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EUROPA: L’OMBRA DELLA RECESSIONE!
Tanto tuonò che piovve si potrebbe dire a proposito della recessione che colpirà l’Europa nei prossimi mesi a dispetto degli indici di fiducia tedeschi che sembrano già in piena campagna elettorale come i dati dell’economia americana.
(ASCA) – Roma, 15 feb – Economia in retromarcia nell’area euro. Secondo i dati diffusi da Eurostat il pil dell’Eurozona nel quarto trimestre accusa una contrazione dello 0,3% portando cosi’ il dato su base annuae a un modesto aumento dello 0,7%. Eurostat inoltre ha rivisto al ribasso il dato del terzo trimestre da un +0,2% a un +0,1%. L’andamento deludente riguarda gran parte dei paesi dell’area euro. La Germania registra una contrazione dello 0,2%, l’Italia -0,7%. Andamento negativo anche per la Spagna che mostra una flessione dello 0,3%. Solo la Francia, tra i principali, registra una variazione positiva con un +0,2%.
Magia delle elezioni presidenziali francesi dove il comandante Schettino… ops scusate Sarkozy dopo aver portato l’Europa ad inchinarsi sugli scogli della Grecia sussurra che non è possibile cambiare il capitano della nave in piena tempesta perfetta! Ovviamente a pensare male si fa peccato ma spesso e volentieri si indovina!
Aspettiamo nelle prossime settimane la performance economica della Crande Gemania tutta intenta a sfruttare i rendimenti negativi dei suoi titoli di stato per rinnovare contratti in onere delle elezioni presidenziali del prossimo anno.
Si parlava appunto di elezioni presidenziali, un clima idiliaco che sembra sfornare quotidianamente dati macroeconomici strabilianti in America, peccato che vengono tutti proiettati sullo specchietto retrovisore.
Ad esempio mentre i giornali enfatizzavano il buon dato dell’Indice manifatturiero di Philadelphia il sempre puntuale LANCE ROBERTS suggerisce un brutto crollo delle aspettative sull’attività futura di 16 punti a fronte di un guadagno di 3 soprattutto dovuto al forte calo delle esportazioni e dei profitti provenienti dall’Europa.
Ciò significa un indebolimento dell’attività manifatturiera nei prossimi mesi.
Quello che colpisce particolarmente è il crollo dell’occupazione un crollo di oltre 10 punti percentuali riportando in negativo il sottoindice del distretto di Philadelphia con prezzi al rialzo per il caro benzina e una compressione dei margini.
Dando un’occhiata alla nostra bussola CAPE SHILLER INDEX e in attesa che il mercato incominci a scontare la futura compressione dei margini a disposizione delle imprese non manca poi al momento della verità, senza fretta s’intende in quanto c’è bisogno che l’illusione raggiunga anche qualche ritardatario.
Nel fine settimana è stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni
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