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AMERICA: HOME SWEET HOME MAGIE DI UN ANNO ELETTORALE!
Se qualcuno avesse mai avuto anche un solo dubbio sulla manipolazione mediatica in atto in America in attesa delle elezioni presidenziali vi invito a entrare nei dettagli della recente dinamica di vendita delle case esistenti in America…
(AGI) Washington – La vendita di case esistenti negli Usa sale ai massimi da un anno e mezzo. A gennaio l’indice sale del 4,3% al tasso annuale di 4,57 milioni di unita’, il top da maggio 2010, contro i 4,38 milioni di unita’ di dicembre (dato rivisto dalle iniziali 4,61 milioni di unita’). Gli analisti si aspettavano a 4,65 milioni di unita’ .
Si gli analisti si aspettavano questo, quello e quest’altro! Poi leggi anche per rendere migliore la situazione che … Vendite case esistenti +4,3% in gennaio a 4,57 milioni, terzo aumento in quattro mesi Analisti attendevano un rialzo contenuto dello 0,9%.
Si terzo aumento in quattro mesi anche se nella sostanza nessuno, sottolineo nessuno evidenzia come una fonte indipendente della massima affidabilità come l’associazione degli immobiliaristi americani che ovviamente non ha alcun conflitto di interesse nella questione, abbia rivisto il precedente dato da un fantastico +5 % ad un infelice e anemico meno 0,5 %.
Ovviamente le anime che pascolano nel gregge del migliore dei mondi possibili hanno esultato per l’ennesima spettacolare salita delle vendite del 4,3 % in fondo che c’è di meglio se non comunicare un aumento quando la revisione del mese precedente ti aiuta a cancellare una palese manipolazione nei mesi meno interessanti dell’anno per le vendite di immobili!
Ovviamente il portavoce del NAR, pure capo economista, si è premurato di sostenere che vi sono i primi segnali che all’orizzonte si intravvede l’inizio di una ripresa sostenuta, si delle revisioni al ribasso!
Il tutto ovviamente grazie a tassi ipotecari ai minimi storici, case a prezzi stracciati e posti di lavoro che spuntano come funghi a punto tale che il tasso di morosità e insolvenza sui mutui della FHA stanno salendo ininterrottamente da giugno dello scorso anno.
Ovviamente sarà perchè siccome c’è troppo lavoro e le paghe sono abbondanti le rate dei mutui possono aspettare, in fondo ci sono le elezioni americane e tutto va bene!
Detto questo la dinamica sta lentamente migliorando soprattutto per quanto riguarda il livello degli inventari, ovvero il livello di case invendute sulla base dei mesi necessari a smaltire le abitazioni esistenti, ma non bisogna dimenticare che per molti mesi c’è stata una sorta di moratoria nei pignoramenti e che in realtà il miglioramento è dovuto a fattori stagionali che nei prossimi mesi vedranno un aumento del livello stesso degli inventari.
Mentre economisti e analisti prevedono ormai da tre anni la fine della caduta dei prezzi delle abitazioni in America Icebergfinanza nella sua prima analisi dedicata risalente al lontano 2007 sulla base delle dinamiche storiche e della realtà empirica sottolineava come il 2012 sarebbe stato del bottom dei prezzi del mercato immobiliare americano.
Mamma che fastidiosi questi bloggers che raccontano la realtà e non e’ ancora finita in mattinata squarceremo un altro velo di menzogne!
La prossima settimana osserveremo un nuovo minimo dei prezzi delle case in America!
Nel fine settimana è stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.
Chi fosse interessato all’analisi ANNO 2012: ESPLOSIONE DEL DEBITO! che fa il punto sui rischi e stelle polari del 2012 può richiederla con una libera donazione cliccando sul banner in cima al blog o QUI
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Il ministero della verità è al lavoro in USA, in Cina, in Germania, in Italia…
Quello che succede nel mondo dipende al 99% da quello che accade in due nazioni: USA e Cina, il resto, spiace dirlo, è contorno. Degli USA scrive spesso Andrea sintetizzando quando riportato dalle indipendenti e ben informate fonti cui attinge (attingiamo) da anni e che a livello macro non hanno mai sbagliato.
Vi racconto qualcosa della Cina il paese delle crescita eterna e che determina il prezzo di tutte le commodities e l’andamento degli indici di borsa.
Lo scorso anno la Cina ha registrato una crescita del 9,2%. Il comparto real estate è salito il 27,9%. Il peso del settore è il 13% del PIL cui però va aggiunto il peso di settori come la siderurgia, cavi, vetro, macchinari… che fortemente dipendono dallo sviluppo dell’immobiliare. Tutti avete letto che c’è una bolla in Cina. Bene supponiamo che nel 2012 il settore immobiliare non cresca (cioè vengano prodotte lo stesso mostruoso numero di unità dello scorso anno tuttora invendute) e che tutto il resto cresca allo stesso ritmo (non il 9,2% che comprende il mercato immobiliare che è salito del 28%). Bene viene fuori che in tal caso la crescita cinese nel 2012 sarebbe del 6,6% quando i mercati ipotizzano un dato attorno all’8,5%.
In realtà è assai probabile che l’immobiliare scenda rispetto lo scorso anno (in USA e in Spagna è imploso). Anche il resto dell’economia è in affanno perchè l’export verso l’Europa è in calo, così come quello verso il Giappone. Realistico quindi pensare che la crescita cinese si attesti sotto il 6% che per quel paese è hard landing.
Mi fermo qui e vi allego un link al blog di Patrick Chovanec professore alla Tsinghua University’s School of Economics and Management in Beijing da cui traggo queste informazioni.
http://chovanec.wordpress.com/
Stamattina con le solite borse/bische in moderato rialzo è stata pubblicata la previsione della Commissione Europea sulla crescita in Europa, rivista al ribasso. Maddaiii !!! Ora la nostra borsetta/bisca scende l’1,38%
Ma questo è niente perchè nei prossimi mesi verranno riviste ancora al ribasso e poi ancora di più. Altro che contrazione dell’1,3% in Italia e crescita asfittica dello 0,6% in Germania !
O gli europei si mettono nella testa che devono attivare al più presto politiche di crescita attraverso massicci piani per infrastrutture finanziati da bond europei (lo strumento esiste, è la BEI) oppure rimpiangeremo il 2008 come anno felice, vedremo la borsa/bisca nostrana sotto 10.000 etc…
Per gli USA vale lo stesso discorso, o attivano al più presto massicci investimenti in infrastrutture oppure nei prossimi 18 mesi il dow si avvicinerà ai minimi del 2008.
Scusa John non credo che abbia senso investire in infrastrutture solo per stimolare la crescita ( e magari ancora a debito) visto le prospettive future di contrazione. Matematicamente parlando il peso dell’edilizia è il 13% del pil, non credo sia corretto togliere il 28% della sua crescita dal 9,2%, che si arrivi sotto il 6% è probabile. Scusa ma tutti questi bei dati li trovi sul sito evidenziato? Grazie,ciao.
Leggi il post di Chauvanec dove i conti sono più chiari. Devo essere sintetico per non annoiare (e perchè sono pigro), lo scopo e accendere una lampadina, poi sta a chi ha tempo e vuole approfondire.
NO ! Le infrastrutture sono necessarie e sono spesa produttiva se scelte con oculatezza e gestite bene. Per esempio in Italia investire nella ristrutturazione dei trasporti (porti e ferrovie al posto di autostrade). L’effetto netto è positivo sul PIL da subito e comporta guadagni anche nel lungo termine (maggiore efficienza = meno costi per import di idrocarburi e tutto quanto ne consegue sulla filiera). La ristrutturazione energetica dell’edilizia in grande scala è un secondo settore di intervento. Sono a debito ? Certo che lo sono. Il debito non è un male in sè anzi è positivo se produce ricchezza domani. E’ un danno se viene dissipato per spese improduttive e/o distribuito in regali.
Ma gli investimenti nelle infrastrutture SONO SEMPRE stati effettuati dai governi MAI dai privati. Questa folle ideologia che lo stato è un male va contro l’evidenza storica. Chi ha costruito le reti elettrica, idrica, TLC, gas… Lo Stato cioè noi. Il costo di questo opere e il loro valore reale (come minimo il costo di sostituzione) è un ordine di grandezza superiore al valore della vendita ai privati i quali non hanno investito e hanno pensato solo a mungere la mucca. E se qualcuno mi scrive che anche quando erano dello stato c’erano inefficienze e ruberie posso rispondere solo così: sono gli uomini che rubano e se vengono messi nelle condizioni di farlo lo faranno. Gli italiani non hanno sorvegliato i propri eletti, si sono occupati dei fatti loro e oggi piangono. Ma questo non c’entra niente con l’evidenza che quando c’è un buono stato il paese prospera SEMPRE. Se non c’è lo stato non c’è niente.
Nulla da eccepire,analisi perfetta, concordo in pieno. Per me è sempre un piacere leggere quello che scrivi.
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Scusa Andrea tra sarcasmo e ironia personalmente a volte mi è difficile capire la realtà di quello che scrivi. Oggi ho capito che confermi che gli USA sono dei bugiardi, sono drogati dalle false notizie. Sto notando che le ultime aste dei Tbond si sono chiuse con tassi in rialzo potrebbe essere un segnale di inversione di tendenza, di sfiducia? Quando ci sarà la conferma che i dati non sono reali vuol dire che il PIL era più basso e quindi il loro rapporto deficit/pil notevolmente più alto. Grazie.