CATALOGNA: UN CIGNO NERO SOPRA LA SPAGNA.

Scritto il alle 07:25 da icebergfinanza

Nulla di trascendentale, sia ben chiaro la Catalogna aspira all’indipendenza dalla notte dei tempi, ma quello che è accaduto ieri con la maggioranza assoluta sfiorata per un soffio dagli indipendentisti avrà inevitabili ripercussioni sulle elezioni spagnole di dicembre, vista la disfatta del partito popolare dell’attuale premier spagnolo Mariano Rajoy, letteralmente cancellato.

Solo 8,5 % per il partito al governo in un voto che ha riguardato quasi il 16 % di tutta la popolazione spagnola, contro il quasi 9 % della coalizione Verdi e Podemos.

Figurarsi se l’Europa e le banche non prendevano l’occasione di minacciare l’indipendenza…

Secondo la Commissione «i trattati non si applicheranno più in un territorio che si è staccato da uno Stato membro». Ma il presidente catalano Artur Mas ha un’altra teoria: «I catalani sono già in Europa, non è nell’interesse di nessuno cacciarli». La Spagna dice il contrario. Le banche sono scese in campo negli ultimi giorni contro l’indipendenza, minacciando di lasciare la Catalogna.  ( LaStampa )

Si tratta solo di una regione che vale il 20 % dell’intero Pil spagnolo, ma non solo…

 La Vanguardia ha calcolato che una Catalogna indipendente sarebbe la 14ma potenza economica in una ipotetica Ue a 29, inserendosi fra Danimarca e Finlandia. Per la Spagna invece sarebbe “un disastro”: con la secessione della Catalogna perderebbe il 20% del Pil, un decimo del territorio, la parte più ricca del Paese e che più attrae euro e dollari dei turisti stranieri, 7,5 milioni di abitanti su 47 milioni, con un reddito procapite di 26.500 euro, sopra i 22.500 della media nazionale e i 26mila della media europea. Fuori dall’Ue, nel ‘corralito’ Il premier spagnolo Mariano Rajoy nel muro contro muro con il presidente catalano Artur Mas è stato categorico: fuori dalla Spagna, la Catalogna ‘automaticamente’ uscirebbe anche dall’Ue e dall’euro, dai flussi di commercio spagnoli ed europei, perderebbe le liquidità della Bce. Insomma, economicamente una catastrofe che potrebbe costare ai catalani il 20% del loro Pil, la fuga di banche e investimenti, perfino un possibile ‘corralito’, vale a dire il blocco dei ritiri bancari come è successo in Argentina o in Grecia. RaiNews24

Chiaro ora, blocco depositi bancari e bankrun a gogo ovunque se non fate i bravi!

Peccato che burocrati e banchieri europei non hanno ancora capito che in Spagna nessuno se ne vuole andare dall’Europa, dopo tutti gli aiuti ricevuti, senza fondi ESM la Spagna sarebbe fallita da un pezzo, morta e sepolta, sotto le macerie della sua bolla immobiliare. Per l’euro non cambia nulla, come per la Grecia gli spagnoli sono in trappola, ma non c’è fretta, la nemesi continua.

In questa crisi le dinamiche si muovono in un’unica direzione, dietro la nemesi implacabile che porterà l’Europa alla dissoluzione, grazie al manopolo di burocrati venduti che siede a Bruxelles e soprattutto al peccato originale l’euro!

Vi siete mai chiesti per quale motivo in Europa, non si riesce quasi mai a scoprire truffe manipolazioni e inganni, a cosa servono le varie Commissioni europee?

L’ultima vicenda Volkswagen sulle emissioni truccate è solo la punta dell’iceberg, una punta dell’iceberg che tutti conoscevano, ma ignorare faceva parte del grande gioco che prende il nome di …

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11 commenti Commenta
dante5
Scritto il 28 Settembre 2015 at 17:07

Sono l’unico pare a volere commentare questa notizia. Personalmente i catalani così come i baschi mi sono molto simpatici, i catalani li trovo molto affini a noi, infatti ho trovato molti catalani che parlano bene l’italiano (e pochi spagnoli di altra provenienza che lo fanno). Da sempre, come giustamente ricordi Andrea, vogliono l’indipendenza. Per 40 anni gliela ha negata Franco, ora che si ripresenterebbe un’altra opportunità, più che le armi spuntate della Corte costituzionale di Madrid o figure abbastanza familiari in quanto simili ai nostri politicanti come Mariano Rajoy, potrà certamente la lobby massonica della grande finanza internazionale tramite il braccio armato che sta a Bruxelles.

E’ stato un buon esercizio di democrazia, anzi grande se pensiamo che non ci sono stati incidenti seri di nessuna natura, il popolo catalano si è espresso, ma piccola variante rispetto a quanto sta scritto sulle carte costituzionali il volere dei cittadini non conta nulla!
Quando c’è una grande riforma da compiere in qualche Paese, sui malcapitati che lo hanno pensato e voluto piombano le aquile della speculazione internazionale, in attesa che poi pasteggino gli avvoltoi… La democrazia è un esercizio assai vuoto di risultati concreti dopo il crollo del muro di Berlino, ci si limita in pratica a scegliere tra le due facce della stessa medaglia quella che ci è più simpatica, in attesa che ci venga a noia, dopodiché la si potrà sostituire con un’altra che avrà lo stesso valore…In Italia non siamo stati ritenuti affidabili neanche in questo, per ben tre volte consecutive i padroni del vapore hanno ritenuto di scegliere loro in primis e di fare avallare successivamente dai cittadini…con i sondaggi!

Se uno guarda la storia potrebbe trovare molte analogie con quanto è successo in Europa prima del 1848, dubito che però stavolta i poteri forti lascino giungere allo stesso esito. in questi 170 anni si sono affinate le armi e la tecnologia ha dato loro una mano incredibile, da “mezzo” per il bene dell’uomo è diventata spesso un'”arma” a sua volta, in questo caso di distrazione di massa.
Insomma la “massa” ha pensieri seri, chi ha pensieri non si preoccupa dei massimi sistemi, per il ceto medio residuo bisogna trovare qualcosa con cui occupare il tempo libero, se non bastano le cose tradizionali la tecnologia ha dato una grossa mano. Quando alla fine per una solida maggioranza tutto deve andare bene così com’è agli altri non resta che adeguarsi o emigrare (ma dove…?). Questo accade nei Paesi occidentali c.d. “benestanti”. In quelli dei disperati la stessa tecnologia funge da potente calamita per gente che ha bisogno di tutto e che a casa propria ha ben poco da sperare. In questo modo c’è sempre un nuovo esercito di manodopera a buon mercato pronta a sostituire coloro che dovessero lamentarsi delle condizioni peggiorative di lavoro rispetto al passato…ed il ciclo delle ns. società “democratiche” può andare avanti.

Piegare la testa oppure viaggiare verso il baratro provocato dalla finanza: la democrazia di questi tempi si risolve in questo dilemma.

madmax
Scritto il 28 Settembre 2015 at 17:17

Non mi permetto di commentare, la l’ombra dell’affare o malaffare a seconda che si voglia del precedente presidente della Catalonia e’ presente.
Egli (non faccio nomi) e’ stato Governatore per ben 23 anni e guarda caso nel 2014 gli hanno scoperto un conto offshore 😉 non da poco.
Ripeto hanno tutto il diritto di votare ma a me tutti gli autonomisti (tutti ripeto) sembra che siano sempre preoccupati di sedersi a tavola e fare in modo che siano in pochi a pranzare…ecco perche’ secedono per ridurre i commensali 😉

doge
Scritto il 28 Settembre 2015 at 17:45

madmax,

Scusa, ma chi è stato governatore per ben 23 anni??

stanziale
Scritto il 28 Settembre 2015 at 19:26

“Secondo la Commissione «i trattati non si applicheranno più in un territorio che si è staccato da uno Stato membro».” …gia’ , come si fa a rinunciare al paradiso di Bruxelles? Comunque si, ancora non ci siamo, non c’e’ massa critica sufficiente a livello europeo, almeno per ora. E la dittatura mondiale avanza, secondo i piani prestabiliti…..

madmax
Scritto il 28 Settembre 2015 at 20:53

doge@finanza,

Jordi Pujol

kry
Scritto il 28 Settembre 2015 at 22:04

Una Catalogna indipendente sarebbe la 14ma potenza in un UE29.

Era per quello che si diceva …. Francia o Spagna purchè se magna … e la Spagna catalogna magna.

In un UE30 invece la Lombardia a che posizione si ritroverebbe e se ci fosse unito anche il veneto prendono il 7mo posto dell’olanda?

Certo che un bel staterello fuori dalla UE con sbocco sul mare adriatico non sarebbe male , devo ripassare un pò di storia perchè forse … non c’è il due senza il tre.

gainhunter
Scritto il 29 Settembre 2015 at 07:13

kry@finanza,

La Lombardia da sola sarebbe all’11° posto, Lombardia e Veneto insieme al 7° posto, tutto il Nord Italia al 4°/5° posto a parito merito con l’Italia.
Per PIL procapite la Lombardia sarebbe all’8° posto.

https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_the_European_Union
https://it.wikipedia.org/wiki/Regioni_d'Italia

Supponendo che la Lombardia si accolli un sesto del debito pubblico italiano (ha 1/6 della popolazione), il suo debito/pil sarebbe pari al 109%, ma considerando il residuo fiscale attuale e senza aumentare le spese potrebbe azzerare il debito pubblico in 7 anni.

madmax
Scritto il 29 Settembre 2015 at 09:11

La Lombardia da sola sarebbe un tappetino della germania 😉

kry
Scritto il 29 Settembre 2015 at 12:00

madmax:
La Lombardia da sola sarebbe un tappetino della germania

SI. SI. Come no.

Raccontiamoglielo a quelli di Monaco.

A quando la firma del Nuovo Asse MU-MI ?

gainhunter,

Grazie. Ciao. ( Mi raccomando niente inglese. Ciao e di nuovo grazie. )

doge
Scritto il 29 Settembre 2015 at 12:40

madmax,

ok, Grazie.

gainhunter
Scritto il 29 Settembre 2015 at 20:16

madmax,

Non credo proprio. E l’Italia non aiuta a difendersi, al contrario le sue debolezze spingono verso la tappetizzazione.
Anzi, per chi vuole uscire dall’euro l’indipendenza è una via preferenziale: come affermato dalle autorità europee in occasione del referendum in Catalunya, SE il nuovo stato vuole adottare l’euro deve partire da zero con l’iter per l’ingresso in UE e UEM.

kry@finanza,

Tranquillo, non mi sono dimenticato: l’importante sono i numeri della tabella, che su wikipedia IT non c’è. 😉

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