AMERICA SHOCK!

Scritto il alle 07:52 da icebergfinanza

In attesa della verità figlia del tempo, due notizie shock in arrivo dall’America felice e spensierata di Platero e Barisoni, dal nuovo miracolo economico mondiale, l’essenza stessa del decoupling…

Compromessi case esistenti Usa -2,5% a gennaio, sotto le stime

A gennaio i compromessi per la vendita di case esistenti degli Stati Uniti si sono attestati in ribasso. Il rialzo dei prezzi e la diminuzione delle case disponibili ha messo il freno alla domanda. Il dato, riportato dall’associazione di settore National Association of Realtors, è sceso del 2,5% a 106 punti, dopo i 108,7 punti di dicembre (rivisto al rialzo dai 106,8 punti della prima stima).Gli analisti attendevano un rialzo dello 0,5%. America 24

Pending Home Sales Index  
Released On 2/29/2016 10:00:00 AM For Jan, 2016
Prior Revised Consensus Consensus Range Actual
Pending Home Sales Index – M/M 0.9 % 0.5 % 0.4 % to 1.5 % -2.5 %
Pending Home Sales Index – Level 108.7 106.0 

Da notare che il consenso era per una salita dal 0,4 % al 1,5 % ed è in realtà sceso del 2,5 % . Non dimenticatevi che questo dato avrà effeto sui prossimi dati delle vendite di abitazioni.

Chissà che serve pagare tutta questa immondizia intellettuale che prevede quello che in realtà non accade o meglio che è pagata per prevedere quello che qualcuno suggerisce.

Infine il principale settore manifatturiero d’America conferma la fase recessiva dopo l’estemporaneo, sorprendentemente “strano” rimbalzo del mese di gennaio…

(Teleborsa) – Si contrae e, più del previsto l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di febbraio, l’indice PMI Chicago (destagionalizzato) si è attestato a 47,6 punti dai 55,6 del mese precedente, risultando al di sotto del consensus degli analisti che avevano stimato un calo più contenuto fino a 53 punti. Il dato, che è stato comunicato dall’ISM di Chicago, torna sotto la soglia critica dell’espansione: il livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense.

[Chart]

I soliti economisti di menona sono rimasti sorpresi dal repentino calo, peccato che ormai nessuno si occupi delle tendenze. Il bello è che in questo mondo, se ne sbaglia 8 su 10 resti sempre al tuo posto, pronto a fare nuovi errori.

Non per nulla il nostro Galbraith amava dire che la sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l’astrologia un po’ più rispettabile.

Nei prossimi giorni appuntamento con i vari indici ISM manifatturiero e dei servizi nazionali e l’occupazione.

Vuoi vedere che saranno proprio il buon Mario e nonna Yellen a mandare in cenere i mercati sulle loro aspettative. State sintonizzati, il mese di marzo non mancherà di procurare emozioni a non finire.

9 commenti Commenta
signor pomata
Scritto il 1 Marzo 2016 at 13:46

Vuoi vedere che saranno………
Come dicevo ieri.non dire gatto se non ce l” hai nel sacco.
Ma il mercato ha le sue regole cioè scontare ciò che non è detto accada ma solo e ripeto solo quando ha interesse che questo avvenga.
Perche ricordo bene che in alcune occasioni se ne è sbattuto di tutto e tutti.

capitan_harlok
Scritto il 1 Marzo 2016 at 17:43

si di fatti su tutti i dati economici americano usciti oggi fino alle 17:30 non ce ne uno dico uno negativo ,di fatti S&P viaggia bello impostato a 1960 il DJ A 16700 IL DAX A 9700 E IL FTSE MIB anche la nostra misera borsetta che doveva craccare visto che era piena di titoli bancari e a 18000 ……….. quindi non mi sembra ci siano t

icebergfinanza
Scritto il 1 Marzo 2016 at 18:16

Cosa è uscito di positivo oggi? Allora aumentano i tassi … Che figata ragazzi!

icebergfinanza
Scritto il 1 Marzo 2016 at 18:21

Markit: “The February data add to signs of di stress in the US manufacturing economy”
ISM: “US Manufacturing may have found a bottom”. Che pessimisti quelli di Markit PRIVATO abbiamo toccato il fondo taroccato quelli ISTITUZIONALI di ISM Escono ben 6 indicatori regionali su 7 negativi e questi ti fanno vedere un miglioramento! Son forti gli yankee…;-)

icebergfinanza
Scritto il 1 Marzo 2016 at 18:21

Markit: “The February data add to signs of di stress in the US manufacturing economy”
ISM: “US Manufacturing may have found a bottom”. Che pessimisti quelli di Markit PRIVATO abbiamo toccato il fondo taroccato quelli ISTITUZIONALI di ISM Escono ben 6 indicatori regionali su 7 negativi e questi ti fanno vedere un miglioramento! Son forti gli yankee…;-)

capitan_harlok
Scritto il 1 Marzo 2016 at 19:46

l’importante è quello che riescono a propinare anche se 6 indicatori su sette erano negativi il messaggio che vogliono sia letto di fatti ha dato i suoi frutti , anche perche non penso che il rialzo dei listini lo abbiano fatto “il popolo dei buoi” ma bensì facendo muovere fondi e banche di grande dimensione che dispongono di liquidità ingenti , quindi mi viene da pensare ” sono tutti degli sprovveduti che vedono questi dati per quello che non sono ” ? Il resto lo sapremo solo vivendo , per ora prendiamoci questo cospicuo rialzo , e buona consapevolezza a tutti voi ………… l’immobilità distrugge , fai qualcosa pure che si faccia e non ci si pianga a dosso

signor pomata
Scritto il 1 Marzo 2016 at 22:39

ice­berg­fi­nan­za,

Se parliamo di mercati oramai parliamo di qualcosa che non ha più nulla a che vedere con la realtà.
Se i dati economici che escono sono brutti i mercati apprezzano perche le banche centrali aumentano gli stimoli .
Se escono dati migliori possono salire perche apprezzano il dato o scendere perche gli stimoli finiscono.
La parola basilare del gioco è asseconda dei casi ossia asseconda da che posizione hanno preso i grandi investitori e asseconda delle esigenze che servono oggi o domani ossia nel breve periodo.
Qualcuno potrebbe dire che sono anni interessanti io invece credo che siano anni ridicoli.
Dove uno che diventa azionista di una società deve sempre monitorare giornalmente perche può capitare di perdere ingenti somme con una settimana o se uno compra un titolo di stato deve monitorare giornalmente perche può perdere ingenti somme in una settimana.
Mi si risponderà che è sempre avvenuto.
Eppure io ricordo mio nonno e mio padre che mettevano i pochi risparmi in buoni postali e magari si scordavano di quanto ci avevano messo , altri tempi.
Oggi tutti è vero e tutto è falso, tutti sono solidi nei prezzi e instabili nelle fondamenta, tutto è sicuro e tutto è un rischio.
Non ho risposto a quello di ieri che parlava del perche lo stato non ha venduto azioni eni a 20 euro e ricomprate a 10?
Oggi cosi funziona, pure lo stato deve tradare per tirare fuori qualche spiccio.
Lo stato ridotto come un qualsiasi fondo speculativo.
Il grande problema è che in questo gioco o bisca ci siamo tutti dentro nessuno escluso o direttamente o indirettamente e comunque ne pagheremo il prezzo della ridicolaggine del sistema attuale.

aorlansky60
Scritto il 2 Marzo 2016 at 08:25

@ Signor Pomata :

Se i dati economici che escono sono brutti i mercati apprezzano perche le banche centrali aumentano gli stimoli.

l’abbiamo detto varie volte : in un sistema come quello che è diventato, la FIDUCIA è tutto, molto di più dei dati numerici;

questi possono essere abilmente trattati, da chi ha il potere di infondere FIDUCIA, in modo tale da trasmettere un messaggio preciso (generalmente deviante dalla verità espressa dai numeri). La propaganda mediatica compie poi il resto.

Tale concetto si è talmente rafforzato, che abbiamo assistito negli ultimi anni a casi estremi [incredibili da pensare 20anni fà] quando i numeri statistici che escono dell’economia reale sono mediocri -per non dire pessimi- e i mercati esultano al rialzo; perchè ?… perchè essi danno già per scontato che di fronte a dati negativi dell’economia reale, seguirà un sicuro sostegno delle banche centrali mondiali, per come queste hanno assuefatto tutto il sistema ormai da anni!
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Se escono dati migliori possono salire perche apprezzano

in questo caso, i conduttori del gioco affermano trionfanti : “visto?? cosa vi avevamo detto, gente di poca fede??…
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Qualcuno potrebbe dire che sono anni interessanti io invece credo che siano anni ridicoli.

se uno riesce ad addattarsi, secondo me sono anni piuttosto interessanti. Per adattamento, significa abolire la vecchia concezione di investitore a lungo term per adottare quella di breve term; non è un peccato mortale, visto che proprio lì ti/ci hanno voluto condurre, quelli che conducono “il gioco”… A livello assoluto, comunque, Signor Pomata hai pienamente ragione : sono anni ridicoli, e speriamo solo che continuino ad essere “solo ridicoli” perchè il prezzo da pagare per cotanta follia che con buona probabilità potrebbe venire richiesto a tutti da un momento all’altro, nessuno escluso, potrebbe essere drammatico.

Il grande problema è che in questo gioco o bisca ci siamo tutti dentro nessuno escluso o direttamente o indirettamente e comunque ne pagheremo il prezzo della ridicolaggine del sistema attuale.

come accadde dopo la fine del 1929 negli States, chi era convinto che “la borsa” fosse roba da ricchi e che “chi ne era fuori non ne sarebbe stato investito” [dal cataclisma appena avvenuto] si sbagliava di grosso :

al crollo della borsa seguirono molteplici fallimenti societari che innescarono una reazione a catena che si diresse fino a raggiungere ed interessare, colpendoli duramente, i margini più bassi dell’intero schema economico : la forza lavoro e la manodopera di basso livello.

Chi ha detto che questo non potrebbe più verificarsi ?

Quando guardo numeri cifre e situazioni reali (mi riferisco ovviamente agli States) e noto l’espansione della Fed avvenuta negli ultimi 5anni servita solo a fagocitare un indice di borsa (curva storica SP500) che è arrivato ai massimi di sempre (ma con quali fondamentali a sostegno? è lecito chiedersi) mi rendo conto che le chiacchiere e le parole al vento proferite per INFONDERE FIDUCIA non devono assolutamente smettere, altrimenti…

aorlansky60
Scritto il 2 Marzo 2016 at 09:00

@ Signor Pomata :

a proposito di tempi strani, ridicoli, folli (o comunque li si voglia definire) :

https://it.finance.yahoo.com/notizie/giappone-colloca-titoli-stato-decennali-151346528.html

Giappone colloca titoli Stato decennali a tasso negativo, prima volta per Paese G7

titoli governativi DECENNALI a tasso negativo!

…se non è un segno dei tempi questo…

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