CROLLANO LE NUOVE PENSIONI…L’ITALIA E’ FALLITA!

Scritto il alle 09:04 da icebergfinanza

Lo scorso anno mentre in giro si parlava del sesso degli angeli scrissi un post dal titolo ITALIA e GERMANIA: INDEBITAMENTO NETTO e IMPLICIT DEBT nel quale spiegavo ai lettori come presso l’Università di Friburgo in Brisgovia, la Albert Ludwigs Universistat Freiburg, università pubblica della Germania un team di ragazzi che costituisce il Forschungszentrum Generationenverträge raccontava in un’analisi a tutto campo il maggior virtuosismo del sistema pensionistico italiano rispetto a quello tedesco, ancora prima che un gruppetto di tecnici dell’ultima ora mettesse le mani sulle nostre pensioni per l’ennesima volta.

Poi ci si è messo pure uno studio della fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft  presieduto dall’economista Raffelhüschen, professore presso l’Università di Friburgo, esperto di  evoluzione demografica a dichiarare che il nostro Paese avrà  il più basso incremento della spesa pensionistica per sanità e assistenza d’ Europa.

Ovviamente subito qualche analista da osteria tirando in ballo l’alta capacità di crescita della Germania e suoi bassi tassi ha pensato bene di ridicolizzare le suddette analisi, oltre ad altre questioni che lascio a chi analizza il sesso degli angeli. Di idioti in questi mesi ne abbiamo visti in giro tanti, tra gente che urlava al fallimento domani e altri che suggerivano quello che Voi tutti ben sapete!

La verità è un’altra, ovvero in molti vogliono la pelle di questo Paese, lo vogliono scuoiare vivo senza lasciarlo morire, fallire perchè sanno che sarà la fine dell’intero universo occidentale. Si vogliono la pelliccia,  il suo risparmio privato i suoi gioielli!  In attesa che qualche politico si svegli ci ha pensato Draghi a tenere a freno la speculazione ma ancora non per molto, giusto il tempo per costringere l’Italia a richiedere lo scudo anti spread, rinnovare la fiducia a Monti e sottoscrivere la fine di qualsiasi sovranità, non come immaginava il nostro Alcide De Gasperi ma come sognano le oligarchie e elites.

La realtà è questa!

Crollano le nuove pensioni (anche senza l’effetto Fornero)

Nuove erogazioni a picco: -35% in 9 mesi. Il capo dell’Inps Mastrapasqua: «Presto meglio della Germania» SINDACATI POLEMICI: «Ulteriori interventi non servivano» Crollano le nuove pensioni (anche senza l’effetto Fornero)

Nuove erogazioni a picco: -35% in 9 mesi. Il capo dell’Inps Mastrapasqua: «Presto meglio della Germania» La pensione è un sogno che, per gli italiani, si allontana sempre di più. I lavoratori italiani (anche senza le nuove regole imposte dalla riforma Fornero, che deve ancora entrare a regime) accedono ai trattamenti di quiescenza sempre più tardi. Nei primi 9 mesi dell’anno il numero delle nuove pensioni è crollato del 35,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. CorrieredellaSera

Per favore non incominciate ora a parlare di pensioni d’oro o pensioni baby perchè so benissimo cosa non funziona in questo paese! Abbiamo semplicemente bisogno di riforme e non di andare in pensione a cent’anni, di equità e equilibrio e non di boiate pseudoliberiste!

Il resto lo lascio leggere a Voi tanto nei prossimi mesi le balle fioccheranno quotidianamente e buona parte del popolo italiano ama essere sodomizzato in nome dell” Europa, si perchè che lo chiede l’Europa, piuttosto che fare piazza pulita di quel manipolo di ladri che vive di vitalizi parlamentari, pensioni d’oro o pensioni rubate in tenera età!

Mi raccomando “brutti pendagli da forca” nei prossimi giorni mi ritiro sotto coperta per preparare l’arrembaggio di sabato 27 ottobre a Castelnuovo Scrivia e l’approdo in altre città italiane.

Fatevi sotto con le proposte, organizzate un incontro,  Icebergfinanza ha voglia di raggiungere ogni porto d’Italia, di stare tra la gente e non nei salotti esclusivi e predeterminati delle televisioni commerciali!

Mi raccomando non dimenticate l’operazione ” Onda d’urto” condividere la nostra avventura con i pulsanti Facebook e Twitter nei forum dei giornali on line!

State sintonizzati perchè ho da raccontarVi qualcosa di incredibile e come potete vedere qui sotto vi aspetto tutti a Castelnuovo Scrivia e in altre città italiane, non mancate saranno fuochi artificiali!

46 commenti Commenta
ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 09:16

Andrea,

allora parliamo di questo. Lo stato brutto e cattivo ovviamente è una minchiata, ma dire che abbiamo almeno 100.000 dipendenti pubblici inutili assunti per clientelismo o semplicemente per fare amortizzatore sociale è un dato sotto gli occhi di tutti.

Il comune di Alessandria, per voce del suo sindaco (PD) afferma che il dissesto economico del comune è tutto dovuto al fatto che l’rganico sia dei dipendenti diretti sia delle società partecipate è stato inopinatamente gonfiato fino all’insostenibilità.

Sei sicuro che non convenga mandare a casa un po’ di gente (pensione, mobilità …) ed utilizzare 5 MLD di risparmio per ridurre il cuneo fiscale e dare ossigeno all’economia vera ?

LA LOTTA AGLI SPRECHI (di Sergio Rizzo) Corriere
Ci sarebbero 24 mila esuberi di personale. Lombardia esclusa

Regioni, un dipendente su tre è di troppo

ROMA – Inefficienze, sprechi, clientelismo. C’è un po’ di tutto in questa cifra incredibile: 24.396. Secondo l’ufficio studi della Confartigianato questo numero rappresenta l’eccesso di personale delle nostre Regioni. Ma ciò che fa davvero impressione ancor più del numero in sé è il rapporto fra i dipendenti inutili e quelli utili. Su tre persone impiegate nelle amministrazioni regionali ce n’è una di troppo. Anziché le attuali 78.679, ne sarebbero quindi sufficienti 54.283. Con un risparmio enorme: due miliardi, 468 milioni e 300 mila euro l’anno. Cifra che equivale al 28 per cento dell’addizionare regionale dell’Irpef. Tagliando il personale in eccesso nelle Regioni, insomma, ogni cittadino italiano potrebbe risparmiare 41 euro l’anno di tasse, ma con differenze enormi: dagli 8 euro del Veneto agli 82 della Basilicata, fino ai 705 (settecentocinque) della Valle D’Aosta.
Come hanno fatto questo conto? Le Regioni sono state per prima cosa suddivise in raggruppamenti omogenei per dimensione e categoria. All’interno dei quali si sono poi individuati i relativi benchmark: la Sardegna per le Regioni a statuto speciale grandi, la provincia di Bolzano per quelle piccole, la Lombardia per le Regioni ordinarie grandi e la Liguria per quelle piccole. Il calcolo è venuto di conseguenza: con risultati in qualche caso sorprendente. Il Molise, per esempio. Secondo la Confartigianato per assimilarsi al modello più virtuoso delle piccole Regioni ordinarie dovrebbe perdere oltre i tre quarti del personale attualmente in servizio: 680 dipendenti su 902.

E poi la Campania, dove ben 4.746 impiegati su 7.501 risultano di troppo. Ma lo studio non risparmia neppure alcuni degli enti considerati più virtuosi, come l’Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto, che potrebbero fare a meno rispettivamente del 31,9, del 34,4 e del 20,7 per cento del personale. In queste sole tre Regioni, seguendo il criterio adottato dall’ufficio studi dell’organizzazione degli artigiani, ci sarebbero circa 2.500 esuberi. Per non parlare di situazioni come quella dell’Umbria, dove risulterebbe in eccesso addirittura il 54,8 per cento del personale: dieci punti più rispetto alla Calabria.
E la Sicilia, nella quale il numero astronomico dei dipendenti è sempre stato assunto a paradigma dello spreco? Per la Confartigianato ha il 35,4 per cento di esuberi teorici: 6.780 persone. Lo studio ricorda che la Regione siciliana spende per retribuire il proprio personale una cifra di poco inferiore all’esborso di tutte le quindici Regioni a statuto ordinario. Si tratta (dati 2011) di un miliardo 853 milioni contro 2 miliardi 92 milioni. Una cifra enorme, pur considerando che è comprensiva della spesa per le pensioni degli ex dipendenti, in questo caso a carico dell’amministrazione regionale.

E non c’è dubbio che il caso siciliano indichi come il problema sia particolarmente grave al Sud. Non a caso la stessa Corte dei conti, in un recentissimo rapporto, cita come significativa anche la situazione della Campania ” che fa registrare, nel 2008 una consistenza più che doppia rispetto alla Regione Lombardia, dato che persiste nel 2010 nonostante la riscontrata flessione del 7,73 per cento”. Lo studio della Confartigianato rimarca che la Regione Campania, con il 59 per cento degli abitanti della Lombardia, ha il 126 per cento dei suoi dipendenti. Ma la Corte dei conti sottolinea anche gli esempi “rappresentati dalle altre Regioni del Sud (Puglia, Calabria, Basilicata), le quali presentano una consistenza di personale sproporzionata alla dimensioni territoriali e alla popolazione in età lavorativa degli stessi enti”.
C’è poi la questione dei dirigenti, che in alcune Regioni sono decisamente più numerosi. E qui non parliamo soltanto del Sud. In Valle D’Aosta ce ne sono 143. Mentre le Province autonome di Bolzano e Trento ne hanno rispettivamente 403 e 256, contro i 251 della Lombardia. Vero è che in questa Regione il numero dei dipendenti è tale da dare luogo a un rapporto fra dirigenti e non dirigenti particolarmente elevato. In Lombardia c’è un ufficiale ogni 12,2 soldati semplici. Ma è pur vero che ci sono Regioni dove questo rapporto è ancora più basso: in Molise c’è un dirigente ogni 10,7 impiegati. E lo studio non dispone del dato siciliano, che per memoria risulta ancora più piccolo, dato che i dirigenti sono circa 2.000 a fronte di un numero di “non dirigenti” che nel 2011 si aggirava intorno ai 17 mila.
Con queste differenze è chiaro che il costo procapite sia fortemente squilibrato. Nel Molise si tocca il massimo per le Regioni ordinarie, con 178 euro per far fronte alle retribuzioni del personale regionale a carico di ogni cittadino, contro una media di 45 euro e un minimo, riscontrato sempre in Lombardia, di 23 euro. In Sicilia gli stipendi dei dipendenti regionali per 346 euro su ciascun abitante dell’isola: più del doppio rispetto ai 162 euro della Sardegna.

Un discorso simile, spiega l’ufficio studio della Confartigianato, si potrebbe fare anche con le burocrazie comunali. Per cui ci sono, eccome, disparità territoriali non trascurabili. Anche se il risparmio che si potrebbe ottenere dagli oltre 8 mila Comuni è decisamente inferiore a quello calcolato per le Regioni: un miliardo 451 milioni contro quasi due miliardi e mezzo.

Sergio Rizzo

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 09:40

ilcuculo@finanza,

E allora riprendiamolo in mano e riformiamolo, ma cerchiamo di essere equilibrati per favore!

Mai sentito parlare di “socialliberismo” gli estremismi lasciamo agli altri!

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 10:04

WARNING !!!! Della serie CE LO CHIEDE L’EUROPA!

Ferie, orari e mansioni:
i paletti di Passera sulla produttività
Il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera

L’ultimo incontro: «Cinque punti
da recepire altrimenti niente fondi dal governo». Ma Confindustria contesta il ministro

ROBERTO GIOVANNINI

ROMA

Strana trattativa, quella sulla produttività tra le parti sociali. Doveva concludersi entro il 18 ottobre, sembrava vicina al traguardo, ma poi è successo qualcosa che ha azzerato tutto. Finora soltanto il leader della Cgil Susanna Camusso aveva parlato di un intervento a “gamba tesa” del governo sul negoziato tra imprese e sindacati, tesi considerata “priva di senso” dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. In queste ore, mentre si cerca con grande fatica di riaprire in qualche modo il confronto, è la Confindustria di Giorgio Squinzi a ribadire – insieme alla volontà di chiudere – che la “frittata” è stata provocata esattamente dalla inusuale convocazione da parte dello stesso Passera delle rappresentanze degli imprenditori alle ore 17 del 17 ottobre.

http://www.lastampa.it/2012/10/23/economia/ferie-orari-e-mansioni-i-paletti-di-passera-sulla-produttivita-DswQiOERqjTa3zSQZWddNP/pagina.html

atomictonto
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 10:06

ilcuculo@finanza,

E perchè, vogliamo parlare della scuola?
E’ stata per anni ed è la base elettorale della sinistra che, tramite la CGIL che funge da cinghia di trasmissione, viene coccolata, rimpolpata e difesa secondo un tacito accordo: tu colto professore (anche se ahimè negli anni hanno tirato dentro una massa di individui che porprio coltissimi non sono…da qui lo sfascio cognitivo e culturale delle ultime 2 generazioni almeno) mi voti e io difenderò i tuoi “diritti” ovvero il posto fisso a vita, la giornata lavorativa di 5 ore, i 3 mesi di ferie pagate all’anno per prima cosa.
Poi fa niente se quando andavo a scuola io eravamo 30-32 per classe e adesso sono 15-17 con lo stesso numero di docenti.
Fa niente se notoriamente i professori ordinari all’università fanno consulenze ricche e i nero a tutto spiano, fa niente se alcuni arrivano addirittura (esperienza diretta ad architettura negli anni ’80) a dare come tesi temi e progetti che poi, ben selezionati, rivendono sul mercato come farina del loro sacco o meglio del loro studio privato.
Insomma dai, lo Statone Italiano ha parecchie distorsioni.

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 10:28

atomictonto@finanza,

Altrochè a partire dagli investimenti nella scuola e nella ricerca! Servirà una vera rivoluzione per rivoltare come un calzino questo Paese ma non sarà facile …sono in tanti quelli che remano contro!

ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 10:29

atomictonto@finanza,

Una trattativa è una trattativa, qui il governo può usare la carotina degli sgravi del salario di produttività ma di fronte a queste cose non basterà.

Tutti in piazza, due gioreni di sciopero generale , governo a casa , elezioni a Gennaio.

ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 10:41

atomictonto@finanza,

Mi sa che di Scuola ne sai pochino. 18 ore di lezione per un professore di Italiano – Matematica – Scienze – Storia e Filosofia sono un impegno al limite per chi vuole fare seriamente il lavoro dell’insegnante.

Magari non è così per insegnanti di Ginnastica, Disegno , Musica e Religione.

Se poi , visto che ci sono anche professori che non fanno con impegno il loro mestiere, non si preparano …etc…ect… allora diciamo che tutti possono fare 24 ore di lezione a settimana così portiamo tutti al livello di quelli scadenti…

I professori di scuola devono essere il fiore all’occhiello di una società sana ed in crescita, un professore dovrebbe guadagnare 2500 euro al mese non 1300 essere tranquillo e ben retribuito, senza le ansie del precariato e trasmettere il sapere e la cultura alle nuove generazioni con impegno e passione.

Ottima strategia atomicxxxxx

P.S. Non sono un insegnante, mia moglie non è insegnante, non ho una amante insegnante….
Questa è proprio la mia opinione.

sturmer
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 10:53

ilcuculo@finanza,

Ciao… sei sicuro che siano solo 100.000?

Io propenderei più per 1 milione… perlomeno un terzo non si capisce bene cosa produca.

Luca Ricolfi “Il sacco del nord”…

Probabilmente non piacerà a molti ( ma sinceramente me ne frego di tutti coloro che ritengo parassiti!), però credo che bisognerebbe analizzare i dipendenti pubblici sotto 2 aspetti: uno oggettivo ed uno soggettivo.

Mi spiego: su un asse mettiamo la serietà, capacità e volontà della persona (dato che ritengo esistano molte persone degnissime anche nella marea del pubblico), e sull’altro asse quello che il dipendente produce di effettivo alla fine della giornata.

Abbiamo così 3/4 casi estremi: il fannullone che si fa timbrare dagli altri (e cosa aspettiamo a licenziarlo in tronco e confiscargli la pensione maturata alla faccia di quei megaparassiti dei sindacati?), la persona seria che però è stata posta a fare un lavoro inutile (questo sarebbe da spostare a fare qualcosa di più utile per la società, sempre che ce lo si possa permettere, altrimenti a malincuore sarebbe meglio andasse a fare altro), la persona seria che fa qualcosa di veramente utile (l’unico da salvaguardare e valorizzare senza dubbio alcuno).

Ripeto, molti non saranno d’accordo con le mie idee… beh, fatti loro, il buonsenso dovrebbe far capire loro come stanno le cose…

helmut
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 11:23

In alcuni sistemi scolastici di altri paesi europei (più logici) le ore di lezione sono effettivamente differenziate in base al carico effettivo di correzione compiti etc.

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 11:28

La scuola insieme alla FAMIGLIA è il caposaldo di qualunque Democrazia che guarda lontano!

E loro stanno distruggendo le fondamenta! Tenetemi fermo!

L’Istat si è accorta che la manovra finanziaria sta colpendo le FAMIGLIE!

Datemi un lanciafiamme perchè bisogna bruciare la Foresta! Andrea

gracav
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 11:38

In attesa che qualche politico si svegli ci ha pensato Draghi a tenere a freno la speculazione ma ancora non per molto, giusto il tempo per costringere l’Italia a richiedere lo scudo anti spread, rinnovare la fiducia a Monti e sottoscrivere la fine di qualsiasi sovranità, non come immaginava il nostro Alcide De Gasperi ma come sognano le oligarchie e elites.

oggi ho letto questo:

Presto sara’ vietato effettuare vendite allo scoperto nude (senza la disponibilita’ dei titoli) e assumere posizioni speculative sui Credit default swap (Cds) su emittenti sovrani mentre sara’ obbligatorio comunicare le posizioni nette corte oltre certe soglie.

Lo prevede il regolamento Ue che entrera’ in vigore il primo novembre: per l’Italia le novita’ riguardano solo i titoli di Stato perche’ sul mercato azionario le regole europee sono state anticipate di circa un anno dalla Consob.

Sarà vero??? Potremo andare alle elezioni senza il ricatto dello spread???

ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 11:40

sturmer@finanza,

Diciamo che penso che siano almeno 100.000 e che 1.000.000 mi sembra un numero senza senso se lo stato intende fornire i servizi che oggi fornisce.

E il concetto del “se ce lo possiamo permettere” mi fa ridere, allora non ripariamo le strade perchè non ce lo possiamo permettere e i danni al parco circolante sono superiori ai costi di manutenzione, non teniamo puliti i torrenti e non facciamo prevenzione idrogeologica così i danni sono ogni anno il triplo dei costi di prevenzione, non diamo una buona istruzione pubblica così acceleriamo il declino, non curiamo i malati così quando saremo tutti morti non avremo più problemi.

Ma per favore, collega il cervello alla tastiera, buon senso….

mannoz
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 11:41

se ne accorgono finalmene , una legge di stabilità veramente vergognosa, o son troppo choosy a pensarlo? 😈

sturmer
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 11:58

ilcuculo@finanza,

Libero di pensarla come credi..

tasso1984
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 12:03

Buongiorno a tutti,

Io credo che l’errore più grande ( o magari tutto è studiato a tavolino ) delle amministrazioni ( aziende più o meno grandi/amministrazioni pubbliche ecc ) sia quello di voler a tutti costi “semplificare” l’approccio alle strategie/problemi da approntare/affrontare per fare profitto, e questo profitto devve essere fatto a tutti i costi.
Mi spiego meglio con un esempio:
Anni fa era la regola vedere il proprietario/titolare di un azienda arrivare ben prima dei suoi dipendenti in fabbrica, vedere di persona la fase che andava dalla progettazione alla produzione di un bene, il titolare una volta veniva chiamato “padrone”..ma non dei propri dipendendi ( che considerava dei collaboratori e di cui aveva grande rispetto ), bensì era padrone della propria azienda!!
Oggi si vedono titolari alla moda con il loro tablet , vestiti alla moda..parlare di marketing e strategie di vendita…non sanno nemmeno quante persone hanno come dipendenti..non conoscono a fondo cosa produce la loro azienda…e guai a chiamarlo “padrone”..sà tanto di medioevo!!!

Non si vuole più perdere tempo a CONOSCERE LE PERSONE, imparare a RISPETTARE LE PERSONE E IL LAVORO…
se non conosci la persona, come fai a capire se è un lavativo o uno valido???
Bisogna reimparare a RALLENTARE..a “perdere tempo” a formare le persone, prima come uomini poi come lavoratori!
E chi sta a capo di un azienda/amministrazione pubblica deve DARE L’ESEMPIO!!!!
Se una persona dimostra impegno ed è valida deve essere premiata..al contrario il lavativo va punito severamente!!

Questo in tutti i campi e in tutti i lavori!
i problemi non si risolvono con approcci veloci e facili..ma con sudore, testa, impegno e cuore!

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 12:06

tasso1984,

Chapeau !!!!!!

Bisogna reimparare a RALLENTARE..a “perdere tempo” a formare le persone, prima come uomini poi come lavoratori!

E chi può fare questo se non la FAMIGLIA prima di tutto e poi la scuola!

tasso1984
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 12:15

icebergfinanza,

esatto!!

la FAMIGLIA e la SCUOLA devono essere la priorità di ogni governo!!!

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 12:51

tasso1984,

Diacomoci la verità o non ci arrivano o lo fanno apposta!

tasso1984
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 12:57

icebergfinanza,

forse non ci arrivano perchè non sono mai stati costretti a fare sacrifici per mangiare…quindi non hanno la benchè minima idea di realtà quotidiana; forse molto presto verrano fatti scendere sul pianeta terra…con metodi più o meno ortodossi 🙂

_francesco_
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 13:04

Mamma mia, sembra la sagra dei luoghi comuni nei commenti !!!!

La spesa pubblica sempre improduttiva, gli impiegati pubblici imboscati, gli insegnanti bacino elettorale della sinistra…. vi manca che le mezze stagioni non esistono piu’ e che Sean Connery e’ piu’ bello adesso che da giovane !!!

Allora :
1) la Spesa Pubblica e’ SACROSANTA !!!
2) La Spesa pubblica contribuisce alla formazione del PIL, Y = C + G + I + NX, vi dice niente ?
3) I servizi che non offre la Spesa Pubblica li paghi al privato, teoiricamente al prezzo di mercato. In pratica piu’ (molto di piu’). Qualcuno vuole fare un esempio di qualche liberalizzazione che ha abbassato il costo di un servizio ?

Vi stanno buttando fumo negli occhi, dividono la gente per fregarla meglio : Sud contro Nord, Impiegati pubblici contro quelli privati, Pensionati contro giovani… chissà perche’… Qualcuno ha un’idea ?

Ultima considerazione : la spesa per la politica, brutta bruttissima, e’ sulle pagine di tutti i giornali, tutti i giorni, piu’ volte al giorno. La volete vedere graficamente quanto spendiamo per la politica? Ve lo faccio vedere!

Ma a fianco vedete anche quato ci costa il Fiscal Compact ed il Fondo Salva Stati (quello di cui si mormora ogni tanto ma che l’ha fatta Monti e quindi sara’ buona !), Poi ditemi contro chi vi dovete incazzare !

http://www.byoblu.com/post/2012/10/18/Un-fiore-sulla-mia-tomba.aspx

Scusate lo sfogo, ma da Iceberg mi aspetto tanto !

silvio66
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 13:56

Questi sfoghi denonatono cultura e passioni espresse con diverse sensibilità. Il proliferare dei mezzi di comunicazione sono la vera speranza dell’umanità. Pensate un blog come questo negl’anni novanta…oggi, più o meno incazzati, siamo qua a scambiare opinioni tra di noi..non male direi. L’economia non è una scienza precisa e compiuta. Tutto è a divenire. Non ho mai compreso totalmente l’istituzione del nobel per questa materia che pur mi affascina. Credo, che se non fossero scoppiate le bolle degl’ultimi dodici anni, gli avrebbero dato pure il nobel a quei fenomeni di chigago per le innovative scelte economiche. Mi chiedo, quale teoria economica del passato non si sia rivelata prima o poi furiera di disequilibri..credo nessuna. Il problema principale italiano è la corruzione pubblica e privata, poi molti altri. Smettiala di sorprenderci della pessima classe politica che abbiamo, in quanto rispecchiano fedelmente la popolazione. Abbiamo il voto per farci sentire, ed è stato conquistato con lacrime e sangue,ricordiamocelo quando lo sdegno ci porterebbe a disertarlo.

Saluti a tutti.

Silvio Andreoli

saverio
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 14:01

Mi permetto di aggiungere che questa idea che i dipendenti pubblici siano “troppi” dovrebbe esser meglio spiegata. Sono “troppi” rispetto a chi o a cosa? Qual è la pietra di paragone? Gli impiegati pubblici negli altri paesi europei paragonabili all’Italia? (non fatemi, per favore, paragoni con la Bulgaria). Non mi pare, allora, se questo è il metro di paragone, che siano “troppi” essendo il numero di impiegati per abitanti assai simile in Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania. Allora chi decide che sono “troppi”? Ha un senso paragonare il numero di dipendenti regionali della Lombardia e della Basilicata? Ha un senso dire che il numero di dipendenti regionali di una piccola regione meridionale deve essere proporzionato su quello della regione più ricca del paese? Magari fare un confronto su parametri quali densità di abitanti, dotazione logistica ed infrastrutturale, peso della grande industria e tanto altro dovrebbe indurre a minore prudenza.

ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 14:47

saverio,

Ha abbastanza senso confrontare il numero di dipendenti pubblici di Lombardia e Basilicata, si possono definire degli standard . In generale mi aspetterei che una regione densamente popolata con molte infrastrutture da gestire ed un PIL più elevato che circola sul territorio abbia bisogno di più persone , invece è il contrario, il problema è che si è usato il posto pubblico come amortizzatore sociale , il che conduce ad aberrazioni.
Poi forse la Basilicata, come il Molise, come l’Umbira o la Valle d’Aosta forse non hanno più neppure senso come entità regionali.
Quindi esistono molti indicatori per misurare l’efficienza della pianta organica della pubblica amministrazione, del resto se guardi la mappa della distribuzione dei dipendenti pubblici salta all’occhio che è disfunzionale.

ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 14:51

_francesco_@finanza,

Francesco ! ? !

che stai a di ?

Come mi mescoli il fiscal compact che è un piano di riduzione del debito con le spese, mi confronti mele pere tacchi dadi e datteri e non si capisce più nulla.

Va bene il principio di cassa , ma sono cose troppo diverse.

_francesco_
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 15:37

Dico che la spesa pubblica (eri tu che parlavi del numero dei dipendenti pubblici, mi pare), il debito pubblico, la casta, la corruzione sono cose brutte bruttissime, ma in questo momento sono sono stracci rossi da mettere sotto al naso del popolo inferocito, ma aime’ stordito dagli avvenimenti. E che NON sono IL problema.

Dico che IL problema (e il grafico che ho postato evidenzia le proporzioni in senso quantitativo) sono il Fiscal Compact ed il MES. E coloro che li stanno votando sono i criminali da cui dobbiamo guardarci.

Ridurre il debito pubblico come (mi pare) tu auspichi significa deprimere il PIL, possiamo entrare nei dettagli se vuoi. E discuterne quanto vuoi, ma e’ cosi’.
E questi piani di riduzione del debito, combinati al cambio fisso ci porteranno alla rovina, e’ solo questione di tempo.

Riporto, quindi, l’attenzione ai fatti e dati reali.

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 15:39

(ANSA) – ROMA, 23 OTT – Le banche italiane stanno affrontando ”notevoli difficolta’ generate da un difficile quadro reddituale” e il permanere per lungo tempo di questo quadro potrebbe ”mettere in dubbio la capacita’ delle imprese bancarie di continuare a svolgere il loro ruolo a favore di imprese e famiglie”. E’ l’allarme lanciato dal presidente dell’Abi Giuseppe Mussari nel corso di un’audizione in Senato. Mussari si augura dunque che a livello politico e istituzionale queste preoccupazioni vengano recepite. (ANSA).

Levatemelo dalle palle ….levatemelo dalle palle! Vergogna!

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 15:42

Ddl Stabilità, la Corte dei Conti corregge Grilli: la manovra penalizza 20 milioni di italiani

Ddl Stabilità, per Grilli effetti positivi per il 99% dei cittadini!

Signori chiamate i vostri rappresentanti politici, bombardateli di mail, urlateli che devono mandare a casa ora e subito questo manipolo di incompetenti subito ora!

_francesco_
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 15:52

Magari fossero incompetenti….

ilcuculo
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 15:53

_francesco_@finanza,

In alternativa convinciamo gli Italiani a riacquistarsi 600 miliardi di debito pubblico in modo che gli italiani ritornino a possedere il 90% del debito come negli anni ’90

poi possiamo fanculizzare la Merkel e tutti quanti.

600MLD in Italia a volerlo si trovano anche ma non al 2% devi come minimo pagare il 4,5% (sul decennale ) e questo significa non essere più schiavi dei paesi esteri e del “mercato” ma significa che ogni anno 60 miliardi si spostano dalle tasche di quelli che lavorano e pagano le tasse a quelli che possono acquistare il debito e finanziare lo stato.
Comunque è sempre meglio che questi soldi restino in Italia.

Problema: se gli Italiani mettono 600MLD nel debito pubblico da dove li tolgono ?
Chiedere a Mussari per avere lumi.

saverio
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 15:54

ilcuculo@finanza,

Eh, no! Adesso è lei che mette assieme pere, mele, datteri e quanto vuole. Questa storia dei costi standard è una mezza fregatura se non si tiene conto del contesto nel quale si trova ad operare la macchina regionale. Le faccio un esempio semplice semplice. Conosce la topografia della Basilicata? Faccia un giro su google maps ed immagini il tempo necessario ad un malato grave per arrivare al più vicino ospedale. In Lombardia, dove la gran parte del territorio è pianeggiante, per fare 20 km bene o male servono 10 minuti. In Basilicata – indipendentemente dalla qualità della manutenzione delle strade – ne possono esser necessari, soprattutto in alcune zone, anche 30. Le sembra logico allora che ci possano essere due pronti soccorso a poche decine di kilometri di distanza? In Lombardia magari no, ma in Basilicata sì! E allora il numero di dipendenti pubblici sarà per forza maggiore in proporzione in Basilicata che non in Lombardia.

lacassandra
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 16:26

Grandissimo sostenitore della riforma Fornero è stato Oscar Giannino. Contro ogni evidenza statistica sosteneva che il nostro sistema pensionistico era fra i meno solidi ed esaltava quello tedesco (le conoscenze del quale gli derivano dalle informazioni fornitegli da Tobias Piller, e ho detto tutto).

http://www.youtube.com/watch?v=DK6y9adca2M

_francesco_
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 16:38

Ma io non penso che sia una buona idea dire : dreniamo (gli economisti direbbero spiazzare) 600Mld di Euro. Le ripercussioni sul Pil sarebbero probabilemente disastrose.
E la ratio Debito Pubblico/PIl peggiorerebbe ancora.

Il problema non e’ il debito pubblico in sè che l’Italia e’ in grado gestire ottimamente come succede ormai da anni, con buona pace di Giannino e dei Chicago Boys de noartri.

Il problema non e’ nemmeno la spesa pubblica, che nel periodo 1999/2007 e’ stata inferiore a quella della Franca, dell’ Austria e simile a quella della Germania o dell’Olanda
(non mi pare siano PIIGS). Semmai e’ il debito estero, con le nostre imprese che non sono in grado di reggere la competizione con aree economiche che godono di inflazione minore, migliori tasi di finanziamento, ma legate a noi da tasso fisso dell’Euro.

Inoltre ricordiamoci che la rigidità del cambio ha inoltre
1) imposto politiche di alti tassi di interesse e avviando l’Italia nella spirale del debito (ai tempi dello SME),
2) sta imponendo una austerity che demolisce il nostro stato sociale con la minaccia dello spread ai giorni nostri,

La rimozione del cambio fisso sara’ quindi un passaggio obbligato per uscire da questa situazione.

Scusate se sono forse poco chiaro, ma scrivo nei ritagli di tempo. Lavoro, io! 🙂

Per chi vuole approfondire, date un’occhiata alla teoria delle Aree Economiche Ottimali di Mundell (Premio Nobel 1999) … Spiega nei dettagli cio’ che sta avvenendo in area Euro.

alessiovulcan
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 16:42

A mio avviso il problema è la qualità del dipendente pubblico:cioè il compito che svolge all’interno della PA e il suo l’utilizzo, in passato, come sistema di ammortizzatore sociale.
Sentiamo parlare di semplificazione ed è questo il vero nocciolo del problema: semplificazione burrocratica vuol dire poche leggi e chiare. Facendo questo servirebbero meno dipendenti pubblici, le aziende avrebbero meno oneri e servirebbero meno persone che corrono dietro alla burrocrazia. Il risultato sarebbe un aumento della produttività.
Gli esuberi? Visto che questo sistema richiederebbe del tempo ovviamente si dovrebbe procedere al blocco delle assunzioni e ricollocato degli stessi dipendenti della PA, magari riqualificandoli, trovando il nuovo equilibrio.

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 16:59

lacassandra@finanza,

Oscar che …quello dell’inflazione gallo… pante ?

silvio66
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 17:53

…signori, sono condivisibili molte delle tematiche espresse,ma non dimentichiamoci che la corruzione vale 4 IMU all’anno e l’evasione altre 8. Ogni ricetta economica si dissolve difronte a questi volumi. Il presidente dell’ ABI, il ministro Passera, e Profumo sono sotto inchiesta per la stessa ipotesi di reato, ossia trasformare utili in dividendi. Tra unicredit, intesa e pop di milano si parla di 2 miliardi evasi solo nel trienno scorso. Vanno mandati a casa i referenti politici di tutto questo. Il voto signori, il voto è l’unica uscita.

Silvio Andreoli

dorf001
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 18:27

silvio66@finanza,

si slivio, il voto. meglio dire il NON voto. dobbiamo seppelirli, chiaro? quindi non votare in massa. o annullare il voto. sono un cancro sti politici, tutti!!! il loro posto è il cassonetto delle immondizie.

ora avete saputo delle ultime novità dell’FMI? incredibile. hanno una ricetta x risolvere i mali del capitalismo. io dico , gatta ci cova. fosse vero, sarebbe fantastico. dicono sti signori: UN PIANO EPICO DEL FMI PER SCONGIURARE IL DEBITO E DETRONIZZARE I BANCHIERI

Allora esiste la bacchetta magica!

Un documento rivoluzionario emesso dal Fondo Monetario Internazionale afferma che si potrebbe eliminare il debito pubblico netto degli Stati Uniti in un colpo solo, e di conseguenza fare la stessa cosa per la Gran Bretagna, la Germania, l’Italia o il Giappone.
Il rapporto del FMI dice che il gioco di prestigio è quello di cambiare il nostro sistema che chiede alle banche private di creare il nostro denaro. Si potrebbe tagliare il debito privato del 100 % del PIL, rilanciare la crescita, stabilizzare i prezzi e detronizzare i banchieri, tutto allo stesso tempo.

Si potrebbe fare in modo pulito e indolore, per ordine legislativo, molto più rapidamente di quanto si possa immaginare. Il gioco di prestigio è quello di sostituire il nostro sistema di denaro creato da una banca privata – circa il 97% della massa monetaria – con un sistema di stato che crea il suo denaro. Torniamo alla norma storica, prima che Carlo II mettesse in mani private il controllo della moneta con la legge inglese Free Coinage Act del 1666.
In particolare, questo consiste in un assalto alla “riserva frazionaria”. Se i creditori sono costretti a versare il 100% come riserva per i depositi, perdono l’esorbitante privilegio di creare denaro dal nulla.

La nazione riacquista il controllo sovrano sull’offerta di moneta. Non ci sono più banche coinvolte e nemmeno cicli con alti e bassi di credito. Il gioco di prestigio contabile farà il resto. Questo è l’argomento.

Qualche lettore potrebbe già aver visto lo studio del FMI, di Jaromir Benes e Michael Kumhof, che è uscito nel mese di agosto e ha iniziato ad avere un codazzo di cultori in tutto il mondo.

a me sembra quello che dicva già 15 anni fa il nostro GIACINTO AURITI. sovranità al popolo, e fine dei discorsi.

leggere qui ragazzi http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10983

by DORF

stanziale
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 18:36

Volevo dire la mia sui dipendenti pubblici: inutile stimare se sono 100000 o 1000000 di troppo. Non sappiamo neanche quanti effettivamente sono, perche’ ci sono le partecipate, poi le partecipate delle partecipate e le partecipate delle partecipate delle partecipate. Per non parlare delle consulenze inutili, e dei lavori appaltati. Quindi la mia ricetta e’: no licenzialmenti, ma 1. basta consulenze, hanno abbondantemente le risorse interne, ed una regione o comune dovrebbe chiedere l’aiuto di un altro comune o regione a costo zero per l’erario, se la vedrebbero tra di loro per regolarsi. 2. basta assunzioni, occorre una legge dello stato che lo vieti per un tot numero di anni(molti anni). 3. bisogna purtroppo fare una eccezione, sono in arci esubero gli impegai, dirigenti e tecnici, mancano gli operai. Bisogna fare iin modo, con gradualita’, affinche’ i lavori ritornino ad essere eseguiti da personale proprio, almeno molti dei lavori, quelli di base. I comuni, gli ospedali, devono avere operai di cantiere edile, delle strade per fare i lavori di routine. Togliendo una buona parte degli appalti, diminuirebbero oltre che gli sprechi anche le tangenti.

simonemastini
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 19:10

A qualcuno sfugge il problema di fondo. Se si ragiona in termini di puro profitto, come i finanzieri che ci comandano, siamo tutti morti……Leggetevi questo libro, i dati parlano chiaro: http://www.lafeltrinelli.it/products/9788804536536/La_fine_del_lavoro/Rifkin_Jeremy.html

Nell’800 in agricoltura lavorava (ed era necessaria…) oltre il 75% della popolazione mondiale. Oggi la produzione agricola è aumentata di migliaia di volte e gli occupati sono al 4-5%…. sono stati impiegati nelle fabbriche ma con la tecnologia e l’automazione non servono più (negli ultimi 10 anni il numero di occupati in fabbrica in Cina (CINA!!) è diminuito del 10%%. E la produzione è aumentata decine di volte. Una delle cause della crisi del 29 è stata l’elettrificazione degli Usa, che riduceva drasticamente il numero di operai per unità prodotta….In Italia le aziende chiudono con i magazzini pieni! Ma di quale lavoro state parlando??? Adesso tocca agli impiegati, ci sarà una mattanza che farà impallidire quella delle fabbriche…. E voi a menarla con i 100.000 statali…..sono 100.000 stipendi che fanno lavorare bar, palestre, alimentari ecc ecc. E da Roma in giù gran parte dell’economia funziona così, stipendi statali, spese dello stato, pensioni, ecc. Certamente alla base ci deve essere un’economia che funziona, tipo le aziende che si comprano o fanno chiudere tedeschi e francesi, ma sopra questa economia è tutta aria fritta, soldi che girano e fanno girare altri soldi. Leggetevi il libro e cambiate prospettiva, capirete qualcosa prima che sia troppo tardi…..E non confondete il denaro con i beni reali, l’inculata degli ultimi 300 anni almeno….scusate il francesismo

dorf001
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 19:18

capitano, tu dici: Fatevi sotto con le proposte, ecco allora ti invio quella di un certo giovanni zibordi. lo conosci giusto? cosa dice? e si può agganciare all’articolo che ho postato più sopra.
LORO SANNO CHE IL DEBITO PUBBLICO SI PUO’ CANCELLARE

Questo mese le pubblicazioni economiche più importanti al mondo parlano della semplice e radicale soluzione del debito pubblico che qui si propone da due anni, cioè SEMPLICEMENTE DI CANCELLARLO, di farlo sparire nel bilancio della Banca Centrale (per sempre).

Niente finanziarie di tasse, sacrifici, aumenti di IVA e accise, posti di blocco della GdiF, vendite di beni pubblici… una semplice MANOVRA CONTABILE CHE NON COSTA UN EURO.

Non è questione di una teoria “MMT” e Mosler, lo sanno tutti, sotto sotto, a Londra e a New York, al Fondo Monetario, al Wall Street Journal, al Telegraph, al Financial Times, alla City di Londra che il debito pubblico è un gioco di prestigio, un imbroglio e il governo lo potrebbe cancellare quando vuole. Alcuni pensano che proponga “teorie”. Errore: qui mi limito ad informare il popolo di quello che si sa nei piani alti.

Il 16 ottobre sul Wall Street Journal: “La Tentazione della Gran Bretagna: cosa succederebbe se la Banca di Inghilterra cancellasse semplicemente i 400 miliardi di debito pubblico che ora detiene..” (“..What would happen if the Bank of England simply canceled the nearly £400 billion of government debt that it holds?..”)

Qualche giorno fa Gavyn Davies sul Financial Times, editoriale titolato: “La Banca Centrale cancellerà il debito pubblico ?” (Will central banks cancel government debt?). Questo Davies è l’ex capo economista di Goldman Sachs e cita Lord Turner (capo della FSA, la Consob inglese, che avrebbe detto in privato che una soluzione fattibile (Turner ha poi cercato di smentire quando è apparso riportato sul Guardian)

Oggi sul Telegraph Ambrose Evans-Pritchard cita il report di due ricercatori al Fondo Monetario uscito ad agosto (di cui avevo parlato) che dimostra anche matematicamente che se lo stato stampa moneta in misura sufficiente, può eliminare sia il debito pubblico che il credito bancario e il risultato come PIL, reddito e il resto sarebbe ottimo.

l’articolo è breve. leggete qui http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10984

allora è inutile che vi spacchiate tanto la testa nel pensare agli statali.

DORF

simonemastini
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 19:29

…..se lo stato stampa moneta in misura sufficiente, può eliminare sia il debito pubblico che il credito bancario e il risultato come PIL, reddito e il resto sarebbe ottimo…… certo per chi lavora non cambierebbe nulla se non in meglio ma per chi vive di rendita soprattutto con i titoli di stato, cioè tutte le banche e la finanza e un elite di straricchi (cioè il POTERE) sarebbe la catastrofe. Siamo in mano ad un’elite finanziaria, mentre fino al 700 dominava un elite fondiaria (comandava chi aveva i terreni, un carico che viaggiava da Marsiglia a Parigi doveva pagare tipo 19 dogane….) La Rivoluzione Francese è stata sostanzialmente il passaggio dal potere fondiario a quello finanziario, ma hanno dovuto tagliare la testa ai proprietari terrieri….Ora pare sia al capolinea l’elite finanziaria, ma pochi capiscono l’essenza del problema.

icebergfinanza
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 20:31

Chiunque comprenda il ruolo centrale che la letteratura svolge nello sviluppo della storia umana, deve anche comprendere che la resistenza al totalitarismo (… aggiungo io finanziario) , sia esso imposto dall’esterno o dall’interno, è questione di vita o di morte. George Orwell

apprendista
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 21:03

dorf001@finanza,

Signori ,signori e’ inutile che continuate se non per appagamento personale, come brevemente e sinteticamente illustrato da Dorf l’intero costrutto finanziario e’ una enorme truffa ma poiche’ il 90% degli avveduti sono gli stessi che traggono profitto da cio’ il restante 10 % nel migliore dei casi sono considerati eccentrici dicendo cose incomprensibili quindi vengono sistematicamente ignorati e con 58 milioni di fetenti ignoranti ottusi o 500 milioni se pensiamo all’europa o 6 miliardi al mondo possiamo solo sperare nell’autoimplosione del sistema che comunque potrebbe perpetrarsi per molte altre generazioni, forse la cosa migliore sarebbe stata l’inclusione nello stock delle pecore ma oramai almeno per io/voi il dado e’ tratto……
ho l’impressione e negli ultimi tempi la certezza che per chi sara’ sopravissuto tra 10 anni saremmo ancora qua ad illustrare le nostre corrette ma totalmente inutili opinioni.
saluti

winston1964
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 21:04

Ladruncoli – Manupuma

I ladruncoli bevono seltz
e baciano i banditi come la Madonna
di Pompei
si incontrano in giungle artificiali
ai piedi di St. Moritz
su culi in porcellana
e rinnovano l’affitto delle bocche
bocche da puttana
come Armstrong sulla luna
loro ci hanno messo una bandiera
di vittoria nella testa

Voglio Robespierre
che mi porti il profumo di rivolta
voglio vivere le mie follie
sui rimorsi delle tue bugie
lallalalalalalai
lallalalalalalai

Ci troveremo nelle piazze
sui peccati di Nerone
a mangiar grappoli d’uva
e come presi da una strana sensazione
cercheremo di bruciare il parruccone
i portantini leccaculo ed i becchini
che fanno a gara nell’alta società

Voglio Robespierre
che mi porti il profumo di rivolta
voglio un bacio da te
che mi faccia vivere sull’onda

Sono soprattutto giovani
che hanno ordinatamente invaso le piazze
in testa hanno dei parrucconi
che vogliono bruciare in un falò
in modo simbolico
la rivoluzione pare capeggiata
da due poeti, un pittore e un musicista
che si dicono pacifici

Affacciata alla finestra
una rosa in bocca
senza le pistole
che rovinino la festa
il miracolo a Milano
noi vedremo alzarsi in volo
tutto il silicone che ci resta
e cadendo come fiori in tempesta
resta solo la protesta
che vuol dire libertà

Voglio Robespierre
che mi porti il profumo di rivolta
voglio un bacio da te
che mi faccia vivere sull’onda
lallalalalalalai
lallalalalalalai
lallalalalalalai
lallalalalalalai

Voglio un bacio da te
che mi faccia vivere sull’ondaaaaa

apprendista
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 21:16

eppure questo sto popolo di bifolchi che persegue la sua ignoranza dovrebbe capirlo ma vedrete vedrete alle prossime elezioni PD PDL UDC ECC ECC la farnno nacora da padroni

sd
Scritto il 23 Ottobre 2012 at 21:32

apprendista@finanza,

Apprendista è uno dei funzionari di stato, che non deve farsi eleggere per stare lì, che in compagnia di certi politici da circa 50 anni si stà facendo gli “affari suoi”.

Cosa, che auspico, cominciamo a farci anche NOI.

Un saluto

SD

PS:
Cosa significano le sigle che hai scritto nel post ?
Cosa sono PD PDL UDC ecc. ecc. ?
Io non li conosco………..non mi frega un c….o di loro.

kthrcds
Scritto il 24 Ottobre 2012 at 18:56

Per come la vedo io, mi trovo d’accordo con Saverio (23 ottobre 2012 alle 15:54) sui costi standard. Inoltre, mi pare che Francesco abbia spiegato bene come stanno le cose, ovvero che

“stanno buttando fumo negli occhi, dividono la gente per fregarla meglio: Sud contro Nord, Impiegati pubblici contro quelli privati, Pensionati contro giovani…”,

Effettivamente, la teoria delle Aree Economiche Ottimali di Mundell “spiega nei dettagli ciò che sta avvenendo in area Euro”. Che somiglia sempre più all’ex Urss.

Per ciò che riguarda i dipendenti pubblici, a questo indirizzo:

http://www.idealista.it/news/archivio/2010/06/09/08720-quanti-dipendenti-pubblici-ci-sono-europa-tabella

c’è una tabella che mostra il rapporto dipendenti pubblici/popolazione, di cui riporto una breve sintesi:

In Germania, su 82.170.000 abitanti i dipendenti pubblici sono 4.500.000, pari al 5,47%. Francia: 65.000.000, 5.200.000, 8%. Regno unito: 60.700.000, 2.075.000, 3,41%. Italia: 60.000.000, 3.400.000, 5,7%. Grecia: 11.200.000, 369.800, 3,3%. Svezia: 9.100.000, 1.125.000, 12,36%. Olanda : 16.400.000, 1.000.000, 6,09%, Finlandia: 5.300.000, 562.000, 10,6%.

Come si vede, l’Italia è nella media. Inoltre, la gran parte dei dipendenti pubblici percepisce salari da sussistenza, ed è composta da vigili del fuoco, infermieri, medici, forze dell’ordine, e altre figure cui ricorriamo quando siamo in difficoltà.

Piuttosto, il 5 marzo scorso si discusse alla Camera sul “fiscal compact”, ovvero la modificazione della Costituzione per introdurre il pareggio di bilancio: 6 deputati presenti. I deputati sono entrati in aula successivamente per votare: favorevoli 489, contrari 3 (due della Lega Nord e uno dell’Idv), astenuti 19.
Ciò significa che le decisioni in materia di bilancio dovranno essere sottoposte all’approvazione preventiva di Bruxelles e Berlino, senza che il Parlamento italiano – a nessun livello – vi si possa opporre.
Ne consegue che viene annullato sic et simpliciter il concetto stesso di “investimento ad uso sociale”, ovvero uno tra i principali presupposti che stanno alla base di una società evoluta. Avranno infatti diritto di cittadinanza solo ed esclusivamente gli investimenti redditizi, a scapito di ogni investimento di carattere di tutela sociale: autostrade a pedaggio, centri commerciali, appalti pubblici di varia natura, ecc.
Insomma, tutto ciò che rientra nella categoria di investimento produttivo di tipo finanziario.
Avremo quindi “Grandi opere” imposte dall’alto e non richieste, e conseguente devastazione del territorio già abbondantemente devastato; potenziamento dei sistemi d’arma a suon di mld di euro; mentre al contempo il privato subentrerà al “servizio pubblico”, nella gestione di sanità, istruzione, ricerca, ecc. In parole povere, tutto avrà un prezzo, e solo chi potrà permettersi di pagarlo accederà ai servizi.
Gli altri si arrangiano.
Ecco, mi sa che siano questi i reali problemi che ci troviamo di fronte.

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