FINANCIAL: I RAGAZZI DELLA VIA PAL!

Scritto il alle 20:55 da icebergfinanza

Chi non ricorda da bambino di aver letto almeno una volta il romanzo, di Ferenc Molnàr, la storia di alcune bande di ragazzi che lottano per la conquista di uno spazio libero da dedicare ai loro giochi, uno spazio cancellato per sempre dalla speculazione edilizia.
Un mondo di ragazzi nel quale, spesso lealtà, senso dell’onore, fede in un ideale anche attraverso una battaglia senza esclusione di colpi,  si contrappongono a quello degli adulti dove questi valori talvolta non esistono, un mondo dove la sopprafazione violenta è di casa, più che nel mondo animale.
Un mondo, quello di una certa finanza, dove regole e leggi, sono ostacoli da abbattere, dove gli unici codici etici, sono quelli che supportano la massimizzazione a breve termine e a qualunque costo, del massimo risultato possibile a servizio esclusivo degli azionisti.
Non è stato forse un certo Milton Friedman a sussurrare che le aziende non devono perdere tempo e denaro per soddisfare alcuni requisiti di rispetto sociale o ambientale, ma che devono concentrarsi esclusivamente sulla soddisfazione "etica" degli azionisti. Peccato che in questa crisi, specialmente nel mondo finanziario, l’etica del preservare l’integrità aziendale, sia stata delegata ai contribuenti fiscali di mezzo mondo, socializzando allegramente le devastazioni sociali e ambientali prodotte da un certo modo di fare finanza, finanza predatoria.
Non credo di esagerare quando sostengo che dietro un certo modo di vivere la finanza, vi sia un atteggiamento che talvolta rasenta il "bullismo" dei ragazzi della Via Pal, soggetti che pur esercitando attività apparentemente legali arrivano spesso a confluire in vere e propri azioni criminose o perlomeno che al limite della legalità.
Alcune frasi del film " Wall Street" sono diventate leggenda, come ad esempio quando Bud Fox, esclama all’improvviso che tutto in guerra si basa sull’inganno, se il tuo nemico è superiore eludilo, se è irato irritalo, se è di pari forza lotta, altrimenti sparisci e riconsidera.
E ancora, come dimenticare quando Gordon Gekko all’improvviso urla: 
" Io non creo niente: io posseggo. E noi facciamo le regole: le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse, il prezzo di uno spillo. Tiriamo fuori conigli dal cilindro mentre gli altri, seduti, si domandano come accidenti abbiamo fatto. Non sarai tanto ingenuo da credere che noi viviamo in una democrazia: vero, Buddy? È il libero mercato, e tu ne fai parte: si hai quell’istinto del killer…
Certo sono le parole di un film, ma talvolta la realtà è più crudele della finzione!
Tiriamo fuori conigli dal cilindro mentre gli altri, seduti, si domandano come accidenti abbiamo fatto…talvolta conigli figli di una devastazione, a sua volta figlia di un’esaltazione che è impossibile comprendere.
Probabilmente molti di voi ricorderanno il post dal titolo PUNTO DI NON RITORNO in cui si prospettava la creazione di quel gioiellino di socializzazione delle perdite che va sotto il nome di Public Private Investment Program, istituito per resuscitare un mercato, quello dei titoli con sottostante mutui non garantii.
Consiglio a tutti di andare a rileggersi il post in questione, è importante comprendere di ciò che stiamo parlando.
Ebbene su  Bloomberg in un articolo dal titolo " No Good Deed Goes Unpunished as Banks Seek Profits " scopriamo che il sistema finanziario americano sta selvaggiamente tradando i titoli tossici derivati dalla fusione immobiliare, un po come il traffico di organi clandestino, in questo caso estratti da autentici cadaveri finanziari.
Prendi tempo per pensare; ma quando arriva il momento dell’azione, smetti di pensare e agisci diceva, Andrew Jackson, settimo presidente degli Stati Uniti … Nessuna buona azione resta impunita, dice un vecchio proverbio americano.
Sembra che nel terzo trimestre Bank of America, Citigroup, Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno aumentato la loro esposizione a questi titoli per altri 3,36 miliardi di dollari. Solo Wells Fargo ha alleggerito il proprio portafoglio.
Continua quindi il demenziale gioco speculativo di questi giganti sistemici abbituati a creare ricchezza dal nulla distruggendo nel contempo le possibilità di una ripresa sostenibile visto che al prossimo intoppo il contribuente americano dovrà necessariamente soccorrerli.
E nelle vie Pal dell’economia, bande organizzate di monelli figli della speculazione, combattono battaglie all’ultimo sangue.
Il paradosso e’ che questo programma,  nel suo presunto fine ideale, prevedeva di liberare con capitali pubblici e in parte privati, senza alcun rischio, i bilanci delle banche, per ritornare a destinate risorse all’ economia reale.
Sembra che il segretario al tesoro Geithner o meglio la sua ombra visto quanto e accaduto con AIG e Lehman, abbia dovuto ridurre il piano in quanto la Fed si rifiutata di finanziare ulteriormente il gioco e i giocatori ovvero le banche non hanno voluto vendere asset in perdita. Ora c’è una certa ingenuità se qualcuno pensa che questo sistema non sarebbe disposto a tutto, a cancellare regole o codici etici pur di giungere al proprio scopo. Geithner e altri invocano, il cosidetto "rischio sistemico" la favola della madre di tutte le crisi, too big to fail, ormai diventati questi ragazzi, tutti troppo grandi per fallire.
Come ha scritto Onado sul  Ilsole24ore …" La decisione della Banca dei regolamenti internazionali di convocare a Basilea i responsabili delle principali banche mondiali è un’ulteriore prova del fatto che la crisi finanziaria è tutt’altro che superata; anzi, proprio le eccezionali misure poste in essere per evitare il tracollo possono gettare i semi di una nuova fase di instabilità."
" Secondo l’autorevole istituzione, i cui rapporti degli anni passati sono densi di indicazioni preoccupate (e inascoltate) sui rischi che si stavano accumulando, le grandi istituzioni finanziarie «stanno tornando alle condotte aggressive che prevalevano prima della crisi». La diagnosi è già stata formulata da numerosi banchieri centrali, in particolare da Mervyn King governatore della Bank of England e da Jean-Claude Trichet presidente della Bce. Quest’ultimo a metà ottobre aveva accusato le banche di dedicarsi alla «speculazione senza freni e al gioco d’azzardo finanziario e le aveva esortate a «tornare alla loro tradizionale funzione di fornire servizi all’economia reale». "
Ora io capisco che sia difficile per le banche centrali andare oltre le ramanzine, il rimbrotto, il rimprovero, oltre le parole e passare direttamente ai fatti, in maniera particolare quando si tratta dei loro stessi maggiori azionisti, le banche stesse, ma in alcune occasioni la situazione è arrivata al limite della sostenibilità.
Sono curioso di vedere come verrà gestita la faccenda relativa al cosidetto "sistema ombra bancario" o quella relativa ai miliardi di dollari di assets tossici o illiquidi che sono tuttora fuori bilancio, visto che entro il primo semestre di quest’anno, le banche dovranno riportarli nei propri bilanci, ma credo già di conoscere la risposta, il Giappone è li con la sua Storia a raccontarcela.
Sembra che i banchieri centrali non si siano accorti di questa sorta di sistema ombra, di migliaia e migliaia di velieri pirata che solcavano i mari della speculazione indisturbati, dove le motovedette della vigilanza trascorrevano il proprio tempo e i giorni a fare pesca di alto bordo o a prendere il sole, sussurrando di tanto in tanto un principio di moderazione isilarante.
Sto leggendo alcuni passi della parformance di Bernanke dal titolo "Japanese Monetary Policy: A case of Self-Induced Paralysis?… un caso di autoindotta paralisi della politica monetaria giapponese, come se oggi quella americana e mondiale non fosse mai caduta nella terrificante trappola della liquidità che ha innondato il sistema. Ancora oggi c’è chi continua a sostenere che il Giappone è stato un caso particolare, isolato, che solo nella sua mentalità, quella del suo popolo può trovare le risposte.
Vi consiglio di leggervelo, vi sono delle autentiche chicche sul pensiero bernankiano, che posso aiutare a comprendere alcune manovre attuali di politica monetaria, il pensiero di colui che sta portando il Titanic, verso il suo destino.
Continua Onado: " Dopo quasi due mesi da questi severi richiami, la situazione non è affatto cambiata e non c’è da stupirsi: la politica monetaria continua ad assicurare alle banche tassi di raccolta straordinariamente bassi e alimenta operazioni finanziarie più o meno complesse e rischiose, che generano cospicui profitti che possono trasformarsi in perdite altrettanto elevate, nel momento in cui lo scenario di mercato cambiasse, come deve cambiare quando la tanto invocata exit strategy comincerà ad essere tradotta in decisioni di politica monetaria e cioè in rialzi dei tassi di interesse. E d’altra parte l’incentivo per le banche è fortissimo: non solo ci sono strutture di trading agguerrite che non sono state affatto smobilitate, ma c’è anche la necessità di ripianare le perdite degli ultimi due anni e anche quella di mettere fieno in cascina per fronteggiare la maggior rischiosità del credito alle imprese.
In queste situazioni, invitare le banche a «non scherzare col fuoco», come è stato detto, è come dire ai bambini di non pensare alla Nutella."

"(…) Per scongiurare questo pericolo, occorre innanzitutto dare finalmente avvio alla riforma della regolamentazione finanziaria, per la quale vale ormai la battuta del dramma di Beckett: «Il signor Godot mi ha detto di dirvi che non verrà questa sera, ma di sicuro domani». Molte delle proposte già avanzate servirebbero a contenere la propensione delle banche ad assumere rischi eccessivi: basti pensare allo spostamento di una parte consistente delle operazioni in derivati su mercati regolamentati o comunque dotati di una struttura centrale che gestisca il rischio di controparte.(…)"
Se non sbaglio banche come Goldman e Morgan Stanley, sono diventate a tutti gli effetti banche commerciali, eppure di commerciale non hanno assolutamente nulla tuttora, come tuttora c’è ancora qualche illuminato che sostiene che la deregolamentazione e la sopressione della Glass Steagall Act, separazione delle banche commerciali da quelle di investimento ideata nella Grande depressione e spazzata via  dalla Gramm Leach Bliley Act.
 " (…)come, in attesa della revisione di Basilea per gestire meglio i rischi di mercato e di liquidità, occorre che tutti i regolatori, a cominciare da quelli che prima e durante la crisi si sono dimostrati troppo indulgenti, applichino le vecchie norme con maggior severità ed entrino veramente nel merito dell’analisi delle condizioni delle singole banche, per accertare che davvero siano rispettati i principi della «sana e prudente gestione», scolpiti nel bronzo di tutte le leggi bancarie e applicate nel modo che abbiamo tutti visto.(…)  Se i regolatori (che in molti paesi come la Germania sono distinti dalle banche centrali) non si decideranno ad un giro di vite coordinato sull’applicazione delle regole, vecchie o nuove, gli inviti alla prudenza sono destinati a rimanere inascoltati e i banchieri continueranno a sentirsi legittimati ad assumere rischi finanziari enormi, anche a scapito – come sta accadendo – del credito ai settori produttivi, in nome della massimizzazione dei risultati e della redditività per gli azionisti. In  caso contrario, i manager bancari continueranno a trincerarsi dietro il circolo virtuoso della redditività degli azionisti, dimenticando Ionesco, che diceva: «Prendete un circolo virtuoso, accarezzatelo a lungo voluttuosamente; diventerà vizioso».
Come ha scritto recentemente sul WSJ, Alan Blinder, ex vice di Greenspan ai tempi d’oro dell’esuberanza irrazionale, quando c’è di mezzo l’avidità, nulla è impossibile. Blinder, sostiene che oggi ci troviamo a gennaio del 2010, con lo stesso sistema giuridico e normativo, che avevamo nell’estate del 2007, quando la madre di tutte le crisi ha bussato alla porta dell’economia mondiale e questo è tanto incredibile quanto spaventoso. Senza grandi riforme finanziarie, tutto ciò può accadere di nuovo e dimostra che i mercati finanziari hanno una notevole capacità di dimenticare il passato e tornare alle vecchie abitudini " Business as usual"
Tralascio volutamente, alcune notizie uscite in questi due giorni, in fondo non fanno altro che confermare la possibilità di una nuova e probabile recessione, al di la dell’ottimismo di facciata di mister Trichet, nessun riferimento al topolino partorito dalla montagna di Basilea, ma credo che ormai la Storia stia per scrivere una nuova pagina epocale.
(…) Hanno dichiarato disponibilità, hanno sostenuto, per bocca dei vertici dell’Institute of International Finance, l’associazione delle grandi banche mondiali, che si stanno già muovendo su diversi fronti per chiudere le falle che hanno portato alla crisi. … Ma temono l’arrivo di troppe regole ( Sole24Ore )
Alle volte le analisi macroeconomiche non possono prescindere dall’analisi del comportamento degli uomini ed è per questo che solleciterei vivamente nelle università, la "fusione" dell’aspetto umanistico con quello scientifico, relegando le questioni matematiche ad un secondo momento, una seria full immersion massiccia nell’ "economia comportamentale" e cognitiva, perchè se qualcuno non l’avesse ancora compreso, il granellino di sabbia, infilatosi negli ingranaggi della madre di tutte le crisi, è sempre e solo il conflitto di interesse, il potere occulto, le lobbies che accompagnano l’economia e la finanza.
Nel mondo del pensiero economico, , i Ragazzi della Via Pal, Le Giubbe Rosse, la Banda dello Stucco rappresentati dalle varie scuole accademiche, si stanno scannando nell’ultima battaglia, non importa se keynesiani o monetaristi, scuole austriache o teorie demenzialmente razionali della scuola di Chicago, ultima battaglia per la supremazia del pensiero economico, invece che sedersi intorno ad un tavolo e avviare un serio confronto per attingere da ogni scuola di pensiero quanto serve per uscire da questo buco nero. L’ignoranza e la superficialità politica infine, negli ingranaggi non vi aggiunge olio ma catrame!
Rilassiamoci, alle volte parliamo proprio del nulla, io compreso, la Storia sta per essere riscritta per l’ennesima volta, e come spesso insegna il grande realismo e umorismo di JK Galbraith…. " La  salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d’affari se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi si auspicherà l’inazione al presente anche se essa significa gravi guai nel futuro."
Meditiamo, gente, meditiamo!

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61 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 07:50

bel post andrea.

questo lo riposto e lo dedico all’educato bertoldo

"…..l’idea stessa di principio maggioritario dev’essere rivolta contro lo stesso regime democratico. Sotto ogni forma di regime statale, ivi compresa la democrazia, la classe dirigente dei politici e dei funzionari rappresenta solo una piccola fetta della popolazione. Mentre è possibile che un centinaio di parassiti vivano confortevolmente su un migliaio di ospiti, un migliaio di parassiti non possono vivere sulla schiena di un centinaio di ospiti. Sulla base del riconoscimento di questo fatto, sembrerebbe possibile persuadere una maggioranza di elettori che è come aggiungere la beffa al danno permettere a coloro che vivono di imposte (risorse degli altri) di decidere quale dovrà essere il loro guadagno; si potrebbe allora, attraverso un voto di maggioranza, privare del diritto di voto tutti i funzionari e tutti coloro che vivono con i soldi dello Stato, che siano parassiti dei sistemi sociali o fornitori delle amministrazioni.
Inoltre, assieme a questa strategia, è necessario riconoscere l’importanza fondamentale della secessione e dei movimenti secessionisti. Se le decisioni delle maggioranze sono "giuste", allora la più vasta di tutte le maggioranze possibili, una maggioranza mondiale e un governo democratico mondiale, devono rappresentare la "giustizia" suprema, con le conseguenze prospettate all’inizio di questo capitolo.
Al contrario, la secessione implica la frammentazione in piccole popolazioni partendo da popolazioni più grandi. Essa costituisce quindi un voto contro il principio della democrazia e della logica della maggioranza. Quanto più lontano si ricercherà il processo di secessione – a livello di piccole regioni, di città, di quartieri, di borghi, di villaggi, e infine di associazioni volontarie di famiglie e imprese – tanto più sarà difficile mantenere il livello attuale delle politiche redistributive. Allo stesso tempo, più piccole saranno le unità territoriali e più possibilità ci saranno che ristretti gruppi di persone, una volta ottenuto il riconoscimento da parte del popolo della loro indipendenza economica , del successo eccezionale ottenuto nel loro mestiere, della vita personale moralmente impeccabile, della superiorità del loro buonsenso, coraggio e gusto, si elevino al rango di elites naturali, volontariamente riconosciute. Presteranno la loro capacità di giudizio a un ordine naturale di pacificatori, di giudici in concorrenza, cioè non monopolisti, e di conseguenza volontariamente finanziati, di giurisdizioni parallele, come ne esistono già oggi nel campo del commercio e degli scambi internazionali – una società di diritto puramente privato – come risposta alla democrazia e ad ogni altro regime politico (coercitivo)

H:H: Hoppe   "Democrazia: il dio che ha fallito"

tuo cuggino

buona giornata a tutti

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 08:06

intanto sembra che aumentino le speranze che l’europa si dissolva speriamo che la EU collassi al piu presto

Scritto il 13 Gennaio 2010 at 08:59

#2

per ora la mia speranza è che si dissolvano quelli come te.

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 09:55

   una interessante opinione controcorrente: la trita e ritrita "via giapponese" alla deflazione, potrebbe in realtà esporre il Giappone all’iperinflazione, con rischi sistemici ( Ambrose Evans è un giovane promettente esperto economico)

http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100002951/a-global-fiasco-is-brewing-in-japan/

   la supercassandra D. Rosenberg (  da prendere con le pinze come tutti i permabear privi della necessaria elasticità intellettuale in grado di adattarsi alle mutate condizioni ) "vede" la double-dip nell’immobiliare

http://wallstreetpit.com/13582-rosenberg-sees-another-10-15-downside-in-home-prices

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 10:33

Public Private Investment Program  : NON è stato attuato perchè i Banchieri di Wally non vogliono controlli Politici sul loro operato o sui loro Enormi compensi.
non trovate??   e poi la Fed è pubblica o privata?? la controlla il Congresso o il Presidente US. ?? la proposta di legge avanzata dal buon Ron Paul sul CONTROLLO della Fed da parte del Congresso è passata ??? NO ancora.
ditemi Ben Bernanke è stato riconfermato dal Congresso a Governator Fed??
son tutti giochi di potere , fatti da persone molto avide.

quante banche regionali dovranno fallire, con tutto quel che comporterà per tutti i creditori-obbligazionisti di queste realtà bancarie locali, per salvare con i relativi depositi e garanzie FDCI gli "Squaleni" di Wally???

giobbe

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 10:46

A mio parere questo sistema gattopardesco è capace di estrarre conigli dal cilindro solo in campo finanziario. In campo macroenomico non sto vedendo nessun coniglio. Quindi ho la netta sensazione che l’unica ricetta che riusciranno a partorire sara’ la cara, vecchia inflazione….appena si riterra’ che il sistema sarà in grado di digerirla senza sconquassi (quindi non prima di uno, due anni).
Se dalla prua del veliero intravedete qualcosa di nuovo all’orizzonte, fatecelo sapere……ne sarei felice.

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 10:57

ma chi crede ad un inglese che parla di Iperinflazione riferendosi al Japan??

ma Vaaaa!!!!!

è si vero che negli anni ’20 e ’30 il Japan ha più volte fatto ricorso a misure inflazionistiche come lo fanno oggi i Paesi Emergenti, Cina, Russia Venezuela   India etc…  ma è 30 anni che c’è deflazione in Japan, dopo la bolla immobiliare Japponese… dove è l’inflazione??

e se scoppiasse l’inflazione – cosa che dubito – hanno 750 billion di Titoli USA.
non sono sufficienti ???  senza contare quelli non denunciati !! mi riferisco ai 135 billion  di Notes (non titoli ma cash )"sequestrati" a Chiasso dall Guardia di Finanza a giugno del 2009.
uhmmm ???

giobbe1971

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 11:42

#3

per caso (e se in cielo c’è qualcuno lo farà accadere…provate a chiedere cosa pensa la popolazione produttrice dell’europa – parlo di agricoltori allevatori etcc .- non dei conferenzieri da quattro soldi come te) se l’europa fa la fine che è "cosa buona e giusta" rischi di restare con le pezze al culo?
non sarai mica uno di quei centinaia di migliaia di funzionari/burocrati assoldati dalla EU pagati., tanto per cambiare, con i soldi di chi produce (per inciso questi sono sempre meno perchè li stanno lentamente uccidendo che siano dipendenti o datori di lavoro)

qualcuno ieri ti ha definito asino, credo avesse decisamente ragione.
il libro di questo hoppe penso che lo copererò pure io.

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 11:45

Più leggo i post di andrea più mi convinco anch’io (non per plagio ma per fondatezza delle sue analisi) che ad un certo punto cercheranno sicuramente di inflazionare il sistema, ma sono sempre meno convinto che ci riusciranno.
Sarà un giro di valzer tra depressione e deflazione.

tuo cuggino

Scritto il 13 Gennaio 2010 at 12:45

#6 #2

non sarai mica uno di quei centinaia di migliaia di funzionari/burocrati assoldati dalla EU pagati., tanto per cambiare, con i soldi di chi produce (per inciso questi sono sempre meno perchè li stanno lentamente uccidendo che siano dipendenti o datori di lavoro)

No

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 15:03

Vorrei chiedere secondo voi fino a quando i dati possono essere manipolati tipo quelli sull’inflazione o meglio cosa succederà quando finita la droga degli  stimoli fiscali si dovranno rialzare i tassi per non fare implodere gli stati e sopratutto riusciranno anche questa volta a salvare il baraccone o ne vedremo delle belle .  Grazie     Claudio

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 16:25

Chissa perche’ ma il simpatico Hoppe mi intriga, sara’ mica finanziato da qualcuno per far credere al popolino che e’ pure inutile votare ? Mi ricordano tanto i tempi del LUIGI XVI o degli ZAR ma entrambi non e’ che poi abbiano goduto di ottima salute quando il popolino si e’ incacchiato.

Comunque:

"…..l’idea stessa di principio maggioritario dev’essere rivolta contro lo stesso regime democratico.

SEPARA MAGGIORANZA E DEMOCRAZIA NON SONO LA STESSA COSA, DECIDERE A MAGGIORANZA SIGNIFICA ESCLUDERE I DIRITTI DELLE MINORANZE, DECIDERE DEMOCRATICAMENTE SIGNIFICA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE PURE I PUNTI DI VISTA DELLE MINORANZE..AIME’ ORMAI DIMENTICATO.

Sotto ogni forma di regime statale, ivi compresa la democrazia, la classe dirigente dei politici e dei funzionari rappresenta solo una piccola fetta della popolazione.
 
SEPARE POLITICI E FUNZIONARI, I POLITICI RAPPRESENTANO LA POLITICA I FUNZIONARI, SECONDO LE IDEE DI WEBER UN GRUPPO CHE ESEGUE LE ATTIVITA’  SECONDO PROCEDURE FISSE E NON SECONDO VOLERE POLITICO ANCHE QUESTO ORMAI DIMENTICATO.

Mentre è possibile che un centinaio di parassiti vivano confortevolmente su un migliaio di ospiti, un migliaio di parassiti non possono vivere sulla schiena di un centinaio di ospiti.

CORRETTO MA AIME’ PURE IN NATURA ESISTONO PULCI ED ALTRI PARASSITI DI DUBBIA UTILITA’ MA IL NOSTRO SIGNORE HA DECISO DI DARCELI…CHE CI POSSO FA’

Sulla base del riconoscimento di questo fatto, sembrerebbe possibile persuadere una maggioranza di elettori che è come aggiungere la beffa al danno permettere a coloro che vivono di imposte (risorse degli altri) di decidere quale dovrà essere il loro guadagno

ALT…SCACCIAMO LUOGHI COMUNI IN ITALIA L ‘ 87% DELLE TASSE DIRETTE VIENE DA DIPENDENTI E PENSIONATI…IL RESTO IL MISERO 13% DA CORPORATION E PROFESSIONISTI…MI VIEN DA DUBITARE CHI SIA IL PARASSITA E CHI SIA L’ OSPITE.

Che dire simpatica discussion ma alla fine credo che l’ uomo non sia considerato, che dire non guardiamo se stiamo meglio o peggio dal punto di vista umano ma sempre e solo da quello della pecunia…ed a me non piace….mi pare un discorso neo-liberal all’ ennesima potenza !
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 16:41

Questo l’ho già postato mille volte: credo sia l’esposizione più chiara di cosa sono i termini statistici usati dagli stati.

A. Catanzano "La statistica è una nobile e antica scienza, ma può essere usata con l’intento criminale di diffondere la superstizione e oscurare la verità.
Lo Stato, fornitore per eccellenza della statistica, calcola molti numeri per tentare di pianificare, di programmare, di prevedere e soprattutto per dare l’impressione di controllare le conseguenze dei suoi stessi atti. Tra questi numeri statali più che statistici, l’indice che misura l’aumento dei prezzi al consumo, erroneamente definito inflazione, è particolarmente importante nel modo popolare di vedere.
Le interminabili polemiche sulla composizione del paniere dei beni e dei pesi assegnati, dimostrano che il buon senso non può essere troppo a lungo ingannato. Lo Stato da parte sua, di fronte ai continui attacchi, chiama in campo la scienza, facendo sfoggio di decine di migliaia di rilevazioni, di matematiche avanzate, di certificazioni insindacabili e di esperti pareri.
Per smascherare l’inadeguatezza della composizione del cosiddetto paniere basterebbe però ricordare che i beni immobili sono sorprendentemente esclusi, benché costituiscano una voce preponderante nella spesa degli individui. Con poco più acume, potremmo osservare che i pesi di un paniere, anche rappresentativo, potrebbero essere scelti in modo arbitrario, per rispondere alle attese e agli interessi del selezionatore e non a quelle della scienza. Potremmo addirittura arrivare a lamentare che di uno stesso bene ne esistono molte fogge e qualità, e che, adeguatamente scelte, l’influenza sull’indice potrebbe essere mitigata o accresciuta a piacere. A voler essere, infine, davvero pignoli, potremmo volere che la misurazione sia effettuata rispetto a un qualche riferimento “0”, cioè universalmente fissato come il metro di Sévres. Ci accorgeremmo presto che ad ogni nuovo prodotto da inserire o da togliere, tale riferimento fisso non avrebbe più alcun senso, poiché ogni paniere non potrebbe più essere confrontato con il paniere precedente, e, inutile dirlo, con quello di partenza.

Ma una critica ben più feroce può essere fatta a tanta non-scienza.
Il mondo fisico, in cui la matematica e la statistica funzionano egregiamente, sembra qualitativo, ma risponde a leggi matematiche abbastanza precise: possiamo pensare “Il fumo sale verso il cielo”, ma la verità scientifica, per quel che siamo oggi in grado di capire, è che le molecole di fumo seguono una formulazione molto complessa della semplice legge Forza = Massa x Accelerazione.
L’economia invece sembra all’apparenza governata dalla matematica, poiché la presenza dei numeri è schiacciante, mentre in verità l’aspetto davvero decisivo è assolutamente qualitativo. Per esempio, chi paga un bene a un certo prezzo esprime un giudizio, cioè una preferenza di un bene a un altro. Chi rinuncia all’acquisto giudica migliore la possibilità di risparmiare e scegliere in futuro e così via, senza nessun utilizzo reale della matematica.
Sorge da qui il pensiero osceno che il prezzo, anche se è espresso in numeri, non abbia nulla a che fare con la matematica. E in effetti il prezzo non è un’unità di misura del valore in senso fisico, come il metro o il chilogrammo per il peso di una cosa. Infatti, il valore non è intrinseco alla cosa che si vende e si compra. Le cose hanno il valore che l’individuo attribuisce loro secondo la rappresentazione del bisogno futuro, sia dal lato della domanda, che da quello dell’offerta: in ultima analisi sono le preferenze individuali e temporali del compratore e del venditore che “fanno il prezzo”, siano esse frivole o dettate dai più sacrosanti motivi della sopravvivenza.

Il fatto che i prezzi siano espressi in numeri, ha fatto però credere a molti che tali numeri possano essere trattati dalla matematica con la stessa naturalezza con cui si trattano le cose, e che posseggano dunque un’unità di misura. Ma questo è falso. Non disponiamo del coefficiente di trasformazione del prezzo delle patate da Oslo a Palermo, né del coefficiente di trasformazione del prezzo delle carote tra il 1992 e il 2002, alla maniera con cui tra etto e chilogrammo usiamo un fattore 10. Il confronto tra i prezzi futuri e passati è un’operazione di enorme complessità che ogni persona compie ogni giorno, ma su basi cognitive assai più larghe, inconsciamente imprenditoriali o incomprensibilmente sentimentali, relazionando i beni alle esperienze e alle contingenze proprie, e in definitiva a quell’irriproducibile caleidoscopio che è la sua vita. Possono quattro somme e una percentuale contenere, elaborare e restituire queste informazioni non per una persona sola, il che sarebbe già impossibile, ma addirittura per milioni di individui contemporaneamente, e poi definirsi da sé scienza?
In economia, riconoscere invece la natura qualitativa dei numeri è la via più proficua, perché il prezzo è trattato come un giudizio. Ma come tale non può essere, in termini numerici, mescolato con altri giudizi di persone diverse, poiché non esiste affatto un’unità di misura dei giudizi. Questo principio, ben noto a chi ha pratica, per esempio, di valutazioni aziendali, porta ad altri tipi di analisi, come quella delle cause e degli effetti, all’analisi condizionata degli scenari, e in definitiva al trattamento operazionale e logico di eventuali entità numeriche, che possono allora anche essere oggetto di operazioni matematiche, nella consapevolezza però che hanno un senso, solo come rappresentazione di un giudizio.

In altri termini, dietro il numero che rappresenta il prezzo di un bene c’è una valutazione complessa effettuata da individui, e questo fatto rende nulla o decisamente alterata, l’informazione di una fantomatica misura della variazione dei prezzi. Eppure il dato dell’inflazione è propinato addirittura con decimali all’apparenza molto scientifici. Ma sono decimali di cosa?
L’indice dei prezzi al consumo non dice allora nulla di ciò che dovrebbe dire. Non perché nella composizione del paniere manchino in maniera vistosa beni pesanti migliaia di tonnellate, come le case; non perché i pesi siano mal calibrati e non perché le rilevazioni siano insufficienti o affette da errori. È il metodo scientifico utilizzato che è errato. La matematica non può misurare le manifestazioni dell’uomo. Quest’approccio ha generato in economia una penosa e costosa catena di insuccessi scientifici, destinata ad allungarsi.
L’abbandono della matematica sembra condurre all’incertezza, sebbene in altri campi, come la medicina o la giurisprudenza, per esempio, un uso massiccio della matematica sarebbe considerato folle. Il giudizio individuale turba le anime belle dei positivisti, ma misure dei desideri e delle scelte, come fossero cachi alla pesa, non sono disponibili per definizione. I giudizi sono prodotti dagli individui e loro soltanto sono autorizzati a manipolarli, comparando i bisogni e desideri, di oggi e di domani. Solo l’individuo può decidere quale valore dare a un bene, quindi solo l’individuo può dire se un prezzo è, per lui, aumentato o diminuito in relazione alla rappresentazione delle circostanze e alle previsioni personali.
La statistica moderna è nata ai primi del Novecento per soddisfare legittime esigenze del mondo scientifico in ambito fisico e naturalistico e in tali campi continua ad essere una formidabile e insostituibile alleata dello scienziato. Ma il suo uso improprio in economia, inaugurato, guarda caso, da tribali regimi totalitari, e poi la sua più demente applicazione in campo economico, l’econometria, tentano di trattare gli individui e le loro scelte, come fossero atomi o sassi, dotati di traiettorie, velocità e accelerazioni cartesianamente definite.

Alcuni cattivi grandi maestri hanno perpetrato o permesso, o semplicemente non impedito, o non ostacolato a sufficienza, quest’abuso della ragione. Proprio tra gli economisti, spinti dall’invidia verso i successi riscossi dalla matematica nel descrivere e prevedere il comportamento del mondo fisico, è possibile trovare il maggior numero di ammalati di questo sterile pitagorismo.
Le persone comuni, invece di fidarsi del proprio giudizio, unica vera rappresentazione scientifica della variazione dei prezzi, sono preda di superstizioni matematiche, prodotte industrialmente da professionisti pagati con il circolante stampato, con autorizzazione e beneficio dello Stato, dai supremi sacerdoti della moneta. Quello stesso circolante che, prodotto dal nulla in quantità sempre maggiori, è la vera, unica e dimenticata causa dell’innaturale e ormai secolare aumento dei prezzi. Produttori, controllori, misuratori, accademici difensori, tutti beneficiari dell’inflazione del circolante, sono uniti in una formidabile congrega con il fine di consumare tutto senza produrre nulla.
Nei paramenti sacri di gessato blu, avvolti da pestilenziali volute di numeri senza senso, essi emergono dai moderni templi della finanza, per farsi riverire, se non adorare, e misurare compiaciuti l’ingenuità di chi li …

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 16:45

ascolta."

Poi vi consiglio la lettura di http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7082, la cui prima stesura è del 2003, fu poi riaggiornato dopo il fallimento della Bearn Stearns.

"I figlioli di Filippo il Bello, cioè gli individui, privati cittadini, che si fanno chiamare “Stato”, hanno due modi di ottenere il prodotto del lavoro degli altri: con le minacce sotto forma di imposte, oppure scrivendo cambiali denominate “debito pubblico”. Quando questo debito diventa eccessivo e nessuno si fida a comprarlo se non in cambio di un tasso maggiore di quello offerto, la Banca centrale, la quale, come abbiamo detto crea ad libitum e per legge la moneta, lo rifinanzia con moneta creata dal nulla. Questa operazione passa sotto il nome di monetizzazione del debito. Lo Stato spende poi, per le sue molte necessità, il denaro che la banca centrale gli ha stampato e i prenditori quello dei depositanti causando l’aumento dei prezzi, a danno dei possessori di liquidità a cui il potere d’acquisto viene sottratto dalle tasche con destrezza. Il conseguente deprezzamento della valuta rispetto alle altre, è attribuito a fantomatici speculatori. Ma mentre l’attenzione degli operatori economici si concentra sull’impossibilità di contenere gli effetti (la variazione dei cambi), invece che sulla semplicità di eliminare le cause (fermare l’espansione della moneta), la manipolazione è già avvenuta da tempo. Tutti imbecilli? No. Tutti che studiano i libri correttamente errati di coloro che furono prima ottimi allievi di Ludwig Von Mises e poi cattivi maestri. Tassi d’interesse, aumento dei prezzi, boom, depressioni, variazioni dei cambi e dei livelli di occupazione, malinvestimento, infantilismo e consumo volto all’oggi con pregiudizio del domani, sono il risultato del maldestro tentativo di pianificazione economica delle banche centrali, attuato attraverso la decisione di un tasso d’interesse unico per tutti e la conseguente espansione monetaria necessaria per mantenerlo fisso."

"Oggi i pagamenti digitali hanno reso obsoleta anche la riserva frazionaria. La Banca d’Inghilterra, per nulla intimorita dal fallimento della Barings (1994, oggi ING-Barings) e dalla corsa dei correntisti alla banca Northern Rock (Agosto 2007), protegge dalla bancarotta le banche inglesi addirittura in tempo reale, intervenendo sul mercato interbancario a sanare gli sbilanci bancari complessivi……E se nessuna protezione è sufficiente essa nazionalizza le banche fallite a tempo di record saldando il conto con denaro stampato, secondo il buon costume mafioso giapponese e italiano. Dal 1995 la Federal Reserve americana, nonostante il caso LCTM (1997), si è orientata sempre più verso il modello inglese, allentando le maglie della riserva frazionaria, e prediligendo l’intervento continuo. Non si sono fatte attendere troppo le esplosioni successive della bolla azionaria, di quella edilizia e infine di quella creditizia, nella quale si è distinta per l’azzardo clamoroso la Bear Stearns, quinta banca degli Stati Uniti d’America, in caduta libera sul libero mercato per i riscatti dei correntisti e sotterrata con prontezza assoluta da un’operazione domenicale della FED, architettata con puro denaro di rotativa. L’ultima nata, la Banca Centrale Europea (BCE), che conta ancora qualche canuto memore della Repubblica di Weimar, è vincolata per ora dal regolamento mensile della riserva frazionaria. Quando quei venerandi saranno però sepolti e il nuovo sistema interbancario europeo Target-2 entrerà in funzione, anch’essa passerà completamente al real-time a riserva zero. Ma come dovette amaramente ammettere anche il grande genio di Newton, uno diviso zero è un’operazione impossibile, e, a giudizio di coloro nel cui cranio chino filtra ancora un poco di luce, anche molto pericolosa."

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 16:48

ascolta.

Poi da leggere con attenzione

http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7082

e a Dorf dedico questo

http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=5734

A proposito Alessandro Catanzano è uno studioso di Hoppe e Huerta de Soto….ovviamente.

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 17:23

#10 forse non sarai un eurocrate (certamente non fai comunque parte della classe produttiva che ne so andrai in giro per l’europa a fare corsi/conferenze magari finanziate dalla EU) ma certamente sei un asino

Scritto il 13 Gennaio 2010 at 18:06

#16

(certamente non fai comunque parte della classe produttiva che ne so andrai in giro per l’europa a fare corsi/conferenze magari finanziate dalla EU)

No

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 18:17

Folletto, un po’ lungo ma interessante, sai pero’ che manca il vero nocciolo della questione i fattori di correzione dell’ inflazione con cui si hanno manipolato i numeri, ti faccio un piccolo esempio:

1-La comparazione della dinamica del prezzo di un cellulare:
nel 2000 mi costa 100, nel 2001 mi costa 115, che dici matematicamente dovrebbe essere un aumento del 15% ma…

2-Siccome il telefono del 2000 aveva uno schermo che so di 1" , una memoria di 1 MB ed il display in bianco e nero, oggi tale modello non lo vendono piu ! E allora ?

3-Quello nuovo che costa 115 ha pero’  uno schermo di 1" 1/4, una memoria di 2MB ed il display a colori, mica sono lo stesso prodotto !

4-Allora sai che faccio dico che tutto sommato le caratteristiche del nuovo telefono sono migliori del 20% e che il telefono che vendono a 115 in realta’  a parita’ di tecnologia (quella del 2000) oggi costa 95 e la differenza in prezzo per arrivare a 115 (ossia 20) altro non e’ quello che io sono disposto a spendere per avere un modello migliore.

5-Sai che succede all’ inflazione matematica -5% (da 100 a 95) sai che succede al tuo portafoglio -15 (prima spendevi 100 adesso spendi 115) ma… si sa che mica tutti i gironi cambi il cellulare.

Questo e’ quello che succede negli US dal 1980…per spegarsi da quando le famiglie hanno incominciato ad impoverirsi ed i salari a non crescere di quanto dovuto.

Un saluto
Massimo 

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 18:20

Dimenticavo…quanto sopra non ha nulla a che fare con lo Stato, la Democrazie ma direi che si tratta di malafede, fatta con dolo da chi Governa !
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 19:15

barrai oggi ha superato se stesso…

"Infine i paesi con alto indebitamento rischiano di essere relegati in un angolino e di soffrire moltissimo (vedi i paesi dell’Europa dell’est e i PIIGS, ovvero Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cui debiti rischiano di subire pesanti giudizi dalle agenzie di rating)

bene, abbiamo coniato(oops ,nn me ne voglia Dorf per questo termine..hehe)  una nuova sigla P.I.G.S. (maiali)  insomma europa MED..

il link è :

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/12/2010-continua-la-decadenza-del-modello.html

altapatagonia

mmmmm….vale 68 non  risponde… il suo silenzio poetico mi fa pensare..
ke nn sia partita con Paolo Barrai a portoseguro-brasile ?

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 19:15

barrai oggi ha superato se stesso…

"Infine i paesi con alto indebitamento rischiano di essere relegati in un angolino e di soffrire moltissimo (vedi i paesi dell’Europa dell’est e i PIIGS, ovvero Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cui debiti rischiano di subire pesanti giudizi dalle agenzie di rating)

bene, abbiamo coniato(oops ,nn me ne voglia Dorf per questo termine..hehe)  una nuova sigla P.I.G.S. (maiali)  insomma europa MED..

il link è :

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/12/2010-continua-la-decadenza-del-modello.html

altapatagonia

mmmmm….vale 68 non  risponde… il suo silenzio poetico mi fa pensare..
ke nn sia partita con Paolo Barrai a portoseguro-brasile ?

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 19:15

barrai oggi ha superato se stesso…

"Infine i paesi con alto indebitamento rischiano di essere relegati in un angolino e di soffrire moltissimo (vedi i paesi dell’Europa dell’est e i PIIGS, ovvero Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cui debiti rischiano di subire pesanti giudizi dalle agenzie di rating)

bene, abbiamo coniato(oops ,nn me ne voglia Dorf per questo termine..hehe)  una nuova sigla P.I.G.S. (maiali)  insomma europa MED..

il link è :

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/12/2010-continua-la-decadenza-del-modello.html

altapatagonia

mmmmm….vale 68 non  risponde… il suo silenzio poetico mi fa pensare..
ke nn sia partita con Paolo Barrai a portoseguro-brasile ?

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 19:15

barrai oggi ha superato se stesso…

"Infine i paesi con alto indebitamento rischiano di essere relegati in un angolino e di soffrire moltissimo (vedi i paesi dell’Europa dell’est e i PIIGS, ovvero Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cui debiti rischiano di subire pesanti giudizi dalle agenzie di rating)

bene, abbiamo coniato(oops ,nn me ne voglia Dorf per questo termine..hehe)  una nuova sigla P.I.G.S. (maiali)  insomma europa MED..

il link è :

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/12/2010-continua-la-decadenza-del-modello.html

altapatagonia

mmmmm….vale 68 non  risponde… il suo silenzio poetico mi fa pensare..
ke nn sia partita con Paolo Barrai a portoseguro-brasile ?

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 19:15

barrai oggi ha superato se stesso…

"Infine i paesi con alto indebitamento rischiano di essere relegati in un angolino e di soffrire moltissimo (vedi i paesi dell’Europa dell’est e i PIIGS, ovvero Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cui debiti rischiano di subire pesanti giudizi dalle agenzie di rating)

bene, abbiamo coniato(oops ,nn me ne voglia Dorf per questo termine..hehe)  una nuova sigla P.I.G.S. (maiali)  insomma europa MED..

il link è :

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/12/2010-continua-la-decadenza-del-modello.html

altapatagonia

mmmmm….vale 68 non  risponde… il suo silenzio poetico mi fa pensare..
ke nn sia partita con Paolo Barrai a portoseguro-brasile ?

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 19:44

@18

Massimo

i fattori correttivi dell’inflazione non sono un argomento essenziale perchè è l’inflazione che è truccata

http://www.ft.com/cms/s/33b0a48c-ff7e-11de-8f53-00144feabdc0,Authorised=false.html?_i_location=http%3A%2F%2Fwww.ft.com%2Fcms%2Fs%2F0%2F33b0a48c-ff7e-11de-8f53-00144feabdc0.html&_i_referer=http%3A%2F%2Flagrandecrisi2009.blogspot.com%2F

Come vedi anche ieri il "povero" presidente del consiglio greco vorrebbe un istituto di statistica indipendente dal potere politico che è tutto corrotto.

@19

Quanto sopra ha invece solo a che fare con la democrazia degli stati occidentali, per propria natura: o credi che tutti quelli che governano tutti gli stati si trovano adesso tutti nella stessa condizione perchè sono tutti in malafede: in realtà è la concezione stessa dello stato che crea la corruzione: Lo Stato è la Cospirazione, come ci ripete ogni giorno Paxtibi (http://gongoro.blogspot.com/)

Trovi buon materiale in http://www.hanshoppe.com/, anche se in realtà da anarco-capitalista, sonod iventato paleo-libertario alla Bastiat (http://www.4shared.com/get/122365032/ed0de7d4/Frederic_Bastiat_-_Fenomenale_.html;jsessionid=F50CCEB957C8B84FD27A70C9E0784930.dc156)
"Essere imbrogliati da altri già non è tanto
piacevole; ma impiegare il vasto apparato rappresentativo per abbindolare sè stessi, per imbrogliarsi
doppiamente, e in una questione matematica, ci dà ben ragione di ridimensionare un po’ l’orgoglio del secolo
dei lumi."

Ricordatevi comunque una cosa importantissima e non banale: IDEAS HAVE CONSEQUENCES.

Non stiamo blaterando per nulla!

Il Folletto

Scritto il 13 Gennaio 2010 at 20:11

cuculo, hai 2 mess su splinder.  ma come? non arrivano?   dammi un’altra mail please.     

Questa MONETA è lo strumento per DOMINARE l’UOMO

http://setedigiustizia.org/images/stories/euro50debito.jpg

Ora abbiamo una moneta debito del portatore
MONETA DEBITO: è il simbolo formale, carta e inchiostro, che racchiude il valore creato dall’uomo, ma a lui sottratto e successivamente prestato,

Con l’attuale sistema di emissione monetaria, PRESTANDO IL DOVUTO, è nato il DEBITO PUBBLICO, strumento dei PADRONI DEL NOSTRO DENARO per dominare i popoli opprimendoli con le TASSE.

Mentre noi chiediamo "ACCETTAZIONE DELL’EURO : REDDITO DI CITTADINANZA PROPRIETÀ DEL PORTATORE" DISEGNO Di LEGGE DI INIZIATIVA POPLARE
Ai sensi dell’art. 71 della Costituzione (*)
che riconosce
l’EURO proprietà dei cittadini europei

Art. 1 – L’Euro, all’atto dell’accettazione, nasce di proprietà dei cittadini ed è acquisito, a tal fine, nella disponibilità degli Stati Mèmbri aderenti al Trattato di Maastricht. L’Euro è pertanto proprietà del portatore.

Art. 2 – Ad ogni cittadino è attribuito un codice dei redditi sociali, mediante il quale gli viene accreditata la quota di reddito causato dalla accettazione monetaria e da altre eventuali fonti di reddito in attuazione del 2°co. dell’art. 42 della Costituzione.

Art. 3 – Accettata la proprietà dell’Euro in rappresentanza della collettività nazionale, il Governo è legittimato a trattenere all’origine, quanto necessario per le esigenze fiscali di pubblica utilità. 

Questa MONETA è lo strumento al servizio dell’UOMO

http://setedigiustizia.org/images/stories/euro50debito.jpg

Chiediamo una moneta di proprietà del portatore
MONETA PROPRIETÀ’: è il simbolo formale, carta e inchiostro, che racchiude il valore creato dall’uomo, e a lui accreditato.

Nota (*) Disegno di Legge proposto dal Sindacato Antiusura (S.A.US). Segretario Generale: Prof. Avv. Giacinto Auriti 

La proposta è di valutare la possibilità di riprendere alcune delle molte iniziative intraprese dal prof.Auriti on-line in questa pagina ( http://www.simec.org/documenti-importanti )

non ce ne sono laltre soluzioni.         

DORF

 

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 20:13

LA BARZELLETTA DEL MESE

Parla l’amministratore delegato di Goldman Sachs:

"  le banche Usa si sono ”ritrovate involontariamente” nel bel mezzo dello
scoppio della bolla finanziaria "

INVOLONTARIAMENTE !

e poi dice:

"Un modo per prevenire i rischi-  ha spiegato Blankfein –  e’ fare
in modo che tutte le banche abbiano ”significativi” livelli di
liquidita’ e che i bilanci societari siano calcolati in base al
sistema del ‘fair value’, ossia in base al valore reale degli
asset "

IL FAIR VALUE! (se si applicasse il fair value, tutte le banche oggigiorno fallirebbero all’istante…per non parlare dei "significativi livelli di liquidità"  )

(ridiamo per non piangere, si capisce….)

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 20:51

per chi lo conoscesse c’è un post di Michele Nista su http://microborsa.blogspot.com/

Franco

Scritto il 13 Gennaio 2010 at 21:24

Goldman, non è un granellino ma un macigno di sabbia in mezzo agli ingranaggi di questa tempesta. Quando ascolto il signor Blankfein, mi chiedo per quanto tempo ancora il popolo continuerà a mangiare ….brioches, dimenticando l’importanza del pane quotidiano!

Andrea

Scritto il 13 Gennaio 2010 at 22:37

Like the other witnesses, Blankfein acknowledged lapses in judgment in some practices leading up to the crisis.
"Whatever we did, it didn’t work out well," he said. "We were going to bed every night with more risk than any responsible manager would want to have."

Quando il livello di rischio è tale da rendere pressocchè certo il fallimento non c’è più nessun limite e nessun argine si può moltiplicare il rischio n volte senza effettivamente aumentarlo per se, a quel punto tutto il rischio è del creditore, più che andare in default non si può a quel punto andarci con un bilion o 100 bilion di debito …

Se nessuno vigila…Ma per favore non esagerate…

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:20

@22

Dorf, mi sei simpatico.

Ma:
1. i SIMEC (SIMboli EConometrici di VALORE INDOTTO) per Auriti sono di esclusiva PROPRIETÀ del PORTATORE (come è esplicitamente stampato sui biglietti)
2. il SIMEC, così come è stato concepito dal suo ideatore, ha iniziato a percorrere quella storia dalla sua fase iniziale, quando tutte le banconote erano convertibili in oro, dapprima in misura integrale e poi in misura percentuale; e che, ad un certo momento, quelle banconote continuarono ad essere accettate e quindi a circolare nonostante la soppressione della convertibilità. Tutto ciò, proprio per effetto di quel "VALORE INDOTTO" intuito e scoperto da Auriti, che ha consentito alla moneta legale, sebbene a corso forzoso, di mantenere il proprio potere d’acquisto: e questa è confusione mentale dovuta alla senilità, perchè ciò che è di proprietà del portatore di cui al punto 1 è quindi carta straccia con valore "indotto" da un costo forzoso dedotto dalla sua conertibilità in Lire (???)
3. Il SIMEC ha potuto attraversare, nel tempo ridottissimo di circa un anno, soltanto la fase della convertibilità in Lire e non ha mai avuto il sedicente valore "indotto"
4. Il SIMEC così concepito se fosse durato di più avrebbe avuto il risultato degli Assignats della Rivoluzione francese, concepiti con lo stesso concetto
5. prima di morire Auriti ha capito la verità cioè che l’unica moneta valida è la sound money: "qual è la soluzione del problema", dice Auriti, http://www.simec.org/giacinto-auriti-in-tv-681/103-giacinto-auriti-in-tv-681," il SImec è nato di carta, e ha salvato dal suicidio di insolvenza parecchi cittadini," (robe da matti!) " dobbiamo tornare alla moneta d’oro….o siccome l’oro è poco, bisogna fare il Simec d’Argento.." Insomma al valore indotto si aggiunge il valore intrinseco: si supera la rarità dell’oro utilizzando l’argento."

Ecco Auriti dopo non aver capito nulla di moneta per anni, prima di morire http://www.simec.org/giacinto-auriti-in-tv-681 dedica 13 interviste registrate al Simec d’argento che risolve il fatto che oltre al valore "indotto" è necessario il valore instrinseco. Cioè la sua grande (?) scoperta, cioè il valore indotto non vale nulla, occorre il valore intrinseco. Ma va?

Praticamente invoca il Silver Standard: beh nella scuola austriaca di economia ci sono tre sottofiloni: il Gold Standard, il Silver Standard e il bimetallismo: tutti e tre i metodi sono stati utilizzati dall’umanità per 5000 anni, ma questo Auriti non lo sapeva.

Marco Polo, ministro delle finanze dell’Impero mongolo, aveva introdotto il Silver Standard nell’impero, e importava argento da Venezia per coniare le monete, ed esportava l’oro cinese a Venezia in cambio dell’argento fornito ai mongoli dell’impero cinese.

Ad un certo punto a metà trecento Venezia deteneva praticamente tutto l’oro del mondo (quello dei tesori Maja ed Aztechi e del Klondike arrivo dopo Cristoforo Colombo dal 1492 in poi).

Venezia grazie alla sua ricchezza economica divenne il centro del mondo, sconfisse a Lepanto gli infedeli, con una flotta gigantesca, pagata con l’oro, e poi addirittura fece una crociata non contro gli infedeli, ma per conquistare Costantinopoli.

Dopo la conquista per un solo voto di differenza nel Senato veneziano, non venne trasferita la sede del governo a Costantinopoli, e rimase a governare il figlio del Doge, quale novello imperatore romano.

Pensate come sarebbe cambiata la storia……

In sostanza il Signoraggio è un falso problema, nel senso che come dimostra Francesco Carbone, è un problema secondario:  http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=374:il-falso-problema-del-signoraggio&catid=21:scuola-austriaca-di-economia&Itemid=51.

L’Auriti era un povero diavolo, che aveva capito una parte del problema ed in punto di morte capì il suo errore, ma l’ammise a metà facendo la moneta D’ARGENTO, cioè sound money, ma dicendo che manteneva un cosidetto valore "indotto", che non vale proprio nulla.

In realtà al suo tempo a parte gli studiosi della scuola austriaca, nessuno parlava anche di signoraggio, quindi un merito ce l’ha avuto, solo che non aveva capito il metodo per cambiare le cose.

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:22

Studiare, confrontarsi, capire, dubitare, mai aver paura degli errori.

Coraggio che ci arriviamo.

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:29

Altrimenti rimaremo per sempre dei mozzi da culo.
Erano stipendiati dalla repubblica Veneziana per soddisfare le pulsioni sessuali dei rematori delle navi da guerra.
Portavano l’orecchino detto sciona all’orecchio per essere riconosciuti: non si sa mai, magari qualcuno poteva sbagliare uomo….
Alla fine della carriera gli veivano riconosciuti grandi onori dal governo delle serenissima, e venivano invitati nelle celebri feste a palazzo del Carnevale. Portando i loro vistodi orecchini, venivano soprannominati RECIONI, ed erano tenuti di gran conto dalla nobiltà veneziana.

Diciamo che adesso ci sono le influenze aviaria e suina, mentre quella antica era la PECORINA, che oggi ridurrebbe milioni di donne in ginocchio, allora sfondava solo i mozzi da culo stipendiati dallo STATO SERENISSIMO.

Se non cominciamo a pensare con la nostra testa continueremo nella nobile professione sembre impalati dal vostro amatissimo stato impalatore……ahahahahahah

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:36

Vi ricordate la missione di Craxi in Cina.

beh ecco la missione Pelosi a Copenaghen

http://www.youtube.com/watch?v=A6_xgKWzhRw&feature=player_embedded

Evviva il Vostro Stato

Il F.

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:37

Einstein said there are but two things infinite. One is the universe and the other is man’s stupidity. He did however say he was not so convinced about the universe.

Buona notte

F.

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:38

LA BARZELLETTA DELL’ANNO

( ma per capire la barzelletta, stavolta, bisogna avere una certa dimestichezza con la teoria accademica classica della finanza e dell’economia….diciamo che è una barzelletta "per gente del mestiere"….)

http://www.newyorker.com/online/blogs/johncassidy/2010/01/interview-with-eugene-fama.html

in breve, per il teorico dell’EMH (teoria dei mercati efficienti), non è stata la crisi finanziaria e creditizia a causare la recessione, è stata la recessione a causare la crisi finanziaria (haha ndr)…

le bolle non esistono ( haha, ndr), dice questo campione della razionalità dei mercati ( è così stizzito dalla parola "bolla", da aver disdetto l’abbonamento all’Economist, che a suo parere parla troppo di questo…)…

questo genio accademico non sa spiegare l’origine delle recessione, e si dichiara sorpreso del crollo del mercato immobiliare ( per capire la barzelletta: i teorici dei mercati razionali ritengono che il mercato si autoregola, "razionalmente"…)…"What was really unusual was the worldwide fall in real estate prices" (haha, ndr)…

le crisi creditizie non esistono (haha, ndr)…in assenza di interventi, la crisi sarebbe durata " a week or two" ( haha, ndr)…la riforma saniataria non è la soluzione, è il problema, ed è più grave della mancanza di una regolamentazione finanziaria (haha, ndr)…

e così via…ma il bello è che questi tromboni accademici, con il loro pattume accdemico, tanto scintillante quanto inutile e dannoso, si schifano a vicenda : " se sei attaccato da Krugman ( altro trombone accademico, quasi caricaturale, ormai…) devi avere fatto qualcosa di giusto"….

sempre meglio ridere che piangere, comunque
 

utente anonimo
Scritto il 13 Gennaio 2010 at 23:46

Per Il Folletto

hai scritto:"Venezia grazie alla sua ricchezza economica divenne il centro del mondo, sconfisse a Lepanto gli infedeli, con una flotta gigantesca, pagata con l’oro, e poi addirittura fece una crociata non contro gli infedeli, ma per conquistare Costantinopoli"

impara la storia, che non è una opinione:
Battaglia di Lepanto: 1571
Conquista di Costantinopoli (quarta crociata): 1204

secondo te, 1571 viene prima o dopo di 1204?

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 00:19

"Uno Stato è un monopolio territoriale della coercizione, un organismo con il potere di compiere espropriazioni continue e istituzionalizzate dei diritti di proprietà e di sfruttare i proprietari privati attraverso tasse e regolamentazioni.
…………………………..
In una prospettiva globale, inoltre, l’umanità è più vicina che mai all’istituzione di un governo mondiale: Anche prima della dissoluzione dell’ Impero sovietico, gli Stati Uniti avevano conquistato l’egemonia sull’Europa Occidentale (specialmente sulla Germania occidentale) e sui paesi costieri del Pacifico (specialmente sul Giappone), come indicato dalla presenza di truppe americane e di basi militari, dai patti della NATO e SEATO, dal ruolo del dollaro americano come moneta di riserva internazionale e del sistema di riserva federale come ultima fonte di credito per l’intero sistema bancario occidentale, nonchè di istituzioni come il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e l’Organizzazione mondiale del commercio. Inoltre, sotto l’egemonia americana, l’integrazione politica dell’Europa occidentale ha compiuto progressi costanti. Con l’istituzione della Banca centrale europea e l’unità monetaria europea (l’euro) l’Unione Europea è un’entità politica pressochè completa. Allo stesso tempo, l’accordo di libero scambio del Nord America (NAFTA) ha segnato un passo significativo  in direzione dell’integrazione politica nel continente americano.
………………..
Secondo un punto di vista ortodosso, la centralizzazione è un movimento auspicabile e progressista, mentre la disintegrazione e la secessione, sebbene talvolta inevitabili, rappresentano un anacronismo. Si presuppone che le unità politiche più grandi  – e alla fine un unico governo mondiale – comportino mercati più vasti e un aumento della ricchezza. Come prova di ciò si adduce il fatto che il benessere economico è sempre straordinariamente cresciuto con la crescita della centralizzazione. Ma piuttosto che riflettere una verità, questo punto di vista ortodosso dimostra semplicemente che la storia viene generalmente scritta dai vincitori. La correlazione e la coincidenza temporale non provano la causalità. Il rapporto tra benessere economico e centralizzazione è, infatti, molto diverso e anzi quasi opposto a quello che l’ortodossia asserisce.
L’integrazione politica (centralizzazione) e l’integrazione economica (mercato) sono due fenomeni completamente distinti. L’integrazione politica comporta una maggiore capacità per uno Stato di imporre tasse e di regolare la proprietà (espropriazione). L’integrazione economica rappresenta un’estensione della divisione interpersonale ed interregionale del lavoro e della partecipazione al mercato. In linea d principio, tassando e regolamentando la proprietà privata e gli operatori di mercato, tutti i governi sono dannosi. Essi riducono la partecipazione al mercato e la formazione della ricchezza economica.
Una volta presupposta l’esistenza dello Stato, non vi è, tuttavia, alcun rapporto diretto fra le dimensioni del territorio e l’integrazione economica. Sia la Svizzera che l’Albania sono paesi piccoli, ma la Svizzera mostra un alto grado di integrazione economica che in Albania non c’è. Gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica sono due paesi molto vasti. Ciò nonostante, mentre negli Stati Uniti sono presenti un alta divisione del lavoro e partecipazione al mercato, nell’Unione Sovietica, dove la proprietà privata del capitale praticamente non c’era , l’integrazione economica era pressochè inesistente. La centralizzazione, quindi, può andare di pari passo tanto con un progresso quanto con un regresso economico. Si verificano dei miglioramenti ogni volta che uno Stato impone meno tasse e meno regolamentazioni e si espande territorialmente a spese di uno Stato più sfruttatore. Se accade il contrario, la centralizzazione comporta disintegrazione e regresso economico.

H:H: Hoppe   "Democrazia: il dio che ha fallito"

tuo cuggino 

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 00:24

Dai ragazzi si mi sono dimenticato di togliere il "poi" e il senso rimane lo stesso.

Conosco troppo bene l’andito del Maggior Consiglio con le tele di Domenico Tintoretto allusive alla battaglia di Lepanto!

Venezia rimase economicamente la prima grandezza economica dal 1300 fino al 1797: prima dell’oro mongolo era una potenza economica che competeva con le altre repubbliche marinare e Firenze: fu grazie all’oro mongolo che l’influenza veneziana su Edoardo III fece crollare la Banca centrale europea dell’epoca (Bardi e Peruzzi), checchè ritrovi nei libri di storia. ( I Bardi e Peruzzi avevano avuto ripagati abbondantemente i loro prestiti…..riscuotendo assieme alla lega anseatica le tasse d’Irlanda,  le entrate della corona e mille concessioni ed anticipi del re, bypassando così le regole internazionali stataliste di allora antiusura, e da un debito di 1.500.000 fiorini  d’oro, circa 750 milioni di $ odierni il debito si era ridotto a circa 20000 sterline  cioè 4 milioni di $  odierni( «The Medioeval Super-Companies: A Study of the Peruzzi Company of Florence» (London, Cambridge University Press),1994, Edwin Hunt)).

E perchè crollo Venezia a fine del 1797: provate a pensare ai costi immobiliari sostenuti dal ‘700 Veneziano: avrebbero fatto impallidire anche il già fallito Lorenzo il Magnifico (http://mises.org/books/desoto.pdf, pagg.72-75): pensate solo a Villa Manin di Passariano, dove fra l’altro si era rifugiato l’ultimo doge. Fu iniziato a costruire nel 1660, poi dal 1707 al 1745  venne sopraelevata, realizzate le barchesse e la piazza, e dopo il 1975 ancora sopraelevata e trasformata ancora in un complesso organico.

Per non parlare del Rococò Veneziano, Cà Rezzonico, di Tiepolo, Guardi, Longhi, Canaletto.

Bene comunque: qualcuno legge, studia, critica.

Qualche risultato si comincia a vedere…

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 00:28

E state tranquilli che la storia (economica) è il mio punto forte.

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 00:33

Il vassallaggio.

Ownership is and must be total, rather than merely a governmental permission to possess and/or manage property so long as certain legal rules are complied with and "rent" in the form of property taxes is paid. When a man is required to "rent" his own property from the government by paying property taxes on it, he is being forbidden to fully exercise his right of ownership. Although he owns the property, he is forced into the position of a lessee, with the government the landlord.

Because a man must use his time — which is part of his life — to acquire, utilize, and care for property, he has a right to own and control that property fully, just as he has a right to fully own and control his life (so long as he doesn’t use it to coerce any other man). Any form of property tax or regulation denies the individual’s right to fully control his own property and, therefore, his own life. For this reason, taxation and regulation of property is always wrong — taxation is theft and regulation by initiated force is slavery.

http://mises.org/daily/4022

Così studiamo come può esistere una stateless society.

Buonanotte

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 00:37

okkio che nel 2010 l’Italia ha 480 miliardi di Euro di titoli di Stato da rinnovare, mentre per esempio gl USA ne hanno 3500 miliardi di dollari.

Ah, ho capito, li compra tutti il Cuculo69.

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 00:43

"Esiste tuttavia, un’importante relazione indiretta fra le dimensioni di uno Stato e il suo tasso di integrazione economica. Un governo centrale con potere su territori vasti – molto meno di un unico governo mondiale – non può nascere ab ovo. Tutte le istituzioni che hanno il potere di tassare e regolamentare la proprietà privata devono, al contrario, nascere piccole. Le dimensioni piccole contribuiscono alla moderazione. Uno Stato piccolo è circondato da molti concorrenti, e se tassa e regolamenta i suoi cittadini molto di più dei suoi concorrenti soffrirà inevitabilmente di emigrazione del lavoro e del capitale, che si tradurrà nella perdita degli introiti fiscali futuri. Prendiamo un unico nucleo familiare, un paese o un territorio indipendente. Un padre potrebbe mai fare a suo figlio, o un sindaco alla sua città, quello che l’Unione Sovietica ha fatto ai suoi cittadini (cioè impedire la proprietà privata di capitale) o quello che i governi dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti fanno ai loro cittadini (vale dire espropriare fino al 50% del risultato del loro lavoro)? Ovviamente no. Ne seguirebbe immediatamente o una rivolta che rovescerebbe il governo o una migrazione verso un altro nucleo familiare o un altro paese.
A dispetto dell’ortodossia, è proprio il fatto che l’Europa aveva una struttura di potere fortemente decentralizzata composta da innumerevoli unità politiche indipendenti, che spiega l’origine del capitalismo  – l’espansione della partecipazione al mercato e alla crescita economica – nel mondo occidentale. Non è per caso che il capitalismo sia nato in condizioni di estrema decentralizzazione politica; nelle città-Stato del Nord Italia, nella Germania meridionale e nei Paesi Bassi secessionisti.

H:H:  Hoppe  "Democrazia: il dio che ha fallito"

tuo cuggino

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:04

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utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:04

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utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:04

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utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:04

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utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:04

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utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:08

"Nel 2009 ho guadagnato io speculando con un rialzo stellare.
Il 25% -35% del 2010 voglio farlo con voi!!!"

Sto solodenaro.blogspot.com mi sembra proprio….che sia uno di Che banca!

Scritto il 14 Gennaio 2010 at 01:38

 e tu folletto, l’hai capito il metodo di cambiare le cose?   a me rothbard, si qualche cosa di giusto l’ha detta, ma mi è sembrato tanto un ingenuotto.  alla facci di auriti.    il quale, ha fatto il simbolo cartaceo con dentro un filo d’argento solo x la gente. perchè sono secoli che crediamo che i sassolini gialli AU  siano di grande valore.  ma è tutta una finzione.   un pò come tutta la gente crede che i loro risparmi cartacei ci siano in banca. ma non ci sono ci sarà si e no il 5%  di tutto il denaro.  viviamo tutti, anche tu, in un mondo finto, anzi fintissimo!!  

questo è il mondo:  " Io non creo niente: io posseggo. E noi facciamo le regole: le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse, il prezzo di uno spillo. Tiriamo fuori conigli dal cilindro mentre gli altri, seduti, si domandano come accidenti abbiamo fatto. Non sarai tanto ingenuo da credere che noi viviamo in una democrazia: vero, Buddy? È il libero mercato, e tu ne fai parte: si hai quell’istinto del killer…

come dice mazzalai, ma lo vede anche un cieco, fanno e faranno di tutto, le banche che tu adori, faranno di tutto x truccare le carte in tavola sempre!!!  altro che free banking.  l’amministarzione obama tutta, è una banda di criminali.  tutti guarda caso, come il tuo mises  ebrei, e ladroni. anzi, sionisti.  da attaccare al palo più alto.  e gli americani sono incazzatissimi con la goldman  sachs.  1)   auriti dopo neanche 1 anno il tuo caro Fazio l’ha bloccato.  e l’esperimento si è bloccato.  ecco perchè.  fazio aveva paura che esperimento andasse troppo bene e ha sequsrtrato tutti i SIMEC.   altrimenti il valore indotto partiva.   ma la gente è troppo chiusa e ha troppa paura  x cambiare.    il tuo rothbard era ingenuo perchè credeva ciecamente nel mercato.  anche tu ahimè.  ma lo vedi o no che fanno gli industriali ladroni?  lo vedi o no che fanno i banditi bancari?  per fartelo capire che son ladri e tu invece li osanni che dve succedere?  li vuoi vedre impiccati??  ehh sarebbe un’idea.  eppoi sei fissato con l’oro.  lascia stare marco polo.  sei nel 2010.  vuoi scommettere che te la faccio sotto il naso?  e ti rifilo oro taroccato?  tu lo credi oro, me lo paghi caro, e io ti rifilo tungsteno.    vedi qua.   http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6621   non mi hai risposto giorni fa quanto te l’ho detto.  ma ci pensi mai alla gente, sempre  negri, che li mandono giù sottoterra a morire x te!!!  x il tuo godimento edonistico???  per la tua brama di oro?  pensi ch sia infinito  l’oro?  sai quanto oro c’è nella banca d’itralia??  ci dicono circa 2500 tonnellate.  beh io le voglio vedre coi miei occhi.  e anche tu che sei fissato lo dovresti volere.  e sai cosa scopriresti?  che non ci sno tutti.  coooosssaaa????  dove son finiti?  beh 1 fetta in svizzera a basilea.  1 fetta (grossa) a new york nei forzieri della FED. e una fetta a londra.  NOI italiani non siamo possessori di nulla.  siamo in braghe de tela.   gli uomi sono delle bestie malate di possesso e avidità.  ti metterei su unisola deserta con 1000 tonnellate di oro, argento, e miliardi di dollari ed euro.  poi volgio vedre che te ne fai di tutte le ricchezze.  quando dopo 2 mesi hai finito i viveri che fai?  ti manfi l’oro?  ti mangi dollari?  al massimo li pui bruciare x fare un falò. quando avari finito i viveri allora scoprirai che non ti resterà solo che morire di fame.  vedrai solo allora, ma solo allora non prima, che tutte le tue presunte  ricchezze nno valgono un cazzo.  le vere ricchezze sono altre.  ma tu hai troppa sabbia dorata nel cervello.  stammi   bene.    DORF 

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 03:18

i valori e  le persone non si comprano ed e’ per questo che l’ individualismo  personale alla fine  e’ destinato a morire  per dare spazio ad una umana  e giusta cooperazione sociale a livello mondiale dove tutti  e uno per tutti  riusciranno a prosperare per un unico ideale  e solo allora potremo chiamarci  fratelli  e avere il privilegio di essere chiamati figli di Dio.Bertoldo

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 09:42

@42
E si Dorf, la teoria di Auriti sul signoraggio è praticamente quella che adesso viene e verrà portata avanti da Silvio Berlusconi (http://www.ilgiornale.it/economia/provocazione_quella_sovranita_moneta_mani_private/11-12-2009/articolo-id=406009-page=0-comments=1) per coalizzare le persone che non hanno studiato, ma credono di sapere.

L’errore fondamentale dei Signoraggisti è che non avendo studiato non conoscono il ruolo della Banche Centrali, che di fatto è quello di garantire il debito degli stati cui in qualche modo afferiscono. La garanzia delle banche centrali è la riserva, che ancora adesso è in parte l’oro "depositato" in parte dal 1971 le riserve valutarie (dollaro, treasury americani).
Un terzo di tutto l’oro del mondo è conservato presso le banche centrali (circa 30.000 tonnellate), mentre il resto viene trasformato in gioielli o applicato nell’industria elettronica, spaziale e medica (l’8% dell’oro mondiale finisce in protesi dentarie).
Ancora oggi l’oro può essere venduto dagli Stati per effettuare pagamenti, per saldare i deficit delle bilance dei pagamenti, come bene da offrire in garanzia. Nel 1992, p.es., per risollevare le sorti della propria economia e avere denaro "fresco", la Russia fu costretta a vendere notevoli quantità d’oro. Ma la stessa Italia, nel 1976, quand’ebbe bisogno di un prestito notevole sui mercati internazionali, fu costretta a dare in pegno alla Germania occidentale buona parte delle proprie riserve auree, che vennero restituite quando il debito fu saldato.

Nota bene: nel 1992 ci fu l’iperinflazione nella Russia di Eltsin…..

L’inizio della prima guerra mondiale segnò la fine del sistema aureo e fu seguita da un periodo di grande instabilità. Nel 1925 la Gran Bretagna e nel 1927 la Francia ritornarono sostanzialmente al sistema ante bellico e le banche centrali affiancarono alle riserve auree alcune valute convertibili (dollari, sterline, franco francese, etc.), facendo nascere il “Gold Exchange Standard”. Quindi alcune monete furono dichiarate direttamente convertibili in oro, altre (come la lira italiana) non erano direttamente convertibili in oro, ma in monete, chiamate pregiate che potevano essere convertibili.
Il 15 Agosto 1971 l’amministrazione Nixon soppresse la convertibilità tra dollaro e oro così crollava uno dei pilastri del sistema di Bretton Woods.
Successivamente Nixon svalutava due volte la parità del dollaro nei confronto dell’oro. Poiché il dollaro non era più convertibile in oro i governi europei nel 1973 chiesero agli USA che il mercato ufficiale dell’oro venisse abolito (parità del $ rispetto all’oro) potendo vendere oro sul mercato libero. Nel 1976 i Paesi aderenti al FMI ufficialmente decisero l’abolizione del prezzo ufficiale dell’oro e quindi del doppio mercato del metallo.
Con questo accordo il F.M.I. restituì una parte delle riserve d’oro ai paesi che l’avevano depositato e ne’ vendette una parte per aiutare i paesi in via di sviluppo. In questo modo l’oro veniva a perdere il suo ruolo di fondamento del sistema monetario internazionale, ed il sistema di adesso è basato sul dollaro (Dollar Standard).
Per le banche centrali le riserve di oro hanno una funzione di garanzia a fronte di emissione di monete e debiti, oltre che una funzione di riserva di ultima spiaggia.

Senza la garanzia delle riserve ora solo in parte auree   centrali  nessuno comprerebbe i titoli di stato, rischiando la fine dei Templari sotto Filippo il Bello.

Trovi tutto qua http://www.finanzacomportamentale.it/usemlab0000013.html

"In tutti i Paesi del mondo – credo – l’avarizia e l’ingiustizia dei principi e degli Stati sovrani, abusando della fiducia dei sudditi, hanno diminuito gradualmente la quantità reale di metallo originariamente contenuta nelle monete.
Adam Smith (La ricchezza delle nazioni, 1776)"

Il vero passo da fare è abolire le banche centrali, senza il prestatore di ultima istanza stai sicuro che i banchieri, non avendo più la garanzia di non fallire, starebbero molto più accorti nella speculazione…….adesso godono dell’IMMUNITA’ DA FALLIMENTO.

Senza queste il valore cosidetto "indotto" non esiste: sono solo le riserve delle banche centrali e il corso legale e forzoso della moneta, che costringe il popolino a credere nella moneta adesso pari alla carta straccia.

Hai ragione durante i periodi di iperinflazione, la moneta di carta serviva per riscaldarsi di inverno!

Ci ha già provato Jon Law nel 1705 a "smetallizzare" la moneta per ridurre la montagna di debiti che il reggente francese Philippe d’Orlèans eredito dalla speculazione edilizia (Versailles) di Re Sole  ed il risultato è stato lo stesso che stiamo vivendo.

Pensa la beffa Jon Law garantiva le banconote non con il metallo ma con il terreno, Fed e company garantiscono la moneta con le case (subprime), i derivati……………..abbiamo Jon Law ancora al governo e l’esperimento di Auriti era già stato completato dal Law………….

@43

Bertoldo,

trovi tutto quello che pensi espresso qua http://mises.org/daily/4022

LIBERIAMOCI DAI LACCI DEL PENSIERO IMPOSTOCI DALLE SCUOLE PUBBLICHE E DAI MEDIA GOVERNATIVI!

Usiamo la testa…..dai che comunque anni fa sono partito anche io con il signoraggismo, poi sono andato oltre.

E’ un problema ma secondario. Il problema principale è ridurre le spese dello stato e l’unico modo per farlo è ridurre l’intervento dello stato ed in ultima analisi ridurre il potere dello stato al solo mantenimento dello stato di diritto, per poi ridurre anche questo ruolo e l’unico modo è tornare alle autonomie, come mio cuggino spinge.
Quando lo stato di diritto entra in settori che non gli sono propri (sanità, economia, ecc.) viola il diritto stesso.

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 09:52

Sistema monetario metallico e riserva intera, senza banca centrale
(in questo modello la banca centrale non è necessaria in quanto ridondante).
La deflazione monetaria è impossibile tranne che in due ipotesi. Primo caso: degli alieni arrivano sul pianeta terra e ci rubano una parte del metallo utilizzato come mezzo di scambio. Secondo caso: si decide di spedire una certa quantità di metallo sulla luna, sul pianeta marte o verso il sole.
Si ha invece il cosiddetto fenomeno di deflazione spontanea o naturale, indotta dalla migliore divisione del lavoro, dall’avanzare della tecnologia, dalla migliore efficienza dei sistemi produttivi. Grazie a tale fenomeno TUTTI, in maniera INDISTINTA, godono di un progressivo incremento del potere d’acquisto, che si manifesta nel tempo tramite una morbida e costante discesa dei prezzi.
L’inflazione monetaria è legata a un evento: l’immissione di metallo sul mercato come mezzo di scambio. Tuttavia da quando l’uomo ha finito di esplorare e colonizzare tutti i continenti i grossi sbalzi nell’offerta di metallo si sono progressivamente ridotti fino a sparire del tutto. L’aumento di offerta dell’oro, ad esempio, in proporzione alla quantità già estratta negli ultimi millenni si attesta oramai nell’ordine di 2-3 punti percentuali annui, appena sufficienti per compensare, meraviglia della natura, parte della deflazione spontanea o naturale.
L’inflazione dei prezzi è possibile solo laddove l’estrazione di metallo immesso sul mercato sia nel tempo costantemente maggiore della deflazione naturale. Per il motivo sopra visto tenderebbe a non esserci inflazione, continuerebbe piuttosto a manifestarsi un modesto tasso di deflazione naturale. Naturalmente tutto a parità di condizioni. Sempre ci saranno, infatti, movimenti relativi dei prezzi in base alla offerta e domanda dei singoli beni che niente hanno a che vedere con la massa monetaria in circolazione.

Così comiciamo a capire la bontà del sistema a deflazione naturale o spontanea, che ci viene impedito dal sistema attuale, che ci deruba giorno dopo giorno grazie all’inflazione programmata dalle banche centrali, il nostro benessere.

Il Folletto

 

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 10:59

In realtà , ma il discorso diventa complesso, grazie alle nuove tecnologie ed ai minori costi che queste comportano, la deflazione naturale dovrebbe essere di circa 8%/anno, per cui dovremmo avere un aumento del nostro benessere ( cioè dei nostri risparmi in sound money, di circa 6%/anno.

Pensate che tutto questo guadagno ce lo tolgono artificiosamente e sapientemente con l’inflazione programmata dall’aumento sistematico della quantità di moneta.

In effetti anche un cieco vede che stanno impoverendo tutto il mondo e solo una minuscola parte si arricchisce.

Si siamo dentro Matrix, ma non è un film, è la nostra vita!

Il Folletto

utente anonimo
Scritto il 14 Gennaio 2010 at 11:05

In sostanza non avremmo bisogno dell’INPS, dei fondi pensione, ecc. che diventano degli enormi schemi di Ponzi, 

guardate qua 2 trilioni di dollari fumati

http://seekingalpha.com/article/181037-public-pensions-face-2-trillion-deficit

oppoure ad inizio anno anche il virtuoso (si fa per dire) Fondo pensionistico governativo norvegese (il nostro INPS): http://www.banknoise.com/2009/03/fondo-pensione-governativo-norvegese.html, si erano fumati 92 miliardi di sollari perchè la diversificazione era inferiore a quanto si riteneva (balle spaziali!)

Pensato se succede così in Norvegia, come siamo messi in Italia…..

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2010 at 15:55

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utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2010 at 15:55

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utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2010 at 15:55

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utente anonimo
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