti e poi vi dico la mia.

Un abbraccio a tutti, e se anche sta andando a catafascio la finanza, guardiamo all’Uomo (ma anche alla Donna) e non perdiamo mai la Speranza la quale va sempre a braccetto con la Solidarietà.

Buona serata a tutti

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