HORROR ECONOMICS!

Scritto il alle 12:35 da icebergfinanza

Nelle ultime settimane in molti di Voi mi hanno chiesto cosa ne penso del movimento Fermare il declino di Oscar Giannino, un pensiero che ho già espresso in alcune occasioni ma soprattutto in questa circostanza… FERMARE IL DECLINO O L’IDEOLOGIA ?

Si possono condividere alcuni punti del loro manifesto sull’eccesso di tassazione o sulla riforma della giustizia, soprattutto quando si parla di far pulizia in questo Paese ma non certo quando si insiste nel volerlo svendere, perchè oggi qualunque formula porterebbe alla svendita.

Per quel che riguarda le privatizzazioni — un punto forte del programma di Fare — l’obiettivo è «un massiccio piano di cessione di immobili e società, sia a livello centrale che locale». Per un gettito di 35 miliardi all’anno per cinque anni. «Tale gettito dovrebbe essere interamente finalizzato alla riduzione del debito pubblico».

Ognuno ha la sua idea ma la sensazione è che se potessero alcuni privatizzerebbero anche la madre.

Ma veniamo ad uno dei simpatici promotori del movimento in questione, Michele Boldrin,  di cui troverete Qui il suo curriculum, un professore universitario definito un eccellente oratore, frequentemente invitato a tenere lezioni universitarie e discorsi programmatici in tutto il mondo.

Boldrin non è candidato e fin qui tutto bene, va solo in giro a far propaganda nelle trasmissioni televisive al movimento e alle sue idee e anche qui tutto bene.

Ora facendo qualche passetto indietro negli anni, al 2008 quando Icebergfinanza un blog fantasma metteva in guardia dagli effetti devastanti di una tempesta subprime che ci avrebbe condotti ad una seconda grande depressione, vorrei riproporvi alcuni passaggi di un suo pezzo apparso su Noisefromamerika intitolato HorrorEconomics, in un diverso contesto, ovvero parlando della crisi americana, di cambiamento sistemico e di Nouriel Roubini…

Fare del catastrofismo gratuito per attirare su se stessi l’attenzione mediatica, o per raccogliere una manciata di voti prodotti dal timore popolare per il cambiamento, non è cosa né buona né giusta. Certamente non è fonte di salvezza per il cittadino comune.(Boldrin)

Ho la sensazione che soprattutto quando si parla di Stato, un pò di catastrofismo gratuito lo sentiamo anche dalla bocca di questi professori, che in questi anni di orge capitaliste dormivano sugli allori, ma andiamo avanti.

Boldrin è uno dei tanti che ha sottovalutato nostante curriculum vari, il fenomeno subprime, pur nell’evidenza dei fatti, uno che non si tira indietro nell’usare sarcasmo ed ironia nei confronti degli altri farebbe meglio a fare un piccolo esame di coscienza…

Più leggo l’articolo di Nouriel Roubini , sia nella versione in italiano che in quella in inglese, più mi rendo conto che stiamo discutendo di aria fritta, oppure di previsioni fatte da persone con capacità divinatorie fuori dal normale, e che non gradiscono spiegare come tali arti divinatorie si esercitino. Un disastro immane dietro all’altro, decine di migliaia di aziende che chiudono – al punto 8. NR parla di un tasso di fallimento delle imprese che può arrivare al 10-15% ma non dice cosa vi sia al denominatore anche se fa intuire che si tratta … del totale delle imprese! Ma scherziamo? – perché nessuna banca è in grado fare prestiti a nessuno, milioni di disoccupati, la caduta verticale di consumi e degli investimenti, il panico, la fine del mondo, il prossimo copione per un qualche mega-horror-piece-of-crap-from-hollywood … Tutto perfettamente possibile? Certo, tutto perfettamente possibile in qualche videogioco per chi voglia provare il panico da fine del mondo ed i brividi che esso provoca. (…)  La cosa divertente è che alla fine di questa girandola di crolli, la stima di NR delle perdite TOTALI del settore finanziario USA ammonta a 1 trilione di dollari. Che non sono pochi soldi, sia chiaro, ma che, visto che il PIL degli USA viaggia fra i 14 ed i 15 trilioni di dollari, significa al più un … 7% della torta annuale ed un 1.7% della ricchezza nazionale USA! Questo, ripeto, nel caso della catastrofe infinita in cui tutto ciò che può andare storto va stortissimo. La mia stima (basata sui dati riportati sopra e sull’ipotesi pessimista che le famiglie che fanno default sul mutuo non siano tutte nel 50% più povero della società USA, com’è altamente probabile, ma siano invece distribuite uniformemente in tutti i gruppi sociali, cosa alquanto improbabile) era di un 1% della ricchezza nazionale. Insomma, il scenario dell’orrore aggiunge, alla fine, uno 0.7% …

Tanto rumore per nulla, decisamente

Si tanto rumore decisamente per nulla, come potrebbe essere quello che gli acchiappa declini stanno facendo in queste settimane con le loro cifre.

Date un’occhiata ad una delle slide che presento nelle mie conferenze

Dodicimilaottocento miliardi di dollari. A tanto ammonterebbe il conto, nei soli Stati Uniti, della crisi provocata dalla finanza speculativa. E parliamo di una stima per difetto e che continua ad aumentare giorno dopo giorno. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato da Better Markets, un centro di ricerca con sede a Washington che lavora per una riforma e per un migliore funzionamento dei mercati finanziari. Huffingtonpost

Altro che perdite di soli 1000 miliardi relative al settore finanziario quasi tredici volte tanto e non è compresa la perdita di ricchezza delle famiglie americane con il crollo del valore delle case per quasi altri 11 mila miliardi di dollari… l patrimonio e il reddito degli americani tra il 2007 e il 2010  sono crollati del 39% tornando ai livelli del 1992.

Tanto rumore per nulla decisamente Boldrin, alla faccia del catastrofismo gratuito oggi si va in giro a dare lezioni di economia… frequentemente invitato a tenere lezioni universitarie e discorsi programmatici in tutto il mondo…  e mi fermo qui perchè non sono certo il responsabile della ” Cátedras – Cátedra Fedea-Repsol  io… con gli utili che fa una società come ENI perchè non la liquidiamo…

La prossima settimana Machiavelli, uno che di politica se ne intende, soprattutto dopo aver vissuto alla corte del Principe, ci racconterà una nuova storia.

Per chi volesse sostenere liberamente il nostro viaggio è disponibile MACHIAVELLI 2013 UN ANNO DOUBLE FACE un post da non perdere sulle prospettive geopolitiche, macroeconomiche e tecniche di un anno che si preannuncia decisamente DOUBLE FACE!

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4 commenti Commenta
gnutim
Scritto il 15 Febbraio 2013 at 14:21

scusate ma tra il professor Boldrin, il professor Monti, il Prof.Giannino, non è che sono stati troppo tempo a sedere su comode sedie e non si sono mai accorti che il mondo fuori stava cambiando e che il giorno si alterna con la notte?

L’Italia è un paese di tuttologi dell’ultima ora, ma per piacere andate a vendere le vostre cattedre x vedere se qualcuno le vuole acquistare!!!!

gnutim
Scritto il 15 Febbraio 2013 at 14:25

non ho finito…

mi piacerebbe vedere uno di questi geni prendere in mano un cacciavie e provare a montare un lampadario, secondo voi ce la fanno?

La pubblicaità di Monti nelle stazioni FS in cui è steso per terra con dei bambini… proprio tu che stai mettendo fieno in cascina per gli ultimi poveri anni della tua povera carriera per pagarti le operazioni alle morr.oidi…. e distruggere il futuro di qui stessi bimbi

chissà se hanno dovuto usare una gru x ritirarlo su

Scritto il 15 Febbraio 2013 at 15:14

Quelli che.. “vendiamo il patrimonio immobiliare statale”, sanno di raccontare favole.
In una intervista che ho fatto a Vaciago, mi ha spiegato che lui era stato (mi pare in un governo Prodi), uno degli incaricati della dismissione. Risultato: zero-virgola-zero. Perchè?
Secondo lui perchè è in gran parte inalienabile. Giusto i fari.
Innanzitutto il patirimonio non è accatastato. La proprietà statale non c’è in nessun PGT. Non genera tassazione e quindi non viene considerata. Esiste una specie di censimento, ma va costantemente rivisto, dal momento in cui vi sono pignoramenti o acquisizioni ogni anno.
E poi, mi ha fatto il caso di una caserma: che se la potrebbe acquistare? Escluso un esercito straniero. Quindi, si tratterebbe di mettere in vendita il terreno, che magari è di pregio in quanto situato in mezzo a una città. Bene, direte. E invece no. Oltre che da accatastare il tutto ci sarebbe da fare una bonifica del terreno, del costo medio di milioni di euro. Non si può vendere prima della bonifica. Ammesso di riuscire a far tutto questo, ci vogliono comunque anni, l’assegnazione deve avvenire per bando di gara.. Insomma, non è una cosa facilmente praticabile.
Idem per i palazzi, che vanno messi a norma prima dell’alienazione.
Per questo rideva come un matto (ho il video, e Andrea ha letto l’integrale della lunghissima intervista che gli ho fatto a dicembre e uscita ridotta sul mio magazine) quando ho parlato di vendita del patrimonio immobiliare statale per l’abbattimento del debito pubblico.
Chi la propone non sa di cosa parla. Ipse dixit.

Claudio

piematac@borse.it
Scritto il 15 Febbraio 2013 at 15:14

TUTTI A CASA!!!
A nostre spese spese abbiamo cresciuto parassiti, santoni e “tecnici” di disastri.
Io voterò un Movimento il cui programma è fondato al 70% sul cambiamento delle regole politiche perchè, anche a realizzarne solo il 20%, sarebbe un successo clamoroso.

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