AMERICA … NEW HOME CRASH!

Scritto il alle 09:02 da icebergfinanza

 

Una rapida occhiata alla grandinata che si è abbattuta sulle vendite di nuove abitazioni in America, senza dimenticare che bad news equivale a good news, una nuova occasione per gonfiare la più spettacolare bolla della storia e le revisioni positive vengono usate per far finta di nulla, mentre quelle negative vengono semplicemente ignorate.

In marzo le vendite di case nuove negli Stati Uniti sono crollate al passo più rapido da luglio 2013, segno che la domanda continua a essere molto altalenante, nonostante i tassi dei mutui bassi e la costante ripresa del mercato del lavoro. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, il dato è sceso dell’11,4%, a 481.000 unità. A febbraio il dato si era attestato a 543.000 unità (dato rivisto al rialzo dalle 539.000 della prima stima).(America24)

Nulla di particolare la tendenza resta al rialzo, pur in presenza di prezzi ben oltre i massimi storici, lontana anni luce dai tempi d’oro dell’immobiliare che non verranno mai più raggiunti.

Nel frattempo in Europa il Pmi manifatturiero è sceso inaspettatamente ad aprile mentre in Cina l’attività manifatturiera è calata sui minimi di un anno. In entrambi i casi ciò dimostra un rallentamento delle due economie. Dai dati flash dell’indagine del PMI di aprile, la crescita dell’attività dell’eurozona è indietreggiata rispetto al record su 11 mesi di marzo. Tale rallentamento è legato all’indebolimento dei tassi di espansione di Francia e Germania.

La Francia è un elefante che sta per collassare in mezzo alla cristalleria europea!

Date un’occhiata al suo indice manifatturiero dopo che l’euro è stato svalutato del 22 %, il prezzo del petrolio dimezzato e il QE ha amplificato l’offerta di liquidità sui mercati… France Manufacturing PMI

…in contrazione perenne, sempre costantemente sotto i 50 punti!

Sulla scia degli indici manifatturieri PMI deboli provenienti da Europa e Asia, anche quello americano si è accodato, visto che secondo Markit è sceso a 54,2 nel mese di aprile contro le solite aspettative ottimistiche a 55,6 e il dato precedente di 55,7 la più marcata variazione negativa degli ultimi anni.

Tutto bene ovviamente sarà colpa della neve almeno sino ad estate inoltrata, mentre il petrolio effettua il più classico dei rimbalzi del gatto nero morto, arrivando a raggiungere il tetto.

E ora grazie a Paolo la conferma alle nostre analisi…

Il BigMac smentisce il mercato del lavoro Usa: i salari calano da anni

MILANO – Il mercato del lavoro americano non funziona. La dimostrazione – spiega uno studio dell’università di Princeton, citato dal New York Times – è nella mancata ridistribuzione della ricchezza. A prova del proprio teorema i professori dell’università californiana hanno utilizzato i “McSalari reali”, misurando lo stipendio con il numero di panini Big Mac che si possono acquistare. Un esercizio mutuato dal BigMac Index dell’Economist che misura il potere d’acquisto a livello globale in base al prezzo del popolare panino.

Secondo i risultati dello studio, il numero di panini che si possono acquistare col proprio stipendio è in continuo calo dall’inizio del millennio in tutto il mondo industrializzato: scendevano anche prima della crisi finanziaria e negli anni della grande crescita erano felici solo in pochi. Un dato che solleva un dilemma non indifferente, almeno negli Stati Uniti: se il mercato del lavoro davvero non è in grado di garantire salari sufficienti per vivere dignitosamente, il rischio è che la popolazione debba sempre più affidarsi all’assistenza pubblica. D’altra parte in una fase di stagnazione degli stipendi, saranno sempre più i cittadini che dovranno affidarsi alle cure dello Stato. Secondo il New York Times addirittura il 47% degli americani dipende dal sostegno del governo.

Nessuna novità per noi, rileggetevi il IL PIU’ GRANDE SUCCESSO DEL DOLLARO … solo un’ulteriore conferma che la svalutazione dei salari e la distruzione del potere di acquisto della classe media continua ovunque, salary deflation per eccelenza, la sintesi in un semplice grafico…

 

Nel frattempo ogni sell-off della qualità è un’occasione irripetibile!

Va tutto bene, tutto secondo i programmi, la rotta di Machiavelli è quella giusta!

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40 commenti Commenta
kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 10:01

–La Francia è un elefante che sta per collassare in mezzo alla cristalleria europea! — Invece con la bilancia commerciale stanno di un benone http://it.tradingeconomics.com/france/balance-of-trade … quanto mi fa stramaledettamente incaz____ che paghino tassi d’interesse più bassi dei nostri e soprattutto che ridano alle nostre spalle.

aorlansky60
Scritto il 24 Aprile 2015 at 10:29

…ieri scrivendo sul blog ero stato perfino troppo ottimista indicando in “50 % in –” il peso col quale la Francia riesce a finanziare il proprio debito rispetto all’Italia…

i numeri attuali aggiornati citano :

spread OAT vs Bund = 20.37

spread Btp vs Bund = 122.28

@ Kry : sapendo che queste cifre ti faranno ulteriormente ink______ (ma non è colpa mia…) posso solo dire che i francesi han ben poco da ridere… concordo col Capitano che si tratta dell’elefante assopito in mezzo alla cristalliera che potrebbe destarsi da un momento all’altro… i loro dati non vanno per niente bene, nonostante i riflettori siano sempre più puntati verso Ita e Spagna per questo…

phitio
Scritto il 24 Aprile 2015 at 11:21

Il livello di divergenza tra la mia visione e le mie preoccupazioni, e quella della maggioranza dei visitatori di questo sito, trane poche eccezioni, si puo’ praticamente riassumere con questo video

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=8r94gooSsCc

Continuate pure a pensare a Machiavelli. Lui viveva in un mondo che non doveva ancora proccuparsi di quello che sta’ capitando, giusto ora.

Se volete sapere che cosa diavolo solo quelle fiamme infernali blu che si levano dal terreno, ecco qua. Hanno linkato lo stesso video.

http://ugobardi.blogspot.it/2015/04/la-terra-secca-bruciava-come-erba-la.html

Saluti

quesalid
Scritto il 24 Aprile 2015 at 11:46

Il problema è che ci stiamo ammazzando a pagare interessi ai rentiers (esteri ma soprattutto nostrani).

https://twitter.com/MEF_GOV/status/534702435240255488/photo/1

(se sommate l’area sotto la curva essa rappresenta la ricchezza che, invece di andare in investimenti o riduzione debito è andata a pagare – in parte, perchè non è bastata e abbiamo fatto altro debito – i detentori di titoli italiani).

In buona sostanza, dal punto di vista del bilancio statale (ex interessi) siamo, per così dire, eccessivamente virtuosi.
Dal punto di vista del bilancio commerciale, anche qui siamo virtuosi (esportatori netti di beni trasformati ed importatori netti di materie prime ed energia).
Ma questa virtù (esportazione netta) presuppone un vizio di qualcun altro (importatori netti quali US, UK, Francia): se non ci fosse il vizio, non potrebbe essereci la virtù.
Cosa diversa è il commercio con Paesi esportatori di materie prime ed energia (Saudi Arabia, Russia, Norvegia, Australia, Canada) : in questo caso l’esportazione di beni traformati si compensa con l’importazione di materie prime. Qui, però, il problema comincia ad essere la esternalità (inquinamento, diminuzione della redditività di miniera) e, quindi, da questo lato, diciamo così globale, i conti cominciano a non tornare più.

kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 11:57

aorlansky60,

La battuta del ridere l’ho ripresa da uno dei tuoi ultimi commenti ” Ti ricordi, Kry, la risatina (frenata a stento) tra Sarkosy e Merkel in occasione di una conf.stampa uff.le del 2011, con tutti i giornalisti presenti -inviati da tutta Europa- che si sono uniti all’ilarità dei due nei confronti dell’Italia? ” e per quel che mi fa arrabbiare tengo sotto contrllo qui http://www.bloomberg.com/quote/GBTPGR10:IND ( non so se funziona come con me che ho memorizzato germania spagna francia italia )

apprendista
Scritto il 24 Aprile 2015 at 12:48

“Nel frattempo ogni sell-off della qualità è un’occasione irripetibile!”

ma anche col $ a questi livelli,se qe 4 fed tassi obbligazionari saliranno e $ scendera’(anche con accordo di breve grecia) ergo la qualita’ potrebbe essere pericolosa ,ma forse non ho capito bene grazie a chiunque vorra rispondermi
saluti

aorlansky60
Scritto il 24 Aprile 2015 at 13:37

@ Phitio

Anche senza preoccuparsi eccessivamente, esistono fenomeni recentemente emersi che possono far riflettere…

per es la curva del Shanghai Composite Index degli ultimi 12 mesi (*) parla da sola; quella del Dow presa negli ultimi 5anni anche; quella del Dax sembra una rappresentazione in piccolo della precedente, sorprendentemente simile negli alti e bassi in relazione agli archi di tempo considerati.

(e non ho nemmeno preso in considerazione tutto il magma che cova nel settore delle obbligazioni sovrane…)

La mia idea è che a questo punto occorra sperare in una sorta di “QE to eternity” per impedire che il giocattolo così mirabilmente creato venga a sgonfiarsi -che se lo facesse farebbe molti danni, anche imprevedibili nelle proporzioni tanto da seccare anche chi aveva previsto “nero” perche le conseguenze arriverebbero anche a lui come per tutti- e qui le forze non mancano, possono passarsi il testimone le varie banche centrali FED BCE BOE BOJ (senza dimenticare PBOC…) in una sorta di strategia a sorreggersi a vicenda (ovviamente di rialzare i tassi non se ne parla nemmeno, credo che con buona probabilità abbiamo tutti quanti bello pronto uno scenario da zombies già pianificato per gli anni a venire.)

(*) deve far riflettere anche quanto arriva come feedback dalla Cina, dove sembra che milioni e milioni di persone di ogni ceto sociale con una media culturale prevalentemente bassa si stia improvvisando “trader di se stesso” scoprendo la bellezza del guadagno facile assicurato dagli investimenti in borsa, in una sorta di euforia collettiva dilagante contribuendo a loro modo a soffiare perchè la bolla si gonfi… con la People Bank OC evidentemente molto felice di tutto questo, visto che non lesina a sua volta ad alimentare con generosità tutti i giocatori…

…dov’è che l’ho già sentita, questa storia ???…

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 14:09

phitio@finanza,

gli effetti che si vedono nel video sono il prodotto odierno dell’emersione di idrati di metano contenuti nel permafrost, un processo che si ritiene si sia innescato almeno due decenni fa. Il mondo fisico è non lineare, soggetto a passaggi di stato che sono rapidissimi e irreverisibli ma che sono il frutto di decenni di processi chimico/fisici. Se è in corso un cambio di stato, è troppo tardi per qualunque correzione, non ci sarebbe alcuna possibilità di salvezza per buona parte delle forme viventi superificiali attuali. E’ già accaduto altre volte, perchè la natura è così che funziona. Se siamo stati noi ad avviare questo processo è pure troppo tardi per interromperlo. Puoi solo sperare che non sia così. Lascia che i macchiavellici si illudano a modo loro, sembrano tanto diversi dagli inseguitori degli indici di borsa, ma sono solo differenti modi di raggiungere lo stesso dirupo: c’è chi corre e chi va a piedi.

signor pomata
Scritto il 24 Aprile 2015 at 14:10

In altro luogo ho tentato di spiegare la mia convinzione su come l” attuale qe sia solo una presa per il culo dei cittadini europei e la vittoria della fantafinaza omossesuale a cui piace tanto giocare con il culo altrui.
Il qe europeo è condiviso al 20%-80% quindi quando si comprato titoli a 30 anni che rendono lo 0, qualcosa chi fa affare chi compra o chi vende??
Chi vende credo che siano quelli che sapevano che anche se si comprava spazzatura portoghese a 30 anni poi avrebbero trovato il pollo a cui cederli ma quelli che comprano che affare fanno??
Ecco credo che siamo noi tutti che compriamo.
Ecco perche nonostante la mia riluttanza( dollaro molto basso e rendimenti risicati) andrea mi ha convinto.
Il discorso è che se viene una nuova recessione o se le cose rimangono come ora cioè……alla chetichella poi che si fa????
Paesi come la spagna e portogallo si finanzieranno ancora per decenni a tassi risibili per la loro storia o…….oppure qualche nodo verrà al pettine??
Se devo pensare che gli usa falliscono che dovrei pensare della francia o italia??
La francia sul 2060 rende lo 0.88 …….2060……..gli usa a 30 anni danno ancora il 2,30 pulito……..
Non credo che sia una analisi empirica pensare e ragionare che qualcosa non torna….è buon senso.
Il problema è quello che scrivevo ieri cioè in un tempo in cui manipolano tutto e che è tutta fantasia finanziaria potrebbero fare la cosa sbagliata pur di ingozzarsi per un breve periodo.
Il mercato ti può dare contro su posizioni insostenibili ………per più tempo di quanto si possa sopportare psicologicamente.

aorlansky60
Scritto il 24 Aprile 2015 at 14:46

@SignorPomata

“La francia sul 2060 rende lo 0.88 ……2060 ……gli usa a 30 anni danno ancora il 2,30 pulito…….
Non credo che sia una analisi empirica pensare e ragionare che qualcosa non torna… è buon senso.

sono le mie stesse perplessità… Peraltro è già da diverso tempo che, cifre alla mano, considero un controsenso il decennale portoghese che rende quanto il pari treasury americano… stesso discorso per i due trentennali messi a confronto… evidentemente non esiste spiegazione locica a questo, se non considerare che i tempi attuali hanno abbandonato ogni razionalità; c’è solo da farsene una ragione. Eppure deve pur esserci una spiegazione tecnica… Sembrerebbe quasi che qualcuno sia riuscito ad architettare una formula magica per riuscire a finanziare il debito degli emittenti Stati EU a costo zero… per paesi con un elevato deb pubbl rapportato al proprio pil sembrerebbe come manna piovuta dal cielo in questo momento… altro non so esprimere; se qualcun altro ha le idee più chiare specie in rapporto alla situazione dei governativi americani confrontati a quelli EU…

… … … … … …

“Ecco, credo che siamo noi tutti che compriamo.”

Anche se uno pensa “Ok questo mercato è diventato una follia, per adesso resto fuori e lascio tutto sul conto…”

…ma che ne so di quello che combina la banca dove ho il conto, nel frattempo ???…

phitio
Scritto il 24 Aprile 2015 at 15:00

john_ludd@finanza,

C’e’ una possibilita’ che il metano che sta’ emergendo non sia quello degli idrati, ma quello “secondario” generato dalla decomposizione dei composti organici dentro al permafrost. Nel primo caso, siamo irrefutabilmente completamente fottuti come specie, nel secondo possiamo ancora fare qualcosa.

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 15:17

phitio@finanza,

ho smesso di spendere più di 5 minuti l’anno a pensare a cose che sono al di là di ogni possibilità di intervento da parte mia, anche blandamente indiretto tipo aprire la finestra e urlare. Dedico ancora un pò di tempo a ciò che si potrebbe fare con una rapida e incisiva azione collettiva, ma man mano che il mio tempo su questo pianeta si riduce ne vedo venire meno il senso sempre di più.

phitio
Scritto il 24 Aprile 2015 at 15:26

john_ludd@finanza,

Mai perdere la speranza. Se davvero abbiamo deciso di venire al mondo in un momento cosi’ critico, di sicuro lo abbiamo fatto per una buonissima ragione 🙂

madmax
Scritto il 24 Aprile 2015 at 15:41

kry@finanza,

Kry,
Noi paghiamo solamente la pessima immagine del paese che ci siamo dipinti addosso (NOI STESSI) in decenni di auto-sputtanamento a parttire da un comico capellone che lo continua a fare.

Prendi la Finlandia, dove hai mai letto che negli ultimi 3 anni, 2012-2013-2014 hanno avuto il PIL negativo? Dove hai mai letto che hanno recentemente eletto un MILIARDARIO che ha promesso di sistemare il paese? Dopo aver preso per il culo noi per averne eletto uno 23anni fa!

Si ritorna al punto del concorso di bellezza…non e’ la piu’ bella che vince ma chi i giudici credano sia la piu’ bella ma sotratutto se noi siamo tra i concorrenti non andiamo a gridare che ci puzza l’alito perche loro non lo sanno!

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 15:56

phitio@finanza,

Noi non abbiamo un deciso una fava. Sono venuto al mondo perchè un uomo e una donna si sono incontrati un sessantina di anni fa etc… E’ capitato nel periodo migliore di sempre in un paese molto più ricco e molto più fortunato di altri, sinora mi è andata fatta abbastanza bene senza particolari sforzi e qui finisce il mio contributo, cioè zero, solo il caso, una probabilità su fantastilioni, cui si possono dare mille nomi a seconda dei propri convincimenti; l’apparente disordine e l’aleatoria dei singoli destini può anche essere una forma di ordine che non possiamo comprendere. A me piace crederlo, quindi mi adeguo perchè mi fa sentire meglio. Ciao… belle le fiamme azzurre nella taiga, chissà perchè spettacoli naturali di distruzione risultano pure tra i più belli.

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 15:59

madmax,

“…decenni di auto-sputtanamento a parttire da un comico capellone che lo continua a fare”

oh finalmente qualcuno che scrive chiaro che costui è in essenza un anti italiano e uno stronzo.

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 16:14

madmax,

figurati poi… in realtà siamo stati degli apri pista come tante altre volte nel passato, nel bene e nel male. Dopo Silvio Re (e come spesso accade chi si è fatto re finisce nel fango) abbiamo avuto vari casi analoghi dalla Tailandia a qui vicino. La repubblica ceca probabilmente eleggerà un fantamiliardario con una concentrazione di ricchezza e potere personale che il satiro di Arcore non ha mai avuto. I francesi, ormai distanti anni luce dall’epoca d’oro, hanno eletto presidente un tale immanicato con il peggio del peggio e ora si apprestano a rieleggerlo malgrado sia implicato in casi da brivido. Gli uanagana che sono sempre più avanti eleggono ogni 4 anni un pupazzetto telecomandato da scelgliere tra due pupazzetti telecomandati così se succede qualcosa di imprevisto è colpa del pupazzetto. Abbiamo inventato il fascimo con Benito la cui forma di governo è stata la più copiata degli ultimi 100 anni… ora sembra fuori moda ma in lontananza mi sembra di sentire lo sferragliare dei vagoni piombati, deve essere l’età che fa brutti scherzi.

madmax
Scritto il 24 Aprile 2015 at 17:19

john_ludd@finanza:
madmax,

Ora sembra fuori moda ma in lontananza mi sembra di sentire lo sferragliare dei vagoni piombati, deve essere l’età che fa brutti scherzi.

Caro John,
Non sei l’unico, credimi io vedo oggi piu’ che mai vicino il ritorno di cose simili e ti spiego pure il perche’ se hai tempo di leggermi!

1-I paesi dell’est sono rimasti nazionalisti e nulla piu’, il Nazismo ha coperto ogni loro colpa, esistevano SS Lituana, SS Ukraine e di tanti altri paesi ma tutti hanno sempre e solo dato la colpa ai Nazisti come se loro fossero innocenti. Quello che ha detto recentemente il capo dell’FBI sulla Polonia non e’ lontano dalla realta’ l’antisemitismo esisteva dal 1910-1920 (pieno di vignette sarcastiche) l’eroe nazionale Pilsudski e’ andato al potere con i suoi nazionalisti dopo l’assassinio del presidente eletto e aveva campi chiamati: Sanacjia (tutto un programma) quello che e’ successo e’ anche il frutto di un terreno fertile per una cultura di sterminio e di morte.

2-I campi di sterminio sono passati alla storia come un genocidio per motivo razziali/religiosi (vero) ma anche tanti triangoli rossi (oppositori politici) vi furono sterminati. E non dimentichiamo che sterminavano perche’ essendo in guerra non si potevano sprecare risorse economiche importanti, ovvero il profitto prima degli uomini.

3-L’egoismo umano oggi, nell’epoca piu’ ricca e sicura della storia non e’ mai stato cosi’ alto ed il sistema capitalistico consumistico lo ha portato al massimo. Preferisco il mio portatile che il benessere di chi mi sta accanto…che crepi piuttosto.

4-La classe politica attuale (mondiale non fate sempre un discorso nazionale) non e’ mai stata a livello cosi’ basso, la pancia ed il giorno dopo sono gli unici due punti di riferimento per le decisioni a costo di puntare il dipo contro gli intori colpevoli di tutti i mali!

5-Gli untori, ovvero i paesi portatori di peste e poverta’ gia ci sono con none e cognome…dategli addosso che per colpa loro il valore del mio portafoglio di azioni scende! Al palo al palo fuori fuori!!!!

Concludo col fatto che come vedi l’avidita’, l’ignoranza e la malafede ci stanno per far vedere film gia’ visti ma non stiamo facendo nulla per educare i nostri figli anzi al contrario con le universita’ blasonate e le honor class (ovvero classi con i migliori curiosamente gia’ selezionati al primo anno in base al $) stiamo creando dei nuovi mostri!!!!

kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 17:22

madmax,

” Noi paghiamo solamente la pessima immagine del paese che ci siamo dipinti addosso (NOI STESSI) ” Grazie per l’ ottima risposta che sostiene quanto scrissi : …. Brevemente voglio farti notare e al riguardo avevo già linkato la tabella aggiornata che l’italia ha il debito più sostenibile di tutta europa e appunto mi secca che paghiamo un sacco d’interessi grazie alla nostra CRICCA politica ( la classe è tuttaltra cosa ) incapace di publiccizzare la sostenibilità del debito. Ho quasi la sensazione che abbiano proprio loro interesse a far si che gl’interessi restino alti, d’altrode chi meglio di loro accompagnato da chi li vota e si fa mantenere nel pubblico impiego è rimasto in grado di risparmiare e sottoscrivere il debito pubblico. La situazione non dico che sarebbe diversa ma un tantino meno peggio forse sì . http://icebergfinanza.finanza.com/2015/04/22/fu-davvero-blackrock-a-ispirare-il-cambio-di-scena-2011-in-italia/ ( mi sembra di giocare al gioco dell’oca , ritorna al post del XX ). A maggior ragione supporta la risposta datami da Aorlansky60 ” Di quale FIDUCIA vogliamo parlare, nel caso che deve fornire l’italia al di fuori dei propri confini, quando tutti gli altri si sono già costruiti in idea ben precisa? ”
Per quel che riguarda la Finlandia giustamente dici che le notizie non si trovano scritte soprattutto quando sembra che la disoccupazione soprattutto tra i giovani sia ben oltre il 20%. E’ facile desumere che certe notizie arrivino prima in Polonia , peccato che poi li si fermino. quesalid@finanza, ” In buona sostanza, dal punto di vista del bilancio statale (ex interessi) siamo, per così dire, eccessivamente virtuosi. ” ( Riporto il link della tabella ) http://www.forexinfo.it/Debito-pubblico-nel-2013-quello

quesalid
Scritto il 24 Aprile 2015 at 18:01

kry@finanza,

Tuttavia quello che ritengo rischioso non è il livello di indebitamento oppure il debito pubblico, bensì il fatto che il nostro Paese rimane dipendente per l’ 83% da fonti non rinnovabili (dato 2013 – ora probabilmente la situazione è leggermente migliorata). Questa dipendenza è rischiosa sotto molti punti di vista, non ultima la possibilità di riuscire a mantenere le infrastrutture di base in caso di shock. Ricordo a me stesso che abbiamo drasticamente abbassato il consumo di petrolio (siamo passati da 7.5 miloni di tonnellate/mese nel 2006 a 4.7 milioni di tonnellate/mese nel 2015): questo abbassamento è dovuto in larga parte all’austerity, alla contrazione della lavorazione di prodotti petroliferi per l’estero e per la restante parte a recuperi efficienza e rinnovabili. Stiamo velocemente arrivando alla soglia di incomprimibilità (la soglia cioè oltre la quale si cominciano ad intaccare i consumi necessari alle infrastrutture di base). Qui andrebbe veramente fatto uno sforzo, oserei dire quasi bellico, di unità nazionale.

stanziale
Scritto il 24 Aprile 2015 at 18:22

Si legge, si legge…Per chi ne sa’ meno di me, che sono quasi a zero(ma ho letto qualcosa proprio nei giorni scorsi) , il dialogo tra Phitio e John ludd ha ad oggetto il temuto scongelamento del permafrost, che e’ lo strato perennemente congelato tipico delle regioni artiche e non solo, anche nelle alpi ad una certa altezza, per esempio. Il permafrost si puo’ estendere sotto terra anche un bel po’, kilometri mi pare. Il permafrost fa anche da isolante per il metano, che e’ abbondante, dalle parti russe in siberia e comunque nelle regioni nordiche. L’eventuale scongelamento se causasse l’emersione del suddetto metano in gran quantita’ , potrebbe determinare la fine degli esseri viventi….
sarebbe seccante davvero…..pare ci sia anche un altro problema, magari un po’ minore http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-04-24/agenzia-governativa-usa-l-estrazione-petrolio-tramite-fracking-causa-terremoti-162233.shtml?uuid=ABaHd1UD
beh vedevo a focus, che in mare nessuno sa’ bene quanto durera’ ancora il residuo pesce, mentre a Shangai, Giacarta , Calcutta, quell’altra enorme citta’ pakistana, ecc. credo che si sono gia’ mangiati anche i lombrichi sotto i sassi.

kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 18:31

quesalid@finanza,

” Qui andrebbe veramente fatto uno sforzo, oserei dire quasi bellico, di unità nazionale. ” Ci sono ancora ” AMPI ” (???) spazi di manovra ” … il restante 47% ha più di 10 anni (mediamente in Europa, invece, solo 37,5% delle auto circolanti ha più di 10 anni). ” http://www.gazzetta.it/Passione-Motori/Auto/17-12-2014/auto-circolanti-italia-europa-centro-studi-continental-eta-macchine-veicoli-100252849188.shtml e adesso RIsorge spontanea la domanda: ruusciranno i nostri rappresentanti a comprendere che saranno sempre meno le entrate derivanti dai consumi ? Tra poco il LED sarà obsoleto grazie al Grafene. ( Esperienza personale: lo scorso anno sono stato obbligato a sostituire l’automobile 1999 con un 2008 , risultato consumi almeno -30%. )

kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 18:44

stanziale@finanza,

Sembra quasi voler presagire che sarà certamente un terremoto a far crollare l’economia usa.

stanziale
Scritto il 24 Aprile 2015 at 19:12

kry@finanza,

Ah ah ah….a proposito di Usa, tratto dal blog orizzonte 48, un esauriente aggiornamento sugli innegabili vantaggi del neo liberismo americano. Si, gente alla fame e senza cure mediche, bambini a lavorare nelle piantagioni di tabacco, come i negri di una volta nelle piantagioni di cotone.
http://orizzonte48.blogspot.it/2015/04/flags-of-our-father-4-bambini-nella.html

kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 20:11

ICEBERGFINANZA#64;finanza,

Bella la foto. Impareggiabili sti americani,a tutto trovano una soluzione. Non c’è miglior sistema di far crescere l’economia se non sbattere le automobili contro le case. Bhe sempre meglio di una guerra.

kry
Scritto il 24 Aprile 2015 at 20:18

stanziale@finanza,

Gli ultimi 6 rettangoli in fondo a destra 159.000.000 gli americani che … http://www.usdebtclock.org/#

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 20:44

stanziale@finanza,

gran bel post quello di Quarantotto; lo devo leggere più spesso perchè è il migliore, assai meno urlato di Bagnai, è sempre un rasoio nelle sue analisi. Persona di cultura enciclopedica, c’è molto da imparare da quel che scrive.

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 21:24

quesalid@finanza,

la dipendenza da fonti fossili esterne è drammatica x tutti anche per i produttori stessi. Provo a spiegarlo in poche parole. Un grande produttore di idrocarburi dispone di una riserva che è comunque finita e che per sua natura (è complicato, è scritto tutto nel link in fondo) una volta raggiunto il picco il produzione (che è poi un plateau che dura qualche anno, cioè ORA) inizia a calare esponenzialmente. Durante il ciclo di vita della produzione di idrocarburi, il paese produttore si sviluppa rapidamente, la sua popolazione cresce e consuma per sè una quota sempre maggiore di quel che produce. Nel contempo, il suo stesso sviluppo richiede prodotti e tecnologie che lui non produce ma che acquista dai paesi cui vende idrocarburi. Questi ultimi, nel tempo, dispongono di sempre meno idrocarburi, la loro economia di ferma e inizia a declinare. Una volta superato un certo limite, non riesce più a mantenere lo stesso livello di infrastrutture. Questo è il punto di non ritorno, non c’è più tempo nè risorse per trasformare la propria economia. Man mano che l’economia dei paesi clienti si ferma, si riduce anche la richiesta di prodotti energetici mentre aumenta da parte dei paesi meno sviluppati i quali tuttavia non sono in grado di ripagare il produttore (non ci si inganni con la questione della valuta, essa è solo un tramite, la cui forza relativa rispecchia solo la capacità produttiva del detentore della moneta). Ecco quindi che la debolezza dei clienti si ritorce sui produttori, il cui sviluppo si ferma anch’esso. Se poi il produttore è molto indietro nello sviluppo e/o ha una popolazione in rapido aumento e/o ha adottato un modello economico che pretende che la bonanza da idrocarburi duri per decenni il problema si avvita.

A che punto siamo oggi ? Per il petrolio che è il sangue della civiltà odierna e che è NECESSARIO e INSOSTITUIBILE per l’estrazione di tutte le altre risorse minerali, per la produzione di gran parte delle risorse agricole e (udite udite) per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, siamo qui:

1) petrolio convenzionale a basso costo: riserve solo nei paesi OPEC e in Russia, quote marginali in USA, Cina e Mare del Nord tutte già in forte calo (USA, mare del Nord) o su un plateau (Cina). Russia e OPEC sono di fatto i soli esportatori di petrolio low cost, ma la quantità di petrolio destinato all’esportazione è IN CALO da circa 10 anni in quanto la produzione in assoluto ha raggiunto il picco tra il 2005 e il 2006 e da allora è su un plateau mentre tutti i produttori hanno aumentato i consumi propri. Solo Iraq, Iran e Libia sono in grado di aumentare la propria produzione, ma nella migliore delle ipotesi si arriva a 3 MB/g cioè meno del 4% dei consumi globali. Secondo Tad Patzek, oltre il 2035 -2040 non ci sarà una sola goccia di petrolio tradizionale disponibile per l’export.

2) Petrolio costoso (shale oil , tar sands, deep e ultra deep water, artico). La maggiore produzione dal 2005 in poi è ciò che ha tenuto in vita la società attuale. Il costo di produzione è tuttavia molto alto. Si va dai 75$ delle più efficenti produzioni shale ai 90 – 100 delle tar sands ai futuribili 130 – 150 dell’ultra deep water dei bacini brasiliani e all’inestraibile petrolio artico. La politica dei tassi zero ha permesso a compagnie non profittevoli di indebitarsi per produrre IN PERDITA sino ad ora. Il geologo Art Bermann sul suo sito ha pubblicato di recente il cash flow di tutte le compagnie USA legate allo shale sia lato oil che lato gas. La perdita di denaro è monumentale. Recentemente anche la IEA ha riconosciuto che la festa è finita e il petrolio USA raggiungerà il picco tra quest’anno e il 2017 per poi rimanere su un plateau e scendere gradualmente dopo il 2020 (asserzioni come sempre false, il picco è ora e il calo sarà rapido). Esiste shale anche altrove ? Sicuramente sì, ma il costo non cambia, anzi sarà probabilmente maggiore perchè collocato in ambienti più ostici. E’ noto che in Russia ci sono immensi bacini geologicamente adatti, molto più grandi di quelli del Dakota e del Texas.

3) Altri idrocarburi liquidi, NGL (natural gas liquids) cioè etano, butano, propano … la cui produzione è aumentata molto negli ultimi anni contribuendo a segnalare a chi non conosce la materia pur parlando a vanvera sui maggiori giornali, che affoghiamo negli idrocarburi e non c’è da preoccuarsi. Falso perchè il contenuto energetico di questi liquidi è molto inferiore al crudo leggero e non possono essere utilizzati per i trasporti così come sono.

Tristemente, il mondo si avvia verso un brusco risveglio, una forte carenza della più importante e insostituibile materia prima nel contesto di una grave crisi economica e sociale.

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 21:28

quesalid@finanza,

Peeking at peak oil
http://www.springer.com/us/book/9781461434238

Art Berman
http://www.artberman.com/

icebergfinanza
Scritto il 24 Aprile 2015 at 22:22

signor pomata@finanzaonline,
#staisereno … T-Bond: continua il rally dopo deludente dato core di ordini beni durevoli
I Treasury restano in rallu con gli economisti che stanno riducendo le loro previsioni sulla crescita dell’economia americana nel primo trimestre dopo il dato sugli ordini di beni durevoli a marzo, saliti del 4% contro un consensus dello 0,6% ma al netto della componente volatile della difesa inaspettatamente in calo per la settima volta consecutiva. Il dato finale sul Pil dei primi tre mesi dell’anno in corso arriverà il 29 aprile: prima del dato sugli ordini di beni durevoli la media delle stime era per un +1,2% ma qualcuno si aspetta un +1%. 😉

stanziale
Scritto il 24 Aprile 2015 at 22:30

john_ludd@finanza,

Gia’, e’ molto, molto in gamba…ha un target diverso da Andrea e Bagnai, mette in luce in primis la costituzione e gli aspetti giuridici, che pure sono molto importanti…e’ molto impegnativo e quindi ci vuole tempo e mente fresca, per te senz’altro meno, parti da basi piu’ solide…mi/ci farebbe piacere vederti ìntervenire anche li’…perche’ no?
@Kry–non trovi nell’usdbedtclock soprattutto il lato comico? come siamo ridotti…

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 22:37

icebergfinanza,

un paese con il 72% del PIL determinato da consumi … i quali altro non sono che una mera trasformazione di energia in lavoro/prodotti … il quale a dicembre dello scorso anno ha toccato il picco FOR EVER della sua produzione di petrolio e malgrado questo ha importato 6 milioni di barili/giorno … cioè quasi l’8% della produzione mondiale MA … circa il 20% di tutto il petrolio esportato … che paga in dollari … che si crea da solo … perchè sinora andava bene così anche agli altri assidui credenti nella magia della cornucopia … i quali però dipendono anch’essi dagli idrocarburi MA sono creditori in dollari del paese che crea quei dollari e … sono pure i maggiori clienti di chi il petrolio riesce ancora esportarlo.

TEMPI MOLTO INCERTI ….
TEMPI PERICOLOSI …

dove può accadere tutto tranne che ciò che la fisica non permette e purtroppo questo ci fotte tutti … uanagana, cinesi, tedeschi e italiani, buoni e cattivi, suore e puttane.

john_ludd
Scritto il 24 Aprile 2015 at 22:42

stanziale@finanza,

Quarantotto ha un blog molto tematico, ciò di cui mi piace parlare non si adatta. Come il blog di Bagnai, il quale mi manderebbe a cagare dopo un secondo e farebbe pure bene dato che ha scritto 100 volte che si parla SOLO di euro e al resto ci si pensa dopo. Siccome DOPO temo possa essere un (bel) pò tardi per i motivi che ho scritto tante volte (anche oggi) evito, ma leggo tavolta sia l’uno che l’altro. In fondo al pozzo ci finisco anche io, ma almeno so perchè. Ciao.

luigiza
Scritto il 26 Aprile 2015 at 14:58

stanziale@finanza:
kry@finanza,

Ah ah ah….a proposito di Usa, tratto dal blog orizzonte 48, un esauriente aggiornamento sugli innegabili vantaggi del neo liberismo americano. Si, gente alla fame e senza cure mediche, bambini a lavorare nelle piantagioni di tabacco, come i negri di una volta nelle piantagioni di cotone.
http://orizzonte48.blogspot.it/2015/04/flags-of-our-father-4-bambini-nella.html

Grazie per la segnalazione, interessante l’articolo di Riccardo Seremedi ma di utilissima lettura anche i precedenti tre dello stesso autore che ripercorrono le vicende che hanno portato gli USA al punto disastroso in cui si trovano.
E’ una storia di menti palesemente bacate, aspetto sul quale anche il Mazzalai ha sempre insistito, ormai incapaci di vedere altro che profitto immediato ed egoico per lo più illecito in tutto ciò che intraprendono.
Non mi perderò certo l’ultimo della serie che Quarantotto dovrebbe pubblicare a breve.

sd
Scritto il 27 Aprile 2015 at 00:52

luigiza@finanza,

LUIGIZA tutto finisce e tutto cambia continuamente…..anche l’ex impero usa. L’unico nostro problema è il TEMPO, la nostra vita è troppo corta per vedere i cambiamenti.
IO spero di esserci quel giorno.

Un link interresante al riguardo…..solo uno dei tanti : http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14975

Yin e Yang …… Eros e Thanatos …. pulsione di Vita e Morte non si risolvono con il POTERE e con i SOLDI e nemmeno con le tecnologie mediche.

Un saluto

SD

aorlansky60
Scritto il 27 Aprile 2015 at 08:28

@KRY

” mi secca che paghiamo un sacco d’interessi grazie alla nostra CRICCA politica ( la classe è tuttaltra cosa ) incapace di publicizzare la sostenibilità del debito. Ho quasi la sensazione che abbiano proprio loro interesse a far si che gl’interessi restino alti, d’altrode chi meglio di loro accompagnato da chi li vota e si fa mantenere nel pubblico impiego è rimasto in grado di risparmiare e sottoscrivere il debito pubblico”

beh si, su questo argomento con me sfondi una porta aperta; è indubbio che l’italia ha molto da insegnare al mondo in fatto di clientelismo : è una filosofia nata proprio qui da noi; ci sono interi settori come per es la sanità pubbl interamente lottizzati a comparti stagni (da molti decenni, praticamente dalla nascita della Repubbl) che “se non ti schieri” e “occhio : bada di farlo dalla parte giusta” non vai da nessuna parte, nessuna possibilità di assunzione e tanto meno avanzamento di carriera.

Oltre alla sanità esaminando altri settori pubbl ci sono intere regioni italiane che ci hanno campato su questo dall’inizio della Republ Italiana e ancora lo stanno facendo; quando leggo di una regione pur “a statuto speciale” come la sicilia che vanta un debito consolidato di 7,5 mld di € a fine 2014 che necessità di continuo assistenzialismo per essere puntallata per evitare che vada a fondo, ecco, questa è l’immagine simbolo di un paese e del suo sistema clientelare.

………………………………………………………………..

@ Quesalid

“quello che ritengo rischioso non è il livello di indebitamento oppure il debito pubblico, bensì il fatto che il nostro Paese rimane dipendente per l’ 83% da fonti non rinnovabili”

è vero.

Il livello di debito pubbl alto sia come entità sia se rapportato al pil serve soprattutto ad altri paesi dell’unione (indovina quale…) per ricattarci in continuazione mentre ce lo ricordano…

ma ciò che ricordi qui ha un aspetto decisamente più critico; mi pare di averlo scritto anch’io più volte : l’italia non possiede nulla, la natura non l’ha fornita in dote come altri territori di metalli e idrocarburi così preziosi (vitali) per la moderna industria ed economia.

Ho letto in questo blog un consiglio saggio, quello di adottare il passaporto russo e fare richiesta di cittadinanza da quelle parti; a parte il freddo (e il caldo d’estate, dipende dalla zona) li sì che hanno davvero tutto in abbondanza e non gli manca niente (metalli, idrocarburi, legnami, cereali).

È per questo che certe idee assurde proposte recentemente da alcune parti politiche italiane come quella di disconoscere l’ormai insostenibile peso del ns debito pubbl almeno nella parte detenuta da soggetti ed istituti esteri (40% del totale) è priva di ogni fondamento, perchè ci raderebbero al suolo il giorno dopo l’annuncio, facendoci mancare tutto(materie prime essenziali), in pratica trasformandoci peggio -molto peggio- della Grecia attuale.

C’è una massima coniata tempo fà che simboleggia bene il corso dei tempi:

“La Guerra è il motore della Storia e i debiti sono il suo carburante” : beh con oltre 600 mld di € di debito estero disconosciuti (dato di fine 2014) gli altri rimasti a “secco” avrebbero una buona ragione per farcela, anche senza usare armi convenzionali.

kry
Scritto il 27 Aprile 2015 at 10:10

quesalid@finanza,

aorlansky60,

A John_Ludd non lo segnalo visto che l’ha detto minimo due volte http://scenarieconomici.it/perche-un-piano-di-emergenza-alimentare-di-nino-galloni/

luigiza
Scritto il 27 Aprile 2015 at 10:29

kry@finanza:
quesalid@finanza,

aorlansky60,

A John_Ludd non lo segnalo visto che l’ha detto minimo due volte http://scenarieconomici.it/perche-un-piano-di-emergenza-alimentare-di-nino-galloni/

Ottimo, qualcuno comincia a lanciare l’allarme. Il pretesto, fondato, é ora lo stato pietoso delle infrastrutture stradali, ma presto si aggiungeranno ben altri motivi.
Meglio essere preparati a livello statale (ma non lo saremo perchè il consiglio verrà ignorato).

aorlansky60
Scritto il 27 Aprile 2015 at 10:45

“…pronti i cittadini (qui differenziati da i contadini) a correre per acchiappare gatti randagi ed altri animali commestibili…”

speriamo non debba accadere e che i cittadini non siano costretti a tanto, perchè non sono affatto pronti; l’abitudine con la città e il cemento hanno fatto perdere ogni buonsenso alle ultime generazioni (alle quali appartengo anch’io) che non sanno nemmeno più riconoscere “gli odori” della natura, figuriamoci il resto; peraltro dalle mie parti l’andare a caccia di gatti randagi e caprioli per riempirsi la pancia va contro le esigenze di un predatore (il lupo) del quale si è voluto ripopolare la cresta appenninica… ci sarebbe anche questa concorrenza contro cui far fronte… 😆

aorlansky60
Scritto il 27 Aprile 2015 at 11:17

…spostiamo il tiro da USA a Italia visto che sempre di “case” si tratta :

di fronte a dati reali negativi e per nulla incoraggianti :

https://it.finance.yahoo.com/notizie/confartigianato-costruzioni-crisi-96mila-posti-un-anno-090125980.html

“E’ ancora notte fonda per le imprese italiane del settore costruzioni. In un anno la produzione è crollata del 5,8%, sono andati in fumo 96mila posti di lavoro (-6,2%) e il numero delle imprese è calato del 2,8%, con una perdita di 5.646 aziende. A lanciare l’allarme è Confartigianato”

fanno da controtendenza segnali propagandistici :

https://it.finance.yahoo.com/notizie/expo-renzi-10-milioni-di-084022587.html

Renzi “EXPO 10 milioni di biglietti venduti, forte l’Italia che non si rassegna”

… … …

Come riuscire a far capire al nostro dinamico esuberante premier che il settore edilizio è uno dei settori più importanti di un paese, quello realmente in grado -considerando tutto l’indotto che si trascina dietro- di creare occupazione, crescita, valore e pil ??? …a differenza di un evento come Expo che una volta chiuso baracca (buonanotte ai suonatori) …

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