Mentre a Francoforte si discute sul sesso degli angeli, sull’inflazione che sta per sparire come nebbia al sole, in Olanda il prezzo del gas europeo collassa ai minimi da oltre 2 anni…
Non solo, mentre continua la ridicola litania di vari governatori centrali che suggeriscono che è troppo presto per tagliare i tassi, in realtà, le aspettative di inflazione si sono estinte.
Ma meglio così, la lentezza con la quale taglieranno, il rifiuto di accettare la realtà è pari alla devastante velocità con la quale saranno costretti a disintegrare i tassi, nei prossimi mesi.
Ma il tallone d’Achille dell’Europa, la Germania continua a registrare un disastro dopo l’altro e il partito di estrema destra AFD, ormai è saldamente il secondo partito tedesco.
Il calo dei prezzi degli immobili commerciali, che ha impatto anche sui bilanci delle banche tedesche, è stato ancora una volta nettamente superiore a quello degli immobili residenziali: -12,1% su base annua e -4,9% rispetto al trimestre precedente. Il dato in termini tendenziali rappresenta il calo più ampio di sempre. «Ciò è dovuto in gran parte all’andamento dei prezzi degli immobili a uso ufficio, che nel trimestre sono diminuiti del 5,2% e nell’anno in media del 13,3%», spiegano dall’associazione.
Ma a calare non sono solo i prezzi degli immobili commerciali. Nel quarto trimestre i prezzi delle proprietà abitative (case e appartamenti) sono nuovamente diminuiti in modo significativo: -5,8% su base annua e -1,6% rispetto al terzo trimestre del 2023. Nello stesso periodo i prezzi delle case plurifamiliari sono scesi ancora più marcatamente: -6,3% in termini tendenziali. «In sintesi, ciò si traduce in un calo complessivo dei prezzi delle proprietà abitative del 6,1% in un anno», spiegano dall’associazione.
Si chiama deflazione da debiti Bellezza, vediamo se anche gli incompetenti ora incominciano a capire di cosa si tratta!
3. questo provoca un crollo generalizzato del livello dei prezzi e un aumento dell’onere del debito espresso in termini reali (ciò che ieri valeva 100 oggi vale 90, ma il mio debito resta nominalmente 100). Il crollo dei prezzi innesca a sua volta reazioni dannose per l’economia, sia per quanto riguarda il valore delle garanzie, che automaticamente scendono (la mia casa vale 90 mentre l’ipoteca resta 100), sia per quanto riguarda la riduzione della ricchezza (o la sensazione della sua riduzione), che provoca una riduzione dei consumi;
4. la riduzione del valore dei patrimoni, unita a quella delle garanzie, provoca quindi il circolo vizioso dei fallimenti privati e aziendali;
Il declino industriale tedesco viene da lontano, il crollo inizia nel 2017, quanto successo con la guerra in Ucraina è solo il colpo di grazia.
Per salvare l’euro, gli europei, saranno disponibili a salvare per l’ennesima volta la Germania?
Semplicemente un disastro con nessuna possibilità di ripresa nel 2024, zero!
Se gli americani celebrano la fine di un impero, significa che stanno preparandosi a sganciare, bombe finanziarie sulla Germania…
I pilastri della macchina industriale tedesca sono caduti come tessere del domino. Gli Stati Uniti si stanno allontanando dall’Europa e stanno cercando di competere con i loro alleati transatlantici per gli investimenti sul clima. La Cina sta diventando un rivale sempre più grande e non è più un acquirente insaziabile di beni tedeschi. Il colpo finale per alcuni grandi produttori è stata la fine degli enormi volumi di gas naturale russo a buon mercato.(…)
Il venir meno della competitività industriale minaccia di far precipitare la Germania in una spirale discendente, secondo Maria Röttger, responsabile Nord Europa per Michelin. Il produttore di pneumatici francese chiuderà due dei suoi stabilimenti tedeschi e ne ridurrà un terzo entro la fine del 2025, con una mossa che interesserà più di 1.500 lavoratori. La rivale statunitense Goodyear ha piani simili per due strutture.
(…) La Cina sta ora causando problemi alla Germania in diversi modi. Oltre allo spostamento strategico verso il manifatturiero avanzato, il rallentamento dell’economia della superpotenza asiatica sta indebolendo ulteriormente la domanda di beni tedeschi. Allo stesso tempo, la concorrenza a basso costo della Cina preoccupa i settori chiave per la transizione climatica della Germania, e non solo le auto elettriche.
Crollano gli investimenti diretti, le principali aziende tedesche abbandonano la Germania.
La dipendenza del paese dall’industria lo rende particolarmente vulnerabile. Con l’eccezione del produttore di software SAP, il settore tecnologico tedesco è sostanzialmente inesistente. Nel mondo finanziario, i suoi attori più grandi sono conosciuti soprattutto per aver fatto scommesse sbagliate (Deutsche Bank) e scandalo (Wirecard). Il manifatturiero rappresenta circa il 27% della sua economia, rispetto al 18% degli Stati Uniti. (…)
Bloccando le consegne di gas naturale alla Germania, il Cremlino ha di fatto rimosso il fulcro del modello di business del paese, che si basava su un facile accesso all’energia a basso costo. Sebbene i prezzi all’ingrosso del gas si siano recentemente stabilizzati, sono ancora circa il triplo rispetto a prima della crisi.
E qui arriviamo al suicidio politico dell’Europa, la green economy a qualsiasi costo. Un popolo intelligente avrebbe già cacciato a pedate, una simile e inetta classe dirigente.
La trasformazione verde del paese, la cosiddetta Energiewende , non ha fatto altro che peggiorare le cose. Proprio mentre stava perdendo l’accesso al gas russo, il Paese ha spento tutta l’energia nucleare. E anche dopo quasi un quarto di secolo di sovvenzioni per l’espansione delle energie rinnovabili, la Germania non ha ancora abbastanza turbine eoliche e pannelli solari per saziare la domanda, costringendo i tedeschi a pagare tre volte la media internazionale per l’elettricità.
Come abbiamo scritto in Outlook 2024, le prime crepe di questa Europa nel 2024, si noteranno in Germania.
Prepariamoci ad una primavera estremamente calda.
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Germania unter Alles !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!