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GERMANIA: QUELLO CHE NON VI HANNO RACCONTATO!
Ho passato giorni e mesi a cercare di far comprendere che nella sostanza questa era un’orgia di debito privato (… si scrive PRIVATO e si legge PRIVATO giusto per cancellare le idiozie a senso unico che portano tutte al debito PUBBLICO ) alimentata soprattutto dalle banche tedesche, francesi e inglesi e che come in ogni attività il rischio di impresa di una banca è imputabile agli amministratori che lo assumono consapevolmente o inconsapevolmente e non solo a coloro che falliscono a causa della loro dissolutezza.
In questi mesi hanno scannato mezza Europa per ripagare le sofferenze e gli incagli di quattro banchette amministrate da altrettanti psicopatici idioti ma di questo nessun cenno anzi sinora nessuno ne ha mai parlato.
Bastava solo studiare l’esposizione ai paesi del mediterraneo, delle varie banche internazionali pubblicata dalla Banca dei Regolamenti internazionali, per comprendere quanto era accaduto o stava accadendo.
Sul FattoQuotidiano leggo che l’economista Giovanni Dosi, collaboratore del premio Nobel Joseph Stiglitz dice che …
…nessuno ha raccontato ai tedeschi che molte delle misure adottate sinora non servivano per salvare i “fannulloni” greci o spagnoli ma per salvare i sistemi bancari tedesco e francese (che detenevano molti titoli di questi paesi, ndr). Molti dei finanziamenti alla Grecia non sono mai arrivati ad Atene, hanno semplicemente fatto un giro da Francoforte a Francoforte.
Figurarsi nessuno dei media istituzionali lo ha mai raccontato neanche agli italiani non solo ai tedeschi, tanto che passo le giornate tra conferenze e clienti ha raccontare l’ovvietà in un oceano di spontaneo stupore.
Ricordate Michael Lewis e questo pezzo condiviso nell’ormai lontano agosto del 2011…
(…) In un momento di tentazione del denaro facile, la Germania è diventata una sorta di specchio per Islanda, Irlanda, Grecia e il resto, specialmente per gli Stati Uniti. Altri paesi hanno usato i soldi arrivati dall’estero per alimentare le varie forme di follia consumistica e speculativa, specialmente con gli immobili.
Ma poi i tedeschi, attraverso i loro banchieri, hanno usato il proprio denaro per permettere agli stranieri di comportarsi in maniera folle.
Questo è ciò che rende il caso tedesco particolare. Se fossero stati l’unico grande paese sviluppato occidentale con un morale finanziaria decente, avrebbero rappresentato un’ immagine di rettitudine.
Ma hanno fatto qualcosa di molto particolare: durante il boom del debito i banchieri tedeschi sono andati oltre i loro standard, ma solo fuori dalla Germania.
Hanno prestato i soldi per i mutuatari subprime americani, per gli speculatori del boom immobiliare in Irlanda, per il magnate bancario islandese che ha fatto cose che nessun tedesco avrebbe mai fatto. Le perdite tedesche sono all’ultimo conteggio di 21 miliardi di dollari con le banche islandesi, 100 miliardi di dollari con le banche irlandesi, 60 miliardi di dollari per vari subprime statunitensi e ancora non si bene per i titoli greci. (…) Nel loro paese, tuttavia, questi banchieri apparentemente folli all’estero si sono comportati con moderazione. Il popolo tedesco non ha permesso loro di comportarsi diversamente.
(…) Quello che le loro banche hanno fatto con i soldi dei tedeschi tra il 2003 e il 2008 non sarebbe mai stato possibile farlo in Germania, perché non c’era nessuno ad abboccare e prendere a prestito tutti questi soldi come facevano in California o in Grecia. Hanno perso ingenti somme dal 2003 in tutto ciò che hanno fatto fuori dalla Germania.(…) non erano bravi a farlo come quelli di New York, che avevano inventato tutti questi strumenti finanziari complicatissimi e facevano questo gioco da almeno trent’anni “. E’ stato come mettersi improvvisamente a giocare a poker grosse somme con dei giocatori professionisti. Il risultato era prevedibile alla fine.
Ma ascoltate ora perchè viene il bello di tutto ciò che sta accadendo…
(…) un punto di vista sulla crisi del debito europeo e la crisi greca, è che si tratti di un tentativo elaborato dal governo tedesco per conto delle sue banche per ottenere indietro i loro soldi senza richiamare l’attenzione su ciò che stanno facendo.
Il governo tedesco dà i soldi al fondo di salvataggio dell’Unione europea in modo che possa dare i soldi al governo irlandese in modo che il governo irlandese può dare indietro denaro alle banche irlandesi così le banche irlandesi possono rimborsare i loro prestiti alle banche tedesche.
“Stanno giocando a biliardo”, dice Enderlein. “Il modo più semplice per farlo sarebbe quello di dare i soldi tedeschi alle banche tedesche e lasciare che le banche irlandesi o greche fallissero.”
Tutto chiaro no… ma non per tutti, tantomeno per i devoti dell’esterofilia italica che hanno in casa l’altarino con su Santa Angelina.
Continua il professore a proposito delle banche…
” Le banche andrebbero temporaneamente nazionalizzate per poi essere di ri-privatizzate in un secondo momento. Nell’immediato sarebbe infatti fondamentale mantenere il sistema operativo e garantendo i depositi e la possibilità di fare prestiti. Una soluzione di questo tipo del resto è stata adottata in Svezia all’inizio degli anni ‘90 ed è stata applicata anche nel nostro paese con il Banco Ambrosiano che fu temporaneamente pubblicizzato scaricando le perdite sugli azionisti.”
Non so perchè ma mi sembra di aver già sentito qualcosa in proposito, non so dove ma ho l’impressione che i lettori di Icebergfinanza ne sappiano qualcosa da circa quattro anni.
Avete capito ora perchè questa crisi non finirà tanto facilmente perchè si fa tutto il contrario di quello che la storia insegna.
Ma non è finita, ieri mi sono nuovamente commosso, la mitica coppia Alesina e Giavazzi sul Corriere della Sera era arrivata alla conclusione che…
(…) . Questa crisi ci ha insegnato alcune verità.
Primo: le crisi finanziarie, soprattutto quelle scatenate da aumenti ingiustificati nei prezzi delle abitazioni producono, quando la bolla poi scoppia, recessioni molto lunghe. Le banche, dopo aver concesso mutui con grande leggerezza, senza chiedersi se il cliente debitore sarebbe stato in grado di sostenere le rate, subiscono perdite ingenti e devono ricapitalizzarsi. Ma a quel punto trovare capitali privati non è facile, e se interviene lo Stato, il debito pubblico esplode, come è accaduto in Stati Uniti, Irlanda e Spagna. Così il credito non riprende e l’economia ristagna a lungo.
Santo cielo abbiamo scoperto che senza lo Stato che si fa esploder il debito pubblico addosso, non è facile trovare capitali privati, per sanare un eccesso di debito privato. E’ dove sarebbe quindi l’efficienza del leggendario libero mercato.
Nella socializzazione delle perdite e nella privatizzazione dei profitti ovviamente, più efficiente e razionale di cosi si muore!
Ovviamente guai a parlare di spesa pubblica per sostenere la crescita, perchè la crescita si sostiene da sola anche se la spesa privata è scomparsa, polverizzata…desaparacidos!
Certo che detto da due sfegatati liberisti fa effetto, salvo poi aggiungere…
….per risanare il sistema finanziario bisogna separare le banche dalla politica. In entrambe le direzioni: riducendo il potere dei politici sul sistema finanziario e l’influenza dei banchieri sui governi. Non è un caso che la prima banca che cinque anni fa entrò in difficoltà, fosse una cassa di risparmio pubblica tedesca: la IKB Deutsche Industriebank di Düsseldorf. Fallì perché concedeva prestiti a condizioni non di mercato alle imprese amiche dei politici suoi azionisti e per far tornare i conti acquistava mutui immobiliari, apparentemente molto redditizi, in Florida e Nevada, i due Stati in cui la bolla immobiliare americana fu più acuta. Una vicenda analoga a quella delle Caixas spagnole: se il governo di Madrid non le avesse protette fino all’ultimo, negando che fossero tutte fallite, forse oggi la Spagna sarebbe in una situazione meno drammatica. Oggi le banche pubbliche tedesche si oppongono con forza al trasferimento dei poteri di vigilanza alla Banca centrale europea: temono occhi indipendenti con cui sarebbe difficile venire a patti. Se l’avessero vinta, l’unione bancaria non vedrebbe la luce e l’euro avrebbe i giorni contati.
Mai sentito parlare di nazionalizzione di una banca, è un termine troppo complesso per due studiosi come Alesina e Giavazzi o come dice Antonio Martino nazionalizzare significa rubare… a chi agli azionisti, vero Martino!
Ci sono alcune cosine ” politicamente corrette “, che gli italiani e gli europei in genere è meglio che non conoscano, diversamente tutto finirebbe in fretta mentre il giochino è progettato per durare più a lungo possibile!
Buona Consapevolezza a tutti e …buona fortuna!
IN SERATA VERRA’ INVIATA… una nuova analisi dedicata ai sostenitori di Icebergfinanza o a coloro che vorranno liberamente contribuire al nostro viaggio dal titolo… ” Italia…l’ultima grande occasione! ”
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Non fidarti di Juncker. è un maggiordomo dell’Oligarchia Franco-Tedesca.
Mazzalai the best. 😉
Mai sentito parlare di nazionalizzione di una banca, è un termine troppo complesso per due studiosi come Alesina e Giavazzi o come dice Antonio Martino nazionalizzare significa rubare… a chi agli azionisti, vero Martino!
Andreaaaa come si fa a cacciarli a tutti questi infami vassalli dell’Oligarchia che ci vuole sempre più poveri e tristi ?
La consapevolezza è essenziale ( e tu hai fatto moltissimo ) ma non è sufficiente a rimuovere tanto marciume. Forse in autunno o in inverno quando dovremo pagare ancora più Imu ? con aziende fallite o chiuse per trasferirsi all’estero ?
Nel 2013 ?
il nostro presidente Napolitano, ex dirigente PCI quando ancora c’era l’URSS…. 😈
vuole una legge elettorale nuova, che faccia ritornare la partitocrazia allo stato puro, col sistema proporzionale ? Vorrà eliminare i demagoghi come Grillo e Di Pietro ?
ahh ahh
“Berlino tratta l’Europa come una sua filiale”. I retroscena dell’accusa di Jean-Claude Juncker. Lo aveva già detto mesi fa, dichiarando la sua stanchezza nei confronti delle ingerenze franco-tedesche – “si comportano come se fossero i soli membri del gruppo” – sulle scelte da intraprendere per contrastare la crisi economica. Parole che lo avevano inoltre portato a decidere di lasciare il suo ruolo come leader dell’Eurogruppo entro quest’anno, prima della fine del suo mandato che scade tra due anni. E oggi, Jean-Claude Juncker torna a sfogarsi con i media tedeschi, lamentandosi ancora una volta della supremazia tedesca.
Juncker accusa Berlino, in un’intervista allo Sueddeutsche Zeitung, di “trattare l´Europa come una propria filiale” e di piegare gli interessi della Ue a questioni di mera politica interna, come ad esempio l’esclusione della Grecia dall’Eurozona. “Perché – continua Juncker – la Germania si permette il lusso di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l’Europa?”.
Un attacco durissimo, interamente rivolto al cancelliere tedesco Angela Merkel e alle sue decisioni per salvare l’euro a cui il lussemburghese crede molto poco. Per questo conferma nella sua intervista che l’Eurozona, insieme al fondo Efsf e alla Bce, stanno attuando un piano per salvare la moneta unica. Un piano che verrà attuato, anche se – continua – “è ancora da definire cosa faremo esattamente e quando”, ma che prevede anche la possibilità di un acquisto di bond spagnoli da parte della Bce.
Dichiarazioni forti, che vanno ad aprire una settimana infuocata per l’Eurozona e per il salvataggio dell’euro. Dichiarazioni che già in passato avevano dimostrato l’attrito tra il leader dell’Eurogruppo e l’allora asse Merkozy, con il quale si era più volte scontrato e che lo ha portato infine lo scorso maggio, dopo l’approvazione del Fiscal compact, a dare le sue dimissioni, a causa proprio di una “mancanza di coordinamento nelle politiche economiche”.
Come ultima decisione da presidente in carica dei Ministri dell’economia e delle finanze degli Stati che hanno aderito all’euro, Juncker propone però il suo successore: “deve essere una personalità eminente, in grado di bloccare i piani di bilancio” dei Paesi membri se necessario. Una qualità che Junker rivede nel ministro delle finanze tedesco Schaeuble, anche se la scelta non piace a Grecia e Portogallo, che la vedono un po’troppo pericolosa nei loro confronti.
Non hanno limite alla vergogna e all’ipocrisia i Crucchi
Dopo tanti nein, il governo tedesco (tramite il portavoce di Angela Merkel, Georg Streiter) dice di avere “piena fiducia nell’indipendenza d’azione della Banca centrale europea”, che ha l’autonomia di effettuare acquisti di bond dei Paesi in crisi.
Aspettiamo il 12 settembre , quando la Corte costituzionale tedeska dirà NEIN all’efm così come definito, necessita riforma , Kapito avete ! Actung…. Raush terroni…. 😉
il prossimo 2 agosto, giovedì il Mariuolo Draghi comprerà , si comprerà dalle banche e sul mercato secondario, ma quanto ? 80 billions ?
Andrea, ho appena servito una bella tedesca over 40 , una bella mora 😉
è bastato regalarle un po’ di pane caldo, e focaccia ehh…. subito a confidarmi che è di Munchen, qui in Italia per AMORE, per incontrare il SUO FIDANZATO ITALIANO, terrone ! Ahh 😉 😆
Il nostro ex …compatriota, il buon Uriel (peraltro non privo di talento) su kein pfusch, ha appena fatto un articolo in cui dice che i tedeschi si sentono…poco amati(poverini) e stanno pensando di lasciare loro l’euro. Dio lo voglia(ci credo poco).
stanziale@finanza,
Poverini i crucchi, e i Finlandesi…..poverini….vivere sulle spalle dei latini. 😈
Tutto l’Eurogruppo è pronto ad agire di concerto con la Bce per salvare l’euro, comprando titoli pubblici dei Paesi in difficoltà attraverso il fondo salva-Stati Efsf. Ad annunciarlo ieri è stato il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.
La Spagna non chiederà al fondo salva stati europeo Efsf di acquistare titoli del suo debito: a negare la possibilità è il segretario generale del Tesoro spagnolo Inigo Fernandez de Mesa, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano spagnolo Expansion. «Non è assolutamente previsto che la Spagna chieda aiuto al Fondo perché acquisti debito», ha detto de Mesa. «Questo non è successo e posso assicurare che non succederà», ha aggiunto l’alto funzionario.
il Diavolo ( leggesi fragatura per il popolo ) è nel dettaglio.
Adesso verra’ fuori che affinche’ la BCE possa comprare i tuoi titoli di stato devi prima aver chiesto “aiuto” al ESFS.
Praticamente la BCE ti compra i tuoi titoli solo dopo che sei finito nelle grinfie dei Crucchi. 😈
Hai capito presidente Napolitano ? 😈 Non sei il Nostro Padrone ! Chiaro ex dirigente PCI …
😈
Il buon Lewis dimentica due particolari fondamentali.
Primo. Gli affidamenti sconsiderati di banche tedesche a clienti (stati o privati) della zona euro sono serviti in gran parte per l’acquisto di prodotti tedeschi e hanno in parte determinato l’enorme surplus della bilancia commerciale tedesca*.
Secondo. I salvataggi sono sopportati pro quota dagli stati appartanenti all’area euro. Ne deriva che il salvataggio delle banche tedesche (e francesi) viene pagato in buona parte dall’Italia. In sostanza prima abbiamo dovuto sopportare una concorrenza sleale da parte della Germania e ora ne stiamo salvando le banche! Con il piccolo corollario che in questa maniera aumentano sia il nostro debito pubblico che il costo del servizio del debito!
*Il surplus si deve altresì alla fortissima svalutazione competitiva della Germania con l’introduzione dell’euro (circa il 30%). L’Italia rivalutò di oltre il 10%. Ha anche contribuito la riforma del mercato del lavoro del 2006, con l’introduzione dei mini jobs e di altre porcherie e una diminuzione dei salari reali di circa il 6,5%.
Ma tutto questo Giannino non lo sa……
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Questo Juncker e’ uno dei pochi che stura le orecchie ai tedeschi, ogni tanto. Il ns ineffabile Monti /Fantozzi invece, accetta l’invito dfi andare in Germania….con gratitudine (!?). Io non so’ che razza di rappresentanti abbiamo, dai democristiani in giu’, ce ne fosse stato uno capace di farsi rispettare.