UNICREDIT: ARMATE BRANCALEONE IN AZIONE!
Mentre qualcuno ai piani alti di Unicredit si dice sorpreso dall’andamento delle quotazioni del titolo dimenticando che la speculazione viaggia a nozze nel MedioEvo della finanza soprattutto quando un’azienda si fa condizionare nell’aumento di capitale da un consorzio di garanzia che assomiglia ad un’armata brancaleonte sino a svendere con forte sconto azioni per paura di non arrivare a destinazione.
Come suggerito più volte allo stesso tempo, anticipare l’altra armata brancaleone europea che nei prossimi mesi si precipiterà a chiedere l’elemosina ai mercati non è stata una cattiva idea. Non dimenticate che il consorzio di garanzia ha assicurato la buona riuscita dell’operazione comunque vada in queste prossime settimane, fuori il dente dell’EBA e fuori il dolore!
Milano, 7 gen. (TMNews) – “La reazione del mercato, pur se in larga misura dovuta ad aspetti tecnici, ci ha in parte sorpreso”. E’ quanto ha dichiarato l’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, dopo che il titolo ha perso nelle ultime tre sedute, da quando è stato annunciato l’aumento di capitale che partirà lunedì, il 40% circa del suo valore.
Si sorpresi come la Consob che quando ormai i buoi sono fuggiti dalla stalla con danni per milioni di euro ai piccoli risparmiatori, travolti da ondate di vendite si mette ad indagare su una presunta esplosione della domanda di prestito titoli con un rialzo stellare dei tassi per questa operazione setteplucati nello spazio di un istante, un meccanismo occulto che ha consentito di ridicolizzare il divieto di vendita allo scoperto.
Quindi da oggi …
UniCredit riparte da 2,62 euro. Staccato il diritto, è questo il prezzo a cui domani le azioni della banca entreranno in negoziazione a Piazza Affari, nel giorno che ufficialmente dà il via al maxi aumento di capitale da 7,5 miliardi. Parallelamente prenderanno il via gli scambi sui diritti, che esordiranno a 1,36 euro circa. Si aprono così tre settimane cruciali per l’istituto guidato dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni, che chiede al mercato mezzi freschi per una cifra pari ormai all’intera capitalizzazione di Borsa, dopo gli scivoloni delle ultime sedute. Le azioni UniCredit, che prima di Natale valevano 0,69 euro, sono passate attraverso il raggruppamento una ogni dieci, che le ha portate a chiudere la seduta del 27 dicembre a 6,575 euro.
articoli di Paolo Paronetto e Fabio Pavesi – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/6QaDt
Quindi con oggi si torna a ballare con gli arbitraggi di chi veramente conta e di chi mira a monopolizzare il consiglio di amministrazione Unicredit.
Quello che è certo è che le diserzioni e le disaffezioni in Unicredit abbondano e in molti potrebbero decidere di lasciar diluire la quota della propria partecipazione! E’ probabile che si assisterà ad un diluvio di vendita dei diritti che danno l’onere di partecipare all’aumento di capitale.
Sarebbe interessante sapere quanto Black Rock solitamente ben informata e tra le prime ad abbandonare il Titanic Unicredit riducendo drasticamente la sua quota, dicevo sarebbe interessante sapere quale tenero canarino abbia introdotto nella miniera Unicredit per cercare il gas dell’esplosione, senza contare che qualcuno abbia operato per entrare dalla porta principale a prezzi di saldo!
Concludo con un pezzo apparso sul FattoQuotidiano…
È molto ‘indignato’ Giovanni Puglisi, per usare un termine tanto in voga adesso quando si parla di finanza. La fondazione Banco di Sicilia che lui presiede, azionista di Unicredit con una quota dello 0,32 per cento, ha deciso all’ultimo momento di non partecipare al maxi aumento di capitale della banca da 7,5 miliardi di euro che è ufficialmente partito oggi con il placet del consiglio d’amministrazione. (…) “Abbiamo il 92 per cento delle nostre attività investite nei titoli Unicredit, che valevano 7 euro quando diventammo soci post fusione della banca milanese con Capitalia, mentre ora valgono 0,58 euro (o 5,8, post raggruppamento delle azioni 10 a 1, ndr.)” dice Puglisi a ilfattoquotidiano.it .
Chissà senza offesa per la caslinga di Voghera, se la Fondazione Banco di Sicilia avesse chiesto consiglio alla nostra casalinga si sarebbe sentita rispondere che tutte le uova nello stesso paniere alle volte portano ad una imprevista… frittata alla faccia della diversificazione degli ingredienti di un portafoglio!
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Ma di questo ed altro ne parleremo nel post in preparazione la prossima settimana, per tutti gli amici e sostenitori di Icebergfinanza, per coloro che lo vogliono sostenere anche economicamente, osserveremo da vicino probabili iceberg e stelle polari del 2012, un anno che passerà alla storia in una maniera o nell’altra, un anno decisivo per la futura intensità della tempesta perfetta, una tempesta che ci accompagnerà ancora per qualche anno, al di là dell’immaginazione dei mercati finanziari e della gente comune. ORIZZONTE 2012…SENZA DIMENTICARE LA STORIA!