BCE E FED: IL PRIMO DI MOLTI TAGLI

Oggi è il giorno nel quale la BCE taglierà i tassi per la prima volta, il primo di una lunga serie, qualunque cosa dicano i mercati.

Guarda caso hanno atteso la settimana prima delle elezioni europee per tagliare, per far vedere che loro sono magnanimi e truffare nuovamente i cittadini europei, dando un messaggio politico.

L’Europa e l’euro, dipendono da noi!

A luglio come detto più volte, nonostante i mercati attribuiscano solo un 20 % di probabilità, verranno tagliati anche dalla Fed. A settembre ci sarà un secondo taglio.

Se ciò non avverrà, di fronte a dati terrificanti come la bilancia commerciale, sarà solo ed esclusivamente una scelta politica che nulla ha a che fare con l’inflazione.

Lo abbiamo visto qualche mese fa, è tutto così semplice, come ci ricordava un importante economista americano, Brad DeLong … 

Uno dei peggiori segreti dell’economia è che non esiste una teoria economica. In pratica, non esiste una serie di principi fondamentali su cui poter basare i calcoli che spiegano i risultati economici del mondo reale. Dovremmo tenere a mente questo limite della conoscenza economica quando spingiamo al massimo l’austerità fiscale in tutto il mondo.

I principi economici che sostengono le loro teorie sono un inganno: non sono verità fondamentali ma mere manopole da girare e regolare in virtù delle giuste conclusioni che emergono dall’analisi.

Le giuste conclusioni dipendono da quale dei due tipi di economisti si è. Il primo sceglie, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e gira e regola le sue ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al suo orientamento e che possono compiacere gli alleati. Il secondo prende tutte le ossa della storia, le butta in una casseruola, accende il fuoco e le fa bollire, sperando che le ossa trasmettano degli insegnamenti e suggeriscano i principi per guidare gli elettori, i burocrati e i politici della nostra civiltà, mentre avanzano lentamente verso l’utopia. ( Sole24Ore )

In soli quattro giorni cancellati due mesi di rialzo dei rendimenti in America e in parte anche in Europa che sconta l’incertezza per le prossimi elezioni europee.

Ieri in America ennesima conferma della farsa del mercato del lavoro con l’ADP, settore privato che cancella decine di migliaia di posti di lavoro inventati in questi mesi con le solite revisioni negative.

Il dato di ieri ben sotto le previsioni.

Non diamo da tempo più molto peso al rapporto dell’ADP.

Sono chiaramente diventati estremamente politicizzati negli ultimi anni con l’ammin istrazione Biden e hanno “riorganizzato” tutti i loro dati (per farli sembrare migliori)

Per la prima volta le revisioni negative sono estremamente sensibili.

I dati ovviamente sono ancora migliori della realtà, non può cambiare all’improvviso una chiara tendenza.

La stragrande maggioranza dei posti inventati dal BLS in questi mesi sono immigrati illegali, non mi meraviglio se verranno messi in condizione di votare per Biden a novembre.

Anche il rapporto di ieri del settore dei servizi, che vale oltre il 75% dell’intera economia americana conferma il crollo continuo dell’occupazione con il sottoindice saldamente sotto la soglia di 50 punti

Ieri un governatore della BCE ha confermato che l’inflazione è su una buona traiettoria e che la BCE si sta avvicinando al primo taglio dei tassi di interesse. La BCE potrebbe annunciare da qui a fine 2024 almeno altri due tagli dei tassi.

La situazione delle banche tedesche e catastrofica, gli addetti ai lavori ritengono basse le probabilità di un taglio a luglio, ma non si aspettano che venga escluso.

Nel frattempo la BOC taglia i tassi di 25 punti base al 4,75%, come previsto, il governatore Macklem, afferma che la politica monetaria non deve più essere così restrittiva.

” E’ ragionevole aspettarsi ulteriori tagli dei tassi se l’inflazione continua a diminuire”.

Non importa quali saranno le decisioni politiche, meglio un taglio di 25 punti base alla volta che essere costretti come in passato a tagliare di 100 punti in un colpo solo.

Per concludere ricordo solo agli amici del credito cooperativo del Trentino Alto Adige che solo grazie al deputato e senatore Alberto Bagnai e alla Lega, la seconda riforma del credito cooperativo, alla quale ho partecipato in veste di consulenti, ha evitato il rischio di regalare il nostro sistema alle banche tedesche e francesi.

Ricordatevelo quando nel fine settimana andrete a votare!

Per gli amici del credito cooperativo del Trentino Alto Adige che andranno a votare, ricordo che solo grazie ad @AlbertoBagnai e alla Lega, la seconda riforma ha evitato il rischio di regalare il nostro sistema alle banche tedesche e francesi! Onorato di aver contribuito! pic.twitter.com/SduQPzunEI

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 5, 2024

Per coloro che invece sorridono, che mettono in giro voci non vere, sulla mia partecipazione e importante contributo alla riforma, suggerisco di andare al minuto 40:15 , del video della conferenza sul tema “L’evoluzione del ruolo delle banche di credito cooperativo nella complessità dell’attuale sistema”

L’allora senatore Alberto Bagnai Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha citato l’essenziale contributo da me dato nell’ individuare alcuni interventi specifici da attuare per migliorare la riforma delle BCC.

Il punto sul quale più mi sono soffermato nella criminale prima riforma Renzi era quello che prevedeva la creazione di una holding unica con capitalizzazione minima di un miliardo, con le BCC che avrebbero avuto la maggioranza del 51%.

Demenziale inoltre l’idea di provare lo sbarco in Borsa per i vari gruppi cooperativi. Un’idea suicida, alla quale opporsi a qualunque costo.

La mia idea originaria era di garantire il rafforzamento sul capitale delle GBC da parte delle BCC parzialmente garantito da art. 37-bis del TUB con emissione di azioni ordinarie a favore esclusivo oltre che delle BCC anche di istituzioni caratterizzate da finalità mutualistiche e azioni privilegiate senza diritto di voto destinate a investitori istituzionali.

Anche un bambino avrebbe compreso il rischio di una riforma che lasciava solo il 51% in mano alle BCC.

Il milleproroghe di settembre 2018, per altro, ha ulteriormente ‘blindato’ a favore delle Bcc il controllo del gruppo bancario in forma di spa (almeno il 60% del capitale deve essere in mano alle banche cooperative aderenti).

Ci sono molte cose che gli amici del credito cooperativo non conoscono, di cosa accadde quei giorni, ma l’importante è avere messo al sicuro l’identità del credito cooperativo italiano, anche se in parte snaturata da alcune scelte politiche.

Se fosse stato per Renzi e la sua riforma, la riforma del Partito Democratico, oggi il sistema cooperativo trentino sarebbe a rischio.

Grazie al professor Bagnai e alla Lega, questo pericolo non esiste più.