I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono calati a sorpresa in aprile, cosa che alimenta le preoccupazioni sull’andamento dell’inflazione e quindi dell’economia. Come reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, il dato è sceso dello 0,4%, dopo l’aumento dello 0,2% di marzo (invariato rispetto alla prima stima). Gli analisti attendevano un aumento dello 0,1%. Su base annuale il dato è in ribasso dell’1,3% rispetto ad aprile 2014. La componente “core” – quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari ed energetici – è calata dello 0,2%, mentre gli analisti attendevano un rialzo dello 0,1%. America 24

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e il terzo colpo da knout arriva la prossima settimana con i prezzi al consumo!

Tra l’altro una delle ultime notizie che testimoniano una spettacolare ascesa dell’economia mondiale è questa…

China’s annual steel consumption drops for first time in three decades …

Il consumo di acciaio grezzo in Cina è sceso per la prima volta in tre decenni nel 2014, i dati provenienti da un’associazione industriale hanno mostrato, un ulteriore indizio di come il rallentamento economico del paese sta danneggiando la domanda industriale.

Keynes amava ricordare che ogni tanto i mercati si incaricano di separare il denaro dagli stupidi, oggi ci vorrebbe qualcuno che separi gli stupidi dalle aspettative di inflazione.

Nessuno dice che prima o poi l’inflazione non partirà, ma come voi tutti ben sapete, prima noi vogliamo vedere le tasche della classe media gonfiarsi, vogliamo osservare un aumento esponenziale del lavoro, non di quello a tempo determinato o part-time, non dei leggendari minijob che hanno distrutto il tessuto sociale e i consumi in Germania, no, noi vogliamo vedere salari che si gonfiano esponenzialmente e non licenziamenti quotidiani, non contratti per una settimana o qualche mese, non salari da fame!

Direi che c’è ben poco da aggiungere, la verità è sempre più figlia del tempo!

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