GRECIA: STATO DI MASSIMA ALLERTA!

Scritto il alle 09:30 da icebergfinanza

 

Mentre l’illusione del recente accordo sulla Grecia sta lentamente scemando, via REUTERS si scopre che secondo il responsabile dei ministri delle Finanze della zona euro, Jean-Claude Juncker, non si può escludere che sia necessario un terzo salvataggio .

 “You cannot really exclude that, although we should not have as a starting assumption that a third program will be (needed).” “We made it clear last Tuesday in Brussels that we are standing ready to support Greece even beyond the time period of this program but I have good reasons to believe that we should now not engage ourselves in a debate on a ‘maybe’ third program. We should now … implement the second one,” he said, interviewed by David Frost on Al Jazeera.

Ora non appena conclusa l’attesa per la nuova innondazione di liquidità della BCE prevista per la fine del mese e in parte già abbondantemente scontata nei prezzi l’attenzione si rivolge alla data del 8 marzo data prevista per l’inizio dello swap greco.

Nella sostanza senza entrare in dettagli troppo tecnici se la Grecia imporrà clausole capestro per l’avvio di una eventuale class action collettiva sui bond che rimarranno fuori dall’accordo molti detentori di titoli greci potrebbero minacciare una serie di cause in maniera particolare per quanto riguarda i titoli emessi sotto la legislazione inglese che tutelano in maniera totale i loro possessori.

(…). Il Parlamento greco ha approvato ieri a maggioranza il disegno di legge presentato dal ministero delle Finanze Evangelos Venizelos sullo scambio dei titoli di stato della Grecia in mano ai privati (Psi). Una legge che prevede l’introduzione delle clausole di azione collettiva (Cac), una norma che obbliga retroattivamente, al raggiungimento del
66,6% di adesioni, tutti gli altri investitori ad aderire forzosamente allo swap. È una “pistola alla tempia” per tutti i bondholders che non vogliono aderire allo scambio ma che, in quel caso, potranno far scattare l’assicurazione dei CDS Vittorio Da Rold – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/vsPaw

(AGI) Citta’ del Messico – Charles Dallara, il rappresentante dell’Istituto per la Finanza internazionale, che rappresenta i creditori  privati della Grecia si dice “abbastanza ottimista” sullo swap sul  debito, che “avra’ un’ampia adesione da parte degli investitori”.  Tuttavia Dallara teme l’approvazione da parte di Atene del Cac, la
clausola di azione collettiva che costringerebbe anche chi non aderisce ad accettare forzosamente lo swap. Il Cac, dice Dallara, “comporterebbe grosse preoccupazioni per le altre emissioni di debiti sovrani”, anche se “nelle discussioni coi greci non c’e’ stata la decisione di attivare il Cac”

Sono curioso di osservare come le autorità di regolamentazioni riusciranno a manipolare anche questa volta le regole relative all’attivazione del credit event e di conseguenza dell’onere dei credit default swap!

Come scrive il Guardian il Santo Graal degli investitori la formula Black Sholes ha fornito la scusa ufficiale per vendere una scommessa su un cavallo a metà gara, una bisca clandestina, una gigantesca industria di scommesse finanziarie. Ma quando il mercato dei mutui subprime è collassato la beniamina dei mercati finanziari è diventata l’equazione Black Hole, risucchiando risorse all’economia reale in un flusso senza fine. GUARDIAN

Come scrive Linkiesta… Nonostante siano un minoranza, questi bond hanno diversi assi  nella manica. Fra questi ci sono la clausola pari-passu, con il quale  questi obbligazionisti, sebbene privati, vengono equiparati a quelli  pubblici. Oltre a ciò, c’è la garanzia di essere rimborsati in via privilegiata in caso d’insolvenza. Riuscirebbero quindi a evitare di perdere tutto, specie grazie ai Cds. Ma chi ha questi bond sono pochi. E
chi li possiede se li tiene stretti. Se si arriverà a un’azione legale, questi obbligazionisti saranno l’ago della bilancia. (…) La questione più spinosa è capire quando saranno ripagati  i Credit default swap (Cds) sul debito greco. Questi strumenti finanziari derivati, che immunizzano contro il fallimento di un titolo, funzionano come un’assicurazione. Dietro al pagamento di un premio annuale, c’è la certezza che in caso di insolvenza dell’emittente del titolo sottostante, scatta il pagamento da parte dell’emittente del Cds.
In altre parole, se una banca emette un Cds su un’obbligazione greca e la Grecia dichiara fallimento, l’istituto di credito paga chi ha comprato il derivato. E come riporta Peter Eavis sul New York Times,  basta che un sottoscrittore di Cds per un milione di dollari non sia
d’accordo con lo swap sul debito e scatta l’evento creditizio.L’obiettivo degli hedge fund che hanno titoli greci emessi sotto la legislazione inglese è quello di minimizzare le perdite. Anche e  soprattutto tramite i Cds.Fra gli operatori di tutto il nuovo piano di salvataggio della Grecia  ci sono due certezze. La prima è che non basterà, come dimostra la Debt  sustainability analysis (Dsa) del Fondo monetario internazionale. La
seconda è che non ci sarà margine per evitare l’evento creditizio. L’International swaps and derivatives association (Isda), ovvero  l’organo che disciplina le controversie nel mercato dei derivati, ha  spiegato che il pagamento dei Cds è nell’aria. Di contro, è forse
possibile che si eviti il default totale. Lo ha ribadito anche oggi  l’agenzia di rating Fitch, che oggi ha declassato il debito ellenico da  CCC a C, un passo prima della D di default. Tutto dipenderà dai termini  dell’accordo finale fra i creditori privati e la Grecia, ma con una  questione in sospeso. Quella degli hedge fund che hanno quei 18,5 miliardi di euro di bond greci.  Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/la-grecia-una-nuova-grana-i-fondi-locusta-pronti-farle-causa#ixzz1nYe30vJ1

Scrive inoltre Bottarelli sul Sussidiario… Ammettiamo che Atene riesca a far passare la legge prima del 20 marzo, a  quel punto ci saranno due possibili epiloghi. Primo, il 100% del gruppo  di detentori privati accetta i termini dello swap e quindi scatta la
volontarietà, evitando l’evento creditizio: impossibile, già oggi la quota di adesione è sotto il 75%. Secondo, a fronte di una parte di detentori che si chiama fuori, la Grecia si fa forte della sua clausola di class action collettiva ed emette anche per quella percentuale nuovi
bonds: questo è un evento di credito. E, norme alla mano, dovrebbe far scattare le clausole dei cds. A confermare il mio sospetto ci hanno pensato ieri pomeriggio i prezzi del basis package greco (Ggb), ovvero il prodotto finanziario che vende obbligazioni elleniche insieme a cds sul debito greco, che ha toccato il massimo a sei mesi in area 100, mentre il credit default swap greco ha sfondato l’upfront del 73%: insomma, al netto di domanda tecnica da parte dei traders e richieste per i più liquidi bond greci sotto legislazione britannica, è la quasi certezza che si verificherà nel breve termine un evento di credito a mandare in orbita i prezzi, fino alla scorsa settimana da gran saldo.ILSUSSIDIARIO

Tornano le vendite allo scoperto sui finanziari, tempo da lupi, tempo da pirati altro che fiducia, avvoltoi e sciacalli abbondano sulle navi pirata. Comunque sia prepariamoci a settimane estremamente volatili e tempestose, la rotta che ci separà da qui al 20 di marzo sarà ricca di insidie e trabocchetti. L’appuntamento clou, il fondo di questa crisi è rimandato come sempre all’ Estate terreno estremamente fertile per la speculazione mondiale!

E’ stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.

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5 commenti Commenta
kry
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 09:55

A parte che quasi nessuno parla del fatto che l’italia dovrà sborsare 20 miliardi di euro dei 130 previsti per il salvataggio momentaneo della grecia,sarebbe interessante capire cosa succederebbe alle 5 maggiori banche usa in caso di default con relativi pagamento dei cds. Tutto sommato personalmente non sono del tutto contrario se il popolo greco si comportasse come gli islandesi soprattutto per il fatto che stanno processando i veri responsabili del disastro economico.

aaaa47
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 11:17

CAC lo traduci con CLASS ACTION COLLETTIVA?
complimenti

billbill
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 12:56

Se la Grecia facesse come l’Islanda, che è già in ripresa, sarebbe fantastico. Si evidenzierebbe la via migliore per uscire dalle crisi e, per contagio, anche le altre nazioni in difficoltà potrebbero seguire senza aspettare a dipendere dal FMI o dal MES causando il melt down mondiale, ma soprattutto del sistema bancario avido, truffaldino e sequestrante la democrazia. Presupposto per una rinascita del mondo intero!!!

icebergfinanza
Scritto il 27 Febbraio 2012 at 13:25

aaaa47@finanzaonline,

Io non traduco nulla riporto solo. Se poi la tua ironia vuole sapere cosa siano in realtà le CACs ovvero collective action clauses non sono altro che clausolette capestro che giuridicamente vincolano qualunque possessore di bond anche se riluttante ad accettare una qualunque intesa. La realtà invece è che vulutre fund ed hedge si possono permettere studi legali in grado di trovare il pelo nell’uovo e fottere intere Nazioni in attesa che qualcuno suggerisca loro di fare attenzione a qualche strano incidente che potrebbe capitare sempre per caso! Andrea

italywip
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 10:29

Adesso i tedeschi mandano anche gli esattori fiscali…

http://italyworkinprogress.blogspot.com/2012/02/euro-break-up-esattori-fiscali-tedeschi.html

Che poi come provocazione non sarebbe male se mettessero le mani anche in Italia….

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