EURO LIQUEFAZIONE!

Scritto il alle 08:45 da icebergfinanza

Se uscite dall'euro, la Germania crollerà - Il Mediterraneo

Giornata davvero spettacolare quella di venerdì, lasciando stare le virgole, l’euro è arrivato alla parità con il dollaro…

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Minimo dell’anno… 1,0072  UNO VIRGOLA ZERO ZERO SETTANTA DUE!

Il quadro tecnico di breve termine rimane estremamente negativo, i principali indicatori direzionali si trovano ancora tutti al ribasso anche se il forte ipervenduto registrato ha permesso un primo rimbalzo.

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107,61 nuovo massimo annuale e a 20 anni anche per il dollar index.

Tutto preannuncia deflazione, nelle dinamiche del dollaro, ma si certo c’è solo inflazione…

Nel prossimo fine settimana nel prossimo manoscritto condivideremo insieme i prossimi obiettivi. Il primo è stato raggiunto.

Quello che è certo è che non è finita, siamo solo all’inizio!

Poi ovviamente c’è sempre chi esagera…

Per restare competitiva, l’industria europea ha bisogno di un euro a 0,65 dollari. Lo sostiene l’analista di Nomura Jordan Rochester. Due sono infatti i fattori che pesano sulla competitività dell’attività manifatturiera nella zona euro: prima di tutto incide la perdita significativa dell’accesso alle catene di approvvigionamento di Russia e Ucraina, che porta a maggiori costi di importazione da altre fonti. In secondo luogo, i costi dell’energia in Europa sono di molte volte superiori a quelli degli Stati Uniti: in particolare, i prezzi del gas naturale sono 7 volte superiori a quelli degli Usa e continuano a salire. Il crollo del rapporto delle ragioni di scambio dell’area euro rispetto a quello degli Stati Uniti suggerisce, secondo Nomura, un calo del rapporto euro/dollaro a 0,65.

 

Venerdì, Biden e la Federal Reserve avevano bisogno di un dato spettacolare e così è stato.

Peccato che in realtà da marzo l’occupazione ha smesso di salire, possono raccontare tutte le favole che vogliono ma alcuni dati suggeriscono tutt’altro!

Lavoratori a tempo pieno calano di 152.000 quelli a part-time di 326.000, sale l’occupazione, a  +239.000

Meno persone che lavorano, ma più persone che lavorano facendo più di un lavoro.

Dal mese di aprile, l’indagine tra le famiglie segnala più 6.000 posti di lavoro, l’altro indicatore, oltre 750.000, ci sta barando?

La disoccupazione di giugno è rimasta stabile al 3,6% solo perché la forza lavoro si è ridotta abbastanza da compensare la crescita dell’occupazione. Il tasso di partecipazione e il rapporto occupazione-popolazione sono entrambi leggermente diminuiti.

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La retribuzione oraria media è aumentata del 5,1% nell’ultimo anno, ben al di sotto dell’inflazione. La percentuale di persone che hanno lasciato il lavoro rispetto al numero di disoccupati è salita al 14% dal 12,8% del mese precedente.

Nella sostanza il trend è in decelerazione, il resto puro contorno che serve alla Fed per mantenere una posizione aggressiva sui tassi.

Inoltre iniziano le revisioni negative per i mesi precedenti, soft come serve, 68.000 in meno ad aprile, 6000 a maggio.

Storicamente le revisioni pre-recessione hanno raggiunto una media equivalente a circa 50.000 posti al mese in negativo.

Infatti il dato non è bastato a risollevare le sorti del GDPNOW che  continua a segnalare recessione.

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Riassumendo…

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…credito al consumo in contrazione…

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… risparmio sparito…

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…consumi PUFFETE…

Wholesale inventories 1.8%, Exp. 2.0%, Last 2.0%

Wholesale Sales 0.5%, Exp. 1.0%, Last 0.8%

A noi importa poco o nulla se il mercato continua a scommettere sui rialzi dei tassi, più loro scommettono e più le occasioni sono migliori.

Certo in questi mesi era meglio accumulare dollari, avete avuto tutto il tempo possibile, ma non è finita, non è affatto finita.

La Germani si sta tirando indietro, sta crollando, non può più rinunciare al gas russo…

Da oltre un mese, la Germania sta bloccando il pacchetto da 9 miliardi di euro di aiuti che dovrebbe rappresentare la principale forma di sostegno dell’Unione europea all’Ucraina. La situazione di stallo, confermata da vari protagonisti sia a Kiev che a Bruxelles, potrebbe essere una delle ragioni che hanno spinto ieri Volodymyr Zelensky a rimuovere improvvisamente e piuttosto brutalmente l’ambasciatore ucraino a Berlino Andryi Melnyk.

C’è però un ulteriore motivo dietro il nervosismo di queste ore del presidente ucraino: il sospetto che il governo di Berlino si prepari a violare di fatto alcune sanzioni contro Mosca pur di recuperare le forniture di gas russo attraverso le condutture di Nord Stream.

C’è davvero qualcuno disposto a scommettere sull’euro?

Ma bene così, al primo accenno di inversione, anche piccolo, si scatenerà uno tsunami e rendimenti verranno travolti, mancano solo loro all’appello.

Noi ci fermiamo qui,  a questo indirizzo potete trovare il nostro Puntosella, più in forma che mai, la in fondo al grafico dell’euro, come vedremo nel prossimo manoscritto c’è una sorpresa incredibile…

Noi ci fermiamo qui, luglio è appena iniziato, abbiamo indovinato l’ecatombe azionaria del mese di giugno, ma è da inizio anno che suggeriamo di stare lontani dai guai, siamo solo all’inizio.

E’ uscito il nostro Machiavelli e la sua ”Tempesta estiva”

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3 commenti Commenta
kociss01
Scritto il 11 Luglio 2022 at 16:27

URSULA WONDER LIES, SBORRELLE, STROLZ, MACCARON, UN BRANCO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO: (AGGIUNGIAMO ANCHE LA LAGARDE E STOLTENMEN CHE NON CENTRANO MA SOLO LORO AFFINI: OGGI L’EURO COLLASSA PRELUDIO ALLA DISSOLUZIONE DELLA ue (FINALMENTE) Tanta la forza del dollaro, altrettanta la debolezza dell’Euro. La moneta unica crolla sotto il peso dell’incertezza, della politica attendista della BCE , che tenta di mantenere un ‘Equilibrio delicatissimo tra l’inflazione alle stelle e la recessione. Le profonde differenze che caratterizzano i paesi del blocco europeo non aiutano la BCE nel prendere decisioni chiare e forti a sostegno di una valuta che oramai è al collasso. e COLLASSO SIA

forex1960
Scritto il 11 Luglio 2022 at 20:38

Forse o forse è tutto studiato a tavolino, prima una strana pandemia che ha fiaccato le persone per poi fare accettare una guerra che nessuno sembra interessato a concludere con le conseguenze prevedibili per paesi non autosufficienti per materie prime e che nel corso dei decenni ha smantellato buona parte dell’agricoltura a favore del ok a globalizzazione.aumentare tassi ,inflazione e erodere risparmio e debito pubblico insostenibile e chi da’ forse con la dissoluzione dell’euro dare la scusa ai vari paesi sostenitori a spada tratta dell’Europa di chiudere questa fase e tornare alle proprie monete e indipendenza .

aorlansky60
Scritto il 12 Luglio 2022 at 07:18

La UE è un autentica pagliacciata di finzione mascherata da intenti ‘più o meno’ seri… Sotto la facciata che essa tenta di far credere ai propri cittadini, la Verità sommersa è che, come ho spesso sostenuto, quando la necessità lo impone e si tratta di fare i propri interessi, gli Stati davvero FORTI fanno DAVVERO I PROPRI INTERESSI fregandosene delle regolamentazioni UE in qualsiasi tipo di materia, agendo per proprio conto, anzi a volte senza nemmeno rispettare le regole di mercato imposte dalle varie regolamentazioni locali [quasi fossero dei CINESI] come è accaduto la settimana scorsa in FRANCIA dove Macron di fronte a perdite divenute insostenibili di EDF (la principale utility energetica Francese) l’ha NAZIONALIZZATA ‘in un baleno’, dando un bello schiaffone a mercati azionisti e dividendi (bye bye bellezza, fine della storia) esattamente come ha fatto il governo Tedesco con UNIPER, altra utility energetica ‘di primo livello’ questa volta tedesca, che Sholtz non ha esitato a nazionalizzare [in gran fretta] per evitarle il fallimento (che avrebbe avuto gravi conseguenze a catena sull’intero comparto delle utilities tedesche)…

Quanto appena accaduto a queste due società rivela due punti fermi :

1) che Putin stà vincendo la guerra delle sanzioni (alla faccia della propaganda occidentale che tenta di far credere il contrario alla propria opinione pubblica) dimostrando che la RUSSIA è più FORTE della patetica e ipocrita UE totalmente dipendente da fonti energetiche esterne ai propri confini. EDF e UNIPER sono le prime vittime del ricatto del GAS operato da Putin verso l’Europa, un ricatto che non ci sarebbe mai stato se l’UE avesse sostenuto una linea d’azione più convenientemente rassicurante verso la Russia anziche spudoratamente china e protesa verso gli interessi egemonici USA, dimostrando così al mondo la sua grande vulnerabilità ovvero che LA UE NON POSSIEDE UNA LINEA D’AZIONE PROPRIA A LIVELLO INTERNAZIONALE. Questa ennesima prova di debolezza l’hanno subodorata anche i mercati finanziari. Infatti non è un caso che l’€uro ha cominciato a perdere pezzi per strada nei confronti del DOLLARO USA in coincidenza con la nuova linea strategica [dura] sulle forniture GAS all’Europa decisa e imposta da Putin.

2) che la UE non avendo ancora raggiunto (e forse mai avverrà) UNIONE POLITICA consolidata rivela per l’ennesima volta (UNO DEGLI INNUMEREVOLI PRECEDENTI già accaduti in passato) che i Paesi davvero FORTI dell’area euro possono fare quello che vogliono decidendo per convenienza propria di volta in volta la PROPRIA CONDOTTA E LINEA D’AZIONE INDIPENDENTEMENTE DAI TRATTATI EUROPEI, alla faccia dei Paesi più deboli che quando accade qualcosa di economicamente critico e spiacevole al loro interno (e l’Italia ne sa qualcosa) non possono decidere autonomamente come Francia e Germania ma devono sempre chiedere conto A QUESTE DUE (passando attraverso le ‘forche caudine’ della Com.UE) come muoversi ed agire… alla faccia di quella che si autoproclama e definisce ‘unione europea’ che di unione vera non ha mai avuto nulla se non fare gli interessi della FINANZA (più che gli interessi dei cittadini europei) come la MONETA UNICA gli ha permesso negli ultimi 20anni. Una cosa del genere -come il decidere di muoversi unilateralmente in barba ai trattati UE, come FR e DE hanno appena fatto- non potrebbe mai accadere negli USA (che al contrario dell’UE sono una VERA UNIONE FEDERALE di STATI vincolati da una STRETTA REGOLAMENTAZIONE che non permette ad un singolo Stato di muoversi unilateralmente dagli altri 49). Anche questo, alla lunga, non deve essere sfuggito al mondo che osserva e ai mercati…

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