IMMENSA ILLUSIONE FONDAMENTALE!

Scritto il alle 18:05 da icebergfinanza

 

Mentre Main Street, ovvero l’economia reale soffre e si dispera, il sistema finanziario principe, i nuovi imperatori della finanza, JPMorgan e Goldman Sachs, rilasciano trimestrali strepitose, figlie di un tavolo verde, quello del trading che vede buona parte del sistema finanziario rilasciare utili derivanti da scommesse spesso estreme!

Di Goldman abbiamo più volte parlato, quindi nessun altro riferimento, un interessante riassunto lo troverete nel Diario_della_Crisi!, di JPMorgan e i suoi derivati, ne parleremo tra poco.

Un gioco affascinante quello dei nuovi giganti del credito, un gioco a rischio zero, quello della sigla " Too big to fail  " troppo grandi per fallire, male che vada la polizza assicurativa governativa è assicurata, affascinante azzardo morale continuo, figlio di una sostanziale e ormai persistente, socializzazione delle perdite.

In questi anni ho fatto una tale full immersion nella storia della Grande Depressione che è impossibile dimenticare la leggendaria, Pecora_Commission più volte sollecitata da alcuni senatori americani. La Commissione Pecora, istituita il 4 marzo del 1932, dal United States Senate Committee on Banking and Currency, fu una commissione istituita per indagare le cause del crollon di Wall Street nel 1929, commissione che prese il nome di Ferdinand Pecora, immigrato italiano, voluta fortemente dalla maggioranza repubblicana ma aspramente criticata dalla parte democratica, vista come un tentativo di placare una popolazione inferocita dalla Grande Depressione.

Ho fatto fatica a trovare alcuni riferimenti alla suddetta commissione, ma grazie a Econblogreview qualche spiraglio di luce è arrivato.

Due principali organi sono stati licenziati per inefficacia e un terzo si è dimesso dopo che il comitato si è rifiutato di dare ampio mandato, sino al rapporto finale scritto dallo stesso Pecora.

Su internet ho trovato un interessante pezzo riguardante la prefazione del libro scritto dalla stesso Pecora, libro introvabile dal titolo " Wall Street Under Oath " ovvero, Wall Street sotto giuramento:

Under the surface of the governmental regulation of the securities market, the same forces that produced the riotous speculative excesses of the “wild bull market” of 1929 still give evidences of their existence and influence.

Though repressed for the present, it cannot be doubted that, given a suitable opportunity, they would spring back into pernicious activity.

(…) Frequently we are told that this regulation has been throttling the country’s prosperity. Bitterly hostile was Wall Street to the enactment of the regulatory legislation. It now looks forward to the day when it shall, as it hopes, reassume the reins of its former power.

Sotto la superficie delle entità governative, proposte alla regolazione dei mercati azionari, le stesse forze che hanno prodotto gli eccessi speculativi, del " selvaggio mercato rialziasta " nel 1929, continuano a fornire prove della loro esistenza ed influenza. Sebbene repressa al momento, non può essere messo in dubbio che alla prima occasione, la "primavera speculativa" ( libera traduzione personale ) ritornerà alla sua perniciosa attività.

" Frequentemente si sente osservare che questo nuovo regolamento è l’anticamera dell’asfissia della prosperità del paese. Ostile a Wall Street è stata l’emanazione della normativa regolamentare. Ora si attende il giorno in cui, come tutti sperano, la "finanza" riassumerà le redini del suo potere. "   

E pensare che nella storia tutto cambia, ma alle volte è noiosamente uguale! Noi probabilmente non ce ne siamo accorti, la storia non si ripete si sussurra, ma come dice Twan, alle volte fa la rima e in questa crisi vi assicuro che lo fa spesso, Grande Depressione o Lost Decade si tratti.

Sarebbe interessante immergerci nella Storia di quei anni, ma la conclusione di Ferdinand Pecora è illuminante, un avvertimento da manuale:

. . . . . . It is certainly well that Wall Street now professes repentance. But it would be most unwise, nevertheless, to underestimate the strength of hostile elements. When open mass resistance fails, there is still the opportunity for traps, stratagems, intrigues, undermining-all the resources of guerilla warfare.  These laws (Ed.: the aforementioned Acts) are no panacea; nor are they self-executing. More than ever, we must maintain our vigilance.  If we do not, Wall Street may yet prove to be not unlike that land, of which it has been said that no country is easier to overrun, or harder to subdue. 

Si parla del pentimento di Wall Street, ma sarebbe più saggio tuttavia non sottovalutare la forza degli elementi ostili, resistenza di massa, trappole, stratagemmi, intrighi, un revival della tecnica della guerriglia, ma come ricorda Pecora, gli atti della sua commissione, non sono una panacea, bisogna tenere alta la vigilanza. Se non lo faremo, Wall Street può dimostrare di essere non dissimile, da quella terra, di cui si è detto, che nessun paese è facile da superare o difficile da dominare, in attesa della prossima devastante crisi aggiungo io.

Chissà, probabilmente un giorno o l’altro assisteremo al lancio di un’OPA, offerta pubblica di acquisto da parte di Goldman Sachs, sul dipartimento del Tesoro americano, tanta è ormai la percentuale di ex collaboratori che lavorano al ministero, tale da costringere la banca d’affari americana ha lanciare prima o poi un’ OPA residuale.

Sarebbe interessante ascoltare dietro le quinte i commenti che la politica nel fine settimana fa sul possibile fallimento di CIT GROUP e le implicazioni che questo fallimento avrebbe nei confronti di più di un milione di piccole e medie imprese.

Ricordo a tutti che le piccole e medie imprese in America forniscono più di tre quarti dell’ occupazione complessiva, occupazione che come vedremo registra ormai oltre 15 stati americani che hanno superato il 10 % nel tasso di disoccupazione, con il Michigan patria del settore automobilistico che ormai supera il 15 %. Questi sono i dati uffici, figuratevi a cosa possono corrispondere quelli reali, come abbiamo già visto in Ballando_sull’orlo_del_vulcano e in Ritorno_al_futuro in un rapido riassunto, nessun media ufficiale perderà tempo a spiegarvi la dinamica della disoccupazione nei dettagli.

Il fallimento di CIT GROUP probabilmente, equivarebbe a gettare un paio di candelotti di dinamite, sulle ceneri di un domato incendio del mercato del credito, una piccola o grande esplosione che potrebbe riaccendere il credit crunch. Secondo alcune categorie di settore, il fallimento di CIT trascinerebbe dietro di se quello di migliaia di dettaglianti, costretti a cessare l’attività, spegnendo prematuramente ogni veleità di rimbalzo dell’attività manifatturiera e delle vendite al dettaglio, uno dei principali player americani del FACTORING , attività di cessione crediti estremamente vitale per il tessuto delle piccole e medie imprese.

Sembra che nella notte un accordo con gli obbligazionisti della società, abbia prodotto una sorta di prestito ponte, una sorta di ristrutturazione del debito a lungo termine,  che potrebbe diluire nel tempo la sorte della società, accordo che prevede la concessione di un tasso che concede un rendimento di 10 punti percentuali superiori al LIBOR attuale.

Anche Krugman sottolinea come continua l’illusione fondamentale nella domanda aggregata, ovvero i consumi, dopo mesi e mesi a parlare di rimbalzo degli inventari Beware the bounce

DESCRIZIONE

 

In attesa di osservare se una nuova Lehman Brothers ci attende dietro l’angolo, ricordate quando vi dissi che dietro la foga della restituzione dei contributi governativi si nascondeva la voglia infinita di tornare ai bei tempi, "lobizzando" il sistema, mettendo una seria ipoteca su qualsiasi possibile modifica delle regole del gioco?

Ebbene alle volte un grafico vale più di mille parole…….

JPMorgan al tavolo verde dei derivati, nella sostanza interpreta il ruolo del banco, un banco che deteneva più di 80.000 miliardi di dollari ( per gli amici trilioni ) corrispondenti a circa il 40 % detenuti da tutto il sistema finanziario americano, secondo i dati del Office of the Comptroller of the Currency alla fine del primo trimestre.

" La linea morbida sulla gestione dei derivati finanziari che starebbe emergendo in Europa potrebbe vanificare, almeno in parte, gli sforzi regolamentari promossi dagli Stati Uniti. E’ il timore espresso dal Segretario al tesoro Usa Tim Geithner. Valori ……..come guardare con la lente di ingrandimento, la pagliuzza nell’occhio del vicino, non accorgendosi della trave di traverso che le maggiori lobbies americane stanno cercando di introdurre.
 
Per tornare al titolo del post, inutile che vi racconti da dove proviene l’oceano di utili rilasciato questa settimana da JPMorgan, ma è interessante notare il nuovo_orizzonte nei confronti delle carte di credito, orizzonte che contempla la fine delle cartolarizzazioni. Lo stesso discorso vale per i risultati di Bank Of America e Citigroup, che fanno meno peggio del previsto grazie ad alcune plusvalenze straordinarie come le cessioni di alcuni gioielli di casa.
 
Gli utili dimezzati di General Electric, cartina tornasole della salute dell’economia mondiale attraggono la liquidità mondiale………..
 
Il gruppo General Electric ha lanciato un bond da 2 miliardi di euro sul mercato euro-obbligazionario. L’importo è decisamente superiore alle attese che stando a fonti bancarie puntavano a un’emissione per un massimo di 1 miliardo. L’emittente ha rivisto al rialzo l’obiettivo alla luce della forte domanda che in meno di un’ora ha toccato quasi 6 miliardi. ( Sole24Ore )
 
Walter Riolfi sul Sole24Ore, con quel suo inguaribile ottimismo ad oltranza che non gli ha permesso di scorgere la Grande Recessione, ci dice che ……
 È vero che gli utili di Intel sono migliori delle attese, perché la società ha tagliato drasticamente i costi; non perché siano cresciuti i ricavi o sia in vista la ripresa economica. È vero che gli strepitosi risultati di Goldman Sachs sono arrivati dal trading su azioni e obbligazioni e sono lievitati grazie al denaro facile e a costo zero (o quasi) delle banche centrali. E lo stesso discorso vale in parte anche per Jpm o per Bank of America, così come per Ibm vale quello fatto per Intel. Ed è vero che nei risultati migliori delle attese delle banche americane s’annida l’insidia di un deterioramento nella qualità dei crediti e, nel caso di Citigroup, non ci sarebbero stati nemmeno utili, se non fosse arrivata una straordinaria plusvalenza. E qualcuno si sarebbe aspettato più ricavi da Google: magari la previsione di forte crescita nel prossimo trimestre, anziché la poco eccitante considerazione che il «business si sta stabilizzando». WallStreetItalia

Tutto vero: e si può aggiungere che General Electric ha deluso e proiettato uno scenario assai poco lusinghiero per il trimestre in corso. Ma resta il fatto che i risultati societari sono quasi tutti migliori delle attese: negli utili e persino nei ricavi. E nel caso di Ibm, gli amministratori hanno persino alzato gli obiettivi futuri.

….certo anche Intel prevede un autunno da sogno, molti rialzano gli obiettivi futuri, ma c’è quella parolina che in economia corrisponde alla domanda aggregata, che se non è privata deve continuare ad essere  ( necessariamente per alcuni…..) governativa, una sensibilità all’investimento ed una maggiore propensione ai consumi che non esiste, non solo a causa della perdita di lavoro, ma anche per quello che oggi si chiama il  "paradosso della parsimonia" tutti risparmiano quando non dovrebbero.
Al di la di un necessario ridimensionamento virtuoso, il rientro dal debito è imponente! 
(…) Sostenere che si deve andare oltre l’apparenza dei dati e osservare che se non c’è crescita dei ricavi, non c’è nemmeno il tanto atteso miglioramento economico, come hanno fatto alcuni operatori, è cosa lapalissiana (…)
…..certo come è lapalissiano sostenere che tutto è migliore delle attese, attese di chi come dimostra la storia, non è in grado di comprendere l’arrivo di una recessione imponente e oggi dovrebbe essere in grado di scorgere la leggendaria luce in fondo al tunnel. E’ risaputo che il consenso degli analisti, equivale spesso, ad un semplice lancio di una monetina qualsiasi.
(…) Ma fuori luogo: perché nessuna persona seria ha finora sostenuto la tesi che l’economia americana o mondiale sia ripartita e che si stia preparando una ripresa a razzo come fu nel 2003 o nel 1993.

Il consenso degli analisti, così come l’ha fotografato Thomson Reuters una settimana fa, indica un calo degli utili per le 500 società dell’S&P pari al 35,7%, in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione. Per i titoli tecnologici ci si aspetta un’ulteriore contrazione del 24% e per i finanziari addirittura del 55%. Ma se le trimestrali attese nei prossimi giorni dovessero confermare la tendenza vista in settimana, è assai probabile che il risultato finale possa essere migliore di quello stimato dagli analisti. Benché qualcosa del genere si sia visto già nel precedente trimestre, sarebbe positivo scoprire che la realtà può essere un po’ meno brutta di come la dipinge il mercato.

…..certo sempre che qualcuno vada a dare un’occhiata alle  attese di profitti futuri per i prossimi anni, semplicemente stellari o meglio surreali!
 
John Mauldin nel suo ultimo LAVORO ci propone una panoramica di quella che è stata invece la leva finanziaria dei maggiori gruppi mondiali, una sintesi per ricordarci che in fondo in Europa, la leva di Archimede, rispetto all’ America, era e viene tuttora utilizzata,  con estrema leggerezza specialmente in Svizzera……
 
 
 
 

 
Inoltre è evidente che nella prima settimana di trimestrali salta all’occhio in un oceano di isole meno peggio del previsto, che il essere riusciti a battere le stime degli EPS, non significa tuttavia aver assistito a entrate o fatturati degni di qualsiasi ripresa figlia di un’illusione fondamentale, il cui unico supporto arriva da un taglio quasi spasmodico della manodopera e dei costi che contribuisce a tenere a galla i margini di profitto, quando magari non è la deflazione che fa il grosso del lavoro….. 

Ma qualcuno di questi illuminati, cultori della speranza, del " meno peggio di quanto avevamo previsto " ha mai ascoltato anche solo una conference call, di una sola di queste imprese che hanno presentato risultati che sotto la lente di ingrandimento sono semplicemente inguardabili e meno male che General Electric ci dice che…..

We’re seeing growth in selected markets. Parts of the globe are still robust. China and the middle east, India, places like that….. Stiamo vedendo una crescita in mercati selezionati, alcune parti del mondo registrano ancora una crescita robusta…Cina, MIddle East, India e altri luoghi come questi…..

Ma la ciccha è in queste parole, questa espressione…… 

Deflation is helping our margins. …… La deflazione aiuta i nostri margini!   

In CANADA  probabilmente, dopo il nuovo uragano Deflazione abbattutosi sul Giappone saranno contenti… 

Risultati peggiori delle attese per i prezzi alla produzione in Germania. Secondo quanto reso noto dall’ufficio federale di statistica, a giugno i prezzi alla produzione sono calati dello 0,1% mensile e del 4,6% su base annua, la flessione più ampia dal dicembre 1986 (-4,6% annuo). Gli analisti scommettevano invece un dato al rialzo dello 0,4% su base mensile e su un calo annuo del 4,3%. Al netto dell’energia, l’indice è rimasto invariato a giugno mentre su base annua è sceso del 2,8%. A maggio i prezzi alla produzione erano scesi del 3,6% su base annua ( Sole24Ore )

…..e meno male che i prezzi del petrolio sono sostanzialmente raddoppiati negli ultimi mesi, se no, altro che zero virgola meno.

C’è inoltre una certa CORUS BANKSHARES di Chicago che ha rimesso completamente il suo destino nella mani della FDIC in quanto il suo principale creditore e consulente finanziario, una certa Bank of America non è riuscita a procurare un acquirente disposto a sostituirsi all’ormai proverbiale intervento governativo, indispensabile per il too big to fail, istituzioni troppo grandi per fallire, ma spesso assente per le medie o piccole realtà. Alla fine del primo trimestre la CORUS deteneva 7,7 miliardi di attività, non certo noccioline, visti i tempi che corrono.

Anche Guaranty Financial, alla fine del terzo trimestre 2008 deteneva oltre 15 miliardi di assets vari, non dimenticate questo nome, mentre nel fatidico fine settimana, la FDIC comunica altri quattro fallimenti, due per complessivi circa 400 milioni di assets, ma altri due che complessivamente raggiungono la più sensibile cifra di quasi 3,5 miliardi di dollari. Fdic.gov/bank/individual/failed/banklist 

Sia ben chiaro, nulla a che vedere con la Grande Depressione o la debacle delle Savings & Loan degli anni 80, ma questo è un sistema finanziario puntellato dal contribuente americano, diversamente questa è la madre di tutte le crisi finanziarie della storia e non è ancora conclusa. 

Only 4 Banks Failed This Week Businessinsider

 

Temecula Valley Bank Temecula CA 34341 July 17, 2009 July 17, 2009
Vineyard Bank Rancho Cucamonga CA 23556 July 17, 2009 July 17, 2009
BankFirst Sioux Falls SD 34103 July 17, 2009 July 17, 2009
First Piedmont Bank Winder GA 34594 July 17, 2009 July 17, 2009

Come ci racconta l’autore di  Lagrandecrisi2009 è alquanto singolare sentire Sheila Bair confidare che più di 500 banche americane sono a rischio di fallimento ( non è una novità, ricordate quello che si diceva a proposito delle banche regionali, terribilmente esposte verso il CRE Commercial Real Estate….. ) a meno che non accada qualcosa di drammatico.

Molti hanno dimenticato gli effetti della recessione, molti hanno dimenticato gli effetti della disoccupazione, il sistema finanziario ha accantonato depositandola sotto il tappeto la polvere dei mutui cosidetti tossici anche grazie alla magnanima dilazione contabile concessa, ma difficilmente sarà possibile diluire o accantonare gli effetti della recessione sull’economia reale. 

Qui sotto avete alcune riflessioni o visioni sul futuro dell’occupazione e una lente di ingrandimento, settore per settore……

When, Oh When, Will HELP Be WANTED? – NYTimes.com 

The New York Times
July 19, 2009    
Jobs Lost and Gained During the Recession

Ora è probabilmente inutile ricordare come abbiamo già osservato recentemente che nella madre di tutte le crisi, il tasso di disoccupazione va interpretato più come un indicatore contingente, piuttosto che un indicatore ritardato, per i motivi che abbia già esplorato insieme ma le ultime notizie dal BLS ci dicono che ormai …..

ANSA) – WASHINGTON, 18 LUG – Il tasso di disoccupazione ha superato il 10% in 15 stati Usa piu’ il Distretto di Columbia, mostrano dati del Ministero del Lavoro. Lo stato piu’ colpito e’ il Michigan, patria dell’industria automobilistica, che in giugno ha raggiunto il 15,2% di disoccupazione. Si tratta del livello piu’ alto raggiunto da uno stato Usa in 25 anni: il primato precedente apparteneva allo stato minerario della West Virginia dove nel 1984 la disoccupazione aveva a sua volta superato il 15%.

36 ALABAMA 10.1
36 GEORGIA 10.1
38 ILLINOIS 10.3
39 FLORIDA 10.6
40 INDIANA 10.7
41 TENNESSEE 10.8
42 DISTRICT OF COLUMBIA 10.9
42 KENTUCKY 10.9
44 NORTH CAROLINA 11.0
45 OHIO 11.1
46 CALIFORNIA 11.6
47 NEVADA 12.0
48 SOUTH CAROLINA 12.1
49 OREGON 12.2
50 RHODE ISLAND 12.4
51 MICHIGAN 15.2

 

Date un’occhiata a questo pezzo apparso su YAHOO proveniente da Harrisburg, Pennsylvania via MISH che annuncia la fine delle prestazioni, sussidi di disoccupazione per circa un milione e mezzo di cittadini americani entro la fine dell’anno, mentre per 500.000 il problema si porrà entro la fine di settembre:

Around the country, the number of people exhausting their benefits is piling up. By the end of September, more than 500,000 people will exhaust their benefits checks, with the biggest groups in Pennsylvania, California and Texas, according to estimates by the National Employment Law Project, an advocacy group for low-wage workers based in New York City.

That number will nearly triple by the end of the year, the group said.

Nonostante ci siano qua e la qualche segnale di rallentamento o non miglioramento del crollo dell’occupazione, anche i dati relativi ai sussidi di disoccupazione devono essere interpretati sulla base di alcuni disclaimer che il Dipartimento del Lavoro americano, tiene ad evidenziare, ovvero che i numeri recenti mettono in risalto una destagionalizzazione che può risultare fuorviante.

Interessante è dare un’occhiata alle assicurazioni contro la disoccupazione, i quali senza alcuna correzione registrano un sensibile aumento di circa 86.000 unità, richieste di indenizzo che generalmente hanno luogo nei primi giorni di luglio, in seguito a dismissione di impianti o rimodulazione a favore di nuovi modelli, che sono stati anticipati nei mesi scorsi a seguito della recessione economica. Destagionalizzando il tutto il dato ha evidenziato un decremento di 47.000 unità a fronte di una realtà completamente diversa, come abbiamo appena visto.

Ormai grazie al nostro mirabile CES/NET BIRTH DEATH, siamo abbituati ad osservare mirabili cambiamenti nelle prospettive e nella realtà di dati che ben difficilmente rispettano la più imponente recessione dagli anni ’30.

Ad esempio se prendiamo l’aumento dei prezzi relativi all’abbigliamento e all nuove autovetture, si ottine un rialzo percentuale nell’ordine rispettivamente del, 8,8 % e del 8,2 % annualizzato, aumento mirabili, vista la crisi dell’industria automobilistica e tessile, ma la destagionalizzazione ci suggerisce che il prezzo dell’abbigliamento è crollato del 25,5 % su una base non stagionale, mentre le auto sono salite si ma solo del 5,1 %.

Se il tasso il tasso di inflazione core stagionalizzato evidenzia una salita del 2,4 %, senza correzione sale di un lieve 0,9 % annualizzato, un inno persistente alla deflazione in arrivo. E’ importante dare il giusto rilievo alla stagionalizzazione dei dati in un momento come questo, con cicli economici e dinamiche inedite, se il ciclo economico altera il comportamento abituale del ciclo stagionale, dei suoi dati, la destagionalizzazione può produrre un quadro fuorviante degli stessi dati.

WHEN_CYCLES_COLLIDE un’analisi che non proviene da un blog qualsiasi ma dalla Federal Reserve Bank of Atlanta!

Tornando alla disoccupazione che ormai insieme alla deflazione, al mercato del lavoro e sta diventando uno degli argomenti principali di questi ultimi mesi, Nouriel Roubini su Project-syndicate.org ci parla della minaccia della disoccupazione.

Rielaborando nella sostanza molto di ciò che abbiamo già visto nei giorni scorsi, Roubini ricorda come British Airways ha chiesto ai suoi dipendenti di lavorare un mese gratis, in una sorta di contratto di solidarietà aggiungendo che la disoccupazione durerà più a lungo di quanto il mercato voglia metterli in bocca e che la crescita del prossimo anno sarà essenzialmente recessiva.

Ecco che Nouriel tocca uno degli argomenti che più abbiamo analizzato insieme negli ultimi due mesi, ovvero la possibilità che la disoccupazione aumenti ed aggravi la crisi immobiliare, attraverso maggiori default e foreclosures.

E’ bene ricordare inoltre che, come abbiamo più volte visto, verso la fine del 2009 attraverso il 2010/2011, una nuova ondata di reimpostazioni di mutui ARMs avrà luogo e che entro l’anno in corso, 8, 4 milioni di individui con mutui ipotecari resteranno disoccupati.

Inoltre se si collega la possibilità di raggiungere un picco del 11 % nella disoccupazione, in riferimento ai vari modelli di mutui in circolazione, si ottiene un incremento significativo nei default, non solo per i mutui residenziali, ma anche per il CRE Commercial Real Estate, le carte di credito, i prestiti agli studenti, credito al consumo, etc, con conseguente aumento a catena della necessità di svalutare i propri attivi da parte del sistema finanziario.

Sempre secondo Roubini, la pressione sui governi della disoccupazione porterà ad un aumento della tentazione protezionistica, che potrebbe aggravare il commercio mondiale.

 

A Tale of Two Depressions Voxeu

 

Nonostante questo l’ ECRI Economic Cycle_Research_Institute centro di ricerca economica di eccllenza americano utilizzando i suoi esclusivi indicatori economici che sembrano incorporare le variabili e gli impulsi che provengono dall’economia americana, prevedono da tempo la fine della tempesta perfetta.

Che poi tengano in considerazione anche la speranza, ( indici di fiducia ) e il sentiment di mercato è un’altro discorso, come abbiamo già asservato per il Leading Indicator, anche il WLI Weekly Leading Index la recessione in America si è semplicemente conclusa.

 What they do not realize, as we reasserted in ECRI’s June US Cyclical Outlook report to Professional Members, “is that the cyclical improvement in the economy is proceeding in a textbook sequence, from long leading indicators to short leading indicators to coincident indicators.” In fact, “there are now pronounced, pervasive and persistent upturns in a succession of leading indexes of economic revival.”

Quello che non capiscono, secondo l’ ECRI, gli uomini di poca fede, è che il miglioramento ciclico  dell’economia, sta procedendo come in un libro di testo ( …..e già qui alzerei bene le antenne ) dai principali indicatori a breve sino a quelli coincidenti. Ci aspetta una pervasiva e persistente sensazione di ripresa economica in una successione di indicatori che preannunciano un rilancio economico.

Qui sotto avete i loro indicatori, ma già sentire qualcuno che parla di ripresa da manuale, aumenta il mio scetticismo, che non va al di la di un semplice rimbalzo da iperstimolo governativo.

Aggiornamento UPDATE ore 7.10 addi 21.07.2009

Alcune parole del Ceo di Texas Instrumental nella conference call seguita alla trimestrale sono assolutamente illuminanti,  Grazie a CalculatedRisk….

Analyst : You mentioned that visibility has improved markedly.  And it’s obvious in a way because your bookings were up and your backlog is higher.  Are there — is there anything that you’re hearing or seeing from your customers that says to you what we’re seeing is more sustainable than one might have thought a quarter ago?

Lei ha detto che la visibilità è migliorata notevolmente.(…) Ci sono – c’è qualcosa che hai sentito o visto, informazioni  dai vostri clienti che dicono che la situazione è cambiata ed è più sostenibile di quanto si potesse pensare un trimestre fa?

TXN : Well, the signals that we’re seeing, Glen, have to do with the rate of decline that we’re seeing in their inventory levels.  Which certainly signals to us that they believe their inventories are much better aligned now with their true end demand. So that’s probably one of the better signals that we’re seeing. And the second, of course, is the orders.

I segnali che stiamo vedendo hanno a che fare con il  tasso di declino che noi osserviamo nei livelli degli inventari dei nostri clienti. Esso si è notevolmente rallentato, il che ci fa pensare che i loro inventari oggi sono molto meglio allineati con la domanda finale….uno dei migliori segnali che stiamo vedendo….

La parola da oggi in poi, passa ai consumi……..

 

ECRI Excerpt Image

Ricordate cosa scrissi lo scorso mese…..

Concludo condividendo il pensiero del professor Hamilton di Econbrowser . il quale dice dice che l’economia sta migliorando solo perchè tutti pensano che questo accada, ma nella realtà ben pochi indicatori reali vanno oltre la speranza,

Indicator

Contribution

stock prices

0.34

yield spread

0.30

consumer expectations

0.23

vendor performance

0.21

unemployment claims

0.06

new orders (consumer goods)

0.06

building permits

0.02

M2

-0.01

new orders (capital goods)

-0.02

average workweek

-0.04

Total

1.16

Per esempio nell’ultimo Conference Board Leading Economic Index i tre maggiori contributi al dato complessivo positivo vengono dall’aumento dei mercati azionari, dallo spread tra i titoli di stato a dieci anni e il tasso Fed Funds Rate overnight e le aspettative dei consumatori che come abbiamo visto dagli ultimi dati sono di nuovo peggiorate in seguito alla situazione del mercato occupazionale.

 

 

 

 

 

Ebbene grazie a Econompicdata abbiamo rappresentazione grafica di come le aspettative dei consumatori siano sparite sostituite dai permessi di costruzione e quindi dalla costruzione di nuove abitazioni, che paradossalmente non sono affatto positive, per l’eccezionale livello di inventari di case invendute esistenti in America oggi.

 

A closer look at the monthly (and last six months) breakdown.

Se come accade nel Giappone del 1990 e nella Grande Depressione degli anni 1937, la minaccia del debito, farà aumentare le tasse e tagliare le spese troppo presto, una nuova recessione attende le economie mondiali.

Infine maggiore sarà il tasso di disoccupazione, maggiori saranno i deficit governativi anche ad opera delle indennità di disoccupazione e sussidi vari che nonostante le spirali deflazionistiche che persisteranno nel 2010, nuovi salvataggi del sistema finanziario ed economico, nuovi stimoli fiscali aumenteranno il debito e di conseguenza un aumento delle spinte inflazionistiche e dei tassi di interesse, soffocherà qualsiasi velleitario tentativo di recupero della domanda.

Osserva Roubini, come l’esuberanza degli ultimi tre mesi, sta lasciando il posto ad una sobria realizzazione degli investitori, che la recessione non sarà conclusa sino alla fine dell’anno, che il recupero sarà debole e ben al di sotto della tendenza ( la FED prevede per il 2011 una forchetta cha va dal 3 virgola addirittura al 4,6 % SIC! ) e che i rischio di una double dip recession, ovvero di una nuova recessione è ben più serio di quanto nessuno possa immaginare.

A proposito, l’allert che Roubini ha lanciato ai suoi lettori, come vi avevo preannunciato nel forum, è significativo, ha dovuto smentire l’orchestra mediatica che ha estrappolato da un diverso contesto, il suo pensiero, per trasformarlo in uno spettacolare annuncio di fine recessione.

Detto questo, per l’ennesima volta controcorrente, pur contraddicendo Nouriel Roubini, mi sento di sottolineare come la recessione non avrà termine alla fine di quest’anno, ma probabilmente si protrarrà attraverso il 2010, una considerazione che parte da un’analisi fondamentale e politica. 

UPDATE ( aggiornamento ) ore 7.10 addi 21.07.2009 dalla CNBC

"The recovery is going to be subpar," [Nouriel] Roubini said. "I see a one percent growth in the economy in the next few years. There will also be 11 percent unemployment next year and the recovery is going to be slow. It’s going to feel like a recession even when it ends."

Un recupero comatoso, vedo un 1 % di crescita dell’economia nei prossimi anni, ci sarà inoltre anche un picco dell’11 % nella disoccupazione il prossimo anno e la ripresa sarà lenta. Si tratta solo di precepirla come una recessione, anche quando essa finesce……

Direi che ancora una volta, strambare controcorrente come avevo appena sottolineato ieri, significa intravvedere l’orizzonte con l’ausilio dell’analisi fondamentale, significa talvolta andare al di la delle apparenze! 

Il NBER National  Bureau Economic Research, ente preposto a rilevare la fine e l’inizio di una recessione,  identifica la stessa nella seguente maniera:

…." La recessione è un calo significativo dell’attività economica diffusa in tutta l’economia, della durata di più di due mesi, normalmente visibile nei dati del PIL, in termini reali, reddito, occupazione, produzione industriale, vendite al dettaglio "

Si tratta di dettagli tecnici, come tecnica è la recessione che identifica  ( due mesi errata corrige ) due trimestri consecutivi di contrazione del PIL, ma se diamo un’occhiata ai redditi, all’occupazione e ai consumi, non manca che aspettare il doppio tuffo della produzione industriale, figlia di una ricostituzione del ciclo delle scorte, non appena la verità dei consumi sottolineerà, la madre di tutte le crisi, la madre di tutti i deleveraging.

Vorrei tanto raccontarVi un’altra realtà, ma non vedo nulla di diverso di un rallentamento nella caduta o tuttalpiù un anemico rimbalzo, solo nei miei " Mondi Alternativi " vedo una Speranza migliore, da raccontare e condividere.

Concludo solo ricordando che secondo l’analisi fondamentale in riferimento agli utili futuri, oggi l’indice principe, lo S&P500,  vive un’illusione che supera abbondantemente  la realtà.

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utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 01:31

un grazie sempre per le tue analisi che costantemente ci informano in modo corretto e ci fanno vedere i fatti sotto il loro vero aspetto ma in pratica non preoccupa piu’ di tanto chi ci governa e neppure le amate banche che i conti in tasca ci hanno gia’ fatto e sapranno certamente cavarsela anche con una disoccupazione al 20%,non c’e’ problema per noi italiani ,siamo pronti a essere tartassati sulle ns.residenze e proprieta’ con tutti i ns.riparmi all’infinito,cosi’ impariamo a vivere alla giornata da meno egoisti e a pensare un po’ di piu’ agli altri . Un saluto a tutti da un amico.p.A

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 04:09

semplicemente perfetto.
grazie
Andrea Mazzalai è un Capitano molto coraggioso. è stato in grado di prevedere effetti deflattivi prima del premio nobel Krugman. ma si sa, che i nobel hanno il fardello dell’investitura ufficiale… no?

riccardo isalberti

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 07:51

solo una precisazione: la recessione, che io sappia, viene dichiarata dopo due trimestri di PIL negativo e non due mesi.
Per il resto grande articolo, come sempre.
Paolo

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 09:01

Montecristo:

Grazie Andrea,i tuoi post sono smplicemente grandi,notevoli riescono a sintetizzare la vera realtà che ci circonda.
In questo periodo mi trovo a sentire alcuni amici e mi accorgo che ,non so come , sono riusciti a trasmettere alle persone una sensazione di ottimismo.L’altra sera ero a cena con alcuni amici e sembravo un alieno in mezzo a loro,le mie considerazioni sull’economia erano del tutto contrarie a gli altri 7.I miei amici sprizzavano ottimismo da tutte le parti .E’ incredibile cosa riescono a fare con questi giornalucci e mini tv nazionali,addirittura come hai fatto notare tu l’altro giorno che hanno completamente travisato il discorso di Rubini,roba da pazzi.A me tutto questa falsità fà paura ,penso che stiano caricando di nuovo la “tagliola”.Saluti a tutti

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 09:01

a

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 09:23

ANDREA MAZZALAI for FUTURO PREMIO NOBEL DELL’ECONOMIA.

Piero

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 10:30

Mazzalai for president

… Yes we can !

Altapatagonia

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 14:08

un informazione “laterale” è sempre utile…sinergia di competenze e di persone affidabili, per riuscire a ritornare con sobrietà ed umiltà ad una nuova economia sostenibile.
ci vorrà tempo…nel frattempo grazie …dei tuoi contributi, che ci aiutano ad avere un opinione un po’ più esaustiva dei classici media

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 15:58

Caro Andrea questo post è titanico, complimenti per il tuo lavoro, veramente ben documentato.
In quanto all’attuale situazione economica, una implosione del sistema sarebbe, in verità, una sciagura perchè altri milioni di persone perderebbero il lavoro e molte aziende scomparirebbero.
Ma io mi chiedo per quanto tempo questo capitalismo da rapina può andare avanti.
Perfino in paesi civilissimi come L’Olanda, la Germania e la Svezia l’andazzo è il medesimo.
A un Rotschild viene attribuita la seguente affermazione:
“Ah, se la gente sapesse come viene creato il denaro, farebbe la rivoluzione prima di domattina“

Una volta conoscevo delle persone che avevano una finanziaria, quello che ripetevano sempre è la seguente frase “…magari fossimo una banca”.
Erano quasi ossessionati dall’idea.
Per loro, gente già potente e influente, avere una banca significava farsi aprire le porte del (loro) paradiso.
Pensate che ci sono ancora tantissime cose del mondo delle banche e della finanza, che conoscono solo gli addetti al settore (e solo alcuni) immaginate quanto letame c’è dietro il sistema finanziario.

-IL Compasso-

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 16:29

Una domanda sorge spontanea, e chiedo ovviamente a coloro che sono nell’equipaggio e si intendono di breve periodo.

Quali indicatori pensate sia utile analizzare per capire un ritorno a dati che delineano il quadro descritto di Andrea?

Se i mercati azionari continuano a volare faranno lo stesso i dati macroeconomici e di conseguenza di nuovo i mercati azionari con una spirale di ottimismo ed euforia che pare inarrestabile. Ma è veramente così?

VIX, Hindeburg e altri indicatori ? Come capire quando le cose si realineranno alla realtà ?

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 16:36

LIQUIDITA’
E’ la parola magica inventata da Greenspan per uscire velocemente dalle crisi, salvo poi ricaderci a distanza di qualche anno (boom e sboom).
Ma tutta questa liquidità (trilioni) fornita dalla banche centrali, con quali garanzie viene concessa alle banche e come e quando deve essere restituita ?
Ringrazio chi mi potrà chiarire questo punto non marginale.

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 16:54

Mi associo alla domanda dell’anonimo 11
e aggiungo: poi questa liquidità restituita viene distrutta? O “incassata dalla banca centrale?

RobertoLara

Scritto il 21 Luglio 2009 at 17:03

Andrea,

credo che ci siano tre temi centrali per l’economia reale che nei tuoi post tocchi solo “di striscio” e vorrei suggerire un approfondimento.

Il primo è il tema dei cambi; in un’economia globalizzata l’equilibrio di lungo periodo delle partite correnti si ottiene attraverso una libertà dei cambi cosicchè, detta in termini molto pratici,
se un paese ha un elevato surplus della bilancia commerciale la sua moneta tende a rivalutarsi fino a compensare la maggior competitività riequilibrando il sistema. Oggi il cambio
politicamente ed arbitrariamente fissato dello Yuan è una distorsione talmente rilevante nel sistema del commercio mondiale da essere di fatto una delle cause (forse la prima) della crisi attuale.
Di fatto la bolla immobiliare si è gonfiata grazie alla disponibilità di liquidità a basso costo sostanzialmente finanziata dalla Cina e, in misura minore, dai paesi Arabi.

Il Secondo è il tema fiscale; si teme che gli elevati deficit pubblici portino i governi ad alzare le tasse strozzando la ripresa. Il problema è che, vista la distribuzione della ricchezza e dei redditi, prima o poi, con le buone o con i forconi (!) , bisognerà andare a prendere i soldi dove i soldi sono, ovvero nelle tasche di quel 5% di miliardari che ha aspirato la maggior parte della ricchezza disponibile attraverso attività sostanzialmente finanziarie. E qui mi aspetto qualcosa di importante da quegli USA dove ancora vale un’etica protestante dove rubare e non pagare le tasse
è roba da 150 anni di galera.
Il giochino di chiedere al contribuente di stringere i denti e la cinghia non funziona più, perchè il contribuente magari lo fa anche, ma poi smette di consumare e la pezza è peggio del buco.

Il terzo è la bolla dei fondi di private equity dove, nascosti nelle piege dei bilanci ci sono miliardi di Goodwill e altre amenità a fronte di debiti verso banche e fornitori. Anche qui il gioco di passarsi l’ometto nero
aumentando la posta ad ogni giro sembra essere giunto a fine corsa.

ciao
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 19:21

Too big to fall …. l’inno che ha tenuto a galla molte banche che ora si vantano di fare utili importanti.
Cit Group …. un’altra piccola lehmaan ma che effetto avrà un eventuale fallimento ?
Lo stesso di lehmann ,…… booooo che ne dite …. a vedere il mercato non è preuccupato anzi … probabilmente si salverà anche questa banca …. in qualche modo.

Ormai il motto è : speriamo che me la cavi … come paola villaggio nell’omonimo film

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 20:20

Buonasera

Mi accodo ai complimenti degli altri naviganti, articolo documentato e molto realistico.
Ma credo, che oltre al Capitano Andrea e qualche altro sito internet non sono in molti a descrivere l’andamento reale dell’economia; non saprei i giornali….io non ho tempo per leggerli.
Questa sera, per caso (guardo raramente la TV!!!!) ho visto il TG5; è stata una cosa “vergognosa”. In sostanza ha detto che l’economia italiana stà uscendo dalla crisi e che tutto procede come previsto dal governo e dalla banca d’italia, e che nel 2010 la crisi sarà passata e “tutti vivremo felici e contenti”.

Io ho la netta “sensazione” che qualcuno o qualcosa mi stà prendendo per i fondelli!!!

SD

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 21:15

Non credo che potrei aggiungere niente di nuovo all’attenta e oculata analisi fatta dal “capitano” Andrea, ma lasciatemi almeno approfittare di questo bel forum per sfogare le mie farneticazioni.
L’andamento degli indici di borsa, col suo passo di orso, vuole dare la sensazione di un trend in risalita, peccato che l’economia reale, sotto il peso delle rovine dell’economia finanziaria, apre ulteriormente le sue crepe e genera voragini,come i possibili fallimenti in massa di interi settori costituiti da piccole e medie imprese che non ricevono crediti dal sistema di finanziamento dei loro Paesi. La disoccupazione quindi non è esclusiva soltanto della grande produzione industriale. Secondo i guru della finanza, per salvaguardare l’economia è prima necessario pensare a ripristinare la fiducia in questo enorme casinò a cielo aperto, questa grande scommessa fatta solo sulla fede in un gioco che promette aspettative di guadagno da intermediazioni finanziarie che si fregiano di essere “strutturate” e che metteno sul tavolo, insieme ad altre carte, poker d’assi davvero micidiali come CDO, CDS, derivati, e subprime. Per far funzionare l’apparato occorre un enorme imbuto aspirante di danari. Soldi che una volta concentratosi in poche ma grandissime accumulazioni di capitale finanziario non riescono più a rimettersi in circolo, ma rimangono per gran parte immobilizzati. Pur di salvaguardare il funzionamento dell’apparato, occorre quindi continuare ad aspirare d’appertutto e non importa se a rimetterci sono l’occupazione, i servizi, il diritto alla casa, le pensioni, la sanità, la scuola, i diritti ai disabili, l’infanzia,ecc… Siamo solo variabili, ciò che conta è continuare a seguire le solite regole perchè finora a noi c’è stato detto che questo sistema è il migliore e noi non possiamo che continuare a dargli fiducia. La fiducia sta nel credere che tutto il debito pubblico accumulato, invece che immobilizzare l’economia per i prossimi anni, tutto ad un tratto venga scambiato per ricchezza, e l’ottimismo di colpo rimetta in movimento il nostro apparato di mercato e rigeneri occupazione. Bisogna salvare l’intermediazione e la fede nelle regole, non importa se ci sono caduti sul campo. Ben vengano quindi i brokers, i traderisti, gli algoritmi di ingegneria tecnofinanziaria al servizio degli operatori. E se anche questi altri soldi aspirati non bastassero? A chi dovremo poi chiederli?

Perchè cifre di disoccupazione che nei vari Paesi oscillano tra il 10 e il 20% e che sono destinate ad aumentare entro la fine dell’anno sono state giudicate “contenibili” da qualche guru mondiale dell’economia? Contenibili per quanto? “Mantenere «accomodante» la propria politica monetaria «per un periodo esteso»”, questo è quanto viene affermato da Bernanke.E ancora: «Nonostante notevoli miglioramenti rimangono tensioni nella maggior parte dei mercati, numerose istituzioni finanziarie restano a rischio di ulteriori significative perdite e il flusso del credito verso imprese e privati rimane ristretto». «il Fomc ritiene che l’attuale politica accomodante rimarrà appropriata per un periodo prolungato di tempo, è importante rassicurare il pubblico e i mercati che le misure straordinarie che abbiamo adottato in risposta alla crisi possono essere tolte in maniera tempestiva e attenta. Evitando che lo stimolo possa portare a un balzo dell’inflazione». Fonte: Sole24Ore.

Le obbligazioni e i vari titoli di stato possono essere ancora scambiate perchè si conosce in modo trasparente il loro valore di mercato e pertanto gli obbligazionisti sono disposti a conferire fiducia a questo tipo di intermediazione, continuando a scommetterci sopra. Invece, per quanto riguarda i derivati, e più in generale quei pacchetti strutturati della finanza che hanno causato la devastazione del credito, il loro valore non è affatto trasparente e la loro instabilità è tale da impedirgli di poter venire scambiati liberamente come per le obbligazioni. Infatti la loro “ripulitura” è esclusivamente affidata alle transazioni tra banche e nessun’altro ne può prendere parte. Una sorta di setta che non può operare alla luce del sole, ma che decide nelle proprie segrete quali opere di prestigio mettere in atto per far apparire a noi tutti luccicante qualcosa che invece ha la consistenza molle del fango.
Adesso si chiede agli stessi obbligazionisti di salvare un sistema che sta distruggendo l’unica cosa che può davvero sostenere le loro aspettative di guadagno, che sta distruggendo cioè l’economia reale.

Complimenti a tutti per il blog

Marzxiano

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 22:42

Semplicemente fantastico, come sempre. Quando ho letto le dichiarazioni di Roubini sulla fine della crisi m’è venuto un colpo. Non perchè non sarebbe bello, ma perchè annientava la verità, quella stessa da egli detta in precedenza, la verità da te sempre enunciata, proclamata, perchè mi FIDO di te e preferisco una scomoda verità ad un’accomodante falsità. Con questo mi piacerebbe per tutti quelli che soffrono subire una delusione. Con stima Domenico.

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 22:43

forte,brillante,bella e gioiosa e’ la borsa che nella crisi ci aiuta a guadagnare qualche soldino.Ciao,Silvano

utente anonimo
Scritto il 21 Luglio 2009 at 23:11

Ho 2 cartelle dove metto le pagine web. Una è di economia forex,real estate etc, l’altra di satira ,disinformazione,bugie (pure 2012)etc…. Non so se anche a voi, ma Ultimamente mi capita sempre più spesso di non saper in quale cartella salvare i vari discorsi di Obama, bernanke , Silvio , Tremonti ,FMI etc…. veramente ! Alla fine li stò salvando nella cartella delle menzogne. Il tempo mi dirà.
Un saluto a tutti

Altapatagonia

Scritto il 22 Luglio 2009 at 06:39

Sono di corsa, magari stasera risponderò con più calma ad alcune buone sollecitazioni….mi raccomando oggi più che mai la riva del fiume è indispensabile, per assistere alla nuova tempesta tropicale in arrivo.

Domani o tra du mesi non importa, è difficile prevedere un mercato sostanzialmente manovrato dai derivati i volumi sono quelli che sono, anemici ma per favore non incominciamo a dire che se la borsa sale, sale l’ottimismo e la crisi finisce perchè allora non abbiamo compreso nulla ne della crisi ne della sua natura fondamentale.

Ciao Andrea

Scritto il 22 Luglio 2009 at 07:18

Ciao Capitano
Anch’io, come dice CLAUDIO :

“preferisco una scomoda verità ad un’accomodante falsità”.

Si…solo e sempre la La VERITA’ …e non importa se fa male…
Non si può vivere di menzogne e…
“La natura è verità. Agli scettici che non ci credono, chiedo allora : la natura è bugia?
E’ falsa? E’ fuorviante? Siamo noi che vigliaccamente mentiamo e vorremmo riequilibrare le cose, buttando fango su quel che non mente.” (Cristoph Baker)

GRAZIE Capitano!
Buona Giornata…Buona Navigazione cari Compagni di Viaggio
Valentina

p.s Altapatagonia…la certellina delle menzogne starà scoppiando…:-)
anche se c’è ben poco da ridere…un sorriso 🙂 🙂

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 09:06

RISPOSTA QUESITO LIQUIDITA’
DAL sole 24h
La Banca centrale europea ha immesso nel sistema bancario 442 miliardi di euro di liquidità alla sua prima asta pronti contro termine a 12 mesi. Il consistente prestito al tasso fisso dell’1% è l’ultima mossa della Bce tesa a garantire liquidità al sistema e contrastare la crisi finanziaria. Le decisioni della Bce riguardanti «non hanno avuto come obiettivo ha commentato ha detto il membro del Comitato esecutivo della Bce, Lorenzo Bini Smaghi – di salvare le banche, ma di continuare a far funzionare il mercato finanziario, a partire dal suo fondamento, che é il mercato monetario. Credo – ha proseguito Bini Smaghi – che il funzionamento del mercato rappresenti un obiettivo statutario della Banca centrale. Si tratta dunque di un intervento per garantire la liquidità del mercato» e per «rendere liquidi gli attivi delle banche».
24 giugno 2009

In pratica gli attivi (crediti, investimenti ecc) illiquidi delle banche sono la garanzia per ottenere liquidità dalla banca centrale per ripagare i loro debiti a breve con altre banche od obbligazionisti-correntisti.
Insomma senza l’apertura di credito della bce sarebbero insolventi.

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 10:28

Buongiorno a tutti!
volevo porre ad Andrea e a chi di voi mi vorra’ rispondere una domanda pratica
allora dato che vogliamo rimanere sulla riva del fiume..qual’e’ il mezzo migliore a tal fine?

ho comprato dei bund tedeschi, degli oat francesi e altri titoli di stato olandesi ad un anno circa..che mi danno un 0.5 % d interesse

lasciamo stare quando mio padre mi diceva che ai suoi tempi i bot davano un 18%…che nostalgia…

ma secondo voi va bene essere investiti nel breve periodo (1 anno) in questi titoli di stato?

i vari fondi liquidita’, monetari delle banche danno qualcosa in piu’ ma se uno cerca la massima sicurezza cosa consigliate?

grazie,

PORTELLO

ps pensate che io sto per alcune gestioni con ordini di uscita dati at Ottobre ancora aspettando il rimborso parziale o totale da parte di alcuni fondi…NO COMMENT

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 10:32

I bot rendevano il 18, ma i soldi allo stesso tempo si svalutavano del 20% l’anno. Non molti sanno come lavora e funziona l’inflazione, e si fanno infinocchiare.

I soldi non dovrebbero generare altri soldi, ma per lo meno mantenere il loro valore invariato…
ora come ora fortunatamente è cosi. Speriamo non arrivi l’iperinflazione.. i mercati sembrano scommettino su questo. Ma per ora non ci credo.

Crisalide.

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 13:39

hai ragione Crisalide
PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 17:03

PORTELLO
Il gioco non vale la candela, 0.5% – spese…cash is king
In questa fase o si rincorrono le borse (giorno per giorno con tanto di stop loss) oppure si aspetta pazientemente che si arrivi a sbrogliare la matassa.
Loro puntano proprio sull’IMPAZIENZA del risparmiatore che per “disperazione” compra al max e vende al min.

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 17:23

si..ma in periodi di super incertezza e se vogliamo super sicurezza..cash non e cosi sicuro..dato che i conti correnti son garantiti fino a 103mila euro

PORTELLO

Scritto il 22 Luglio 2009 at 17:34

http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=akcQKz2G5CX4

Business as usual…

ad malora
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 19:01

Montecristo:

Caro Andrea lasciaci un commento degno del tuo nome,secondo me ultimamente sei diventato un pò superficiale nelle tue analisi.senza offesa.Saluti

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 19:13

In realtà fino 20000 sono garantiti.
Gli altri 83000 non è poi semplicissimo riaverli, ci vuole circa un anno (sempre se li si rivedono)

Crisalide.

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 19:41

Alla fine di questa earnings season capiremo che la realta’ non e’ cosi’ bella cosi’ come oggi ce la si prospetta, utili aggiustati verso l’alto, utili non aggiustati verso il basso, utili montati ad arte e scomposti all’occorrenza. Ma l’investitore, quello vero, e’ paziente, attento, sa leggere valutare e capire, anche quando e’ il momento di stare a guardare… e di sedere come dice Andrea sulla riva del fiume. E devo dire che mai si sono viste rapide cosi’ spumeggianti in un fiume in secca.

Il Fringuello

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 21:24

Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.

Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!

“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.

“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”

“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.

Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrae piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 21:30

Ops dimentocavo il titolo
“La Teoria del barattolo di maionese e dei due bicchieri di vino”

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 21:45

GOLDMAN S.
Ancora una volta l’ha detto ( anche se nessuno glielo ha chiesto)
S&P a 1050 entro l’anno, ma poi arriva la W.
Se va come le altre volte (petrolio) a 999 cominciano a vendere…

Scritto il 22 Luglio 2009 at 21:52

E’ una storia è sempre bella da leggere e raccontare nelle sue varianti.
La versione che conoscevo aveva delle grosse pietre al posto della palline da golf cosicche nel recipiente se ne potevano mettere poche, quattro o cinque, ovviamente poi si cominciava a discutere su cosa fosero le pietre e ovviamente ciascuno aveva la propria opinione

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 22:07

«Non esistono fenomeni morali, ma solo interpretazioni morali dei fenomeni.» NIETZSCHE
A cio’ si potrebbe aggiungere:
“Non esistono verità ma menzogne da smascherare”

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 22:09

“..sapias, vina liques, et spatio brevi spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula poster” (Orazio)

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 22:12

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un’insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

P. Neruda

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 23:29

x crisalide io tengo i miei soldi e tu ti lustrerai gli occhi con il tuo oro,il mio panettiere mi ha gia’ avvertito che vuole gli eurini.s.c

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 23:36

Grande 32

Crisalide.

utente anonimo
Scritto il 22 Luglio 2009 at 23:38

per 39.

OK fai come vuoi.
Io facco come voglio.

Crisalide.

Scritto il 22 Luglio 2009 at 23:52

Si l’essenziale è invisibile agli occhi …..anche se alle volte è come un macigno che abbiamo davanti e non riusciamo a scorgere altro che sassi, non abbiamo più la percezione di cosa è veramente importante nella vita, sino a quando non lo perdiamo per sempre …..

Grazie di questa brezza filosofica…..ma tornando e ad una delle domande in riferimento agli indicatori suggerirei……

a) occupazione indicatore contingente e non più ritardato nella madre di tutte le crisi

b) redditi redditi che salgono e non che scendono, una sana ed equa redistribuzione dei redditi

c) produzione, senza quella e senza i ……

d) consumi, questa volta speriamo sostenibili non si va da nessuna parte.

Ogni altra considerazione è sabbia o sassolini vari, il vino serve per riflettere.

Per quanto riguarda la liquidità, le garanzie sono oggi determinate da titoli tossici in cambio di teneri e vergini titoli di stato, sicuri come il mondo che continua, la Fed ha imbarcato ogni tipo di assets, persino cartolarizzazioni dell’ultima ora, di cui nessuno conosce la composizione.

Per quanto e come dovranno essere restituiti si rimanda alla sicurezza di colui che non è stato in grado di accorgersi della madre di tutte le crisi incinta di oltre quattro gemelli bolla…..

Per quanto riguarda i cambi, caro Cuculo, stiamo parlando anche qui di sassi magari più grandi ma sempre di sassi, che alle volte volteggiano come macigni, sopra un oceano quello valutario, che assomiglia ad una foresta amazzonica, dove i pericoli sono dietro ogni angolo……non mi avventuro in ciò che non conosco, ma credo che sia interesse di tutti oggi in una recessione globalizzata, scherzare con il fuoco.

Per quanto riguarda la questione fiscale io sottolinerei più che il debito in se stesso, l’incapacità di comprendere che l’arma del debito pubblico non necessariamente, la spesa pubblica sostiene l’economia e si indirizza nella giusta direzione, ma nel parleremo nel post “dedicato” a coloro che contribuiscono ad Icebergfinanza, una questione fiscale vista sotto una luce che nessuno vi ha mai fatto osservare.

Infine non si tratta soolo di private equity, ma anche di imprese assicurative e fondi monetari e pensione, nelle pieghe della loro contabilità vedo solo la speranza di poter continuare a diluire nel tempo questa crisi, non si sa dove e non si sa quanto…..

Infine ricordo a tutti che anche se mi piacerebbe tanto esprimere la mia idea rispetto a qualche consiglio operativo, voglio essere coerente in questo oceano di vele e legni che vengono portati dal vento.

Vi sono uomini e donne, che dell’etica professionale e del rispetto del cliente e dell’uomo ne fanno una questione di onore, cercateli! Oggi la Vostra consapevolezza è in grado di aiutarVi a comprendere chi avete di fronte purchè abbiate la mente e il cuore libero da ogni pregiudizio!

Un abbraccio a tutti Andrea

utente anonimo
Scritto il 23 Luglio 2009 at 00:12

agli economisti del blog, vorrei gentilmente capire secondo la vostra esperienza quanto “danno ” questi famosi derivati in scadenza possono causare sul mercato italiano oppure involontariamente da altri paesi europei o extraeuropei.Questi derivati sono come dei paghero’, quindi alle spalle sono garantiti e se in buona parte sono fasulli non c’e un modo che li controlla per il valore che hanno,non penso che il sistema finanziario abbia permesso delle cose che alla fine troppo speculate valgono poco niente,sarebbe controproducente averlo fatto e non ditemi che e’ stato fatto per rilanciare l,economia perche’ allora sarebbe un boomerang per tutti.l’Italia come e’ messa nei conti puo’ almeno con l’aiuto dell’europa controllare l’inflazione e i relativi tassi di interesse tenendoli bassi come ha fatto il giappone in una ripresa economica quasi piatta per diversi anni. Grazie e un saluto a tutti da Gino

utente anonimo
Scritto il 23 Luglio 2009 at 00:54

caro Andrea mentre scrivevo non ho letto il tuo post.42,Vuoi farci capire che la situazione dei ns.cugini americani e’ la stessa per noi europei Italia compresa ? Dai perpiacere non essere cosi’ cattivo, mi metti paura e potrebbe venirmi un colpo ,non ho piu’ vent’anni per ricominciare e anche se ho la terra nessuno vuole coltivarla perche’sono diventati tutti lazzaroni e preferiscono guadagnare di piu’ mettendo al servizio la loro intelligenza.Da anziano io penso che il sistema e’ come un fruttivendolo che controlla la sua frutta e quando vede qualche mela marcia la toglie per non fare marcire le altre e anche tu che sei capitano di un grande veliero quando vedi un marinaio che scivola nel mare dai subito l’ordine per lanciare una scialuppa e a salvarlo dalle acque impetuose del mare.Un saluto a tutti e anche io ti abbraccio.Gino

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