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LO SPREAD, IL GATTO E LA VOLPE E IL CAMPO DEI MIRACOLI!

Scritto il alle 20:35 da icebergfinanza

 

(…) E lo Spread partì: e appena entrato nel mercato, cominciò a correre come un byte. Ma quando fu arrivato a un certo punto, quasi in faccia al Grande Algoritmo, si fermò, perché gli parve di aver sentito alcuni fondi fra mezzo alle frasche. Difatti vide apparire sulla strada, indovinate chi?… la Volpe e il Gatto, ossia i due compagni di viaggio, coi quali aveva cenato all’osteria “Acchiappa-citrulli”.
“Ecco il nostro caro Spread!” gridò la Volpe, abbracciandolo e baciandolo. “Come mai sei qui?”
“Come mai sei qui?” ripeté il Gatto.
“È una storia lunga, disse lo Spread, e ve la racconterò a comodo. Sappiate però che l’altra notte, quando mi avete lasciato solo nell’osteria”Acchiappa-citrulli”, ho trovato gli assassini per la strada…”
“Gli assassini?… O povero amico! E che cosa volevano?”
“Mi volevano rubare il rendimento d’oro.”
“Infami!…” disse la Volpe.
“Infamissimi!” ripeté il Gatto.
“Ma io cominciai a scappare, continuò a dire lo Spread, e loro sempre dietro: finché mi raggiunsero e m’impiccarono a un ramo di quel algoritmo.
E lo Spread accennò al Grande Algoritmo, che era lì a due passi.
“Si può sentir di peggio?” disse la Volpe. “In che mondo siamo condannati a vivere? Dove troveremo un rifugio sicuro noi altri galantuomini?…”
Nel tempo che parlavano così, lo Spread si accorse che il Gatto era zoppo dalla gamba destra davanti, perché gli mancava in fondo tutto lo zampetto cogli unghioli: per cui gli domandò:
“Che cosa hai fatto del tuo zampetto?”
Il Gatto voleva rispondere qualche cosa, ma s’imbrogliò. Allora la Volpe disse subito:
“Il mio amico è troppo modesto, e per questo non risponde. Risponderò io per lui. Sappi dunque che un’ora fa abbiamo incontrato sulla strada lo Stato, quasi svenuto dalla fame, che ci ha chiesto un po’ d’elemosina. Non avendo noi da dargli nemmeno una lisca di pesce, che cosa ha fatto l’amico mio, che ha davvero un cuore di Cesare?… Si è staccato coi denti uno zampetto delle sue gambe davanti e l’ha gettato a quella povera bestia, perché potesse sdigiunarsi.”
E la Volpe nel dir così, si asciugò una lacrima.
Lo Spread, commosso anche lui, si avvicinò al Gatto, sussurrandogli negli orecchi:
“Se tutti i gatti ti somigliassero, fortunati i topi!…”
“E ora che cosa fai in questi luoghi?” domandò la Volpe al burattino.
“Aspetto il mio babbo, che deve arrivare qui di momento in momento.”
“E il tuo rendimento d’oro”
“L’ ho sempre in tasca, tranne quello che ho perso all’osteria “Acchiappa-citrulli”.”
“E pensare che, invece di un 4 % potrebbe diventare domani mille e duemila! Perché non dài retta al mio consiglio? Perché non vai a seminare i tuoi soldini nel Campo dei miracoli?”
“Oggi è impossibile: vi andrò un altro giorno.”
“Un altro giorno sarà tardi”, disse la Volpe.
“Perché?”
“Perché quel campo è stato comprato da tanti signori e da domani in là non sarà più permesso a nessuno di seminarvi rendimenti”
“Quant’è distante di qui il Campo dei miracoli?”
“Due chilometri appena. Vuoi venire con noi? Fra mezz’ora sei là: semini subito i tuoi soldini: dopo pochi minuti ne raccogli duemila e stasera ritorni qui colle tasche piene. Vuoi venire con noi?”
Lo Spread esitò un poco a rispondere, perché gli tornò in mente la buona Fata, il vecchio Geppetto e gli avvertimenti del Grillo-parlante; ma poi finì col fare come fanno tutti i ragazzi senza un fil di giudizio e senza cuore; finì, cioè, col dare una scrollatina di capo, e disse alla Volpe e al Gatto:
“Andiamo pure: io vengo con voi.”
E partirono…

Appuntamento a domani per tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto il nostro viaggio!

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6 commenti Commenta
kry
Scritto il 30 Novembre 2012 at 20:52

L’eterno riposo dona allo spread, risplenda al debito la dannazione eterna e riposino insieme con l’avidità all’inferno.

icebergfinanza
Scritto il 30 Novembre 2012 at 22:59

kry@finanza,

Miiitico! 😀 😀 😀

dorf001
Scritto il 1 Dicembre 2012 at 16:22

hei capitano. allora stuzzichi. lo fai apposta. e cosi’ mi capita di leggere di fondi avvoltoi. i vulture funds. siamo in tema giusto? ecco quello che stanno facendo ste bestie assatanate all’argentina. e questa sarebbe democrazia. sono fuori di testa che di più non si può. ovviamente con la complicità di giudici americani corrotti. ma travaglio rampini lerner e tutta sta gentaglia, non ci rompono i maroni tutti i giorni che gli usa e getta sono il miglior paese del mondo? c’è la miglior giustizia del mondo? quanto sono commosso. allora leggiamo bene invece che razza di fogna è la in-giustizia mmericana.

Tic tac, tic tac… No, non si tratta di caramelle ma del conto alla rovescia che è cominciato per l’Argentina. Fitch ha infatti tagliato il rating di lungo termine di Buenos Aires da B a CC, cinque gradini di downgrade e abbassato quello di breve termine a C da B, un solo notch dal default. A pesare, ovviamente, la sentenza del Tribunale distrettuale di Manhattan che ha obbligato l’Argentina a pagare entro il 15 dicembre un miliardo e 300 milioni di dollari dovuti agli hedge funds che non sottoscrissero la ristrutturazione del debito del 2002.

Se l’Argentina non paga, si bloccano anche i pagamenti delle scadenze dei bonds ristrutturati e si arriva al default tecnico ma se paga in pieno gli hedge funds, si faranno avanti anche gli altri detentori di debito per ottenere immediato pagamento, un esborso da 11 miliardi di dollari.

Nella nota che ha accompagnato il downgrade, Fitch ha sottolineato anche . Per ora sia Standard&Poor’s che Moody’s, sembrano voler mantenere i loro rating sull’Argentina – entrambi cinque gradini al di sopra del default – ma la mossa di Fitch potrebbe accelerare un cambio di idea. E offrire una sponda non da poco alla sentenza newyorchese e agli hedge funds.

Mauro Bottarelli

TORNA LA MINACCIA DEGLI AVVOLTOI

Riemerge lo spettro del default. Per un Paese, il primo e l’unico al mondo dove il crollo del debito sovrano sotto i colpi della finanza mondiale, ha visto una risposta positiva del nuovo governo che, rinegoziando il debito, ha superato la crisi con l’intervento dello stato in economia e nel sociale. Ora un giudice di New York ha sentenziato: il 15 dicembre Buenos Aires deve pagare per intero gli speculatori che non hanno rinegoziato.

Le previsioni dicono che il 15 dicembre (*) una tempesta finanziaria si abbatterà sull’Argentina da cui ne potrebbe risultare un default tecnico del paese. Non è facile capire come sia possibile che una delle economie emergenti, con una crescita media del Prodotto interno lordo del 8% nell’ultimo decennio possa all’improvviso ricadere in fallimento. Invece il rischio esiste e il nemico si chiama fondi avvoltoio.
La sentenza di Thomas Griesa, giudice di New York, riporta l’Argentina sotto la stretta della speculazione finanziaria.

La sovranità nel mondo globale

Il giudice Thomas Griesa di New York ha sentenziato che il 15 dicembre, coloro che non hanno accettato i termini del rifinanziamento devono essere pagati per intero, la quota di capitale, più tutti gli interessi. Il giudice ha chiesto di più di quanto facevano gli stessi avvocati degli «avvoltoi». La sentenza mette in seria difficoltà il governo argentino che proprio il 15 dicembre deve onorare il debito del 93% di detentori di titoli che hanno accettato la proposta di rinegoziazione. Il giudice Griesa ha dichiarato che se l’Argentina non paga ai fondi avvoltoio il 15, bloccherà anche il pagamento dei 93% che hanno rinegoziato. Quindi l’Argentina potrebbe, di fatto, entrare in default tecnico, in quanto non pagherebbe alla scadenza quanto era stato pattuito. ………

Ora invece ci confermano che in realtà la nostra guida, quella cieca e invisibile è gravemente malata di schizofrenia.

qui l’articolo. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11156

aviso importante. siete pregati di leggere i commenti a fine articolo.

by DORF

zzu voom
Scritto il 1 Dicembre 2012 at 18:43

aggiungo per tutti questo articolo che approfondisce con nomi e cognomi il mostruoso conflitto d’interessi che si nasconde deitro la faccenda del default argentino:
http://www.lastampa.it/2012/11/25/blogs/underblog/argentina-a-rischio-ma-a-decidere-il-default-di-un-paese-e-un-comitato-di-superbanche-5l62lvyfwh26yvgsfvOSFO/pagina.html

louis65
Scritto il 2 Dicembre 2012 at 11:50

Sempre grande Capitano!
Buon rientro in porto!
Il viaggio attreverso il 2013 Ti vedra’ sempre protagonista

reragno
Scritto il 7 Dicembre 2012 at 12:21

Caro Andrea te ne vai per una settimana e qui succede di tutto. Spread in rialzo, crisi di governo ( il nano mascarato ha colpito ancora ). Insomma proprio non ci puoi lasciare soli, perchè siamo senza timoniere.

Buon rientro! Speriamo al più presto.

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