(…) l'agonia non è ancora finita, a dispetto della cosmesi pubblica dei bilanci. E quanto a cosmesi è quanto meno sospetto il modo di comporre i bilanci.l'invidiabile primato di un core tier 1 al 15%. Anglo Irish ha traferito 33 miliardi alla Nama e ha ricevuto aiuti diretti e indiretti come ricorda R&S Mediobanca per 39 miliardi. Bank of Ireland ha ricevuto soldi pubblici per 23 miliardi e Allied ha girato alla Nama 34 miliardi di asset di scarsa qualità. E così tra aiuti pubblici e attivi girati alla discarica govenativa puoi essere tecnicamente fallito, ma mostrare forza patrimoniale da far invidia a chi faticosamente in tutta Europa chiede soldi al mercato senza bussare alla mano pubblica.(…) Insomma l'agonia non è ancora finita, a dispetto della cosmesi pubblica dei bilanci. E quanto a cosmesi è quanto meno sospetto il modo di comporre i bilanci.

Il caso eclatante è di Anglo Irish. Conti brillanti fino al 2008 con sofferenze solo all'1% dei crediti. Un trend che durava dal 2005. Poi improvvisamente ecco la nazionalizzazione a inizio 2009 e le sofferenze balzano al 48% del portafoglio. Per un cambio di rotta così drastico le cose sono due: o quei crediti erano irrecuperabili da tempo e non venivano classificati o l'uragano ha travolto tutto e tutti. La domanda vera è: dov'era la Vigilanza della banca d'Irlanda per non accorgersi della tempesta perfetta. E dov'era l'Authority quando le banche irlandesi (fallite tecnicamente) furono promosse ai test sotto sforzo della Ue?

Ora la strada della bad bank (in piccolo) sembra affascinare anche i tedeschi.

Hypo Real Estate ha spostato nell'ottobre scorso due miliardi di bond greci nella propria bad bank domestica. Perché? Semplice, per non apparire esposta nelle statistiche ufficiali. Un piccolo espediente.

Nel frattempo un accordo di massima sembra essere stato raggiunto a Basilea per le banche troppo grandi per fallire, troppo interconnesse, troppo complesse, con troppe attività in troppi paesi ovvero da un minimo dell' 1 % ad un massimo del 2,5 % di capitale in più con un ulteriore scalino dell'1 % tanto per cancellare l'azzardo morale di credere sempre nella mano invisibile dello Stato.

Ma… (…) La stretta sulle banche sistemiche – quelle cioè di dimensioni tali da creare contagio in caso di difficoltà – dovrà essere sottoposta a consultazione a partire da fine luglio. Poi la proposta approderà al Financial Stability Board guidato da Draghi, in vista del G20 di autunno. Inevitabile l'opposizione delle grandi banche che – come ha spiegato Sheila Bair, presidente della Fdic che assicura i depositi negli Usa – stanno facendo lobby «vigorosamente» per limitare i danni. Per diverse banche "too big to fail" i requisiti di capitale possono superare il 10%, e diversi istituti preannunciano che dovranno dare una stretta al credito fornito all'economia reale, oltre a ridurre i rischi…(Sole24Ore)

Ne parleremo a fine luglio per arrivare all'autunno e poi avanti sino al

…The new requirements will be introduced with other measures from Jan. 1, 2016, through Jan. 1, 2019 Bloomberg   

…2016 e poi ancora al 2019, il tempo di diluire tutto senza disturbare troppo qualcuno, troppo grande per fallire, troppo furbo per non socializzare il suo fallimento.

Potrei proseguire all'infinito attraverso questa autentica e subdola guerra finanziaria, mentre nel nostro paese si parla di rifiuti o di ministeri, di nani, di veline, di logge massoniche o mafiose, di ministri e ministre, il museo delle cere della politica in genere che cerca disperatamente di consolidare il suo potere confidando su un simpatico grande o piccolo burattinaio che sia, con la connivenza di milioni di telespettatori intenti ad ammirare lo spettacolo preferito… ma forse è meglio cosi, lo spettacolo nel paese delle meraviglie continua.