PENSIONI: LE FAKE NEWS DI BOERI!

Scritto il alle 09:02 da icebergfinanza

Ci mancava solo il luminare di turno, si lo scienziato che gestisce temporaneamente l’INPS a terrorizzare gli italiani con le solite analisi soggettive, fake news per eccellenza…

CARO BOERI, GLI IMMIGRATI NON FANNO LAVORI CHE NON VOGLIAMO FARE, FANNO LAVORI CHE NON VOGLIAMO FARE A DETERMINATE CONDIZIONI, OVVERO DI SFRUTTAMENTO

(Mirko Celii, ricercatore dell’Università di Udine, sulla sua pagina Facebook)

Sulle pensioni:

– la pensione che riceveremo corrisponderà ai contributi che avremo versato, non a quelli che verseranno gli immigrati “per noi”.

– le pensioni riscosse dai pensionati attuali sono “pagate” dai lavoratori attuali, a prescindere dal loro paese di origine.

– non è detto che il sistema pensionistico debba essere in pareggio, come non è in pareggio quello sanitario o quello dell’istruzione. Si potrebbe benissimo aumentare una tassa sui grandi patrimoni per avere pensioni dignitose per tutti

– il sistema pensionistico italiano non è mai stato in pericolo, né durante la crisi dal 2005 al 2011, né nelle proiezioni future del 2011, prima che arrivasse la Fornero [ fonte: report annuale della commissione europea http://ec.europa.eu/…/european_ec…/2012/pdf/ee-2012-8_en.pdf ]

E’ diventato sempre meno sostenibile DOPO l’austerità di Monti e Fornero, dato che sono crollati PIL, occupazione, consumi ed entrate.

– avendo un 25-30% di italiani che non lavora o lavora poche ore a settimana, non è necessario importare altra manodopera per sostenere il sistema pensionistico, se non per sottopagarla.

Di fatti abbiamo disoccupati che si suicidano e immigrati che muoiono lavorando in nero 12 ore sotto il sole pagati 3 euro l’ora.

– gli immigrati che contribuiscono al 8-9% del PIL non “ci regalano” un bel niente, versano i contributi ora e li riprenderanno quando sarà il momento, come è giusto che sia.

– se ciò non dovesse accadere, non ci sarebbe un cazzo di cui gioire, gli staremmo rubando la pensione, ci dovremmo anzi vergognare e dovremmo fare in modo che ciò non accada.

– gli immigrati, in particolare quelli provenienti da paesi molto poveri, lavorano spesso per salari inferiori a quelli medi del paese che li accoglie, quindi versano anche meno contributi a parità di lavoro rispetto ad un italiano.

– gli immigrati, ancora più degli italiani, tendono ad essere pagati in nero perché ancora più ricattabili. Ovviamente non è colpa loro, ma nostra, ma anche in questo caso non contribuiscono positivamente al bilancio pensionistico.

– gli immigrati non fanno lavori che non vogliamo fare, fanno lavori che non vogliamo fare a DETERMINATE CONDIZIONI, ovvero di sfruttamento, perché non hanno scelta e perché per loro pochi spiccioli di euro corrispondono a una discreta somma nei loro paesi di origine.

– tutto quello di ciò sopra vale OVVIAMENTE anche per gli italiani che emigravano e che continuano ad emigrare ancora oggi. Di fatti quando andiamo a Londra a lavare i piatti o a Berlino a vendere gelati, non “paghiamo le pensioni” a inglesi e tedeschi.

– il problema dell’Italia non è l’immigrazione come sostengono quelli al governo, ma l’emigrazione. Tuttavia non possiamo pensare di compensare le uscite, di giovani spesso molto qualificati, formati a spese della collettività, semplicemente con le entrate di poveracci molto poco istruiti (non è colpa loro, ovviamente).

– un altro problema dell’Italia è la bassa natalità, che non è dovuta all’infertilità improvvisa degli italiani ma alle condizione incerte su lavoro e futuro. Anche in questo caso, non è pensabile di compensare semplicemente facendo entrare immigrati, che una volta qui, vivendo nelle stesse condizioni, avranno difficoltà a mettere su famiglia come gli italiani e gli immigrati che ci sono già, ed a quel punto avremo bisogno di ancora più immigrati.

Non è ovviamente per me, un problema etnico, ma se il secchio è bucato lasciare il rubinetto aperto non è la soluzione migliore.

A meno che non vogliate davvero 30 anni di Salvini, come a quanto pare sogna Boeri data la quantità di buffonate che dice.

Per fortuna che oggi al Governo abbiamo gente seria…

LETTERA APERTA di Paolo Savona a Boeri

(Pubblicata da ”Milano Finanza” il 22 luglio 2017 e postata dal sito www.scenarieconomici.com)

Caro Boeri,

avevo letto le tue dichiarazioni sul ruolo degli immigrati nel sistema pensionistico italiano e le avevo cercate inutilmente nella Relazione annuale dell’INPS, ma le ho trovate solo negli estratti stampa di un tuo intervento in uno dei tanti inutili e confusionari incontri che si tengono in Italia.

Conclusi che la lettura delle tue dichiarazioni poteva essere oggetto di interpretazioni positive e ho lasciato perdere. Sei tornato sul tema e ho sentito ripetere nuovamente i concetti nel corso di una trasmissione radio nella quale sostieni che il tuo ruolo all’INPS è di fornire informazioni statistiche sullo stato del sistema pensionistico; sarebbe cosa meritevole, perché quelle che fornisci non sono sufficienti e sono devianti perché le accompagni con interpretazioni che inducono a una valutazione distorta della realtà.

Tu dici che gli immigrati che hanno trovato un lavoro hanno versato oneri sociali di rilevante entità che servono per pagare le pensioni degli italiani e concludi che sono perciò indispensabili. Così presentata l’informazione induce a ritenere che ogni opposizione all’accoglienza di immigrati che non tiene conto di questo vantaggio è errata, accreditando la politica fallimentare finora seguita in materia.

La prima obiezione, che conferma la natura di interpretazione delle statistiche che rendi pubbliche, è che, se al posto degli immigrati ci fossero stati italiani, il gettito contributivo sarebbe stato lo stesso perché il sistema pensionistico italiano è basato sul metodo distributivo: i giovani lavoratori pagano per gli anziani andati in pensione e se tra essi vi sono immigrati non è la loro nazionalità a dare un carattere particolare al contributo che essi danno al sistema.

Potresti tutt’al più obiettare che le nuove assunzioni avvengono sovente in deroga al versamento degli oneri sociali e, quindi, in prospettiva il sistema pensionistico peggiora. Questo sarebbe assolvere al proprio dovere.

Non so se i giornali abbiano riferito una tua frase dove sostieni che non tutti gli immigrati finiranno con beneficiare di una pensione, ma questa è stata l’interpretazione. Se l’andazzo del bilancio e del debito pubblico continua, probabilmente tutti gli immigrati, non solo gli italiani, non beneficeranno della pensione attesa.

Mi indigna il solo pensare alla possibilità di un’espoliazione o decurtazione di valore della pensione che gli immigrati attendono. Se l’affermazione fosse tua, ha tutti i tratti del colonialismo d’antan. Sono favorevole all’inclusione di immigrati regolari nel mondo del lavoro, ma sono contrario che essi provengano dall’immigrazione irregolare, la cui numerosità è enormemente sproporzionata rispetto a quella del suo assorbimento da parte dell’attività produttiva, creando ben altri problemi sociali.

Trovo inoltre giuridicamente devastante che, se l’immigrato trova lavoro regolare, il suo illecito diventi lecito, perché induce scontento nel migliore dei casi e scarso rispetto della legge da parte di chi quotidianamente lotta per adempiere alle incombenze di cittadino; esse sono piene di scadenze che, se solo vengono saltate di un giorno, generano ammende. Anche all’INPS. Si introduce nel corpo delle leggi il concetto di violazioni sanabili e non sanabili.

Ritengo inoltre socialmente ingiusto che un immigrante illecito venga preferito a un giovane italiano perché disposto a lavorare a un salario inferiore; ancor più considero economicamente errato che si assista l’immigrante illecito a condizione che non lavori. I giovani italiani costretti a emigrare pur essendo preparati, di cui parli nelle tue dichiarazioni, sono il risultato di questo stesso modo di intendere la cittadinanza ed essendo tu equiparato a un funzionario dello Stato devi rispettare il dettato costituzionale e le leggi ordinarie, non “interpretarle” come fanno in troppi.

Se vuoi combattere per un’idea che ritieni giusta, devi lasciare l’INPS ed entrare nella tenzone politica o metterti a predicare come faccio io, rifiutandomi di conformarmi alla volontà dei gruppi dirigenti.

Credo che il risanamento del sistema pensionistico passi attraverso la trasformazione del metodo per ripartizione in metodo per accumulazione. Il primo passo è il ricalcolo del valore della pensione sulla base dei contributi versati, per poter comunicare a ciascun cittadino quale sia la quota di cui ha diritto e quale l’assistenza pubblica che riceve. Non per tagliare l’assistenza, ma per chiarire i rapporti tra cittadino e Stato.

Il secondo passo è una buona legge di tutela del risparmio pensionistico, che oggi manca. Spero che lo farai, risparmiandoci in futuro altri giudizi equivoci.

Grato per l’attenzione.

Paolo Savona

Milano Finanza 22.7.17

LETTERA APERTA A TITO BOERI DI PAOLO SAVONA

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22 commenti Commenta
vito_t
Scritto il 6 Luglio 2018 at 10:36

Mi piacerebbe che questo pagliaccio messo lì da una certa puzzolenta parte politica, a cui peraltro è stata data una chiara risposta negli ultimi mesi, che sostenesse, come è nella realtà, che il sistema previdenziale è in largo utile. La mancata divisione della parte assistenziale da quella previdenziale , di cui dovrebbe farsi carico la fiscalità generale, permette questo stato confusionale sulla cui base si generano continue restrizioni a carico dei pensionandi. Io spero che prima o poi ci venga il coraggio di trattare queste persone per quello che sono a uova marce in faccia, io preferirei secchiate di cacca, tanto l’odore che emanano non cambierebbe!

laforzamotrice
Scritto il 6 Luglio 2018 at 12:42

vi­to_t@fi­nan­zaon­li­ne,
Vedo che comunque vi guardate bene da toccare i “diritti (privilegi) acquisiti” principale problema del sistema pensionistico italiano. In Italia ci sono circa 4 milioni di ultraottantenni, di cui circa 20.000 ultracentenari; che dite il loro “prendi xchè hai pagato” sarà corretto? Vogliamo parlare di altri trattamenti, tipo bancari, posttelegrafonici, elettrici, militari ecc.ecc.? Ho qualche dubbio. Cosi come trovo cretino il discorso del dividere previdenza dall’assistenza, cosa cambia? Sempre pantalone, cioè chi lavora, paga la differenza tra entrate e uscite, quindi?

madmax
Scritto il 6 Luglio 2018 at 15:42

Mi pare di capire che quello che si voglia sia la testa di Boeri in quanto non allineato ma immigrati a parte su qualche punto ha ragione, la piramide demografica italiana e’ invertita, vi sono piu’ vecchi che bambini, i giovani dopo la laurea scappano all’estero e rimane solo chi non puo’ scappare e i braccianti agricoli in nero della Puglia e Campania!!!!

Poi abbiamo Senatori (appena eletti della DX non scaldatevi) che prendono una pensione per aver lavorato 8 anni in Comune, una volta si poteva.

Ma presto quando pure la poltrona ISTAT sara’ dei Pandistelle allora il PIL di certo volera’ del 4%-5% !!!

Nel frattempo Crimi fara’ chiudere i giornali che criticano, i magistrati “cattivi di sinistra” saranno eliminati per decreto, sara’ tre volte Natale e festa tutto l’anno….perche’ mi pare che il parlamento sta storia di festa tutto l’anno la prenda sul serio lavorando veramente pochino quante sedute hanno fatto ad oggi da inizio legislatura? 12? 15? Vabbe’ dai ridiamoci sopra come direbbe la Pandistelle di Roma che non sa mai nulla ma frattempo non ho capito che si vuole fare con Alitalia e Ilva!!!

Dimenticavo, nel frattempo i gialloverdi si sono gia’ rimangiati il punto sulla Russia che non rappresenta un problema, punto 10 del Contratto per il Governo del Cambiamento, infatti non hanno mosso un dito nel Consiglio Europeo per far togliere le sanzioni alla Russia..chissa’ sara’ influenza del consigliere Bannon !!!!

Non prendetevela troppo, la satira e’ sempre divertente.

sd
Scritto il 6 Luglio 2018 at 18:46

Dovrebbero vietare per leggere il blaterare di qualsiasi rappresentante delle istituzioni, pena il licenziamento in tronco ed il pagamento dei danni causati.

Il problema delle pensioni è inventato, e un modo per “confondere i cittadini.
Uno prende la pensione in base ai contributi versati. si ricalcolano TUTTE le pensioni in base a questa norma. Nessuno può toccare i fondi INPS. per nessuno motivo.

SD

jan8
Scritto il 6 Luglio 2018 at 19:55

Grazie! ?

icebergfinanza
Scritto il 6 Luglio 2018 at 22:11

Anche le cazzate che scrivi sono divertenti ?

vito_t
Scritto il 6 Luglio 2018 at 23:14

laforzamotrice@finanza,

se il tuo ruolo è quello di rompere le palle, purtroppo non ci posso far nulla, io mi chiedo perchè non vai a liberare le tue fantasie in un altro ambiente, eppure c’è anche la raccolta differenziata.
E’ ovvio che rispetti il tuo ruolo e fai finta di non capire, se i contributi previdenziali versati superano tutti i costi comprese le prestazioni , a casa mia a tua no davvero dicono che c’è un avanzo ovvero un utile, e quindi poi non puoi rompere le palle dicendomi che l’INPS è in deficit e quindi occorre ridurre le prestazioni previdenziali!
L’assistenza non dovrebbe essere a carico esclusivo di chi versa i contributi previdenziali, ma di tutta la fiscalità generale! Quindi chi non versa contributi prevdienziali, vedi benestanti che vivono di rendita così per fare il primo esempio che viene in mente, ma comunque tutti coloro che non versano all’Inps, NON PARTECIPANO ALL’ASSISTENZIALISMO se non in minimissima parte!
All’ultraottantenne potremmo proporre secondo te un bel rimedio già usato parecchie decine di anni fa dai vostri amici Krucchi, sai che risparmi !!
In quanto alle categorie presunte beneficiarie di trattamenti esagerati non mettere tutto insieme, perchè evidentemente non conosci ma sei qui solo per disturbare come un TROLLER. I bancari che eventualmente smettono di lavorare prima, lo fanno con un accordo con la banca , che utilizza un fondo pagato dalla banca stessa e non dallo stato, ed anche fra quelli ci sono stati i cosiddetti esodati.
Poi io mi chiedo , non sono juventino ma me ne guarderei bene di andare in un club bianconero a dire che sono stupidi . ecco perchè tu e quello che ha scritto dopo non vi cercate un bel circoletto dove potervi sfogare in libertà ?

paolo41
Scritto il 7 Luglio 2018 at 15:05

vito_t@finanzaonline,

-ha ragione Vito quando dice che sarebbe oltremodo necessario staccare previdenza da assistenza……
ha ragione Andrea quando dice che Boeri ogni tanto spara delle c.zz..e , assumendo spesso ruoli politici che non gli competono…..
ha ragione ancora una volta Vito nell’elencare le classi privilegiate nello scenario pensionistico …. anche se si è dimenticato i “sindacalisti” che vanno ancora avanti col vecchio metodo pre-contributivo mentre dovrebbero essere in prima linea a difendere l’attuale soluzione……
ma su alcuni punti (non su tutti) ha ragione pure madmax !!!!! una cosa è certa nel nuovo governo c’è troppa gente che parla e per la voglia di protagonismo spesso parla a sproposito!!!

laforzamotrice
Scritto il 7 Luglio 2018 at 23:50

vi­to_t@fi­nan­zaon­li­ne,

1) i benestanti possono essere di due tipi, quelli totalmente parassiti (eredità) oppure quelli che invece lo sono diventati lavorando, e se sono stati corretti, avranno pagato la loro parte di tasse. Se uno ha 10.000.000 di euro, poco poco avrà pagato 2.000.000 di euro di tasse (come vedi considero già una forte evasione) più imposte; cioè avrà pagato molto di più del dipendente che ha pagato onestamente (e su questa balla avrei molto da ridire) per tutta la vita,senza contare che è l’imprenditore che paga i contributi del dipendente quindi, piaccia o no, chi arricchisce una società è sopratutto colui che intraprende, non il dipendente che pur essendo importante è sottoposto all’iniziativa di altri. Se noi siamo oggi (per ora) una societa ricca è grazie alla piccola media borghesia, che non sono santi, anzi, ma sono coloro che lavorano e creano lavoro/ricchezza. .
2) Se uno che ha versato contributi per una pensione di 300 euro al mese ne prende 900, la differenza è previdenza o assistenza? In quanto alle entrate dell’INPS, certo che se oggi una partita iva (CHE NON HA CHE UNA MINIMA PARTE DELLE COPERTURE DEL DIPENDENTE) deve versare il 30% dei suoi GUADAGNI, forse i conti INPS migliorano, ma ammazzi il piccolo imprenditore per mantenere i PRIVILEGI di milioni di persone. Certo, in TV un anziano dichiara: con la pensione è dura, devo mantenere due figli disoccupati. Cavolo questa è la soluzione ideale, pensionati che mantengono disoccupati attingendo le risorse da dipendenti pubblici, e poi rompete i cosidetti sull’aumento di debito pubblico. Cazzo, Gesu con i suoi pani e pesci era un principiante rispetto a certuni. Ma si, sono un troll, che poi sarebbero quelli che non sono d’accordo con voi, bello questo concetto, un club di discussione , a patto che mi diate ragione. Evidentemente le discussioni si devono fare sui font.
3) Ripeto, si ricalcolino tutte le pensioni con il sistema contributivo se se ne ha il coraggio, cosi si vedrà davvero chi si è meritato la pensione e chi no, chi ci sta guadagnando e chi perdendo. Se si risparmia un po, a mio parere molto, si potrebbe alleggerire il debito pubblico o calare l’INPS il che non mi sembrerebbe una cattiva idea.
4) Scusa, le banche i soldi dove i prendono? Tutti soldi inventati (riserva frazionaria, commissioni illegali, aiuti di stato, contratti ,obbligazioni, strozzinaggio, bidone) tranne quelli versati ai straviziati (una volta) dipendenti?
5) E tornando sui fetidi benestanti, mi sembra che qui si parla spesso di investimenti, di mettere a frutto o preservare i risparmi: da quando è un problema dei poveri?

stanziale
Scritto il 8 Luglio 2018 at 08:06

laforzamotrice@finanza,

Il tuo commento delle 12.42 e’ un fake dalla prima all’ultima parola, ti ha gia’ risposto Vito. Volevo solo aggiungere che ora te la prendi pure con chi campa tanto, e trovo questo indegno, insopportabile. Peraltro, a fronte di questi, che riscuotono in pensione molto piu’ di quanto hanno versato, ci sono quelli che muoiono prima , e riscuotono di pensione poco o nulla….allora come la mettiamo? Ma la cosa e’ molto grave, rivelatrice di quello che hai in testa. Tu proponi per tutti un grande , sconfinato lager, come i tuoi amici tedeschi del resto.

idleproc
Scritto il 8 Luglio 2018 at 11:50

Io darei una “controllatina” a dove son finiti i capitali a copertura del sistema pensionistico, immobili etc., chi se li è comprati in condizioni di mercato pilotate verso il basso, se sono stati “restaurati” subito prima a carico pubblico per “invogliare” l’acquirente, come son stati pagati, se è stato fatto un pari e patta con gli affitti successivi sempre a carico pubblico, le catene societarie, i prestanome se si è proprio maliziosi.
Quelle cose che si fanno del tutto normamalmente solo per verifica, non per malizia, poi si passa alla spesa corrente giusto per vedere dove finiscono i soldi.
Solo per cominciare, poi si va alle procedure “privato è meglio” relative alla vendita delle filiere produttive pubbliche strategiche e sistemi strategici (telecomunicazioni, ferrovie, strade…) e al “pubblico-privato” in corso d’opera ove si mescola controllato e controllore.
Ce ne è, volendo, da fare ma solo per cominciare.
Dopodiché e contemporaneamente, dato che non funziona più un c. e peggiorerà costando sempre di più, si comincia a pianificare progetti pubblici sistemici di spesa il cui scopo e la verifica sia sul risultato, non sulla continuazione dell’ingrasso a tempo indeterminato di tutta la compagnia pubblico-fintoprivata intermedia.
E’ abbastanza chiaro che il livello di progettazione e tutta la catena di controllo deve essere come dire “rinnovata” e riorganizzata compresa la new-age che riesece ad essere addirutura peggiore di quella pregressa ed è in fase di accmulazione primitiva e maturata negli ultimi decenni.
E’ un lavoraccio, non è proprio cosa facile.

perplessa
Scritto il 9 Luglio 2018 at 00:56

non ho mai letto così tante cazzate tutte in fila, ma la gente le legge le normative sì o no? so già di no siccome ho avuto la fila davanti per 20 anni, per fortuna poi ho dislocato per altri 22 ma non è cambiato nulla. Naturalmente nel mare di cazzate emerge qualche perla. La pensione l’ho già avuta, spero non me la tolgano a causa dei d..i.. che si fanno manipolare. Se tolgono solo la loro a causa della loro insipienza e beccataggine peggio per loro,chi se ne frega, ma gradirei non la mia. Prendo atto dopo decenni della mia esistenza che ci deve essere un problema genetico piuttosto diffuso che predispone alla sottomissione, contro il quale non posso fare nulla, e ho superato la soglia di sopportazione.

vito_t
Scritto il 9 Luglio 2018 at 08:36

Laforzamotrice, anche i rompipalle sono di due tipi, e tu ne raffiguri una parte BENISSIMO!

stanziale
Scritto il 9 Luglio 2018 at 08:59

laforzamotrice@finanza i benestanti per eredita’ (beati loro) sarebbero parassiti. A parte il fatto che molti lavorano, continuano l’attivita’ e hanno redditi irpef, e comunque pagano tasse sugli immobili e beni mobili, al momento dell’accettazione eredita’, pagano -ho controllato-su internet- il 4% in tasse successione, questo da 100000 euro in su. Quindi su 1000000 pagano 40000 euro che e’ un bell’anticipo su eventuali malattie, cui avrebbero diritto alle cure sanitarie in caso di non possesso reddito irpef, come sembri accennare…ma ci saranno sempre beneficiari di eredita’ che avranno pagato il 4% pur avendo ampi e cospicui redditi da irpef e quindi secondo il tuo ragionamento pagano 2 volte…questo fa il paio con i vecchietti cui gli volevi diminuire la pensione , rei di campare troppo…tu libero di sparare minchiate…io di criticare gli ultraliberisti a favore del grande capitale.

will
Scritto il 9 Luglio 2018 at 09:04

vito_t@finanzaonline,

laforzamotrice@finanza,

Laforzamotrice aveva già un suo blog, ma evidentemente non lo leggeva nessuno e gli costava. Così approfitta dello spazio concesso da Andrea per continuare gratis.

stanziale
Scritto il 9 Luglio 2018 at 09:07

stanziale@finanza,

Sul resto del commento, partite iva c’e’ del vero, ma non e’ che abbassando i diritti si rimedia, anzi si crea solo piu’ poverta’, il problema e’ chiaro, e’ l’emissione della moneta, che deve essere statale e non privata e pari all’economia di un paese e non sopravvalutata, ed allora si liberano le risorse per trattare decentemente anche le partite iva, e quant’altro.

laforzamotrice
Scritto il 9 Luglio 2018 at 09:19

aorlansky60
Scritto il 9 Luglio 2018 at 09:45

Chissà perche quando si affronta il tema “pensione” a livello europeo, il paese che viene in mente per primo (per CRITICITÀ sostenibili) è l’Italia, quando ce n’è un altro che potenzialmente presenta problemi anche più DEVASTANTI in prospettiva futura di medio/lungo termine: stò parlando della Germania, un paese altrettanto [se non più] VECCHIO dell’Italia, con un numero di candidati pensionabili che da qui a qualche anno (2020-2025) salirà vertiginosamente (DE ha 80 milioni di abitanti);

e gli alert degli esperti tedeschi in materia di DEMOGRAFIA e PENSIONI sono partiti già da qualche anno, non da ieri, per quanto riguarda il sistema pensionistico tedesco, che presenta gli stessi cronici problemi di quello italiano, ovvero

1) BASSA NATALITÀ, che non garantisce in futuro la copertura dei fondi pensione pubblici, né degli altri fondi previdenziali privati. I figli e i nipoti dei bimbi del babyboom della ricostruzione e del rilancio postbellici non hanno abbastanza figli che finanzino il loro futuro di terza età.

2) ATTUALE COMPOSIZIONE DIVERSE FASCE ETÀ della popolazione tedesca SBILANCIATA verso gli ANZIANI = c’è un rapporto demografico ufficiale del 2016, che sottolinea che LA FASCIA d’ETÀ over 65 è al 22% del totale popolazione (80 milioni) con LA FASCIA d’ETÀ 55-64 al 16% per un totale del 38% di ANZIANI (dato al 2016),

con la FASCIA d’ETÀ 25-54 al 40%

mentre le fascie più GIOVANI 0-15 e 15-24 arrivano a malapena a toccare il 22% dell’intera popolazione.

In base a questi dati, gli omologhi tedeschi di Boeri e INPS italiane hanno già richiesto da tempo a Merkel ulteriore elevamento del livello pensionistico a 70anni (attualmente fissato a 65anni per i maschi, purchè si abbia gli anni di contributi necessari) per bilanciare in qualche modo quello che si presenta il più grosso scompenso a livello Europeo,

a cui aggiungo che io, essendo come S.Tommaso(che diffidava di tutto e tutti), ho ragione di credere che i tedeschi stiano lavorando e progettando IN AMBITO EUROPEO per cercare di fare pagare queste loro lacune e CRITICITÀ ECONOMICHE del proprio settore “pensionati” a tutti i paesi europei… e non sarebbe la prima volta che in ambito UE questo accade.

laforzamotrice
Scritto il 9 Luglio 2018 at 18:07

E’ normale secondo voi?

idleproc
Scritto il 10 Luglio 2018 at 15:34

Non dovete prendervela è la “new age” allevata accuratamente in più decenni di svendita e di liberismo farlocco in quanto storicamente fuori tempo massimo di un centinaio d’anni e funzionale a impiantare una dittatura finanziario-oligopolista senza mediazioni istituzionali che ne salvino anche le apparenze.
Ne saranno anche loro le vittime anche se pensano di salvarsi facendo la gara a chi è più bravo a fare il servitore convinto.
Capiranno dopo.
Non fatevi illusioni però, si son già svenduti consapevolmente strumenti chiave e manca un partito che sia organico agli obbiettivo minimo della difesa sociale ed esistenziale del popolo italiano.

kry
Scritto il 11 Luglio 2018 at 07:24

1950
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

1990
Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia e sa che deve correre più in fretta del leone, o verrà uccisa. Ogni mattina, in Africa, un leone si sveglia e sa che deve correre più della gazzella, o morirà di fame.
Non importa che tu sia leone o gazzella , quando la mattina ti svegli è meglio che cominci a correre o morirai.

2018

Ogni mattina in Africa un africano si alza e corre verso l’ Italia per aiutare l’ INPS a pagare le nostre pensioni

2019

Ogni mattina quando ti svegli sai che dovrai correre più forte di un africano o extracomunitario se vorrai mantenerti il lavoro.

2020

L’ Italia è una repubblica delle banane dominata dal multinazionalismo.
La sovranità non appartiene ai sopravissuti che hanno da pensare a come fare per campare.

laforzamotrice
Scritto il 11 Luglio 2018 at 09:28

id­le­proc@fi­nan­za,

Visto che sono disoccupato e senza reddito, evidentemente non sono io che mi sono venduto. Forse se si parlasse un pò di più di doveri e lavoro invece che solo di diritti e reddito, forse le cose sarebbero un pò più equilibrate e andrebbero meglio. Vero che c’è qualcuno (troppi) che ragionano come Marquez, quello di cent’anni di solitudine, che alla domanda “come fa lei a conciliare la sua vita da miliardario coll’essere comunista?” rispose “Ma noi comunisti vorremmo che tutti fossero miliardari”. Come si possa immaginare una piramide senza base io non lo so, ma io sono ignorante, non ho studiato. Aspetto lumi. (immagino basti avere il controllo della moneta).

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